Sudafrica: volontariato nel parco nazionale Marakele
Perché questo viaggio
Erano anni che sognavo di vivere un’esperienza all’interno di un parco naturalistico in prima persona, cioè partecipando attivamente alla conservazione delle specie animali. Grazie a un’associazione che opera all’interno di una sezione del parco nazionale Marakele in Sudafrica, questo è stato possibile. Quello che ho ottenuto è stata un’esperienza interessantissima e assolutamente ricca di particolari. Ho avuto l’occasione di scoprire concretamente che cosa significa la parola “conservazione”, soprattutto nel contesto sudafricano, ho potuto mettermi in gioco in prima persona in una causa in cui credo, uscire dalla mia comfort zone quotidiana, il tutto in una cornice naturale che toglie il fiato, letteralmente. Il parco Marakele si trova alle pendici dei monti del Waterberg, a 300 km a nord di Johannesburg il suo panorama è caratterizzato dal contrasto di zone di alta montagna, colline con verdi prati e valli profonde.
In questa riserva ho potuto ammirare tutti i big five con una prospettiva completamente diversa da quella del turista. Infatti non si trattava di safari fotografici, bensì di una ricerca degli animali volta a controllarli, censirli e studiarli. Ogni giorno passavamo più di 10 ore all’interno del bush. Partivamo la mattina presto alle 5,30 e tornavamo la sera alla luce delle torce.
Tra le attività di conservazione svolte durante la giornata oltre all’identificazione fotografica dei vari animali incontrati, occorreva prestare attenzione alla presenza di tracce possibili di bracconaggio, posizionamento di foto trappole, schedatura degli animali fotografati, pulizia e mantenimento dei percorsi all’interno del parco e estirpazione di piante aliene nel bush.
Ho partecipato a un game capture, una delle esperienze più entusiasmanti della mia vita. Abbiamo partecipato alla cattura di un giovane leone in procinto di trasferirsi in un altro parco naturale. Non da meno è stato il lato umano delle persone che lavorano in modo continuativo nel parco e di altri volontari provenienti da tutto il mondo incontrati in queste due settimane. Certo, occorre un po’ di spirito di adattamento, ma non bisogna mai dimenticare che questa è l’Africa.
Senza dubbio un viaggio per chi ama la natura, gli spazi infiniti, il contatto con l’esterno e la pace che solo in questi posti si può ancora trovare. Ma soprattutto quella strana luce che a un certo orario del giorno copre tutto quanto come una coperta. Solo in Africa si può assistere a questi tramonti.