California Surfin’ USA

Mini vacanza on the road tra spiagge e mare
Scritto da: moreno65
california  surfin' usa
Partenza il: 21/12/2017
Ritorno il: 02/01/2018
Viaggiatori: 02
Spesa: 3000 €
Ascolta i podcast
 
Per la nostra vacanza invernale, quest’anno abbiamo scelto la California. È la nostra 27^ volta che torniamo negli Stati Uniti, e le sensazioni sono sempre bellissime e particolari per noi.

21 DICEMBRE 2017

Dopo la giornata lavorativa, ci rechiamo in aeroporto a Milano Malpensa per prendere l’ultimo volo Lufthansa per Francoforte, all’arrivo ceniamo in aeroporto e poi una navetta ci porta al NH Hotel dove dormiremo questa notte.

22 DICEMBRE 2017

Cominciamo male, a Francoforte piove; la navetta dell’hotel ci riporta in aeroporto dove facciamo subito i controlli di sicurezza – finalmente e giustamente piuttosto accurati –, poi siamo liberi di andare a fare colazione… qua a Francoforte nel Terminal Z – dove si parte per gli States- c’è un Mc’ Donald’s che è praticamente anche quasi una pasticceria, visto i buonissimi dolci che ha, e noi facciamo sempre colazione qua. Dovevamo partire alle 10:05 ma ritardiamo un po’, poi il nostro Airbus 380-800 decolla per portarci a Los Angeles; atterriamo a Lax nel pomeriggio, cielo blu della California e ottima temperatura… buongiorno America, ci incontriamo ancora una volta. Passiamo l’immigrazione velocemente nonostante la mole di gente che arriva, poi andiamo all’Avis a ritirare l’auto: dopo un paio di tentativi di affibbiarci, come al solito, l’auto che più fa comodo a loro e dietro nostro rifiuto, finalmente arriva l’auto giusta… una Mazda 3 di colore bianco… ormai è quasi sera ed è buio, andiamo un po’ a sud verso Gardena, dove abbiamo il nostro Best Western prenotato e concludiamo questa lunga giornata.

23 DICEMBRE 2017

L’albergo è ottimo e sembra nuovo, ed altrettanto buona è la colazione. Siamo pronti a partire. La giornata di oggi la dedicheremo un po’ alla città di Los Angeles, visto che le ultime volte ci siamo solo passati senza fermarci; saliamo sulla I110 direzione downtown e lo skyline che ci appare mentre ci avviciniamo alla città è sempre bellissimo; facciamo un primo passaggio in auto in downtown e proseguiamo verso la parte vecchia, “El Pueblo”, dove si registra il primo insediamento che poi ha dato vita a questa immensa città. Giriamo un po’ a piedi partendo dalla Union Station, bellissima sia all’esterno che all’interno, con la sala d’attesa che è stata set di alcuni film, poi si và nella pedonale Olivera Street e qui ci sono negozi, ristoranti ed abitazioni. Tutto in stile Messicano; El Pueblo è definito come Historical Monument e si trova anche l’Avila Adobe da visitare, una delle prime case costruite… davvero interessante; visitiamo poi un museo per vedere il murale di Siquieros da poco riportato alla luce, e la persona che ci dà le dovute spiegazioni è un signore di origini Italiane. Chiacchieriamo con lui di varie cose, e ci consiglia di andare a visitare poco più avanti il “IAMLA” – Italian American Museum of Los Angeles e noi ci andiamo. Il museo è piuttosto piccolo ma veramente interessante, racconta la storia della Little Italy che c’era una volta qua a Los Angeles, con molte foto e racconti dell’epoca dei nostri connazionali immigrati. Passiamo poi per la chiesa della Missione, sempre nel Pueblo, e sembra ci sia una cerimonia che riguarda delle famiglie Messicane… ed è bello vedere soprattutto i bambini vestiti con abiti tradizionali. Riprendiamo l’auto ed andiamo in downtown, fatichiamo un po’ a trovare un parcheggio sulla strada, così giriamo un po’ e vediamo tanta gente in giro, edifici molto belli, negozi ed altre attività commerciali, ma anche senzatetto e sbandati. Il tutto sembra convivere normalmente, anche noi abbiamo passeggiato tranquillamente per il centro, senza particolari problemi; dovremmo dedicare ancora molto altro tempo alla City of Angels ma è ora di ripartire, passiamo per Hollywood ed Universal City. Gli Universal Studios li abbiamo già visitati, quindi la nostra idea era di passare un’oretta al City Walk. I parcheggi giornalieri sono molto cari, lasciamo perdere e proseguiamo verso Pasadena e poi verso est fino ad incontrare la 15 che attraversa le San Bernardino Mountain. In serata arriviamo a Barstow, facciamo un giro nell’outlet che si trova appena fuori città e poi ci troviamo un albergo – il Confort Suites – per questa notte; per cena andiamo da Pizza Hut per un’ottima pizza – come sempre -, anche se il locale è così-così, poi una visita a Walmart e rientriamo in albergo.

