New York: consigli pratici
Indice dei contenuti
COME ARRIVARE
Se possibile andrebbero evitati i periodi di ferragosto e capodanno, sicuramente quelli con i voli più cari dall’Italia.
Nel mio caso, potendo andare solo intorno a ferragosto, ho prenotato il volo alcuni mesi prima, ho fatto uno scalo a Londra ed ho accettato di partire da Linate tornando su Malpensa (a New York arrivo a JFK e partenza da Newark). Con queste condizioni sono riuscito a viaggiare, a cavallo di ferragosto, pagando il prezzo di 420 euro, andata e ritorno. I prezzi migliorano se si parte l’ultima settimana di agosto.
Volo da Milano a Londra con British e da Londra a New York con Virgin prenotato con Expedia (piccolo dettaglio ho dovuto fare una modifica ed al call center di Expedia ho trovato cortesia e professionalità estreme).
Altro piccolo dettaglio: nel volo di andata per New York mi ero portato il power bank per l’utilizzo dell’IPAD ed ho trovato sul sedile la presa USB per caricare gli apparati, al ritorno power bank in valigia e la presa sul sedile non caricava né IPHONE, né IPAD.
PRIMA DI PARTIRE: consigli pratici
Per preparare il viaggio alcuni consigli pratici di assoluta comodità.
· Scaricare la mappa off line di google di New York. La mappa rimane in memoria un mese e consente di individuare tutti i posti che volete (attrazioni turistiche, ristoranti, hotel, fermate della metro, negozi). Secondo me è indispensabile, molto più efficace di quella cartacea, funziona anche da navigatore, ma non a piedi. Comunque seguendo il pallino (della tua posizione) si riesce con semplicità ad arrivare in ogni posto. Una volta scaricata la mappa, per attivarla non dovete far altro che digitare il posto che cercate in modalità off-line ed al resto pensa a tutto google map (non serve pertanto cliccare sulle aree offline delle impostazioni perché non si ha nessun effetto). In sintesi, nella barra di ricerca mettete il luogo dove volete andare (come se foste connessi) e google map con immediatezza vi farà vedere il percorso e vi indicherà anche se ci sono altre opzioni nella zona (ad esempio se volete mangiare un hamburger potete inserire “SHAKE SHACK e nella mappa compariranno tutti i fast food della catena presenti nella zona).
· Cambio moneta. Cambiate pochi euro in Italia (3 o 400 dollari sono più che sufficienti), in quanto il contante a New York non serve. Non c’è un posto che non accetti carte di credito, basti pensare che si può pagare con la moneta elettronica anche la bibita che prendete dal distributore automatico. A parte la comodità di girare con pochi contanti, con la carta avrete un cambio più favorevole senza commissioni ed eviterete di accumulare un sacco di monetine (scomode nell’utilizzo). Forse come consiglio darei di portarsi più carte di credito in quanto può capitare che in alcune parti una di esse non funzioni (a me è capitato sul taxi). Io ho portato due carte di credito (oltre ai bancomat): la carta della banca e la Postepay e sono andato benissimo dappertutto. In linea di massima, contrariamente a ciò che accade in Europa, non verrà richiesto il PIN, ma verrà chiesta la sottoscrizione della ricevuta. La carta Maestro in molte parti non funziona.
· Lucchetto TSA è il lucchetto da procurarsi, obbligatorio per i bagagli da stiva in un volo per gli Stati Uniti
· PASS Le attrazioni a New York costano uno sproposito per cui, tranne nel caso in cui la visita è dedicata solo allo shopping, conviene fare un pass. I principali pass sono il New York City Pass ed il New York Pass.
Il City Pass costa 107,99 dollari ed ha comprese solo le principali attrazioni, in particolare 6: MET, EMPIRE, Museo di Storia Naturale, più tre opzioni (Top of the Rock o Museo Guggenheim; Statua della Libertà ed Ellis Island o Circle Line; Memoriale e Museo dell’11 settembre o Intrepid Museum) Informazioni al sito http://it.citypass.com/new-york. Il New York Pass comprende circa 90 attrazioni e consente di visitarle tutte, la limitazione è solo nel tempo di durata. Il costo dipende dal tempo di validità e si va dai 119 dollari per quello giornaliero, ai 220,15 per quello per tre giorni ai 262,65 a quello per cinque giorni (altre durate o informazioni https://www.newyorkpass.com/It/).
Quindi la convenienza tra l’uno e l’altro pass dipende dal numero di attrazioni che intendete visitare. Il primo infatti costa di meno, ma ha un numero di attrazioni più limitate, il secondo costa di più, ma comprende un numero spropositato di attrazioni. A questo punto, in base alle vostre abitudini nel viaggiare, potete effettuare la scelta. Se volete vedere molte cose meglio il New York Pass, se volete fare un giro in tranquillità della città scegliendo solo le attrazioni principali meglio il City Pass. Entrambe le tessere promettono di saltare le file, in realtà di file se ne saltano davvero poche (qualcosa in più con il city pass) dato che è comunque necessario passare in biglietteria per prendere i titoli di accesso e che la coda dedicata è presente solo da poche parti. Entrambi i pass dovrebbero migliorare questo aspetto per essere più interessanti. Io ho fatto il New York Pass per cinque giorni che costa abbastanza (io ho speso quasi 250 on line, dopo il mio passaggio l’hanno aumentato a 262,65). Sembrerà un’esagerazione, ma due conti me li ero fatti e le attrazioni che avrei comunque visitato mi sarebbero costate 407 dollari ed in più ne ho aggiunte altre che avevano un prezzo di ingresso di 126 dollari (alcune delle quali interessanti). E’ pur vero che per alcuni musei (MOMA, GUGGENHEIM e MEMORIAL) ci sono orari e giorni prestabiliti per l’ingresso gratuito, ma è altrettanto vero che poter effettuare tali visite quando fuori diluvia non ha prezzo.. Devo però chiarire che ero operativo alle 08.30 della mattina e che utilizzavo il pass con un itinerario pre stabilito includendo tutte le attrazioni presenti in una determinata area. Il pass comprato on line prima della partenza costa di meno e poi si ritira a New York in alcuni punti ben indicati. Se dovessi dare un consiglio farei il pass per tre giorni (220,15 dollari il costo on line) in quanto alcune attrazioni non sono imperdibili e si può riuscire a concentrare quelle principali, condizioni meteo permettendo, in quell’arco temporale;
· applicazioni. Fondamentale quella ufficiale della metro che permette di individuare anche off line le fermate più vicine e di avere una mappa molto più comoda e pratica di quella cartacea. Utile anche il wi-fi finder per trovare il wifi gratis più vicino. Possono essere utili anche le applicazioni per il cambio valuta e quelle per la conversione delle unità di misura e quantità (negli States si ragiona a Miglia ed ad once);
· assicurazione. E’ indispensabile fare un’assicurazione per coprire in particolare le spese sanitarie. Se ne trovano diverse in rete. Io ho fatto quella con Viaggisicuri.com, ma non vi saprei dire se è quella più vantaggiosa;
· ESTA. E’ il visto per gli Stati Uniti. E’ semplicissimo da fare e si ottiene on line ad un prezzo irrisorio (14 dollari) e vale due anni. Attenzione però a chiederla sul sito ufficiale in quanto ci sono una pluralità di agenzie che però addebitano commissioni elevate. Il sito ufficiale si riconosce facilmente, ma, in ogni caso, se al momento di pagare vi vengono chiesti 60/70 dollari siete capitati sul posto sbagliato;
· Indirizzi. Per un indirizzo di New York occorre far sempre riferimento all’intersezione tra le Avenue e le Street. Le Avenue sono gli immensi viali verticali e la numerazione parte da destra a sinistra, mentre le street sono quelli orizzontali e la numerazione parte dal basso verso l’alto. Dicevo che per gli indirizzi occorre sempre far presente le intersezioni e non solo il numero civico dato che un Avenue come la quinta è lunga una decina di chilometri. Per cui per indicare un posto che sta su un Avenue si dà il civico di quella strada indicando che si trova tra la x e la Y Street. Se si trova su una street si dice tra la x e la Y Avenue. Normalmente tra un Avenue e l’altra sono necessari tre minuti a piedi, tra una street e l’altra non più di un minuto.
