Splendide Seychelles
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Finalmente verso le 9 del mattino del 7 ottobre 2017 arriviamo alla nostra guest house, per noi è L’Hirondelle, per loro Cote d’Or Chalet, dato che Miriam non era riuscita a prenotarci nelle stesse abitazioni.
E comincia l’avventura!
Per pranzo ci mangiamo due barrette dietetiche portate dall’Italia e poi ci rechiamo Da Luca, gelateria, pizzeria e ristorante italiano a due passi da casa nostra, dove prendiamo un buon gelato e un buon espresso, ma siamo davvero cotti. Poi ci concediamo un bagno fantastico: l’acqua è caldissima, la spiaggia di Volbert proprio di fronte casa nostra, veramente bella, con sabbia bianca e fine.
Verso le sei ci incontriamo con i nostri compagni di viaggio e dopo una bella doccia decidiamo di recarci a cena sempre da Luca dove mangiamo bene: i due Mario ed io prendiamo il polpo al curry che è davvero ottimo, Vivetta che non mangia pesce prenderà un curry alle verdure che dirà davvero buono e per gratificarci un ottimissimo gelato.
Poi a nanna presto, siamo belli cotti.
8 ottobre
Stamattina tempo splendido e gran bei bagni, poi a pranzo in camera nostra dove mangiamo le solite barrette e poi per gratificarci un buon gelato sempre da Luca.
Occorre dire che a l’Hirondelle al mattino viene la ragazza a prepararci la colazione. Quando ci alziamo e ci laviamo, chiamiamo al telefono la reception e arriva subitissimo una ragazza molto carina che ci prepara scrambled eggs, toast con pane burro e marmellata, formaggio, a volte spalmabile e a volte no, crepes o pan cake di banana, croissant salati, succo di frutta, dolcini, caffè, frutta fresca che può essere passion fruit, anguria, ananas, mango, papaia, bananine piccole e buonissime.
La nostra camera è al piano terra, ed è composta da veranda, angolo cottura, soggiorno con divano letto e tv, bella camera da letto con letto a baldacchino e un bel bagno con grande doccia e doppi lavabi. In camera c’è l’aria condizionata, in cucina le pale, abbiamo anche una doccia in giardino e io subito ne approfitto per non sporcare di sabbia l’interno. E’ davvero molto carina e confortevole, molto pulita, in veranda abbiamo sedie a sdraio e tavolo per la colazione, si sta benissimo, c’è anche lo stendino per la biancheria da far asciugare, insomma, una vera pacchia. I proprietari e gli inservienti molto molto gentili.
Vivetta e Mario hanno un bellissimo appartamento, con grande veranda grande soggiorno con divani e poltroni, bella camera da letto con grandi vetrate ma purtroppo il servizio non è dei migliori. Abbiamo scoperto che sulla nostra spiaggia il sole tramonta presto, verso le 15,30/16,00, per cui stamattina abbiamo fatto i bagni e preso il sole, mentre dopo pranzo ci recheremo alla Vallée de Mai, patrimonio dell’umanità per la sua rigogliosa foresta endemica con specie rarissime e i famosissimi coco de mer.
Prendiamo per arrivarci l’autobus pubblico, per 5 rupie, chiedendo dove dobbiamo scendere. Ci inerpichiamo quindi sul sentiero più lungo, circa due kilometri, ed apprezziamo moltissimo lo spettacolo naturale che si para ai nostri occhi.
Il ritorno non è semplice: non sappiano a che ora passi il bus, per fortuna due turisti francesi aspettano insieme a noi e ci dicono che dovrebbe passare verso le 18, ma si sa, è domenica, e gli orari sono un po’ sballati.
