Ritorno nelle Filippine

Suggerimenti e dritte per vivere al meglio le isole di Palawan e Busuanga
Scritto da: Giovanna C.
ritorno nelle filippine
Partenza il: 04/01/2018
Ritorno il: 20/01/2018
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
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Dopo avere visitato nel 2015 una parte delle isole Visayas (Bohol – Siquijor – Negros Oriental) decidiamo di tornare nelle Filippine e di dedicarci alla famosa Palawan in abbinamento con Busuanga (molti la chiamano Coron, che in realtà è il nome della cittadina principale dell’isola). Abbiamo bisogno di caldo e di mare, quale meta migliore di questa?

So che ci sono molte perplessità sul fatto di recarsi o meno nelle Filippine, probabilmente non riuscirò a convincere tutti ma dico subito di non avere paura ad andarci, pur con tanti contrasti si tratta di un paese bellissimo e vale la pena visitarlo!

SICUREZZA

Molti dubbi postati in rete sui forum di viaggi riguardano la sicurezza nel girare autonomamente le Filippine. Il sito “Viaggiare sicuri” riporta un elenco lunghissimo di criticità che possono fare passare il desiderio di andarci, microcriminalità, terrorismo, attività vulcanica, tifoni e via dicendo. Ecco alcune considerazioni basate sulle nostre esperienze personali.

Tutti i viaggiatori che hanno già visitato le Filippine (noi compresi) sono concordi nell’affermare che restando nei normali itinerari non ci sono particolari problemi. Noi abbiamo organizzato da soli il nostro viaggio, ci siamo sempre spostati con i mezzi pubblici e non abbiamo mai avuto il minimo sentore di pericolo. Ovviamente ci sono dei distinguo, è noto che in alcune zone sia meglio non recarsi ad esempio la parte sud di Palawan (che è anche la meno turistica dell’isola) e l’intera regione di Mindanao, dove peraltro l’anno scorso è stata dichiarata la legge marziale a seguito di un grave attentato. A Manila alcune zone sono più a rischio per la microcriminalità, in proposito si cita spesso la zona circostante Intramuros, quindi prima di prenotare un hotel nella capitale meglio documentarsi e scegliere un quartiere tranquillo (uno fra tutti: Makati).

Il problema dei tifoni è reale e occorre scegliere bene il periodo in cui viaggiare. Esiste un ottimo sito governativo (www1.pagasa.dost.gov.ph) nel quale sono riportate le previsioni meteo per le varie zone del paese, a dire la verità non sempre affidabili. Invece molto precisi sono gli avvisi di allerta meteo in caso di formazione di depressioni tropicali o tifoni che riportano anche le traiettorie di passaggio sulle isole. Questi avvisi vengono dati sempre con largo anticipo, pertanto è possibile se ci si trovasse in una zona di previsto passaggio di un tifone spostarsi in altre zone del paese, anche se questo può comportare il totale stravolgimento del proprio itinerario. Meglio essere un minimo elastici con i programmi quindi…

Le Filippine sono infine un paese vulcanico, proprio quando eravamo noi in viaggio c’è stato un risveglio dell’attività del vulcano Mayon che si trova a più di 300 km da Manila. Ci si può informare su queste problematiche sul sito www.phivolcs.dost.gov.ph, ovviamente questi eventi raramente sono prevedibili e possono comportare problemi nel raggiungere certe aree, chiusura di aeroporti e tutta una serie di limitazioni anche per i turisti.

In definitiva, con le consuete cautele che si dovrebbe sempre avere (non solo in zone del sud est asiatico ma anche in altre regioni del mondo), per il turista che si mantiene entro i normali circuiti, non ci sono particolari problemi di sicurezza. Il discorso è ovviamente complesso e non è semplice sintetizzarlo in poche righe, per quanto ci riguarda torneremmo ancora nelle Filippine senza pensarci due volte.

Qual è il periodo migliore per andare nelle Filippine?

Qualche settimana prima di partire avevo iniziato a leggere commenti di persone che si trovavano a Boracay o in altre parti del paese e si lamentavano per via delle piogge incessanti. Devo dire che mi ero un po’ depressa e avevo stressato a lungo l’ottima guida per caso delle Filippine Paolo (grazie come sempre!). Tanto per complicare le cose, a Dicembre 2017 l’isola di Mindanao è stata investita con violenza dal tifone Tembin che ha causato centinaia di morti, frane ed alluvioni, seguito poi da una depressione tropicale che ha colpito anche Palawan provocando (così ci hanno detto poi) un paio di giorni di piogge incessanti.