DOVE ALLOGGIARE
Avendo una buona disponibilità economica sarebbe preferibile trovare un hotel nella zona centrale di Manhattan. Parlo della zona centrale in quanto, sia nella zona sud che in quella nord di Manhattan, poi dovrete prendere comunque sempre la metro, con conseguente riduzione del vantaggio.
La scelta di Manhattan diventa quasi indispensabile se durante il giorno prevederete di rientrare diverse volte in hotel, se, al contrario, tornate solo per dormire potrete individuarlo anche in altre zone.
Si può anche pernottare a Manhattan a prezzi accettabili, ma ovviamente è necessario essere disponibili ad una riduzione sensibile della qualità della struttura.
Un altro elemento fondamentale nella scelta della sistemazione alloggiativa è la vicinanza alla fermata della metro (che a New York funziona 24 ore al giorno) ed il tipo di linea che passa nella zona (alcune linee infatti richiedono una pluralità di cambi e, conseguentemente, sono meno comode).
Molti forum sulla rete si occupano di un altro tema: meglio un hotel o un appartamento?
In rete avevo trovato il resoconto di alcuni che avevano preso delle fregature con l’appartamento. In pratica a New York è vietato affittare appartamenti per meno di 30 giorni senza un’apposita licenza. Con i siti di affitti on line si aggira questa norma però ogni tanto qualcuno viene beccato ed allora si rischia di rimanere senza appartamento al momento della partenza. Sapere se l’appartamento abbia o meno l’autorizzazione non è così semplice, certo si può chiedere espressamente, ma comunque è necessario essere consapevoli del rischio.
Nel mio caso, considerato che la differenza di prezzo era minima, ho optato per l’albergo.
Dopo aver letto una miriade di recensioni, vista la vicinanza della metro e non volendo comunque scendere di qualità, ho optato per il Paper Factory Hotel. L’albergo si trova a Long Island sulla 36th Street che è una strada che si incrocia con la trafficatissima Northern Blvd.
Pro:
· hotel molto bello in stile “vintage” con ambienti davvero piacevoli;
· a 20 metri (uscendo a destra) c’è la fermata della metro ed in particolare della linea R che è quella che raggiunge tutte le attrazioni principali di New York. Ci sarà la possibilità di andare in circa 3/4 dei posti di interesse di New York senza cambiare linea. Due fermate e siete a Manhattan nei pressi del Central Park e in circa 15 minuti (qualcosa meno) sarete a Times Square. Dalle fermate di questa metro con pochi passi potete arrivare in molte attrazioni della città e il non dover cambiare metro è un dettaglio di non poco conto. La Linea R di fatto taglia verticalmente al centro Manhattan. Nella fermata dell’Hotel potete salire anche sulla linea M;
· il prezzo è meno della metà di una struttura analoga al centro di Manhattan;
· la stanza è ampia e ci sono due locali separati per la doccia e per il wc
· il letto molto comodo;
· il personale è cortese;
· presenza di una cassaforte in camera (molto utile se viaggiate con i contanti).
Contro:
· nelle immediate adiacenze non c’è nulla di interessante, davanti c’è una concessionaria della Mercedes e altri locali commerciali e depositi
· l’attività di questi depositi si protrae fino a tarda sera e gli operai che spostano i carrelli metallici un po’ disturbano se avete le camere verso quel lato.
· ottima la pulizia prima di entrare, decisamente meno durante il soggiorno;
· manca il frigo bar, ma è presente un distributore di bevande al piano (che funziona con la carta di credito);
· scadente l’ascensore, dove sono rimasto chiuso dentro per una ventina di minuti e dove non ho trovato alcuna misura di sicurezza che si attivasse in automatico in caso di guasto. Sono uscito a fatica con l’intervento di un addetto e con la mia collaborazione dall’interno;
· estrema difficoltà a contattare la struttura via mail (per cui vi consiglio di prenotare non direttamente, ma tramite specifici siti). Per modificare la prenotazione ho potuto farlo solo con comunicazione telefonica e per un non madrelingua è molto più facile dialogare via mail.
. Comunque, tutto considerato, mi sentirei di consigliare vivamente questa struttura che è veramente molto bella.
DOVE MANGIARE
E’ il punto debole del viaggio a New York, non perché si mangi male, ma perché il rapporto qualità prezzo è spesso pessimo.
Il benvenuto l’ho ricevuto il primo giorno pagando per la prima colazione in un bar di Broadway ben 30 dollari per tre caffè americani (ustionanti, ma questo è una costanza) e tre paste.
Per la colazione è consigliabile non andare in un bar qualsiasi, ma rivolgersi alle catene sotto indicate dove i prezzi sono standard (Mc Donald non l’ho provato, ma ovviamente le colazioni si possono fare anche lì):
– Dunkin’ Donuts, ci sono andato su espressa richiesta di mio figlio ed ho testato quello vicino a Times Square ed in particolare sulla 42 st tra la 9th Ave e 8th Ave. Una delle colazioni più economiche, buona per il figlio, decente per me;
– Bread and butter, ci sono andato perché si trovava ad un centinaio di metri dal noleggio delle bici per girare in Central Park (56 West 56th Street tra la 5th Ave. e la 6th Ave. Colazione discreta prezzi buoni (ci sono tavoli al piano superiore per sedersi)
– Paris Baguette è una catena, io sono andato all’esercizio vicino a Times Square (567 7th Ave, tra 40 e 41 street) a mio parere la migliore scelta per posizione e rapporto qualità prezzo, le paste vengono sfornate in continuazione e sono decisamente buone. Salendo c’è una saletta dove mettersi a sedere. Invitanti anche le torte. Prezzo molto buono per lo standard di New York
– Flavors, Healty, Fresh Natural, cafè (http://flavorsnyc.com/wp-content/uploads/2016/09/27_Whitehall_menu.pdf). In questo caso sono andato a quello al numero 27 di Whitehall Street proprio in prossimità dell’omonima fermata della metro che si può utilizzare per andare a Battery Park ed all’imbarco dei traghetti per la Statua della Libertà. Buona colazione a prezzi onesti (sempre per New York), 16.41 euro per tre persone con possibilità di utilizzare il piano superiore per sedersi.
