Tour del Marocco 2

Il Marocco che non ti aspetti: sette giorni tra deserto e città imperiali
Scritto da: giuliamirea
tour del marocco 2
Partenza il: 21/03/2018
Ritorno il: 28/03/2018
Viaggiatori: 3
Spesa: 2000 €
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Ho desiderato tanto questo viaggio e mi è stato regalato in occasione della laurea dai miei genitori. Per questo viaggio alla scoperta del Marocco ci siamo affidati alla nostra agenzia italiana di fiducia (Dimensione Vacanze, di Mantova). Abbiamo scelto di fare il tour (7 giorni) fra città imperiali e deserto ed il percorso è stato personalizzato a seconda delle nostre preferenze. Siamo partiti in tre con un volo Ryanair il 21 marzo da Bergamo e dopo circa 3 ore e mezza di volo arriviamo a Marrakech. È una bella giornata di sole, ma l’aria è fresca e indossiamo un piumino leggero. Dopo due ore di fila per i controlli in dogana, usciamo dall’aeroporto e ad accoglierci c’è Yassin. Attraversiamo in macchina la parte nuova di Marrakech per arrivare al nostro riad (Riad Anika) situato nella medina. All’esterno strade trafficate e rumorose e all’interno un silenzioso cortile con tavolini, piscina e poltrone. Ci servono il nostro primo tè alla menta per darci il benvenuto e ci vengono depositati in camera i bagagli; il riad si presenta pulitissimo e il personale molto gentile. Usciamo a piedi e percorriamo i vicoli dell’affollato quartiere ebraico in cui fanno da padrone i colori e i profumi delle spezie; durante il percorso veniamo fermati da diversi ragazzi del posto (spesso invadenti) che si offrono di fare da guida in cambio di qualche soldo. A cena ci fermiamo a mangiare nel Riad des Eaux della gentilissima signora Caterina: bellissima location e ottimo cibo tra cui diversi tipi di verdura cotta, hummus di ceci, zuppa di legumi, tajine con prugne secche, fichi e noci e per concludere il tipico tè alla menta con dolci a base di pasta di mandorle. Abbiamo goduto della ospitalità di Caterina e Gianfranco e del suo staff in questo riad gestito da italiani e vicino alla piazza principale Jamaa el-Fna. Ottima l’accoglienza, la disponibilità e l’attenzione per l’ospite.

Il secondo giorno, dopo una ricchissima colazione in riad, ci dirigiamo verso Essaouira con Yassin alle 8.30 circa. Lungo il tragitto ci fermiamo a visitare un negozio che produce olio di Argan cosmetico e alimentare e la signora che ci accoglie ci mostra e ci spiega in italiano come avviene il processo produttivo. Arriviamo ad Essaouira: piccola città, molto ventosa, di pescatori in cui, di mattina, si può camminare in mezzo ai banchetti di pesce fresco; ci sconsigliano di mangiare il pesce alla griglia che viene preparato lungo questa via a causa delle precarie condizioni igieniche, e ci dirigiamo quindi nei vicoli stretti della medina in cui veniamo colpiti dai profumi delle spezie, dal colore azzurro delle porte e dai coloratissimi oggetti tra cui ciabatte, tappeti, vasi, piatti ecc. Rientriamo a Marrakech e, sotto consiglio dell’agenzia (la quale ci aveva anticipato che sarebbe stata una cena con spettacolo), ceniamo a Palais Jad Mahal: il ristorante è affollato (è necessaria infatti la prenotazione), le luci sono soffuse e non veniamo delusi dai bellissimi spettacoli di ballerine, danzatrici del ventre e mangiafuoco. Sono presenti tre tipi di menù: uno marocchino, uno francese e uno thai. I prezzi sono medio-alti (50Dh a testa per un antipasto, un primo e vino) ma l’atmosfera e lo spettacolo ripagano.

Il terzo giorno proseguiamo con la visita a piedi di Marrakech in cui visitiamo Palais Bahia, costruito intorno al 1880 di stile arabo-andaluso, Palais Badii, le bellissime Tombe Saadiane e il curatissimo Jardin Majorelle. Gli ingressi ai palazzi costano 10-20 Dirham per persona, circa 70 Dh invece l’ingresso ai giardini. Proseguiamo con la camminata fino alla grande piazza Jamaa el-Fna, che dista circa 10 minuti a piedi dal nostro riad. Già prima di accedere alla piazza si sentono in lontananza canti, tamburi e si vedono nubi di fumo che si dirigono verso il cielo. La piazza è enorme e piena di vita e, prima di addentrarci nelle vie del meraviglioso souk, passiamo in mezzo a tatuatori, gruppetti musicali, incantatori di serpenti, scimmie, venditori ambulanti, banchetti di cibo, ma ci sconsigliano di mangiare in questa piazza perché non vi è acqua corrente. Prima del tramonto saliamo nella terrazza di un bar per goderci lo spettacolo dall’alto: la vista è mozzafiato. Rientriamo in riad per cena, ove passiamo la nostra ultima notte a Marrakech.

