Svizzera e Foresta Nera
Il viaggio di andata è un incubo, prima di giungere ad Airolo c’è una lunga coda per arrivare al Valico del San Gottardo, dalla radio della Svizzera Italiana veniamo a sapere che vi sono tempi di attesa oltre le 2 ore: dobbiamo armarci di santa pazienza! Ad averlo saputo prima avremmo scelto di percorrere il Passo del San Bernardino per giungere poi a Zurigo via Chur… Dopo aver preso possesso dell’appartamento prenotato da casa (sono già le 20 passate) non ci resta che prepararci un piatto di pasta per poi andare dritti a nanna. Dopo una lunga notte ristoratrice siamo pronti ad esplorare Zurigo.
Per prima cosa facciamo la Zurigo Card che, al non proprio modico costo di 48 CHF, ci permetterà però di viaggiare gratuitamente sui mezzi pubblici, di farci un piccolo giro in battello e di esplorare i tanti musei della città. Una volta giunti nei pressi della stazione ferroviaria, percorriamo Bahnhofstrasse per poi inoltrarci nella bella Rennweg dalla quale si raggiunge una terrazza dove si può godere di una bella panoramica sulla riva sinistra della Limmat. Una volta scesi, proseguendo sulla Rennweg, vale la pena fare una deviazione a destra per passeggiare sull’Augustinergasse prima di iniziare il tour delle Chiese. La prima che si incontra è l’anonima St Peter Kirche che però merita un passaggio in quanto il suo campanile ospita l’orologio con il quadrante più grande di tutta Europa. Da qui ci spostiamo poi in Munsterhof dove troneggia la più piccola delle Cattedrali cittadine, la Fraumunster famosa per le bellissime vetrate dipinte da Chagall. Attraverso il Munsterbrucke si raggiunge la riva sinistra della Limmat. In Zwingliplatz, oltre al monumento dedicato ad uno dei fondatori delle chiese riformate svizzere, si può vedere il rinascimentale Municipio che ha la particolarità di essere stato costruito sull’acqua. Da qui saliamo verso il Grossmunster e sul campanile omonimo, dalla cui vetta si gode di un bel panorama sul lago e sul lungofiume.
Prima di tornare verso casa abbiamo avuto anche modo di percorrere la caratteristica Oberdorfstrasse al termine della quale ci aspetta la fermata del tram che ci ricondurrà a Zurigo West. E’ già passato un giorno ma le cose da vedere in città sono ancora tante. La seconda giornata inizia con la visita del Museo Nazionale Svizzero (gratuito con la Zurigo Card), al cui interno sono presenti collezioni di vario genere. Noi abbiamo molto apprezzato le sale arredate con mobili ed antiche stufe e, nel sotterraneo, la bella mostra di sculture a sfondo religioso. Terminata la visita di questo grande ed importante museo, percorriamo la Bahnhofstrasse dove si trova il Beyer Chronometrie, un museo (gratuito per i possessori della Zurigo Card) con negozio annesso dedicato ad orologi ed affini, imperdibile per gli amanti del genere. Trovandoci in zona decidiamo poi di percorrere il Limmatquai per poter osservare i monumenti posti sulla riva sinistra della Limmat da un’altra prospettiva. La nostra passeggiata si conclude in Burklinerplatz dove attendiamo il battello che ci farà godere di una breve traversata sul più grande lago della Svizzera.
Tornati a riva (il tempo speso per il giro in battello vale la pena solo per godere di un paio d’ore di relax) proseguiamo con il tram sulla riva sinistra del lago per raggiungere Bellevueplatz dove si trova l’Opernhaus (Teatro dell’Opera), un bel edificio in stile neoclassico. Proseguendo di un altro paio di fermate raggiungiamo poi il particolare Giardino Cinese, un regalo della città di Kunming dove lavoratori svizzeri hanno costruito moderni impianti per l’approvvigionamento idrico. Tornati, sempre grazie al tram, in Bahnhofstrasse, facciamo qualche foto alla bella facciata neoclassica della stazione ferroviaria poi prendiamo il treno diretto all’Uetlinberg (compreso nel costo della Zurigo Card). Percorrendo un breve tratto a piedi dalla stazione di arrivo, si arriva alla torre di avvistamento dalla cui vetta si può osservare un magnifico panorama che abbraccia l’intera Zurigo e una buona parte del lago omonimo.