24 DICEMBRE 2017

Colazione in albergo e poi si riparte, andiamo in città a Barstow dove la Main Street è la “Route 66”… vediamo alcuni motel dell’epoca ancora funzionanti, altri locali, insegne e murales inerenti la “Mother Road”, poi ripartiamo sulla I15. Poco più avanti, all’uscita per Calico Ghost Town, c’è il “Peggy Sue’s Nifty 50’s Diner”. Un diner molto caratteristico al suo interno, peccato avere già fatto colazione, ma anche se non si vuole mangiare, merita di essere visitato sia per il ristorante, che per il negozietto di memorabilia; ripartiamo sempre con la bella e panoramica I15 senza più fermate fino a Las Vegas….quà prendiamo il Las Vegas Boulevard (strip) in po’ più a sud per poterci fermare a fotografare il famoso cartello “welcome to Las Vegas” che appare in quasi tutte le foto e gadget della città, e vicino si trova anche la nuova sede della mitica “Harley Davidson” – che naturalmente andiamo a vedere per curiosità. Vogliamo visitare il Rio Hotel e Casino che non abbiamo mai visto, e lo raggiungiamo in auto perché è un po’ distante dalla strip. La caratteristica sono le sue piscine e si dice abbia anche una spiaggia di sabbia. Le piscine sono asciutte in questo periodo ma l’ambiente sembra davvero bello; è ora di andare al New York New York Hotel e Casino – che noi di solito prenotiamo quando veniamo a Las Vegas-, ottima camera al 33° piano con una bella vista sulla città, doccia veloce e poi in giro a piedi sulla strip. Passiamo dal Mandalay Bay, dove qualche mese fa durante un concerto, un pazzo ha fatto una strage sparando sulla gente dalla finestra della sua camera. Abbiamo visto il luogo del concerto ma non c’è nessun segno a ricordo di ciò che è successo – o non lo abbiamo trovato noi -… continuiamo la passeggiata sulla strip tra casinò, hotel e negozi, tantissima gente in giro, ormai Las Vegas è principalmente questo, tanto turismo ed un immenso centro commerciale; andiamo a vedere anche qualche ristorante a buffet per la cena…proviamo al Paris, al Flamingo ed al Mirage, ma nonostante i prezzi non bassissimi le code per cenare sono molto lunghe. Davvero lunghissima quella del Paris Hotel. Quindi lasciamo perdere, non vogliamo perdere così tanto tempo solo per mangiare, e quindi proseguiamo la nostra passeggiata. Vediamo due spettacoli sempre bellissimi alle fontane del Bellagio Hotel, e nel Cosmopolitan Marina fa una foto seduta in una scarpa gigante. Ceniamo poi ottimamente in uno dei ristoranti del nostro New York Hotel, e concludiamo la serata facendo di nuovo due passi fuori sulla strip, ormai si è fatto tardi e fa piuttosto freddo.

