La costa sud della Francia, ma non solo

Un itinerario quasi orizzontale, a guardare la mappa: la costa mediterranea, la base dei Pirenei fino a sbucare sull’Oceano Atlantico, per poi tornare attraverso il Luberon e il Verdon
Scritto da: Nelblu
la costa sud della francia, ma non solo
Partenza il: 08/08/2017
Ritorno il: 28/08/2017
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
Ascolta i podcast
 
Partiamo da Mentone all’inizio di agosto e, dopo avere percorso tutta la costa mediterranea, seguiamo la base dei Pirenei fino a sbucare sull’Oceano Atlantico, per poi ripercorrere a ritroso l’itinerario e scegliere un tragitto parallelo alla costa, che ci mostri le bellezze del Luberon e del Verdon. Un itinerario quasi orizzontale, a guardare la mappa! E andiamo!

Iniziamo con una stupenda passeggiata nel cammino di Le Corbusier che unisce Roquebrune Cap Martin a Montecarlo. Gli scorci sul mare e su Montecarlo che potrete ammirare sono molto diversi dalla classica visuale che si può avere arrivando in città con l’autostrada. Si è ampliamente ripagati della fatica del percorso, per il vero piuttosto pianeggiante, da un bel tuffo nella spiaggia Massolin (dopo circa un’ora di cammino da Roquebrune) o Pointe de Cabbè. Uno sguardo al complesso di edifici tra cui la villa E 1027 e il Cabanon di Le Corbusier può essere uno spunto culturale interessante e la visita guidata (da prenotare!) parte dalla stazione di Cap-Martin Roquebrune.

Si può proseguire sul Sentier Des Douaniers fino a Monaco, dove si può fare un altro bagno ristoratore nella spiaggia pubblica del Larvotto al cospetto dei grattacieli immensi oppure scegliere la spiaggia poco prima del Montecarlo Bay Hotel & Resort in Avenue Princesse Grace, dove il mare ha un fantastico colore turchese.

A Monaco sembra esserci ogni giorno un gran premio, le macchine che sfilano e il rumore dei motori è una costante durante la passeggiata. Perché non concedersi poi una vista del panorama da La Turbie, un borgo proprio sopra Monaco, dove è piacevole, oltre che la vista, scoprire anche il Trofeo delle Alpi.

Ci allontaniamo dal mare e proseguiamo verso l’interno, direzione Grasse. Passeggiamo nel borgo, scopriamo la chiesa di Notre Dame de Puy con all’interno tre dipinti di Rubens. Proseguiamo accanto alla chiesa e ci troviamo in una piazzetta raccolta, dove è bello sostare ad ammirare il panorama o a riposare un po’ sulle sdraio fruibili da tutti. Vi incuriosirà un totem con indicate alcune città, come Carrara, Murcia, Vila Real, e le relative distanze da Grasse. Nelle vie del paesino, penzolano in mezzo alla strada alcuni stendardi e bandiere: osservate attentamente perché periodicamente vedrete spruzzare acqua profumata! Vi consiglio una visita guidata (in italiano alle 13.30) alla profumeria Fragonard, il cui marchio vedrete riproposto in numerosi negozi di abbigliamento e profumeria durante il vostro viaggio in Francia. Giulia, una guida toscana, è davvero simpatica e rende molto piacevole la visita alla piccola fabbrica produttiva, spiegando come si realizza un profumo, che differenza c’è tra eau de parfum, eau de toilette, eau de cologne… Potete visitare anche il museo e il negozio. Se siete a Grasse il giovedì d’estate, la sera sarà allietata da “Grasse au clair de lune”.

Concludiamo la giornata al mare a Cap d’Antibes (bella la passeggiata sia a bordo mare che nelle vie all’interno del capo, ideale per il jogging al cospetto di ville sontuose). Una spiaggia comoda di sassolini grigi, con annesso parcheggio, si trova proprio in corrispondenza del confine orientale di Antibes, in direzione Cagnes sur Mer.

