Se ami qualcuno portalo a Verona: cosa vedere in 1 o 2 giorni
But purgatory, torture, hell itself.
Hence-banished is banish’d from the world
And world’s exile is death. – William Shakespeare
Punto di partenza del nostro itinerario è uno dei luoghi di Verona che io amo di più: il belvedere di Castel San Pietro. Da qui si ha una una vista incredibile su tutta la città: da vedere sia di giorno che con le luci della sera, quando dà il meglio di sé.
Percorrendo a ritroso lo scalone ci si ritrova sulla riva dell’Adige, davanti a uno dei simboli di Verona: il Ponte Pietra, l’unico di origine romana. Una volta attraversato il ponte se avete tempo vi consiglio di visitare sia il Duomo, dedicato a Santa Maria Assunta e che racchiude quel gioiellino che è il Battistero romanico di San Giovanni in Fonte, sia la Chiesa di Sant’Anastasia – secondo me la chiesa più bella di Verona – dove è conservato il celebre affresco del Pisanello San Giorgio e la Principessa e dove si trovano le due famose acquasantiere sorrette dai gobbi.
Da qui in pochi minuti si raggiungono le Arche Scaligere, uno dei monumenti più suggestivi di Verona. In questo sepolcro monumentale in stile gotico si trovano le tombe – le arche appunto – degli antichi Signori di Verona, i Della Scala. Imponenti e maestose, sono un tripudio di guglie e pinnacoli, statue equestri e stemmi della casata.
Proprio dietro l’angolo si trova invece l’aristocratica Piazza dei Signori conosciuta anche come Piazza Dante per via della statua del sommo poeta che si trova al centro. Tutto un lato della piazza è occupato invece dal Palazzo della Ragione con l’imponente scalinata nel cortile interno e la Torre dei Lamberti, la torre più alta della città.
Attraversando l’Arco della Costa, da cui pende – fateci caso! – una gigantesca costola di balena, si viene catapultati nella affollatissima e chiassosissima Piazza delle Erbe.
Arrivati qui sgranate bene gli occhi e prendetevi tutto il tempo che vi occorre per guardarvi intorno: ci sono le Case Mazzanti con i loro bellissimi affreschi, Palazzo Maffei con la duecentesca Torre del Gardello e la Colonna di San Marco, la Domus Mercatorum, la Colonna antica, la Tribuna e – esattamente al centro – la Fontana di Madonna Verona.
Attraversate la Piazza più e più volte, da su in giù, da destra a sinistra, fermatevi e guardatela da tutte le angolazioni possibili. Questo è il vero cuore di Verona.
Da Piazza delle Erbe imbocchiamo Via Cappello: al n.23 si trova la Casa di Giulietta con il celebre balcone. Se ammirarlo dal basso non vi basta sappiate che è anche possibile affacciarsi sul balcone per recitare la parte dei moderni Romeo e Giulietta. Se invece siete single potete chiedere a Giulietta di farvi trovare il vostro Romeo: si dice infatti che toccare il seno destro della statua porti fortuna…
Da qui torniamo indietro un pezzettino fino ad incrociare sulla sinistra Via Mazzini, la via pedonale dello struscio dove gli amanti dello shopping potranno scatenarsi.
Proseguendo lungo Via Mazzini arriviamo dritti dritti in Piazza Brà percorendo il celebre liston, il largo marciapiede che costeggia la Piazza e su cui si affacciano numerosi bar e ristorantini. E poi all’improvviso eccola, davanti a noi, l’Arena.
Tappa finale del nostro itinerario di 1 giorno è Castelvecchio con il ponte scaligero che collega le due sponde dell’Adige: fulcro del sistema difensivo dei Della Scala, oggi il Castello ospita il Museo Civico con collezioni di scultura e pittura.
Se avete più di una giornata vi consiglio di aggiungere al vostro itinerario ancora due tappe.
La prima è la Basilica di San Zeno Maggiore, capolavoro del romanico, che si raggiunge in un quarto d’ora a piedi da Castelvecchio. La facciata è dominata da un grande rosone circolare mentre l’interno, suddiviso su tre livelli, ospita lo splendido Trittico del Mantegna raffigurante la Madonna in trono e la grande statua in marmo del San Zen che ride. Proprio dalla scalinata centrale si accede alla cripta dove è conservato il corpo del Santo di origine africana a cui si attribuiscono numerosi miracoli e la conversione al cristianesimo delle popolazioni venete.
L’ultima tappa invece è solo per veri romanticoni: sto parlando infatti della tomba di Giulietta. Si trova – manco a dirlo – tra Via Shakespeare e Lungadige Capuleti, all’interno dell’ex Convento di San Francesco che oggi ospita il Museo degli Affreschi Giovanni Battista Cavalcaselle. Scendendo nella cripta sotterranea si può vedere il sarcofago di marmo che secondo la leggenda avrebbe ospitato proprio le spoglie di Giulietta.
Se amate qualcuno quindi portatelo a Verona. Che sia per San Valentino, per un’occasione speciale, per un weekend fuoriporta o una gita in giornata non importa: Verona riesce sempre a far innamorare.
Informazioni pratiche
Il modo migliore per visitare Verona è ovviamente a piedi: il centro è una piccola bomboniera e tutto è davvero molto vicino.
Noi siamo capitati a Verona proprio la prima domenica del mese per cui – a parte aver fatto il biglietto del circuito chiese – abbiamo approfittato dell’ingresso a 1€ per l’Arena, la Torre dei Lamberti e la Tomba di Giulietta.
Vi consiglio quindi di fare un pò di conti e valutare se vi conviene fare o meno la Verona Card disponibile n due versioni: quella da 18€ valida per 24 ore dal primo utilizzo e quella da 22€ valida 48 ore.
Infine vi lascio tre indirizzi gastronomici testati personalmente dove provare qualche piatto tipico come il risotto all’amarone, gli gnocchi o la pastissada de caval con la polenta abbrustolita.
- Osteria Al Duca – Via Arche Scaligere 2: una delle osterie più conosciute a Verona, se non altro per il fatto che si trova nella Casa di Romeo. Bellissima location dunque e cibo ottimo, io ancora mi sogno la pastissada che ho mangiato qui: se ci venite di sabato sera ricordatevi di prenotare.
- Trattoria Alla Colonna – Largo Pescheria Vecchia 4: ci è stata consigliata da una veronese doc e ovviamente non ci ha deluso. La specialità sono le famosissime “orecchie di elefante” servite su enormi taglieri di legno e farcite in tantissimi modi.
- Trattoria Da Ropeton – Via Fontana del Ferro 1: praticamente un’istituzione. Si tratta di un locale dall’ambiente rustico ma cordiale e frequentato soprattutto da gente del posto, la migliore garanzia che ci possa essere per un ristorante: la star del menu sono le celebri “pennette del Ropeton” saltate in padella con panna, peperoni rossi, pesto di maiale e curry. Una bomba.