Botswana: un viaggio nella natura selvaggia a 360°
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Ora, come si organizza un itinerario? Inizio a leggere alcuni diari, informazioni varie, guide e trovo subito qualche difficoltà a capire come definire un programma. Faccio fatica a trovare strutture e indicazioni. In alcuni parchi, non ci sono già più disponibilità e alcuni prezzi sono indicibili talmente cari. A malincuore mi rendo conto di non riuscire a fare tutto da sola, Allora trovo un’agenzia inglese, Drive Botswana, con base in Botswana, gestita da un certo Andy. Leggo alcuni commenti positivi sul suo conto e decido di contattarlo. Inizialmente, credendo di poter risparmiare, chiediamo un preventivo per un auto con le tende sopra il tetto per fare alcune notti in campeggio, ma strano ma vero, il prezzo risulta più caro. Quindi decidiamo per il noleggio di un Toyota Fortuner 4×4 e alloggi in campi tendati, piccoli hotel e lodge. Nel giro di un mesetto il programma e l’itinerario è confermato. Ora non dobbiamo fare altro che aspettare con ansia la partenza (sperando che Alitalia non decida di fallire per l’estate).
SABATO 29.07.2017
Ci troviamo a Malpensa carichi come delle molle, entusiasti della partenza. Ci troviamo però ad attendere in fila più di due ore per fare il check in, prendendo il volo al pelo (e per fortuna siamo arrivati in aeroporto 3 ore prima). Non si sa come, ma è stato il check in più lento della storia! Comunque dopo il primo imprevisto ci troviamo in volo in direzione Abu Dhabi – scalo di tre ore – e poi in volo per Johannesburg.
DOMENICA 30.07.2017
Atterriamo e sbrighiamo le pratiche doganali (calcolate tranquillamente un’ora), ritiriamo la valigia e ci aspettano per ritirare la nostra Regina (così battezzata). Ci vuole almeno un’ora per ritirarla anche perché ci viene spiegato tutte le sue caratteristiche (frigo con doppia batteria, pala, aggeggi vari per risolvere ogni tipo di problema dell’auto, cric, 2 gomme di scorta, due taniche anche di scorta sul tetto, cuscini di levaggio,…. Lasciamo il posteggio (R 80.-) e prendiamo l’autostrada (caselli circa R 80.-) in direzione di Pretoria e poi proseguiamo più a nord fino al primo Lodge della vacanza il Leeuwenhof Country Hotel. È ormai buio pesto, siamo stravolti e affamati e all’entrata ci troviamo un Bushbuck, un grande antilope cornuto: Welcome to Africa. Sono le 21.00 e come detto siamo affamati ma fortunatamente, anche se siamo gli unici ospiti, ci preparano la cena.
LUNEDÌ 31.07.2017
Ci svegliamo con calma e ci rendiamo conto subito di due cose: fa un freddo pazzesco (qui è inverno e c’è uno sbalzo di temperature tra mattino/sera e giorno pazzesco) e siamo in un posto meraviglioso immerso nel nulla. Uscendo dalla camera ci troviamo degli asini, alcuni struzzi, faraone e impala. Facciamo colazione e partiamo. Il viaggio vero e proprio inizia ora. Ci fermiamo a fare il pieno di benzina (meglio fare sempre benzina quando si ha la possibilità perché non si sa mai) e ci dirigiamo verso il confine con il Botswana. Arriviamo quindi a Martin Drift. Le pratiche sono relativamente veloci. Alcuni minuti per uscire dal Sudafrica con un timbro sul passaporto e qualche centinaio di metri dopo, l’entrata in Botswana (anche qui veloce) con la registrazione del veicolo (P 152.-). Siamo finalmente quindi in Botswana. La strada è asfaltata, in buone condizioni e completamente dritta. Guidiamo un paio di ore e ci troviamo decine e decine di asini e mucche a bordo strada. Arriviamo a Serowe e ci fermiamo a fare spesa da Spar in modo da avere un po’ di scorte di acqua e schifezze varie per resistere 10 giorni in viaggio. Abbiamo un frigo bello capiente quindi troveremo anche lo spazio per vino e birra per i nostri aperitivi al tramonto. Qui preleviamo anche i Pula, per avere valuta locale per i pagamenti in contanti. Dopo pochi km arriviamo al Khama Rhino Sanctuary verso le 17.00. Prendiamo la chiave del nostro Chalet (che si trova a pochi passi dal Ristorante) e ne approfittiamo per fare un giro, abbiamo tempo fino al tramonto. Compriamo la cartina al curio shop (P10.