Bali, l’isola della felicità
Delle due settimane trascorse in Indonesia siamo stati una settimana ad Ubud e l’altra alle Gili Island. Ubud viene definito il cuore spirituale dell’isola: è una cittadina circondata da foreste e campi di riso. Per quanto la vita sembri caotica, trafficata e rumorosa, in realtà tutto scorre lento, a ritmo umano. Abbiamo alloggiato in un B&B gestito da una famiglia balinese: una struttura deliziosa il Ketut’s Place, a cinque minuti a piedi dalla via principali e con varie occasioni di parlare con loro circa le abitudini e le tradizioni locali. Ad Ubud è famosa la Monkey Forest: la foresta sacra delle scimmie, tante e in piena libertà, alcune hanno i cuccioli che se li tengono abbracciati stretti stretti, sono molto dolci! Oltre a questo ad Ubud è fondamentale andare in una SPA: in tutto il mondo sono celebri, e praticati, i massaggi balinesi, e qui si gioca in casa! Tra le tante abbiamo scelto la Bali Healing SPA: si trova fuori dai rumori del traffico, in mezzo al verde, con musica di sottofondo…il relax è garantito!
Dopo questo inizio “soft” il nostro viaggio è diventato decisamente più itinerante: ogni giorno ci siamo spostati per vedere diversi luoghi dell’isola. A Bali un modo per spostarsi è avere un’autista privato: una volta comunicata la zona che si intende visitare si stabilisce un prezzo, che oscilla dai 20 ai 35 euro giornalieri, e l’auto ti accompagna il giorno intero. In questo modo ci siamo spostati nei dintorni di Ubud per visitare templi, grotte e le risaie. Abbiamo scelto di visitare Tegallalang, risaie che sono patrimonio dell’umanità, colline coltivate con terrazzamenti, un ambiente molto umido, ma la vista è da cartolina. Si visitano mentre ci sono i contadini che raccolgono il riso, viene tutto fatto a mano!
Un tempio che mi è piaciuto molto si chiama Gunung Kawi, una volta arrivati ci sono circa 300 scalini e si arriva davanti a una costruzione imponente: scavate nella roccia ci sono nove grandi statue, alte circa otto metri, che rappresentano le forze che proteggono il mondo.Tutto questo in mezzo a un fiume, ali alberi con radici sporgenti e massicce, ma soprattutto tanto silenzio. Prima di entrare in ogni tempio viene dato ai visitatori un Sarong: stoffe colorate che coprono le gambe, si legano in vita e sono per uomini e donne.
Abbiamo visitato anche la zona est dell’isola, un lungo viaggio in auto soprattutto perchè non ci sono affatto superstrade, ma semplici strade tortuose e piene di traffico che attraversano ogni paese, ma nella giornata trascorsa ad est abbiamo visitato tre templi. Tutti diversi e uno più bello dell’altro: Pura Besakih, Pura Lempujang e Tirta Gangga. Quest’ultimo è il tempio sull’acqua, costruito su un laghetto con sassi su cui poter camminare e attraversalo. E se Pura Besakih è stato bello, ma con molti visitatori, Pura Lempujang è stato splendido e incredibilmente vuoto. Per visitare l’intero complesso ci vorrebbero quattro ore, ma i punti principali sono quelli che si trovano dopo una breve camminata. Qui si è su una collina ed è stato meraviglioso vedere la tipica porta di accesso al tempio affacciarsi nel vuoto, solo con una montagna sullo sfondo. Non solo, alle spalle ci sono tre grandi scalinate che portano in un’altra area del tempio e che lasciano a bocca aperta.
Abbiamo fatto anche trekking sul monte Batur per vedere l’alba… Il Batur è un vulcano attivo alto 1717 metri, siamo partiti alle 4 di mattina per una camminata di un’ora e mezza per riuscire ad arrivare in vetta. Non è stato affatto facile: salita ripida, piena di sassi e ghiaia, di notte… però poi la vista è speciale!
Ho provato un grande senso di serenità guardando il mondo da lassù, felice anche di avercela fatta. Queste sensazioni di leggerezza e felicità mi hanno sempre accompagnata a Bali: la voglia di scoprire un posto nuovo veniva alimentata dall’armonia trasmessa dalle persone locali. Vite organizzate diversamente dalle nostre occidentali, ma caratterizzate da una costante gioia e accoglienza verso il prossimo, lo si vedeva ovunque per strada. Un ragazzo conosciuto a Bali ci ha raccontato vari loro usi, abitudini e valori, uno tra questi mi ha colpita in particolare: credono fortemente nel Karma per cui se io mi comporto bene con te, anche nei piccoli gesti, prima o poi questo bene mi tornerà indietro. Una cosa semplice magari, ma ce lo raccontava con un tale orgoglio che era impossibile non apprezzarlo.
FINALMENTE MARE!
Dopo una settimana a Bali ci siamo spostati alle Gili Island: tre isolotti in mezzo all’Oceano Indiano, a due ore di navigazione da Bali. Delle tre isole abbiamo scelto Gili Air: piccola, silenziosa e con una natura magnifica. Su queste isole non ci sono mezzi a motore, si spostano a cavallo con carretto a seguito, immaginate la quiete! Qui abbiamo fatto snorkeling: ci sono molti centri diving che organizzano escursioni a largo delle tre isole. Si nuota intorno ai coralli e alle tartarughe marine, è stato sensazionale!
Per il resto alle Gili il tempo è passato con lentezza in riva a quel mare cristallino… E’ stata una vita senza scarpe, con i piedi nella sabbia da mattina a sera, come non esserne felici?!