Per pranzo o cena sconsiglio comunque i ristoranti tradizionali dove aggiungendo tasse, la mancia obbligatoria (10/15 per cento del conto) si arriva a prezzi decisamente alti. I posti dove si mangia una buona bistecca costano anche fino a 100 dollari a testa e per gli amanti della pasta fresca italiana un primo da Giovanni RANA all’interno del Chelsea Market costa dai 20 ai 36 dollari. Per non essere spennati sono consigliabili le catene, i self service ed in definitiva tutti i posti dove non c’è il servizio al tavolo.
Non si può andare a New York senza mangiare un Hamburger. Ho evitato Mc Donalds ed ho provato le altre due catene molto note a New York: SHAKE SHACK e FIVE GUYS. Per la mia esperienza il primo batte il secondo 10 a zero. Però io ho provato solo due posti SHAKE SHACK al piano inferiore della stazione centrale e FIVE GUYS nei pressi del MOMA e potrebbe essere che da altre parti la situazione sia differente. Nella prima catena ho trovato più igiene ed una carne decisamente più buona, nel secondo carne appena sufficiente, patatine bruciate ed igiene che lasciava a desiderare.
Alcuni locali non sono degni di menzione sia in negativo che in positivo, segnalo comunque:
– Bread and butter, lo stesso della colazione. Ha un self service immenso dove si può scegliere tra una quantità di piatti pronti (la scelta è facile) con sapori buoni. Si può scegliere tra carne, pasta, pizza, riso, insalate ecc.. Si mette in una vaschetta e poi si porta in cassa dove si paga in base al peso (un tot all’oncia). Allo stesso modo si può fare per la frutta davvero eccellente. Alla fine il prezzo si aggira sui 20 dollari a testa (dipende ovviamente da quanto caricate il piatto). L’acqua si trova al piano sopra in un boccione con il limone e comunque non sono alti i prezzi delle bibite
– Flavors, Healty, Fresh Natural, cafè (http://flavorsnyc.com/wp-content/uploads/2016/09/27_Whitehall_menu.pdf). Lo stesso della colazione. Abbiamo preso due insalatone che puoi comporre come vuoi ed avevano anche l’olio per il condimento (non scontato a New York) ed un bel paninozzo pagando 23,85 euro, un prezzo molto competitivo per la Grande Mela;
– YUKA Restaurant 1557 2nd Ave, New York City, NY 10028-3902 20 metri dall’incrocio tra la 81 st e la 2nd Avenue (metro più vicina: 86 street station). Ci siamo andati per accontentare il figlio amante del sushi. Si mangia con la formula “ALL CAN YOU EAT” a circa 25 dollari. Unica condizione e che tutti i commensali scelgano tale opzione e che non si lasci nulla nel piatto (si paga una sorta di penale per evitare gli sprechi). A detta del figlio la qualità è leggermente inferiore a quella di analoghi ristoranti in Italia. Molto cortese il servizio che vi potrà aiutare a compilare l’ordinazione a matita. Acqua del rubinetto viene continuamente offerta dalle cameriere con la brocca.
– PJ Moran’s un pub irlandese sulla 48 street tra la Quinta e Madison Avenue. Capitati per caso abbiamo preso un piatto unico di carne e una buona birra. Abbiamo pagato 81,44 euro per una pietanza di buona qualità. Non proprio economico, ma siamo in zona centralissima a due passi dal Rockefeller Center.
EL COLMADO Market un ristorante spagnolo all’interno del Gotham West Market dove sono ospitati alcuni locali per provare la gastronomia di nazioni diverse. Questo Market è al numero 600 della 11th Avenue (tra la 44th e la 45th St.). Abbiamo preso due piatti di paella e due bibite ed abbiamo pagato 44,73 euro. Sinceramente una paella così cattiva non l’avevo mai mangiata. Il posto è caratteristico e carino, nei pressi dell’Intrepid Museum e dell’imbarco per la le crociere con la Circle Line, ma forse è preferibile provare un’altra cucina tra le tante presente nel Market.
Per curiosità ho provato anche la cucina di uno dei moltissimi baracchini che si trovano per strada. A parte il fatto che non sono poi così economici (10 dollari per un panino e bibita), non mi sembrano così a posto con le norme di igiene. Per cui, tolta la curiosità, ho evitato di perseverare.
Altri locali che si possono consigliare sono quelli delle catene Whole Foods Market dove si paga in base al peso di ciò che si è scelto o Fresh and Co per le insalatone.
Molto spesso ho pranzato con dei panini che quando si è in giro sono sempre un’ottima scelta.
Al ristorante chiedere sempre la Tap Water che è gratis e normalmente viene servita con ghiaccio e limone (l’acqua minerale in bottiglia al ristorante costa uno sproposito). In molti locali ed anche in hotel ho trovato il boccione al quale rifornirsi a volontà. Del resto prima di partire avevo letto che la tap water di Manhattan è una delle migliori tra quelle delle grandi città degli Stati Uniti.
TRASPORTI
METROPOLITANA (SUBWAY)
Quella di New York è la più sporca, disorganizzata e scomoda metro che abbia mai utilizzato, ma nel contempo l’ho trovata fondamentale nel mio viaggio nella Grande Mela.
Le carrozze e le stazioni sono lerce, ci sono pochissime indicazioni (e senza la mappa o le applicazioni è complicatissimo orientarsi) e le stazioni servite da scale mobili o ascensori sono limitatissime.
Prima difficoltà è quella di sapere in anticipo la direzione del treno che dovrete utilizzare in quanto in molte stazioni non c’è il collegamento interno tra le due direzioni, per cui, se sbagliate ingresso, siete fregati. Se avete la metrocard e l’avete strisciata, la stessa non sarà più possibile utilizzarla sulla stessa stazione per un tot di tempo (per evitare che due persone passino con la stessa tessera). Per cui, prima di strisciare la carta, occorre controllare che siate nella direzione giusta. In particolare, con la piantina della metro, dovrete capire se la vostra meta è a Nord o a Sud. Nel primo caso occorrerà prendere la direzione Uptown, nel secondo quella Downtown. Per le altre direzioni (trasversali, Brooklyn, Queens) la soluzione migliore è individuare il capolinea. La metro più particolare è quella tra la Grand Central Station e Times Square, una direttissima con una sola fermata (linea grigia S)
Ulteriori complicazioni:
· assenza in quasi tutte le carrozze della mappa con il tragitto del treno che state utilizzando con tutte le fermate previste, in questi casi è indicato il capolinea e un sistema vocale indica la prossima fermata;
· presenza sulla stessa stazione di treni sia local (che fermano in tutte le stazioni), o express (che fermano solo nelle principali). Le stazioni principali sono indicate con un pallino diverso sulla mappa, ma nel dubbio prendete il local e sicuramente fermerà dove volevate scendere (però se il tragitto è lungo con il local ci vuole troppo tempo);
· nei week end di agosto molte linee della metro o le relative fermate vengono soppresse per effettuare lavori di manutenzione. Non ci sono chiare indicazioni, se non dei fogli A4 appesi nella stazione e conviene comunque informarsi per non aspettare a lungo un treno che non arriverà mai;
· la differenza di temperatura tra il forno delle banchine in attesa del treno ed il gelo delle carrozze con l’aria condizionata sparata “a palla”
Nonostante tutto i treni della metro sono indispensabili. In una città caotica e trafficata come New York muovendosi con i soli mezzi di superficie si perde un sacco di tempo I treni sono frequenti, spesso non affollatissimi (esperienza a cavallo di ferragosto) e puntuali.
