Indonesia, zaini in spalla e bimbo per mano… si può
Volo prenotato con la Singapore Air Lines a gennaio, coincidenze perfette con un solo scalo a Singapore di pochissime ore. Atterriamo a Bali e l’odore di frangipani e incenso ci invade piacevolmente le narici… proprio come lo ricordavo, indimenticabile. Prendiamo un taxi appena fuori dall’aeroporto e ci dirigiamo alla volta di Sanur, dove alloggiamo in un piccolo albergo a conduzione famigliare che abbiamo trovato vagabondando per la strada principale del paese; ”Hotel Julia 1”, dove per l’equivalente di €30 abbiamo una stanza pulita, con aria condizionata, colazione e piscina in una stradina silenziosa.
Esploriamo i dintorni e per farlo noleggiamo due biciclette con tanto di seggiolino e capiamo che questo è il metodo migliore per esplorare la zona perché in questo modo il pargolo non si stanca a camminare, noi raggiungiamo qualsiasi posto e percorriamo in lungo e in largo la costa, punteggiata di ristorantini e negozietti caratteristici. Visitiamo anche un centro di recupero per la tutela delle piccole tartarughe marine e poi non ci resta che rilassarci in spiaggia, mentre nostro figlio gioca con la sabbia e scopre il fascino dell’alta e bassa marea. Dopo alcuni giorni ci spostiamo a bordo di un grosso motoscafo della compagnia Scoot per raggiungere l’isola di Nusa Lembongan che dista circa un’ora dalle coste di Bali. Sbarcati sulla piccola isola iniziamo a cercare una sistemazione per la notte,e dopo un po’ di giri scegliamo “Kenta Homestay”;un alberghetto leggermente appartato a condizione famigliare dove ci danno una stanza pulita, aria condizionata e piccolo giardinetto rilassante per circa €14.Nei giorni successivi scopriamo che questa isola è davvero molto turistica e rischia di esser rovinata nel giro di pochi anni. Decidiamo di fare un giro a bordo di un piccolo furgoncino e così visitiamo le spiagge più rinomate, attraversiamo il famoso Yellow Bridge ed esploriamo anche gli angoli più remoti dell’isola.Il giorno dopo organizziamo un’uscita in barca ed è così che ci immergiamo in un posto fantastico, dove un mondo marino multicolore e pullulante di vita ci abbaglia e ci lascia senza fiato e infine raggiungiamo Mantha Bay, dove nel giro di pochi minuti ci troviamo circondati da otto magnifiche mante, imponenti ed eleganti che nuotano tranquille tra di noi…talmente vicine da poterle accarezzare e questo ci regala bellissime emozioni.
Terminato il nostro soggiorno a Nusa Lembongan prendiamo un altro motoscafo con destinazione Gili Meno, un’isoletta minuscola ed assonnata, dove non esistono mezzi di trasporto a motore, così… zaino in spalla e via, a cercare anche qui una sistemazione. Dopo una bella passeggiata la nostra scelta ricade su “Gili Garden Bungalows”, ovvero una manciata di piccole casette incastonate in un bellissimo giardino fiorito, in una stradina secondaria e molto silenziosa, con stanze pulite e una buona colazione. E’ un piccolo albergo gestito da una famiglia molto carina e disponibile che vi darà un sacco di dritte utili. State sempre attenti però, perché proprio lì intorno non mancheranno le occasioni per avvistare i famosi varani… grandi e piccoli che siano sono sempre affascinanti.
Esploriamo l’isola, circondata da spiagge bianche e acque turchesi e facendo snorkeling avrete molte probabilità di incontrare splendide tartarughe marine a pochi metri dalla riva, il tutto arricchito da pesci multicolore e coralli davvero suggestivi. Chiedete alla gente dove è meglio immergersi; vi indicheranno la zona migliore, che solitamente è quella che si rivolge verso Gili Trawangan.
Le nostre giornate di puro relax le abbiamo trascorse in un piccolo ristorantino sulla spiaggia, con comodissimi gazebo in legno che ci hanno salvato dal sole cocente, permettendoci quindi di trascorrere tutta la giornata al mare, sorseggiando freschi succhi di frutta e assaggiando i piatti tipici della zona, in modo tale da non perdersi nemmeno uno dei magnifici tramonti che immancabilmente dipingevano cielo e mare di colori infuocati e pennellate color porpora… davvero suggestivo.
