Alla scoperta delle meraviglie della Thailandia

Relax sulle splendide spiagge di Koh Samui, a passeggio lungo le stradine del vecchio centro di Chiang Mai e visita alla spettacolare Bangkok… by night
Scritto da: marton
alla scoperta delle meraviglie della thailandia
Partenza il: 09/07/2017
Ritorno il: 22/07/2017
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
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Non avrei mai pensato di poter programmare delle vacanze in Thailandia, ne sentivo parlare ma l’idea, in sincerità, quei luoghi non mi avevano mai entusiasmato. Peraltro, una volta messo piede in terra di Siam, c’è bastato poco a convincermi che sarebbe stata una splendida vacanza.

Partiamo per tempo, io e mia moglie, a informarci sui voli; l’idea era di andarci due settimane a luglio. Sapevano che il periodo, quanto al tempo, non sarebbe stato dei migliori, ma considerato che di solito col meteo siamo abbastanza fortunati non ci siamo preoccupati più di tanto.

A febbraio prenotiamo quindi il volo Etihad/Alitalia Malpensa-Bangkok a poco più di € 450 A/R a persona, con scalo ad Abu Dhabi.

Dopo aver studiato cosa visitare prenotiamo anche gli spostamenti interni, prevedendo 2 giorni a Bangkok, una sosta di 3 giorni al nord a Chiang Mai e poi al mare al sud, a Koh Samui (all’interno del golfo del Siam, considerato che a luglio/agosto il clima dicono sia senz’altro meglio che a ovest, per intenderci zona Phuket).

Il volo di andata verso Chiang Mai (poco meno di un’oretta e mezza) con la Air Asia (la compagnia low cost interna) costa circa 35 euro a persona mentre gli spostamenti da Chiang Mai a Kos Samui (aereo, bus navetta verso il porto e traghetto per Koh Samui, tutto compreso) sempre con Air Asia costa circa 65 euro a persona.

Per quanto riguarda gli hotel decidiamo di “meritarci” una volta tanto un 5 stelle per i 2 giorni a Bangkok, Optiamo per il Chatrium Riverside, in riva al fiume, attratti dalle recensioni, dalla vista notturna della città dalla camera e dal prezzo (il costo è di circa 100 euro a notte, camera per due persone vista fiume, con colazione inclusa).

A Chiang Mai prenotiamo invece per 3 notti all’Empress Hotell, camera per 2 persone a 60 euro a notte, colazione compresa.

Per Koh Samui, dopo varie ricerche, decidiamo per il Crystal Bay Yacht Club, 6 notti in un bungalow a 60 euro a notte, colazione compresa.

1° giorno

Partiamo ida Malpensa alle 10:40, aereo in orario, e arriviamo ad Abu Dhabi con mezzora di anticipo. Molto piacevolmente ci comunicano che anziché dover attendere 4 ore e mezza per la coincidenza per Bangkok ci imbarcheranno su un volo che partirà 2 ore prima.

2° giorno

Arriviamo a Bangkok alle 7:00 del 10/07, anziché alle 11:00.

Cerchiamo subito in aeroporto uno sportello di cambio per prendere dei Bath (THB, la moneta locale: 100 Bath = circa € 2,65). Notiamo che ci son poche differenze tra uno sportello e l’altro, la quotazione del cambio è più o meno simile per tutti.

Scendiamo al Piano -1 e acquistiamo al ticket office i biglietti per il treno sopraelevato per Bangkok, il BTS Skytrain, veloce, comodo ed economico. Il costo del biglietto è di 45 BTH a persona (circa un euro) saliamo e partiamo verso il centro della città.

Tra i 38° esterni e i 20° del metrò l’impatto si fa sentire, dovremo abituarci.

In meno di mezzora, con un cambio di treno e l’acquisto di un nuovo biglietto (25 Bath), arriviamo al Sathon Pier, fermata di Saphan Taksin BTS, dove troviamo subito il molo da cui, circa ogni mezzora, parte il battello/navetta gratuito per il Chatrium Riverside, il nostro hotel.

Alle 11 siamo in hotel. Il Checkin è previsto per le 16:00 e chiediamo se per caso è disponibile un’altra camera. Il direttore, alla reception, smanetta qualche secondo sulla tastiera e sorridendo ci segnala che sarebbe disponibile una suite a un piano superiore (anziché al 15° che ci sarebbe “spettato”). Ci comunica anche che c’è una differenza da pagare; chiedo quanto è, pensando già a qualche 50 euro in più: il surplus è di 300 Bath, a notte.

Quindi con circa 8 euro in più a notte ci offrono in alternativa subito una suite (di circa 60 mq) al 32° piano… Non ci pensiamo un secondo e accettiamo ovviamente subito.

Posiamo i nostri bagagli in camera, una rinfrescata veloce e via, pronti per il primo impatto con Bangkok.

Non è ancora mezzogiorno e siamo già al secondo cambio di vestiti; comincio a pensare che la previsione di una maglietta al giorno sia appena sufficiente, con questo caldo afoso che ti fa sudare dopo appena 10 minuti che sei fuori.

Riprendiamo il traghetto che ci porta al Sathorn Pier dove lì di fianco ci mettiamo in fila per il battello “pubblico” (costo 30 Bath, a prescindere da dove si scende) per vedere il paesaggio dal fiume e intanto avvicinarci alla zona del Palazzo Reale, risalendo il fiume Chao (perennemente marrone, speriamo più per il fango che per altro).

Scendiamo, tra una spinta e l’altra, dopo 4/5 fermate e partiamo con le visite ai classici monumenti e templi (Wat) in zona. Nei templi si entra sempre rigorosamente a piedi nudi e con spalle e gambe coperte. Prima di entrare, vedendomi coi pantaloncini corti, mi indicano un negozietto di fronte dove acquistare dei pantaloni lunghi (leggeri, stile indiano) a soli 100 Bath cad. Più che onesti.

L’ingresso lo si paga solo per il Palazzo Reale (500 Bath a persona) ma li merita. Camminiamo per tutta la giornata.

Verso sera (alle 18.00 il sole comincia a tramontare) ci dirigiamo verso Kao San Road, una delle vie più caratteristiche di Bkk, lì vicino.

Al primo centro massaggi che troviamo, e dopo i km trascorsi camminando, decidiamo di farci coccolare un po’ con un delizioso massaggio ai piedi di mezzora, al costo di “ben” 150 Bath a persona…

Dopo il massaggio sbirciamo per qualche bancarella e tra i vari locali/ristoranti che si affacciano sulla via. Dopo un cortese ma fermo “no tanks”, accompagnato come sempre da un sorriso, a una signora di mezza età che voleva proporci dei simpatici spiedini di scorpione alla griglia, optiamo per uno dei tanti bar/ristoranti. I prezzi sono più o meno simili tra tutti, la fortuna è che in quello scelto ci sono le foto dei piatti, sul menù.

Dopo esserci gustati un impronunciabile piatto tipico Thai, accompagnato da Garlic Bread (che diverrà il tipo di pane usuale in ogni pranzo) e una fresca birra Chang da mezzo litro (idem) paghiamo il conto, 720 Bath (il costo del pranzo/cena medio per 2 persone che pagheremo poi ogni giorno).

Altra breve passeggiata e poi, per il ritorno al nostro albergo, decidiamo di provare il TukTuk (in fondo alla via ce ne sono a decine, in attesa).

Memori di quanto letto, e dopo aver spiegato bene all’autista dove fosse il nostro hotel (a circa 10 km di strada, da Kao San Road, Bangkok è davvero enorme) dopo la prima richiesta di 300 Bath ci accordiamo per 150 (circa 4 euro) senza nemmeno insistere troppo.

Anche questa è un’esperienza da provare assolutamente, stando pronti a chiudere di tanto in tanto gli occhi per evitare di morire d’infarto mentre il TukTuk sfreccia tra le auto.

In poco meno di mezzora arriviamo all’albergo e, dopo una bella doccia e un the, ci affacciamo al balcone per guardare incantati quello splendido spettacolo che è Bangkok riverside by night.

3° giorno

Ci svegliamo già alle 6:30 (ci vuole un po’ ad abituarsi al fuso di 5 ore). Poco male, decidiamo di andare alla piscina del 6° piano, tutta a nostra disposizione. Fa già un discreto caldo e una bella nuotata non dispiace per nulla. Doccia, e dopo una stratosferica colazione (dove si poteva trovare dal sushi, ai noodles con le cipolle, al caffelatte con brioche e marmellata) siamo pronti a uscire.

Riprendiamo il battello da Sathon Pier per arrivare alla zona del Palazzo Reale. Scendiamo al Terminal Traghetti e dopo una breve contrattazione ci prenotiamo per un giro di un’ora in barca tra i canali di Bangkok, al costo di 1100 Bath per 2 persone. Siamo solo noi su una di quelle classiche barche lunghe e strette, coloratissime, da almeno 20 posti.

Tour caratteristico, ma in tutta onestà nulla di imperdibile. Ogni tanto si incontra qualcuno in barca che ti propone qualcosa da mangiare o qualche souvenir, si vedono diversi edifici che prospettano verso i canali, la preoccupazione più grande è quella di evitare di venire in contatto o addirittura cadere nell’acqua, che nei canali interni – senza troppi giri di parole – è in sostanza una fogna a cielo aperto.

Una volta scesi riprendiamo un TukTuk che per 150 Bath ci porta nella zona del MBK Center, un centro commerciale su 5 o 6 piani dove si trova di tutto, impossibile girarlo interamente in un pomeriggio. Conviene andare “mirati” verso quel che vi interessa, guardando dal tabellone la mappa dei “negozi” presenti in ogni piano.

Usciti da MBK, dopo qualche acquisto da portare a casa e un altro cambio di dollari, facciamo un giro in una galleria d’arte di fronte (begli interni), alla Jim Thompson house (originale e carina) per poi dirigerci al centro commerciale Siam Discovery, finendo al SIAM Paragon (il tutto nel raggio di 500 mt) dove troviamo l’intero piano terra dedicato a ristoranti, tipici thai e non.

E’ già ora di cena e dopo aver sbirciato in qualche menù ci sediamo in un ristorante tipico Thai dove mangiamo il solito piatto impronunciabile thai “not spicy please” e la solita birra fresca. Tutto molto buono, ai soliti 750 Bath per la cena in due.

Torniamo in albergo, questa volta col metrò, e prima di ritirarci in camera ci prendiamo un aperitivo seduti ai tavolini esterni del bar dell’hotel, di fianco al fiume. Il tempo di sederci e il cielo si apre letteralmente, scaricando una cascata di acqua mai vista, per 10 minuti ininterrottamente; attendiamo che finisca standocene riparati buoni buoni sotto l’ombrellone, sperando che tenga.

4° giorno

Dopo la solita colazione esagerata prepariamo le valigie e, in attesa di recarci all’aeroporto per il volo verso Chiang Mai, giriamo un po’ nei pressi dell’albergo alla ricerca di angoli caratteristici. Classica foto al bar sul terrazzo di Una notte da leoni 3, due passi tra qualche bancarella, e ritorno.

Alle 10 prendiamo il taxi per il vecchio aeroporto di Don Mueang, utilizzato per i voli interni.

40 minuti di strada, col taxi con “meter” chiamatoci dall’albergo. Nel nostro caso, con poco traffico, la spesa è stata 270 Bath + 30 di mancia per il viaggio + 140 Bath per l’autostrada (a carico del cliente).

Facciamo il check-in in aeroporto (self service alle macchinette) e siamo pronti per l’imbarco in direzione Chiang Mai.

Dopo un volo di circa un’ora e un quarto atterriamo in orario. All’uscita ci aspetta l’autista del bus navetta dell’Hotel (prenotato prima di partire via mail, 100 Bath a persona) che ci porta all’albergo.

Una rinfrescata, cambio vestiti, e via per la prima visita a Chiang Mai.

In 15 minuti raggiungiamo a piedi il centro vecchio della cittadina, racchiuso in un quadrato di mura di circa 2 km x 2. Stradine molto caratteristiche, l’aria che si respira ti spinge a fare le cose con più calma rispetto al caos di Bangkok.

Il noleggio di una bicicletta costa una stupidata, 50 Bath al giorno (un motorino 100) la zona è tutta in piano e quindi se voleste girarla “autonomamente” potrebbe essere una idea simpatica.

Continuiamo comunque a piedi un giro per qualche Tempio, ingresso gratis in tutti al solito a piedi nudi, e nel frattempo sbirciamo in qualche ristorante per scovare un buon posto dove cenare la sera.

Ci fermiamo per prendere un frappè fresco take-away e al momento di pagare ci viene un flash: “Abbiamo dimenticato i soldi nella cassaforte a Bangkok!”.

Ci fiondiamo all’albergo e proprio appena prima di comporre il numero dell’Hotel mi arriva sullo smartphone una mail dell’Hotel Chatrium dove mi dicono di aver trovato i soldi all’interno della cassaforte della nostra camera, allegando tanto di foto.

Sospiro di sollievo, chiedo loro se possono effettuarmi un rimborso sulla mia carta di credito. Gentilissimi mi rispondono che non c’è alcun problema. Plauso all’onestà, e mi chiedo se in un qualsiasi altro hotel delle nostre parti si sarebbero comportati allo stesso modo….

Doccia, cambio vestiti, e fuori di nuovo, più sereni e sollevati.

Dopo la cena, prima di rientrare, puntiamo verso il Night Market, una sconfinata spianata di bancarelle di ogni genere dove poter comprare di tutto di più a prezzi praticamente irrisori, perlomeno per gli standard europei. La gioia delle donne per i regalini da portare a casa (inutile dire che il prezzo lo si tratta sempre). Se volete potete provare anche i pesciolini che tolgono le pellicine dai piedi o un buon gelato fatto al momento, su una piastra ghiacciata.

5° giorno

Dopo la solita classica abbondante colazione (anche questo hotel non scherza quanto a proposte) siam pronti per il giro nelle stradine di Chiang Mai.

Stavolta appena fori dall’hotel prendiamo il taxi rosso, 30 bath a persona, che ci porta direttamente in “centro”.

Passiamo anche al Carcere femminile di Chiang Mai, come ci avevano consigliato alla reception, per prenotare un massaggio per la sera. In pratica insegnano alle carcerate la tecnica dei massaggi in modo che, una volta uscite, possano continuare a farlo come lavoro, inserendosi in certe cooperative create all’uopo. Ci piace l’idea di poter contribuire, nel nostro piccolo.

Purtroppo ci dicono che il massaggio all’interno del carcere si puo’ prenotare solo per il giorno dopo. Peraltro, 50 metri più avanti, troviamo proprio una di quelle cooperative di ex carcerate, e prendiamo un appuntamento per un massaggio Thai la sera alle 18.00.

Al pomeriggio, su indicazione di una gentilissima ragazza locale che ci aveva scorto a consultare la mappa della città, programmiamo una gita al tempio di Doi Sutep, qualche km fuori città.

Ci indica la fermata dove prendere i taxi per andarci, appena fuori il lato nord delle mura della città vecchia. Ci andiamo subito, paghiamo i 500 Bath A/R a persona e si aspetta che il taxi/furgoncino si riempia di persone, per partire. Mezzora di strada in salita con diverse curve/tornanti (a mezzogiorno mangiate leggero) e si arriva in cima. Lo spettacolo è più che meritevole, specie salendo la scalinata di non so quanti gradini (peraltro agevole) tra un rumore assordante di cicale e grilli.

Quando scendiamo dopo circa 1 ora e mezza (ricordatevi il numero del taxi, riprenderete quello) in attesa di ripartire si fa un giretto tra le bancarelle e, se avete il coraggio, potrete assaggiare un bel fritto misto take away di insetti e larve fritte a 100Bath. Mi direte voi come è.

Rientro verso le 17.00, e dopo uno squisito frullato fresco in un delizioso baretto trovato per strada, ci dirigiamo verso il nostro massaggio.

Tenete conto che il massaggio Thai è il tipo “strong”, a differenza del massaggio Oil (coccole allo stato puro) o Coconut (tipo scrub), peraltro tutti da provare.

Dopo un’ora di massaggio (costo 300 Bath a testa) ci offrono il classico the.

Prima di rientrare in albergo per una rinfrescata passiamo in un’agenzia per prenotare il One Day Tour al Triangolo d’oro di domani. Dopo un po’ di trattativa ci accordiamo per 1400 Bath a persona viaggio A/R, sosta ai geiser, visita al villaggio delle donne col collo lungo, White Temple, pranzo Thai a buffet e gita sul Mekong, con puntatina in Laos al mercatino per turisti.

Nota: tutte le gite fuori città le organizzano di fatto 1 o 2 grosse società/agenzie viaggi, che poi distribuiscono i biglietti alle varie agenzie turistiche sparse per la città, ne trovate una ogni 20 metri. Partono da almeno 2200 Bath per concordare intorno ai 1400-1500. Quindi per prenotare: un’agenzia vale l’altra, scegliete chi è più simpatico o chi vi fa il prezzo migliore, i tour che vengono proposti sono praticamente gli stessi.

La sera si mangia in quella che potrei definire una deliziosa “trattoria” Thailandese e poi via, nuovamente in giro tra le bancarelle del Night Market.

6° giorno

Sveglia alle 7.00, si parte col classico Van Toyota da 12 posti in direzione Chiang Rai per il tour al Triangolo d’Oro.

Dopo una breve sosta alla zona dei geiser (una pozza di 2 mt x 2 mt, calda, dove immergerei piedi, niente di che) si riparte verso il confine tra Thailandia, Birmania e Laos.

Lungo la strada sosta veloce per vedere le donne col collo lungo (molto commerciale, evitabile) e successiva sosta lungo la strada al cosiddetto White Temple. Molto bello, caratteristico, ma soprattutto molto “turistico”, non ha nulla a che vedere con gli altri templi finora visti (è stato costruito poco meno di 30 anni fa da un artista Thai), però è bello. Ingresso 30 Bath.

Si prosegue fino a incontrare il Mekong al confine coi tre stati, per un veloce pranzo Thai (noodles coi gamberetti, verdure, frutta…).

Si procede quindi con l’imbarco su un barcone lungo il Mekong, per attraversarlo e portarsi in Laos sulla sponda opposta.

Sosta al mercatino a stretto uso e consumo dei turisti, assaggio del sakè con infuso di serpente e/o coda di tigre, battello e ritorno al Van per riprendere la strada di casa.

Che dire…. 7 ore di pulmino (3,5 all’andate e 3,5 al ritorno) per vedere un tempio bianco, una gitarella in barca e poco altro è risultato oggettivamente spropositato, oltrechè particolarmente stancante, tant’è che arriviamo all’albergo leggermente delusi. (Vi rimando alle note in fondo per una alternativa a questo tour de force).

Rinfrescata in camera, massaggio veloce di mezzora ai piedi (150 bath) e cena gustandoci cestini take-away con dentro nonsocosa presi di tanto in tanto tra le bancarelle del Night Market (che in sincerità, unitamente al massaggio e alla “cena”, hanno dato più soddisfazione loro che tutta la gita al triangolo d’Oro).

7° giorno

Al mattino proseguiamo con un ulteriore giretto per Chiang Mai nei pressi dell’hotel.

Alle 11.30 torniamo in albergo a prendere le valigie per recarci in aeroporto, direzione Koh Samui.

Il Van dell’Hotel ci porta in aeroporto e alle 13.30 prendiamo il volo per Surat Thani, l’aeroporto sulla la terraferma da cui prenderemo il traghetto per l’isola.

Al gate di attesa per l’imbarco meglio sarebbe stato se non avessimo visto dalla finestra il tecnico dell’aeroporto che aggiustava non so cosa sull’ala dell’aereo che stavamo per prendere, con dello scotch (bello, di quello d’alluminio, ma pur sempre scotch) comunque partiamo, e in un paio d’ore raggiungiamo l’aeroporto di Surat Thani.

Appena scesi dall’aereo e recuperate le valigie, ci dirigiamo verso l’ufficio della Air Asia nella hall dell’aeroporto (10 mt. x 10 mt.) dove ci mettono un adesivo sulla maglietta, ci danno un bigliettino e ci dicono di raggiungere un loro Van (il classico Toyota 13 posti, sembra faccian solo quelli) all’esterno che ci porterà al molo.

Appena riempito il pulmino partiamo. Mezz’ora di strada e dopo 5 minuti di attesa ci si imbarca sul traghetto, che non era proprio l’ultimo modello in circolazione, ma contro ogni aspettativa non è affondato e non s’è fermato in mare.

Un’ora di viaggio e sbarco alle 18.00 al porto di Lipa Noi di Koh Samui, dove attendiamo che arrivi il taxi prenotato da casa (800 Bath, per 2 persone, parecchio di più rispetto agli standard cui eravamo finora abituati, ma comodo).

Mezzora di strada e si arriva al nostro Resort, molto ma molto carino, pulitissimo, col bungalow che profumava ancora di vernice fresca, a 20 metri dalla spiaggia.

Ci cambiamo, sistemiamo le valigie, e ci dirigiamo verso il ristorante sulla spiaggia, dove mangiamo una insalata mista (solo dopo ci accorgiamo del consiglio di non mangiare mai ghiaccio e verdura cruda, ma ormai è fatta).

Dopo cena ci rilassiamo in riva al mare, alla luce delle stelle, con i piedi nell’acqua tiepida e calmissima: uno spettacolo.

8° giorno

Giornata di relax totale, trascorso sulla nostra deliziosa spiaggetta a prendere sole, bere/mangiare noci di cocco aperte al momento (150 bath) e fare bagni a ripetizioni. Il mare è un olio, la temperatura dell’acqua è deliziosa, 20 persone sulla spiaggia: cosa volere di più?

Il mare non è quello dei Caraibi o delle Maldive, il sole va e viene, ma la spiaggia è davvero splendida, raccolta, per nulla chiassosa e con pochissima gente. Un paradiso.

La sera usciamo dal Resort. Non è proprio in centro e decidiamo quindi di prendere un motorino, anche per spostarci i prossimi giorni. Scooter Honda 150cc 2 posti, 150 Bath al giorno, noleggiato per 4 giorni. La scocciatura è che vogliono il mio passaporto da tenere come “cauzione”, glielo lasciamo dopo aver chiesto alla nostra reception se erano affidabili: ok.

Partiamo alla volta di Lamai. Casco in testa (con sotto un cappello, a scanso di pidocchi) e via, guidando contromano. E già, in Thailandia si viaggia a sinistra, ricordatevelo sempre, specie al mattino appena svegli, prima di imboccare soprapensiero la corsia di destra come se foste a casa vostra.

Altra cosa da tener presente: i motorini non hanno assicurazione, quindi obbligatorio farsene una da casa (sia sanitaria che RC, noi l’abbiamo fatta con la Columbus, peraltro simile a quella della Europe Assistance. Per fortuna non ne abbiamo mai avuto bisogno).

Giretto a piedi a Lamai (distante 5 minuti in motorino dal nostro Resort) cena e rientro a casa.

In motorino meglio stare sempre attenti, specie di notte, in quanto diversi Thailandesi amano alzare il gomito oltre una certa ora. Peraltro se vi atterrete al limite di 45 km/ora, con gli occhi ben aperti sarete in grado di evitare auto/moto/trabiccoli vari che di tanto in tanto vi spuntano fuori, a volte senza luci, senza rispettare gli stop.

9° giorno

Decidiamo di fare un giro turistico in motorino verso il nord dell’isola.

Dopo la solita abbondante colazione partiamo. La strada, perlomeno quella “principale” che percorriamo, è in discreto stato di manutenzione e il tempo ci è amico. Puntiamo dritti verso la zona di Maenam, son circa 15 km. In mezzoretta arriviamo tranquillamente, il traffico non è esagerato. Arriviamo poi ad Anong e scendiamo in spiaggia da una delle tante stradine (asfaltate). Ci ritroviamo di fronte una spiaggia sabbiosa lunghissima e liberissima, parcheggiamo a 10 metri dal mare, che è leggermente mosso rispetto alla zona est dell’isola, ma nemmeno tanto. Il tempo di asciugarci dopo un bagno, e si riparte verso il Fisherman’s Village Bophut, dove lasciamo il motorino, prendiamo qualcosa da mangiare per il pranzo e giriamo per le stradine del paesello, molto carino.

Dopo un aperitivo ripartiamo per la spiaggia di Chaweng, dove trascorriamo tutto il pomeriggio tra un bagno e l’altro, in una spiaggia di spiaggia bianca con pochissima gente, all’ombra di alcune piante direttamente sulla spiaggia. Il mare ricorda un po’ l’Adriatico, più pulito. la bassa marea impone una camminata di un centinaio di metri prima di arrivare a una altezza di un paio di metri. Delle fastidiosissime moto d’acqua sfrecciano a 200 metri dalla costa, rovinando la pace e la quiete che dovrebbe regnare per legge in un posto così bello. Ci ritroviamo contenti di aver scelto il nostro Resort con la sua spiaggia quieta.

Ogni tanto passa un vucumprà, ma basta un sorriso per fargli capire che non vogliamo nulla. A differenza dei “nostri” qui tutti sono tutti regolarmente autorizzati dall’amministrazione comunale, con tanto di pettorina verde con la scritta del comune in bella vista.

C’è anche qualcuno di loro che si mette a grigliare pannocchie e altro da vendere ai bagnanti, sulla battigia, e col sole che c’è vien da chiedersi come facciano a resistere al caldo.

Alle 6 torniamo a casa per una doccia prima di uscire per la cena.

Torniamo a Chaweng, ove avevamo visto un posto che ci “ispirava”, direttamente sulla stradina interna e con tanto di griglia (molto pulita) in bella vista: ristorante Sala Thai. Una volta seduti troviamo camerieri cordiali e veloci che ci consigliano qualche piatto locale, accompagnato dalla solita birra Chang e da una bottiglia di acqua.

Il mangiare è molto buono e prima di uscire chiediamo se conoscono qualche agenzia a cui rivolgerci per una gita di un giorno nelle isole vicine.

La cameriera, molto dispiaciuta perché a quell’ora un suo “amico” aveva già chiuso l’ufficio, ci indirizza in un’altra agenzia poco distante (anche se pare che agenzie per i vari tour non ne manchino per nulla).

Entriamo e dopo una breve panoramica delle varie “alternative” optiamo per il tour di un giorno all’isola di Koh Tao, con possibilità di snorkeling, che ci alletta assai.

Partenza la mattina successiva alle 7.30 e rientro in serata. Prezzo complessivo iniziale come da depliant: 2.200 Bath; prezzo definito, trattato come usanza: 1.500 bath a persona, in contanti, comprensivo di recupero in hotel, motoscafo, pranzo, maschera per snorkeling, ecc ecc.. Prezzo più che onesto, considerato quanto offerto.

Giro per le bancarelle e al mercatino serale e poi ritorno al Resort, per essere pronti al mattino seguente alle 7.30.

10° giorno

Ci alziamo alle 6.30, colazione con calma e pronti in portineria alle 7.20, in attesa dell’arrivo del Van. 7.30, 7.45, 8.00…. nessuno. Chiamiamo quello dell’agenzia (il fatto che al momento della prenotazione ci avesse detto di non agitarci se il Van ritardava un po’ doveva probabilmente farci capire qualcosa…). Dice che si informa. Ci richiama dopo 5 minuti dicendo che il van è in arrivo. Alle 8.30, mentre stavo cominciando a comporre ancora il suo numero, arriva finalmente il van per il molo. Saliamo, con l’autista che si piega a mani giunte per chiederci scusa, non abbiamo il coraggio di arrabbiarci. Saliamo.

Mezzoretta di strada e si arriva al molo, un km a nord dell’aeroporto di Koh Samui (a proposito: se ci passate, in questo aeroporto, perdeteci almeno un’oretta a girarlo. Sembra di essere a Gardaland, davvero incredibile).

Arrivati al bancone di accettazione ci mettono un filo di lana colorato al polso, i battelli (3 o 4) li formeranno in base ai colori.

Dopo 10 minuti ci imbarcano e si parte, muniti di appositi giubbotti salvagente.

Poco più di un oretta di viaggio sul motoscafo veloce da 40 posti (che a 60 all’ora, anche se sull’acqua calma, non sono proprio una passeggiata) e si arriva a una baia di Koh Tao per la prima immersione. Solo questa sosta vale il viaggio, se amate lo snorkeling è il vostro posto. Penso di aver visto pesci e paesaggi marini anche meglio che a Sharm, che è tutto dire. Con la GoPro ci divertiamo a filmare pesci, coralli e anemoni coloratissimi. Non ci sono gli squaletti, pazienza.

Dopo 45 minuti si parte per attraccare al porto di Koh Tao, per il pranzo. Soliti piatti Thai e riso a volontà, a buffet.

Dopo un’oretta si parte per l’isola di Koh Nang Yuan, 10 minuti e si sbarca di nuovo.

Un sacco di gente, ma un vero paradiso. Volendo si puo’ salire al belvedere, con mezzora di passeggiata, ma preferiamo andare subito in mare nella baietta “dedicata” allo snorkeling, e ci immergiamo per un’oretta buona. Non verremmo via più, in acqua c’è uno spettacolo unico.

Su questa isoletta (privata) è vietato introdurre bottiglie di plastica e sdraiarsi in spiaggia con l’asciugamano, tengono molto alla salvaguardia dell’ambiente e soprattutto a evitare che venga portata via la sabbia della spiaggia, già erosa dal mare. Addirittura quando si sale sul molo per imbarcarsi alla partenza si passa per delle piscinette per lavarsi i piedi dalla sabbia.

Alle 16.00 si riparte. Arriviamo verso le 17.00 al molo di Koh Samui e dopo un succo e qualche biscottino ci riportano al Resort. Davvero una bella giornata.

Doccia e ci prepariamo per uscire a cena. Stasera ci dirigiamo a sud, verso Lamai Beach, sempre con lo scooter.

Arrivati al paese chiediamo qualche informazione a un simpatico venditore di orologi che ci indirizza in un ristorantino sul mare. Dopo un po’ di giri a zonzo, (le indicazioni dei ristoranti sulla spiaggia ve le potete scordare) troviamo un locale di poco più di 10 posti, vista mare (a 10 metri) dove mangiamo dell’ottimo esce alla griglia spendendo i soliti 800 bath in due.

Passeggiata per qualche bancarella, e ritorno al Resort.

11° giorno

Oggi altra giornata di relax totale, in spiaggia. Il tempo varia dal sereno, al poco nuvoloso al nuvoloso, ma la temperatura è sempre gradevole. I bagni si sprecano, così come non ci facciamo mancare nemmeno il solito massaggio in spiaggia.

La sera, lavàti e cambiàti, puntiamo al ristorante Baobab, lungo il mare di Lamai beach, del quale avevamo raccolto poco prima qualche informazione via internet. Fortunatamente, perché diversamente saremmo ancora lì in giro a cercarlo.

Non troverete la minima indicazione o insegna, ma se alla fine il ristorante ci arrivate vivrete una delle cene più romantiche e piacevoli che abbiate mai provato.

Tavolino in riva al mare, le onde che quasi vi bagnano i piedi, luna, rumore del mare, luce di candela e pesce grigliato spettacolare, un cameriere a disposizione solo per noi, un altro “dedicato” a tenere a bada un gatto che non desisteva dall’avvicinasi al nostro tavolo. Questa volta però a 1050 Bath in totale (ben 14 euro a testa…).

Il ritorno è senz’altro più semplice e veloce dell’andata, stavolta in 15 minuti siamo a casa.

12° giorno

Oggi decidiamo di provare Lamai Beach. Il mare e la spiaggia sono simili alla spiaggia di Chaweng, solo con meno frastuono in giro.

Oziamo piacevolmente tutto il giorno, con piccola sosta verso mezzogiorno per una passeggiata all’interno per cercare qualcosa da mangiare (soprattutto frutta, deliziosa dappertutto) e ritornare poi in spiaggia fino a sera.

La sera, dopo il rientro, “scopriamo” su Trip Advisor quasi per caso un ristorante a 100 mt dal nostro Resort, lungo la strada: il Romantic Bamboo, con buone recensioni. Siamo lì vicino, entriamo per chiedere se c’è posto (nel nostro inglese improbabile) e sembra che ci risponda Samuele Bersani.

Per farla breve: il ristorante è di due fratelli Bolognesi, che si son messi assieme a due Thailandesi e 4/5 anni fa hanno aperto quel ristorantino, a Koh Samui.

Inutile dire che si puo’ scegliere sia mangiare italiano che Thai, o “misto”; noi abbiam scelto ovviamente ancora Thai.

La spesa complessiva è stata di poco più di 1000 bath, che sono stato ripagati ottimamente dall’ambiente, dalla cordialità e dal delizioso cibo.

13° giorno

Ultimo giorno a disposizione, stasera ripartiremo per tornare a casa. Si preparano le valigie, che lasciamo alla reception.

Decidiamo di restare nella nostra spiaggia, dove già dal mattino alle 7 cominciamo col primo bagno. Il tempo è splendido e c’è un sole bellissimo.

Nel pomeriggio verso le 4 in 2 minuti diventa tutto buio, si aprono i cieli e scende una cascata d’acqua (la seconda volta, dopo il nostro arrivo a Bangkok) che per 10 minuti non fa vedere nulla, un muro di pioggia che ci costringe a correre a ripararci sui tavolini del bar.

5 minuti dopo ritorna però il sole che c’era prima, e possiamo di nuovo goderci il nostro ultimo mare, con le nuvole ancora nere e una luce incredibile.

Alle 7 arriva il taxi che ci porterà all’aeroporto di Koh Samui per raggiungere in aereo direttamente l’aeroporto internazione di Bangkok, dove alla 1 di notte ci aspetta il volo di ritorno.

Solita sosta “tecnica” Abu Dhabi, e alle 13.30 di sabato arrivo e sbarco a Malpensa.

Che dire, un viaggio davvero unico. Troppo, troppo breve per poter visitare anche solo la centesima parte di quello che una volta lì avremmo voluto visitare.

L’idea è che presto ci “dovremo” ritornare.

Lascio infine alcune informazioni molto “pratiche” seppur a volte banali, del tipo di quelle che avrei voluto trovare io prima di partire e che non sempre ho letto nei vari forum:

Quando in Thailandia incontrerete qualcuno, o ve ne andate, salutate sempre sorridendo, mani giunte al petto e capo leggermente chinato. Dopo un po’ vi accorgerete che è carina, come usanza, e non potrete farne a meno.

Il Thailandese lo parlano e lo capiscono solo i Thailandesi (e penso nemmeno tutti). Fatevene una ragione, da subito. Arrabattatevi con l’inglese, con i gesti (vedi sopra) poichè anche solo a imparare a dire “grazie” (Kop khun khrap) ci metterete almeno una settimana.

In genere vi sorrideranno sempre tutti. Un Thailandese ci ha detto peraltro che loro hanno almeno 15 modi di sorridere diversi. Quindi non è detto che quello che a voi sembra un sorriso sincero lo sia solo per circostanza. Saranno comunque – in genere – sempre tutti molto gentili con voi.

In pubblico abbiate sempre il massimo rispetto (in alternativa: rimanete indifferenti) verso le immagini del Budda o del vecchio re, sono entrambi adorati dai Thailandesi. Forse ancora di più il secondo, in onore del quale in ogni edificio “pubblico”, e anche negli hotel, c’è una specie di “altarino” con tanto di foto. Più di un “locale” c i ha confermato che la polizia ci metterebbe niente a prendervi e ficcarvi in una cella, gettando la chiave.

Con un minimo di conoscenza di inglese ve la caverete alla grande. Tenete conto che a noi è capitato un “negoziante” che sosteneva che l’orologio che voleva piazzarmi era “no bittli” (5 minuti per capire che voleva dire “senza batteria”…) quindi con il vostro “the cat is on the table” vi sentirete dei madrelingua.

Escludendo gli hotel e poco altro tutto lo pagherete in Bath. Se non volete pagare troppe commissioni coi prelievi internazionali portatevi un po’ di dollari o euro da casa, che potrete cambiare in un minuto agli sportelli che troverete ovunque per strada.

Il cambio, aggiornato al luglio 2017, normalmente era 1 euro = 37/38 Bath, non ci sono commissioni. A volte per l’operazione vogliono il vostro passaporto.

Per i prelievi con carta di credito potete usare i bancomat ATM (dipende dalla vostra banca ma normalmente avrete addebitate commissioni di circa 5/6 euro a prelievo)

Nel 90% dei casi per un acquisto dovrete contrattare sempre, tenendo peraltro conto che 100 Bath sono poco più di due euro e mezzo.

Quando volete comprare qualcosa e fate la vostra offerta minima, se la accettano non scendete oltre. Son buoni e bravi ma è facile che così si arrabbino (come peraltro ci arrabbieremmo anche noi). Piuttosto state bassi all’inizio per salire piano piano.

Se trovate qualcosa che vi piace e il venditore non scende col prezzo, non preoccupatevi: salutate con un sorriso, mani giunte al petto e proseguite, dopo 20 metri troverete lo stesso articolo al vostro prezzo.

Tenete sempre a portata una banconota da 20 Bath (50 cent/€) per le mance, a chi vi capita. Vi ringrazieranno come avessero ricevuto 10 euro.

Se prendete il Taxi e non avete molta padronanza con l’inglese chiedete semplicemente “Meter?” (il tassametro, che va in base alla distanza percorsa). Se vi dicono di no sorridete, dite no, e aspettate 5 secondi che si fermi il successivo taxi. Prima o poi lo trovate uno che dice sì (e così pagherete in base al tassametro) e a quel punto lasciategli anche 20/30 Bath di mancia per la buona volontà (se riuscite: controllate però col navigatore che strada fa, a volte allungano apposta…)

In alternativa ai taxi “classici” potrete usare (oltre ai mezzi pubblici) i taxi rossi aperti da 10/12 posti (costo circa 30 Bath a persona a tratta) o i Tuk Tuk, che sono degli Ape Piaggio aperti 2 posti (se vi chiedono 200 chiuderete la trattativa a 100). Nelle città c’è molto inquinamento, ma non morirete di certo per quella mezzora in cui li userete, e in compenso vi divertirete.

Quando camminate per strada non preoccupatevi se ogni Taxi o TukTuk che passa vi suona, è il loro modo per chiedervi se volete salire. Se volete usarlo basta che alziate la mano e in 5 secondi ve ne troverete uno a disposizione.

Scordatevi di noleggiare un motorino (o anche un’auto) per girare Bangkok, sareste dei folli. Al nord invece (Chiang mai, Chiang Rai… ) e al mare (perlomeno a Koh Samui dove siamo stati noi) potrete invece noleggiare una moto per 2 posti a 100/150 Bath al giorno, e vi sarà utilissimo per i vostri spostamenti.

A Koh Samui di distributori di benzina ce ne sono pochi (la benzina costa circa 25 Bath al litro) ma in compenso lungo le strade troverete facilmente – almeno ogni km – dei “trespoli” con su delle bottigliette di benzina take-away da 1 litro, quindi difficilmente resterete a secco.

Diversi mercati “importanti” sono aperti solo nei weekend, quindi informatevi e tenetene conto qualora vogliate visitarli.

Nel 90% dei negozi (non tanto in città, quanto nel resto della Thailandia) si entra scalzi. Lasciate tranquillamente i vostri sandali/ciabatte fuori dalla porta, non ve li ruberà nessuno.

Finito ogni massaggio non abbiate fretta di scappare, in genere vi offrono sempre un the. E anche qui se potete lasciate sempre una piccola mancia (tenendo conto che lo stesso massaggio da noi costerebbe dalle 5 alle 10 volte tanto).

Se volete rimanere in contatto con l’Italia comprate una scheda telefonica Thai, esempio Happy Tourist della DTAC (una compagnia delle più diffuse, ma ce ne sono altre allo stesso prezzo e stesse caratteristiche) costo 299 Bath x 7 gg – ricaricabile c/o i 7eleven (sparsi dappertutto) comprendente: 1,5 Gb + 100 THB credito chiamate (ricaricabile) – chiamate verso Italia rete fissa circa 5 THB/min, verso cell 12 THB/minuto. Trovate gli sportelli già in aeroporto o in città.

Vestiario: se ci andate come noi a luglio quando preparate la valigia fate conto di usare almeno una maglietta al giorno. Nelle città (sia Bangkok che Chiang Mai) c’è una umidità incredibile (al mare invece si sta molto meglio) dopo 10 minuti sarete già sudati fradici. In 14 giorni personalmente ho indossato solo sandali/ciabatte, T-shirt e pantaloncini corti. Il completino in lino potrete lasciarlo tranquillamente a casa. Portatevi piuttosto un cappello e uno zaino, per l’acqua che consumerete a ettolitri (trovate ovunque mezzo litro di acqua fresca a 10 bath) o la macchina fotografica (se siete patiti di foto come me).

Per gli acquazzoni (noi in 14 giorni a luglio ne abbiamo beccati solo 2) l’ombrello fa poco, dovete per forza ripararvi sotto un tetto vero. Per il resto, quando ci sono due gocce, molto meglio un cappellino, un ombrellino portatile o un poncho/Kway (all’occorrenza li trovate in qualche bancarella o al 7eleven a 70/80 Bath).

Se non volete prendere la scheda SIM per l’uso di internet e le telefonate, come navigatore (Android) vi consiglio l’App Map Factor, versione Free, se già non lo conoscete. Scaricatevelo da casa, con anche la mappa della Thailandia (o della nazione che volete) ricordandovi anche di memorizzarvi tra i preferiti (o sotto copertura WiFi) i luoghi dove pensate di andare. Impostando la destinazione potrete usufruire di un ottimo navigatore offline, magari non preciso come Google Maps ma decente, e soprattutto gratis.

Noi abbiamo mangiato spesso frutta fresca, anche strana (squisita) dalle bancarelle, sbucciata al momento, e non abbiamo mai avuto problemi intestinali. Per prevenirli abbiamo portato da casa delle pastiglie di fermenti lattici, che prendevamo ogni sera assieme a delle pastiglie di melatonina per agevolare il sonno (5 ore di fuso si sentono).

Quando volete scegliere un ristorante più che i piatti o i prezzi (più o meno simili dappertutto) se riuscite date prima un’occhiata alla cucina. Non si puo’ pretendere chissà cosa, ma perlomeno potrete scegliere il posto meno sporco.

Ricordate che in Thailandia ci sono fondamentalmente due tipi di mangiare: Piccante e molto piccante. Se non siete particolarmente amanti di peperoncino e/o pepe (come il sottoscritto) assicuratevi di chiedere sempre “no spicy, please”. Il curry e altre spezie invece ve lo troverete ovunque, ma dopo un po’ – nel bene e nel male – diventerà parte integrante della vostra vacanza.

Per chi vorrà andare al nord verso il Triangolo d’Oro, da Bangkok, per poi dirigersi al mare di Koh Samui consiglio questa variante, senz’altro più “funzionale”, piacevole e meno stressante di quello che abbiamo fatto noi, con base sempre a Chiang Mai:

Bangkok > Chiang Rai, in aereo (Air Asia, dall’aeroporto vecchio, circa € 35/persona a tratta);

Soggiorno a Chiang Rai di almeno un giorno, oltre alla giornata per Tour al Triangolo d’oro;

Trasferimento a Chiang Mai (es. con Green Bus circa 400 Bath/persona a tratta);

Soggiorno a Chiang Mai di almeno 2 giorni;

Partenza per Koh Samui con pacchetto Air Asia comprendente aereo/van/traghetto (costo circa € 65/persona a tratta, tutto compreso).

Buon Viaggio!

Marco



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