Linee che utilizzerete di più sono la R (gialla) che taglia al centro Manhattan e tocca gran parte delle attrazioni principali (Fifth Avenue-59th Street comoda per Central Park; 49th Street comoda per il Rockefeller Center, Top Of The Rock e Radio City Music Hall); Times Square-42nd Street (vicina alla piazza e comoda quindi anche per Madame Tussauds); 34th Street-Herald Square (comoda per l’Empire State Building ed il Madison Square Garden); City Hall per il ponte di Brooklyn, Cortlandt Street per il Memorial 11 settembre e Whitehall Street per Battery Park, il-South Ferry e l’imbarco dei traghetti per la Statua della Libertà).
Poi ci sono le linee Blu (A, C, E) che percorrono longitudinalmente la parte occidentale e sono comode per il Museo di Storia Naturale, la High Line, Soho e Chinatown e le linee verdi (4,5,6) per la Grand Central ed il Ponte di Brooklyn.
Ovviamente ci sono una pluralità di altre linee ed il loro utilizzo sarà legato principalmente al posto dove avete scelto di alloggiare.
L’abbonamento settimanale (versione unlimited) alla metro a 32 dollari (28,25 euro addebitato sulla carta) è convenientissimo se utilizzate la metro più volte al giorno. Io mediamente l’ho presa 5 o 6 volte al giorno ed ho risparmiato moltissimo considerato che la corsa singola costa 3 dollari. Il biglietto singolo è utilizzabile anche per i cambi di linea, ma una volta usciti dalla stazione se ne deve fare un altro per proseguire con un’altra corsa. L’abbonamento, oltre che per la metro, è valido anche per il trasporto pubblico di superficie.
Nel caso della metro il pass va strisciato all’ingresso in prossimità dei tornelli. Per gli autobus generalmente va inserito nell’obliteratrice presente vicino all’autista, ma in qualche caso (mi sembra il 23M che ho preso per la High Line) la metro card va inserita in una macchinetta alla fermata che stampa il vostro biglietto. Quindi basta vedere se alla fermata ci sono queste macchinette, altrimenti la card si inserisce sul mezzo.
AUTOBUS
Per lunghi tratti sono sconsigliati dato che il traffico di New York non è proprio quello di un paesino di montagna. Però per brevi tratti o comunque per raggiungere posti non serviti dalla metro sono di una comodità unica. Normalmente non serve vedere il tragitto dato che ordinariamente seguono la Avenue o la Street. Per quelli che percorrono trasversalmente Manhattan conviene comunque prenderli dato che ogni due isolati c’è comunque la fermata.
Anche per gli autobus la corsa singola costa 3 dollari.
TAXI GIALLI
A New York sono abbastanza economici e ne girano un infinità. Per cui, quando si è particolarmente stanchi non costerà un salasso tornare in hotel con il Taxi. Sconsigliati di giorno dato che il tassametro scorre lo stesso se il mezzo è fermo per il traffico, consigliati di notte dove le strade sono molto più libere. Per chiamare il taxi basterà fermare per strada quelli con la luce accesa (gli altri sono già impegnati).
Per il tratto da JFK a Manhattan c’è una tariffa fissa: 52$ + la mancia (Tip) di circa il 15-20% e i pedaggi (Tolls) per i vari ponti o tunnel che si attraverseranno durante il tragitto, mentre per tutti gli altri giri si va con il tassametro. Per avere un’idea da JFK al mio Hotel ho speso più di 80 dollari (ma quel giorno c’era in visita Trump e la Polizia aveva bloccato diverse arterie principali con il totale congestionamento del traffico), normalmente non si doveva andare oltre i 60 dollari. Per il ritorno, con il volo da Newark Airport decisamente più distante abbiamo speso 93 dollari, sempre partendo dal Paper Factory Hotel. Entrambi gli aeroporti si raggiungono anche con i mezzi pubblici, ma occorre cambiare due o tre linee, non proprio una comodità se si viaggia con i bagagli e se le stazioni non hanno scale mobili o ascensori.
UBER
Molto diffuso a New York, ho visto diversi mezzi con tale indicazione che portavano dei passeggeri all’aeroporto. Però non l’ho utilizzato e pertanto non procedo oltre.
BUS TURISTICI
Come in ogni città ci sono diverse compagnie che propongono tali tour e una miriade di persone che cercheranno di farvi acquistare il biglietto in giro per strada.
Io ho utilizzato il BIG BUS dato che era compreso nel New York Pass. Ha diversi itinerari, ma io ho percorso principalmente quello Downtown. Su ogni mezzo c’è un addetto che fa da guida, ma è possibile anche utilizzare le cuffie per ascoltare la descrizione dei posti nella propria lingua. Il giro è lungo in quanto influenzato notevolmente dal traffico. Si può scendere e salire sul successivo, ma al piano superiore erano perennemente pieni per cui se si scende poi si proseguirà al chiuso. La presenza della guida consente di avere una buona idea della città da poi approfondire girando a piedi.
WATER TAXI
Anche questa attrazione era compresa nel pass ed è stata una bella scoperta. Le migliori foto della città si fanno dall’alto o dall’acqua. Questa imbarcazione, relativamente piccola, consente di non dover lottare con una marea di gente per trovare la posizione ideale dove scattare. Il Water Taxi può essere utilizzato per scendere e risalire e ritengo di poter consigliare vivamente questa esperienza. Anche in questo caso c’è una guida che illustra in lingua inglese l’itinerario che si percorre.
COSA VEDERE
La programmazione delle cose da vedere diventa fondamentale se acquistate il New York Pass. Io, ad esempio, avevo raggruppato le attrazioni per zona e avevo preso nota delle fermate più vicine e dei mezzi pubblici da prendere per spostarsi da un posto all’altro. Anche le condizioni meteo sono determinanti (musei se piove e altre escursioni con il bel tempo).
Un altro dettaglio che occorre considerare è il tempo che passerete in fila se andrete a visitare le attrazioni più ricercate negli orari sbagliati. La fila si fa dappertutto per i controlli di sicurezza e per ritirare il biglietto, ma in certi orari diventa chilometrica nelle attrazioni principali.
Il mio programma è stato strutturato in sei giorni di visita
Giorno 1
Si può iniziare con il giro sul bus turistico anche perché il New York Pass si ritira al Big Bus Welcome Center – 712 7th Ave tra la 47th e la 48th St. Insieme al pass si faranno i biglietti giornalieri per il bus turistico che parte proprio davanti. Alle 9 pronti a partire per un giro che dura oltre un paio di ore. Si può scendere e risalire, ma per la mia esperienza non è conveniente in quanto i BUS sono sempre affollatissimi ed al piano di sopra sarà poi difficile trovare posto. L’escursione è resa interessante dalla presenza di una guida che, ovviamente in Inglese (c’è comunque anche la cuffia con le indicazioni in italiano, ma sono decisamente scarse), illustra in dettaglio quello che si vede. I suggerimenti della guida potranno poi tornare utili quando ripercorrerete a piedi alcune delle aree visitate. Prima di andare avevo pensato di fare questo tipo di giro anche perché era compreso nel pass. Senza pass, visto l’elevato costo (59 dollari) e l’eccessiva massa di gente che li utilizza, non sarei convintissimo di utilizzarlo.
Scesi dal mezzo, con il cielo che minacciava pioggia, ci si dirige presso i musei.
Il primo è stato scelto per il piacere del figlio:
American Museum of Natural History aperto tutti i giorni dalle 10 alle 17.45 (imperdibile) – costo senza pass 22 dollari. Ci sono arrivato prendendo la linea 1 rossa (ingresso 50 street ed uscita alla fermata 79 street) e poi due passi a piedi per meno di 20 minuti di viaggio. In linea teorica si potrebbe anche andare con il BIG BUS Uptown che ferma proprio davanti. C’è anche una fermata della metro vicinissima al museo, ma non era sulla stessa linea che potevo utilizzare io. Discreta fila all’ingresso in biglietteria, comunque abbastanza scorrevole. Fila agevolata solo per i possessori del New York City Pass. Il museo è molto frequentato anche per la notorietà data dal film “Una notte al museo” con Ben Stiller. Museo ben fatto, con settori altamente scientifici ed altri più di carattere spettacolare, come la parte dedicata ai dinosauri con pezzi originali e ricostruzioni enormi. Ben fatta anche la ricostruzione degli Habitat naturali con le diverse specie animali che li popolano. Poco meno di un paio di ore trascorse piacevolmente.
Usciti da tale Museo ed attraversando il Central Park si arriva al The Metropolitan Museum of Art – Fifth Avenue incrocio 82nd Street, (Venerdì e sabato: dalle 9.30 alle 21. 00. Domenica, martedì e giovedì dalle 9.30 alle 17.30 – (imperdibile- costo senza pass 25 dollari). Il Metropolitan Museum of Art, più noto come “MET”, contiene un numero spropositato di capolavori (oltre due milioni). In realtà ci vorrebbe almeno un giorno intero per visitarlo, ma quando si viaggia con i figli occorre evitare di fargli odiare l’arte. Bisogna allora documentarsi con delle buone guide per conoscere la localizzazione dei capolavori imperdibili e limitarsi alla visione di quelli. Però due ore e mezza ci vogliono per avere un’idea di quanti capolavori sono conservati all’interno. Una cosa che dovete mantenere a mente è che gli americani fanno tutto in grande e così il MET vi affascinerà per come sono riusciti a riempire questo museo con tante opere provenienti da tutto il mondo. La collezione principale, imperdibile (da sola vale il viaggio a New York) è quella relativa all’arte europea (“European Paintings” e “European Sculpture and Decorative Arts”.). Inutile indicare tutti gli autori presenti ed i capolavori che potrete vedere. Per gioco si può citare un grande artista europeo ed al 99% le sue opere saranno conservate all’interno del museo. Un giro veloce all’Ala Americana, a quella di Arte Medievale, all’Arte Egizia ed a quella greco romana. C’è pure un’area dedicata all’arte dei popoli dell’Africa sub-sahariana e delle Isole del Pacifico. Molti non danno particolare importanza al settore dove è conservata l’arte moderna, ma un piccolo spazio di tempo cercate di ritagliarlo considerato che potrete vedere capolavori di Joan Miró, Amedeo Modigliani e Pablo Picasso (solo per citarne alcuni). Viaggiando con i ragazzi non si potrà non visitare le sale dove vengono conservate le armi e le armature. Altro elemento peculiare, all’interno del MET sono state ricreati ambienti interi con mobili ed arredi vari e tra questi c’è anche una camera proveniente da Venezia. Uscendo dal MET e proseguendo lungo il cosiddetto Museum Mile si raggiunge.
Solomon R. Guggenheim Museum – 1071 Fifth Avenue (at 89th Street), da domenica a mercoledì: dalle 10.00 alle 17,45, il giovedì CHIUSO, venerdì dalle 10.00 alle 17,45, sabato dalle 10.00 alle 19,45. Nel giorno della mia visita chiudeva alle 21 per cui ho potuto visitarlo con calma. (Imperdibile) – costo senza pass 25 dollari Il museo è di per sé un’opera d’arte essendo un capolavoro di architettura sia all’esterno che nella struttura interna a spirale. Dall’atrio di ingresso un percorso a spirale sale fino all’ultimo piano e ci sono due opzioni, farlo in salita con l’ascensore ed in discesa a piedi, oppure visitarlo solo a piedi (dipende dalla stanchezza).
Qualsiasi modo sceglierete potrete osservare dei capolavori assoluti di artisti come Picasso, Kandinsky, Manet, Gauguin, Degas, Joan Mirò, Renoir, ecc.
Occorre fare solo attenzione alla balaustra del camminamento che vi porta ai piani alti. A mio parere è troppo bassa ed in Italia sarebbe considerata non a norma per un edificio pubblico. Forse mi sbaglio, ma a me ha fatto questa impressione.
Giorno 2
Empire State Building – 350 Fifth Avenue (tra 33rd/34th Streets, aperto dalle 8.00 alle 2.00 di notte (imperdibile – costo senza pass 34 dollari). New York è una città che si apprezza in maniera particolare vedendola dall’alto e dal mare. Dall’alto ci sono due opzioni principali comprese nel pass: l’Empire ed il Top of the Rock. Uno va visitato all’imbrunire e l’altro al primo mattino per avere la luce migliore per fare le foto e per fare meno coda all’ingresso. Presentandovi dopo le 11 farete una coda micidiale. Il pass da l’accesso gratuito all’86 piano per arrivare alla sommità, occorre pagare un biglietto addizionale (io non sono andato). I panorami dall’alto sono spettacolari ed ovviamente dovrete cercare di scegliere una giornata di bel tempo. Ci si gira a 360 gradi e si ha un’immagine spettacolosa della imponenza della città, del suo continuo modificarsi, della vitalità della stessa. Insieme a Times Square ed al Top of the Rock è il posto dove ho trovato più italiani.
Madison Square Garden 4 Pennsylvania Plaza, (Aperto sette giorni alla settimana dalle 9.30 alle 15.00) – (interessante, prezzo senza pass: 26,95 dollari). Si tratta dell’arena per eventi sportivi e spettacoli più famosa al mondo. Per gli appassionati del basket e dell’Hockey ha la stessa valenza di un giro nello stadio di una squadra famosa. Per il basket ospita le partite casalinghe dei New York Knicks e per l’Hockey dei New York Rangers. Ma forse il Madison è qualcosa in più: qui è venuto il papa, qui si sono disputati i più importanti incontri di boxe (Benvenuti contro Griffith per i vecchi amanti di questa disciplina), qui si sono esibiti i cantanti ed i gruppi più importanti del mondo. Le foto di questi eventi sono presenti nel percorso di visita e da buon americano il nostro accompagnatore non mancava di rimarcare i sold out fatti in pochi minuti da tutte le star che hanno fatto concerti in questo posto. Si visitano diversi ambienti, dagli spogliatoi, alle suite riservate ai tifosi vip, fino a entrare nell’arena vera e propria. Il tour è anche abbastanza piacevole, senza pass forse non l’avrei fatto, ma alla fine la ritengo un’attrazione da vedere. Il tour guidato è ad intervalli di tempo prestabiliti e nel mio caso ho dovuto aspettare pochi minuti per la partenza del mio. Una fermata di metro ed un autobus e mi sono portato al pier 79 dove c’è il capolinea del New York Water Taxi (imperdibile – prezzo senza pass 31 dollari). Le viste migliori della città, come dicevo in precedenza, si hanno o dall’alto o dal mare. Per il mare ho trovato straordinaria la comodità di questo mezzo che è relativamente piccolo e quindi consente di fare foto in tranquillità, senza la ressa delle altre imbarcazioni. Fa diverse fermate lungo il percorso (come il bus turistico) e può essere comodo per fare un giretto nel quartiere di DUMBO, a Brooklyn per godere del panorama incantevole. Il nome sta per Down Under il Manhattan Bridge Overpass ed è di fatto un ex quartiere industriale ora trasformato per fare spazio a gallerie d’arte e appartamenti di lusso. Il New York Water Taxi passa anche vicino alla Statua della Libertà e costeggia tutta la parte sud di Manhattan come nel caso dei bus turistici il biglietto vale per l’intera giornata.
A pochi passi c’è Intrepid Sea, Air & Space Museum (imperdibile se si viaggia con i ragazzi –prezzo senza pass 24 dollari). L’Intrepid Sea-Air-Space Museum è un museo di storia marittima e militare costituito da una collezione di navi museo a New York City. Si trova al Pier 86 sulla 46th Street, nella West Side di Manhattan. Fanno parte del museo la portaerei della seconda guerra mondiale USS Intrepid, un sottomarino, un Concorde, un ricognitore supersonico Lockheed A-12 e, a partire dal 2012, lo Space Shuttle Enterprise. Il museo funge da base per l’annuale Fleet Week, la settimana della flotta. Con orgoglio italico è presente anche un Aermacchi MB-339 italiano, utilizzato dalle Frecce Tricolori. Il museo è ben organizzato ed anche abbastanza interessante. All’interno è presente anche una navicella spaziale che funziona su vostri comandi e che alla fine vi sbarbazzerà un po’ (questa attrazione ha un prezzo aggiuntivo).
Usciti dal museo era ora di prendere posto sulla Circle Line Sightseeing Cruises, a pochi passi dal museo (imperdibile – prezzo senza pass 41 dollari). I biglietti li avevo fatti in precedenza per partire con la Harbor Lights Cruise con partenza alle ore 19.00. Bisogna prendere posto con notevole anticipo per assicurarsi i migliori punti di osservazione (almeno un’ora e mezza prima). La crociera delle 19.00 è la migliore perché consente di seguire il calare del sole e l’accensione delle luci sullo Skyline di New York (uno spettacolo imperdibile). Importante arrivare in anticipo per prendere posizione nei ponti più alti verso l’esterno (purtroppo in questa nave salgono migliaia di persone). Il giro è bello lungo con due ore circa di navigazione e con il bel tempo si godrà il tramonto ed a seguire le luci sullo Skyline.
Giorno 3
Madame Tussauds 234 West 42nd Street (tra la 7th e la 8th Avenues in pratica vicinissimo a Times Square) aperto dalle 8.00 alle 2.00 di notte (per chi piace – costo senza pass 37 dollari). Senza pass non ci sarei mai andato, ma vista la fila che c’è per entrare è un’attrazione che piace. Arrivando al mattino presto con la carta si ha qualche vantaggio, durante il giorno si fa la fila fuori, come tutti gli altri, prima dei controlli di sicurezza. Poi all’interno c’è una corsia riservata che è però è più lenta di quella dei biglietti normali (un addetto mi ha fatto spostare sulla fila per il New York Pass ed il signore che era dietro a me in quella normale è entrato prima). Per cui utilità del pass per saltare la fila praticamente zero. Non c’è che dire le statue di cera all’interno sono realizzate con una maestria incredibile e la foto con i personaggi famosi della politica, dello sport e dello spettacolo è di rito. Per chi viaggia con i ragazzi è un’esperienza da consigliare, per gli altri solo se amate tale tipo di attrazione. Non andate nelle ore di punta perché rischiate di passare una mezza giornata in coda.
Museum of Modern Art (MoMA) 11 West 53rd Street (tra 5th/6th Avenues) (imperdibile – costo senza pass 25 dollari). Un’altra di quelle attrazioni che da sole valgono il costo del viaggio a New York essendo il museo di arte moderna più importante nel mondo. Ci ho passato dentro un bel po’ di tempo e sinceramente, al di là di qualche episodica opera di interesse nei piani inferiori, quelle imperdibili sono tutte all’ultimo piano. L’arte contemporanea non è per me in quanto non riesco a percepire il valore artistico di tali opere. Conseguentemente le aree dove le stesse sono esposte le ho percorse a velocità sostenuta. Un po’ più interessante le aree dedicate all’architettura, alla fotografia ed al design.
All’ultimo piano invece si trovano i capolavori assoluti:
· La Danza di Henri Matisse di cui esistono due versioni e la seconda è conservata all’Hermitage di San Pietroburgo. Il dipinto ritrae cinque persone che danzano in un girotondo surreale;
· Les demoiselles d’Avignon di Pablo Picasso che inaugura la stagione del cubismo;
· La notte stellata di Van Gogh, quadro che il pittore dipinge mentre è in un manicomio in Provenza. Però secondo alcuni studiosi il villaggio che viene ritratto non è quello che vede dalle sue stanze, ma quello dei paesini olandesi che il pittore aveva conosciuto durante la sua infanzia.
Unitamente a queste si potrebbero citare decine di altri capolavori assoluti di pittori come Monet, Cézanne, Degas, Salvator Dalì, Kandinskij, De Chirico e Boccioni con le sue sculture.
Radio City Music Hall 1260 Avenue of the Americas (6th Avenue tra 50th/51st Streets vicinissimo al Rockfeller Center) (26,95 per l’entrata senza pass, a mio parere evitabile).
Il tour lo avevo prenotato prima di andare al MoMa. La visita guidata, per un appassionato di teatro, equivale al tour di uno stadio di una grande squadra per un amante del calcio. Niente da dire, il giro è anche interessante perché ti porta dietro le quinte, dove il pubblico normalmente non è ammesso. Ti fanno anche incontrare una delle Rockettes che lavorano nel teatro, ma la cosa davvero disdicevole è che nella sala proprio non ti fanno entrare. Sarebbe come visitare uno stadio e non poter vedere il campo di gioco, scelta a mio parere incomprensibile.
Dopo la visita guidata al Radio City Music Hall e prima della salita al Top Of the Rock all’imbrunire restava un po’ di tempo utilizzato per andare a vedere la:
Grand Central Station la più conosciuta stazione ferroviaria del mondo in quanto immortalata in una moltitudine di film e serie televisive e tra le più grandi come numero di binari sviluppati su due livelli. La prima impressione oltre che di maestosità è anche di bellezza con particolare riferimento all’atrio principale, poi c’è anche un senso di ordine e sicurezza non comuni in altri scali ferroviari. Impressionante la bandiera issata pochi giorni dopo degli attentati dell’undici settembre e molto noto l’orologio a 4 facce sopra l’ufficio informazioni. Al piano di sotto diversi punti per il ristoro.
E’ ora di dirigersi al Top Of The Rock dove ho prenotato la salita per poter godere la vista della città all’imbrunire.
Top of the Rock 30 Rockefeller Plaza (si entra sulla 50th Street, tra 5th e 6th Avenues) – (costo senza pass 34 dollari – imperdibile).
Insieme ai musei altro elemento imperdibile della Grande Mela sono i panorami, dall’alto, dal mare e dal Ponte di Brooklyn. Dopo aver visto il panorama al mattino dall’Empire non mi restava che vederlo all’imbrunire al Top Of the Rock. Inizialmente dicevano che in sommità si poteva sostare per una quindicina di minuti, ma nessuno ti caccia per cui puoi rimanere finché vuoi. Sono due piani, andate subito a quello superiore dove la visuale è migliore e ci sono meno elementi di disturbo per fare delle foto. Il panorama è a 360 gradi, ma verso dowtown è davvero spettacolare. Non so dire se sia migliore il panorama di giorno o quello all’imbrunire, sono entrambe esperienze da fare. Certo che la città illuminata con l’Empire e gli altri edifici con luci colorate sono uno spettacolo unico.
Giorno 4
Statua della Libertà e Museo dell’Immigrazione di Ellis Island. La biglietteria è a Battery Park dentro al Clinton Castle che si trova guardando il mare sulla destra del parco (prezzo senza pass 18 euro – imperdibile). Fatti i biglietti ci si mette in fila per imbarcarsi sui traghetti che portano alla Statua della Libertà. La fila è enorme per cui conviene arrivare al mattino abbastanza presto. I biglietti per salire sulla Statua della Libertà si fanno a parte ed alla mattina in cui sono andato io erano già esauriti. Ma in realtà il mio vero obiettivo non era salire sulla Statua della Libertà, ma visitare il museo dell’immigrazione di Ellis Island. Il traghetto prima ferma alla Statua della Libertà dove è possibile scendere per salire sulla statua o semplicemente per fare un giro a piedi. Scendono e salgono sul traghetto fiumare di persone.
Si prosegue per la seconda tappa: il Museo dell’Immigrazione di Ellis Island, dove sono transitati più di 12 milioni di immigrati che tentavano di entrare in America per la prima volta. Con il pass si entra gratuitamente e si può prendere l’audioguida anche in lingua italiana. L’emozione è forte, si ritorna indietro nel tempo e si visita un luogo che univa speranza e delusione, felicità e disperazione. Famiglie separate, trucchetti per superare i controlli, metodologie usate dai medici, valigie di cartone, la visita scorre piacevole anche seguendo le indicazioni dell’audioguida. Alla fine, tra fila alla biglietteria ed ai controlli di sicurezza, tempo trascorso sul traghetto e visita al Museo dell’Immigrazione dovrete considerare una mezza giornata.
9/11 Memorial e museum (presso il World Trade Center a pochi passi dalla fermata della metro Cortlandt Street) (prezzo senza pass 24 euro – interessante).
Il museo mastodontico creato presso il World Trade Center, onora le 2.983 vittime degli attentati. Davanti c’è il memoriale composto da due piscine riflettenti fissate le orme delle Torri Gemelle. Su questo spazio sono riportati i nomi di tutte le vittime e nel giorno del compleanno viene messo un fiore in corrispondenza della persona che lo avrebbe festeggiato. Il museo è un po’ un’americanata con la spettacolarizzazione di elementi che io avrei conservato in modo più intimo. Dentro c’è un po’ di tutto dai resti delle mura, ai camion dei pompieri semi distrutti, agli oggetti personali delle persone decedute. Il museo è immenso e vi è la possibilità a gruppi di assistere a diversi filmati tra cui uno a tutto schermo sulla ricostruzione. Per questo filmato c’è da mettersi in fila perché entra un numero ben definito di persone per volta. C’è anche uno shop che sinceramente non so cosa sia stato messo a fare. Sinceramente questa eccessiva spettacolarizzazione un po’ mi ha disturbato e, senza esserci parlati, è lo stesso sentimento che ha avuto il figlio adolescente. Il Memoriale al contrario mi è sembrata un’iniziativa pienamente condivisibile e ben realizzata.
Nei pressi del memoriale non si può non essere attratti dalla realizzazione futuristica dell’Oculus progettato dall’architetto spagnolo Santiago Calatrava. E’ stato realizzato sulle ceneri di un centro commerciale e di una stazione distrutte nell’attacco dell’11 settembre. L’Oculus è costruito sopra la stazione che collega Manhattan al New Jersey. All’interno un centro commerciale. La struttura è imponente e predomina il bianco e lo slancio verso il cielo che rende l’Oculus davvero attraente alla vista.
A pochi metri dall’Oculus, sul lato opposto della strada, l’affollatissimo Century 21 Department Store dove provare un primo assaggio con lo shopping conveniente nella Grande Mela.
A seguire un giro per le vie del quartiere finanziario e poi una passeggiata “affollata” sul ponte di Brooklyn. Il ponte oltre alla strada dove si transita con le auto ha una parte che si percorre solo a piedi o con le biciclette. C’è infatti una corsia riservata al transito pedonale ed una ai ciclisti (molto spesso invasa dalle persone a piedi con conseguente incavolatura di chi la percorre in bicicletta). Dal Ponte eccellenti foto su Manhattan e sugli altri ponti.
