Lefkada: l’isola dove il mare incontra la montagna
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Caratteristica di Lefkada è la concentrazione di tutte le spiagge sulla costa occidentale, e in particolare nella zona di Agios Nikitas. La costa orientale, che dà sulla Grecia continetale, ha esattamente l’aspetto della costa veronese del lago di Garda, con acque scure, paesini turisticizzati e piccole spiagge di ciottoli. Avrò comunque modo di parlare più approfonditamente di quello che abbiamo visto e di dare consigli utili sull’isola nella narrazione giorno per giorno della nostra vacanza.
GIOVEDÌ 20 LUGLIO
Siamo partiti da Bergamo diretti a Preveza con un volo Blue Panorama, una compagnia italiana specializzata in destinazioni di mare sia in Europa che nei Caraibi. Nonostante ci fosse stato detto che la compagnia è spesso in ritardo, siamo partiti alle 16:45 e siamo atterrati alle 19:40 come previsto (il volo è durato due ore, visto che la Grecia è un’ora avanti rispetto a noi). La costa greca vicino a Preveza è molto suggestiva vista dall’alto, visto che è costellata di lagune e isolette.
Abbiamo prenotato la nostra auto a noleggio, una Nissan Micra, con la compagnia inglese Green Motion. Tra i tempi biblici per consegnarci la macchina e l’impossibilità di stipulare un’assicurazione completa sul luogo, ci sentiamo di sconsigliarla vivamente. È importante avere in mano un’auto piccola per vedere Lefkada, visto che molte strade sono estremamente strette.
Lefkada è collegata alla terraferma da un lungo ponte, e vi si giunge dall’aeroporto in un quarto d’ora. Il nostro alloggio, il residence Averto, si trova ad Agios Nikitas, nella parte nord-occidentale dell’isola, raggiungibile in un altro quarto d’ora da Lefkada città. Appartamento grande e bagno con finestra, ma pulizia migliorabile e posizione rumorosa sulla strada.
Ora che ci siamo sistemati e tutto, si erano fatte le 22, quindi abbiamo deciso di mangiare ad Agios Nikitas. Questo villaggio consiste essenzialmente in una lunga strada pedonale in leggero dislivello che termina con una piccola spiaggia. È un luogo prettamente turistico, quindi qui una taverna vale l’altra, e non vi dovete aspettare di mangiare un granché bene.
VENERDÌ 21 LUGLIO
Come nostra prima spiaggia abbiamo scelto Kathisma, a 5 minuti da Agios Nikitas. Al nostro arrivo poco prima delle 9 (siamo molto mattinieri) la spiaggia era deserta, e abbiamo notato che qui come in altri posti la gente inizia ad arrivare dopo le 11. Meglio così: abbiamo avuto modo di trovare parcheggio proprio davanti alla spiaggia, mentre i più tardivi si sono accontentati di posteggiare lungo la strada in dislivello.
Kathisma è una lunga spiaggia di sabbia grossolana, attrezzata per la maggior parte con bar e ombrelloni, che vanta di bellissime acque che dal turchese sfumano verso tonalità sempre più scure del blu. Notiamo anche che l’acqua, seppur bellissima, non è esattamente limpida – si può dire che ha un aspetto quasi lattiginoso. La spiaggia è adatta per nuotare, ma non per camminare, visto che il bagnasciuga è in dislivello e la sabbia grossa fa sprofondare il piede. Interessante a Kathisma è la possibilità di fare parapendio, al costo di €80 per volo.
Per la cena abbiamo deciso già da prima della vacanza che ci saremmo spostati nell’entroterra, dove notoriamente in Grecia si trovano i posti migliori. Dopo un’accurata selezione su TripAdvisor, abbiamo scelto Ta Lytrata, nel villaggio di Eglouvi, situato nel cuore dell’isola e conosciuto per la coltivazione delle lenticchie. La strada per raggiungere il posto è larga e agevole, anche se ti costringe a tornare a Lefkada città. Questo posto vanta di una media di 5 stelline su 5, e non possiamo che dar retta agli altri viaggiatori che l’hanno valutato: tutto squisito, dalla zuppa di lenticchie al capretto alle erbe. Qui abbiamo inoltre avuto modo di provare la frutta sciroppata tipica di Lefkada. Abbiamo notato come tutti gli altri clienti della trattoria fossero italiani – garanzia del fatto che si mangiasse davvero bene.