Prendere il bus è fantastico: il mezzo parte con le porte aperte, nessuno corre per rincorrerlo alle fermate, tanto l’autista aspetta, quando un passeggero vuol scendere grida il nome della fermata, o della strada, o della zona e il bus si ferma. Questi isolani somigliano moltissimo ai ragazzi della Jamaica, stessi capelli rasta e copricapo enormi e coloratissimi, proprio come a Negril. Per fortuna il bus arriva ed in mezzora siamo di nuovo a casa, si fa per dire. Ieri sera avevamo prenotato la cena in un famoso ristorante di Praslin, Les Laurier, dove ci rechiamo verso le otto meno un quarto e dove mangiamo divinamente. Antipasti a buffet e pesce alla griglia o addirittura filetto alla griglia, riso, zuppe di pesce e dolce. Buonissimo! Ce ne andiamo a nanna davvero soddisfatti.
Occorre dire che siamo sotto le coperte, si fa per dire, che sono le 21! fa buio presto, vita notturna non ce n’è e Mario mio, ma anche Mario suo (di Vivetta) sono stanchi già a quell’ora! E quindi pazienza, a nanna presto con condizionatore acceso.
Fa veramente molto caldo ma quello che fa sentire maggiormente questa condizione è l’umidità che qui è piuttosto elevata e che non scende mai sotto il 70%. l’altra mattina, dopo lo sbarco a Praslin, il termometro dell’aeroporto segnava già 29 gradi, non so che temperatura si raggiunga nel pomeriggio.
9 ottobre
Ieri abbiamo prenotato un’auto all’Hirondelle e stamattina ce la consegnato: è una Hyundai con cambio automatico e guida a destra! Mario mio che guida è in preda al panico, Mario suo gli siede a fianco e gli da consigli sulle buche delle strade, sulle cunette, che sono profonde anche mezzo metro, insomma un’ansia incredibile e migliaia di sudori freddi, specialmente nelle curve quando sembra che il mezzo che percorre la strada in senso contrario ci venga addosso! Comunque bene o male arriviamo alla nostra meta, che è la spiaggia di Anse Lazio che dire bella è riduttiva. E’ splendida, meravigliosa, affascinante, incredibile. Peccato per il tempo che è un po’ nuvoloso ma il posto è splendido. una meraviglia, e un sacco di pesci colorati ci volteggiano attorno.
Arriva infine l’ora del ritorno e per Mario mio e noi altri è proprio un patimento, ma per fortuna poi ci si abitua alla guida a sinistra.
Per cena stasera siamo nuovamente da Luca dove mangeremo una buona pizza ma si sbagliano nelle ordinazioni del gelato e ce ne portano di quantità veramente enorme che non riusciamo proprio a finire.
10 ottobre
Anche stamattina viene a trovarci un uccellino rosso meraviglioso, che cinguetta e cerca le briciole della nostra colazione. Ora si va alla scoperta dell’isola, ci rechiamo perciò ad Anse Consolation, Ance Marie Luise, Grand Anse che non ci dicono proprio nulla, a parte le terribili salite e le altrettanto terribili discese, per cui decidiamo di tornare nuovamente ad Anse Lazio.
Bellissima, fantasmagorica! Oggi facciamo il bagno con sette mante! e un po’ di strizza, veramente, in quanto non sappiano se sono pericolose le mante o le razze per il pungiglione nella coda, ma comunque ce la godiamo appieno.
Durante il ritorno ci coglie la pioggia ma per fortuna quando ci rechiamo a cena ha smesso. Stasera ceniamo da La Goulou, veramente bene, anche se il tempo dell’attesa è interminabile: un’ora prima che ci portino i piatti! Si faranno perdonare con il sapore squisito della cena. Io prendo dei gamberetti fantastici. Anche qui avevamo prenotato la sera prima.
11 ottobre
Avevamo prenotato l’escursione il giorno prima con un ragazzo di colore con dei bellissimi occhi verde mare, per cui oggi andiamo alla scoperta delle isole di Curieuse e di St. Pierre.
Saliamo su un motoscafo velocissimo con altre due coppie in viaggio di nozze, e ci richiamo a Curieuse dove ci sono le fantastiche tartarughe delle Seychelles che vivono in libertà in questa isola verdissima, paradiso naturale delle mangrovie, poi ci inerpichiamo per un sentiero che in circa un’ora ci porta dall’altra parte dell’isola attraverso camminamenti su passerelle per ammirare le mangrovie e salite irtissime di gradoni di roccia dove, sbilanciata dallo zaino cado, ma c’è la Florence Nigthingale dei turisti delle Seychelles, Paola, che mi dà disinfettante e cerotto, in quanto – e io non me ne ero accorta – mi usciva moltissimo sangue.
