Tenerife in lungo e in largo
I primi giorni li abbiamo passati al mare sulla costa sud: si tratta in pratica di un unico grande agglomerato che inizia a Los Cristianos e prosegue fino a La Caleta, con un lungomare ininterrotto per svariati chilometri, pieno di ristoranti e negozi; un giorno abbiamo anche noleggiato le biciclette ma l’isola non è molto bike friendly: il lungomare è teoricamente solo pedonale, le piste ciclabili sono poche e terminano bruscamente in qualche rotonda o scalinata. Insomma, meglio una sana passeggiata! Le spiagge più belle sono a nostro parere Las Vistas, Torviscas/Fenabe e Playa el Duque, tutte con ottimi servizi e il frangiflutti davanti alla costa per permettere di fare il bagno a tutti. Una visita la merita anche La Caleta, non tanto per il mare, ma soprattutto per i ristoranti e per il fatto che è rimasto ancora il tipico paesino di pescatori. Sempre per quanto riguarda la vita da mare merita un giro Las Teresitas, che è una delle spiagge più grandi dell’isola e si trova a pochi chilometri da Santa Cruz.
Nei giorni successivi ci siamo invece dedicati alle escursioni: come prima cosa siamo andati a vedere il Parco Nazionale del Teide; prendendo la strada che da Los Cristianos sale sul Teide si passa da Villaflor e si inizia a salire su una pendente strada di montagna con tutta una serie di punti di osservazione, tutti ottimamente segnalati con un cartello con l’immagine di una macchina fotografica; tenete conto almeno una giornata solo per il parco senza la salita in vetta con la funicolare. Il primo punto che merita una sosta è sicuramente il Pino Gordo, come dice il nome un albero veramente imponente; continuando la salita ci siamo poi fermati a Boca Tauce, proprio ai piedi della vetta, zona perfetta per fotografare il pico del Teide; un altro posto che merita una fermata è Roques de Garcia, dove si può fare anche una passeggiata di pochi minuti che ti permette di ammirare strane formazioni rocciose e la piana alluvionale sottostante (oltre a un ampio parcheggio qui si trova anche un ristorante e un negozietto per comprare memorabilia); un paio di chilometri dopo vi è la partenza della funicolare (noi abbiamo optato per salire il giorno successivo ma si è rivelata una pessima decisione perchè per i 4 giorni successivi la salita alla vetta è stata vietata per le brutte condizioni meteo); proseguendo sulla strada si trova invece la Montana Blanca, dove si può passeggiare in un “paesaggio lunare”; poco più avanti vi è un bivio con alcuni ristoranti e la strada inizia a scendere; procedendo in direzione Puerto Cruz dopo alcuni chilometri si trova la Rosa de Petra, una strana formazione rocciosa creatasi per il veloce raffreddamento di una colata lavica.
Nella giornata successiva abbiamo visitato la capitale Santa Cruz e la vecchia capitale dell’isola, San Cristobal de La Laguna, il cui centro storico è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanita’ dall’Unesco (così come il Parco Nazionale del Teide). A Santa Cruz siamo partiti con la visione del nuovo Auditorium di Calatrava, simbolo della città; abbiamo proseguito poi verso Plaza de Espana e poi per le stradine del centro storico; si riesce a visitare tutto a piedi e in poco tempo perchè non è grande. Per pranzo abbiamo mangiato un panino con lo Jamon al mercato centrale: buonissimo è dire poco! In una ventina di minuti di macchina abbiamo poi raggiunto La Laguna: anche in questo caso la parte storica è tutta concentrata in un’area limitata quindi visitabile in un paio d’ore; interessante sono la cattedrale e tutte le case coloniali (quella che ospita l’ufficio del turismo è anche visitabile all’interno gratuitamente) e Iglesia Matriz de la Concepción con il suo caratteristico campanile.
Nell’ultima giornata ci siamo concentrati sulla parte occidentale dell’isola partendo da Los Gigantes: il paese in sè non offre granchè ma si presenta con un’incredibile vista sulle imponenti scogliere. Proseguendo nella stessa direzione a un certo punto l’autopista finisce e per raggiungere Masca bisogna prendere una vera e propria stradina di montagna; è difficile da raggiungere ma il panorama e il paesino sono meravigliosi. Proseguendo poi sulla stessa strada, passato il passo, si arriva in una vallata verdissima con un piccolo vulcano particolarissimo: sembra una torta a cui siano state tolte alcune fette perchè i contadini del posto usano la terra vulcanica fertile per i loro campi. Tra qui e Garachico ci sono anche i famosi bananeti di Tenerife. Garachico è un piccolissimo paese di pescatori molto caratteristico; non ci sono praticamente spiagge ma vi sono delle piscine naturali create da una colata lavica che ha diviso il due il paese. Andando ancora verso nord abbiamo infine visitato Puerto Cruz: abbiamo fatto una lunga passeggiata sullo splendido lungomare, dal vecchio forte al parco con piscine naturali disegnato da Cesar Manrique, passando per una chiesetta che reca ancora i segni delle palle di cannone sparate da alcuni pirati.
Purtroppo anche questa vacanza è giunta al termine ma abbiamo passato 7 giorni stupendi mangiando benissimo (per la verità anche bevendo: il rum canario al miele è buonissimo!) e spendendo tutto sommato anche poco.