Alla scoperta della Baviera
1° Giorno, 10 Settembre 2017: Montefiascone – FCO – MUC – Herrsching am Ammersee
Finalmente in ferie! Alle ore 6.30 siamo partiti da Montefiascone per FCO e da Tarquinia fino a Cerveteri sull’A12 si procedeva a passo d’uomo dalla gran pioggia e vento. Siamo arrivati alle ore 8.30 al ParkinGO su Via Portuense dove abbiamo lasciato la macchina poi la navetta ci ha portati fino al Terminal2 (tra accettazione e navetta avremmo impiegato 30min).
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Qui è iniziata l’odissea… il check in è stato veloce mentre l’attesa dell’imbarco è stato lunghissimo… vi ricordate la pioggia e vento che accennavo prima? A causa del forte maltempo tutti i voli hanno ritardato e il nostro volo LH1843 delle ore 11.45 Gate D4 ha subito i seguenti spostamenti: 12.00 – 13.00 – 14.05 – 14.40 Gate D5… e alle ore 15.00 finalmente la partenza. Alle ore 17.00 eravamo alla postazione Europcar per il ritiro dell’auto, una Seat Leon grigio metallizzata nuovissima targata HH-XX7717 e al P6 al posto 1623 abbiamo trovato l’auto con le chiavi inserite (non c’era nessuno del personale) e siamo partiti. Dopo ca. 1 ora siamo arrivati al Gasthof Hotel Zur Post a Herrsching am Ammersee, erano le 19.00 ora di cena e il locale era pieno e abbiamo dovuto attendere per farci dare la camera. Finalmente un ragazzo ci ha fatto il check in e siamo saliti in camera (su booking.com avevo prenotato una camera suite in BB ma avevo contattato l’hotel per avere la mezza pensione). Essendo la prima sera le pietanze l’ha scelte l’oste (ha fatto così anche le altre sere ed è stato super), zuppa di zucca, stinco di maiale con crauti, gelato alla crema con olio di zucca, il tutto innaffiato con one liter and an half of bier). La serata si è conclusa subito per la stanchezza che incominciava a farsi sentire, ma domani… Monaco arriviamo!
2° Giorno 11 Settembre 2017: Herrsching am Ammersee – Monaco di Baviera – Herrsching am Ammersee
Dopo una buona e abbondante colazione con un cappuccono very big, alle ore 9.30 siamo partiti in direzione Monaco di Baviera dedicandoci all’Aldstadt, la città vecchia. Monaco è chiamata anche la città del cuore, perché antico e moderno, tradizione e novità si fondono armoniosamente.
Abbiamo lasciato l’auto all’Isartor Park (€ 18,00 dalle 10.31 alle 17.00) e oltrepassata la Isartor, percorsa la via Im Tal abbiamo raggiunto la Marienplatz giusto in tempo per ascoltare la melodia del magico carillon (Glockenspiel) sulla facciata del Municipio neogotico (Neues Rathaus) che si aziona tre volte al giorno, alle 11.00, alle 12.00 e alle 17.00. Il carillon si compone di due piani, nel piano superiore sono rappresentati i festeggiamenti per il matrimonio del duca Guglielmo V con la principessa Renate von Lothringen mentre in quello inferiore viene rievocata l’antica danza dei bottai che simboleggia il ritorno della città alla consueta normalità e alle feste dopo la fine della peste.
In mezzo alla piazza si erge la Mariensäule, una colonna di marmo che sorregge la statua in bronzo dorato della Madonna, patrona della Baviera, eretta dal principe elettore Maximillian I come ringraziamento per la liberazione della città dagli Svedesi durante la guerra dei Trent’anni.
Attorno alla piazza si trovano l’Altes Rathaus (Vecchio Municipio) il cui edificio originale fu distrutto prima dai fulmini poi raso al suolo dalle bombe durante la seconda guerra mondiale.
La Peterskirche, la Chiesa più antica di Monaco dove all’interno è custodito un altare maggiore e una statua di San Pietro con una corona mobile che viene tolta ogni volta che decede un papa e ricollocata subito dopo l’elezione del nuovo pontefice.