La stagione delle piogge nelle Filippine inizia generalmente a maggio/giugno e termina verso dicembre e durante questo periodo si può verificare il passaggio di tifoni o depressioni tropicali. Gennaio, pur essendo consigliato anche dalle agenzie di viaggi, è mese di transizione tra la stagione piovosa e quella secca, quindi il clima spesso è ancora instabile. Per essere più sicuri di trovare tempo certamente bello sarebbe meglio partire da fine gennaio/febbraio in poi. I primi mesi dell’anno sono anche quelli più freschi soprattutto di notte, noi abbiamo avuto temperature ottimali senza dovere mai ricorrere all’aria condizionata.

Sintetizzando il periodo migliore per fare un viaggio nelle Filippine va da febbraio ad aprile/maggio, una finestra abbastanza stretta e forse è proprio per questo che qui non c’è ancora l’enorme numero di turisti che visita ad esempio la vicina Thailandia.

Noi siamo stati abbastanza fortunati perché non abbiamo mai preso giorni di pioggia, ma solo alcune giornate con cieli nuvolosi o velati il che tutto sommato non è neanche male, perché quando esce il sole picchia davvero forte!

Perché andare (e perché no) a Palawan e Busuanga

Si leggono spesso in rete domande di turisti che si chiedono se a Palawan e Busuanga ci siano “spiagge paradisiache e mare cristallino”. Ora che le abbiamo visitate credo di potere rispondere: queste sono isole da vivere attivamente e prima di tutto facendo escursioni perché le spiagge più belle, il mare più cristallino, le lagune più affascinanti, le barriere coralline, i pesci, le tartarughe, si possono vedere solo uscendo in barca negli arcipelaghi circostanti le isole. Le principali località di Palawan (Puerto Princesa, Port Barton, El Nido) hanno spiagge mediocri, Port Barton un po’ meglio di El Nido, ma non certo all’altezza di alcune spiagge viste ad esempio in Thailandia. A Busuanga poi di spiagge non ne abbiamo proprio viste.

Su molte isolette degli arcipelaghi esistono resort esclusivi, dove l’abbinamento spiagge bianche con palme+mare cristallino+relax assoluto è garantito, ma non sono economicamente alla portata di tutti (almeno non alla nostra) e possono costare parecchie centinaia di euro a notte.

Ma allora: perché organizzare un viaggio in queste isole? Perché partecipando ad una qualsiasi delle tante escursioni ci si può davvero riempire gli occhi di posti meravigliosi e saziarsi di una natura per molti versi ancora incontaminata. Provare per credere!

Escursioni

Da tutte le località turistiche delle due isole ogni giorno vengono organizzate escursioni in barca, in genere costano dai 1000 pesos ai 2000 pesos a testa per tutto il giorno (dai 15€ ai 31€ circa) e si svolgono più o meno allo stesso modo: partenza verso le 8,30-9 dal porto (vi verranno a prendere al vostro hotel con un van un’oretta prima), un paio di soste al mattino per bagno, snorkeling o kayak, sosta per pranzo in una meravigliosa spiaggia, pennichella e una o due soste per bagno o snorkeling nel pomeriggio. In genere il pranzo consiste in una grigliata di pesce o carne o entrambi (cucinata direttamente in barca…), l’immancabile riso, verdure, frutta, bevande, ecc. Rientro al porto verso le 17.

A volte pinne e maschera sono incluse, altre volte fornite a noleggio comunque ad un prezzo di pochi euro. In alcuni casi è consigliato l’uso di scarpette per il mare, a causa della presenza di rocce, coralli, ricci o pesci pietra, meglio metterle per evitare di ferirsi (se non le avete si possono noleggiare la mattina stessa). Molto utile è una sacca a tenuta stagna ove riporre macchina fotografica e cellulare, si possono comprare per pochi euro sia a El Nido che a Coron City.

Ogni hotel o ostello è in grado di organizzare escursioni, non occorre prenotarle prima di partire ma basta informarsi una volta arrivati sul posto e decidere a quale tour partecipare.