Giorno 5
Central Park Sightseeing Bike Tours and Rentals – (sulla 56 Street tra la 5th Ave. e la 6th Avenue) (prezzo senza pass 45 euro – imperdibile). Il posto si trova facilmente percorrendo la quinta o la sesta avenue in quanto all’incrocio sono presenti dei soggetti con I cartelli pubblicitari. Non è distante dal Central Park, ma comunque qualche minuto a piedi è necessario per arrivare al punto di noleggio. Il negozio è spesso molto affollato e dallo stesso punto si può scegliere di partecipare ad un’escursione guidata in bici oppure noleggiare autonomamente il mezzo. Noi abbiamo scelto di noleggiare autonomamente dato che l’escursione guidata era già al completo. Perché ritengo imperdibile questa esperienza? E’ semplice, perché il Central Park è una delle attrazioni che non possono mancare all’appello per un visitatore della Grande Mela. Il polmone verde della città è enorme e percorrerlo a piedi diventa parecchio impegnativo, in macchina ci sono poche strade rotabili, per cui l’ideale è andarci in bici (ci sono anche diverse carrozze con i cavalli o bici con il carrozzino a noleggio).
Con la bicicletta, meglio la mountain Bike dato che ci sono discrete salite, si può girare l’intero parco e individuare i principali punti di interesse: Belvedere Castle, i vari laghetti, Bow Bridge, The Mall e lo Zoo. Con una giornata di bel tempo il parco sarà pieno di gente che corre a piedi ed in bici, che passeggia, che si riposa sul prato, che ascolta musica con sistemi di amplificazione improvvisati, e sarà davvero piacevole trascorrere qualche ora in questo parco circondato dai grattacieli.
SoHo-Little Italy-Chinatown Walking Tour – all’incrocio tra Spring St e la sesta Avenue in corrispondenza della fermata Spring st sulla linea azzurra C/E – attenzione i treni espressi non fermano in questa stazione) (costo senza pass 35 dollari – interessante). L’escursione è programmata ogni giorno alle 12 e va prenotata in anticipo. Per la prenotazione vi chiedono la carta di credito e non vi verrà addebitato alcun importo se vi presentate il giorno prestabilito con il pass, al contrario preleveranno 35 dollari. Si tratta di una visita guidata in inglese di un paio di ore in giro a piedi per i quartieri di SoHo, Little Italy e China Town. Sono quartieri che potrete visitare anche autonomamente, ma l’utilità di una visita guidata per conoscere delle curiosità o per avere un approfondimento è fuori discussione. SoHo è il quartiere riqualificato di New York dove in passato c’erano i bordelli e che era considerato una zona di poco prestigio. Poi, visto che gli affitti costavano poco, si è iniziata a popolare di artisti e lentamente la zona si è riqualificata ed ora il costo delle case è alle stelle. Little Italy è un quartiere ormai racchiuso in un due o tre vie ed è esclusivamente un fenomeno turistico. Si è persa l’italianità della zona e per la gran parte il quartiere è stato inglobato da China Town. Di fatto la zona italiana si restringe, mentre continua ad estendersi quella cinese. In quella italiana vi sono quasi esclusivamente ristoranti, mentre in quella cinese c’è di tutto: dai barbieri alle farmacie, dai ristoranti ai negozi di porcellana, ecc. La visita scorre piacevole e di fatto dura anche più di due ore
Dopo la visita avevo previsto di fare un giro in barca a vela con la Shearwater Classic Schooner – Manhattan by Sail (compresa nel pass – costo normale 45 dollari) che parte non lontano dal World Trade Center però il giro a piedi si era protratto più del previsto e non sarei riuscito ad arrivare in tempo per la partenza. In pratica si trattava di un giro in barca a vela con partenza sul fiume Hudson.
Invece di risparmiare (il giro in barca era compreso nel pass) così ho deciso di dedicare qualche ora allo shopping (vedi sotto).
Giorno 6
Ultimo giorno di permanenza a New York, nel tardo pomeriggio si doveva andare all’aeroporto per il ritorno a casa.
Così siamo andati sulla High Line un parco sopraelevato nella parte ovest di Manhattan che è stato realizzato sul percorso di una linea ferroviaria dismessa. Inizialmente era stato previsto che la linea sopraelevata venisse smantellata. Un certo Obletz si oppose in tribunale alla rimozione della linea e si costituì un comitato per crearci un parco pubblico. Così, a partire dal 2009 con la prima parte, fino ad arrivare al 2014 con l’ultima, sono stati aperte al pubblico diversi tratti della sopraelevata. La High line si snoda su un tragitto di oltre due chilometri ed una passeggiata in questo insolito parco la definirei molto interessante. Sono arrivato alla High Line passando per il Chelsea Market, sito molto turistico con una pluralità di ristoranti ed altri negozi.
Terminato il giro abbiamo deciso di tornare un’ultima volta in centro e poi andare a Central Park per un meritato riposo. Vi assicuro che 5 giorni in giro per la città, tra musei, metro senza scale mobili, passeggiate in centro e altre attività, alla fine un po’ di stanchezza prende il sopravvento. Ma è una stanchezza soddisfatta per aver goduto delle emozioni che ricorderai per sempre.
SHOPPING
Molti consigliano di andare all’outlet Woodbury Common Premium fuori città prendendo un apposito bus al costo di circa 35 dollari. Sinceramente andare a New York e passare un giorno all’outlet non rientra nei miei canoni di viaggio. Per cui lo shopping ho preferito farlo in città e qualche posto conveniente comunque si trova:
· Century 21 Department Store, come detto in precedenza ce n’è uno vicino all’Oculus nella zona del World Trade Center. Però è molto affollato e quindi non proprio consigliabile. Io dopo essere entrato anche in questo per curiosità, per gli acquisti sono andato a quello di 1972 Broadway (all’incrocio tra la Broadway e la 66w street in corrispondenza della fermata della metro 66 St – Lincoln Center Subway Station sulla linea 1 rossa. Come tutti i grandi magazzini, per le offerte dipende dal periodo. Quando sono andato io c’erano offerte interessanti per le borse di marca, per i profumi e per l’abbigliamento sportivo;
· HBO STORE all’incrocio tra la sesta Avenue e la 42 street in pieno centro, a pochi passi da Times Square e proprio in corrispondenza della fermata della metro 42 St -Bryant Park sulle linee B D F M (arancio). Di fatto è lo shop del Trono di Spade e se il figlio segue tale serie in tv sarà come portarlo nel paradiso terrestre. Ovviamente è un’indicazione superflua per chi non è appassionato del genere. Prezzi abbastanza cari, ma per la felicità dei figli non c’è prezzo (per il costo delle magliette siamo sul livello dell’Hard Rock di Times Square per capirci);
· Ralph Lauren Shop io sono andato a quello a due passi da Times Square, c’era l’offerta 3 polo a 60 dollari. Ovviamente era preso d’assedio soprattutto da italiani. Rispetto ai nostri prezzi convenienza estrema ed anche una buona scelta di colori.
In rete si trovano altri suggerimenti, ma, dopo la visita a questi tre (più l’Hard Rock), ho pensato che non era il caso di far crescere ulteriormente il PIL americano!