Percorrendo la via pedonale abbiamo visitato la Frauenkirche, la cattedrale di Monaco dai due campanili gemelli alti 99 metri con la punta a forma di cipolla. L’interno è a tre navate e oltre alle splendide vetrate, colpisce il mausoleo in marmo e bronzo dell’imperatore Ludwig IV il Bavaro, primo membro della famiglia Wittelsbach a diventare Kaiser del Sacro Romano Impero. Intorno all’altare maggiore è riportato l’elenco, con i rispettivi stemmi, di tutti gli arcivescovi di Monaco, tra cui quello di Joseph Ratzinger, Papa Benedetto XVI.
Proseguendo verso la St. MichaelsKirche siamo stati attratti da un carro di barili di birra trainati da cavalli. L’interno è a navata unica e colpisce la Crocifissione del Giambologna davanti all’altare maggiore.
A passeggiata termina alla Karlstor, l’altra porta di accesso alla città vecchia. Essendo ora di pranzo ci siamo diretti all’Hofbrauhaus. Al pianterreno si trova la Schwemme, il salone più frequentato e centro vitale dell’Hofbräuhaus dalle volte affrescate e dalle lunghe tavolate di legno massiccio. Abbiamo scelto di salire al primo piano dove si trovano le sale più tranquille. I prezzi non sono proprio modici, € 65,00 per un piatto di affettati, stinco di maiale, wurst e l’immancabile birra.
A pancia piena abbiamo raggiunto la Maximilianstrasse, la strada più modaiola di Monaco, dove al numero 17 c’è l’Hotel Vier Jahreszeiten Kempinski la cui sala da te era la preferita dell’Imperatrice Sissi. Da qui si raggiunge la Max-Joseph Platz dove si trova il Bayerisches Nationaltheater e il Palazzo reale (Munich Residenz). La Residenz si presenta come uno dei palazzi reali più grandi d’Europa, abitato dai Wittelsbach fino al 1918, anno della caduta della monarchia. Solo alcune stanze si possono visitare, pagato il biglietto e preso le audioguide abbiamo iniziato il giro. Si inizia con il Grottenhof con la fontana del Perseo e la riproduzione di un ninfeo ricoperto di conchiglie; si prosegue con l’Antiquarium, la più grande sala abbellita da una serie di busti di imperatori romani e da grandi affreschi. Al piano superiore si trova la Kurfurstenzimmer (stanze del Principe Elettore); le Reiche Zimmer; l’Ahnengalerie, la galleria degli antenati con i ritratti dei più importanti membri della famiglia Wittelsbach; la Hofkapelle.
Terminata la visita abbiamo raggiunto Odeonsplatz per fotografare la loggia Feldherrnhalle e la Theatinerkirche. Sulla piazza c’è anche l’accesso principale dell’Hofgarten, il giardino reale. Attraverso il giardino abbiamo raggiunto il ring esterno e da lì il parcheggio per riprendere la macchina e ritornare in hotel.
Per cena: zuppa di manzo e humburger con bacon, cheese e patatine fritte.
3° Giorno 12 Settembre 2017: Herrsching am Ammersee – Hohenschwangau Schloss –Neuschwanstein Schloss – Fussen – Herrsching am Ammersee
Dopo colazione alle ore 8.00 siamo partiti in direzione dei Castelli di Ludwig II, il re delle fiabe. Purtroppo oggi il tempo non ci assiste ma ci siamo organizzati con ombrelli e giacche antipioggia. Siamo arrivati a Hohenschwngau alle ore 9.15, lasciata l’auto al P4 (€ 6,00 a macchina) siamo andati al Ticket Center per il ritiro dei biglietti che avevo prenotato on-line (€ 57,20 biglietto combinato con audioguide per 2 persone per i castelli di Hohenschwanstein e Neuschwanstein).