Il terzo giorno è stato per buona parte dedicata allo Zoo (uno dei più belli e meglio tenuti tra quelli visitati finora) anche perchè, vista la grandezza, merita un tempo di sosta non inferiore alle 3-4 ore. Prima di arrivare qui però, abbiamo altre 2 mete in programma. La prima è la salita al Dolder Grand, un grande albergo dalle cui camere si gode di una magnifica vista sulla città. Qui si trova anche un bellissimo campo da golf e un parco dove ci si può rilassare godendo della magnifica veduta panoramica. La seconda meta di giornata è invece il Palazzo dell’Università, non tanto per l’edificio stesso, quanto per il bel panorama che si apre dalla terrazza di quest’ultimo. Allo Zoo abbiamo apprezzato in particolare il bellissimo parco degli elefanti ma è tutta la struttura che merita davvero una visita. Da quanto ricordiamo solo lo Zoo di Innsbruck (peraltro molto più piccolo) ci era piaciuto così tanto.
Il quarto giorno della nostra vacanza, dominato dalla pioggia, lo dedichiamo alla visita dei musei di Lucerna dove torneremo nei prossimi giorni per passeggiare (col sole!) nel centro storico. Facciamo la Museum Card (36 Franchi) grazie alla quale entreremo gratuitamente in tutti i musei cittadini. Iniziano col visitare la Collezione Rosengarten dove, oltre ad un grande raccolta di quadri e litografie di Pablo Picasso, vi sono opere di Klee, Monet, Cézanne, Mirò e Chagall. Dopo questa grande scorpacciata di cultura passiamo a qualcosa di più leggero visitando il bel Museo del Ghiacciaio; qui, oltre a plastici dei principali ghiacciai Svizzeri, si può percorrere la Sala degli Specchi dove non sbattere il naso è praticamente impossibile! Nella parte esterna del Museo si può toccare con mano l’acqua alla temperatura di -20 C e vedere marmitte giganti di oltre 20.000 anni fa! Una volta fuori dal Museo ci soffermiamo sulla bellissima statua del Leone Morente diventata, giustamente, uno dei simboli della città. Era la seconda volta che lo vedevo ma mi ha colpito come la prima volta: non riesco a descrivere con le parole ciò che si prova davanti ad un monumento così toccante. A breve distanza da qui un altro Museo cattura la nostra attenzione, è l’Alpineum dove giganteschi plastici ti fanno entrare nell’atmosfera dell’alta quota. Spostandoci sulla vicina Lowenplatz entriamo poi al Bourbaki Panorama, è questo il nome del dipinto circolare (arricchito con bellissime figure tridimensionali) in cui viene rappresentata la celebre battaglia condotta dal Generale Bourbaki nel corso dell’ingresso in Svizzera dell’esercito francese durante la guerra franco-tedesca del 1870-71. Anche qui gli occhi possono provare emozioni che le parole non riusciranno mai a trasmettere. Ultima tappa di giornata è il famoso Museo dei Transporti dove, oltre a poter conoscere da vicino, la storia della mobilità elvetica, potrete divertirvi con tante belle esperienze interattive. Noi purtroppo siamo arrivati verso le 16.30 (chiude alle 18) e abbiamo dovuto accelerare in vari punti, per una visita comoda consiglio di considerare almeno 2 ore, se volete approfondire alcuni settori o godere delle esperienze interattive allora i tempi possono anche superare le 3-4 ore…