Per cena si può scegliere il mare, a Juan Le Pins, dove non mancano i locali dove trascorrere una piacevole serata: alcuni ristoranti hanno i tavoli apparecchiati direttamente sulla sabbia, un’esperienza da non perdere per una cenetta romantica! Si può anche optare per l’entroterra dove, a Saint Paul de Vence, trascorrerete una serata immersi in un borgo molto ben conservato e ravvivato da un’infinità di gallerie di arte moderna. Proprio all’ingresso del borgo potrete assistere alla vostra prima partita di petanque: il lungo campo in terra vedrà sfidarsi gruppi di ragazzi o signori non più in tenera età, tutti animati dalla stessa passione per quelle tre bocce metalliche.

Proseguite verso ovest e vi attende una passeggiata sulla Croisette di Cannes: se siete stanchi, accomodatevi sulle sedie azzurre che la costeggiano per osservare il passeggio. Anche qui le auto, che sostano di fronte agli hotel di lusso, sono modelli che attirano lo sguardo anche dei più “ignoranti” in materia, se non altro almeno per i vezzi di alcuni colori o dettagli. Le migliori si trovano di fronte all’hotel Carlton (così accontentiamo i signori) mentre una sbirciatina all’adiacente Cartier non può che fare bene agli occhi delle signore!

Andiamo poi verso il Gran Auditorium Louis Lumiere, sede del festival del cinema, una foto di rito sulla scalinata con tanto di tappeto rosso, come le star, la cui impronta delle mani si trova impressa nella pavimentazione poco più avanti, appena prima di arrivare al porto e poi alla città vecchia.

Sulla strada per Marsiglia, nostra prossima meta, non possiamo non fare tappa a St. Tropez ed arrampicarci verso la cima della collina per ammirare il paesaggio del bel golfo. Tornando verso il centro, con tutte le sue stradine che sbucano sul mare, si arriva alla torre, dove una serie di cartelli indicano numerose destinazioni da raggiungere a piedi, tra cui il sentiero del litorale e la spiaggia di Tahiti.

Ci fermiamo qualche giorno a Marsiglia: iniziamo a visitare la zona con una gita in barca alle Calanques, partendo dal porto di Cassis. La spiegazione della guida è esclusivamente in francese e si perde purtroppo qualche battuta se non si comprende la lingua. Nonostante questo piccolo inghippo, il paesaggio è splendido e scoprirete che la terza calanque ha una bellissima spiaggia (con tantissimi pesci) fruibile dopo un paio di ore di cammino dal porto di Cassis (se preferite passeggiare anziché “navigare”). Nella quinta calanque c’è invece una stretta fessura da attraversare in canoa: anche questo è un ottimo modo per fruire di questo splendido paesaggio. A ognuno il suo modo di vivere questa bellezza naturale.

Le spiagge nei dintorni orientali di Cassis, per trascorrere il pomeriggio in spiaggia, sono davvero molto affollate (molto!), ma comunque piacevoli.

La serata a Aix en Provence ci permette di seguire le tracce della vita di Cezanne. Sulla pavimentazione della cittadina sono infatti inserite delle piastre in bronzo che vi guideranno alla scoperta dei luoghi cari al pittore.

Il giorno successivo decidiamo di visitare Marsiglia: vi consiglio il primo approccio con la città dalla plage du Fortin. Dal belvedere potrete osservare il porto nuovo, una scritta MARSEILLE che campeggia in mezzo al panorama e sulla destra il vecchio porto con la chiesa Notre Dame de la Garde. Vi potrete dirigere proprio qui in serata, arrampicandovi a piedi, in macchina o con l’onnipresente trenino sulla collina che domina la città e su cui è stata costruita questa splendida chiesa ed il suo belvedere. Assistendo alla chiusura della chiesa (alle 19.15) vedrete chiudersi il ponte levatoio che consente l’accesso al portale.

