Perù: non solo Macchu Picchu

Il nostro Perù: venti giorni tra notti in bus e trekking indimenticabili toccando le tappe principali, fino all'Eldorado...
Scritto da: alepaschi1123
perù: non solo macchu picchu
Partenza il: 23/11/2017
Ritorno il: 08/12/2017
Viaggiatori: 2
Spesa: 3000 €
Ascolta i podcast
 
Il desiderio principale pensando al Perù è chiaramente Machu Picchu. Un sogno da realizzare, però, come completare i nostri venti giorni di Perù? Forse, andare così lontano solo per il Machu è troppo? Allora decidiamo di metterci penna alla mano, computer nell’altra, e organizziamo un nostro itinerario molto ma molto pieno che ci permette di vedere sia il nostro sogno del cassetto (M.P.), ma anche vedere altri posti splendidi, che non avremmo mai pensato potessero essere così meravigliosi fino a quando non ci siamo trovati davanti, a passeggio per strade e viuzze strette e ciottolate dove perdersi e incontrare persone e facce che mai potremo dimenticare. Ma andiamo per gradi.

Il nostro viaggio inizia da Lima, dove arriviamo con un volo Roma – Amsterdam dopo cena. Stanchi e stremati per via del jet lag, è solo l’inizio: alle quattro del mattino abbiamo subito il nostro primo pullman, il primo di tanti, che ci porterà a Paracas dove è prevista in mattinata la visita alle isole Ballestas. Follia? Forse solo a dirlo, perché dopo una doccia in ostello e una brevissima passeggiata notturna in Plaza de Armas a Lima, è già ora di un taxi per il terminal Cruz del Sur, che si rivelerà un ottimo mezzo di spostamento, ed incredibilmente puntuale ed efficiente. A Paracas prendiamo quasi subito la barca che ci porta in questa escursione dove possiamo ammirare una quantità enorme di fauna tra cui leoni marini e pinguini, ma anche un enigmatico candelabro, molto simile a quello che vedremmo alcuni giorni dopo presso Nazca.

Dopo un pomeriggio di relax e sole, la notte andiamo a letto stremati ma felici e pronti al nostro secondo bus, che ci porterà da Paracas a Huacachina. Sì, direte voi, che turistata. Ma vi possiamo garantire che ne vale comunque la pena, vuoi il clima giovanile che si respira ovunque, un giro in dune buggy e relativo sandboard è stato il modo migliore di passare una splendida serata, con annesso tramonto sulle dune che è uno spettacolo!

Il terzo giorno ci siamo, Nazca. Ad attenderci c’è Edgar la nostra guida del giorno, che si occupa di prelevarci dal terminal bus e portarci nel piccolo aeroporto da dove partono i voli per sorvolare le enigmatiche linee di Nazca. Esse non sono altro che dei disegni di animali, linee geometriche, anche uno che a tutti gli effetti assomiglia ad un astronauta, ma visibili solo dall’alto, quindi necessario volarci sopra. Non per i deboli di stomaco, il nostro piccolo aereo a sei posti più pilota e co-pilota, ruota e inclina le sue ali a destra e sinistra continuamente per farci notare le linee, i disegni che riempiono questo arido deserto Peruano. Finita la gita aerea, e ripreso un po’ di ossigeno, stiamo con la nostra guida tutto il giorno che si propone di farsi una passeggiata con noi per Nazca, visto che aveva terminato di lavorare. Andiamo assieme al museo Antonini, che scopriamo essere un italiano al quale la comunità di Nazca è molto riconoscente per i lavori da lui svolti, tanto da avergli dedicato il nome del museo principale della città. Edgar ci spiega le varie teorie dietro il motivo per cui si sarebbero dovuti fare dei disegni così grandi e soprattutto visibili così dall’alto. Una riguarda una sorta di calendario legato all’agricoltura e alla Pachamama (la Madre Terra). La seconda teoria, sicuramente più intrigante e fantasiosa, è legata agli alieni o quelli che lui chiama “gli antichi astronauti”.