25 DICEMBRE 2017

La colazione nel nostro albergo, la facciamo così: acquistiamo donut e caffè, poi andiamo nella parte forse più bella dell’albergo… praticamente una ricostruzione di un quartiere di New York, con tanto di stradine in acciottolato e palazzi – dove abbiamo cenato anche ieri sera- ; restiamo seduti a lungo ai tavolini a fare colazione. Ti guardi attorno e sembra di essere a New York. Lasciamo l’albergo e andiamo a riprendere la nostra Mazda 3, percorriamo quindi Paradise Road verso nord e superiamo la torre dello Stratosphere, trovandoci così in Freemont Street – la downtown di Las Vegas – il nucleo originale del gioco di azzardo; andiamo a vedere lo storico Golden Nugget Hotel e Casinò, che mette in mostra al suo interno la più grande pepita d’oro trovata. Certo, Freemont Street andrebbe vista di sera, con le luci dei casinò e lo spettacolo delle luci che si accendono al ritmo della musica allo scoccare di ogni ora. Torniamo verso sud percorrendo in auto tutta la strip, siamo lenti per via del traffico e dei semafori interminabili, ma questo ci permette di guardarci attorno e scattare ancora qualche foto; lasciamo Las Vegas e dopo Handerson prendiamo la Hwy95… il paesaggio diventa subito desertico. In una bella area di sosta attrezzata ci fermiamo e mangiamo un piccolo pandoro, che portiamo sempre nelle vacanze invernali. Oggi è pur sempre il giorno di Natale e noi quest’anno lo festeggiamo qui nel deserto del Nevada. Prendiamo la deviazione sulla bellissima SR163, qualche sosta per ammirare il paesaggio ed arriviamo a Laughlin; questa città, oltre a Reno più a nord, è la sorella minore di Las Vegas e ci fermiamo per una visita. Siamo in riva al fiume Colorado e sulla Casinò Drive si affacciamo circa una decina di hotel e casinò, probabilmente gestiti dalle stesse proprietà di Las Vegas. Infatti troviamo anche qui il Golden Nugget, Harrah’s, Tropicana, c’è anche il Colorado Belle Hotel e Casinò, forse il simbolo di questa città, costruito come un grande battello a vapore con una grande ruota – come quelli del Mississippi – poi c’è anche il Riverwalk , una passeggiata di circa quattro km- che fiancheggia il fiume. Il posto ci piace, sembra tranquillo, lontano dalla folla e dal “turismo” di Las Vegas, così decidiamo di fermarci per questa notte scegliendo l’albergo. Ottima scelta, l’Aquarius Casino e Resort, ottima la camera, poi nella hall – forse perché è il giorno di Natale – offre un rinfresco a base di biscotti, dolci, the e caffè; giriamo un po’ a visitare i vari hotel e casinò fino a tardi, e ceniamo al ristorante a buffet del Riverside Resort e Casino, di proprietà del fondatore della città – Don Laughlin -. Ne approfittiamo per leggere e conoscere anche la storia di questa città. Dopo cena facciamo una passeggiata sul Riverwalk e vediamo sul fiume davanti ai casinò alcuni water taxi, che fanno la spola tra una sponda e l’altra del fiume… la cittadina che vediamo davanti a noi si trova in Arizona; ci fermiamo un po’ ad osservare un castoro che gira tranquillamente sulla sponda del fiume davanti a noi, interrotto da un procione dal carattere un po’ bellicoso, che gli si avvicina e lo fa scappare in acqua… guardiamo ancora un po’ il procione che gironzola in cerca di qualcosa da mangiare, e poi rientriamo il albergo.