Il giorno successivo ci spostiamo a nord dove ci aspetta una delle più rinomate cittadine elvetiche: Stein Am Rhein. Appena arrivati capiamo che la stessa idea l’hanno avuta in tanti (troppi), il viale principale ad un certo punto sembrava un centro commerciale all’inizio dei saldi. Per fortuna, essendo giunti di buonora, riusciamo a sfruttare la prima ora per godere della bella cittadina senza il chiasso turistico alle nostre spalle. E poi basta poco per liberarsi dalla confusione: prendendo una qualunque delle vie laterali ci si ritrova catapultati in quello sembra un piccolo villaggio di campagna. Da non perdere il Municipio, le vedute dal Ponte sul Reno e le tante belle case affrescate che adornano la cittadina. Spostandoci di pochi km raggiungiamo poi uno dei più grandi spettacoli che la natura ha deciso di regalarci: le Cascate del Reno (Rheinfall). Se dal basso si possono vedere in tutta la loro grandezza, è dall’alto che si provano le emozioni più forti. Scendendo con un comodo e veloce ascensore si possono raggiungere punti in cui l’acqua sembra toccarci, anche se in realtà a colpirci sono solo gli schizzi trasportati dal vento. Come c’eravamo ripromessi ecco giunto il giorno giusto per ritornare a Lucerna. Arrivando dalla stazione, la città ci accoglie con la vista panoramica sul lago da una parte, e sul centro storico dominato dal celeberrimo Kappellbrucke dall’altra. Percorrendo la Bahnhofstrasse si costeggia il canale fino a giungere all’imbocco di uno dei ponti più famosi al mondo. Camminare sul Ponte della Cappella è un emozione, peccato solo per il continuo via vai dei turisti che toglie un po’ di romanticismo al tutto. Dopo aver dato uno sguardo alla Jesuitenkirche ci allontaniamo dal canale per raggiungere la Fransikanerkirche nella piazza omonima, i cui interni meritano sicuramente una visita. Le vie che circondano la zona sono le più antiche della città e vale la pena perdersi qui per qualche minuto, ricordando sempre che il canale resta pur sempre la via maestra. Proprio seguendo il corso di quest’ultimo raggiungiamo il secondo ponte più importante della città: lo Spreuerbrucke, meno bello del primo ma comunque caratteristico. Giungiamo così sull’altra sponda del canale dove si incontrano prima la Muhlenplatz quindi la bella Hirschenplatz. Una volta arrivati sul lungolago vale la pena camminare fino alla Hofkirche, meritevole di visita soprattutto per la bella posizione panoramica in cui si trova. Prima di lasciare la città è consigliabile fare il Giro delle mura, anche solo per vedere il panorama della città da una delle torri su cui è possibile salire.
Il giorno successivo il cielo plumbeo ci convince ad evitare la programmata visita di Basilea per ripiegare su Altdorf, una piccola cittadina sita a margine del famoso Lago di Lucerna, già visitata in una precedente occasione. Patria di Guglielmo Tell, l’eroe elvetico celebrato nella Rathusplatz con una bella statua, la cittadina vanta anche una bella casa-torre del 1500 posta nella medesima piazza e, nei pressi della Chiesa di San Martino, la Cappella di Sant’Anna del 1600. Terminata la visita di Altdrof raggiungiamo Einsiedeln dove si trova una delle Abbazie scelte da Papa Francesco per celebrare il Giubileo della Misericordia. La chiesa ha un interno maestoso e un atmosfera mistica, molto bella e toccante in particolare è la Cappella delle Grazie. Prima di rientrare a Zurigo facciamo un ultima sosta sul lago omonimo per visitare la piccola Rapperswil. E’ davvero un peccato che il tempo non ci consenta di godere appieno di questa bella cittadina che si specchia sulle rive del Lago di Zurigo. Dalla bella Marktplatz, seguendo la Marktgasse si raggiunge una scalinata che permette di raggiungere la parte alta del borgo dove si trovano la romanica Chiesa di San Giovanni ed il Castello. Oltre a godere del panorama sulla cittadina e sul lago che la bagna, qui è possibile avvicinare bellissimi cerbiatti abituati ad accogliere i tanti turisti che ogni giorno visitano la cittadina.