Trascorsa la mattina alla plage du Fortin, dove troverete un’acqua limpida (in superficie…) ma gelida, potrete tornare verso il vecchio porto di Marsiglia, dove vi imbatterete nel museo del sapone, nel teatro nazionale La Criée e in un divertente battello elettrico che vi traghetterà da una sponda all’altra (0.5 €/pers). Proprio in fondo al porto, accanto alla ruota panoramica, notate una copertura a specchio sul passeggio dei marsigliesi e dei turisti, molto divertente da fotografare. Osservate da qui i due forti a guardia dell’ingresso del porto (in particolare il Fort St. Jean con annesso museo Mucem e il Fort St. Nicolas sull’altro lato), e proseguite il vostro girovagare verso la città vecchia. La cattedrale La Major vi colpirà e potrete imbattervi nuovamente in una o più partite di petanque, sul campo alla destra della facciata della cattedrale. Proseguendo allontanandosi dal mare troviamo La Vieille Charite, dove vale la pena perdere un po’ di tempo. Può essere interessante vedere anche le isole di fronte al porto, come lo Chateau d’If legato al racconto del Conte di Montecristo di Dumas.

Il giorno seguente ci allontaniamo da Marsiglia e decidiamo di fermarci per un bagno ristoratore lungo la costa sotto Montpellier: in particolare, seguendo le indicazioni per Palavas Les Flots, si può proseguire fino ad un parcheggio in direzione Cathedrale di Maguelone. Si lascia l’auto (a pagamento, come quasi sempre in Francia) e un trenino vi porterà alla cattedrale con un breve tragitto, effettuando una serie di fermate per consentirvi di scendere in spiaggia. Troverete una lunghissima distesa di sabbia mista a ghiaia che vi condurrà dentro un bel mare blu gelido! Rimanendo a Palavas Les Flots fino alla sera potrete poi girovagare tra le bancarelle di artigianato, moda e prodotti del territorio de Les conviviales (da giovedì a domenica, da giugno a settembre, dalle 17 a mezzanotte)

Una cena a Tolosa, per concludere la giornata: il centro della cittadina è ben raccolto e si presta ad essere visitato in breve tempo. Cominciando dalla basilica di Saint Sernin (tappa del cammino di Santiago di Compostela), si passa attraverso la Place du Capitol (non perdetevi lo splendido bar che si trova sul lato destro della piazza osservando frontalmente il municipio) per poi scendere verso la Garonna e camminare a bordo fiume tra il Pont Neuf e il Pont Saint Pierre.

Nelle aree di sosta in autostrada troverete spesso (e ben segnalate) una serie di riproduzioni e monumenti: tra Tolosa e Pau troverete una riproduzione del Canal du Midi, che unisce Mediterraneo e Oceano, un museo che descrive il cammino di Santiago di Compostela ed infine il monumento dedicato al Tour de France, davvero da non perdere.

E poi Lourdes. Un’esperienza che si vive con il cuore: la messa internazionale nella basilica sotterranea alle 09.30 fa sentire parte di un mondo che, pur con le sue differenze, ci accomuna nell’animo. C’è anche la messa in italiano alle 11 nel santuario di Nostra Signora di Lourdes e poi alle 14.15 un tour guidato con i seminaristi fa sentire “pellegrini di un giorno”: si visita la cittadina di Lourdes, percorrendo i luoghi di Bernadette (il mulino, la casa, la casa paterna). Da non perdere una visita alla grotta dell’apparizione, proprio sotto il santuario, sulla destra (dove c’è il rosario in italiano alle 18.00) e la fiaccolata alle 21.00: è davvero un’esperienza da vivere intensamente. Considerando un lato un po’ più prosaico della visita, sicuramente vi troverete immersi in uno scenario di media montagna davvero bello: d’altronde siamo alla base dei Pirenei, e da lì una deviazione potrebbe condurvi a scoprire il patrimonio Unesco del Cirque de Gavarnie.