26 DICEMBRE 2017

La giornata è sempre bella e soleggiata, anche se al mattino la temperatura è un po’ frizzante; ancora due passi sul Riverwalk per vedere se ci sono ancora in giro gli animaletti di ieri sera, ma non vediamo niente… certo è che da queste parti il Colorado River ha un’acqua così trasparente da non credere; lasciamo Laughlin, attraversiamo il ponte sul fiume e siamo in Arizona… perdiamo anche un’ora entrando del Mountain Time, ma a noi importa poco perché rientriamo quasi subito in California. Attraversiamo la cittadina di Bullhead City, non abbiamo ancora fatto colazione, e lungo la strada troviamo quello che volevamo: “Donut to go”, un localino che sforna donut ed altri dolci freschissimi da asporto, ma anche con alcuni tavoli per le consumazioni all’interno del locale, ed è quello che facciamo noi. Fantastici i donut ed il caffè Americano, questa è l’America che amiamo. Ripartiamo, ancora qualche miglia verso sud ed arriviamo a Needles, di nuovo in California. Qua ritroviamo la Route 66, e la nostra intenzione è di percorrerla fino ad Amboy così come abbiamo fatto altre volte. Purtroppo in questo momento non è percorribile – dei cartelli indicano di prendere la I40 ma non spiegano il motivo dell’interruzione – quindi I40 west fino all’uscita con la Kelbaker Road che arriva dal Mojave; andiamo a sud in un paesaggio desertico bellissimo e ritroviamo la Route 66 poco prima di Amboy. Come sempre, piccola sosta al caratteristico e sempre più abbandonato “Roys Cafè e Motel”, poi poco più avanti andiamo a vedere l’Amboy Crater, uno strano cono vulcanico; andiamo ancora verso sud in mezzo a questo paesaggio desertico ed arriviamo a Twentynine Palms – siamo a nord del Joshua Tree N.P. che abbiamo già visitato-, e qui ci fermiamo al visitor center per qualche informazione sulla zona. Da qui parte un breve e semplice sentiero che raggiunge l’Oasi of Mara, dove un tempo viveva una tribù Indiana….ci sono palme, cespugli del deserto, e riusciamo a vedere il roadrunner, il “bip-bip” dei cartoni animati. Ci spostiamo un po’ sulla Hwy 62 appena fuori la città, per andare a fare un sentiero a piedi a tratti un po’ impegnativo ma molto bello, che conduce prima sulla cresta della montagna, poi più giù in una gola rocciosa con alcuni cactus a forma di barile, fino a raggiungere all’improvviso “49 Palms Oasis”… un oasi appunto, con grandi palme verdi che spiccano in mezzo a questo paesaggio desertico… poi torniamo a prendere l’auto e ripartiamo. Ormai è buio, peccato che le giornate siano così corte in termine di ore di luce, ci sarebbe molto altro da vedere…. In serata arriviamo a Palm Springs, dove alloggiamo come sempre all’ottimo Best Western in posizione centrale su Indian Canyon Drive… credo sia la quarta o quinta volta in questo albergo; una volta sistemati, usciamo a piedi sulla Palm Canyon Drive – il centro città – con tanti negozi, ristoranti e caffè. Intanto l’escursione termica si fa sentire… ora siamo ben coperti con giubbotto, rispetto alla maglietta del pomeriggio. Ceniamo al “Kalura Trattoria”, ristorante Italianissimo ( ce ne sono altri, ma noi preferiamo questo) dove mangiamo dell’ottima pasta, poi giriamo ancora un po’, c’è qualche locale con musica dal vivo, ci prendiamo un caffè e ritorniamo in albergo.

27 DICEMBRE 2017

Ottima colazione in albergo, poi visto la bellissima giornata, passiamo la mattinata nella piscina dell’albergo ad abbronzarci un po’. Oggi ci sono quasi trenta gradi. Lasciamo l’albergo – avevamo chiesto la possibilità di fermarci un’altra notte, ma è “full” nei prossimi giorni – e facciamo un salto al visitor center per verificare qualche altra disponibilità, ma solo il Motel 6 ha qualche camera, il resto è “full”. Sembra che tutti vengano a Palm Springs per le vacanze. Pazienza, allora noi partiamo ed andiamo al mare. Guidare sulle freeways Americane per me è sempre emozionante, e da queste parti lo è ancora di più. Attraverseremo verso ovest restando un po’ a sud di L.A. per evitare meglio il traffico: prendiamo la Interstate 10, CA 60, CA 91, 605, 405, attraversando le colline della bella Moreno Valley dove anche oggi abbiamo trenta gradi. Poi Riverside, Anheim, il sud di Long Beach ed eccoci sulla Pacific Coast Hwy o California One, sull’Oceano Pacifico. Dopo Seal Beach proseguiamo verso sud, ed a Sunset Beach ci troviamo un albergo per questa notte; facciamo in tempo ad andare in spiaggia – basta attraversare la strada – per assistere ad un bel tramonto…oggi Marina non si sente molto in forma, soltanto un principio influenzale, che fortunatamente spegniamo subito con una serata tranquilla e di riposo in albergo.

