Weekend a Bratislava
BRATISLAVA dal 15 al 18 Settembre 2017
Approfittando dei prezzi accessibili di Ryanair abbiamo deciso con delle colleghe di studio di passare un week-end alla scoperta di Bratislava. Ci siamo documentati tramite internet, dei luoghi di interesse per approfittare al massimo dei pochi giorni disponibili. Il volo è costato, andata e ritorno circa 90 euro a persona. Puntualissimo dopo circa un’ora ed un quarto atterravamo al piccolo, ma moderno ed accogliente aeroporto di Bratislava. Taxi dall’aeroporto all’hotel in centro per 30 euro.
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VENERDì
Avevamo prenotato due camere, una doppia e l’altra a tre letti presso l’Hotel Danubia Gate vicinissimo al centro. Per tre notti abbiamo pagato anticipatamente 570 euro, vale a dire 95 euro a camera al giorno.
L’Hotel è al top. Accolti alla reception con calici di spumante e biscottini, abbiamo trovato le camere molto moderne, curate e dotate di ogni confort, dal frigobar, alla televisione internazionale, internet, cassaforte, dotazioni per the e caffè in camera, fino ad una bilancia pesapersone. All’interno un centro fitness a disposizione gratuitamente dei clienti. Nella camera più grande due televisori di cui uno sopra la vasca da bagno! Non meno importante troviamo una ragazza, Nora, di una gentilezza veramente unica, che parla correntemente l’italiano.
Approfittando del pomeriggio ancora a disposizione abbiamo iniziato ad esplorare l’isola pedonale, a pochi minuti dall’hotel.
Il centro è molto piacevole, disseminato di locali di tutti i generi, molto frequentati soprattutto da giovani, ma non soltanto. In alcune case si vedono giganteschi murales sulle pareti di pregevole fattura.
Veramente caratteristiche sono le particolarissime e famosissime statue in bronzo che costellano il centro storico, ma anche i centri commerciali.
Ogni statua racconta una storia. Nessuna è statica. Si tratta sempre di soggetti in movimento, ciascuna diversa dall’altra, alcune si riferiscono ad episodi storici, altre sono a tema.
La prima che abbiamo incontrato, circondata dai turisti, era la più famosa: rappresenta un uomo con elmetto che esce da un tombino, denominata la statua di Cumil della fine degli anni ’90. Secondo alcuni rappresenta un signore che osserva le passanti sotto la gonna, secondo altri un addetto alle pulizie delle fogne, comunque le interpretazioni sono le più svariate.
Molto piacevole anche su P.za Hlavne Namestie il soldato napoleonico poggiato ad una panchina. Continueremo la cernita delle statue nei prossimi giorni.
Dopo qualche ora di passeggiata gradevolissima perché dietro ogni angolo si scoprivano, monumenti, piazzette, mercatini, spettacoli e suonatori di strada (anche un anziano con un’arpa), abbiamo deciso di fermarci in uno dei tanti locali incontrati, Abbiamo prescelto per le foto esposte fuori, di cibi caratteristici, lo “Original slovak restaurant”. Abbiamo ordinato tra l’altro una zuppa di aglio all’interno di una grossa pagnotta (molto delicata), ravioli locali coperti di formaggio tipico di capra con filetti fritti di cipolla (ottimi), birre e dolci caratteristici (per esempio gnocchetti coperti di creme e semi di papavero), oltre birre. Il tutto piuttosto buono e molto, ma molto abbondante. Il conto sui 20 euro a persona.
Ci siamo premurati già dall’hotel di organizzare la giornata di domani. Abbiamo prenotato la gita in battello sul Danubio che ci porterà al Castello di Devin, con partenza alle 10 e ritorno alle 13.30 (12 euro a persona).
Nel pomeriggio invece utilizzeremo il trenino per il giro completo del centro storico, anche se non permette, a quanto abbiamo capito, di scendere e risalire a piacimento alle varie fermate.
