Giappone che passione 2
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Incominciamo! Quando mi vengono queste idee non riesco più a stare ferma e inizio a cercare tutte le informazioni possibili. Secondo step: compare una guida. E’ la tradizione, un viaggio, una guida, da collezionare tutte insieme nella mia libreria. Il mio viaggio è durato due settimane: non è moltissimo, ma con una buona organizzazione si possono vedere molti luoghi. Pertanto la prima cosa da decidere sono gli spostamenti e il Giappone vince su questo! Gli Shinkansen, i velocissimi e comodissimi treni attraversano il Paese in poco tempo. Il biglietto (settimanale, bisettimanale, mensile…) si acquista sul sito del Japan Rail Pass ed entro tre giorni arriva a casa con il corriere Fedex. Cosa arriva? Ricevuta di pagamento e dettagli del prodotto acquistato che, insieme al Passaporto, bisognerà mostrarli nelle stazioni dei treni per avere il biglietto della singola corsa.
Treni, che esperienza! Treni più simili ad aerei: puliti, puntuali, spaziosi e con servizio a bordo. I treni arrivano alla stazione, fanno scendere i passeggeri, chiudono le porte per pulire e poi si sale. Il primo viaggio sembra fantascienza, immaginatevi questo e le nostre stazioni in un sali e scendi generali e caotico.
Dove si va? Tre tappe principali: Tokyo – Kyoto – Osaka
Da ogni città ci siamo sempre spostati usando il nostro abbonamento dei treni e siamo riusciti a vedere molti posti interessanti! La Turkish Airlines ci ha portati in Giappone passando per Istanbul, volo lungo ma comodo. Gli aeroporti e le stazioni in Giappone sono davvero grandi: subito non è facile orientarsi, le indicazioni in inglese ci sono, piccole ma ci sono. A Tokyo abbiamo alloggiato all’Hotel Grand Arc Anzomon: un hotel moderno, spazioso, camere ben fornite, in comoda posizione per spostarsi in città. Arrivati a Tokyo stanchi e indolenziti dal lungo viaggio (prima o poi viaggeremo in Business!) non abbiamo comunque saputo resistere: una doccia e ci siamo regalati noi un brindisi di benvenuto nello Skybar dell’Intercontinental Hotel, 36° piano, eccezionale!
Cosa vedere?
Quelle del Giappone non sono città, sono megalopoli, le distanze sono incredibili così come i loro palazzi, strade, piazze. In spazi davvero grandi abbiamo deciso di vedere questo:
- Tokyo: Roppongi, Palazzo imperiale, Tempio Senso-ji, Torre di Tokyo, Hachiko Square, Shibuya crossing e Nikko (a due ore di treno);
- Kyoto: Castello Nijo-jo, Palazzo imperiale, Fushimi Inari (a un’ora di treno);
- Osaka: Umeda sky Building, Himeji Castle (a meno di un’ora di treno), Nara Deer Park (a due ore di treno);
Ogni luogo in Giappone ha una storia legata per lo più alla religione Shintoista o Buddhista, ci sono moltissimi templi, con statue di guardiani all’ingresso, aree per potersi bagnarsi per purificarsi prima di accedere. Vi è un rispetto latente per ogni luogo in cui ci si trova: che sia una stazione affollata, in una foresta o in un tempio silenzioso ho percepito rispetto e un forte senso di appartenenza della gente a quei luoghi. Si passa tranquillamente da una stazione a più piani a una foresta in cui l’unico rumore che senti è quello dell’acqua che scorre. Da quartieri in cui le strade passano improvvisamente in mezzo al palazzo, e per in mezzo intendo che passano tra il quarto e il sesto piano, ad ingressi di templi dove l’unico movimento che vedi è quello dei pezzi di legno con incisi i messaggi di speranza dei visitatori che ondeggiano al vento. Mi sono piaciuti molto questi due aspetti diversi del Giappone: quello che preferisco è il lato a contatto con la natura, la riflessione, la quiete. Di palazzi e negozi non ne resto più particolarmente incantata, da ragazzina invece cercavo quasi solo quello, ma il contrasto che si viene a creare è disarmante: ti fa venire voglia di metterti a piedi scalzi e camminare per quelle foreste, quei giardini zen in cui tutto è curato e il silenzio è di casa.
Più di tutti mi ha colpito Fujimi Inari: località alle porte di Kyoto. E’ una camminata sotto portali arancioni regalati in passato dalla popolazione ai monaci, sono uno di seguito all’altro circondati dalla foresta. Gli unici rumori anche lì erano il vento, le foglie e il ruscello. E’ un luogo per la meditazione, ma io ricordo di essermi sentita elettrizzata!
Non solo sushi!
Anche questa è stata una scoperta: tanti piatti diversi ognuno accompagnato da una salsa agrodolce specifica. Quindi non solo sushi! Molti ristoranti non parlano inglese, tanto meno hanno un menu bilingue, ma in questi casi si esce come si è entrati e grazie lo stesso… Nei ristornati più tipici è buona regola togliersi le scarpe e talvolta all’interno ci sono spazi riservati per ogni tavolo. E’ un’esperienza diversa! Abbiamo mangiato tenera carne di pollo cotta nella salsa di soia, deliziosa! A Tokyo abbiamo provato una cena a base di pesce crudo: titubanti, ma era da provare! Tra tutte le portate c’era anche un assaggio di carne di balena…impressionante. Inoltre molta tempura, che adoro, riso con verdure, spaghetti di soia e birra Asai!
Quello in Giappone è stato uno dei miei viaggi più belli: città che sono megalopoli, affollate e tecnologiche come non mai, ma come ti muovi verso l’esterno trovi silenzi, natura e pace, l’essenza del Paese. Tradizioni e natura sono un tutt’uno e invitano tutti i visitatori a rallentare, aprire gli occhi e a lasciarsi stupire!
Tornerò!
Come arrivare: voli intercontinentali atterrano a Tokyo e ad Osaka. Dall’aeroporto: i treni portano in città.
Costo: per volo e vari hotel 1500E a testa circa. Contattami per qualsiasi informazione o per avere una consulenza gratuita sull’organizzazione dei viaggi! (valenopasanada.com).