Tenerife e La Gomera, non solo mare
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1° Giorno: Barranco de Masca
Da Puerto de Santiago saliamo in bus fino a Santiago del Teide per arrivare sulla montagna di Masca per poi scendere a piedi al barranco, cioè la gola di Masca e raggiungere la spiaggia. La salita in autobus è impressionante: la strada stretta con la gola da una parte della strada e dall’altra la parte la parete rocciosa. Uno spettacolo unico da vivere.
La gita inizia nel villaggio “dei pirati” di Masca vicino alla chiesa dell’Immacolata Concezione a circa 600 m di altitudine. Prima dalla discesa iniziamo a passeggiare intorno alla zona per vedere le case tradizionali, il museo etnografico e compriamo qualche souvenir nel ristorante con vista mozzafiato sulla gola. Masca è dichiarata zona culturale, con categoria si storico ed è rinchiusa in un area protetta. è il paese più pittoresco che è situato a nord-ovest ai piedi del massiccio montuoso di Teno.
Il sentiero non è molto marcato ma non ci si può comunque perdere, seguiamo il sentiero ed il nostro intuito. La camminata può essere fatta da tutte le persone in buone condizioni fisiche, sia bambini che anziani con resistenza per camminare per circa 3 ore in discesa. Alcune parti sono da scavalcare tra le rocce o passaggi con acqua secondo l’epoca dell’anno. In tutto sono 4,5 km dalla spiaggia, che è una bellissima baia dove ci si può rinfrescare nel mare. Restiamo li per un paio d’ore, mangiamo qualche panino e ci godiamo la bellissima spiaggetta finché arriva il traghetto (che abbiamo prenotato il giorno prima) e ci riporta al porto de Los Gigantes. In barca ci offrono succo e birra mentre ci godiamo il ritorno e avvistiamo anche dei delfini nativi della zona lungo le scogliere di Los Gigantes che hanno un altezza maggiore di 550 metri. Arriviamo a Los Gigantes da dove camminiamo fino al nostro alloggio.
2° Giorno: Adeje e Barranco del infierno
Raggiungiamo Adeje in 20 minuti da Puerto de Santiago e visitiamo il suo centro piccolino ma bello. Parcheggiamo all’entrata della gola, vicino al ristorante. Qui entriamo nella riserva naturale speciale del barranco dell’inferno, dove l’accesso è permesso solo a 300 persone alla volta per preservare l’ambiente con flora e fauna autoctona. Si accede tutti i giorni dalle ore 8 alle 14.30 con prenotazione previa. Nelle giornate di pioggia e maltempo la gola rimane chiusa.
Il nome del Barranco del Infierno viene dal suo carattere “brusco” in uno spazio naturale protetto insieme ad altre gole e rocche della zona che costituiscono la Reserva Natural Especial del Barranco del Infierno. Il sentiero inizia a 350 m sopra il livello del mare nel comune di Adeje, in un luogo che ha un balcone naturale con viste spettacolari sul paesaggio dell’isola. L’escursione è fattibile con bambini e dura circa 3 ore e mezza tra andata e ritorno, il sentiero è circa di 6500 m. Difficoltà media-bassa, si raccomanda indossare delle buone scarpe adatte ad un terreno a volte scivoloso.
Partiamo dalla parte più alta di Calle de los Molinos e seguiamo il sentiero pastorale antico, passiamo ad alcuni punti chiamati miradores con vista e anche ad un antico mulino. Camminiamo lungo il canale del barranco che diventa sempre più stretto verso l’interno e le sue pareti verticali sembrano chiudersi sopra di noi. Il dislivello del paesaggio va dai circa 100 ai 1300 m di altitudine e quindi anche la temperatura e la vegetazione varia mano a mano che si sale. Sotto troviamo cardinali e piante chiamate Tabaiba mentre nella zona media troviamo resti di bosco termofilo con diverse specie tipiche tra cui anche i famosi dragos ed i gelsomini silvestri. Nella zona più bassa palme mentre nella zona più alta troviamo pini tra cui il pino canario. Nella riserva c’è una fauna molto ricca e con grande biodiversità. Le specie vertebrate sono più di 40. Il gruppo di rapaci che sorvolano il posto sono il corvo, l’aquila ed il gavilàn che è un piccolo rapace della zona, inoltre di notte troviamo anche il gufo piccolo. La nostra camminata finisce ad una spettacolare cascata alta 200 metri, dove riposiamo e mangiamo qualcosa prima di tronare in dietro. Qui non è permesso fare il bagno perché potrebbe inferire nella fauna e flora.
Una volta tornati indietro ci fermiamo al ristorante Otelo a provare il pollo frito con las papas arrugandas a altre squisitezze canarie. Qui dalla terrazza del ristorante ci godiamo anche un bellissimo panorama su Adeje e la costa .
3. Giorno: Parco Nazionale del Teide e Parco Ruarle di Anaga
Mettiamo la sveglia di mattina prestissimo per partire con la nostra macchina in noleggio e raggiungere il Parco Nazionale del Teide. Durante questa gita, partendo da Adeje e salendo da Arona, ci si accorge che Tenerife, l’arcipelago formatosi in seguito a massicce eruzioni vulcaniche, è un continente in miniatura. Molte zone del paesaggio sono definite come “lunari” in particolare modo nella zona del Parco Nazionale del Monte Teide. Rivediamo le splendide formazioni rocciose naturali e ci sembra di camminare su un altro pianeta. Verso il viaggio per il Monte Teide a circa metà strada ci troviamo sulla città più alta della Spagna Vilaflor situata a oltre 1400 m sopra il livello del mare. Una località tranquilla con pini e mandorli e la sua architettura tipica delle Canarie e la sua chiesa parrocchiale. Intraprendiamo una bella passeggiata e mangiamo in un luogo tipico con vino rosso del posto. Dopodiché raggiungiamo il Parco nazionale con il suo paesaggio lunare dove prepariamo la macchina fotografica.
Il Parco Nacional de las Caniadas del Teide è stato istituito parco nazionale nel 1954 ed include il grande cratere vulcanico di 48km di circonferenza, chiamato Monte Teide che con l’altitudine di 3718 m è la cima più alta della Spagna. Il parco stesso è situato ad un altitudine di 2000m sopra il livello del mare ed in inverno a volte è innevato. In inverno le temperature scendono anche sotto zero ed in estate possono raggiungere anche i 40 gradi. Noi rimaniamo a contemplarlo da sotto, non prendiamo la funivia che ci porta in cima da dove si gode di uno spettacolo mozzafiato. Durante certe giornate di sole si vedono le sette isole delle Canarie! Noi continuiamo per la nostra strada verso il Parco di Anaga.
Ci troviamo a pochi minuti da Santa Cruz e siamo già nel parco dichiarato Riserva della Biosfera con le proprie ricchezze naturali ben conservate. Percorriamo un pezzo in macchina e rimaniamo senza fiato vedendo la cordigliera con le vette frastagliate. Le gole profonde arrivano fino al mare dove troviamo anche molte spiagge balneabili.
Le montagne di Anaga si trovano sulla parte nord-est dell’isola e racchiude litorali, gole, foreste e villaggi isolati. Tutta l’area è protetta e naturale. Visitiamo le famose formazioni rocciose a picco sul mare le Roques de Anaga, considerati monumenti naturali di Tenerife. Passiamo dal Barranco de Las Huertas zona con notevole interesse botanico sulla catena montuosa di Anaga. Passiamo davanti ad incantevoli viste sulla costa rocciosa e vediamo anche qualche villaggio della Tenerife più nascosta e meno conosciuta, ma il tempo stringe e dobbiamo già scendere verso la costa. Scendiamo verso il paese di San Andres dove troviamo la playa Las Teresitas, la spiaggia più lunga e bianca del nord di Tenerife. A San Andres mangiamo pesce e ci godiamo il panorama sulla spiaggia. Dopo esserci riposati prendiamo l’autostrada del sud per fare più in fretta, che passa lungo la costa fino a Las Americas per poi dirigerci verso il nostro albergo (circa 90 km).
4° giorno: relax e spiaggia
La giornata è dedicato al riposo e alla spiaggia. Restiamo quasi tutto il giorno sulla spiaggia Playa de las Arenas, sotto il paese Puerto de Santiago. Questa è una spiaggia piccola e artificiale la sua caratteristica è che ha la sabbia vulcanica più nera dell’isola, ed è inoltre considerata abbastanza pericolosa dato la forza delle sue onde che si schiantano sulle rocce. In certe giornate di temporale o invernali non ci si può bagnare. Noi siamo fortunati perché la giornata è bella e ci rinfreschiamo nel mare che mantiene una temperatura fresca di 18 gradi. Di fronte ci troviamo l’isola della Gomera che offre un tramonto spettacolare.
5° giorno
Decidiamo di partire per il nord dell’isola e visitare il Puerto de la Cruz, nel comune dell’Orotava, un luogo turistico e allo stesso tempo naturale. Sempre con la nostra macchina in noleggio partiamo da Puerto de Santiago, saliamo fino a Tamaimo, Santiago del Teide e vediamo tutto l’interno dell’isola tra boschi, paesi tipici e paesaggi vulcanici spettacolari. Ci fermiamo ad un ristorante al Camel Center al El Tanque dove offrono giri in camello e visita ad un piccolo parco con animali. Dopo questa sosta proseguiamo per raggiungere la nostra meta. Passiamo da Garachico con le sue piscine naturali e seguiamo fino a Icod de los Vinos dove si trova il famoso albero millenario El Drago. Qui nel Parco del Drago millenario una foto è obbligatoria. l’albero del drago lo splendido arbusto unico di Tenerife domina da oltre 300 anni su tutta la città di Icod de los Vinos. Rappresenta un simbolo naturalistico dell’isola e i suoi sei metri di diametro del fusto lo rendono ancora più antico ed inoltre il più grande esemplare di albergo drago mai esistito.
Dopo il giro nel parco continuiamo verso il Puerto de la Cruz che raggiungiamo verso sera. Arriviamo al nostro albergo Bahia Principe e ci rinfreschiamo in questo splendido posto con vista spettacolare sulla costa e la città.
6° giorno
La giornata è dedicato al giro per la città del Puerto de la Cruz e visita al grandissimo lago artificiale Lago Martianez che dà proprio sulle rocce sul mare. Anche se qui fa freschetto a dicembre ed il bagno non lo facciamo, ci godiamo lo spettacolo delle grandissime onde che finiscono sugli scogli. Questo è un parco acquatico che offre diverse piscine ed il grande lago di acqua salata circondato da piante subtropicali. Passiamo anche dalla spiaggia sabbiosa Playa Jardin, molto carina.
Visitiamo la città vecchia che è davvero carina e ben curata. Troviamo l’antico porto peschereccio e le strade acciottolate tra bar, cafè, ristoranti e tanti negozi di ogni tipo. Dopo una lunga passeggiata tra lungo mare con vista rocce e spiagge e negozi per fare un pò di shopping e torniamo in albergo stanchi.
7° giorno
Il giorno seguente visitiamo il Loro Parque, il famoso parco d’animali e di divertimento più famoso di Tenerife. Il parco ospita delfini, orche, leoni di mare e pappagalli inoltre spettacoli con diversi orari durante il giorno. I bambini rimangono a bocca a porta di fronte ai gorilla che ci troviamo all’inizio del parco, sono degli animali davvero sorprendenti ed interessanti. Anche la zona dei pinguini è piaciuto molto e sono rimasti impressionati dalle orche marine che sono enormi. Si vede soprattutto quando saltano dalla piscina. Noi adulti siamo soddisfatti perché vediamo che gli animali sono tenuti bene e che il parco è ben curato. Nel parco c’è molto verde e spazio anche per mangiare tranquilli i panini che ci siamo portati, anche se offre ristoranti e bar all’interno. All’uscita del parco prendiamo il trenino panoramico che ci porta direttamente in città. Da lì torniamo a piedi in albergo.
8° giorno
La mattina seguente facciamo un giro per il porto e lasciamo l’albergo per dirigerci nuovamente verso Los Gigantes. Prendiamo la stessa strada dell’andata che è la più breve per arrivare a destinazione. Andiamo in albergo e giriamo per Los Gigantes e visitiamo la sua piccola spiaggetta ed il suo porticciolo dove si trovano soprattutto inglesi e anche locali e ristoranti di ogni genere. I bambini restano al porto a dare da mangiare ai pesci enormi che nuotano vicino alle barche.
9° giorno
è dedicato nuovamente alle spiagge e decidiamo di andare a Las Americas, il luogo più turistico dell’isola che offre diverse spiagge sabbiose e anche bianche e balneabili. Ma a dire il vero per i nostri gusti è troppo turistica e la vita notturna movimentata non ci interessa molto. Noi preferiamo la natura e i posti meno affollati per questo decidiamo di fare una gita alla Gomera il giorno dopo e prenotiamo il traghetto Fred Olsen. Torniamo in albergo per preparare le nostre cose.
10° giorno: La Gomera
Ci imbarchiamo con la macchina da Los Cristianos con Fred Olsen per San Sebastian de La Gomera. In 40 minuti arriviamo sull’isola e ci dirigiamo subito in macchina verso il Parco nazionale del Garajonay. Il paesaggio è selvaggio, sulla strada piena di curve ed in salita troviamo solo capre, natura e qualche palma a tratti. Il parco è dichiarato anche patrimonio dell’unità dell’UNESCO dal 1986. Il parco occupa 40m2 e comprende ogni municipio dell’isola. Mentre saliamo notiamo come cambia il clima e la vegetazione… è notevolmente più fresco. Il punto più alto della Gomera è il Garajonay con i suoi 1484 m e comprende anche un altipiano tra i 790 m – 1400m di altitudine. Abbiamo sentito anche parlare della leggenda del posto di Gara y Jonay, i due innamorati dannati da cui prende il nome la cima.
Raggiungiamo Vallehermoso e facciamo sosta alla Laguna Grande nel centro del parco nazionale. Qui troviamo un luogo per mangiare ed un parco con giochi di legno in mezzo alla natura su un altopiano circondato dal bosco. Il clima è molto più fresco rispetto a Tenerife. La Laguna Grande è un luogo con grande affluenza turistica e la zona recreativa più importante della Gomera. Qui arrivano nei fine settimana le persone locali per fare grigliate o pic nic, inoltre questo è un punto di partenza per le escursioni nella natura che noi purtroppo non facciamo per mancanza di tempo. La zona è molto attrezzata e pulita. Vallehermoso è un luogo molto pittoresco e sembra proprio di fare un salto indietro nel tempo. Passiamo da qualche paesino caratteristico con poche case, la chiesa e la piazza. La sua gente curiosa e chiacchierona. Notiamo tanti contrasti naturali e una bellezza singolare nel paesaggio. Attraversiamo l’isola e scendiamo dall’altra parte, anche se pieno di curve, e raggiungiamo Valle Gran Rey, un paesino incantevole sul mare. Con le sue case colorate, i negozi di artigianato e la spiaggia con sabbia nera, Valle Gran Rey resta un paese lontano dal turismo di massa , ma piuttosto un rifugio per artisti e hippy che vivono in modo naturale rispettando la natura. Acquistiamo le deliziose gallette e il miele di palma. Mangiamo qualcosa di caldo e ripartiamo per ritornare a San Sebastian che si trova dall’altra parte dell’isola. Attraversiamo di nuovo l’isola piena di curve per raggiungere la parte sud est per imbarcarci a San Sebastian.
Gli ultimi tre giorni sono dedicati dal relax, alla spiaggia e alle visite ai nostri vecchi amici di Tenerife. Lasciamo la nostra seconda casa un po’ malinconici ma sicuri di ritornarci.