Il giorno successivo, visto il bel sole che filtra dalle finestre della “nostra” casa, decidiamo di “recuperare” la giornata dedicata a Basilea. La capitale del calcio elvetico (l’omonima squadra stravince da diversi anni il campionato nazionale) ci ha lasciato un po’ di amaro in bocca per diversi aspetti. Iniziamo la visita da Theaterplatz dove si trova l’interessante Tinguely Brunnen, una fontana in cui l’arte si fonde con l’acqua, grazie agli straordinari meccanismi meccanici che permettono alle strutture presenti, di giocare con questo prezioso elemento della natura. Da qui ci spostiamo in Barfusserplatz dove è possbile, a caro prezzo (15 Franchi), visitare il ricco Tesoro della Cattedrale. Da qui giungiamo in Marktplatz dove è d’obbligo la visita del rosso Municipio che comprende anche un bel cortile interno; per il resto la piazza ha ben poco da offrire. Dopo aver fatto qualche foto al Mittlerebrucke che collega le due sponde del fiume, saliamo verso Munsterplatz attraverso la bella Augustinerstrasse. Raggiunta la piazza notiamo subito l’imponente mole della Cattedrale, da vedere anche ‘interno. Ci delude invece il resto della piazza dove, forse in quanto domenica, tutti i locali sono chiusi ed i tavolini all’aperto di quest’ultimi desolatamente vuoti. Avevamo programmato di rimanere l’intera giornata a Basilea ma alle 15.30 siamo già sulla via del ritorno… Abbiamo così il tempo di fare una sosta non programmata in quel di Baden, famosa località termale a pochi km da Zurigo. A dire il vero la cittadina non ci ha entusiasmati ma non ci aspettavamo comunque più di tanto. Bello il ponte di legno posto sul fiume dal quale si vede la cittadina da un’altra prospettiva.
Il giorno successivo (l’ultimo tra quelli dedicati alla Svizzera) andiamo a Sciaffusa, famosa soprattutto per essere a soli 3 km dalle famose Cascate del Reno visitate precedentemente. Girando per il centro storico si incontrano svariate finestre a bovindo e tantissime case affrescate di epoca rinascimentale, ciò fa si che la città sia considerata una delle più pittoresche della Svizzera. Salendo poi alla Fortezza Munot, oltre a vedere da vicino i cerbiatti, si osserva un bel panorama sui tetti di Sciaffusa. Lasciata la “nostra” casa zurighese attraversiamo il confine e facciamo sosta nella prima cittadina in territorio tedesco, Waldshut. Per la serie, se il buongiorno si vede dal mattino, sarà una sei giorni fantastica! Eh, si perchè la cittadina ci entusiasma: benchè piccola (il centro storico è un unico viale pedonale di poco più di un kilometro) le tante case colorate e affrescate, i bei monumenti (leggasi Municipio) e i tavolini all’aperto dei tanti localini presenti, ci fanno capire che questo è un luogo davvero magico e meritevole di una sosta. Prima di raggiungere Triberg im Schwarzland, abbiamo anche il tempo di fermarci in quel di St Blasien dove visitiamo la bella Abbazia di San Biagio. La Chiesa, ricostruita in forma neoclassica verso la fine del ‘700, vanta una delle cupole più grandi d’Europa.
Il secondo giorno in territorio tedesco lo dedichiamo a Triberg, capoluogo della regione, famosa per essere la patria degli orologi a cucù. Il centro storico, purtroppo non pedonale, merita una passeggiata per visitare il Municipio e la casa dei 1000 orologi sulla cui parete un delizioso carillon accoglie i tanti turisti presenti. A 200 metri da qui vi è poi l’ingresso alle Cascate più alte della Germania (ingresso gratuito con il Pass che viene consegnato agli ospiti delle strutture convenzionate). Qui, dopo una bella passeggiata in mezzo alla natura, si raggiungono una serie di cascatelle la cui vista ci delizia gli occhi. Per riprenderci dalla fatica (si fa per dire) cosa c’è di meglio di una fetta della famosa Torta della Foresta Nera? La potrete assaggiare sia alla Konditorei Adler che al famoso Cafè Schafer detentore della ricetta originale.
Visto il peggioramento delle condizioni meteorologiche lasciamo Triberg per spostarci in quel di Furtwangen per visitare il ricco e bellissimo Museo degli Orologi. Oltre agli immancabili cucù, si possono osservare pendole, sveglie, orologi con simpatici carillon (dimostrazioni gratuite si ripetono nel corso della giornata) e segnatempo delle più svariate forme. Una volta rientrati a Triberg visitamo anche il Museo della Foresta Nera dove una mostra di abiti tradizionali, plastici di antichi mestieri ed una grande collezione di fossili e minerali ci ripagano ampiamente il costo del biglietto.