SABATO 22 LUGLIO
Anche questa volta restiamo in zona, però andando verso nord. In pochi minuti di auto raggiungiamo la spiaggia di Pefkoulia, che si trova sulla strada costiera principale. Anche qui c’è la sabbia grossa, ma il mare è molto più limpido. Notiamo subito come, purtroppo, sulla spiaggia ci siano molte alghe. Pefkoulia ha una parte attrezzata con bar e ombrelloni, ma oltre una formazione rocciosa superabile agevolmente a piedi inizia la bellissima spiaggia libera, con fine sabbia bianca e acque decisamente migliori. Evitate di spendere €6 per lettini e ombrellone, e accampatevi nella macchia mediterranea, dove profumati alberelli vi faranno ombra. Come prevedibile, specialmente nell’affollata parte attrezzata, nel primo pomeriggio molte alghette moleste sono comparse nelle acque vicino alla riva di questa spiaggia, rendendo il bagno meno piacevole. Per fare un bagno senza alghe, la per nulla affollata parte libera è nuovamente la soluzione. Insomma, hanno scelto la parte peggiore per mettere gli ombrelloni. Questa è una buona spiaggia per camminare e, tutto sommato, trovo che sia la più adatta per le famiglie.
Per la sera abbiamo scelto il ristorante che si trova nel minuscolo villaggio di Nikolis, nell’entroterra a sud di Agios Nikitas. Nonostante le buone recensioni, si è rivelato uno dei posti peggiori in cui abbiamo mangiato in Grecia: nessun rispetto per le norme igieniche, cibo unto e stantio e servizio lentissimo. Dire che era immondo sarebbe fargli un complimento. Ci abbiamo messo 2 giorni per digerire quello che ci hanno rifilato! Unica nota positiva: abbiamo visto due tassi e una volpe sulla strada per Nikolis – due incontri davvero suggestivi, ma se è nel vostro interesse mangiare bene, evitate questo luogo come la peste.
DOMENICA 23 LUGLIO
Ancora una volta scegliamo una spiaggia più a sud per la nostra giornata di mare. Oggi tocca a Kalamitsi, che si raggiunge dopo una lunga, stretta e tortuosa strada di tornanti. Ovviamente, essendo arrivati molto presto, abbiamo trovato liberi i posti più vicini alla spiaggia.
Kalamitsi è una lingua di sabbia grossolana lunga sì e no 20 metri dove ogni metro quadrato ha il suo ombrellone. Un luogo estremamente soffocante, per di più con un mare mosso e pieno di grandi massi che non permettono di fare il bagno agevolmente. Se però camminate per 10 minuti (sia via mare che via terra), arriverete a Megali Petra, una lunga spiaggia di sabbia bianca molto scenografica con qualche ombrellone e un barettino imboscato che vende tutto quello che vi potrebbe servire. Megali Petra è un luogo davvero suggestivo e immacolato: è poco affollata, ha delle bellissime acque perfettamente balneabili, e non presenta traccia di presenza umana – non una singola strada, non un singolo edificio visibile. Questa è stata di gran lunga la nostra preferita.
La strada del ritorno si è rivelata molto pericolosa: anche alle 18 c’è gente che viene giù! Abbiamo persino incrociato un pulmino che scendeva (pazzi) e siamo riusciti a passare per miracolo. Consiglio: ad ogni curva suonate il clacson se volete essere sicuri di evitare un frontale!
Mentre ancora digerivamo l’immonda cena della sera precedente, abbiamo mangiato nel villaggio di Tsoukalades, nella taverna di pesce Psaropoula. Per fortuna, questa volta la scelta è stata azzeccata. Il pesce freschissimo ci ha fatto dimenticare l’indigestione di Nikolis, e posso dire che le cozze mangiate qui superano persino quelle del mio ristorante di pesce preferito sulla riviera romagnola.
LUNEDÌ 24 LUGLIO
Partenza verso sud per raggiungere la celebre spiaggia di Porto Katsiki, una lingua di sassi grossi dominata da un’altissima falesia. La spiaggia dopo le 11 diventa un carnaio. Qui abbiamo fatto solo una sosta foto, visto che prediligiamo la sabbia e che le nuvole si stavano addensando sulla parte sud di Lefkada, e siamo ripartiti verso nord.