Trascorsa così una settimana di dolce far niente ci siamo poi imbarcati alla volta di Amed e poi con un taxi siamo arrivati a Toulamben e abbiam raggiunto l’hotel “Toulamben Backpaper” prenotato qualche giorno prima tramite booking.it . Hotel leggermente fuori dal paese, con stanze molto accoglienti e pulite, una piscina bellissima, personale molto gentile, colazione a buffet e ristorantino interno molto comodo e nelle immediate vicinanze vi sono bellissime spiagge tutte da scoprire e con fondali ricchi di meravigliose creature.
Qui ci siamo davvero rilassati e per qualsiasi necessità, ogni due ore c’è una navetta gratuita che vi porta al paese più vicino.
Dopo qualche giorno ci siamo rimessi in cammino alla volta di Candidasa e lungo il tragitto abbiam fatto una sosta al Water Garden di Tirtagganga, un bellissimo giardino acquatico che merita sicuramente una visita di almeno un’ora e anche per i bambini può rivelarsi un’esperienza divertente.
Arriviamo poi a Candidasa e lì soggiorniamo in un hotel della stessa catena di quello precedente, stupendamente incastonato tra oceano e giungla, in posizione molto tranquilla. Le stanze sono molto varie tra loro e ci sono delle bellissime stanze famigliari con finestre immense che si affacciano sulla giungla, tanto da farvi immaginare di dormirci dentro. L’albergo vanta una piscina molto carina e un diretto accesso al mare, un ristorante e una colazione a buffet molto varia e gustosa.
Trascorriamo qui alcuni giorni e visitiamo i dintorni a bordo di un taxi che ci porta a conoscere una piccola realtà dove alcune donne producono il sale con metodi antichissimi, sulla costa dell’oceano, poi un fantastico tempio dei pipistrelli (Goa Lawah) e a Klungkung un grande museo (Nyoman Gunarsa Museum) che racchiude gran parte della storia artistica balinese, per poi perderci, lì di fronte, in un immenso mercato di stoffe e tessuti dai mille colori.
Si avvicina il giorno della nostra ultima tappa, così che una mattina, sempre a bordo del nostro taxi, raggiungiamo Ubud, che purtroppo si rivela esser divenuta una cittadina molto caotica e trafficata, perdendo così gran parte del suo fascino.
Sempre tramite booking abbiamo prenotato un hotel che però non ha nemmeno lontanamente soddisfatto le nostre aspettative, ma ormai non possiamo far nulla, se non lamentarci con il proprietario per il comportamento scorretto.
Giriamo Ubud esclusivamente a piedi ma il caos è ovunque e solo la tranquilla Jalan Kajeng ci regala ritagli di tranquillità dove per lo meno riusciamo a pranzare in mezzo al canto degli uccellini e non allo strombazzare di moto e macchine e il resto delle giornate lo trascorriamo nel bellissimo mercato della città a fare shopping e a perderci in chiacchiere con la gente del posto, sempre carina e sorridente.
Essendo nella città più famosa per quel che riguarda le danze balinesi, ci organizziamo subito per vederne una e scopriamo che nostro figlio ne viene subito rapito, tanto da non volersene più andare, ma di voler restare a vedere di nuovo la Danza del Barong e del guerriero.
Che dire quindi… Bali fa ormai parte del nostro cuore e sentiamo di consigliarla a tutti quei TPC che cercano semplicità, gentilezza e tranquillità; tutte caratteristiche che noi occidentali abbiamo un po’ trascurato ultimamente.
Bali e l’Indonesia in generale sono luoghi adatti anche a famiglie con bambini relativamente piccoli, che sicuramente ameranno questi luoghi pieni di fantastici tesori da scoprire.
Io personalmente porto nel cuore i colori di questo paese, il sorriso dei suoi abitanti, gli sguardi profondi di molti di loro, il cibo con i suoi profumi inebrianti e i templi maestosi, resi ancora più affascinanti dalle molteplici offerte lasciate dai fedeli, che viste da vicino sembrano tutte delle opere d’arte uniche.
Tranquilli viaggiatori, l’Indonesia vi stregherà il cuore, e sarà un bellissimo incantesimo.