Pausa con caffè discreto al bar accanto al ticket (€ 2,00 per un espresso) e di fronte al Ticket Center abbiamo atteso la carrozza (€ 4,50 a persona in andata) che ci ha portato a pochi mt dal castello di Hohenschwangau. La visita inizia da questo castello che fu dei genitori di Ludwig e la cui origine risale al XII secolo quando venne edificato dai cavalieri di Schwangau. Nell’attesa abbiamo passeggiato nel giardino e poi quando sul tabellone è apparso il nostro numero alle ore 10.45 siamo entrati. Purtroppo per entrambi i castelli non è possibile fare le foto agli interni. All’interno ci hanno consegnato le audioguide e un responsabile ci ha accompagnato nella visita azionandole nelle varie sale. Il percorso si snoda tra l’ex armeria trasformata dal principe Max in cappella. Nella sala del Cavaliere del cigno sono segnalati pitture murali che rappresentano scene relative alla leggenda del cavaliere del cigno: Lohengrin, mentre sul tavolo che un pregevole centrotavola in argento, donato dagli svevi della Baviera per le nozze del principe Massimiliano con la principessa Maria von Hohenzollern. La camera da letto della regina è in stile turco perché quando Massimiliano visitò la Turchia fu affascinato dall’architettura e dai colori del paese e ne prese esempio per arredare questa stanza. La camera da letto reale è detta camera del Tasso, ornata da dipinti raffiguranti la storia di Rinaldo e Armida tratti dalla “Gerusalemme Liberata” di Torquato Tasso. Al termine della visita siamo nuovamenti scesi a valle con la carrozza (€ 2,00 per persona al ritorno).
Scesi dalla carrozza ci siamo spostati di fronte all’Hotel Muller per prendere la carrozza (€ 12,00 per persona in andata) stavolta per il castello di Neuschwanstein, uno dei simboli della Baviera e che Walt Disney prese come modello per alcuni dei suoi film d’animazione: “La bella addormentata nel bosco”, “Biancaneve e i Sette Nani” e “Cenerentola”. Dopo ca.20min siamo arrivati al piazzale sotto il castello e da qui, in 15min abbiamo raggiunto l’ingresso del castello. Come per l’altro abbiamo atteso che il nostro numero alle ore 12.45 apparisse sul tabellone per entrare, poi ci hanno consegnato le audioguide e un’assistente ci ha accompagnato all’interno azionandole in ogni sala. Questo è il castello delle favole per eccellenza e fatto costruire da Ludwig II sullo stile delle antiche residenze feudali tedesche. Si narra che ebbe quest’idea dopo essere rimasto folgorato da una visita alla fortezza medievale di Wartburg in Turingia. Le sale interne sono un omaggio alle musiche di Richard Wagner, un inno alle antiche leggende germaniche. Si visita la Sala del Trono in stile bizantino dove sull’abside doveva sovrastare un trono d’oro e d’avorio, ma non fu mai realizzato perchè dopo la morte del re tutti i lavori previsti e non ancora iniziati non vennero portati a termine. La Camera da letto è sfarzosa e ornata con intagli in legno infatti sembra che in questa sola stanza abbiano lavorato 14 intagliatori. Attraverso una finta grotta di stalattiti e stalagmiti e passando davanti al piccolo giardino d’inverno, si accede al Soggiorno Reale. Si arriva poi alla Sala dei Cantori illuminata da più di 600 candele.
Usciti dal castello abbiamo seguito le indicazioni della Marienbrücke, un ponte di legno sospeso sopra la gola del Pöllat, da dove si gode di una meravigliosa vista del castello. Stavolta siamo scesi con l’autobus (€ 1,00 per persona). Al parcheggio abbiamo deciso di visitare il Museum der bayerischen Könige dedicato ai Re bavaresi per approfondire la conoscenza di Ludwig II e della dinastia dei Wittelsbach. E pure qui niente foto e uso di audioguide, in più si deve lasciare tutto al guardaroba (€ 1,00 per cassetta, moneta che verrà restituita dopo aver ripreso tutto). Tra i pezzi più importanti: un imponente servizio da tavola in bronzo dorato dedicato alla saga dei Nibelunghi e il mantello di velluto blu che Ludwig II utilizzava come gran maestro dell’Ordine di San Giorgio.
