Natale a Fuerteventura
FUERTEVENTURA dal 22 al 29 dicembre 2017
22/12 dopo aver mangiato nel baretto The Windmill vicino al nostro complesso Castillo Playa e dopo aver posato i bagagli nel ns bungalow, siamo partiti con la nostra Opel Mokka color ocra alla volta del faro de la Entellada. Che strada! Tutta in salita e senza protezioni a valle. E successivamente sosta a Las Playitas a fare una bella passeggiata fino alla parte vecchia del paese, una delle prime oasi di tranquillità che avremmo incontrato in questa settimana. E abbiamo costeggiato anche uno dei primi campi da golf che si trovano ovunque sull’isola! Oasi verdi e curate in mezzo al deserto.
23/12 via Tetir/la Matilla e la Oliva siamo subito andati a El Cotillo. Abbiamo visto il vecchio porto, il castillo del Toston e poi abbiamo girovagato nelle spiagge interminabili che iniziano proprio sotto
Dopo il buon pranzo in paese (nel ristorante che si trova nella parte vecchia, nella stradina dietro alla Vaca Azul, ma allestisce anche i tavoli sul pontile di cemento. Ottimo pranzo e poco caro: tonno rosso alla griglia, patas arrugadas con mojo e peperoni ripieni di frutti di mare), abbiamo raggiunto il faro del Toston e le relative spiagge. Avrebbero dovuto essere color borotalco ma…il tempo si era rannuvolato. Tornando verso El Cotillo abbiamo provato a fermarci anche presso la playa de la Concha ma tutti, visto il brutto tempo, se ne stavano andando e quindi non ci siamo avventurati.
Sosta a Lajares dove c’era il mercatino nella piazza principale + cappuccino e tortina in una delle pasticcerie presenti, presa d’assalto da decine di persone di passaggio…
Sosta a La Oliva per vedere da fuori la casa dei Los Coronelos e per fare il primo incontro con gli scoiattolini!
Visita alla chiesa de Nuestra Senora de la Candelaria con la torre di pietre vulcaniche nere, e dove abbiamo visto per la prima volta i soffitti di legno tutti intagliati. Sulla strada del ritorno fermata per le foto al monte Tindaya.
24/12 abbiamo raggiunto il sud e in particolare la spiaggia di Risco del Paso, che fa parte delle playas di Sotavento. Abbiamo girovagato a lungo su quelle spiagge infinite e ancora deserte. Abbiamo bagnato i piedi e poi siamo risaliti in macchina alla volta di Morro Jable. Abbiamo parcheggiato proprio vicino alla città vecchia e dopo aver passeggiato per i vicoletti in salita e dopo pranzo (abbiamo mangiato nel ristorante che si trova sull’angolo dove inizia il lungomare, vicino al locale La Laja. Abbiamo scelto questo dopo aver cercato invano la Bodega de Jandia che aveva ottimi commenti), abbiamo fatto tutta la passeggiata lungo la playa del Matorral. Anche qui gli scoiattolini sui muraglioni al di sopra della passeggiata e un’infinità di strutture turistiche ben poco integrate col paesaggio. Siamo arrivati quasi al faro del Matorral e poi siamo tornati indietro. Un bel gelato e quindi abbiamo ripreso la macchina. Sembra che le strade siano senza fine. Sempre lo stesso paesaggio, tutto brullo e semideserto. Ci siamo fermati a guardare dall’alto la spiaggia di Mal Nombre ma non ci sembrava un granchè…
25/12 dopo colazione siamo partiti per Pozo Negro che si raggiunge in un attimo dopo aver lasciato la strada principale. Davvero carino passeggiare nel paesino con le case bianche e le barchette colorate. Dopo esserci resi conto che non avremmo trovato niente di aperto per pranzo e oltretutto in poco meno di un’ora la visita era finita, siamo tornati al bungalow e prima abbiamo fatto la spesa per il mega pranzo di Natale.
Poi bagno in piscina e quindi pranzo succulento!