Ma noi decidiamo di proseguire e mettere i piedi nel golfo di Guascogna. Se vi dovesse colpire la fame, notate i distributori di baguette proprio fuori da molti supermercati!

Il nostro punto di partenza per la visita della zona rimane Bidart, un paese molto vicino a Biarritz e Bayonne, con un centro molto caratteristico (qui si assaggia architettura e cultura basca, anche sui cartelli stradali). I luoghi dove cenare sono molti e si può concludere la serata assistendo ad una caratteristica partita di pelota basca nello stadio comunale (7 euro, martedì e venerdì). Ci perdiamo purtroppo il “festival de force basque” del 23 agosto.

La giornata di mare a Biarritz è molto caratteristica: il centro è davvero carino e recandovi all’ufficio del turismo potreste imbattervi in un’aquila che ha il nido proprio sull’edificio dietro al punto “Info”. La spiaggia piena di surfisti, aspiranti surfisti e “lucertole” al sole, nel pomeriggio viene completamente inghiottita dal mare, che infrange le sue possenti onde proprio contro il muro che “protegge” la cittadina. Una visita alla Rocher de la Verge, una passeggiata lungo la Gran Plage (dove noterete gli ombrelloni a righe che scendono fino alla sabbia, stile anni 50) per raggiungere il faro di Biarritz. Per concludere la giornata, una visita alla vicina Bayonne vi farà scoprire una splendida cattedrale con annesso chiostro, che presenta sulla soglia di accesso l’invito “La vie est belle et vous etes comme elle” ed è disseminato di opere d’arte nel giardino e di stand di artigianato sotto il porticato. Il bel palazzo municipale, che si affaccia alla confluenza della Nive con l’Adour, funge da anche da teatro (notate il dettaglio inciso sulla pavimentazione antistante all’ingresso “Nunquam polluta”). Anche qui passeggiando tra le strette vie del centro, e soprattutto osservando gli edifici che si affacciano sul lungofiume, noterete molti richiami all’architettura basca.

Ritorniamo verso il nostro Mar Mediterraneo e nel tragitto visitiamo Carcassonne, patrimonio Unesco e città fortificata ottimamente conservata. La doppia cinta di mura in cui è racchiusa invita a passeggiare prestando attenzione ai carri trainati da coppie di cavalli con tanto di coroncina all’uncinetto paraorecchie che trasportano i turisti nella visita e alle coppie di bimbi che si sfidano a suon di spade di plastica imitando gli antichi cavalieri. E’ davvero bello perdersi nelle stradine della cittadina ed entrare a visitare la basilica di Saint Nazaire con i suoi interni molto luminosi grazie alle splendide altissime vetrate: in particolare notate la vetrata che descrive l’albero della vita. Gli scorci panoramici sono molto interessanti se ci si affaccia dalle mura della Citè verso l’esterno, così come incantevole è la vista dal Pont Vieux sull’Aude che si attraversa per raggiungerla. Leggerete su ogni guida innumerevoli argomentazioni circa l’operato dell’architetto Viollet-le-Duc (una strada della Citè è a lui naturalmente intitolata) che si occupò a metà dell’800 del suo restauro. Il suo modo di operare si nota, tra le altre cose, nelle particolari coperture coniche delle torri difensive sul perimetro delle mura, non presenti all’origine. Se la fame non vi dà tregua, un bel piatto tipico di cassoulet è offerto nella maggioranza dei ristoranti all’interno delle mura.