Dopo mezz’ora di stretti tornanti, siamo arrivati alla spiaggia di Gialos, che su TripAdvisor viene descritta come di sabbia dorata ma che in realtà è grigia. È attrezzata con ombrelloni e due barettini, nessuno dei quali ha un bagno. Ormai però siamo qui, e non c’è motivo di ripercorrere la lunga strada di tornanti all’indietro. Gialos è la spiaggia peggiore in cui siamo stati a Lefkada. Non c’è veramente motivo di andarci, anche perché le acque non hanno bei colori e il fondale è coperto da grossi massi che non agevolano gli spostamenti. Neanche la vista verso l’entroterra è delle migliori: sembra di stare in una cava di pietra!
A metà pomeriggio si è sentita chiaramente una scossa di terremoto di magnitudine 4.3, con epicentro in mare a 20 km da Gialos. Per fortuna non ci sono stati danni, se non qualche franetta che ha reso la strada del ritorno meno agevole.
In un ultimo tentativo di digerire la cena di due sere prima che bloccava anche la digestione del cibo della sera precedente, questa volta abbiamo saltato il pasto serale. Inutile dire che quel postaccio ha ricevuto da noi una lunga e dettagliata recensione su TripAdvisor da una stellina.
MARTEDÌ 25 LUGLIO
Per questa giornata abbiamo scelto di fare un’esperienza molto turistica e abbiamo comprato i biglietti per una crocierina che sarebbe durata tutta la giornata. Inutile dire che, visto il costo di €20 a persona, le nostre aspettative non erano molto alte. La nostra nave, Eptanisos, è salpata da Nydri, sulla costa orientale di Lefkada, dove abbiamo dovuto parcheggiare a 10 minuti a piedi dal porto. L’imbarcazione, con una capienza di 300 persone, ne conteneva probabilmente il doppio. Ci sono poi i soliti cafoni senza buon senso che fumano una sigaretta dietro l’altra sul ponte principale, impestando tutta l’aria e beccandosi gli insulti da mezza barca. Consiglio: non siate come loro e rinunciate al fumo per una giornata – vi farà bene. La gente non viene in alto mare per respirare i vostri miasmi malsani, del resto.
La prima fermata, di oltre un’ora, è stata a Egremni, una spiaggia sulla costa occidentale di Lefkada che dal terremoto del 2015 non è più accessibile via terra. Qui ho avuto il piacere di nuotare nelle acque più belle dell’isola: erano incredibilmente azzurre, e di una temperatura perfettamente balneabile. Anche con quattro barconi di turisti attraccati, c’era abbastanza spazio per godersi la nuotata. A Egremni ha seguito una breve sosta bagno di 20 minuti a Porto Katsiki.
In un’oretta di navigazione, la nave ha raggiunto l’estremità nord della nostra amata Cefalonia, dove ha attraccato al porticciolo della suggestiva Fiskardo. Eravamo già stati qui nel 2013 e avevamo fatto un ottimo brunch in un locale, Melina, che fortunatamente siamo riusciti a ritrovare. I loro prodotti freschi e biologici, che dopo quattro anni hanno sempre la stessa alta qualità, sono stati lo spuntino perfetto. La sosta successiva doveva essere uno sbarco a Vathy, il villaggio principale di Itaca, ma il poco tempo a disposizione ha cambiato i piani e pertanto abbiamo solo fatto un bagno di mezz’ora in una baia dell’isola, che ci è parsa molto più brulla e montuosa delle altre Ionie. Dopo avere ammirato la grotta di Papanikolis a Meganisi, l’isola situata davanti Lefkada, la nostra nave si è fermata per un ultimo bagno a Skorpios, l’isola di Aristotele Onassis. Le scure, calde e salate acque di quest’isola sono molto calme e perfette per l’ultimo bagno della giornata.
Alle 18:30 l’imbarcazione è riattraccata a Nydri. Secondo me la gita è assolutamente da fare: nonostante le scomodità, costa poco e permette di vedere luoghi altrimenti irraggiungibili, come Egremni e Skorpios, entrambi posti stupendi.
Per la cena siamo rimasti nelle vicinanze e abbiamo scelto la taverna Marathes appena fuori Agios Nikitas, un luogo a conduzione familiare senza infamia e senza lode.
MERCOLEDÌ 26 LUGLIO
Senza dover prendere la macchina, siamo arrivati a piedi alla spiaggia di Mylos attraverso un percorso di un quarto d’ora nella pineta che parte proprio da Agios Nikitas. Del resto, a meno che non alloggiate in una delle ville a ridosso della spiaggia, non c’è altro modo di accedervi. Nonostante alcune recensioni reputino il percorso troppo impegnativo, a noi non è affatto sembrato così – anzi, lo consiglierei persino ad un anziano. Mylos si presenta molto simile a Megali Petra: selvaggia e per nulla attrezzata. Qui la sabbia è più grossa e il mare più mosso, e ci sono molti più avventori. È comunque una spiaggia molto suggestiva dove vale la pena di recarsi. La sera siamo tornati alla taverna Psaropoula per mangiare dell’altro ottimo pesce, che in questa vacanza di mare non ci siamo goduti a sufficienza.
GIOVEDÌ 27 LUGLIO
Nella notte c’è stato un temporale, e fino a fine mattinata le nuvole non hanno lasciato il cielo. Per le 11 siamo arrivati a Kathisma, la prima spiaggia che abbiamo visto, dove il mare si è molto ingrossato. Abbiamo passato la nostra ultima mezza giornata a nuotare fra le alte onde che s’infrangono sulla spiaggia, fino a travolgere la prima fila di ombrelloni.
Dopo essere tornati nel residence per una doccia e per gli ultimi preparativi, ci siamo messi in strada per l’aeroporto, con una sosta per visitare il monastero di Faneromeni. Questo luogo sacro dalle mura bianche e dalla ricca collezione di icone è tenuto egregiamente dai monaci, che con fiori e piante l’hanno reso un luogo idilliaco.
Nel tardo pomeriggio arriviamo all’aeroporto di Preveza. Tutti gli altri voli sono in grande ritardo, ma per fortuna il nostro è puntuale. Questo piccolo aeroporto con 5 terminal ha solo un paio di punti vendita e di baretti—non è necessario che arriviate troppo prima, visto che i voli sono pochi e sicuramente non troverete fila al metal detector. Il nostro volo è partito puntuale alle 20:20 ed è atterrato a Bergamo un quarto d’ora in anticipo, alle 21:10.
CONSIDERAZIONI FINALI
- A nostra sorpresa, la stragrande maggioranza dei turisti a Lefkada proviene da Serbia e Romania: essendo collegata alla terraferma, le persone provenienti dai Paesi vicini si recano qui direttamente in auto. Gli italiani sono i turisti occidentali prevalenti, ma non se ne troveranno poi così tanti.
- Lefkada, almeno nella settimana in cui siamo andati, è un’isola molto poco ventosa. Spesso nelle spiagge o c’era una dolce brezza, o non c’era proprio vento, costringendoci a stare o sotto l’ombrellone o in acqua per non morire dal caldo. Sulla spiaggia di Agios Ioannis, a nord, si passa da un estremo all’altro: qui il vento è molto intenso—infatti è la spiaggia frequantata dagli appassionati di windsurf.
- Tutto quello che c’è da vedere per quanto riguarda le spiagge si trova sulla costa occidentale. Tutto quello che offre la costa est sono spiaggette di sassi che danno direttamente sulla strada. Ci ha stupito il fatto che ci fossero turisti anche lì, quando a meno di mezz’ora avrebbero potuto passare la giornata in una bellissima baia tranquilla, sabbiosa e con un mare turchese…
- Su tutte le spiagge girano venditori di ciambelle e bibite, quindi se vi viene fame durante la giornata ma non vi volete spostare dal vostro ombrellone non dovete temere.
- Su qualunque spiaggia andrete a Lefkada, l’acqua diventerà subito profonda. Per certi versi, il mare mi ricorda quello della nostra Calabria, a parte che per i colori, qui nettamente migliori.
- Se state cercando una vacanza che combini mare e cultura, Lefkada non farà per voi. A parte qualche piccolo monastero e le rovine di un castello veneziano, Lefkada non ha nulla da offrire agli amanti della cultura. Persino a Lefkada città non c’è assolutamente nulla di interessante da visitare.
- Se potete, un giorno addentratevi nei bellissimi interni dell’isola. Dolci pendii e vallate coperti da ulivi e viti, soprattutto al tramonto, vi regaleranno delle viste magnifiche.
- I prezzi per gli ombrelloni sono i soliti per la Grecia, compresi tra €5 e €8. Prezzi medi anche per i pasti nelle taverne: andrete a spendere dai €15 ai €20 a testa.
- Per l’ennesima volta, evitate come la peste il villaggio di Nikolis e il suo immondo ristorante. Se vedete l’indicazione per questo luogo maledetto, accelerate e procedete diritto!