Croazia: la terra del paradiso terrestre

Viaggio on the road lungo la Dalmazia alla scoperta di meravigliose cascate, graziose cittadine e piccoli borghi di pescatori
Scritto da: girovaga54
croazia: la terra del paradiso terrestre
Partenza il: 20/06/2018
Ritorno il: 25/06/2018
Viaggiatori: 4
Spesa: 500 €
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Tempo fa abbiamo avuto occasione di vedere le foto scattate da alcuni amici ai Laghi di Plitvice e… è stato amore a prima vista. Detto fatto: non potevamo farci mancare questa meraviglia, tanto più che la Croazia è dall’altra parte dell’Adriatico, veramente a portata di mano. E così, oltre ai Laghi, abbiamo scoperto tanto altro che merita il viaggio on the road lungo la Dalmazia, la regione costiera della Croazia.

Mercoledì 20 giugno

Con il treno Leonardo raggiungiamo l’aeroporto di Fiumicino da dove parte il nostro volo Vueling VY6732 delle 11:10 per Spalato. Il volo dura neanche un’ora e siamo già in terra croata. Per prima cosa provvediamo al ritiro dell’auto prenotata in anticipo presso la compagnia AVIS: ci assegnano una Citroen C4 Picasso, comodissima per le esigenze dell’equipaggio di questo viaggio, composto da me, Enrica, da mio marito Fabio e da Patrizia e Filippo, compagni di tante avventure.

La nostra prima tappa è Trogir (in italiano Traù), a soli 10 chilometri dall’aeroporto di Spalato. Troviamo senza difficoltà il nostro alloggio “Apartmani Trogir” (info@apartmani-trogir.com) in K.A. Stepinca 78A, una tranquilla traversa della trafficatissima strada statale litoranea che collega Spalato a Sibenik.

Le camere, in realtà mini appartamenti, sono gradevoli e fornite di bagni moderni e confortevoli, nonché di un bel balcone attrezzato con tavolino e sedie per fare colazione. Palazzina nuova e ben gestita. Da consigliare visto anche il prezzo (€ 110 euro a camera per due notti. Per la colazione ci siamo attrezzati con il supermercato della catena Ribola, proprio accanto).

È ora di pranzo, quindi decidiamo di riuscire subito e scopriamo che, attraversata la famosa strada trafficata, siamo già in centro: non conosciamo ancora il posto e non è il caso di fare una accurata selezione dei locali in questo momento, così ci fermiamo ad uno dei primi che incontriamo lungo le mura esterne della cittadina: Konoba Bonaca, in Ul. Hrvatskih Mučenika 14 (konoba, in croato, è più o meno la nostra trattoria/osteria). Niente di particolare, ma nemmeno da scartare, se non altro perché siamo accomodati all’ombra piacevolissima degli alberi.

Rifocillati, nonostante l’ora calda, decidiamo di fare conoscenza con questa cittadina veramente bella, patrimonio Unesco, di chiara impronta veneziana, racchiusa all’interno di mura medievali. In realtà Trogir è una piccola isola, collegata da ponti alla terraferma, sorprendentemente ricca di edifici dal romanico al rinascimentale, affacciati su strade lastricate tirate a lucido che nemmeno un pavimento passato con la cera tutti i giorni. Da non perdere la cattedrale di San Lorenzo, veneziana, con un magnifico portale romanico con le figure di Adamo ed Eva in primo piano.

Ci riposiamo un po’ nell’appartamento, soprattutto perché è parecchio caldo, poi riprendiamo l’auto per raggiungere un altro piccolo gioiello proteso nell’Adriatico: Primosten, un piccolo borgo di pescatori anch’esso su un isolotto collegato alla costa, oggi estremamente turistico come si nota dal gran numero di barche ormeggiate nel porticciolo e dal susseguirsi senza sosta dei tavoli dei ristoranti. Saliamo fin sul punto più alto, davanti alla chiesa di San Giorgio, da cui si gode di un bel panorama.

Sulla via del ritorno verso Trogir, ci fermiamo a Rogoznica, minuscolo gradevolissimo borgo, dove abbiamo preventivato di cenare da “Restoran Mario” (www.konobamario.com), in Hrvatske Mornarice 1, sul lungomare, locale consigliato dalla Lonely e da numerose altre recensioni: in effetti, mangiamo del buon pesce e una fantastica fetta di torta al cioccolato e arancia da leccarsi i baffi. Il conto risulta contenuto, spendendo 150 kune a persona, equivalenti a circa € 20,00.

Soddisfatti e dopo una doverosa passeggiatina sul lungomare, ce ne ritorniamo nei nostri appartamenti.

Giovedì 21 giugno

Splendida giornata di sole, ideale per la meta di oggi: il Parco Nazionale Krka. Partiamo intorno alle 08:30 perché dobbiamo percorrere circa 60 chilometri per arrivare a Skradin, da dove partono le escursioni. In realtà, la visita di questo parco può iniziare da vari ingressi ma quello più consigliato è proprio Skradin da dove ogni ora partono i battelli che, in circa 25 minuti, raggiungono la famosa cascata di Skradinski Buk. Consiglio di acquistare i biglietti di ingresso al parco on line (110 kune = circa € 15,00) per saltare la fila all’imbarco (notevole nella stagione estiva). Il battello è compreso nel costo del biglietto. La cascata di Skradinski Buk (in italiano la Cascata di Scardona) è al massimo della portata dell’acqua ed alquanto scenografica, se non altro per la gran quantità di persone che fanno il bagno ai suoi piedi. Percorriamo il parco sulle passerelle di legno che attraversano laghetti, cascatelle, la zona dei mulini circondati da una vegetazione lussureggiante. Superati i mulini ad acqua (visitabili con pannelli esplicativi del loro funzionamento), troviamo la biglietteria per l’escursione in barca sul fiume Krka (in italiano Cherca). L’escursione costa 100 kune a persona (€ 13,50) e dura due ore in quanto prevede di navigare fino all’isola di Visovac, una sosta di mezz’ora per visitare il Monastero e poi il ritorno. È sicuramente un bel posto, il fiume Krka con le sue sette cascate di travertino rappresenta un tipico fenomeno naturale carsico ed è importante come base per la migrazione primaverile e autunnale degli uccelli, considerato una delle più importanti zone ornitologiche d’Europa.

Riprendiamo il battello che ci riporta al parcheggio a Skradin e sulla via del ritorno verso Trogir visitiamo Sibenik (in italiano Sebenico), altra piacevole cittadina dominata dalla Fortezza di San Michele, con un centro medievale ben conservato, il cui fulcro è la piazza dove sorge la Chiesa di San Giacomo, anch’essa dichiarata Patrimonio Unesco. Peccato che la chiesa sia in cattive condizioni e in fase di restauro, forse iniziato troppo tardi compromettendo l’interno in maniera notevole. Da apprezzare comunque il bel Portale dei Leoni sulla facciata settentrionale e il Battistero sotto l’abside.

Ritorniamo a Trogir, chiediamo consiglio al gestore dell’appartamento per la cena: ci suggerisce un locale poco distante, sempre sulla trafficata strada statale: “Restoran Barba” in Ulica Hrvatskih Zrtava 42. Ottimo locale, mangiamo veramente bene spendendo in due circa € 55,00.

Concludiamo la serata con un giro in notturna di Trogir, veramente suggestiva la sua illuminazione che si riflette sulla bianca pietra dalmatina.

Venerdì 22 giugno

Per oggi abbiamo preventivato di arrivare a Rakovica in serata dopo aver visitato l’isola di Murter, ma le previsioni meteo non sono delle migliori. Partiamo da Trogir con il cielo nuvoloso pensando di fermarci dapprima a Vodice, famoso per la sua spiaggia: in realtà inizia a diluviare da non riuscire a scendere dall’auto.

Puntiamo allora direttamente sull’isola sperando in un atto di clemenza, ma a Tisno, graziosa cittadina che si estende in parte sulla terraferma e in parte sull’isola di Murter, siamo costretti a fermarci perché si è scatenato un vero e proprio uragano. Un cielo nero e basso ci sovrasta e il vento piega gli alberi. Quando finalmente si placa, riusciamo ad arrivare a Betina, una delle tre località dell’isola, placidamente distesa sul mare e un piccolo centro storico da presepe. A pochissima distanza già troviamo Murter, capoluogo dell’isola, altrettanto minuscolo ma sicuramente meno attraente.

Poiché è ormai ora di pranzo e fa parecchio freddo, ci fermiamo in un locale sulla piazzetta: “Basilico”, per una pizza senza infamia e senza lode al costo di € 9,00 a persona.