Non ci facciamo mancare nulla e, transitando da Narbonne, effettuiamo un piccolo tour nel suo centro storico: la piazza con il Palais des Archevêques vede al centro un’area con un tratto dell’antica via Domizia. Proprio di fronte al palazzo un edificio riporta la scritta: “Aux dames de France”. Non conosco il significato di quella scritta in quel contesto, ma ha attirato la mia attenzione e ho deciso di condividere con voi questo dettaglio. A una decina di minuti a piedi dalla piazza si trova il mercato biologico (tutti i sabato mattina), e durante il tragitto scoprirete sulla sinistra la Cattedrale di St Just e St Pasteur. Proprio accanto all’ingresso, troverete dipinto su un muro un testo di Trenet, il cantautore omaggiato dalla sua città natale con questi richiami alle sue opere dipinti sui muri di molti edifici.

Le aiuole fiorite che troverete in quasi tutti i borghi e cittadine che visiterete sono sempre affascinanti e anche qui a Narbonne ne troverete di bellissime, tutte naturalmente molto curate.

Proseguiamo la nostra visita con l’imperdibile Nimes: se fossimo nel 100 a.C. avremmo percorso la Via Domizia! Nimes è un piacere per gli occhi e gli appassionati di storia: alcuni pannelli esplicativi nel centro storico mostrano i principali punti di interesse della città, cominciando dall’arena, e proseguendo con la Maison Carrè e la Tour Magne. Sono previsti dei biglietti cumulativi nel caso desideriate visitare all’interno tutte e tre le attrazioni (Pass Nimes: 13 €). Esiste anche un pass cumulativo Nimes e Orange (che purtroppo per questioni di tempo, sempre tiranno in vacanza!), che prevede in aggiunta il teatro antico di Orange ed il suo museo d’arte e storia (18.5 €). Tornando all’Arenes di Nimes, è sicuramente interessante perdere qualche tempo nella lettura del pannello che descrive le antiche porte di accesso della città e nello scattare qualche foto insieme alla statua del torero, proprio vicino a questo pannello.

Durante la passeggiata ci rifocilliamo con la consueta “baguette de tradition francaise”, e proseguiamo nella visita del bel parco (Les Jardins de la fontaine) con il tempio di Diana e in posizione sopraelevata la Tour Magne.

E’ il momento di Avignone: la Rue de la Republique vi condurrà agevolmente al palazzo dei Papi, passando accanto al sempre utile Ufficio del Turismo e procedendo attraverso una gradevole piazza con teatro e hotel de ville. Potrebbe essere interessante anche una visita alla Maison de Jean Vilar, attore e regista francese promotore del Festival di Avignone, che si svolge ogni anno a luglio e invade strade e piazze della città con performance e spettacoli. Una breve deviazione sulla sinistra, durante il vostro avvicinamento al palazzo dei Papi, vi condurrà al Ponte Saint-Bénezet, di cui rimangono solo 4 campate. E’ possibile effettuare una visita sul ponte con audioguida (5 €). Attraverso la Porte du Rhone si rientra poi nelle mura antiche della città e si può proseguire con la visita del palazzo dei Papi (11 €). Se desiderate è possibile acquistare il classico biglietto combinato ponte + palazzo (13.5 €). Il palazzo dei papi è davvero imponente e trovo molto bella l’adiacente cattedrale di Avignone, sulla cui torre campeggia una statua dorata della Madonna che sembra osservare pietosamente il gruppo marmoreo del crocifisso ai suoi piedi. Deviando sulla sinistra della cattedrale, potrete passeggiare nel piacevole parco comunale Rocher des Doms, oppure potete concedervi un po’ di relax facendovi trasportare dall’immancabile trenino turistico. Continuando a girovagare nel borgo potreste imbattervi, come capitato a noi, in un cartello pubblicitario che sintetizza il “meglio della Provenza”, indicando ciascun luogo con un disegno caratteristico: non posso fare a meno di studiarlo cercando di scoprire quali bellezze sto perdendo e devo memorizzare per un viaggio futuro.