28 DICEMBRE 2017

Tutto a posto, Marina è di nuovo in forma. Colazione in albergo e ripartiamo per fermarci subito ad Huntington Beach; la giornata è bella ed inizialmente un po’ fredda, ma poi il sole inizia a fare il suo dovere. Andiamo a passeggiare lungo questa immensa spiaggia, questa è la capitale del surf per eccellenza, e ci fermiamo spesso ad ammirare tutti i surfisti in mare nell’attesa di cavalcare le onde; andiamo fino in fondo al famoso molo di Huntington Beach, poi un giro sulla via centrale che arriva poi al molo stesso, piena di negozi e ristoranti – su un marciapiede c’è anche la “Surfer’s Hall of Fame” con il nome di surfisti leggendari – È davvero bello essere qui. Questo posto dà proprio la sensazione e l’immagine di “California”. Ci spostiamo verso sud sempre sulla Pacific Coas Hwy ed arriviamo a Newport Beach, sulla Balboa Penisola. Qui gironzoliamo un po’ tra la spiaggia, i due moli ed i vari negozi da curiosare. Poi una golosa pausa con un grande ed ottimo come sempre cono gelato. Proseguiamo sempre verso sud fino a Corona del Mar, dove si può scendere ad una spiaggia o continuare la passeggiata su Ocean Blvd. come abbiamo fatto noi, e si arriva a Lookout Point con una bellissima vista sul mare e sulle scogliere; continuiamo, purtroppo passiamo da Laguna Beach che è ormai buio e c’è un po’ troppo traffico – noi l’avevamo già vista in un altro viaggio -, quindi andiamo avanti fino a Dana Point dove abbiamo l’albergo. Dopo una doccia e risistemati un po’ andiamo a Dana Point Harbor, molto bello, tutto addobbato per le feste Natalizie e pieno di luci ovunque… i ristoranti ci sono, ma sono ormai le 20:00 e la maggior parte sta chiudendo. Allora ci spostiamo nel quartiere delle lanterne, dove ceniamo al Harbor House Cafè. Senza gloria. Forse potevamo scegliere di meglio; rientriamo in albergo e ci prendiamo un caffè sul balconcino della nostra camera, appoggiati alla ringhiera ad ascoltare le onde del mare che è davanti a noi.

29 DICEMBRE 2017

In questi giorni abbiamo sempre avuto tempo bello e soleggiato, ma oggi la giornata è davvero fantastica, limpidissima, tanto che si vedono le Catalina Islands che distano circa 30 km. al largo del Pacifico. Colazione il albergo, facciamo il check-out e visto che l’albergo ci lascia tenere l’auto nel parcheggio, andiamo in spiaggia. Basta attraversare la Pacific Coast Hwy e i binari del treno; restiamo in spiaggia a lungo, fa caldo ed azzardiamo di bagnarci un po’, anche se l’acqua del Pacifico rimane sempre gelida. Passata la mattinata in spiaggia, andiamo a riprendere l’auto e ripartiamo sempre verso sud. A San Clemente sembra di stare in una cittadina messicana, con le palme e gli edifici tutti bianchi che risplendono con il sole ed il cielo blu. Quindi facciamo una breve sosta per qualche foto; prendiamo la I5 per saltare un po’ il traffico ad Oceanside, ma ad Encinitas e Solana Beach siamo di nuovo sulla Pacific Coas Hwy. Ci fermiamo al Torrey Pine State Reserve e Beach, ed è una vera sorpresa. È un parco bellissimo… mare, spiaggia e scogliere. Ci vorrebbe una intera giornata per visitarlo e percorrere i vari sentieri sopra le scogliere; visto che ormai è pomeriggio, noi ci limitiamo ad una lunga passeggiata sulla spiaggia. Da una parte il mare e dall’altra le scogliere. Formazioni rocciose dai bellissimi colori, dal rosso al rosa e al giallo. Lungo la nostra passeggiata c’è un po’ di gente, ma superato uno stretto passaggio tra roccia e mare noi proseguiamo, e diventa ancora più bello camminare lungo la spiaggia ormai deserta. Saremo tre o quattro persone. Torniamo poi verso la nostra auto parcheggiata, ma restiamo comunque in spiaggia ad assistere a un tramonto infuocato, a conclusione di questa meravigliosa giornata. Ripartiamo, ormai siamo alle porte di San Diego, ed a Mission Bay ci prendiamo l’albergo, mentre per passare la serata ci spostiamo ancora un pochino ed andiamo il Old Town San Diego; curiosiamo tra i vari negozietti e per cena ci fermiamo a “Casa Guadalajara” che avevamo già provato. E di nuovo ottima cena in ambiente messicano. Poi ancora un giro per Old Town mentre i negozietti stanno ormai chiudendo, ascoltiamo musica messicana suonata dal vivo e poi rientriamo in albergo.