-) e andiamo verso una delle pozze, il Malema’s Pan. Iniziamo così a famigliarizzare con le piste di sabbia. Ci fermiamo alla pozza e non vediamo nessun animale se non un paio di bellissimi Kudu ed il sole che inizia a tramontare. Decidiamo di rimanere a goderci il panorama quando dopo qualche minuto in lontananza vediamo avvicinarsi 2 “macchie grigie”. Sono lontane e non riusciamo a metterle a fuoco. Piano piano ci rendiamo conto che sono 3 esemplari di rinoceronte. Sì sono proprio rinoceronti (capiremo che sono rinoceronti bianchi), una mamma con due cuccioli. Arrivano alla pozza, bevono per una decina di minuti per poi allontanarsi. Siamo stati proprio molto fortunati! Il sole sta per tramontare e dobbiamo essere allo Chalet non più tardi delle 18 quindi ritorniamo indietro. Ci sistemiamo, ci facciamo una doccia e andiamo a mangiare al Ristorante (che tra l’altro non è niente di che, poco e di bassa qualità). Preparatevi a patire il freddo! Le temperature durante la notte sono scese fino a 6° e se ci si rende conto di avere parti di pareti costituite solo da zanzariere, si mette anche la testa sotto le coperte!
MARTEDÌ 1.08.2017
Ci svegliamo alle 7.00, carichiamo l’auto e ci rechiamo all’entrata. Alle 8.00 abbiamo appuntamento con uno dei ranger (P 275.-) che ci accompagnerà all’interno del Parco per un paio di ore. Fa ancora abbastanza freddo quindi gli animali preferiscono stare nel caldo bush invece di gironzolare. Ma riusciamo comunque a vedere: giraffe, kudu, gnu, zebre, impala e springbok, Eland e uno Red Hartebeest un antilope molto grande. Finito il game drive, riprendiamo il viaggio in direzione del Tiaan’s camp in riva al fiume Boteti. Il viaggio di 5 ore (pausa pranzo e benzina inclusi) è tranquillo. Ai lati della strada sempre molti cavalli, asini e mucche che spesso ci obbligano a fermarci perché attraversano la strada indisturbati dalle auto. Passiamo anche qualche piccolo villaggio spartano di casette di fango con il tetto in paglia. Arriviamo al Camp nel villaggio di Khumaga e ci rilassiamo guardando alcuni ippopotami nel fiume ed una maestosa fish eagle, dopo aver fatto la doccia (all’aperto). Un po’ di relax ogni tanto ci vuole. Aperitivo in compagnia con un buonissimo vino bianco sudafricano per poi andare a cena. Come ninna nanna in sottofondo tantissime rane e poi stanchi andiamo a dormire.
MERCOLEDÌ 2.08.2017
La sveglia, al mattino, è data da tantissimi uccellini. Dopo una colazione all’inglese riprendiamo la strada in direzione di Maun, la capitale turistica del Botswana. La strada è buona ma c’è un tratto dopo il fiume che è piena di buche, anzi direi crateri, quindi bisogna fare molta attenzione. Arriviamo in tarda mattina al Queness Inn, il nostro albergo, che sarà la base per due notti. Ci rilassiamo per un paio di ore poi decidiamo di andare in aeroporto per cercare di trovare un volo panoramico per sorvolare il Delta. Non è così facile, tutte le compagnie di charter sono già al completo per tutta la settimana. Ma non ci disperiamo e dopo un po’ riusciamo a prenotare un volo (Kavango Air, trovate l’ufficio al primo piano dell’aeroporto, da parte all’ufficio postale) per il venerdì alle 9.00 (P 1000.- a testa). Via che si prenota. Ritorniamo super felici all’hotel, contenti di non aver dovuto rinunciare ad un’esperienza tale (quindi non fate come noi e prenotate in anticipo!). Andiamo alla Spar a fare un po’ di spesa per i prossimi giorni (quando saremo nei parchi non ci sarà più possibilità di acquistare nulla). Rientriamo in Hotel e cerchiamo un ristorante per andare a cena. Tramite Tripadvisor cerchiamo qualcosa nelle vicinanze ma notiamo che quasi tutti chiudono subito dopo il tramonto. Troviamo un ristorante italiano aperto fino alle 23…e quindi che pizza sia!
GIOVEDÌ 3.08.2017
Organizzatissimi per la colazione in camera, alle 8.00 ci vengono a prendere. Oggi abbiamo in programma l’escursione sul Delta. Usciamo da Maun e in un’oretta ci ritroviamo sotto un’enorme albero. Ad attenderci i mokoro (imbarcazioni tradizionali simili a canoe) e i nostri Poler che ci condurranno tra il labirintico Delta. È un’esperienza emozionante, si scivola sulle acque limpide del Delta dell’Okavango con in sottofondo solo il rumore del remo e il suono degli uccellini. Sfortunatamente (per le foto) è nuvoloso ma diciamo che è meglio così, sennò ci saremmo “abbrustoliti” sotto il sole cocente africano. Facciamo sosta su un isolotto e passeggiamo per un’oretta tra zebre e antilopi prima di pranzo. Ripartiamo sul mokoro e navighiamo ancora per un piano di ore vedendo anche i nostri primi elefanti in lontananza.
L’escursione termina verso le 15 e rientriamo, facendo un altro percorso. La stagione delle piogge è stata importante (come non succedeva da ormai 40 anni) e il Delta è avanzato più del previsto.
VENERDÌ 4.08.2017
Colazione in camera, scorta di benzina riempiendo anche le due taniche di scorta e poi andiamo all’aeroporto. Boarding pass, controlli di sicurezza e si prende un piccolo velivolo. Il tempo di attendere l’arrivo di altri velivoli e poi si decolla. Sorvoliamo il Delta a 150m per 45’ minuti e ammiriamo tutti i suoi canali, isole e lagune, oltre a giraffe, bufali, ippopotami ed elefanti. Una volta atterrati riprendiamo il viaggio verso i migliori parchi del paese. Entriamo nel Moremi Game Reserve dal South Gate e vediamo i nostri primi elefanti, alcune giraffe e tante faraone. Paghiamo le fees al North Gate (P120.-/pp + P50.-/auto) e vaghiamo senza meta alla ricerca di una strada che costeggia il fiume. Non ci sono indicazioni quindi vaghiamo proprio nel senso della parola. Vediamo elefanti, springbok, impala, coccodrilli e facoceri. Usciamo dalla Riserva (con un po’ di difficoltà) e prima di passare il ponte in legno, ci godiamo lo spettacolo del calar del sole con ippopotami e babbuini. Dopo alcuni minuti arriviamo alla Khwai Guesthouse. Sistemate le valigie ci sediamo attorno al fuoco per il consueto aperitivo prima di cena.
Dopo cena, alle 20.00 abbiamo il game drive notturno. L’esperienza ci ha insegnato a vestirci bene perché le temperature diminuiranno: berretto, sciarpa, guanti e coperta sulle gambe. Vediamo gli ippopotami fuori dall’acqua, alcuni esemplari di galagone minore (a dire il vero solo i loro enormi occhietti che saltavano da un ramo all’altro), il “canguro” africano (si tratta di una piccola lepre che salterella sulle zampine posteriori). Impala, zebre e anche alcuni elefanti, uno di questi a meno di 5m dal nostro jeep che mangiava indisturbato (motore e luci rigorosamente spente per non farlo arrabbiare).
SABATO 5.08.2017
Si riparte nuovamente e qui inizia la vera avventura! Come già accennato le piogge hanno portato il Delta ad allagare diverse strade, di cui la strada principale. Dobbiamo quindi deviare su un ponticello stretto e a nostro parere pericolante. Inizialmente non ce la sentiamo di affrontarlo ma poi, seguendo altre due jeep, prendiamo il coraggio a due mani e lo attraversiamo (lo attraverseremo poi per 3 volte). Ci inoltriamo nella labirintica Khwai concession area e per due ore non ne veniamo ad una. Già, ci perdiamo! Le piste di sabbia non sono segnate e dopo qualche km finiscono inevitabilmente in acqua. L’acqua inizia ad essere il nostro incubo. Non riusciamo a capire come uscirne. Quando pensiamo di aver trovato il giusto percorso, ci dobbiamo fermare e tornare indietro. Naturalmente non passa anima viva. Dobbiamo quindi cercare a tutti i costi aiuto. Nel vagare abbiamo visto le indicazioni di un lodge di lusso, il Belmond, e quindi ci dirigiamo lì. Arriviamo in un posto che pensiamo sia l’entrata e troviamo un elefante nell’intento di scuotere un albero per far cadere i frutti. Sembra una zona abbandonata a dire il vero. Prendiamo la stradina di destra e ci troviamo nell’officina ma non c’è nessuno. Siamo abbastanza disperati, ma cerchiamo un’altra entrata e troviamo così la zona dello Staff. Un ragazzo ci viene incontro e gli chiediamo di darci una mano. A dire il vero lo supplichiamo. Decidono così di guidarci fino alla strada principale. Guidano a tutta velocità e nel giro di 15 minuti ci salvano. Prendiamo finalmente la strada principale, dritta, di sabbia ma ben messa. Dopo appena qualche km ci dobbiamo fermare, ma questa volta non è l’incubo dell’acqua ma una famigliola di elefanti. Per 10 minuti li ammiriamo (anche perché sono in mezzo alla strada a non possiamo fare altrimenti), poi fortunatamente si spostano. Continuiamo e vediamo un sacco di giraffe. Arriviamo al paesino di Mababe e dobbiamo fare una deviazione di 9km, perché anche qui la strada principale è allagata (ma fortunatamente ci sono le indicazioni). Una volta ripresa la strada principale, giriamo a destra per il Mogotlho Safari Lodge e dopo 2km di sabbia arriviamo finalmente a destinazione, distrutti, devastanti ma felici di aver superato l’insidia dell’acqua del Okavango. La tenda è molto bella e si trova a pochi metri dal Ristorante. Lasciamo le valigie, una bella doccia rigenerante e poi andiamo sul terrazzo principale, situato proprio sopra il fiume. Vicino al fuoco e con un gin tonic in mano, possiamo rilassarci davanti all’affascinante natura del Botswana al calar del sole. Dopo cena andiamo subito a dormire, la giornata è stata stancante.
DOMENICA 6.08.2017
Anche questa mattina ci siamo svegliati con il freddo. Facciamo colazione verso le 7.00 siccome ci aspetta 4/5 ore di strada, dopo l’imprevisto di ieri vogliamo prendercela con calma. Riprendiamo la strada di ieri per qualche km e dopo Mababe ci mettiamo un’oretta a raggiungere il Gate per “colpa” di un gruppetto di 4 elefanti che pasteggiano tranquillamente a bordo strada. Dopo poco entriamo nel Chobe National Park (P 50.-/auto). La strada migliore per raggiungere il Camp Savuti è quella di sinistra (chiedete sempre ai Gate quali strade sono consigliate). La strada “facile” ci porta a fare 40km in 4 ore dato che la strada è sabbiosa e a volte abbastanza complicata. Vediamo molte giraffe, kudu, antilopi, manguste, zebre, facoceri, gnu e una magnifica fish eagle. Arriviamo alle 13.00 al Camp Savuti, sarà il nostro primo (e unico) camp di lusso! Siamo gli unici ospiti e ci godiamo ogni singolo minuto. Ci attendono con il pranzo, ci sistemiamo in delle splendide tende e ci godiamo un po’ di relax al sole sul patio. Alle 15.30 abbiamo appuntamento per la merenda e poi alle 16.00 il mitico Johnson ci porta nel Parco per il game drive del pomeriggio. Il nostro desiderio è quello di vedere “the big cats”, incrociamo le dita e partiamo. Il nostro driver di porta fino a Leopard rock, perché sembra che sia la casa di un leopardo con un cucciolo. Fa molto caldo, ci sono 30° quindi gli animali saranno all’ombra a cercare un po’ di fresco. Riprendiamo la strada verso il Marsh e vediamo una leonessa con il suo cucciolo. Lo vediamo solo per un paio di secondi, poi la mamma lo nasconde bene. Non riusciamo ad avvicinarci dato che c’è una jeep del National Geographic che la sta filmando. Rimaniamo qualche minuto ad osservarla ma non accenna a volersi muovere. Sembra che il piccolo abbia un mese ed è la prima volta che lo sposta per andare alla ricerca di acqua. Andiamo verso una pozza per cercare il resto della famiglia, ma troviamo unicamente un elefante. Riprendiamo il giro e troviamo alcune jeep fissare il vuoto (così sembra). Aguzziamo la vista, sappiamo che c’è qualcosa, sennò non ci sarebbe tutto questo interesse. Ad un certo punto, a 2 metri di distanza, un bellissimo leopardo che sonnecchia in mezzo all’erba alta. Uno spettacolo! Dopo un po’ si stufa di tutte queste attenzioni e se ne va. Proviamo a seguirla ma invano. Giriamo ancora e in mezzo ad un cespuglio vediamo un leone con una criniera enorme che dorme pesantemente. Sembra che all’interno dei cespugli ci sia tutta la famiglia, ma naturalmente nessuno indaga J Rivediamo ancora il leopardo e ci godiamo la vista di questo stupendo animale ancora per una decina di minuti. Il sole tramonta e ci accorgiamo che si è fatto tardi, per le 18.30 dobbiamo essere fuori dal Parco. Tempo di fare una doccia veloce e troviamo uno splendido tavolo apparecchiato sotto le stelle.
LUNEDÌ 7.08.2017
La sveglia è alle 5.30, colazione alle 6.00 e poi si parte per il game drive del mattino. Siamo vestiti come se dovessimo partire per la Lapponia ma sappiamo bene che uscire all’alba in inverno con una jeep scoperta si gela dal freddo. Vaghiamo per il Marsh e ci godiamo il sorgere del sole. Gira e rigira, continuiamo a vedere impronte di leoni. Giriamo sui noi stessi per un po’ e poi finalmente vediamo un leone, anzi no, due giovani, un maschio ed una femmina che riposano nell’erba. Dopo decine di foto si sente un ruggito e i due giovincelli in pochi secondi si alzano e se ne vanno. Il nostro caro Johnson è ostinato e quindi vuole farci vedere ancora i leoni. E così succede. Ecco la famiglia riunita. Il ruggito era la mamma che chiamava a rapporto i cuccioli. Verso le 9.00 rientriamo al lodge. Prima di ripartire smontiamo la gomma di scorta posta sotto la jeep per avere meno possibilità di insabbiamento. Vogliamo partire subito perché la tratta di oggi verso Linyanti è molto impegnativa. Ci aspettano 6km di “deep sand”. Partiamo ottimisti, guidiamo i primi 10 km senza problemi e poi ci troviamo davanti due corsie di sabbia. Tentiamo la corsia destra e ci insabbiamo profondamente dopo 100m. Rimarremo così insabbiati sotto la stecca del sole, in mezzo ad un parco nazionale del Botswana per 4 ore senza vedere anima viva.
A metà pomeriggio finalmente due auto di Sudafricani affrontano la stessa strada. Uno di loro si ferma e ci promette di aiutarci. Nel momento che tira fuori un cavo per trainarci viene avvisato dalla moglie che il fratello, nell’altra macchina, è insabbiato più avanti, quindi se ne va ma ci promette di tornare. Tempo qualche minuto passa un’altra auto, si ferma e ci presta il suo telefono satellitare così chiamiamo il nostro Lodge del Camp Savuti e chiediamo alla guida di venirci a prendere. Aspettiamo con ansia e chi vediamo arrivare dopo un’oretta? Il Sudafricano. È tornato per tirarci fuori! Rientriamo al Camp Savuti distrutti e sfiniti per la disavventura. Ritroviamo la guida e lo preghiamo di guidare la nostra macchina per accompagnarci a Linyanti. Organizza una seconda jeep con due suoi amici per poi riportarlo indietro. Con un po’ più di ottimismo di un paio d’ore prima, la guida inizia a guidare e prende la “deep sand” velocemente senza nessun minimo problema. Che differenza! Altro che noi! Ci dice che abbiamo preso la corsia sbagliata, e avremmo dovuto prendere quella di sinistra (quella di destra è per i camion…se ce l’avesse detto prima magari, anche se comunque non saremmo mai riusciti a non insabbiarci). Dopo qualche centinaio di metri troviamo due auto insabbiate e quindi ci fermiamo ad aiutare (tra l’altro sono due auto che avevamo incontrato prima quando anche noi eravamo insabbiati…i ticinesi che ci avevano prestato il telefono satellitare). Li aiutiamo, scaviamo tutti assieme e dopo un’oretta li tiriamo fuori. La guida ci guida fino alla fine dei 6km di “deep sand” e poi dopo qualche km anche a superare la seconda parte di 500m. Il nostro eroe quindi ci saluta e ritorna indietro al Camp Savuti con i suoi amici, gli lasciamo le nostre birre e una bella mancia, ci ha veramente salvato!! Noi decidiamo in accordo con i tizi conosciuti delle altre due macchine, di viaggiare insieme, dato che la destinazione è comune, per aiutarci in caso di altri problemi. Arriviamo stremati al Camp Linyanti proprio durante il tramonto, uno spettacolo sul fiume che riesce a farci passare un po’ la tensione. Andiamo nella nostra tenda, ci facciamo una bella doccia (fredda… non arriva l’acqua calda) e poi andiamo a cena, ancora una volta tutti assieme.
MARTEDÌ 8.08.2017
Ci svegliamo alle 7.00. Dopo colazione abbiamo un game drive mattutino vediamo 6 elefanti che attraversano il fiume e raggiungono così la Namibia. In questo punto infatti il fiume fa da confine naturale tra le due nazioni. Vediamo di sfuggita un tasso del miele, giraffe e delle bellissime aquile. Rientriamo al lodge per una bella colazione all’inglese prima continuare il viaggio. Ci registriamo per l’uscita del parco (e ci becchiamo una sgridata perché dovevamo essere fuori per le 11 per evitare di pagare nuovamente le tasse… e ci graziano). Diamo un passaggio ad una ragazza che si rivelerà un aiuto, facendoci prendere la giusta strada (ma le indicazioni, proprio no?). La strada è sabbiosa e a volte ancora difficile ma ormai l’esperienza insegna e la guida oggi è aggressiva. A metà strada troviamo una jeep con un rimorchio che si è insabbiata. Sono in 5 o 6 e dopo una decina di minuti riescono a ripartire (è gente del posto…quindi non sono solo i turisti ad insabbiarsi…magra consolazione). Arriviamo a destinazione dopo 2h30. Abbiamo prenotato due notti al Mwandi View. Le tende su palafitte sono molto belle. Il pomeriggio lo passiamo sul terrazzo a goderci il fantastico panorama, un aperitivo e i più coraggiosi un tuffo in piscina. A cena rimaniamo al lodge e, devo dire che la scelta è ottima, visto che si mangia benissimo.
