Argentina: luna di… dulce de leche
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Generalmente organizziamo tutto da soli, ma per questo viaggio abbiamo deciso di affidarci ad un’agenzia e devo dire che siamo stati molto contenti. Organizzazione perfetta, massima puntualità e itinerario perfettamente ritagliato sulle nostre richieste: in ogni tappa del viaggio siamo stati seguiti da agenzie locali davvero affidabili e precise nell’organizzazione delle varie attività, ogni sera veniva comunicato in hotel l’orario di partenza per il giorno successivo e non ci sono mai stati intoppi.
18 e 19/12
Inizia il luuungo viaggio. Partiamo di buon mattino in macchina diretti all’aeroporto di Fiumicino, ce la prendiamo comoda visto che il volo parte alle 18:30. Il volo è in perfetto orario, arriviamo a Madrid alle 21 e nell’attesa del volo per BA ne approfittiamo per mangiare qualcosa. Anche il volo intercontinentale parte in orario, a mezzanotte in punto. Facendo le parole crociate e mangiando riusciamo a stare svegli qualche ora (fa parte della tattica che ho studiato per ridurre gli effetti del fuso orario :-P) poi, nonostante i sedili iperscomodi e il freddo incredibile, ci addormentiamo e ci svegliamo quando è quasi ora di colazione e di atterrare.
Siamo entusiasti di iniziare la nostra avventura, ma qui arriva il bello: appena arrivati ci fanno aspettare quasi un’ora sull’aereo perché, dicono, non c’è posto per parcheggiare; una volta scesi capiamo che c’è sciopero e sicuramente non vedremo i nostri bagagli prima di 3 ore… in realtà ne dovremo aspettare più di 5 in un delirio totale di migliaia di persone, ma verso le 15 entriamo in possesso delle nostre valigie! Superato il primo imprevisto troviamo il nostro autista che ci stava aspettando da ore e che sbraitando contro gli scioperi selvaggi ci accompagna in albergo. Giusto il tempo di lasciare le nostre cose e partiamo a piedi per l’esplorazione di Buenos Aires, sono già un po’ amareggiata perché questo era il nostro unico giorno in città e ce lo siamo praticamente giocato nell’attesa delle valigie. Riusciamo comunque a vedere plaza de Mayo, anche se la Casa Rosada è blindata per via delle manifestazioni, il quartiere di San Telmo e la Boca… forse per il poco tempo a disposizione e per la stanchezza del viaggio non apprezziamo più di tanto la città che ci sembra molto(troppo) caotica. Senza neanche rientrare in albergo andiamo a cena al ristorante Cumanà dove ordiniamo una cazuela(stufato di zucca e frumento con formaggio) e la milanesa (una cotoletta gigante) e soddisfatti per il primo approccio con la cucina argentina andiamo a dormire presto…stanotte sveglia alle 2 per partire per Trelew!
20/12
Sveglia tragica all’1:45 per andare in aeroporto e prendere il volo per Trelew, volo che ci dormiamo completamente, a parte quando ci servono la colazione in quello che impareremo a chiamare “lo scatolino”, una scatolina che ci viene servita su tutti i voli interni con Aerolinas Argentinas e che contiene biscotti e crackers (sempre, a qualsiasi ora si voli). Alle 7:30 siamo a Trelew e troviamo ad aspettarci l’autista che ci porta al nostro hotel a Puerto Madryn. Appena il tempo di sistemare le nostre cose in camera e ci vengono a prendere per l’escursione a Punta Tombo, una delle più attese del viaggio… oggi facciamo conoscenza con i pinguini che arrivano ogni anno a migliaia su queste spiagge per riprodursi! La strada per arrivare a Punta Tombo è lunga, ma asfaltata, il paesaggio che si attraversa è quello tipico della steppa patagonica: niente case, solo qualche estancia, e una vegetazione molto brulla. Durante il viaggio la nostra guida Carlos ci spiega un sacco di cose sulla vita in questa regione cosi remota dove le distanze sono immense, è molto simpatico e parla benissimo italiano perché, come quasi tutti qua, ha origini italiane. Finalmente raggiungiamo Punta Tombo e partiamo per la nostra passeggiata… all’inizio non vediamo proprio un bel niente, poi Carlos ci fa notare che siamo circondati da pinguini e osservando attentamente vediamo che sotto ogni cespuglio si nasconde un buffo animaletto.. sono tantissimi! Ogni tanto qualcuno esce dalla sua tana e si avventura verso il mare dando dimostrazione della tipica camminata cosi buffa, ci sono anche tanti piccoli ancora nei nidi… ma il vero spettacolo si gode quando si arriva sulla spiaggia, qui ci sono migliaia di pinguini, una distesa infinita. È stato super emozionante camminare in mezzo a loro! Pranziamo insieme ai nostri compagni di viaggio nel bar che si trova all’inizio del sentiero e poi riprendiamo la via del ritorno, stanchi, cotti dal sole, ma soprattutto entusiasti per questa esperienza unica. Una volta in albergo ci rilassiamo un po’ e poi andiamo a cena in un ristorantino a due passi dall’albergo, mangiamo dei gamberi con salsa al curry e vino e del pesce alla griglia davvero ottimi. Anche stasera a letto presto, domani ci aspetta un’altra escursione alla penisola di Valdes.