Ultima tappa sull’isola è Jezera, ma il freddo si è intensificato anche se non piove più: certo non abbiamo potuto godere delle bellezze di questo posto che con il sole deve essere incantevole e inoltre a malapena abbiamo potuto intravvedere nella foschia le famose Isole Kornati (Incoronate, in italiano) a cui si accede solo con una escursione in barca e sono totalmente disabitate.

Decidiamo così di anticipare la tabella di marcia che prevede due ore e mezzo di tragitto per arrivare a Rakovica, nell’entroterra della parte centrale della Croazia, dove pernotteremo: la strada percorre una Croazia a tratti spoglia, simile alle montagne d’Abruzzo, a tratti ricca di boschi ma sempre completamente disabitata, una casa nemmeno a pagarla! Poi, ad un certo punto, compaiono i cartelli che segnalano B&B, appartamenti e ristoranti in maniera quasi continua su entrambi i lati della strada: siamo in prossimità del Parco di Plitvice, che visiteremo domani, lo scopo di tutti i turisti che si avventurano fin qui.

Finalmente siamo a Rakovica, un pugno di case a 11 chilometri dal parco e niente più e troviamo subito House Zupan (www.sobe-zupan.com), tipica casa di montagna e una calorosa accoglienza da parte di Marjana. Camere pulite e gradevoli ma veramente minuscolo il bagno, veranda e giardino. Cosa chiedere di più al prezzo di € 40,00 a camera? Con un supplemento di € 7,00 a persona si può fare un’ottima colazione, decisamente consigliata, anche perché, essendo veramente abbondante, la proprietaria fornisce il necessario per preparare i panini per il pranzo.

Usciamo per cena con una temperatura di 9°: per fortuna ho portato una giacca e uno sciarpone di lana.

Avevamo individuato lungo la strada il “Restaurant Degenija” (www.restoran-degenija.com), in Seliste Dreznicko 59, anche ben recensito che però non ci soddisfa affatto, se non altro spendiamo solo 256 kune a coppia, circa € 35,00. Ci affrettiamo a ritornare nel cottage dove stasera è piacevole il piumone nel letto.

Sabato 23 giugno

Per fortuna il tempo è buono anche se l’aria è decisamente frizzante. La giornata di oggi sarà dedicata completamente alla visita del Parco Nazionale dei Laghi di Plitvice, sicuramente l’attrazione più famosa della Croazia, Patrimonio Unesco. Per chi non ne avesse sentito parlare, si tratta di sedici laghi disposti ad altezze diverse, incastonati tra una vegetazione incredibile, di colori che vanno dal turchese intenso al verde in tutte le sfumature e formano centinaia di cascate tra grandi e piccole. Non è assolutamente possibile descrivere la bellezza del luogo, non ci sono né foto né parole che rendano giustizia al crescendo di emozioni che si provano. Credo di poter affermare, senza paura di essere smentita da chiunque abbia potuto godere di questo spettacolo, che un pezzetto di Paradiso terrestre sia stato dimenticato sulla terra.

Il parco ha due accessi, ma il più consigliato è l’ingresso n. 2: trovato a fatica un parcheggio, si affronta una lunga fila alla biglietteria in quanto non è previsto l’acquisto di biglietti on line (costo 150 kune a persona, circa € 20,00) e ci si incammina per un bel tratto fino ad arrivare in uno spiazzo dove fanno capolinea degli autobus/trenino, ovviamente compresi nel prezzo del biglietto, che conducono ai cosiddetti laghi superiori, da dove si può iniziare il vero e proprio percorso a piedi ora su sentieri, ora su passerelle o ponti di legno che si snodano lungo i laghi, e passano sopra o sotto le cascate. Un mare di gente, ovviamente e siamo a giugno: non oso pensare cosa possa accadere nei mesi di luglio ed agosto. È pur vero che la bellezza del posto è tanta che a volte sembra di non avere nessuno intorno, perché ognuno è intento a fotografare a ripetizione e a non perdersi un solo istante dell’escursione. A un certo punto, un battello elettrico (per non inquinare) trasporta i visitatori sul Lago di Kozjak, il più esteso, fino ai cosiddetti laghi inferiori fino alla Veliki Slap (la Cascata Grande), veramente emozionante con i suoi 78 metri di altezza: si cammina ancora tra panorami mozzafiato fino a riprendere l’autobus che riporta all’ingresso 2, cioè al parcheggio. Tutto ciò occupa sei/sette ore di cui però non sentirete affatto la fatica.