Quarto giorno partenza verso le ore 9 dal riad, conosciamo Soufiane (agenzia “Marocco Avventura”) che resterà con noi fino al termine della vacanza. Attraversiamo le montagne dell’Alto Atlante di Tizi n’Tichka (2260m di altitudine) e ci fermiamo in punti strategici in cui scattare foto di incantevoli paesaggi e osservare villaggi berberi che si fondono con il colore della terra. Proseguiamo il viaggio e raggiungiamo Ait Ben Haddou: villaggio fortificato con torri merlate a ridosso della montagna, set di celebri film tra cui il Gladiatore e tutelato dall’UNESCO come Patrimonio dell’Umanità. Soufiane ci presenta una guida locale con cui percorriamo a piedi l’antica kasba e, dopo circa 10 minuti, arriviamo in cima: da qui si osserva un magnifico paesaggio semidesertico orlato dalle nevi dell’Atlante. Pranzo a Ouarzazate, conosciuta anche come “la porta del deserto” in cui vi sono gli Studi cinematografici. Attraversiamo il grande palmeto di Skoura ove possiamo ammirare oltre 700 palme e una quantità notevole di kasbe, e giungiamo alla Valle delle Rose: come indica il nome, è un luogo in cui crescono le rose più belle per i prodotti cosmetici. Dopo una lunga giornata in macchina, giungiamo per ora del tramonto nella valle di Dades: montagne dal colore rosso e rocce che assomigliano alle dita delle scimmie e al di sotto un letto verdissimo di vegetazione. Di tanto in tanto incontriamo antiche kasbah che quasi si mimetizzano con le rocce rosse che le fanno da sfondo. I colori sono così carichi e intensi, che sembra di essere in un videogioco! Il viaggio è stato lungo ma l’autista ha calibrato efficacemente le soste secondo le nostre necessità, foto comprese. Passiamo la notte in un dar nuovissimo, aperto da una decina di giorni: Dar Rihana. Il proprietario è molto giovane, ma allo stesso tempo accogliente e premuroso. Ci viene offerto il tè alla menta a bordo piscina e ci accompagna poi in stanza: completamente nuova anche negli arredi in legno con illuminazione moderna ma in tema. Per ora di cena ci dirigiamo verso il ristorante del dar, e godiamo del tepore del camino acceso. Anche la cena è sopra ogni aspettativa: piatti curati e ben presentati, cucina marocchina ma rivisitata in stile internazionale. Dopo cena i ragazzi dello staff ci intrattengono piacevolmente con balli e canti tipici davanti al camino.

Dopo una ricchissima colazione percorriamo in macchina una decina di tornanti stretti per osservare dall’alto la valle del Dades: uno spettacolo di colori, la strada pare quasi un fiumiciattolo. Arriviamo poi alle gole di Todra, percorriamo un breve tragitto a piedi per scattare foto e godere della vista di pareti rosse a picco alte più di 300m. Ascoltando la musica amazigh, ci dirigiamo verso il deserto e pranziamo in un caratteristico ristorante a Touroug: ci fanno togliere le scarpe per accomodarci a tavola e sederci quindi comodamente su tappeti e cuscini. Il pranzo non è dei migliori ma poco importa perché siamo impazienti di arrivare nel deserto. Torniamo quindi a bordo della nostra Land Cruiser Prado e percorriamo circa un’ora e mezza di strada; il paesaggio ora non è più caratterizzato dai toni del rosso ma è arido e a tratti sabbioso. Talvolta si scorgono le tende dei nomadi. Arriviamo a Merzouga dove ci aspettano i dromedari sui quali saliamo. Nel tragitto ci fermiamo nel cuore delle dune di sabbia per godere del tramonto, ma visto che non riusciremmo a vederlo in condizioni ottimali a causa della foschia, preferiamo proseguire verso il campo. Dopo circa 40 minuti totali a dorso dei dromedari, guidati da un giovane ragazzo, giungiamo al campo tendato: un percorso delineato da tappeti e alte lanterne bianche ci conduce a dei divanetti disposti in cerchio, al cui centro è posto un focolare. A destra e a sinistra ci sono le tende in cui dormiremo (ognuna può contenere 2-3 persone, per una capienza massima del campo di 30 persone) e di fronte si può vedere la tenda adibita al ristorante. Restiamo increduli davanti a questa meraviglia.. addirittura nella tenda c’è la doccia! Verso le 21.15 ci avvisano che la cena è pronta: zuppa di legumi, pasta al pomodoro, grigliata mista di carne e frutta fresca. Successivamente ci fanno accomodare sui divanetti intorno al falò ove il nostro accompagnatore si esibisce con altri in una festa musicale al ritmo di tamburi e nacchere metalliche nel centro del campo. Proprio si percepiscono libertà e spensieratezza. Appagati da queste belle emozioni, andiamo a letto felici.