Sono citate, in ordine di mappa e partendo da occidente, Nimes con l’arena, Saintes Maries de la Mer con il caratteristico fenicottero, Arles di nuovo con l’arena, St. Remy de Provence con alcuni resti romani, Le Pont Du Gard rappresentato sulla nostra cara banconota da 5 €, Avignone con il palazzo dei Papi, Les Baux de Provence rappresentato come borgo a picco su un colle, Abbaye de Senanque con i suoi filari di lavanda, Roussillon con le sue terre ocra, Marsiglia con il santuario Notre Dame de la Garde, Aix-en-Provence con le sue fontane e infine Cassis con le sue calanques.

Beh, a questo punto non rimane che dirigersi verso Saintes Maries de la Mer per iniziare a scoprire il cuore della Camargue! Ci imbattiamo prima però nel paesino di Aigues Mortes: proprio fuori dalle mura del paese si trovano numerosi battelli che propongono tour più o meno lunghi del delta del Rodano (uno di questi è il bateaux croisière Isles de Stel). La particolarità del borgo sta soprattutto nella Tour de Constance, separata dallo stesso e collegata all’estremità delle mura con un ponte a tre arcate. E’ possibile visitarla all’interno e proseguire il cammino sopra le mura. Potrete apprezzare così la struttura a scacchiera della cittadella, nelle cui stradine potrete successivamente perdervi per un po’ di acquisti di souvenirs. Leggerete qui, nei numerosi negozi, il significato del simbolo della Camargue: la croce, l’ancora e il cuore, a significare la fede, la speranza e la carità. Una riproduzione gigante in ferro di questo simbolo è appoggiata in fondo alla navata di destra della chiesa di Notre-Dame des Sablons, dove sarà interessante osservare i colori delle vetrate e comprenderne il significato guidati dalle schede all’interno della chiesa.

Proseguiamo in direzione Saintes Maries de la Mer e sostiamo brevemente in uno dei molti osservatori per l’avifauna: riusciamo a scorgere numerosi uccelli (la cui descrizione si trova sui cartelli presenti all’interno degli osservatori), tra cui i cormorani e gli immancabili fenicotteri! In Camargue non potrete non riempire gli occhi di splendidi colori: dalle tonalità di rosa più o meno intenso dei fenicotteri, passerete infatti al bianco intenso dei cavalli e al nero dei tori, che incontrerete ad ogni curva del vostro percorso.

La strada che state percorrendo potrà interrompersi improvvisamente: niente paura! Un traghetto che fa la spola tra le due sponde del Rodano correrà in vostro aiuto, come accade a Bac du Sauvage che attraversa il Petit Rhone (attivo tutti i giorni con orario 6÷12, 13.30÷20 da aprile a settembre, e 6.30÷12, 13.30÷19 da ottobre a marzo; un traghetto ogni mezzora trasporta 8 macchine per volta—noi naturalmente eravamo la nona vettura!). Nell’attesa perché non gustarsi un bel piatto di Gardianne de Taureau (ottimo!) nel locale proprio in corrispondenza dell’imbarco.

Saintes Maries de la Mer è il cuore della Camargue: puntate subito alla chiesa Presbytère des Saintes Maries de la Mer. All’interno, proprio sopra l’altare vedrete un dipinto che raffigura l’approdo di Maria Maddalena, Maria Salomè e Maria Jacobè proprio nel luogo dove ora sorge la cittadina. Vi consiglio di salire sulla chiesa, magari all’ora del tramonto: potrete arrampicarvi fino alla sommità del tetto e meravigliarvi del panorama che vi circonderà. Tra l’altro è molto bello poi, una volta scesi, guardare dal basso i visitatori sul tetto: vi farà uno strano effetto! Osservate i dettagli del simbolo della Camargue raffigurato ovunque: sui lumini in chiesa, sul piazzale antistante l’ingresso, sulle porte della chiesa stessa. Girovagando per il borgo, vi imbatterete nell’Arenas che propone spettacoli periodici di corride non cruente.