Nel pomeriggio abbiamo fatto tutta la passeggiata lungo la spiaggia di Caleta de Fuste, vicinissima alla ns struttura e davvero enorme. Prima di rincasare, accaldati dal sole e dalla mia malattia, ci siamo fermati in un bar per uno smoothie davvero rinfrescante!
26/12 siamo andati al nord verso Corralejo. Prima passeggiata nella zona del parco naturale di Corralejo, sia a destra che a sinistra della strada. Poi Corralejo, dove siamo stati fortunati a trovare un bel posto vicino al porto e da lì siamo partiti per la passeggiata a piedi fino oltre alla spiaggia Waikiki. Carina la parte vecchia, quella subito dopo il porto, con le due spiaggette dove fanno le costruzioni di sabbia. Dopo pranzo (ottima paella di carne al Sotavento e porzione di patas arrugadas con 3 diversi tipi di salsa mojo) abbiamo fatto un giro sulla strada principale e nelle vie che si dipartono da essa ma non abbiamo trovato nulla di entusiasmante.
Siamo tornati alla macchina e, sulla via del ritorno lungo la strada costiera, ci siamo fermati alle Grandes playas vicino ai due grossi complessi turistici.
Abbiamo fatto una deviazione in prossimità di Parque Holandes per vedere dove si trovava il primo appartamento che avevamo prenotato e che poi aveva chiuso… una zona un po’ isolata e abbandonata e poi, visto che non sapevamo dove mangiare cena, abbiamo ripreso la strada per La Oliva e siamo tornati a dare da mangiare agli scoiattolini e abbiamo cercato i ristoranti consigliati nel paese di Villaverde… essendo il giorno di Santo Stefano abbiamo trovato tutto chiuso e così siamo tornati a casa e siamo passati a fare la spesa per una cenetta casalinga
27/12 oggi era dedicato al centro dell’isola. Passando per la Valle de Ortega (FV50) e per Pajara, siamo arrivati fino ad Ajuy. Bellissimo, proprio bello. Passeggiata fino alla grotta scavata nella roccia. C’erano molti posti per mangiare pranzo ma… era troppo presto! Da Ajuy siamo tornati indietro fino a Pajara dove abbiamo visitato la chiesa de Nuestra Senora de Regla (peccato che non funzionava l’illuminazione e non abbiamo potuto vedere le grandi tavole di altare dai mille colori) e fatto una passeggiata in questo piccolo centro con tanto verde curato. Visto che la guida sconsigliava la strada che porta a Betancuria in quanto tutta piena di tornanti e strapiombi (chissà se era vero…) siamo tornati indietro sulla FV20 e abbiamo passato Agua de Bueyes, Valles de Ortega, Antigua e quindi preso la deviazione per il Mirador de Morro Velosa, dove si ha un panorama stupendo su tutto il territorio (peccato solo il vento…). Quando ne siamo scesi, ci siamo fermati all’altro belvedere con le statue dei due sovrani pre-ispanici e quindi in un attimo abbiamo raggiunto Betancuria. Dopo pranzo al Valtarajal (stufato di capra e polpette della casa), abbiamo visitato il paesino davvero carino e quindi abbiamo raggiunto Vega de Rio Palma e visitato la chiesa de Nuestra Senora de la Pena. Siamo quindi ripartiti e, facendo la strada a ritroso, siamo ripassati per Betancuria e abbiamo raggiunto La Ampuyenta. La cappella de San Pedro de Alcantara, circondata da un grosso muraglione bianco, che mi incuriosiva era chiusa ma, per un colpo di fortuna, alcune persone che avevano preso parte a una delle quattro visite gratuite che si tengono ogni giorno e che hanno come tappe, oltre ad altre due attrazioni anche la chiesa, stavano arrivando in quel momento proprio lì e quindi ci siamo accodati e abbiamo potuto vedere lo stesso gli interni e ammirare gli affreschi dai colori pastello. Abbiamo ripreso la macchina e dopo una sosta ad Antigua per fare qualche foto al mulino che si trova all’interno del museo del queso majorero (il museo è a pagamento e puoi anche visitare il mulino ma, senza pagare, puoi entrare nel giardino con tante belle piante e vedere da fuori il mulino), ci siamo incamminati verso casa. Siamo ripassati per la Valle di Ortega e, dopo aver addocchiato un ristorante consigliato (per avere un eventuale riferimento per la cena se non trovavamo altro) siamo arrivati al nostro bungalow dopo esserci assicurati che il ristorante Los Caracolitos (zona Las Salinas) fosse aperto per cena.