21/12
La giornata di oggi è dedicata interamente all’escursione alla penisola di Valdes: partiamo alle 8 di mattina dopo un’ottima e ricca colazione in hotel, con un pulmino di 10 persone e la guida Valeria (anche oggi siamo stati fortunati, la guida è molto preparata e parla benissimo italiano e l’autista è molto gentile, si ferma ogni volta che scorge un animale nella steppa per permetterci di ammirarlo e fotografarlo). Oggi fa abbastanza fresco e soprattutto tira il famoso vento patagonico. La prima tappa dell’escursione è al centro visitatori della penisola, dove possiamo ammirare il panorama della steppa dall’alto di una torretta e dove mettiamo il timbro della penisola valdes sul passaporto. Il paesaggio, piuttosto monotono per i 170 km che separano Puerto Madryn da Caleta Valdes, viene ravvivato ogni tanto dalla comparsa di qualche animale selvatico, riusciamo a vedere guanachi, nandù, pecore merinos e anche un armadillo! Facciamo una breve sosta a Puerto Piramides per vedere la baia e, dall’alto, una colonia di leoni ed elefanti marini. Per pranzo raggiungiamo il faro di Punta Delgada e da qui partiamo per una passeggiata di un’oretta per raggiungere una spiaggia dove riusciamo a vedere da vicino una grande colonia di elefanti marini… sono tantissimi, sono enormi e quando si spostano sono buffissimi, a causa della loro mole riescono a spostarsi solo per pochi metri poi crollano a terra stremati. Rimaniamo un po’ in silenzio ad ammirare lo spettacolo della natura poi ci rimettiamo in cammino per ritornare al faro e poi in albergo. Durante il viaggio in pullman dormiamo come ghiri, cosi una volta rientrati a Puerto Madryn ne approfittiamo per fare un giro della cittadina prima di cena poi andiamo a mangiare in una delle tante parrilla e, come sempre, a letto presto.
22/12
Questa mattina ci spostiamo ad Ushuaia, la città più a sud del mondo! Il volo è alle 10 quindi ce la prendiamo comoda facendo una bella colazione in albergo mentre aspettiamo il pulmino per l’aeroporto. Breve parentesi sull’aeroporto di Trelew, un’oasi di tranquillità: parte praticamente solo il nostro volo, i bagagli li viene a prendere un ragazzo al banco check-in e li carica direttamente sull’aereo e ci fanno fare i controlli sui bagagli a mano un secondo prima di partire. Arriviamo puntuali a mezzogiorno a Ushuaia e ci facciamo lasciare al nostro hotel che si trova alle pendici dei monti che la circondano e da cui si gode una vista meravigliosa su tutta la baia. Lasciamo le nostre cose e scendiamo a piedi al paese… che di per sé non è niente di speciale, ma è super affascinante per la sua posizione: affacciato sul canale di Beagle e circondato da montagne. Facciamo una passeggiata lungo il porto e per la via principale dove si trovano molti negozi e ne approfittiamo per acquistare un po’ di souvenir. Siccome fa molto freddo, soprattutto a causa del vento sferzante, e in hotel ci hanno dato un buono per una cioccolata calda, ne approfittiamo per scaldarci un po’ e assaggiare gli alfajores, i biscottini tipici dell’argentina farciti con dulce de leche. Girovagando finiamo in un mercatino di prodotti artigianali e poi riprendiamo la via di casa, il freddo e la stanchezza iniziano a farsi sentire e non ci sentiamo troppo bene in realtà. Speriamo di stare meglio domani perché ci aspetta l’escursione al parco della terra del fuoco.
23/12
Dopo una bella dormita, un’ottima colazione e un’aspirina stiamo meglio e possiamo partire per l’escursione al parco della terra del fuoco. Ci viene proposto di aggiungere anche il biglietto per il treno de la fin del mundo, ma ci sembra solo una trovata acchiappaturisti e preferiamo fare una passeggiata a piedi con la nostra guida per raggiungere una cascata mentre aspettiamo tutti gli altri. Una volta riunito il gruppo partiamo col bus per raggiungere alcuni punti panoramici del parco: baia ensenada, laguna verde e baia lapataia, il punto in cui finisce la strada panamericana. Seppur breve l’escursione è molto interessante perché si riescono a vedere diverse aree del parco… avendo più tempo a disposizione ci si potrebbe “perdere” nel parco per giorni e giorni. Di ritorno ci facciamo lasciare in centro a Ushuaia e dopo aver pranzato ci dirigiamo al porto per la navigazione del canale di Beagle, un giro di circa 2 ore e mezza in barca nel canale fino al faro les eclair. Durante la navigazione ci avviciniamo all’isla de los pajaros, piena di cormorani e a isla de los lobos marinos, dove vediamo i leoni marini ancora più da vicino dei giorni scorsi. Scendiamo su un’isola di cui non ricordo il nome e facciamo una breve passeggiata in un panorama mozzafiato, veramente da fine del mondo, poi riprendiamo la via del ritorno. La sera decidiamo di cenare in hotel per godere della vista sulla baia illuminata e rimaniamo assolutamente soddisfatti per l’ottima cena.
24/12
Il mio primo pensiero appena ho visto la finestra gigante della nostra camera è stato fotografare l’alba sulla baia, quindi sveglia prestissimo e macchina puntata… peccato che oggi il sole sia coperto dalle nuvole e non si vede proprio un accidente. Vabbè, torniamo a dormire e poi scendiamo per colazione. Visto che piove e non sembra proprio voglia smettere ci facciamo portare in paese in taxi e facciamo un ultimo giro per souvenir. Oggi è la vigilia di Natale… ma qua non sembra per niente Natale nonostante faccia freddissimo, non ci sono luci, niente addobbi, qualche bizzaro albero fatto con materiali di riciclo nelle piazze cittadine… mah… nel pomeriggio lasciamo Ushuaia e prendiamo l’ennesimo volo per El Calafate. L’aereo è guidato da un pazzo che dopo una partenza velocissima atterra in picchiata, creando qualche problema di stomaco a diversi passeggeri dell’aereo! L’addetta dell’agenzia ci aspetta in aeroporto e ci consegna subito il programma per le prossime 3 giornate, dandoci anche dei consigli su come evitare i ristoranti costosissimi al ghiacciaio. Appena arrivati a El Calafate andiamo alla ricerca di un supermercato per poterci fare dei panini per il giorno dopo, ma essendo la vigilia di natale è tutto chiuso e riusciamo a trovare qualcosa dall’aspetto commestibile solo in un forno. Non siamo più fortunati con la ricerca di un posto dove cenare: i ristoranti sono tutti o chiusi, o propongono menù super costosi, decidiamo quindi di fare la nostra cena della vigilia con delle buonissime empanadas in una rosticceria.
25/12
Neanche il Natale ci ferma e ci svegliamo presto anche oggi pronti per l’escursione al Perito Moreno! L’appuntamento con l’agenzia è alle 9, ma per un disguido vengono a prenderci alle 10.. l’attesa vale quello che ci aspetta: un paesaggio mozzafiato e l’immenso ghiacciaio che vediamo prima in lontananza dal pullman, poi da sotto la parete avvicinandoci con un tour in barca (400 pesos assolutamente ben spesi) e poi camminando per 3 ore sulle passerelle di 4 km che permettono di osservare il ghiacciaio da diverse prospettive e soprattutto di sentirne i rumori; sì, perché il ghiacciaio è vivo, si muove, scricchiola e ogni tanto qualche pezzo di ghiaccio si stacca dalla parete creando un fragore come di un tuono. Ovviamente facciamo tantissime foto e ci riempiamo gli occhi di questa meraviglia della natura. Verso le 17 rientriamo in hotel e dopo una bella doccia calda ci mettiamo alla ricerca di un ristorante per la cena. La lonely planet e la guida dell’agenzia ci hanno consigliato lo stesso ristorante, rinomato soprattutto per l’ottimo asado.. proviamo a fare un tentativo, ma è strapieno e con tantissima gente fuori in attesa di un posto, decidiamo di cambiare destinazione e prenotiamo per la sera successiva… finiamo a cenare in una birreria con un hamburger, pensando ai cappelletti in brodo che per quest’anno possiamo solo sognare 😛
26/12
Siamo ancora estasiati dall’escursione al Perito Moreno e oggi navighiamo sul lago argentino alla scoperta degli altri ghiacciai del parco nazionale, principalmente il ghiacciaio Upsala e Spegazzini. Saliamo su una barca di 3 piani, che ospita più di 300 passeggeri: inizio già ad innervosirmi perché tutti si affollano sul ponte e non si vede nulla, poi arriviamo vicini al ghiacciaio Upsala, o meglio iniziamo a vedere gli iceberg che si staccano dal ghiacciaio, e il nervosismo viene sostituito dalla meraviglia. Siamo letteralmente circondati da iceberg di tutte le forme e dimensioni, è veramente un’esperienza molto suggestiva! Lasciamo il ghiacciaio Upsala e ci dirigiamo allo Spegazzini che non ha iceberg, ma in compenso ha una “cascata” di ghiaccio inglobata nella sua parete ed è altrettanto impressionante. Purtroppo navigando a fianco della parete del ghiacciaio riusciamo a renderci conto perfettamente di quanto negli ultimi anni il fronte del ghiaccio si sia ritirato. Una volta rientrati a El Calafate facciamo un giro per il paesino e poi andiamo a cena al ristorante che abbiamo prenotato la sera prima, valeva la pena aspettare, ci godiamo una cena favolosa!
27/12
Dopo tanta natura oggi è una giornata di solo trasferimento verso nord, destinazione Salta. Arriviamo verso le 18 e dopo tanto freddo, ma anche tanto sole al sud, qui troviamo umidità, caldo e la pioggia. Ci viene a prendere in aeroporto un ragazzo molto simpatico che sta studiando italiano seguendo le partite del campionato di calcio (?!?) e ci rendiamo subito conto che al nord la gente è molto più socievole rispetto alla ricca Patagonia. Dopo aver lasciato le nostre cose in albergo andiamo a cena in un pub ristorante molto carino con tavolini decorati a mano, dove assistiamo anche ad un concerto di un gruppo folk salteño.
28/12
Come al solito sveglia presto, oggi ci aspetta un’escursione molto lunga alla quebrada de las conchas fino a El Cafayate. Dopo quasi un’ora raggiungiamo la quebrada ed iniziamo ad attraversare questo coloratissimo canion con rocce di tante forme diverse erose dal vento e dalla pioggia, fino ad arrivare a El Cafayate. Qui visitiamo una cantina e degustiamo il vino che producono (niente di speciale per la verità) poi andiamo a pranzo in una parilla in piazza, molto poco pulita e con piatti al di sotto delle aspettative. Sulla via del ritorno ci fermiamo ad ammirare più da vicino alcune formazioni rocciose che all’andata abbiamo solo visto dal pullman e verso le 19 siamo di nuovo a Salta. Ceniamo e facciamo un giro per la città: ci sembra una città molto vivace, con tanti giovani… ci sono delle belle piazze e una bellissima cattedrale. Sfruttando i prezzi più bassi rispetto al resto dell’Argentina e la bellezza dell’artigianato locale facciamo il pieno di suovenir e rientriamo soddisfatti, ma stanchi morti in albergo.
29/12
Anche oggi abbiamo in programma una lunga escursione fino a salinas grandes sugli altopiani andini. Siamo un po’ preoccupati per il possibile mal d’altura visto che oggi supereremo i 4000 mt, ma ci siamo attrezzati con foglie di coca da masticare e una bella scorta d’acqua, e alla fine avremo solo un po’ di mal di testa e un gran senso di stanchezza. Oggi con noi c’è anche un traduttore, Valerio, un ragazzo italiano che si è trasferito a Salta per il servizio civile internazionale e poi è rimasto a vivere qua. Per arrivare sugli altopiani attraversiamo una serie di paesaggi molto diversi tra loro..nella prima parte di percorso attraversiamo un canion, poi iniziano a comparire i primi cactus che ci accompagnano fino alla nostra prima tappa, San Antonio de los Cobres a 3700 mt sls. Da qui parte il tren a las nubes, uno dei tratti di ferrovia più “alti” del mondo, una piccola parte di percorso viene ancora sfruttata per i turisti. Scopriamo solo una volta arrivati in stazione che alcuni signori del nostro gruppo hanno prenotato anche il giro sul treno e li dovremo aspettare per 3 ore! Nell’attesa ci fermiamo a mangiare in un’osteria dove gustiamo un pranzo ottimo: quijo di lenticchie(una specie di zuppa, non proprio indicata ad una giornata con 40 gradi, ma assolutamente squisita!) e flan di dulce de leche, da leccarsi i baffi. Dopo pranzo facciamo un giro per il paesino, dove non in realtà non c’è niente da vedere…sembra un paese fantasma perché buona parte degli abitanti lavora nelle miniere e torna a casa solo ogni 15 giorni. Recuperati i signori che avevano fatto il giro col treno, ripartiamo alla volta delle saline e il paesaggio si fa sempre più affascinante, siamo sull’altopiano e circondati dalle vette più alte delle ande, avvistiamo anche diversi lama e altri animali selvatici, fino ad arrivare a salinas grandes, un’enorme distesa di sale di un bianco abbagliante.. davvero incredibile! Lasciamo questo posto incredibile e risaliamo ancora verso il punto più alto della nostra escursione, a 4190 mt, ci fermiamo per la foto di rito al ceppo che indica l’altitudine e poi riscendiamo verso Purmamarca. Questa cittadina è famosa per il cosiddetto cierro de los sietes colores, una montagna dalle molteplici venature di diversi colori date dai sedimenti di diversi minerali; in realtà in quell’area tutte le montagne sono “variopinte” e riusciamo ad ammirarle nella luce del tramonto sulla via del ritorno a Salta. A causa del contrattempo con il treno rientriamo in albergo alle 22, stremati, ma anche molto contenti per la nostra scelta di visitare anche la zona di Salta che ci ha letteralmente affascinato!
30/12
Giornata di trasferimento, oggi ci spostiamo a Iguazu per l’ultima tappa del nostro viaggio. Siccome abbiamo il volo nel tardo pomeriggio ne approfittiamo per dormire un po’ di più e riprenderci dalle fatiche degli ultimi giorni. Nella tarda mattinata usciamo per un giro a piedi per la città di Salta, che fino ad ora abbiamo visto solo di sera, ma fa veramente caldissimo e finiamo per passare tutto il tempo seduti su una panchina all’ombra in piazza 9 julio. In realtà volevamo cambiare gli euro, ma inspiegabilmente tutte le banche sono state prese d’assalto quindi rinunciamo. Nel pomeriggio ci vengono a prendere per andare in aeroporto, stavolta il nostro autista è un signore abbastanza anziano che ci spiega come il clima di Salta sia secco in confronto a quello di Iguazu… la cosa ci preoccupa un po’ perché a noi sembra già più che umido, ma una volta arrivati a Iguazu dovremo dargli ragione: non si respira e sono le 21!! Appena arriviamo in albergo lasciamo le nostre cose e andiamo alla ricerca del cibo… per fortuna non troppo lontano troviamo un supermercato ancora aperto e facciamo scorta di acqua e cibo per le escursioni dei giorni successivi. Ceniamo con delle ottime empanadas e già che ci siamo diamo un’occhiata in giro per la cena di capodanno di domani. Rientriamo in hotel e non vediamo l’ora di fare una bella doccia…peccato che manchino i teli e il ragazzo alla reception ci mette un po’ a capire di cosa abbiamo bisogno (il nostro spagnolo non è il massimo e il suo inglese ancora peggio, nonostante ci troviamo in uno dei siti più visitati del mondo) alla fine andiamo a letto tardissimo…e domani CASCATE!
31/12
Partiamo come sempre di buon’ora con la nostra guida e un gruppo di altri 10 italiani per l’escursione al lato argentino delle cascate. Il parco apre alle 9 e noi siamo tra i primi ad entrare e a metterci in fila per prendere il trenino che percorre il primo tratto di parco fino all’inizio delle passerelle. Col treno arriviamo alla fermata della cosiddetta Garganta del diablo, una delle cascate più imponenti, che riusciamo a vedere da una postazione sopraelevata.. sentiamo il “rombo” dell’acqua man mano che ci avviciniamo e arriviamo proprio sopra la cascata, ma alla fine in realtà vediamo ben poco perché la cascata è talmente imponente che sono tutti spruzzi di un altezza impressionante… è comunque un punto molto suggestivo, e facciamo il primo “bagno” della giornata! Risaliamo sul treno e raggiungiamo le passerelle superiori, una bella passeggiata dalla quale si possono ammirare buona parte delle cascate, camminandoci praticamente sopra. La guida è stata super, ci ha raccontato un sacco di aneddoti su flora e fauna della foresta. Dopo pranzo lasciamo una parte del nostro gruppo e partiamo per l’escursione Gran Aventura: un primo tratto con un furgone nella foresta per poi salire su un gommone e andare a vedere le cascate da una prospettiva decisamente insolita…da sotto! La doccia più emozionante che abbiamo mai fatto, non so come facesse il pilota del motoscafo a vedere dove iniziavano le rocce perché siamo arrivati veramente sotto la cascata. Bagnati fradici recuperiamo il resto del gruppo e torniamo verso l’hotel… abbiamo decisamente bisogno di una doccia calda! È la sera di capodanno, ma noi siamo stanchi morti e la nostra ricerca del cibo di ieri sera non ha dato grandi frutti, quindi decidiamo di farci un bel picnic in camera brindando alla mezzanotte italiana (alle 20, non saremmo mai arrivati svegli alla mezzanotte argentinaJ) e poco dopo tutti a nanna! un modo insolito per festeggiare, ma anche essere dall’altra parte del mondo non penso ci capiterà tanto spesso.
1/01
Per fortuna siamo andati a letto presto perché anche oggi la sveglia suona alle 6, alle 7:15 ci aspetta la nostra guida per la visita al lato brasiliano delle cascate. Il sentiero nella parte brasiliana del parco è molto più corto rispetto alle passerelle del lato argentino, ma permette di ammirare tutte le cascate dal davanti e il sentiero finisce proprio ai piedi di una delle cascate più estese… ci si può camminare davanti e poi prendere un ascensore per ammirarla anche dall’alto, da qui vediamo anche un bellissimo arcobaleno. Il lato argentino è più vasto e con un sistema di sentieri molto più lungo, si può camminare molto vicino all’acqua e sentirne il rumore… ma dal lato brasiliano il colpo d’occhio generale sulle cascate è spettacolare.
Nel pomeriggio riprendiamo l’aereo per Buenos Aires dove trascorriamo l’ultima notte, cenando in hotel perché essendo il primo dell’anno è tutto chiuso e soprattutto è caldissimo! La mattina dopo ritorniamo in aeroporto per il volo per Roma… la nostra vacanza è davvero arrivata alla fine! È stato un viaggio di nozze davvero bellissimo, l’Argentina è talmente grande e varia che abbiamo avuto l’impressione di fare tanti viaggi in uno. La natura la fa sicuramente da padrona con alcuni dei luoghi più incredibili e spettacolari che abbiamo mai visto. Siamo partiti un po’ titubanti rispetto all’idea del viaggio organizzato e invece è stato tutto perfetto, organizzato benissimo e con delle guide molto preparate e simpatiche. E, aspetto non da poco… abbiamo mangiato benissimo! Insomma, un vero viaggio da favola!