Ovviamente le escursioni più famose (prime tra tutte i tour A e C di El Nido) sono anche molto frequentate e in alcuni punti di sosta ci sono davvero tante persone. È certamente possibile fare tour personalizzati pagando un po’ di più, dipende dalle esigenze di ognuno. Noi non lo abbiamo fatto e ci siamo comunque divertiti tantissimo, in particolare quando abbiamo conosciuto alcuni ragazzi romani mezzi pazzi. Dopo una giornata trascorsa insieme, si diventa quasi amici e se per caso ci si rincontra in un’altra isola è una vera festa!

In totale abbiamo fatto 5 escursioni, una da Puerto Princesa, una da Port Barton, una a El Nido e due a Busuanga. Credo che la più bella in assoluto sia stato il tour A di El Nido a pari merito con la Coron Island ultimate tour. Giornate molto intense, posti spettacolari, mare meraviglioso, cibo ottimo, direi assolutamente tutto positivo. Il primo motivo per recarsi in queste isole! Ora qualche informazione sulle principali località turistiche visitate nel nostro viaggio.

Palawan – Puerto Princesa

Questa cittadina è per molti il punto di arrivo a Palawan, visto che è dotata di un aeroporto nel quale arrivano moltissimi voli da tante destinazioni filippine. Noi siamo atterrati con un volo da Manila della Air Asia costato 100€ per due persone + 1 valigia da stiva. La cittadina in sé non ha particolari attrattive, serve come base per fare escursioni alle isole di Honda Bay o al famoso fiume sotterraneo (Underground river), di solito la sosta è di una o due notti massimo. Noi ci siamo fermati due notti e abbiamo deciso di fare l’escursione a Honda Bay, forse tornando indietro non la farei perché le isole che si visitano non possono assolutamente competere con quelle meravigliose dei tour da Port Barton, El Nido o Coron. Se si è tirati con i tempi, meglio fermarsi una sola notte e poi spostarsi verso nord.

Comunque la giornata trascorsa in barca a Honda Bay è stata piacevole, belle isole sabbiose, pranzo ottimo e un sole sfolgorante e accecante. Per cenare la sera fatevi portare da un triciclo sul lungomare, c’è una passeggiata carina e molto frequentata con una serie di ristorantini molti dei quali hanno menu a costo fisso con i piatti elencati su grandi pannelli. Un gran numero di turisti ma anche di locali cenano qui ogni sera. Alloggiamo al tranquillo Green Park Tourist Inn che offre camere molto pulite e comode intorno ad un giardino con piccola piscina. Colazione inclusa, personale molto gentile, trasporto gratuito dall’aeroporto su richiesta, costo circa 20€ a notte a camera.

Il giorno prima di lasciare l’hotel chiediamo la navetta verso Port Barton. Sappiamo che ci si può spostare in bus o in van, alla fine optiamo per il van che è sicuramente più rapido anche se il costo è maggiore. Il trasferimento dura circa 3 ore e mezzo, gli ultimi 23 km di strada dopo Roxas sono in parte sterrati e complici le piogge dei giorni precedenti abbiamo avuto notevoli difficoltà per non restare impantanati col van che ovviamente era caricato al massimo della sua portata!

Il trasferimento per due persone è costato 1000 pesos (circa 16€), vi scaricheranno appena fuori dal villaggio e dovrete pagare una Eco card personale (100 pesos per due persone) che occorre presentare al momento della prenotazione delle escursioni in barca.

Palawan – Port Barton

L’arrivo a Port Barton mi ha lasciato un attimo perplessa. Il villaggio non è altro che un paio di strade sterrate e sconnesse parallele al mare con qualche traversa perpendicolare, una spiaggetta dove nel primo pomeriggio c’è bassa marea tanto che è quasi impossibile fare il bagno, niente negozi, pochi ristoranti e qualche bar sul lungomare. Tutto qui.

Poi però ci si rende conto che si tratta di un posto estremamente rilassante, dopo sola mezza giornata ci si conosce e ci si saluta, i bambini giocano a basket in mezzo alla strada, niente a paragone con il traffico e il rumore di El Nido. Se non siete alla ricerca di vita notturna, locali e discoteche allora questo è il posto che fa per voi!

A Port Barton sono organizzate alcune escursioni che poco originalmente sono denominate A, B, C, D come quelle di El Nido (ovviamente visitano isole diverse anche perché tra le due località ci sono circa 200 km di distanza).