MERCOLEDÌ 9.08.2017
Dopo colazione, fatta in camera, partiamo per Kasane. Attraversiamo il Chobe National Park registrandoci per il transito dal Ngoma Gate (non si pagano le fees). Arriviamo a Kasane alla Wild & Cars per un safari (prenotato tramite il lodge). Dovremmo partire alle 9.00 ma la puntualità di questa agenzia non è il loro punto di forza (e neanche le guide si sono rivelate professionali). Entriamo quindi nel Parco solo alle 10.30. Fortunatamente Madre Natura dà il meglio di sé anche questa volta. Il panorama è a dir poco magnifico e vediamo decine e decine di elefanti (una quarantina) con i cuccioli che scendono al fiume per bere. Un sacco di ippopotami a mollo. Impala come se non ci fosse un domani. Coccodrilli. Un paio di bufali (i primi). Rientriamo a Kasane alle 13.30 e andiamo a mangiare al Chobe Marina Lodge. Ripassiamo a Spar per prendere un paio di cosine per colazione e nei mercatini sulla strada principale prendiamo anche qualche souvenir (se andate alle cascate Victoria vi conviene comprare souvenirs in Zimbabwe o in Zambia, costano molto meno). Riattraversiamo il Chobe e rientriamo al nostro lodge per ammirare ancora una volta in tutto il suo splendore il tramonto.
GIOVEDÌ 10.08.2017
Oggi la sveglia è messa alle 8.30, non abbiamo fretta. Dopo colazione partiamo nuovamente alla volta di Kasane, per l’ultima destinazione in Botswana. Arriviamo così al River View Lodge e ci rilassiamo alcune ore in giardino. Alle 13.00 vengono a ritirare la nostra Regina, l’auto che ci ha accompagnato in questo magnifico viaggio, tra avventure e disavventure. Alle 14.30 abbiamo appuntamento con quelli del Pangolin Photo Safaris per la crociera sul fiume. Alle 15.00 inizia questa bellissima avventura dal Mowana Cresta lodge, una crociera sul fiume Chobe. Ma non è una crociera normale. Saliamo su una barca con 8 posti dove ogni partecipante ha a disposizione una Canon D80 con un obiettivo da 600. Passiamo sul fiume Chobe 3 ore magnifiche scattando centinaia di foto ad elefanti, ippopotami, bufali, coccodrilli, uccellini variopinti e per finire un fantastico tramonto sul fiume.
VENERDÌ 11.08.2017
Alle 10.00 ci vengono a prender per portarci a Victoria Falls e lasciare così definitivamente il Botswana. In 15 minuti arriviamo al confine ed entriamo in Zimbabwe (le pratiche sono relativamente veloce, ci mettiamo in colonna e usciamo in circa 40 minuti con il visto KAZA che permette così di entrare sia in Zimbabwe che in Zambia per $ 50.-). In 70km arriviamo poi a Victoria Falls accompagnati dalla nostra guida che ci racconta un po’ la storia dello Zimbabwe e la situazione attuale. Assorbiamo ogni singola informazione. Prima di arrivare in hotel ci fermiamo all’eliporto. Vogliamo fare il giro in elicottero sulle cascate Victoria e prenotiamo il volo delle 15.00 ($150.- + $15.-). Andiamo al Victoria Safari Lodge per pranzo attendendo che la nostra camera sia pronta. Dal terrazzo alle 13.00 si può assistere al pranzo degli avvoltoi e tutti gli ospiti possono partecipare. Si tratta di un’attività a favore degli avvoltoi.
Puntuali ci vengono a prendere per andare all’eliporto. Saliamo sull’elicottero e ci godiamo lo spettacolo della natura delle cascate. Il volo dura 12/13 minuti. Il fiume Zambesi che si getta in un cratere da un centinaio di metri è a dir poco magnifico. Assolutamente da non perdere! Rientriamo in albergo e passiamo un paio d’ore in piscina godendoci un aperitivo al tramonto sulla pozza guardando elefanti, coccodrilli, kudu, antilopi e dei grandissimi avvoltoi. A cena rimaniamo in hotel e mangiamo molto bene.