Nei giorni successivi esploriamo la regione anche se, purtroppo, molte volte sotto la pioggia, come successo ad esempio a Friburgo. Maltempo a parte, la città non offre grandi spunti, da vedere la grande (e bella) Cattedrale nella piazza omonima e la vicina Rathausplatz dove aspettiamo (pentendoci) il mezzogiorno per ascoltare il carillon del Vecchio Municipio. Da non perdere i Bächle, piccoli canali d’acqua che, sfruttando la leggera pendenza di alcune vie cittadine, rifornivano gli abitanti di questo bene prezioso. Un’altra giornata l’abbiamo invece dedicata a Baden Baden e, vista la distanza da Triberg, a posteriori ce ne siamo pentiti. La città, infatti, ci ha abbastanza deluso, zona termale a parte dove il verde e le belle strutture (Kurhaus e Trinkhalle) ci hanno in parte ripagato i tanti km percorsi per arrivare fin qui. Il centro storico ha si qualche bel edificio in stile bell’epoque ma intervallati da palazzi più moderni che ne sporcano l’originalità. La parte alta poi, dove si trovano la Cattedrale (Marktplatz) e le rovine del Castello è francamente perdibile. Ci è dispiaciuto molto non riuscire a visitare le sale del Casinò (il più antico di tutta la Germania), forse quanto di più bello la città possa offrire, l’apertura ai turisti avviene infatti solo dalle 9.30 alle 11.40 del mattino. Un altro luogo che ci ha deluso è stato Schiltach, da molti definita come la più bella cittadina della Foresta Nera. A parte la Rathausplatz dove si trova il dipinto Municipio e qualche edificio degno di nota, la cittadina non ci ha colpito più di tanto. Cosa che invece ha saputo fare Gengenbach, un paesello con belle case a graticcio, tante aiuole fiorite e un’atmosfera molto raccolta. Passeggiando per le sue vie si fanno notare il Municipio, ben conservate torri e alcuni vicoli che ci hanno ricordato l’Alsazia. Da non perdere poi l’antica Abbazia benedettina il cui interno, dipinto e luminoso, ci ha lasciato per lunghi momenti con il naso all’insù. Altra cittadina che merita una visita è sicuramente Villingen, qui vi sono 4 porte d’accesso la cui particolarità è quella di avere ognuna un orologio con un quadrante di diverso colore: in questo modo è davvero difficile perdersi!
Nell’ultimo giorno di vacanza abbiamo anche visitato Wolfach, conosciuta per essere la città del vetro artistico. Dopo aver girovagato per il centro storico, piccolo ma caratteristico, è d’obbligo spostarsi all’interno della fabbrica dove autentici maestri lavorano il vetro senza mai stancarsi. Nell’annesso negozio si possono poi trovare oggetti di ogni tipo con prezzi non certo così abbordabili (economici però se raffrontati a quelli di Murano…); le figure esposte sono comunque, a mio parere, di ottimo livello. E’ ormai tempo di fare le valigie e di prepararci a tornare alla vita di sempre, anche questa volta tanti ricordi ci accompagneranno fino alla prossima vacanza.
Dove abbiamo mangiato:
Lamm Kaiserstrasse, 24 Waldshut-Tiengen – Cucina tipica tedesca. Qui si possono gustare specialità regionali come il Prosciutto della Foresta Nera e gli Spatzle. Ottima la birra. Prezzi modici se rapportati alle gigantesche porzioni.
Wirtshaus Alt-Triberg Hauptstrasse, 53 Triberg im Schwarzland – E’ il posto ideale per gli amanti della carne. Da provare sicuramente il piatto unico con la classica Schnitzel. Ottimi anche i dolci. Rapporto qualità – prezzo più che buono.
Dove abbiamo dormito:
Casa Privata Zurich-West – Ferienhaus Isabelle und Barbara Mory Kreuzloch, 7 Triberg im Schwarzland. Raggiungere la casa dal centro del paese è un’impresa e la sistemazione non è proprio il massimo della comodità (un divano-letto al piano terra e 2 camere matrimoniali al secondo piano con scala da paura). Il plus è la gentilezza delle proprietarie.