SABATO
Il sabato mattina, dopo un’ottima colazione in hotel, ci siamo messi alla ricerca del porto sul fiume per la gita. Dovevamo trovarci all’imbarco sul Danubio per salire sul battello, con partenza alle 10, (12 euro a testa, Compagnia Lod). Abbiamo rischiato di arrivare tardi perché sul Danubio, vi erano innumerevoli battelli, per giri turistici, per crociere, adibiti ad hotel, per andare a Vienna e insomma prima di trovare il nostro, facendo avanti ed indietro affannati sul fiume, abbiamo perso molto tempo con il rischio di perdere l’escursione. Nonostante il vento intenso ed il freddo, (circa 14 gradi contro i 26 che avevamo lasciato a Roma) tre di noi si sono messi sul ponte superiore dove c’era una vista superba del Danubio, mentre la quarta ragazza, causa un improvviso raffreddore da aria condizionata lasciata incautamente accesa in camera durante tutta la notte, è rimasta nel ponte coperto inferiore, con una calda tazza di caffè.
L’imbarcazione, pur datata, era pulita ed accogliente e, in circa 90 minuti siamo attraccati al paesino sul Danubio posto sotto il castello. L’escursione è sicuramente da consigliare. Il Danubio scorre tra foreste bellissime con spiaggette sugli argini e si passa dalla visione di Bratislava con il castello ed i suoi monumenti alla natura più incontaminata fino al castello di Devin arroccato su una rupe inglobata nelle rovine del maniero.
Lungo il percorso sul fiume si incontrano battelli da lavoro che spingono chiatte gigantesche ed i veloci catamarani che collegano Bratislava con Vienna. L’attracco avviene poco prima del punto in cui il Danubio si interseca con il fiume Morava e proprio alla confluenza delle acque si erge il Castello di Devin (biglietto 5 euro).
Osservare i due fiumi, immersi nella natura che si uniscono, dalla sommità del castello è uno spettacolo. All’interno dell’area del castello, in rovina, sorgono due piccole aree museali con i ritrovamenti archeologici nei secoli.
Sulla piccola via di ritorno, dal castello al porticciolo, quasi di fronte al punto di attracco, vi sono dei bar che vendono ottime ciambelle dolci ai semi di papavero o salate alla pancetta. Da segnalare lungo la stradina che porta dal paesino al castello un monumento di particolare valore etico costituito da un arco di pietra colpito da innumerevoli colpi di armi da fuoco, a ricordo delle 400 persone, i cui nomi sono tutti scolpiti nell’arco di pietra, assassinate dalla polizia comunista, nel vano tentativo di fuggire nell’Europa dell’ovest. Al ritorno con il battello (alle 13,30) la durata del percorso si riduce soltanto a circa mezz’ora per la corrente del fiume favorevole. Nella piazza adiacente il porto fluviale era in corso uno spettacolo con numerosi stand e bancarelle. Molti stand vendono delle composizioni originali per profumare gli ambienti composte da frutta secca e legata a grappoli. Abbiamo pranzato sulle panche della piazza, nonostante il tempo non favorevole, con dei piatti vegetariani proposti da uno stand di cucina indiana. Fatta una doverosa sosta in hotel nel pomeriggio siamo andati a cercare il pullman per il giro turistico della città. Dopo qualche incomprensione, (pochi parlano inglese), abbiamo capito che si trattava di due percorsi separati. L’uno all’interno della città vecchia e l’altro all’esterno con fermata di 20 minuti (pochi) al Castello di Bratislava. Entrambi i giri per 20 euro a persona. Non vi aspettate i megapullman a due piani a cui siamo abituati. Si tratta di un trenino con vagoncino da 6 posti per il giro interno ed un pullmino più grande, sempre a forma di trenino, per il giro esterno. Il vantaggio è che le spiegazioni sono anche in italiano mediante cuffietta, ma non è possibile scendere e risalire. Tolta la fermata al castello, non vi sono altre soste. Tuttavia le spiegazioni storiche sono molto accurate ed il trenino rallenta o si ferma su ogni monumento corrispondente alle spiegazioni in corso. Sicuramente vale la spesa. A metà prezzo si può optare per uno solo dei due percorsi. La sera siamo andati a cena in un locale noto e consigliatissimo: lo Slovak pub in prossimità del centro (Obchodna ul n.62). Ottimo. Numerose sale rustiche per fumatori e non. Frequentatissimo dai giovani e meno giovani. Scelta vastissima anche di piatti locali.
Abbiamo ordinato per noi quattro, zuppa di aglio in pagnotta, piatto per due, con tre pietanze, agnolotti immersi nel formaggio di capra e gnocchetti in due versioni e condimenti, due secondi locali di carne e contorni, birre, il tutto ad un elevato livello ed a 57 euro per tutti e quattro. Bisogna andare piuttosto presto per trovare posto. Il sabato è previsto anche uno spettacolo.