È ora di allontanarsi dal mare. Arles, finalmente! E’ arrivato il momento di vivere l’atmosfera che ispirava uno dei miei artisti preferiti. Ho un primo obiettivo: vedere “le pont de Langlois”. Dal centro di Arles prendete la strada D35 e dopo pochi minuti vedrete il luogo dove Van Gogh realizzò il suo quadro. Questo è il primo di una serie di emozionanti incontri: in ciascuno dei posti in cui il pittore appoggiava il suo cavalletto per dipingere, troverete un pannello con una riproduzione del quadro e una citazione tratta principalmente dalle lettere che lui stesso scriveva al fratello Theo per descrivere le sue opere. Certo, ci vuole un po’ di immaginazione per ritrovare l’atmosfera che poteva circondare Van Gogh ma… il risultato è emozionante! Tornando verso il centro città potrete seguire appunto il percorso Van Gogh, indicato da alcune placche color bronzo inserite nella pavimentazione della città. Il tour tocca, tra le altre cose, “le cafè le soir”, transita dal teatro antico e prosegue per l’Arena (con il pannello che raffigura “Les Arenes d’Arles”), arrivando alla casa abitata da Van Gogh durante l’ultimo periodo della sua vita (“La Maison Jaune”, andata purtroppo distrutta durante la guerra). Per concludere, passeggiando lungo il Rodano, incontrerete altri due pannelli: la famosissima “Nuit Étoilée” e “Le Pont de Trinquetaille”.

Dopo questo tuffo nei quadri di Van Gogh, proseguiamo per tutt’altri paesaggi: il Luberon e le sue terre ocra. Arriviamo a Roussillon e prima di avventurarci nel percorso delle ocre rimaniamo affascinati dal borgo, tutto realizzato in tonalità pastello; non perdetevi una passeggiata al suo interno, tra il municipio e la chiesa, e soprattutto osservate verso nord la cima brulla e inconfondibile del Mont Ventoux. Tornando al percorso delle ocre, vi troverete immersi in tonalità cromatiche intense, dal giallo paglierino al rosso vivo, passando per tutti gli arancioni: intorno uno splendido cielo azzurro e il verde intenso della vegetazione completeranno la tavolozza!

Proseguiamo il nostro viaggio: uno stop rapido sul belvedere che mostra il borgo di Gordes e poi via verso l’Abbazia di Senanque. Nota soprattutto per essere stata immortalata dalle macchine di moltissimi fotografi amatoriali e professionali, è circondata da un immenso campo con filari di lavanda ben curati. Il periodo della nostra visita non ci consente di apprezzare la sua tipica colorazione, ma di sicuro l’ambientazione esterna e la basilica, molto austera al suo interno, meritano comunque una visita.

Manca ormai poco, davvero troppo poco alla conclusione delle nostre vacanze… non ci resta che proseguire per il Verdon. Passando dal lago di Sainte Croix, davvero estremamente sfruttato dal punto di vista del noleggio delle attrezzature per navigare sul fiume, dai classici pedalò, alle canoe… arriviamo a La Palud sur Verdon, da dove parte la fantastica e circolare Route Des Cretes, punteggiata da numerosi belvedere mozzafiato. Andiamo oltre, fino al Pointe Sublime e scorgiamo in basso una piccola spiaggia proprio sulle sponde del Verdon: non possiamo lasciarcela sfuggire così come un bagno nella sue acque gelidissime! Per concludere la giornata ci fermiamo a Moustiers Sainte Marie. Il borgo è molto carino, ma quello che sorprende e lo rende unico è la stella dorata che lo veglia, appesa proprio sopra il paese. Vi potrete avvicinare alla stella arrampicandovi fino alla Cappella di Notre-Dame de Beauvoir.

Il nostro assaggio del sud della Francia è concluso. Non vedo l’ora di ripercorrere nuovi itinerari, che si intersechino con quelli che abbiamo incontrato in questo viaggio, per completare il puzzle della nostra conoscenza di questa splendida terra! A la prochaine fois…

Guarda la gallery
verdon-2dkr4

Calanques



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche

    Video Itinerari