Alle 15.30 ancora non stanchi e senza pranzo abbiamo raggiunto Fussen percorrendo la Romantische Strasse. E’ una delle più graziose cittadine della Baviera, affacciata sul fiume Lech e dall’incantevole centro medievale dai caratteristici tetti spioventi. Abbiamo visitato la Chiesa benedettina di St. Mang e l’esterno del Castello dalla corte affrescata con trompe-l’oeil sulle facciate. Purtroppo arrivando verso le ore 16.00 non abbiamo avuto il tempo di visitare il museo, allestito nel chiostro del complesso benedettino di St Mang, dove all’interno della cappella dedicata a Sant’Anna si trova la famosa danza macabra di Jakob Hiebeler. Dopo una breve passeggiata nella via pedonale siamo rientrati in hotel.
Stasera per cena ci hanno preparato carne salata con insalata e fettine di maiale con salsa ai funghi con spetzle.
4° Giorno, 13 Settembre 2017: Herrsching am Ammersee – Monaco di Baviera – Herrsching am Ammersee
Oggi siamo ritornati a Monaco di Baviera. Siamo arrivati verso le ore 10.00 al Castello di Nymphenburg, residenza estiva dei Wittelsbach. Foto di rito con i cigni e ci siamo diretti in biglietteria (€ 6,00 per il Castello + € 4,50 per il Marstallmuseum + € 3.50 per l’audioguida). Abbiamo fatto 2ore30min di visita ma ci vorrebbero ancora di più. Il castello è stato costruito come regalo da parte del consorte della principessa Enrichetta Adelaide di Savoia quando diede alla luce il primogenito Max Emanuel, perché voleva regalare alla moglie una villa per le vacanze in una zona che allora era aperta campagna. La visita inizia con la Steinerner Saal, la grande sala delle feste per poi proseguire nella Schönheitsgalerie, la galleria delle bellezze che conserva i ritratti delle più belle nobildonne e cortigiane che Ludwig II trovava attraenti. Segue la Camera da letto della regina dove il 25 agosto 1845 è nato Ludwig II. Si prosegue con gli Appartamenti del re. Riconsegnate le audioguide prima di uscire dal palazzo abbiamo fatto una breve passeggiata nel parco dal parterre fino al Gran Canal. Da lì attraverso un sentiero e nascosto da piante secolari siamo arrivati fino al più sontuoso dei padiglioni, l’Amalienburg, costruito per Maria Amalia e moglie del principe elettore Karl Albrecht. Abbiamo continuato fino al Giardino del Principe per poi uscire dal parco fino al Marstallmuseum dove al piano terra sono custodite le carrozze usate dalla famiglia reale per matrimoni, funerali o per semplici spostamenti in città, sono straordinarie quelle appartenute a Ludwig II. Al primo piano c’è la sezione delle porcellane di Nymphenburg, che conserva i pezzi più antichi dell’omonima fabbrica di porcellane.
Ripresa la macchina siamo andati alla BMW Welt. Abbiamo parcheggiato al P1 (€ 8,00 per 4ore) e siamo saliti al bar per mangiare un panino. Al desk adiacente al bar abbiamo pagato il biglietto con visita guidata in inglese (€ 13,00 per persona). Prima di andare al padiglione del museo abbiamo fatto un giro al padiglione Welt che è gratuito dove sono esposte alcune delle nuove auto. Attraversato il corridoio esterno che collega i due blocchi, siamo entrati al Museo e alle ore 15.00 l’assistente ci ha consegnato gli auricolari e ci siamo inoltrati alla scoperta di questa casa automobilistica. Abbiamo visto come da una fabbrica di motori di aereo si è evoluta in auto e moto, mettendo mostra l’evoluzione storica delle competenze e delle forze innovative del marchio stesso, insieme alle sue conquiste e ai suoi successi sportivi. Qui si trova l’auto di Elvis Presley che l’aveva rimandata a Monaco per ristrutturarla e qui è rimasta.
Prima di ritornare in hotel abbiamo fatto un salto all’Allianz Arena, lo stadio dove dal maggio 2005 il Bayern München gioca tutte le partite.
Stasera per cena lo chef ci ha preparato il pollo fritto con insalata e lo strudel di mele su salsa di vaniglia con gelato alla crema.
