Viaggio di nozze fai da te negli States
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Partenza venerdì 6/11 da Malpensa, A/R euro 490 a testa. Volo Lufthansa prenotato direttamente sul loro sito, ad agosto. Lufthansa ha però affidato il volo di andata alla United Airline (è una cosa “normale”) che però purtroppo ha degli aerei non propriamente nuovi e comodi. Infatti l’aereo oltre ad essere strapieno, ha posti molto ravvicinati e durante il volo c’è stato qualche disservizio. Se avete la possibilità di saperlo prima, diffidate dei voli United, o comunque verificate il modello dell’aereo. Anche se note positive ci sono state: era un diretto su New York – La Guardia durato 8 ore senza scali, e si è partiti in un orario comodo (10.30). Il volo sembrava non passare mai. Siamo arrivati per le 16 (viaggiando “contro tempo” chiaramente) a New York. Non abbiamo trovato code ai controlli (meno male…) e gli stessi che tutti ci avevano descritto come temutissimi, sono passati nel nostro caso via lisci, solo giusto qualche domanda personale di un ufficiale mono-espressivo. Sul volo vi viene sempre e comunque consegnato il foglio con le cose “da dichiarare” da consegnare ai poliziotti doganali. Finalmente siamo a New York! Ce l’abbiamo fatta!
Ritirati i bagagli, siamo usciti subito a prendere il treno per il centro. Abbiamo soggiornato all’hotel Radisson Martinique on Broadway – prenotato tramite booking – 7 notti – il quale si rivelerà essere davvero in una posizione strategica, sopra lo snodo della metropolitana di Herald Square, a 5 minuti a piedi da Penn Station e a distanza pedonale dal centro della city.
Il costo dell’abbonamento mezzi è stato di 34 usd per una settimana + 8 euro per la tratta dall’aeroporto. La fermata a noi più vicina era Penn Station, quella in cui uscendo dalla buca vi trovate davanti al famosissimo Madison Square Garden che è diventata ufficialmente la prima “attrazione” newyorkese vista! Con le valigie ci siamo fatti giusto un paio di isolati a piedi, ed eccoci all’hotel, che si trovava in una via trafficatissima, un via – vai pazzesco, una fiumana di gente ininterrotta (sarà una costante di New York così come il rumore assordante di sirene e clacson) – per fortuna la ns camera era insonorizzata, ma soprattutto dava sul retro vista palazzi, ma anche vista Empire! Tra una cosa e un’altra diventa sera. Il tempo di fare il check in, sistemarci un attimo… e verso le 20,30 decidiamo di uscire per un primo giro del quartiere: per farvi capire, abbiamo l’Empire State Building praticamente dietro l’hotel. Avendo visto le previsioni prima di partire, siamo provvisti di vestiti pesanti… così usciamo ben coperti per scoprire che… fa caldo! Sì… tempo 2 minuti che siamo fuori che ci togliamo giacche e maglioni per restare in felpa/camicia. Pazzesco! Verremo a sapere poi che anche in Italia ci sarà in quei giorni un anomalo clima caldo per essere inizio novembre. Passeggiamo fino all’Empire che si stagliava maestoso praticamente dietro l’angolo. Quella sera era illuminato del classico bianco… ma nel corso della vacanza lo vedremo di tanti colori 😉 Adocchiamo qualche posto in cui mangiare… e ci accorgiamo che la via in cui si trova il ns Radisson è praticamente la via koreana di New York… Finiamo così per cena in un ristorante koreano, con tanto di menù in lingua. Optiamo per questo proprio per tale motivo, nella speranza sia davvero tipico! Mangiamo due piatti di carne e pesce alla piastra, piccantissimi! Tutto molto buono e abbondante. Delle mance nei ristoranti etc parlerò a fine racconto! Torniamo in hotel.