Intorno alle 18:30 siamo nel B&B, ci riposiamo un po’ e poi usciamo per cenare in un locale consigliato da Marjana, “Marko” (www.tc-marko.com), in Ostarki Stanovi 130, al prezzo di 250 kune a coppia, circa € 33,00 che giudichiamo un po’ troppo turistico e non troppo soddisfacente neanche stasera.

Domenica 24 giugno

Oggi saremo nuovamente in Dalmazia e precisamente a Zara (Zared in croato). Partiamo abbastanza presto dopo l’abbondante colazione preparata da Marjana e alle 11:30 siamo già in città. Abbiamo un po’ di difficoltà a trovare il nostro nuovo alloggio che si trova in una zona residenziale periferica ancora in via di sistemazione, poi il navigatore capisce e ci troviamo di fronte a Villa Liburnum (www.villa-liburnum.eu), in Put Plovanije 15A, una elegante palazzina di recente costruzione, con belle camere fornite di ampio balcone e bagni di design eccezionali: unico rammarico, doverci dormire una sola notte. Nonostante il caldo, affrontiamo subito l’impatto con la città, bagnata da un mare profondo e di un azzurro intenso. Zara mi è piaciuta molto, compatta, pulita, bei monumenti costruiti con la bianca pietra dalmatina lucida come uno specchio. Ricca di vestigia romane, che sembrano casualmente sparse in varie zone del centro, colpisce ogni modo per l’inconfondibile impronta veneziana di tanti palazzi e facciate di chiese.

Oggi la città vanta due attrazioni moderne, opera dell’architetto locale Nikola Basic: l’Organo Marino e il Saluto al Sole che, strategicamente collocate davanti allo stupendo mare, attirano folle di turisti. L’Organo Marino è uno “strumento” che viene suonato dalle acque del mare, mediante delle aperture nei gradini in pietra del lungomare. Stare seduti e ascoltare questi suoni che si amplificano quando arriva l’onda o passa una barca, è cosa insolita, ma piacevole e rilassante.

Il Saluto al Sole è invece un grosso disco inserito nella pavimentazione formato da 300 pannelli sotto i quali si trovano moduli solari fotovoltaici che sprigionano di sera tutta l’energia accumulata durante il giorno, creando effetti di luce. Sinceramente, meno attraente dell’Organo marino, più simile agli effetti psichedelici di una discoteca che ad altro. Ogni modo da vedere.

Per cena, ci affidiamo ai consigli del gestore del B&B che ci indirizza da Pet Bunara (www.petbunara.com), in Stratico 1, che viene considerato il miglior ristorante di Zara: possiamo solo confermare la sua fama, bella location e ottimo servizio al prezzo di 150 kune a persona, circa € 20,00!

Lunedì 25 giugno

La vacanza sta per terminare: oggi raggiungiamo Spalato (Split in croato), ultima tappa dell’itinerario. Dichiarata Patrimonio Unesco, si presenta come una città esuberante e moderna, pur avendo il suo centro storico inserito praticamente all’interno di quello che era il Palazzo di Diocleziano, rendendolo pertanto unico e inimitabile. L’imperatore Diocleziano era nato a Salona, poco distante da Spalato e l’immenso palazzo che si fece costruire nel IV secolo, affacciato su un mare di un azzurro intenso, è uno dei più imponenti monumenti romani arrivati sino ad oggi. Attualmente non è più un palazzo, non si può etichettare neanche come museo, ma ospita all’interno del suo perimetro negozi di souvenir, locali e la bellissima Cattedrale di San Doimo. L’ingresso alla cattedrale è libero ma conviene pagare il biglietto di 25 kune, circa € 3,50 per accedere alla Cripta, al Tesoro e al Battistero.

Dopo questa full immersion nella romanità, con tanto di figuranti impegnati nelle solite rappresentazioni per turisti, è piacevole perdersi tra le stradine della città vecchia, dove anche qui costantemente si riconoscono gli elementi veneziani. Pranziamo in uno dei tanti locali che si affacciano sulla Narodni Trg (una piazzetta caratteristica) su cui prospettano importanti edifici: “Bepa” gustando delle ottime insalate e limonata artigianale. Possiamo veramente dire di aver concluso in bellezza!

Riprendiamo l’auto e ci avviamo verso l’aeroporto per la riconsegna. Il volo Vueling 6735 parte alle 17:30 con una mezz’ora di ritardo, ma incredibilmente alle 18:20 atterriamo a Fiumicino.

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