SABATO 12.08.2017
Dopo colazione prendiamo lo shuttle dell’hotel alle 8.45 (a titolo gratuito) e andiamo in centro per andare a vedere le Cascate da vicino. Entriamo verso le 9.00 ($ 30.-/pp) e passeggiamo lungo il sentiero per 2km. Riusciamo quindi a vedere, respirare e sentire le cascate lungo tutto il canyon. Ci impieghiamo circa due ore prendendoci tutto il tempo per fare decine e decine di foto. Usciamo dal Parco e passiamo il ponte verso il confine dello Zimbabwe. Dato che abbiamo il visto congiunto, un timbro e via. Passiamo la terra di nessuno (come l’ho definita) in mezzo ai camionisti in attesa di sbrigare le pratiche doganali, prima di passare il confine con lo Zambia. Subito dopo la dogana si trova l’entrata del Parco ($ 20.-/pp) seguiamo la strada costeggiata di negozietti di souvenirs e prendiamo il sentiero per andare a vedere le cascate anche da questo versante. È affascinante anche vedere questo lato, si vede tutta la gola e le cascate sono più vicine. Il giro completo dura circa un’oretta. Dopo aver comprato qualche animaletto in legno, passiamo ancora il confine per rientrare in Zimbabwe. Arriviamo al posteggio alle 15.00 dove troviamo il nostro shuttle. Ci facciamo portare al Craft Market per fare un po’ di “shopping”. La contrattazione è d’obbligo e delle volte anche divertente. Qui ho riscoperto il baratto. Se non vuoi pagare ti chiedono di dargli qualcosa. A me hanno chiesto anche le calze (che non ho dato naturalmente). Ci fermiamo a bere qualcosa e poi rientriamo in hotel alle 16.00 sempre con lo shuttle disponibile dell’hotel. Ci godiamo l’ultimo tramonto sulla pozza a bordo piscina. A cena abbiamo prenotato il Boma Restaurant, che appartiene tra l’altro all’Hotel. All’entrata ci abbigliano per bene. Il Ristorante a buffet è vario e buonissimo (facocero alla brace, polpette di eland,…) naturalmente turistico. C’è la possibilità di provare il verme del mopane, per chi ha il coraggio. Dopo averlo mangiato (per noi turisti lo preparano come stufato con del pomodoro) ti danno anche un attestato (ha una consistenza un po’ gommosa). Verso le 20.30 viene consegnato un tamburo ad ognuno e qui inizia il divertimento. Per una mezzoretta ci divertiremo a suonare come dei matti sotto le istruzioni di un musicista.
DOMENICA 13.08.2017
Il viaggio è giunto al termine. Salutiamo l’Africa con un velo di tristezza ma convinti che ritorneremo in questo magnifico continente.
Qui di seguito, alcuni consigli pratici per chi desidera intraprendere un viaggio in Botswana:
1. Tutti gli hotel/lodge sono consigliatissimi
2. Se volete fare dei voli panoramici sul Delta (da Maun) oppure sulle cascate (Victoria Falls) prenotate con largo anticipo
3. Tra Maun e Kasane (passando da Savuti e Linyanti) sarete completamente scollegati dal mondo. Non avrete nessuna possibilità di telefonare né tanto meno di navigare, quindi per eventuali emergenze o per contattare casa l’unica possibilità è il telefono satellitare. Valutate voi se è necessario noleggiarlo
4. Souvenirs? Se andate anche in Zimbabwe (e Zambia) per vedere le cascate Victoria, comprate i souvenirs lì. Costano molto meno rispetto al Botswana
5. Ad agosto il mattino fa tanto freddo. Passate tranquillamente da 6° al mattino a 30° durante il giorno
6. Le indicazioni sono quasi inesistenti, soprattutto nei parchi. Armatevi di pazienza, comprate cartine dove le trovate (non sempre le troverete all’entrata dei parchi). Il navigatore non sempre serve ma sicuramente aiuta (quindi dovete avere le coordinate delle vostre mete)
7. Condizioni delle strade: a sud fino a Maun sono asfaltate e in buone condizioni. Verso nord e quindi nei parchi solo ed unicamente sabbia. Alcune molto molto difficili. Da esperienza abbiamo imparato che non bisogna avere timore e guidare con arroganza, velocità, osservare le condizioni, guardare in avanti e sperare J
8. Per l’organizzazione data la difficoltà di reperire informazioni in internet, nel trovare disponibilità degli alloggi e per capire le reali distanze/tempistiche necessarie per creare un itinerario mi sono affidata a Andy di Drive Botswana
Per ogni altre informazioni o curiosità mi trovate sulla mia pagina facebook “La Pilu è sempre in giro”.