30 DICEMBRE 2017

Davvero ottima colazione in questo albergo, con grandi donut freschissimi. Oggi ancora una splendida giornata di sole e cielo blu. Ripartiamo, e restando sempre a San Diego andiamo sulla Point Loma Penisola… questo è un parco, e percorriamo a piedi il lungo sentiero sopra le scogliere molto bello – da questo punto si potrebbero anche vedere le balene, ma non le vediamo -, poi proseguiamo fino a Point Loma dove c’è il Cabrillo Monument ed il Point Loma Lighthouse, e da questo punto si ha una bella vista di tutta la baia e della città di San Diego. Prima di lasciare la penisola, facciamo anche una breve visita al Fort Rosecrans National Cemetery… moltissime croci bianche per i caduti delle varie guerre. Nel pomeriggio siamo in città a San Diego – che però superiamo -, facciamo il ponte e siamo a Coronado, un giro per l’imbarcadero, tra negozi, ristoranti, e la fermata del battello che attraversa la baia e porta in città, poi andiamo a prendere la camera nel nostro albergo prenotato qua a Coronado; per la sera attraversiamo il ponte e siamo in downtown San Diego – siamo nel Gaslamp Quarter -. Giriamo un po’ per il quartiere e poi cena da “Old Spaghetti Factory”, poi rientriamo in albergo, mentre sul ponte per Coronado è scesa una fitta nebbia. Niente paura, noi siamo di Milano e ci siamo abituati.

31 DICEMBRE 2017

Colazione il albergo, poi andiamo a visitare lo storico Hotel Coronado. Hotel di lusso, dove hanno soggiornato diverse celebrità e girato alcuni film, come ricordano le molte fotografie appese all’interno dell’hotel. Colpisce molto anche esternamente, la costruzione è molto particolare. Decidiamo di fermarci sulla spiaggia proprio davanti all’hotel questa mattina. Nel primo pomeriggio riprendiamo la nostra Mazda 3, e via I5 e 405 diritti fino a Los Angeles dove arriviamo prima del tramonto; il nostro albergo è in buona posizione sulla Sepulveda, tra Santa Monica e Beverly Hills e visto che oggi è Capodanno, pensiamo di passare la serata al Pier di Santa Monica. Vicino al nostro albergo si trova la fermata della comoda e nuova metropolitana che andiamo a vedere, ma è una zona che ci piace poco, così decidiamo di andare con la nostra auto; una volta arrivati e parcheggiato, andiamo su Third Street Promenade – la via pedonale della città – piena di illuminazioni Natalizie -, ma pian piano i negozi chiudono e la zona si svuota, quindi ci spostiamo sullo storico molo in legno di Santa Monica e ceniamo da “Bubba Gump”. Appena in tempo, dopo le 22:00 non accettano più nessuno. Purtroppo sul molo e sulla spiaggia vicino non hanno organizzano nulla per festeggiare, ma guardando più avanti verso Malibù già dalle 22:00 sono iniziati dei bellissimi fuochi d’artificio. Buon Anno a tutti.

01 GENNAIO 2018

Colazione in albergo, oggi è l’ultimo giorno di vacanza, torniamo a Santa Monica per una visita questa volta di giorno, poi ancora Pacific Coast Hwy. Passiamo per Venice, poi ci fermiamo per qualche ora in spiaggia a Marina del Rey – la Playa del Rey-; nel primo pomeriggio riconsegniamo la nostra Mazda 3 con un saluto affettuoso come sempre, e siamo al Lax International. Alle 17:15 il nostro volo Lufthansa decolla per portarci a Monaco e poi di nuovo a Milano Malpensa.

Un grazie come sempre all’America ed alla sua gente, come sempre. Ancora una bellissima vacanza negli States, ed ancora una grandiosa California come sempre. Nonostante tutti questi viaggi fatti negli anni, in lungo e in largo negli Stati Uniti, quando l’aereo decolla per riportarmi a casa ed è il momento dei saluti, non riesco a fare a meno di avere ancora una volta gli occhi lucidi.



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche