Elba, l’isola a forma di pesce
Il 7/9 andiamo a vedere la spiaggia di Ortano ma non ci fermiamo perché il cielo minaccia acquazzoni da un momento all’altro. Approfittiamo quindi per fare un giro in auto e vedere la costa sud ovest dell’isola e una parte dell’entroterra, zona montuosa ricca di foreste selvagge e borghi isolati dal fascino antico come quello di Sant’Ilario. Poi, una volta rispuntato il sole ci portiamo a Viticcio dove gustiamo una birra fresca da una terrazza panoramica su un mare blu cobalto e trascorriamo un paio d’ore sulla spiaggia di Enfola dopo un bagno ristoratore. Mi stupisco di vedere un mare tanto pescoso in un’isola del nord, con avvistamenti di grossi saraghi, centinaia di aguglie, pinne nobilis e pure una bella murena e foreste di posidonia ovunque. Poco da invidiare a Sicilia e Grecia.
La sera pioviggina un po’ così ceniamo alla Caletta, poco lontano da casa, su un terrazzo coperto che si affaccia sulla baia a tratti illuminata da una luna piena che occhieggia tra le nuvole. Qui gusto un caciucco ricco e saporito che rimpiango ancora.
Il mattino seguente il sole splende e il cielo è terso. Facciamo una lunga passeggiata prendendo la strada che dal centro di Porto Azzurro sale al Forte San Giacomo che ora ospita un penitenziario. Da lì proseguiamo sul magnifico sentiero che correndo alto lungo la costa conduce alla bella spiaggia di Barbarossa. Lì noleggiamo ombrellone e lettini e trascorriamo un rilassante pomeriggio di sole e nuotate lungo l’alta scogliera sulla quale scorre il sentiero.
La sera, dopo un ottimo aperitivo al Curandero in centro a Porto Azzurro, ceniamo al Cutty Sark, a pochi passi dal bar. Qui scopriamo un’eccellente cucina a base di pesce fresco e un’accoglienza simpatica e professionale. Dopo cena torniamo nella bella Capoliveri per una passeggiata tra i negozi e le bancherelle.
Il 9 in tarda mattinata andiamo a visitare Portoferraio, la cittadina che ospita il porto principale dell’isola. Il molo è ampio e gremito di grossi traghetti che fanno giornalmente la spola con la terraferma. A piedi percorriamo la strada che si inerpica fino alla sommità del paese e raggiungiamo Villa dei Mulini che ospitò Napoleone per quasi un anno. La visita dura poco più di mezz’ora. La dimora è signorile ma non sconfinata. Le stanze sono numerose ma, a parte la sala delle feste, le dimensioni sono piuttosto ridotte. Gli arredi sono magnifici e perfettamente conservati. Il giardino guarda il mare. Non è difficile credere che il corso abbia lasciato un pezzo di cuore in questi luoghi.
Lasciata Portoferraio partiamo per l’ultimo pezzo di isola che ci resta da percorrere. Giunti a Marciana Marina ci facciamo una passeggiata fino al molo e approfittiamo per gustarci birra e schiaccine prima di proseguire per Chiessi dove abbiamo deciso di fare l’ultimo bagno di questa mini vacanza di fine estate. Lungo il percorso restiamo ammirati dal fascino di vecchi borghi abbarbicati sui declivi come Poggio e Marciana. Chiessi invece è un paesello delizioso fuori dalle maggiori rotte turistiche ma il suo mare caldo e limpido, di un blu intenso nella luce tenue di un tramonto nuvoloso ci conquista subito e ci godiamo quest’ultima breve immersione nelle sue acque fonde e pescose. Il fascino di questa piccola baia è in parte dovuto ai grossi pietroni larghi e piatti su cui ci si può comodamente stendere al sole e dai quali ci si può tuffare direttamente in acque fonde. La sera torniamo al Cutty Sark dopo il solito Negroni al Curandero per chiudere in bellezza l’ultima serata a Porto Azzurro.
L’indomani ci aspetta un lungo ritorno via Grosseto perché purtroppo da ore Livorno è vittima di forti nubifragi ed inondazioni. Spero di tornare presto su questa magnifica isola e di poterci soggiornare qualche giorno in più. Sono troppe le meraviglie ancora da scoprire!