Arriviamo pertanto alla spiaggia di St. Josè con un’acqua color smeraldo superlativo dove facciamo un bagno splendido al quale segue un barbeque di carne e pesce -niente di che-, per la verità – e poi ci aspetta lo snorkelling a St. Pierre ma solo Vivetta ha il coraggio di tuffarsi in quanto avendo mangiato da poco non ce la siamo sentita. Comunque è un isolotto favoloso!
Si ritorna quindi alle nostre guest hause dove ceniamo per l’ultima volta. Mario e Vivetta avevano ancora viveri, per cui cenano a casa, noi volevamo tornare a La Goulou ma non c’è posto, ci sarà dopo mezz’ora, ma visti i tempi biblici dell’attesa dei piatti decidiamo di tornare da Luca dove mangiamo nuovamente molto bene.
A nanna presto anche stasera, domattina si parte per La Digue.
12 ottobre
Che mattina da brivido! Preparati i bagagli ci sediamo nella hall per aspettare il pulmino che deve portarci al porto, e infatti arriva ma, saliti, ci accorgiamo che non ci sono Mario e Vivetta. Ci sono invece i due tedeschi che erano con noi in bateau e una coppia di italiani conosciuta in loco. Antonio ci dice di non preoccuparci, che c’è un altro bus di linea… arrivati al porto e all’imbarcadero non vedo né Mario nè Vivetta che avevano la partenza dalla guest house alle 8,30 mentre noi alle 8,45 quindi, a rigor di logica, dovrebbero già essere lì. Allarmata chiedo che fine abbiano fatto ad una ragazza della 7° South, agenzia locale. Questa cade dalle nuvole: M……? S…….? E chi sono? Allarmatissima spiego dei nostri amici al Cote D’Or ecc.ecc. La ragazza fa una rapida ricerca, telefona, parla e alla fine non dice nulla, al che io, già incazzata, chiedo cosa stia succedendo. Angelicamente mi risponde che non sono stati presi dal pulmino… io ribatto e ora cosa succede? Perderanno il traghetto? Lei mi risponde probabilmente sì… al che, se l’incazzatura c’era, ora è doppia. Mi rivolgo a lei dicendo che sono cose che non devono assolutamente accadere e che non sono assolutamente dei professionisti. Il tono non deve essere stato dei più cordiali…
Ci fanno imbarcare e noi, dal ponte, scrutiamo ogni taxi e ogni pullmino che arriva, ma di Mario e Vivetta nessuna traccia. Intanto il catamarano-traghetto ha acceso i motori, i marinai slacciano alcune corde… arriva infine un taxi a velocità ragguardevole da cui scendono i nostri due eroi… intanto la nave è già in ritardo di almeno cinque minuti sull’orario di partenza. Li fanno salire di gran carriera e noi li chiamiamo così ci raggiungono, e la nave finalmente parte verso La Digue.
Arrivati ci raccontano la loro disavventura e noi raccontiamo la nostra, poi tutto finisce lì.
Sbarcati a La Digue, isola da sogno, ci diamo appuntamento per il pomeriggio alle 18 e ci rechiamo ciascuno nella nostra guest house. Noi siamo a Pension Michel, loro a Fleur des Lis. Per fortuna questa volta la loro sistemazione è ottima. La Pension Michel è molto carina, con bel giardino, camera confortevole, tanti fiori ovunque. Ci si ritrova sulla spiaggia antistante la nostra pension verso le 18, spiaggia di Reunion. Non estremamente bella ma carina, nelle cui acque sguazzano, rincorrendosi, tre tartarughe marine, goduria…
Qui abbiamo la mezza pensione per cui noi ceneremo sempre “a casa” e loro si serviranno dei take away.