Noi abbiamo avuto la fortuna di affidarci ai ragazzi che gestiscono il nostro alloggio ed è stata un’escursione bellissima, un mix tra diverse località proposte nei vari tour. Ad un costo di soli 11€ a testa per una intera giornata in barca abbiamo potuto nuotare con una tartaruga marina, fare snorkeling in un tratto di mare chiamato Aquarium per l’enorme numero di pesci che si possono vedere e ci siamo fermati a Starfish Island che non è altro che una barra sabbiosa in mezzo al mare lungo il cui perimetro vivono stelle marine di aspetto molto particolare. Nella maggior parte dei posti eravamo noi soli 12 turisti con pochissima altra gente.

Il giorno successivo facciamo una camminata fino alle cascate Papawyan Falls (anche Pamuayan falls) che sono raggiungibili dal villaggio in un’oretta di cammino. Il sentiero che porta alle cascate si imbocca dalla spiaggia (arrivate al mare e girate a destra fino alla fine della spiaggia, troverete una barca tirata in secco sulla quale è scritto il nome delle cascate e una freccia indicatrice). Lungo il tragitto troverete diversi bivi, ogni volta prendete il sentiero di destra e arriverete senza alcun problema nonostante l’assoluta mancanza di cartelli indicatori. Prima della cascata passerete davanti ad una casupola dove alcuni ragazzi vi faranno firmare un libro degli ospiti, vi chiederanno se volete un cocco da bere e faranno quattro chiacchiere con voi. Se volete lasciate una mancia ma non è obbligatorio. Ci sono due cascate, le prime più piccole ma conviene proseguire fino alle seconde che hanno un salto maggiore e un bel laghetto in cui si può nuotare. Una frescura piacevolissima dopo la scarpinata!

Il Tribal Xperience è una via di mezzo tra un ostello e un piccolo albergo, hanno camere con bagni in comune e almeno una camera con bagno privato (la nostra). Soluzione semplice, gestito da un ragazzo spagnolo che ha sposato una filippina, entrambi molto simpatici. Posto tranquillissimo, nessun rumore molesto neanche di notte, colazione non è inclusa ma si può farla per 150 pesos. Costo circa 28€ a notte in due. Ci hanno detto che possiedono anche campi su altre isole di fronte a Port Barton, credo possa essere una bella esperienza se si può sopportare di stare senza wifi e connessione per qualche giorno…

A Port Barton la corrente elettrica viene erogata solo dalle 18 alle 24, ci sono posti che hanno un generatore e quindi dispongono di energia elettrica a tutte le ore, il Tribal Xperience non è tra questi. Per noi non è stato un grosso problema anche perché di notte è sempre stato fresco e non serviva l’aria condizionata, in altri periodi dell’anno forse sarebbe meglio assicurarsi che il posto dove si vuole alloggiare abbia un generatore.

Dopo tre notti è giunto il momento di trasferirci alla tanto declamata località di El Nido. Anche in questo caso chiediamo di organizzarci il trasferimento in van, il tragitto dura un po’ più di 3 ore ed è costato 1200 pesos (circa 19€ in due).

Palawan – El Nido

Dopo la tranquillità di Port Barton, l’arrivo a El Nido è stato traumatico. Abbiamo preso l’unico vero acquazzone di tutta la vacanza, un’ora di pioggia intensa mentre stavamo aspettando al terminal dei bus i proprietari dell’appartamento dove abbiamo alloggiato. Il villaggio a mio parere è veramente brutto, un’accozzaglia di edifici vecchi e nuovi, in parte costruiti e in parte no, cantieri ovunque, rumore, tricicli, negozi tutti uguali, dopo mezz’ora che pioveva le strade erano completamente allagate e si camminava in 20 cm di acqua marroncina. Per contro la baia doveva essere una meraviglia prima che tutto quello che si vede oggi fosse costruito. Comunque tutto quello che serve al turista a El Nido si trova, ristoranti, hotel e ostelli, bar, bancomat, farmacie, negozi e via dicendo.

Davanti al villaggio la piccola spiaggia è utilizzata solo come “parcheggio” per le banka quindi non è possibile fare il bagno; a meno di 10 minuti di triciclo però c’è la spiaggia di Corong Corong chiamata anche Las Cabañas dal nome del resort omonimo, sicuramente più bella e grande anche se il mare non è cristallino e in alcune zone ci sono rocce e alghe. Ma qui si viene per un motivo: la sera prima del tramonto, decine di turisti arrivano sul lungomare, si siedono su una sdraio con in mano un cocktail e attendono di assistere al meraviglioso spettacolo dei tramonti infuocati che si possono ammirare solo da qui! Una tavolozza di viola e rossi e gialli, non si può almeno una volta non immergersi in questo spettacolo della natura.

Come noto a El Nido vengono organizzate le famose escursioni A, B, C, D. Le più gettonate sono la A e la C, devo dire che a noi la A è piaciuta tantissimo nonostante il gran numero di partecipanti. Il tour permette di visitare le tre splendide lagune (Small lagoon, big lagoon, secret lagoon) che da sole valgono la giornata, la Shimizu Island e la 7 Commando beach. Peccato solo che si sia obbligati a fare il bagno nelle lagune con il giubbotto di salvataggio, lo si può indossare o tenere in mano ma bisogna averlo.

Il giorno seguente concordiamo con un autista di triciclo per farci portare alla spiaggia di Nacpan Beach, ci vuole circa un’oretta, potete arrivarci anche con uno scooter, ma considerate che l’ultimo tratto di strada è sconnesso e sterrato. La spiaggia è molto bella, ampia e panoramica, ma il mare era mosso e ci hanno detto che può essere pericoloso nuotare a causa di correnti forti.

L’autista ci ha aspettato un paio di ore e poi ci ha portato alle cascate Nagkalit-Kalit Falls. Ci vuole una mezz’ora a piedi per arrivare alle cascate dal parcheggio, un ragazzino o una donna vi dirà che serve una guida perché il sentiero non è ben segnalato e ci sono diversi bivi. Noi abbiamo accettato e ci siamo fatti accompagnare (vi chiederanno 400 o 500 pesos), in realtà abbiamo incontrato qualche turista che faceva il tragitto da solo. Bisogna guadare diverse volte un torrente quindi meglio avere scarpe che si possano bagnare e non infradito. Una volta arrivati un bel bagno rinfrescante è quello che ci vuole dopo la camminata! Ci sono altre cascate più in alto rispetto a quella principale, per arrivarci bisogna scalare le rocce e avere scarpe adatte.

L’intera giornata concordata con l’autista di triciclo è costata 1000 pesos.

A El Nido c’è solo l’imbarazzo della scelta come tipologia di alloggi, noi abbiamo trovato un appartamentino su airbnb il cui proprietario è un ragazzo di origine centro americana sposato con una filippina. Tony è una persona davvero gentilissima e ci ha aiutati nell’organizzazione dei tour e nel risolvere alcuni piccoli problemi. Il suo appartamento è situato fuori dal centro più rumoroso, anche se per arrivarci bisogna percorrere una stradina che attraversa un cantiere e quindi è molto sconnessa e fangosa dopo le piogge.

Trasferimento El Nido-Busuanga

Dedico qualche riga al trasferimento tra le due isole perché noi abbiamo avuto qualche problema nell’organizzarlo direttamente da là. Ci sono due modi di spostarsi da El Nido a Coron via mare: con la barca veloce (fast ferry) della compagnia Montenegro che impiega (o dovrebbe impiegare) 3 ore e mezza e con la barca lenta (Slow boat) della compagnia Bunso che dovrebbe impiegare 6 ore (ma noi ce ne abbiamo messe 8…). Se siete tirati con i tempi o avete già prenotazioni a Coron o dovete viaggiare per forza in una data fissata consiglio di fare in anticipo i biglietti sul sito della Montenegro. Noi non li avevamo fatti pensando che bastasse andare 3 giorni prima della nostra partenza a prenotarli, ma è stato praticamente impossibile averli. Le varie agenzie di El Nido non prendono prenotazioni (o se le prendono poi dicono che la barca è fully booked…), l’ufficio della Montenegro apre alle 9 e parecchio tempo prima c’è già la coda di gente che aspetta fuori (ma comunque il più delle volte per i giorni successivi la barca è già piena), sul sito non si riusciva a comprarli, abbiamo provato in tutti i modi ed eravamo già rassegnati a doverci fermare di più a El Nido pur avendo già una prenotazione a Coron. Alla fine Tony ci ha accompagnati all’ufficio della Bunso e per miracolo abbiamo potuto acquistare gli ultimi due biglietti per la barca lenta del giorno dopo con partenza alle ore 8.

La barca è una grande banka, porta 80 passeggeri al massimo e costa meno che quella veloce (abbiamo pagato 1200 pesos per entrambi). Purtroppo 8 ore sono davvero tante se il mare è mosso e si soffre il mal di mare come è capitato a me. Sono arrivata a Coron davvero spossata. Nel tragitto viene offerto anche un pranzo cucinato al momento, se non si sta male probabilmente si può godere del bel panorama sulle decine di isole presenti in questo tratto di mare….

Busuanga (Coron)

L’isola di Busuanga fa parte dell’arcipelago delle Calamian e al di fuori dalla cittadina offre panorami ancora incontaminati sui quali spicca il monte Dalara con i suoi 640 metri di quota. Davanti un susseguirsi di isole frastagliate e di aspetto molto selvaggio, ricche di spiagge di sabbia bianchissima e circondate da un mare meraviglioso che offre colorate barriere coralline e un gran numero di relitti di navi da guerra giapponesi affondati durante la seconda guerra mondiale. La cittadina di Coron a me è piaciuta di più di El Nido, anche se non c’è spiaggia ed è abbastanza caotica e polverosa. Noi abbiamo fatto due escursioni, la famosa Coron Island ultimate tour che comprende la visita al lago Kayangan, alle Twin lagoon, alla riserva marina Siete Pecados e alla spiaggia chiamata 91 beach dove si pranza. Nel pomeriggio ci sono altri due o tre stop, uno dei quali sul relitto di una nave da guerra che è possibile vedere anche solo facendo snorkeling. Tutti i posti visitati meritano assolutamente, mai visti tanti pesci intorno a noi.

La Island escape tour è forse meno varia perché consente di visitare solo le tre spiagge di Malcapuya Island, Banana Island e Bulog Dos Island, tutte e tre meravigliose anche se parecchio distanti da Coron, ci vuole più di un’ora di barca per arrivare al primo stop. Le escursioni sono costate rispettivamente 1500 pesos (circa 24€) e 1700 pesos (27€) a testa.

Dopo tante escursioni in mare decidiamo di fare un trekking nell’interno dell’isola. Ci facciamo portare da un triciclo all’imbocco del sentiero per il monte Dalara (anche chiamato Tundalara). Abbiamo scarpe chiuse, zaini con acqua e kway in caso di pioggia…. Pronti, via! La versione della Lonely Planet che abbiamo noi fa confusione tra il monte Dalara e il monte Tapyas che si trova nei pressi di Coron e sul quale si sale con una scalinata di 720 gradini per ammirare la vista della cittadina antistante. Noi invece ci stiamo inerpicando sulla vetta più alta dell’isola, ma poco male… Si prosegue!

La prima ora di salita è piuttosto dura soprattutto per il caldo, dentro la foresta non c’è un alito di vento, siamo noi due soli in compagnia di qualche scimmia (e forse qualche altro animaletto non avvistato per fortuna…). Poi si esce dalla foresta e si attraversano prati e versanti un po’ più ventilati, il sentiero non è segnalato ma è unico quindi non ci si può sbagliare. In lontananza si vede la vetta del monte Dalara con un ripetitore in cima, sembra vicino ma ci vuole un’altra ora per raggiungerlo… alla fine lo spettacolo di una vista a 360° sull’isola, tutto intorno l’arcipelago delle Calamian, mare e ancora mare e silenzio assoluto. Una faticaccia ma ne valeva davvero la pena! Per ridiscendere impieghiamo ancora un’ora, se siete un minimo allenati fate questa escursione perché la vista dall’alto merita davvero. Prima dell’imbocco del sentiero c’è una casetta, vi chiederanno di scrivere il vostro nome su un quaderno e dovrete firmare quando ripassate dallo stesso punto, probabilmente è un controllo per verificare che tutti i turisti che fanno questo trekking poi siano effettivamente scesi sani a salvi. Pericoli non ce ne sono, però in alcuni tratti il sentiero è molto ripido e servono sicuramente scarpe chiuse (noi avevamo scarpe da ginnastica con suole spesse, se avete scarponcini da trekking ancora meglio). Portate tanta acqua da bere perché fa veramente molto caldo.

La stessa sera ci facciamo portare alle Maquinit Hot Springs che si trovano a circa 5 km da Coron, dopo tanta fatica immergersi al tramonto nelle acque caldissime delle pozze termali è un vero godimento, il biglietto di ingresso costa 200 pesos a testa e si può restare fino a tarda serata, meglio andarci verso il tardo pomeriggio-sera perché la temperatura dell’acqua nelle pozze è davvero elevata.