28/12 per l’ultimo giorno che ci restava, avendo escluso la gita sull’isola di Los Lobos a causa della mia salute, avendo escluso l’oasis park per il prezzo e perchè temevano una delusione come lo zoo di Amsterdam, ci siamo diretti a la Pared. Non era una delle mete che ci eravamo segnati ma, guardando una foto su un depliant ci siamo andati. Siamo scesi nonostante il forte vento e il tempo nuvoloso fino in fondo alla scalinata. Davvero un posto affascinante e da immortalare nelle foto. Peccato che non ci fosse il sole e chissà come sarebbe stato godersi il tramonto del sole. Qualche temerario faceva il bagno nonostante le onde un po’ grosse. Quella per me assomigliava ad una spiaggia, vedevi l’inizio e la fine anche se con dimensioni enormi, delimitata da grossi scogli e sarebbe stato bello passeggiare su quella sabbia baciati dal sole… poi siamo risaliti e abbiamo fatto la passeggiata a sinistra della scala e siamo ridiscesi alla spiaggia piena di surfisti, con alle spalle le rocce tutte ricamate erose dal vento. Siamo stati un po’ lì, seduti su un tronco a goderci lo spettacolo e poi siamo tornati alla macchina. Ci siamo quindi fermati a Tarajalejo e abbiamo girato per il paese (la parte vecchia è davvero piccola) quasi tutto dominato da un grosso albergo per nulla in stile con l’ambiente. Pranzo nel ristorantino sul mare La Barraca e poi digestione lungo l’ampia passeggiata che si affaccia sull’ennesima infinita spiaggia. La giornata era caldissima e lungo la passeggiata c’erano tantissime panchine ma nemmeno un po’ d’ombra! Siamo ripartiti alla volta di Giniginamar. L’ennesimo paesino con qualche casa nella parte vecchia, qualche barca, la spiaggia di ciottoli neri, un ristorantino dove mangiare, nessun rumore se non quelli della natura. Vista la giornata calda ed il cielo blu, la voglia di provare a fare il bagno c’era ma, non ce la siamo proprio sentita anche se qualche temerario c’era… Siamo tornati al nostro bungalow e abbiamo fatto un bel bagno nella piscina anche perchè era arrivato ormai il momento di finire la preparazione delle valigie. Per l’ultima cena siamo tornati a Los Caracolitos per un’ ottima e abbondante paella mista
29/12 la distanza di Caleta de Fuste dall’aeroporto è davvero minima, forse 10 minuti in macchina. Consegna del nostro bolide nelle postazioni Cicar, colazione al bar (carissima), consegna dei bagagli e poi controlli di sicurezza. Abbiamo perso un mucchio di tempo e dovevamo ancora comprare qualcosa da mangiare per pranzo. Nonostante fossimo arrivati in aeroporto con largo anticipo, fra una cosa e l’altra abbiamo appena fatto in tempo a comprare una bottiglia di Ronmiel, una bottiglietta d’acqua da un distributore, un tramezzino al volo (a saperlo ci compravano le cose la sera prima nel nostro supermercato e con i 5 euro dei due tramezzini, potevamo comprare roba per abbuffarci), corsa separata ai bagni ed erano arrivate le 10,30 orario limite per l’imbarco del nostro volo delle 11. Io ero tutta sudata per paura di non farcela e pensavo di rimanere a terra e invece abbiamo poi aspettato un bel po’ nel corridoio che ti portava direttamente sull’aereo. Per fortuna il volo tutto ok ed in orario.
Quando abbiamo ritirato la macchina segnava 28707 km. Quando l’abbiamo riconsegnata ne segnava 29625. Quindi abbiamo percorso 918 km.