DOMENICA
Stamattina progettiamo di andare a vedere la Chiesa blù (Modry Kostol), poi la Cattedrale di San Martino ed infine contiamo di salire alla torre panoramica sul Danubio (Ufo). Purtroppo piove a dirotto, il che non ci scoraggia, ma ci costringe ad alcune soste presso i coffe-shop per ripararci nei momenti di pioggia più intensi. La Chiesa blù (in realtà azzurra) è un’opera dei primi del ‘900 in stile liberty con mosaici e elementi floreali sull’altare. E’ sicuramente unica, ricorda una meringa e potrebbe benissimo adattarsi ad una fiaba con tanto di fate. Anche l’interno è tutto in stile liberty . Molto particolare; sicuramente merita la visita. E’ peraltro usatissima per i matrimoni. La Cattedrale di San Martino è ovviamente tutt’altro. In perfetto stile gotico del 1400 era la chiesa usata per le incoronazioni dei regnanti. A ricordo sulla torre della chiesa svetta una grande corona dorata. Quando siamo arrivati noi era in corso la celebrazione della messa con coro femminile ed organo con musiche molto coinvolgenti, veramente ad alto livello. Singolarmente il precedente governo comunista decise di costruire una superstrada quasi a ridosso della cattedrale distruggendo di sana pianta la piazza antistante ed il quartiere ebraico limitrofo. Il che, secondo alcuni, venne fatto di proposito proprio per annichilire ogni sentimento religioso. Ultima visita della serata all’Ufo. Si tratta di una torre costruita su due alti piloni a cavallo di un ponte sul Danubio il Nový Most.
Il ponte presenta due piani di scorrimento: uno superiore, riservato ai veicoli, ed un piano inferiore coperto (ed è stata la nostra fortuna perché pioveva a dirotto) per i pedoni. Alla sommità dei due piloni a quasi 100 metri dal suolo, si trova una struttura circolare a vetri che ricorda moltissimo l’astronave Enterprise e sopra una terrazza panoramica. Gli antiquati gradini esterni per salire dal ponte all’ingresso della struttura erano scivolosissimi e pericolosi sotto la pioggia.
Il biglietto per salire alla terrazza è di circa 7 euro a persona. Tuttavia la visita è stata una delusione. Infatti l’ascensore porta al bar-ristorante dove c’è una visione a 360° sulla città, ma se non ci si siede per consumare, non è possibile fermarsi a guardare. Unica cosa permessa era salire gli stretti gradini al terrazzo superiore all’aperto per vedere lo spettacolo. Il che era impossibile perché la terrazza era spazzata dal temporale. Quindi la visita è durata non più di 5 minuti. Comunque la struttura è oggettivamente bella ed innovativa e pur risalendo agli anni ’70, il ponte con la torre Ufo è di estrema modernità. Il panorama visto dalla terrazza aperta superiore, con un tempo diverso e senza il pericolo di essere bersagliato da qualche fulmine, sicuramente vale la visita. Pranziamo tornando in hotel e comprando dei panini agli stand sulla piazza che rimangono aperti nonostante il tempo inclemente.
Il pomeriggio lo dedichiamo allo shopping ed alla visita del Centro Commerciale Eurovea costruito sulle rive del Danubio. I prezzi sono allineati con quelli italiani, tuttavia la struttura è molto bella e soprattutto piena di statue, vere opere d’arte, tutte sul tema dei giocolieri da circo, che da sole meritano la visita. La cosa che colpisce è l’espressività dei soggetti. C’è la coppia sui trampoli, il ragazzo con il cane ammaestrato, il prestigiatore, e molte altre, ma una le supera tutte. E’ la statua di una ragazza funambula sospesa nel vuoto che cammina su una fune di acciaio tenendo un ombrellino per l’equilibrio, mentre il compagno la attende con trepidazione tendendole la mano. Accanto al Centro commerciale vi sono molti locali tutti affacciati sulla sponda del Danubio dove abbiamo cenato (innumerevoli i tipi di birra che si possono scegliere).
La mattina dopo alle 6 riprenderemo il taxi privato (una grande mercedes con autista incaricato dall’hotel) che a soli 20 euro ci conduce all’aeroporto per tornare alla calda Roma.