Da Nazca il nostro primo bus notturno ci porta direttamente ad Arequipa dove visitiamo il monastero di Santa Catalina (incredibile la sua grandezza), ma abbiamo in programma anche un’escursione al Canyon del Colca per vedere il famoso volo del condor. Che spettacolo mentre si lanciano nel canyon. A metà giornata ci accorgiamo che il saroche inizia a farsi sentire. Fondamentali sono delle pastigliette che ci siamo procurati in una farmacia, le sorojchi pills, e l’immancabile Mate de Coca (té di foglie di coca), che ci danno una grande mano a combattere il mal di testa!

Altro bus notturno e via verso Puno, dove le isole degli Uros nel lago Titicaca rimangono forse l’unica delusione del viaggio. Non sono altro che una cosa per turisti, dove ti scaricano in un’isola galleggiante (l’unica cosa interessante è stata la spiegazione su come viene costruita questa isola) e provano a venderti e rifilarti di tutto. Non so se siamo noi ad aver sbagliato agenzia, ma non lo consiglio a nessuno. Molto dispiaciuti per questa piccola delusione, e attanagliati dal saroche, nemmeno il mate de coca ormai ci aiuta più. Lassu, a 4000 mt, poco prima del bus notturno che ci porterà a Cusco, avviene una magia. La cosa forse più bella che ci è successa anche più di vedere Machu Picchu, dell’emozione delle linee di Nazca. Seduti in Plaza de Armas (in pratica tutte le piazze di tutte le città si chiamano così), piano piano, dei ragazzi iniziano a suonare. La piazza si riempie e tutti suonano assieme, ballano. Tutto improvvisato e nato così, per magia. Non nascondiamo l’emozione e siamo fieri che la cosa più bella successa in questo viaggio non l’abbiamo né fotografata, né registrata. L’abbiamo voluta godere così, seduti su una panchina come fossimo davanti alla televisione, ma con un freddo cane, sorridendo e osservando un vero momento di vita peruviana. Un ricordo indelebile.

Arrivati a Cusco lo spettacolo è davvero incredibile. I paesaggi iniziano a farci pensare al Macchu, immense vallate con terrazzamenti inca, fiumi e torrenti, montagne e poi verde, tanto verde immerso nella nebbia. Da vedere assolutamente a Cusco è il Mercado Central di San Pedro, dove si possono bere frullati di frutta squisiti. Da non perdere anche il Chocomuseo.

Finalmente è il momento di pensare a come raggiungere M.P. Optiamo per il cammino a piedi che dalla fermata del treno di Hidroelettrica, segue le rotaie fino ad aguas calientes (o machu picchu pueblo). In circa tre ore arrivi a destinazione, ma noi ne abbiamo impiegata qualcuna in più tra foto, foto e anche altre foto.

Arrivati ad Aguas Calientes, il giorno dopo è tutto dedicato alla cittadella Inca più famosa. Noi abbiamo scelto il ticket Machu Picchu – Hauyana Picchu. Ragazzi, quando si è là davanti, ti viene da piangere. Lo sogni, lo desideri. Ne abbiamo parlato per più di un anno, e finalmente ci siamo, là davanti. Non ci sono parole, solo soddisfazione e orgoglio. Una cosa che chi, solo come noi, “malato” di viaggiare, può capire!

Di ritorno a Lima con un volo interno da Cusco, non ci rimane che un ultimo bagno di Perù in giro per la sua capitale. Visitiamo con molta curiosità il museo di archeologia e antropologia e storia del Perù, il più antico museo di Lima. La notte non ci rimane che una capatina al parco del Cicuito Magico dell’acqua, spettacolare gioco di luci e colori con i getti d’acqua. Un’ultima personale cartolina in un paese che soddisfa a pieno ogni viaggiatore!



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche