Tour del Rajasthan 2
Abbiamo scelto di visitare il Rajasthan, prevedendo nel percorso anche la visita delle città di Delhi e Agra, nonché il parco di Ranthambhore, per complessivi 18 pernottamenti. Abbiamo volato con Emirates, con scalo a Dubai e partenza da Milano Malpensa. Probabilmente è più conveniente volare con Air India, direttamente a Delhi senza scali intermedi da Malpensa ma, avendo prenotato tardi il volo, non vi erano più posti disponibili. Il viaggio ci ha soddisfatti sotto ogni punto di vista. I luoghi, l’atmosfera, la cordialità della gente, tutto ci è piaciuto, tanto che abbiamo già deciso e preso accordi per tornare in India il prossimo anno, con un percorso diverso (da Varanasi a Mumbai). La scelta di andarvi a febbraio\marzo, un periodo in cui il clima in India è caldo ma assolutamente accettabile e la pioggia scarsa (abbiamo sempre avuto bel tempo), ha sicuramente influito positivamente consentendoci di goderci il viaggio senza complicazioni climatiche. Avendo sfogliato i diari di viaggio su internet, per quanto appreso dalle guide turistiche e dai racconti di amici, preso atto della necessità di affittare un’auto per il viaggio (abbiamo scartato a priori di servirci del treno, per questioni di tempo e di nostra comodità) ci siamo rivolti ad una agenzia di viaggi locale scelta su internet, la Mahendra India Viaggi di Jaipur (indiamahendra@libero.it) il cui titolare – capace di esprimersi in un buon italiano, con il quale abbiamo deciso insieme il percorso attraverso una proficua corrispondenza su internet e anche al telefono via wa – ha anche prenotato gli hotel e ci ha accompagnati di persona facendoci da driver. Sulla base della nostra esperienza consigliamo di appoggiarsi ad una agenzia locale qualunque essa sia, almeno per l’affitto di un auto. Avere una persona indiana al proprio fianco aiuta moltissimo sia per l’esperienza e la conoscenza che un operatore locale possiede del territorio che per tutte le piccole occasioni di vita quotidiana in cui avere una persona che parla la lingua e conosce le abitudini locali può rivelarsi utile. Abbiamo invece trovato meno decisiva la competenza delle guide locali; in alcuni situazioni (ad es. il forte di jodhpur) inutili perché disponibili audioguide, in altre perchè più interessati a farci fare acquisti che altro. Ciò non è valso per la città di Bundi, dove invece una guida locale ci ha consentito di accedere ad alcune stanze del forte (che, chiuse al pubblico, ci sono state aperte grazie alla guida) dove abbiamo potuto vedere dipinti altrimenti non accessibili.
Per quanto riguarda le mance, devo dire che noi non ne abbiamo lesinato sia per render merito della cortesia che le diverse persone (il driver stesso, camerieri, guide, facchini, …) ci hanno riservato sia perché la debolezza della moneta e la realtà locale ci favorisce senz’altro.
Venendo alle mete, al di là di come uno voglia organizzare il giro e di come e se voglia abbreviare i tempi attraverso dei voli interni (Jaipur-Delhi o Udaipur-Delhi) ci limitiamo ad osservare:
- prevedete assolutamente due pernottamenti a Delhi: la città, sebbene caotica, offre alcune mete di assoluto valore – Qutub Minar, Humayunm’s Tomb – che è un peccato perdere. Noi abbiamo preferito soggiornarvi all’inizio del viaggio ma credo che l’unico elemento da valutare in proposito sia l’orario di arrivo\partenza dei voli internazionali;
- ad Agra, oltre il Taj Mahal (abbiamo letto di visitarlo assolutamente all’alba, ma ci pare indifferente, se non che appena aperto è meno frequentato) abbiamo apprezzato il piccolo Taj Mahal;
- chi ha già esperienza di safari in Africa può tranquillamente tralasciare di visitare il parco di Ranthambhore, posto che la vista delle tigri non è affatto garantita e l’ambiente non è particolarmente interessante;
- consigliamo invece un pernottamento a Bundi, in quanto il forte, pur in cattivo stato di conservazione, offre la particolarità di una serie di stanze affrescate con preziosi dipinti molto belli; inoltre abbiamo organizzato una visita insieme ad una guida\archeologo locale, il sig. Kukki, che ci ha mostrato, ad una ventina di km dalla città (appuntamento sul posto, lui è venuto in moto da Bundi per evitarci l’andirivieni dalla città) le iscrizioni rupestri da lui scoperte in un a specie di canyon desertico;
- in Rajasthan abbiamo visitato tutte le città più conosciute: Mandawa, Bikaner, Jaisalmer, Jodhpur, Udaipur, Jaipur, inserendo fra Jodhpur e Udaipur il monte Abu;
- per quanto riguarda Mandawa, pur avendo delle belle case (haveli) da visitare (quasi sempre soltanto da fuori), credo che si possa tralasciare, a meno che sia necessaria una tappa intermedia tra Delhi e Bikaner. Se invece il giro inizia da Jaipur, si può tranquillamente farne a meno e dirigersi subito a Bikaner, che invece merita una visita per il forte e il centro cittadino. Nei pressi di Bikaner si può visitare un tempio dedicato ai topi; ho letto molti commenti entusiastici in merito, che non condivido assolutamente e che sconsiglio;
- Jaisalmer è invece una delle più belle mete del viaggio, e merita un paio di pernottamenti, o tutti in città o con un pernottamento nel vicino deserto;
- Jodhpur è la città che a me è piaciuta di più, per il bellissimo forte e il bazar; consiglio anche di cenare nel ristorante Indique, a pochi passi dalla torre dell’orologio del bazar, che propone una terrazza dalla quale si gode un ottimo panorama sulla città e il forte; a Jodhpur abbiamo comprato le spezie, molte, e il the;
- il monte Abu è stata un po’ una delusione per i templi, sebbene segnalatissimi dalle guide, ma invece gradevolissimo per il paesaggio (finalmente un poco montano rispetto alla pianura del Rajasthan); nel caso vi consigliamo un pernottamento all’hotel Palace Hotel Bikaner House, di stile coloniale;
- da Udaipur ci aspettavamo di più; un solo pernottamento è sufficiente a visitare il palazzo e il centro cittadino (il bazar è famoso per l’argento); consiglio, la mattina presto, una passeggiata al Deen Dal Park (piuttosto che prendere la funivia andatevi a piedi, 15 minuti sono più che sufficienti); inoltre consigliamo il ristorante Ambrai, con vista sul City Palace;
- Jaipur è una grande città, con un bazar ottimo (per gli acquisti importanti ci siamo però rivolti a negozi specializzati, più sicuri per gioielli e tessuti pregiati, ma è una nostra opinione), e vi consigliamo di vederla per prima (così il forte Amber fa la sua bella figura).
Per finire, se avete intenzione di procedere ad acquisti, valutate con calma dove farli senza lasciarvi condizionare dai negozi in cui inevitabilmente vi porteranno; noi abbiamo acquistato ovunque ma consiglierei Jaipur come principale meta di acquisti di qualunque genere; il nostro giudizio è forse influenzato da alcuni negozi che la guida ci ha consigliato e che abbiamo trovato seri e convenienti (rispetto all’Italia, non al bazar locale).
Per quanto riguarda gli hotel nel complesso siamo stati soddisfatti da tutte le soluzioni che l’agenzia locale ci ha trovato. Dagli hotel più belli di Delhi, Jaipur e Mount Abu, ai più semplici di Bundi, li abbiamo trovati in genere puliti, accoglienti e in linea con le attese.
In conclusione, raccomandiamo assolutamente un viaggio in Rajasthan, come primo approccio all’India, che offre comunque tanti itinerari diversi.