La prima cena ci mette tristezza, siamo l’unico tavolo del ristorante! E pensiamo subito che si mangi malissimo, invece abbiamo assaggiato, in tutte le sere che siamo stati qui, una cucina creola eccezionale, veramente buonissima, e poi le sere dopo saremo in compagnia di altre persone. I tavoli sono sempre apparecchiati benissimo, fiori ovunque, tovagliette colorate, candele accese, tutto molto bello e romantico.
13 OTTOBRE: OGGI SOURSE D’ARGENT
Non ho parole per descrivere la bellezza di questa incantevole anse, meraviglia allo stato puro! Trascorriamo la giornata facendo innumerevoli bagni e passeggiate, l’alta marea è incredibile, quando l’acqua si è abbassata scopriamo innumerevoli sentieri tra gli scogli e scorci di una bellezza fantastica. Il sole è molto molto caldo, per cui bisogna ogni tanto rifugiarci sotto le fronde di una mangrovia altrimenti non sarebbe sopportabile. Al mattino avevamo fatto chiamare un taxi dalla nostra reception e al ritorno ci accordiamo col taxista per portarci nella stessa spiaggia anche la mattina successiva.
Cena alla pension Michel: salad tuna incredibilmente buono con cocco grattugiato e altro pesce ai ferri buonissimo, poi ci concediamo un cuba libre e un drumbuye e poi a letto presto, condizionatore a gogò.
14 ottobre
Ottima colazione e poi col taxi ad Anse Sourse d’Argent e la favola si ripete. Beatitudine estrema… Abbiamo fatto la spesa in un supermarket per cui oggi a pranzo abbiamo pane, formaggio e banane. Siamo arrivati a Sourse d’Argent con taxi di ieri che arrivato dopo circa 20 minuti dall’ora pattuita, al che Vivetta vedendo l’autista gli ha fatto le sue rimostrane e lui seraficamente risponde “problem…” Siamo sempre nel pole pole africano… stupendo.
Anche la cena di stasera è molto buona, peccato che dopo si debbano preparare le valigie, domani si va a Mahè.
15 ottobre
Alle 8,45 viene il taxi a prenderci e ci portano al porto, dopo di che ci imbarchiamo per Praslin. A Praslin prendiamo un aereo piccolo piccolo – come all’andata – e atterriamo a Mahé. Siamo partiti circa 30 minuti prima, ma le valigie non sono con noi… aspettiamo un’ora buona prima che un altro aereo ci porti le valigie, per cui arriviamo al nostro ultimo albergo che è già la una passata. Il Treasure Cove è un boutique hotel davvero carino e questa volta anche Mario e Vivetta sono con noi. Abbiamo delle splendide camere con vista sull’oceano. In piscina incontriamo una coppia in viaggio di nozze in attesa di partire e ci danno alcuni ragguagli. Ci dicono anche che a Beau Vallon la spiaggia è piena di moschitos che pungono da morire per cui cambiamo programma. Oggi andiamo in una spiaggia qua vicina e domani passeremo la giornata a Victoria, capitale delle Seychelles. La spiaggia dove andiamo è veramente bruttina e io cado anche in acqua per passare da uno scoglio all’altro tutta vestita e zaino appresso, pazienza.
Ceniamo al ristorante del Treasure Cove tutti e quattro molto bene: io gamberi alla provenzale deliziosi, Vivetta un filetto magnifico, gli uomini polpo al curry e pesce ai ferri, insomma, tutto molto buono con buon vino. Cena presto anche stasera, domani niente spiaggia.
16 Ottobre
Ottima colazione e poi via bus ci rechiamo a Victoria. Il bus è il n.21 che da Bel Ombre ci porta alla capitale. Anche qui partenza con le porte aperte e meno male che ci sono i finestrini aperti che fanno passare aria in quanto il caldo è veramente opprimente. Dopo circa mezzora siamo in città. Qui si respira l’Africa anche se il Marchè mi fa venire in mente quello di Papeete. Scendiamo alla fermata prima del capolinea, al tempio Indù, molto bello, poi ci dirigiamo al mercato dove compriamo i ricordi e i regalini per il ritorno a casa.