Ci svegliano alle 6 circa per prepararci e vedere l’alba. Un ragazzo del campo ci accompagna a piedi tra le dune per riuscire ad avere una bella vista, ma purtroppo il cielo è ancora velato e non riusciamo a vedere il sorgere del sole. Facciamo colazione al campo, e proseguiamo il tour in direzione Nord. Attraversiamo la valle di Ziz fino a Midelt: i paesaggi sono opposti a quelli visti nei giorni scorsi, con una ricca vegetazione e tanti greggi guidati dai pastori, sempre in compagnia della sua immancabile musica dalle melodie amazigh e dai suoi racconti nostalgici della sua vita nel deserto. Attraversiamo la foresta di cedri (Azrou) e troviamo alcune scimmie: essendo abituate ai turisti è possibile avvicinarsi e il nostro accompagnatore si ferma per farci scattare qualche foto, dopodiché proseguiamo verso Ifrane, situata sul lato nord-ovest del Medio Atlante a 1630 metri di altitudine. L’aria si è resa ancora più fresca ed il suo sviluppo urbano e la sua architettura la rende più simile ad una città alpina, tanto da essere chiamata la Svizzera del Marocco. Verso le ore 18 arriviamo a Fes e pernottiamo nel Riad Ghita: situato all’inizio della Medina e pertanto comodo da raggiungere in auto; il vicolo ove è situato non è parso molto pulito ed una piccola insegna identifica la struttura. Un piccolo corridoio consente l’accesso ad un bellissimo locale tipico, ben arredato con mosaici, tavoli e divanetti attorno ad una fontana centrale. Noi eravamo alloggiati all’ultimo piano in terrazza nella suite Panorama. La vista sui tetti della Medina con le migliaia di parabole arrugginite non ci è parsa così entusiasmante come descritto altrove, salvo di notte in cui si apprezzano le varie luci. La stanza è spaziosa, poco illuminata ma arredata con porte e soffitto in legno assai ben decorati. La pulizia non ci è parsa al top, ma la cena è stata ottima con verdure miste cotte, pastilla di pollo, spiedini di tacchino e frutta fresca come dessert, così come la ricca colazione con ricotta, formaggini, burro e yogurt, marmellate e miele, focacce e frittata, croccante pane, olive, caffè, latte e the.

Il settimo giorno iniziamo la giornata con la visita di Fes: la Medersa Attarine, la fontana di Neijarine ricoperta di mosaici, l’università Karaouine, il palazzo reale, passiamo attraverso il bellissimo souk, visitiamo un negozio di artigiani in cui ci viene spiegato e mostrato passo a passo tutto il procedimento per la realizzazione di oggetti in ceramica che vengono pazientemente ricoperti da pietre e metalli e la realizzazione di tavoli e fontane in mosaico. Infine facciamo visita alla conceria: già in strada si sente il forte odore e all’ingresso ci offrono un mazzetto di menta da odorare durante la visita interna. Dalla terrazza si vedono le vasche in cui le pelli vengono trattate, colorate con tinte naturali, sciacquate e asciugate. Prima di arrivare a Meknes, l’autista fa sosta a Volubilis in cui possiamo visitare il sito archeologico romano, patrimonio UNESCO. Distrutta dal terremoto del 1755, Volubilis fu riportata alla luce alla fine dell’800. Al suo interno ritroviamo la casa di Orfeo decorata con mosaici sui pavimenti, le fondamenta delle terme di Gallieno, il foro, l’arco di trionfo, la facciata della casa di Ercole e quella di Bacco. Verso le ore 20 arriviamo nel riad a Meknes: Riad d’Or, situato in una viuzza della Medina e composto da tre appartamenti riuniti. Abbiamo alloggiato in una suite assai grande, la cena è stata buona e abbondante a base di zuppa di verdure, tajine di manzo e frutta fresca. Arriva purtroppo il nostro ultimo giorno, facciamo un breve giro per il mercato di Meknes e facciamo tappa a Sahrij Swani: una grande vasca esterna e una grossissima costruzione che fungeva da magazzino, granaio e scuderia per 12.000 cavalli. Poi, a malincuore, nel primo pomeriggio il nostro accompagnatore ci porta in aeroporto a Fes. Che dire. Esperienza unica con una persona sensibile ed attenta alle nostre esigenze, molto disponibile, dotato di eccellente qualità di guida. Grazie al nostro accompagnatore, un tour stupendo di oltre 1500 km. A presto Marocco!

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