A Busuanga alloggiamo al bellissimo Acacia Garden Tree, in zona tranquilla ma vicino al “centro”. C’è anche l’acqua calda nella doccia, colazione inclusa anche se un pò poco varia, il ristorante è una bella scoperta perché si mangia molto bene a prezzi contenuti, il wifi funziona lentamente e solo nelle zone comuni comunque va bene così. Costo circa 30€ a camera. I galletti inizieranno a cantare a notte fonda, ma nelle Filippine succede spesso!

Rientriamo a Manila con Skyjet, una compagnia low cost che utilizza piccoli aerei da soli 80 passeggeri, volo in perfetto orario, ogni passeggero ha 10 chili di valigia ma è possibile comprare altri 10 chili (sono abbastanza fiscali e pesano tutti i bagagli). Il volo Coron-Manila è costato 90€ per due persone + 1 valigia aggiuntiva da stiva (10 chili).

Avevo letto che tutti consigliano di rientrare dalle isole un giorno in anticipo rispetto al volo intercontinentale e che le cancellazioni e i ritardi dei voli dalle isole non sono rari. Alcuni dei voli in partenza dal piccolo aeroporto di Busuanga vengono infatti cancellati mentre noi aspettavamo il nostro volo, quindi consiglio di non rischiare e di rientrare un giorno prima.

Manila

Di Manila non posso dire nulla, visto il poco tempo che avevamo prima della nostra partenza per l’Italia abbiamo preferito prenotare un hotel nel quartiere di Makati e restare in zona.

Consiglio sicuramente l’hotel City Garden hotel Makati (ce ne sono due vicini il secondo si chiama City Garden Grand hotel Makati). Molto pulito e confortevole, personale attentissimo alle esigenze del cliente, c’è una palestra e una spa dove si possono fare trattamenti di vario tipo e una piscina con vista fantastica sui grattacieli circostanti all’ultimo piano. Colazione a buffet molto varia, in definitiva se non volete girare per la città in attesa del vostro volo questa è certamente un’ottima scelta. Nonostante avessimo il check out dalla stanza alle 12 e il volo alle 20, ci hanno consentito di restare in piscina fino alla partenza per l’aeroporto. Costo 64€ a notte (ma li vale tutti…). L’hotel si trova a meno di 8 km dal terminal, ma con il traffico tremendo che c’è in città considerate almeno un’ora (in certe fasce di orario consigliano anche di più). La navetta è costata 1000 pesos per due persone. Due ragazzi di Milano che abbiamo conosciuto ci hanno parlato molto bene del servizio Uber per spostarsi in città che consente di ridurre notevolmente le spese se si vuole ad esempio andare a visitare la parte coloniale di Manila (Intramuros). Noi alla fine avendo poco tempo non ci siamo stati e abbiamo preferito uscire a fare una passeggiata spingendoci fino al piccolo museo Ayala che si trova nell’omonimo centro commerciale. C’è una bellissima esposizione di gioielli antichi tutti in oro e molto interessante è anche la parte con i diorami dedicata alla storia delle Filippine.

Se dovete alloggiare a Manila nelle vicinanze dell’aeroporto consiglio il Red Planet Aseana, molto pulito, camere comode, a pochi km dai vari terminal (ma con il traffico terribile che c’è a Manila meglio mettere in conto almeno mezz’ora di tempo per il tragitto). Costo 42€ a notte.

Costi

Infine una indicazione di massima per il costo complessivo di questo viaggio: a persona circa 1400€, tutto ma proprio tutto compreso (tutti i voli, spostamenti via terra e in barca, escursioni, pranzi e cene, souvenir, assicurazioni ecc.).

Nel dettaglio il volo Italia-Manila con Thai comprato a novembre è costato 740€ a testa, muovendosi prima è possibile sicuramente risparmiare qualcosa, comunque i voli sulle Filippine sono più cari rispetto ad esempio a quelli che si possono trovare per la Thailandia.

Polizza annullamento volo 88€ (per due persone)

Assicurazione sanitaria (obbligatoria) 190€ (per due persone)

Come sempre mille ringraziamenti vanno a Paolo, ottima Guida per caso. Peccato non esserci conosciuti, sarà per la prossima volta perché sicuramente torneremo nelle Filippine!

Guarda la gallery
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El Nido - Tour A - spiaggia

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Port Barton - Starfish island

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El nido - spiaggia di Corong Corong - tramonto

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El Nido - Tour A - laguna

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Port Barton - Spiaggia e banka



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