7 NOVEMBRE
Il giorno dopo usciamo per fare colazione (praticamente impossibile trovare un hotel a New York con colazione inclusa. Vi assicuro mio marito che ha organizzato, li ha guardati tutti). Il costo se volete farla in hotel è allucinante (30 usd a persona). Prendiamo caffè, brioche etc in un bar e siamo pronti per il nostro primo giro! Prendiamo la metro e andiamo in Rockfeller plaza dove vediamo che è già presente la pista da pattinaggio e stanno montando proprio quel giorno il mitico albero di Natale! In tv sembrava più maestoso, ma bello comunque! Lo accenderanno solo quando ormai saremo ripartiti, ma per lo meno lo abbiamo visto! Il Rockfeller center si staglia maestoso, saliremo sul Top of The Rock nei prossimi giorni (visita prenotata con anticipo dall’Italia per saltare la fila). Potete prenotare sul sito, scegliendo data e orario. Proseguiamo il giro (entriamo nel negozio della Lego) – St Patrick’s Cathedral che fa una scena importante incastonata tra i grattacieli circostanti… entriamo per una visita veloce. Ci immergiamo poi nel traffico della 5a strada curiosando tra i negozi ed entriamo nel “Christmas shop”: uno spettacolo! Tutta New York inizia già ad avere luminarie, insegne e cose a tema natalizio… La sera non sono ancora accese perché si deve attendere la cerimonia di accensione dell’albero che dà il via ufficiale al natale newyorkese. Tra camminate e metropolitana passa rapida la giornata… torniamo a piedi e facciamo il ns primo incontro con Bryant’s park che diventerà in assoluto il nostro luogo preferito. D’estate è un bel parco verde – d’inverno si trasforma in un “winter village” con pista da pattinaggio al posto del prato, e tanti chioschetti e negozietti a tema. Vicino pochi passi c’è la Public Library, fateci un giro! Ci passeremo tutti i giorni come tappa obbligatoria anche solo per uno spuntino o fermarci a guardare la gente pattinare. Cena: stiamo nella zona del ns hotel. Mangiamo in una griglieria – steak house. Ci riscaldiamo con una zuppa per poi passare al famigerato hamburger con patatine fritte! Le patatine sono diverse da quelle che mangiamo noi solitamente, sono più sottili e usano lasciare attaccata la buccia croccante. Del cibo in generale parlerò sempre a fine racconto.
8 NOVEMBRE
Il fuso non ci ha scombussolato più di tanto, per intenderci, non saltiamo giù dal letto alle 7 come altri invece ci hanno raccontato. Il giro di oggi prevede ritorno in centro dove entriamo nella Trump Tower (nel novembre 2015 la candidatura di Trump era solo una voce e non era presa molto sul serio… ). L’ingresso è free perché c’è una parte commerciale aperta a tutti, potete salire e scendere – entrare e uscire sulle terrazze senza problemi. Ovviamente non è possibile arrivare alla parte degli ascensori che portano ai piani alti residenziali. Merita un giro per vedere l’opulenza dell’edificio! Passiamo da Tiffany praticamente di fronte, Microsoft store. Ci spingiamo poi fino al Plaza… con di fronte l’Apple O e facciamo il nostro primo ingresso a Central Park. Non prendiamo la bici, perché il tempo non promette bene oggi. Vediamo la prima parte di parco a piedi, mangiando un boccone preso ai chioschetti. Central Park è bellissimo… e infinito! Ci torneremo anche nei prossimi giorni.
La sera mangeremo in un mini “winter village” proprio di fronte al nostro hotel, con vista Empire… questo mini village è composto da tante casette in legno, ognuna con una cucina diversa. Avremo modo di passarci spesso e provare tante cose. Non fa freddo e si mangia stando fuori. Finita la cena a 10 minuti a piedi arriviamo a Times Square: UN DELIRIO DI GENTE. Quasi non si riusciva a camminare! La vediamo un po’ frettolosamente… proveremo a tornarci nei prossimi giorni perché davvero era invivibile! Preparatevi però a un eccesso di luci, suoni, neon da non credere! Proseguiamo poi camminando un po’ a caso e ci ritroviamo al Radio City Hall. Torniamo poi in metro in hotel.
9 NOVEMBRE
La mattina andiamo in metro fino al Chrysler Building che abbiamo sempre visto stagliarsi in lontananza e che ci piace molto come stile architettonico. Poco lontano c’è un mercato coperto che praticamente porta alla Central Station. Entrando la sensazione è di essere in un film americano… quante volte l’abbiamo vista al cinema o in tv! Il giro prosegue e vediamo anche il Flat Iron (tenete in mente che non sto specificando quando ci arriviamo a piedi e quando in metro anche perché non mi ricordo tutto precisamente ma ovviamente cartina alla mano non vi sarà difficile programmare come arrivarci). Molto particolare il flat iron! Nel pomeriggio abbiamo la salita al top of the rock! Il tempo è spettacolare, ci è andata bene! Abbiamo scelto di salire alle 16,30 in modo da poter vedere il tramonto poi e anche la città con le luci serali. Non c’è limite di orario una volta saliti. Torniamo quindi indietro e saliamo, prenotazione alla mano! Sopra è uno spettacolo! Vedere New York così è indescrivibile! Avremo fatto non so quante foto! Siamo rimasti su come detto fino al calar del sole e poi un’oretta con le luci notturne! Quando siamo scesi abbiamo fatto un altro giro by night e cena. C’è anche la possibilità di salire (prenotando) sull’Empire. Noi abbiamo scelto di salire solo sul Top of The Rock.
10 NOVEMBRE
Oggi è il giorno della seconda visita a Central Park! Cielo blu, aria fresca e sole splendente! Vediamo il parco in tutta la sua meraviglia! Vediamo la statua di Alice nel paese delle meraviglia, la fontana con le barchette che si possono pilotare, la statua di Andersen, il Belvedere… I mitici ponti con le barche con su le coppiette! (si possono noleggiare ovviamente negli appositi punti). Il mosaico “imagine” attorniamo di gente, e con immancabilmente qualcuno che suona o canta una canzone dei Beatles o di Lennon. Non vorremmo più uscire, ma vederlo tutto è davvero impensabile per il tempo che abbiamo. Il giro odierno ci porta anche nella zona nuova col One World Building costruito al posto di quelle che erano le torri gemelle. Ci arriviamo costeggiando il fiume e vedendo la Statua della Libertà da lontano. Quando arriviamo al memoriale 9/11 è ormai sera. Fa un effetto davvero intenso… queste due enormi fontane “buie”… col solo rumore dell’acqua che cade verticale e quasi non vedi dove va a finire. I nomi delle vittime incise sui bordi, con dentro un fiore o una bandierina americana (chi ha la bandierina sta a simboleggiare che ha da poco fatto il compleanno). C’è una guardia a costante vigilanza pronta a cazziare chi si permette di fare cose inopportune, tipo sporgersi o toccare fino a rovinare. Noi qui non ce la siamo sentita di farci un selfie come invece abbiamo visto fare a tanti. È un luogo che merita rispetto… ma ognuno è libero di pensarla come vuole. Al momento del nostro viaggio, altri grattacieli erano in costruzione, di finito nel 2015 c’era solo il one world su cui non siamo saliti. Chi era stato a New York giusto qualche mese prima di noi, ci aveva consigliato di non andare al museo commemorativo, perché bello, ma fino a un certo punto e noi abbiamo deciso di non entrarci. Il giro si è concluso poi a Wall Street e qualche via più avanti, alla statua del toro! Che non è lì di fronte, anche se tanti pensano lo sia. Siamo poi tornati a Times Square, questa volta con un po’ meno gente (per lo meno riuscivamo a camminare) e siamo entrati in tutti i negozi! Hard Rock Cafè, Disney Store, MM’S etc. Abbiamo visto la zona dei teatri e cinema… Mme Tussauds (museo cere).
11 NOVEMBRE
Oggi il programma prevede di prendere il battello pubblico gratuito che costeggia in pratica la Statua della Libertà. Sempre su consiglio di chi ci era stato prima di noi, non siamo voluti andare proprio ad Ellis Island perché ci hanno detto anche in questo caso che merita se si hanno degli avi che sono emigrati in america… in generale se no bello fino a un certo punto. Il battello come detto costeggia la statua che comunque si vede bene! Poi torna indietro. E’ gratuito. Per andare su Ellis Island invece c’è un traghetto apposito. Quando torniamo sulla terra ferma, facciamo un giro nel quartiere di Brooklyn davvero molto bello! Sembra di essere in una puntata dei Robinson! Arriviamo al ponte, facendo una bella passeggiata! Nel pomeriggio giro ancora in centro (non ci si stanca mai!) e cena fuori.
12 NOVEMBRE
Oggi piove. Ci siamo svegliati con calma e siamo andati da Macy’s che è a 5 minuti a piedi dal nostro hotel. Abbiamo passato dentro qualche ora (shopping e cazzeggio) e nel pomeriggio tappa a Bryan’s park… pranzo leggero. È il nostro ultimo giorno a New York, devo dire che mi dispiace andarmene! Non abbiamo volutamente visto i musei per questioni di tempo, preferivamo stare “all’aria aperta”, con la speranza di poterci tornare un’altra volta. Non siamo riusciti a fare l’high line e questo ci è dispiaciuto davvero tanto! Se avete tempo, non perdetevela! Anche se i giorni non sono stati pochi… È una città talmente vasta che non bastano mai!
13 NOVEMBRE
Ripartiamo la mattina presto coi mezzi alla volta dell’aeroporto La Guardia per prendere il volo su Buffalo (Delta Airlines — prenotato on line direttamente sul dito Delta sempre ad agosto). Tramite la metro arriviamo a Jamaica Station, da lì compreso nell’abbonamento settimanale MTA possiamo prendere il bus verso l’aeroporto. Sembra di essere in un’altra città: ci troviamo nel Queens, i palazzoni lasciano il passo ad edifici più vecchi, bassi, sicuramente più poveri di quelli della city. Anche in questo caso all’aeroporto, i controlli vanno via abbastanza rapidi e senza grossi intoppi. Il volo però è un po’ in ritardo perché quel giorno c’è molto vento e hanno bloccato le partenze. Partiamo praticamente con più di un’ora di ritardo che abbiamo passato a bordo dell’aereo. Per fortuna c’era un’hostess molto simpatica che ha fatto del suo meglio (hanno offerto da bere e dei biscotti). L’aereo era minuscolo! Ok che è un volo interno di meno di un’ora ma davvero, i vani portabagagli erano microscopici! Da Buffalo per Niagara Falls c’è un solo e unico mezzo di trasporto per arrivarci: il taxi. Scordatevi bus/treni etc. solo taxi. Ci sono quelli privati che costano 80 dollari (quelli non privati, costano poco meno… non state neanche a sbattervi a cercarli… abbiamo chiesto all’info point e il prezzo differiva di circa 5 dollari, ma il taxi privato parte subito – il taxi “navetta” parte a orari da loro definiti). Ci vogliono 45 minuti… poco prima di varcare il confine col Canada il tassista vi chiederà di pagare per questione di “connessione di pos”, poco male. Anche al tassista andrà lasciata la mancia, non illudetevi! Si arriva così praticamente a 100 dollari per una corsa… è una cosa assurda, ma non ci sono alternative! L’hotel prenotato è il secondo Radisson della ns vacanza: Radisson View on Falls ovviamente dalla parte canadese delle cascate. Il primo impatto con la cittadina di Niagara è di essere arrivati in una piccola Las Vegas. Lo sapevamo già che le cascate non sono circondate da natura, ma da hotel e negozi etc ma vederlo fa davvero impressione! E’ un susseguirsi unico di hotel di lusso, casinò, catene di ristoranti, sale gioco etc. La nostra camera altro non è che una Suite – trovata super offerta su booking: 120 dollari canadesi per 2 notti (i dollari canadesi “valevano” meno di quelli americani quindi ancora + conveniente) e oltre a essere bellissima, ha una vista pazzesca! Dà proprio sulle cascate! Faremo tantissime foto. Al tramonto, all’alba di notte etc. (le cascate sono illuminate di notte). Causa ritardo dell’aereo e il fatto che siamo in viaggio da stamattina, decidiamo in primis di uscire a mangiare e rincasare presto…. Anche perché dal clima mite di New York, siamo passati a 4 gradi! Un freddo! Ecco, qui ci occorreranno i famosi vestiti pesanti portati apposta! Mangiamo da Friday’s praticamente di fronte all’hotel il secondo (e ultimo in realtà per me) hamburger della ns vacanza accompagnato da due bei cocktails. Siamo affamati, ci sembra tutto ancora + buono di quello che è 😉 E’ impossibile purtroppo fare due passi per smaltire, si gela! La colazione non è inclusa, ma il ristorante dell’hotel ha una promo: colazione a buffet per 10 dollari a testa. Dato il freddo, e il prezzo comunque buono per i prezzi che fanno di solito, la mattina dopo mangeremo qui!
14 NOVEMBRE
Il buffet comprende di tutto e di più: frutta, yogurt, cereali, bacon, uova, verdura, pancakes con vari condimenti (incluso l’immancabile sciroppo d’acero o la panna montata), macchinetta per farsi da soli le waffles. Da bere caffè, the, succhi di frutta. Ci rimpinziamo per bene e usciamo a piedi per andare a vedere le famigerate cascate! Ci copriamo da “escursione al polo nord” e andiamo! Per fortuna almeno c’è il sole a scaldare un pochino… camminiamo in discesa praticamente fino a valle, per scendere ancora alle cascate ci sono due alternative: o proseguire a piedi (è un altro bel pezzo però) oppure prendere la funicolare. Ci sono tantissimi turisti, migliaia di foto! C’è anche un centro con dentro bar, negozi di souvenir e info point per prenotazione dei giri a piedi o in battello nelle cascate. Fa davvero troppo freddo per farlo… non vogliamo rischiare di ammalarci avendo davanti un’altra settimana di viaggio impegnativo. E non è vero che non ci si bagna, abbiamo tanti amici che lo hanno fatto quest’anno prima di noi e le foto testimoniamo che se ne esce zuppi. Ne approfittiamo per fare un bel giro lungo, praticamente vediamo anche le cascate del lato americano di fronte, dove si vedono le terrazze con sopra i turisti “dall’altra parte”. Il sole va via, pioggerellina. Ci rintaniamo nel grosso centro, dove curiosiamo nei gift shops etc. Tutto quello che c’è da vedere è in pratica finito. Risaliamo a Niagara Falls e decidiamo di riposarci per la sera. Prima di cena coperti come non mai, visitiamo la cittadina… entriamo nel famoso palazzo del casinò, strapieno di negozi etc e di gente. Entriamo anche nel vero casinò… è sabato sera, non c’è un buco libero. Non avevamo intenzione di giocare, ma anche volendo, non sarebbe stato possibile, dalla gente che c’era! Quando usciamo facciamo un altro giro della città… vediamo il famoso ristorante fatto a torre, dove per salire devi prendere un super ascensore esterno.
Vediamo una dietro l’altra, le più famose catene di fast food (anche Hard Rock Cafè). E’ sicuramente un posto dove non ci si annoia, ma da vedere oltre a quello non c’è nulla. Mangiamo nel ristorante dell’hotel: costine (ribs) e patate per mio marito, pesce e verdure per me. Le cascate quella sera si sono illuminate di rosso/blu/bianco in memoria delle vittime degli attentati a Parigi della sera prima (le tv americane non parleranno d’altro da lì in avanti).
15 NOVEMBRE
Oggi si riparte, destinazione Chicago! La reception ci chiama un taxi e sempre in 3 quarti d’ora e a 80+20 dollari (canadesi stavolta, meno male!) veniamo riportati all’aeroporto di Buffalo. Volo Delta usd… Facciamo scalo a Detroit e questo terminal è enorme! Lo percorriamo praticamente TUTTO dato che il nostro gate era il numero 77… di 78! Non ci arrivavamo più! Infinito! Anche stavolta il volo è in ritardo… Alla fine ogni volta si prende un aereo si sta in ballo per ore e ore…ed è quello che stanca di + in assoluto! Aereo piccino come quello dell’andata. Quando arriviamo a Chicago siamo stravolti. Prendiamo il biglietto della metropolitana per arrivare in centro città: pochi dollari e circa tre quarti d’ora per arrivare nel “loop”, il centro cittadino di Chicago. Facciamo qualche isolato a piedi per raggiungere il nostro terzo e ultimo hotel, un altro Radisson: Radisson Blu Aqua. L’hotel è bellissimo sia dentro che fuori, la camera è ultra moderna, con un bagno enorme! All’interno dell’hotel la hall è uno spettacolo! Con un camino a gas lungo tutta la hall che divide gli ambienti: non finiva più! E poi tante altre comodità: palestra, piscina, sale ricreative (comprensive di biliardo) e pure un piccolo campo da basket coperto! Giusto il tempo di lasciare giù i bagagli e usciamo subito per mangiare qualcosa. Ci rendiamo subito conto che Chicago è soprannominata “the windy city” non per nulla… C’è una bora! In alcune parti della città poi davvero pazzesco! Ed è anche la città delle sopraelevate! Pazzesco vedere le strade che si intersecano in più piani, che ci mettono in crisi quando per orientarci cerchiamo le vie sulla cartina! Provare per credere! Cena: panino col formaggio grigliato – tipico della città. Una bontà!
16 NOVEMBRE
A pochi passi dal nostro hotel, si trova il Millennium Park, un parco nuovissimo e grande pieno di zone verdi e aree gioco per bambini che nulla hanno a che vedere con quelle italiane! Al centro del parco c’è il BEAN ovvero il fagiolo un “monumento” di metallo riflettente che è diventato subito il nostro “preferito”! Ci siamo fatti foto in mille maniere! Lì vicino, un’immancabile pista da pattinaggio. Il giro un po’ a caso della città (un po’ un nostro must) ci fa subito capire che è una città un po’ strana! Le strade sopraelevate ci hanno messo molto in crisi! Vediamo anche qui la Trump Tower e girare a piedi è un piacere! Le distanze sono quelle che si vedono, come dirò anche a fine racconto, non occorrerà prendere la tessera dei mezzi pubblici. Vediamo subito l’Hangock tower, su cui saliremo per vedere Chicago dall’osservatorio. E la vita principale con tutti i più famosi brand.
17 NOVEMBRE
Oggi abbiamo la prima salita sull’Hangcok… prenotata dall’Italia, vale per due “salite” e meno male direi, dato che la prima è stata poco goduta per via del cielo pieno di nuvole. La vista è comunque spettacolare anche se il cielo non ha aiutato, speriamo per la seconda chance. Scopro l’esistenza del Cheesecake Factory ai piedi dell’hancock. Io adoro questa torta e il posto sia dentro che fuori è bellissimo! Non manco di mangiarmene una bella fetta, squisita! Peccato scoprire solo ora che questa catena esiste anche a New York… mannaggia a me, a saperlo prima! Complice la pioggia, ci diamo a un po’ di shopping nei negozi in centro e a un giro vario. Costeggiamo il lago Michigan e vediamo da lontano il Navy Pier… e ci andiamo. È la zona portuale, che comprende però uno spazio commerciale chiuso. Ormai è sera, ceniamo lì e mappa alla mano, ci chiediamo dov’è la famosissima ruota panoramica simbolo della città. Va bene che è buio… Ma la ruota non la vediamo. La mappa indica il punto ma della ruota nemmeno l’ombra. Cercando in internet (perché cartelli non ce n’erano!) scopriamo con grande dispiacere che la ruota è stata smantellata e verrà sostituita da una nuova e più grande, perché nel 2016 la città festeggerà un anniversario importante e la stanno quindi sostituendo con una ancora più bella. Che sfortuna però eh!
18 NOVEMBRE
Seconda salita all’osservatorio, stavolta con un bel tempo! Vista ancora più bella! Nella sala dell’osservatorio ci sono dei giochi interattivi che si possono fare, un bar e anche la parte con le “vetrate mobili”: ovvero una parte di vetrate dove si può entrare a turno (pagando) e il vetro si sporge così da sembrare sospesi nel vuoto. Cena : mangiamo due piatti di tacos, non molto buoni in realtà e poi ultimo giro dal ns bean e in hotel.
19 NOVEMBRE
È il giorno della partenza per l’Italia. Il meteo continua a dire che domani nevicherà, mentre ora c’è il sole e si sta bene (vento escluso). Dato che il volo è nel pomeriggio tardi, lasciamo i trolley alla reception e andiamo a piedi al museo di storia naturale (Field Museum) costeggiando il Lago Michigan. Ci aspetta Sue, il più grande tirannosauro ricostruito. Il museo ha moltissimi animali impagliati, con delle teche che ricostruiscono in parte il loro ambiente naturale. Alcuni avvisi ricordano che non sono stati commissionati nessun uccisione di animali, e che nel tempo pre televisione e internet questo era l’unico modo per insegnare ed informare sul mondo animale. Il museo è ben fatto, per arrivarci la passeggiata è stata molto bella. Insomma, è una attività che si può mettere in programma in un viaggio a Chicago. Peccato non essere riusciti a vedere l’Art Institute, che ospita opere di grandissimi artisti (Van Gogh, Gaugin, Monet, Cezanne, etc ). Con largo anticipo prendiamo la metropolitana-treno (CTA) per l’aeroporto di Chicago O’Hare. C’è molta gente, la coda ai metal detector è lunga, ma per fortuna abbiamo un buon margine di tempo. Il volo parte in orario e questa volta per fortuna è un Lufthansa dall’inizio alla fine… e la differenza si nota! L’aereo è molto più spazioso e comodo. I servizi a bordo ottimi. Viaggiando di sera e poi notte, il volo passa quasi rapido, ci si addormenta e in un attimo si è sopra Monaco dove faremo scalo per poi prendere l’ultimo volo della vacanza su Milano Malpensa. Il giorno dopo guardando in internet scopriremo che a Chicago ha effettivamente nevicato come previsto e non poco… anzi… hanno chiuso anche gli aeroporti. Siamo ripartiti giusto in tempo!
CONSIGLI UTILI
Mance: se andate in un locale di qualsiasi tipo, con camerieri in servizio, la mancia è obbligatoria perché il salario base è quello minimo, loro guadagnano sulle vostre mance.
Quando siamo andati noi, la percentuale media da lasciare si aggirava sul 15-18% del conto. In alcuni posti vi portano lo scontrino con addirittura 3 scelte tra cui poter decidere (esempio: 15% = usd …. – 18% = usd … / 20% = usd…). Se andate invece in locali self service, nessuna mancia, così come nei supermercati etc. Nei chioschetti per strada mancia non obbligatoria, ma a vostra discrezione. Noi lasciavamo un piccola mancia anche sul tavolo della stanza dell’hotel per la cameriera… non siete obbligati, ma a volte, “ricambiavano” come nel nostro caso mettendoci due bottigliette di acqua omaggio anziché una o lasciandoci delle caramelle. Questo vale sia per NY che per Niagara che per Chicago.
Cibo: il luogo comune “si mangia male” è vero per metà. Noi abbiamo mangiato solo 2 hamburger in 2 settimane ed evitato i ristoranti italiani. Dagli hamburger ci aspettavamo di più, pensavamo di trovare una netta differenza con quelli delle catene american style che spuntano ormai come funghi qui in Italia (non parlo di Mc Donalds o Burger King eh)… invece nessuna grande differenza in termini di grandezza e gusto.
Abbiamo assaggiato poi varie “specialità”: hotdog, mac&cheese (maccheroni al formaggio), spaghetti con polpette, panino con carne affumicata con purè di patate dolci, le ribs (costine) con salsa barbecue o glassate al jack daniels e tra i dolci la red velvet, i pancakes, le waffles e la cheesecake originale, la apple pie (torta di mela) e la pumpkin pie (torta di zucca).
Siamo riusciti a mangiare molte volte nei self service dove ci sono buffet caldi e freddi che offrono di tutto e di più: carne, pesce, insalatone da comporre a piacimento, zuppe (immancabile la chicken noodles la si trova tutti i giorni in tutti i locali), pane di vari tipi, verdura etc. In questo caso i piatti vanno a peso: più carichi, più paghi. In questo modo siamo però riusciti a mangiare vario e genuino soprattutto facendo scorpacciate di verdure. Locali di questo tipo li trovate sia per strada che nei centri commerciali.
La frutta è un bene di lusso… non ce la siamo mai fatta mancare per questioni “salutari”, ma davvero un salasso! E non parlo di mele, arance, pere, etc intere eh! Quelle le trovate se avete fortuna in pochi supermercati se no più facilmente troverete le vaschette coi pezzetti di frutta già tagliata ed è sempre e solo melone, anguria, melone bianco, uva e fragole (quando si dice frutta di stagione… a Novembre…). Buono anche lo yogurt greco con cereali o frutta… ideale per le merende tra una camminata e l’altra. Le banane intere costavano quasi 1 dollaro l’una! Una lacrima a ogni morso in pratica! Comunque sia volere è potere quindi se ci si accontenta e non si è particolarmente schizzinosi, si trova del buon cibo senza per forza mangiare tutti i giorni schifezze! Non ci siamo fatti mancare nulla, abbiamo fatto i ns assaggi di cucina tipica, ma abbiamo ben equilibrato secondo noi. Catene di fast food e ristoranti asiatici o etnici ne troverete quanti ne vorrete… Noi abbiamo provato solo il koreano.
La pizza evitatela come la peste : ne abbiamo preso un trancio da asporto a New York giusto per “farci due risate” e ce le siamo fatte. I ristoranti italiani sono considerati lusso.
A Chicago abbiamo poi avuto modo di assaggiare la loro celebre Deep Dish Pizza, una specie di torta salata dal bordo altissimo con ripieno a scelta. Abbiamo seguito il consiglio della guida che avevamo e siamo andati nella famosa catena “Giordano’s”. Abbiamo preso la “special” con verdure e salsiccia. La pizza per due era enorme, impossibile da finire… non c’è nessuno infatti che esca dal ristorante senza il sacchetto degli avanzi. La pizza in sé non ci è piaciuta per nulla. Ne abbiamo mangiate due fette giusto per… L’avanzo che abbiamo portato via lo abbiamo regalato a uno dei (tanti) barboni incontrati per strada.
La colazione negli hotel non è mai inclusa, e a seconda dell’hotel ha un costo +/- elevato che può arrivare anche a 30 dollari a persona, ma di caffetterie e bakery shop ne troverete a bizzeffe, e ovunque andiate, dove poter fare una buona colazione dolce o salata.
In generale parlando di cibo l’altro luogo comune ahimé vero, è che si spende tanto. Anche solo per un panino e/o un semplice hotdog (esempio) per pranzo, sarà quasi impossibile spendere meno di 15 dollari a testa… perché i prezzi che vedrete sempre esposti nei negozi (non solo di cibo, tutti!) sono tasse escluse. Quindi al prezzo vengono aggiunte le tasse solo in fase di scontrino + l’eventuale mancia, e come capite, è un attimo far lievitare il conto anche di un semplice sandwich.
Non dimenticate di fare un giro (anche più di uno!) nei supermercati 24h open per vedere le follie americane: biscotti Oreo in mille gusti (ne cito uno per tutti: alla zucca), mm&s mai visti in italia, come quelli gusto “pretzel”… pringles al cioccolato bianco e le bibite gassate il cui formato più piccolo è quello famiglia, anche se la cosa che più mi ha “sconvolto” sono i colori chimici fluo soprattutto delle aranciate. Prezzi alti, non sperate di risparmiare andando al supermercato… sigh… neanche lì.
Negozi vari e souvenir: Prezzi dei souvenir medio alti. Siamo stati poi da Macy’s il più grande centro commerciale del mondo (così c’è scritto sull’insegna) – vale a dire l’Harrods o la Rinascente di New York – a due passi dal ns hotel. Da non perdere la parte natalizia, che non abbiamo ancora capito se è davvero presente tutto l’anno. Abbiamo comprato di tutto di più… c’erano molti sconti e abbiamo fatto incetta di decorazioni per l’albero da regalare, alcune davvero originali, altre con la scritta new york 2015.
Macy c’è anche a Chicago, così come tutti più famosi brand: hard rock cafè, disney store, tiffany & co. , Victoria’s secret, microsoft. Meritano una visita l’apple store “0” davanti al Plaza di New York e l’mms world in times square. È praticamente impossibile tornare a casa senza aver comprato nulla. Costo medio della vita, alto molto alto. Preparatevi.
Cascate del Niagara: A noi personalmente non hanno colpito più di tanto. Ci sono sembrate in primis piccole (della serie “in televisione sembrano maestose, invece…”) complice anche il fatto che il clima rigido non ha permesso il giro in battello o la camminata che le costeggia dal basso. Da non perdere per chi invece va in stagione con clima mite/caldo. A tutti abbiamo detto che se avete poco tempo a disposizione, di non passare da qui, ma di andare altrove. Poi de gustibus… ad altri sono piaciute tantissimo.
DOCUMENTAZIONE
ESTA= l’ESTA è l’ex VISA. Non è possibile entrare negli Stati Uniti senza questo permesso. Si può fare tranquillamente on line, basta avere il numero di passaporto e compilare tutti i campi richiesti. Costo: 14 euro a testa.
Assicurazione sanitaria = inutile dire che è categoricamente vietato partire per gli Stati Uniti / Canada senza essere coperti da assicurazione. Noi ci siamo rivolti alla ns agenzia che ci copre anche quella sulla macchina. Costo circa 100 euro a testa.
MEZZI PUBBLICI
New York = fate assolutamente l’abbonamento ai mezzi perché camminerete talmente tanto che dopo un po’ vi arrenderete! E, soprattutto, le distanze sono più ampie di quanto sembrano. Ovviamente poi New York è talmente grande, che raggiungere certe zone a piedi è un’utopia.
Chicago = siamo arrivati credendo di dover anche qui fare l’abbonamento ai mezzi, invece a differenza della big apple, le distanze sono quelle che sembrano! È tutto tranquillamente raggiungibile a piedi… dall’Hancock al Navy Pier… Ovviamente conta molto la location dell’hotel. Noi abbiamo sempre scelto hotel ottimi come posizione da cui partire per i ns giri.
Pagamento hotel: dato che con booking il saldo dei vari soggiorni presso gli hotel, avrebbero dovuto essere pagati sul posto, ma non volendo noi partire con troppi contanti né sforare nel giro di una settimana il fondo della carta di credito, abbiamo richiesto a tutte e tre le strutture (passando tramite booking) di pagare in anticipo, con bonifico. Tutti gli hotel hanno accettato (e vorrei vedere….) e quindi tra settembre e ottobre abbiamo pagato tutto partendo per lo meno senza quel pensiero. Può essere una soluzione se la pensate come noi, non essendoci di mezzo l’agenzia viaggi che “paga per voi”.
Per finire, vi possiamo dire che tutte e 3 le città ci sono sembrate super sicure! Ci sono sempre in giro vigilanti e poliziotti. Non abbiamo mai temuto nulla, davvero.
La gente locale sempre gentile e disposta ad aiutare quando vedono dei turisti con l’espressione a punto di domanda sulla faccia.