5° Giorno, 14 Settembre 2017: Herrsching am Ammersee – Castello di Linderhof – Abbazia di Ettal –Oberammergau – Herrsching am Ammersee
Dopo colazione ci siamo diretti verso il sud della Baviera per visitare il castello di Linderhof. Lasciata l’auto al parcheggio (€ 2,50 ad auto) siamo saliti fino al Ticket Center per prendere i biglietti (€ 8,50 con guida in inglese). All’esterno del castello ci sono dei tornelli contrassegnati con delle lettere e in base all’ingresso e alla visita guidata bisogna accedere alla lettera corrispondente. All’orario indicato sul biglietto permettono l’ingresso, e anche qui purtroppo non è possibile fare le foto all’interno. Il castello è il più piccolo dei tre castelli di Re Ludwig II e l’unico che riuscì a vedere completato. Per questo castello, il progetto di Ludwig non prevedeva la realizzazione di un palazzo sontuoso e di rappresentanza ma bensì di un rifugio per se stesso, ispirato al Petit Trianon di Versailles a sua volta luogo destinato agli svaghi e divertimenti della Regina Maria Antonietta. L’interno, già a partire dalla sala delle udienze con le decorazioni dorate rappresentano la monumentalità e la ricchezza, in alcuni casi eccessiva. Si prosegue con la sala degli specchi sempre ricca di stucchi bianchi e dorati. La camera da letto ha il soffitto completamente affrescato e dedicato all’apoteosi del Re Sole e al centro domina il letto con un sontuoso baldacchino avvolto da un tessuto color blu e decorato con lo stemma reale della Baviera. La particolarità della sala da pranzo è il famoso tavolo “Tischlein-deck-dich” (tavolo che si apparecchia da sé) perché direttamente collegato con le sottostanti cucine attraverso uno speciale marchingegno creato per evitare che il re venisse disturbato da camerieri e valletti mentre mangiava. La visita prosegue nel parco con i magnifici padiglioni costruiti attorno al parco come la grotta di Venere (Venusgrotte) purtroppo non visitabile perché la stanno restaurando, che è ispirata alla Grotta Azzurra di Capri dove Ludwig amava passare intere ore facendosi cullare dall’acqua all’interno di una piccola barca a forma di conchiglia; il chiosco moresco (Maurischer Kiosk) con il suggestivo trono dei pavoni e la casa marocchina (Marokkanisches Haus); e le fontane come quella del Nettuno e del Parterre che si aziona ogni 30min.
Da qui siamo ritornati a Ettal e siamo andati a mangiare al ristorante di fronte l’Abbazia benedettina mangiando due antipasti bavaresi di salumi e formaggi. Poi abbiamo visitato l’Abbazia trionfo del barocco bavarese. L’interno della chiesa è abbagliante con stucchi dorati e lampadario di cristallo.
Ripresa la macchina abbiamo fatto sosta al villaggio di Oberammergau, purtroppo piove ma questo non ci ha fermato. Lasciata l’auto di fronte all’ufficio turistico ci siamo inoltrati nel cuore del paese. La particolarità di questa cittadina sono le case affrescate prevalentemente con temi religiosi e un grandioso negozio di Natale (che meraviglia!).
Un po’ di relax in hotel e per cena Linguine alle zucchine e Costine di maiale con salsa barbecue (un po’ dolci per i miei gusti!).
6° Giorno, 15 Settembre 2017: Herrsching am Ammersee – Starnberg – Possenhofen Schloss – Monastero di Andechs – Herrsching am Ammersee
Oggi giornata sul lago di Stanberg. La prima sosta a Starnberg, la via d’accesso alla zona dei laghi. Qui abbiamo visitato il Museum Starberger See (€ 4,00 per persona) al cui interno conserva una fattoria antica, l’unica pecca è che i cartelli sono solo in tedesco.
Ripresa la macchina dopo 5km abbiamo raggiunto Pocking/Possenhofen dove sorge il Castello di Possenhofen, affettuasamente chiamato Possi e residenza estiva della famiglia ducale di Sissi. Il complesso non è visitabile perché proprietà privata. Abbiamo fatto una passeggiata nel parco intorno alla tenuta.