Compriamo un sacco di cose: curcuma, zafferano, pepe, the alla vaniglia, magneti, vestiti da mare, magliette. Insomma, un sacco di cosine. Compriamo anche le cartoline che scriviamo e imbuchiamo… nel secchio della spazzatura! Così ricompriamo le cartoline, le riscriviamo, le riaffranchiamo e le imbuchiamo, questa volta nella buca giusta!
Visitiamo la città che non è gran che, fa un caldo umido terribile, ritorniamo al mercato dove pranziamo nel bistrot. Il mio chicken and chips è veramente abominevole ma pazienza, almeno siamo seduti al fresco e il caffè non è davvero male.
La torre dell’orologio è una delusione, la moschea niente di che, le chiese, sia anglicane che cattoliche nulla di rimarchevole, bello il giardino botanico che vediamo solo dall’esterno in quanto ci si deve arrampicare su per un dirupo e noi abbiamo già percorso un sacco di strada.
Alla fine cerchiamo il capolinea per prendere il bus del ritorno e chiediamo ad un signore che prima ci pensa, poi inizia a spiegarci, si interrompe e ci accompagna. Gentilissimo!
Il 21 per Bel Ombre è stracolmo, così prendiamo quello dopo e, sorpresa, questo ha l’aria condizionata e parte prima di quello che lo precedeva!
In un quarto d’ora siamo al Treasure Cove ma prima di recarci in albergo io e Vivetta siamo andate al ristorante la Scala che si trova proprio alla fine della strada, in quanto avevamo letto cose magnifiche su questo ristorante, guardiamo il menù, i prezzi e decidiamo di prenotare.
Alle 19,45 ci rechiamo al ristorante La Scala dove ceniamo in maniera divina. Ambiente molto carino, raffinato, personale competente, la proprietaria, una signora svizzera italiana viene al tavolo diverse volte per assicurarsi che tutto vada bene, il marito, italiano, viene a salutarci quando usciamo. La cena è splendida e neppure cara, stasera mangio carne e il filetto al pepe verde è buonissimo, il pane servito col burro all’aglio è molto apprezzato, vino buono, dolce ottimo. Il mio tiramisu è delizioso, Mario mio e Vivetta si deliziano con profiteroles al cioccolato che dicono meravigliosi. Mi pare che Mario suo abbia preso il sorbetto.
Insomma, cena stupenda, e chiudiamo la serata con un ulteriore e, purtroppo, ultimo brindisi alle Seychelles.
17 ottobre
Abbiamo deciso di tenere la camera tutto il giorno, altrimenti avremmo dovuto lasciarla alle 10. d’altra parte ci è costato solamente 50 euro e ne è valsa sicuramente la spesa. Dopo colazione io e Mario dormiamo ancora sino alle 11, poi io vado in piscina con Vivetta e Mario suo e facciamo un ultimo bagno, poi, dopo la doccia, pranziamo con le ultime due barrette italiane e riposiamo sino alle 16.
Ormai i bagagli sono pronti, li chiudiamo, paghiamo l’albergo e alle 17 vengono a prenderci per portarci in aeroporto dove aspettiamo sino alle 18 per il check in.
Ci imbarchiamo quindi verso le 19,40 su un aereo della Air Seychelles dove ci servono una cena ignobile e atterriamo a Abu Dhabi. I bagagli sono stati inviati a Milano e noi abbiamo solo il tempo di recarci al gate per Milano che è già l’ora dell’imbarco.
L’aereo, un Airbus300 della Ethiad è mezzo vuoto, per cui riesco a dormire due o tre orette stesa su due sedili e, finalmente, dopo quasi sette ore di volo siamo a Milano, che ci accoglie con cielo grigio e 9 gradi! Verso le 10 verrà il sole ma anche la nebbia… Tornati a casa, viaggio bello, ricordi incancellabili…
Una delle vacanze più belle che abbiamo mai fatto, paesaggi splendidi, mare meraviglioso, ottima compagnia, non si può volere di più.