Successivamente ci siamo diretti alla stazione di Possenhofen dove nelle sontuose e storiche sale d’aspetto è allestito il Museo dell’Imperatrice Elisabetta, frutto d’una collezione privata che ricorda Sissi e la sua famiglia (€ 4,00 per persona). Anche qui niente foto e pannelli e guida solo in tedesco, ma hanno attivato un QRcode in italiano. Vi sono contenuti reperti molto interessanti come la pipa del conte Max, la liuta, un vestito nero di Sissi.
Alle 13.00 abbiamo raggiunto il Monastero benedettino di Andechs e ci siamo fermati a mangiare lo stinco di maiale al Biergarten a 50mt dalla Chiesa (€ 32,00 per un cosciotto diviso in due e due boccali della birra dei monaci). A pancia piena abbiamo visitato la basilica dove all’interno della Sacra Cappella sono conservate candele votive tra le più antiche della Germania.
Piano piano siamo ritornati in hotel per una passeggiata al lago Ammersee, un po di riposo ma anche per iniziare a preparare i bagagli prima della serata di festa. Stasera si festeggia un pre Oktober Fest. Stasera lo chef ci ha preparato brodo con carne, ½ pollo arrosto con insalata… stavamo per esplodere e anziché il dessert abbiamo chiesto 2 snaps.
7° Giorno, 16 Settembre 2017: Herrsching am Ammersee – Dachau – MUC (Flughafen) – FCO – Montefiascone
Oggi si rientra… purtroppo è l’ultimo giorno di ferie. Ci siamo svegliati verso le 7.00, colazione con abbracci da parte del personale dell’hotel e dalla proprietaria. Caricata la macchina siamo partiti per Dachau, dovevamo visitare il Campo di Concentramento il giorno d’arrivo, ma essendo arrivati tardi lo abbiamo spostato all’ultimo giorno. Arrivati al Dachau Concentration Camp Memorial Site (KZ-Gedenkstatte) abbiamo lasciato la macchina al parcheggio (€ 3,00) e percorso ca.100mt siamo entrati al centro visitatori per prendere le audioguide (€ 3,50 l’una, l’ingresso è gratuito). Questo campo di concentramento fu creato alcune settimane dopo la nomina di Adolf Hitler alla Cancelleria del Reich per prigionieri politici e fu modello per i successivi campi. Il memoriale fu edificato nel 1965 per iniziativa dei sopravvissuti. Si entra attraverso la Jourhaus, un cancello in ferro battuto con l’agghiacciante motto “Arbeit Macht Frei” (il lavoro rende liberi). Oltrepassato il cancello ci si trova nella piazza dell’appello dove si trovavano le baracche, ora demolite. Ne sono state ricostruite 2 mentre delle altre si vede solo il perimetro. Attraversando il viale delle baracche, in fondo si trovano il crematorio e la camera a gas, camuffata come locale per docce. Ritornati sulla piazza siamo entrati nel museo dove sono esposte fotografie delle guardie e dei prigionieri, gli “esperimenti scientifici” condotti dai medici nazisti, i libri e i documenti dei prigionieri e molto altro. Più proseguivo più sentivo che un sentimento di angoscia e tristezza si stava facendo strada e ho deciso di uscire a metà percorso.
Da qui ripresa la macchina ci siamo diretti in aeroporto seguendo le indicazioni per Car Rental Return dove abbiamo lascito la macchina con le chiavi inserite insieme ad altre decine di auto. Poi siamo saliti al Terminal 2 per il check in dei bagagli, qui è tutto automatico ma il personale è gentilissimo, essendo la prima volta, ci ha aiutati. Abbiamo oltrepassato i controlli e abbiamo atteso l’imbarco al G46. Stavolta siamo partiti in orario e alle ore 17.50 siamo atterrati ma per i bagagli un’odissea, abbiamo atteso 45min. Recuperati, ho chiamato il parkinGO che ci hanno riportato la macchina al terminal e siamo partiti per rientrare a casa, facendo una sosta pizza a Vetralla.