Viaggio nella terra forgiata dai vulcani

Più di 3.000 km tra le meraviglie della natura incontaminata dell'Islanda: vulcani, cascate, ghiacciai, fiordi e paesaggi desolati
Scritto da: GioP.
viaggio nella terra forgiata dai vulcani
Partenza il: 12/06/2016
Ritorno il: 26/06/2016
Viaggiatori: 4
Spesa: 3000 €
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Finalmente parto verso la tanto sognata Islanda, terra che da tempo mi affascinava. Il viaggio inizia a Milano Linate e, con scalo a Berlino Tegel, io e gli altri arriviamo a Reykjavìk alle tre di notte, con il sole già alto ma coperto dalle nuvole.

LUN 13/06

Dopo un breve riposo, la mattina seguente decidiamo di visitare la capitale, che scopriamo presto essere piuttosto piccola. Iniziamo dalla via principale, Laugavegur, ricca di negozi e bar, fino all’imponente Hallgrimskirkja, la chiesa della città dalla quale si gode una vista a 360° della città. Proseguiamo poi per le vie e le piazze più importanti, tutte abbastanza carine, fino al porto e all’imponente e particolare Harpa, la moderna sala concerti della città sul mare. Se non avete intenzione di visitare anche i numerosi musei, consiglio di non stare più di una mattinata. Nel pomeriggio visitiamo il parco nazionale di Thingvellir, molto suggestivo, che, oltre ad essere stato il primo luogo di incontro del parlamento islandese (l’Althing), è anche il punto d’incontro di due placche terrestri, quella Europea e quella Americana… Pensare di stare “a cavallo” tra due parti di mondo è incredibile!! Il tutto coronato da colline verdi e una piccola cascata scintillante.

MAR 14/06

L’indomani lasciamo Reykjavìk e iniziamo il “tour” vero e proprio dell’Islanda, imboccando la statale N°1 “Hringvegur”, un desolato nastro d’asfalto che tocca le principali località dell’isola attraversando paesaggi meravigliosi. Dopo poco lasciamo la statale verso la penisola di Snaefelsness, un incantevole luogo dove abbiamo i primi assaggi di natura islandese: ci imbattiamo in una cascata a picco su una parete rocciosa verdeggiante, un piccolo canyon e scogliere sul mare ricche di uccelli marini. Concludiamo il giro con una spiaggia dalla sabbia bianca e nera e un grazioso paesino portuale. Giunti in ostello (lo consiglio, si chiamo Saeberg, a Reykir), scopriamo che ci sono due vasche calde all’aperto e così finiamo l’intensa giornata con un meraviglioso bagno sul mare e con il sole al tramonto (alle 10.30 di sera!!).

MER 15/06

Questo giorno lo dedichiamo alla cultura islandese: visitiamo una piccola chiesetta dai muri di torba del ‘700 e un villaggio rurale di case interrate ancora più antiche. Proseguiamo poi lungo la penisola di Trollaskagi, attraversando paesaggi mozzafiato sull’Oceano Atlantico del Nord fino al lontano ma caratteristico pesino di Siglufjordur: qui visitiamo il museo dell’aringa, che in realtà è un’ accuratissima ricostruzione del porto del paese negli anni d’oro della pesca e delle case dei marinai. Interessante! Inoltre sono molto belli il porticciolo e la via lungo il fiordo caratterizzati da casette coloratissime. Tra altri paesaggi meravigliosi in cui svettano montagne sul mare arriviamo alla seconda città islandese per grandezza: Akureyri. Ci sistemiamo nell’ottima guesthouse di Gula Villan.

GIO 16/06

La giornata inizia bene, e continuerà ad andare così perché sarà per me la più bella del viaggio. In mattinata vediamo le prime di una lunga serie di spettacolari cascate: Godafoss (cascate degli dei), che si gettano in un piccolo allargamento del fiume dall’acqua cristallina. Nel pomeriggio invece arriviamo ad Husavìk, porticciolo molto grazioso e famoso per le escursione di avvistamento balene: contrariamente alle previsioni pessimistiche di tutti, riusciamo a vederne più di una: sono animali “socievoli”, perciò si fanno vedere in tutta la loro maestosità, tirando fuori la coda e girando su se stesse passando anche sotto la nostra barca: un momento davvero emozionante!! In serata arriviamo a Kopasker, piccolo paesino piuttosto desolato (che non offre niente) a poca distanza dal Circolo Polare Artico (circa 30 km). Purtroppo non possiamo raggiungere questo affascinante traguardo, ma qui “tocchiamo” il punto più a Nord della vacanza. Ci sistemiamo (ve lo consiglio) nel Kopasker HI Hostel.

VEN 17/06

Oggi facciamo il pieno di cascate. Percorriamo una strada sterrata che, passando attraverso pianure dall’aspetto “lunare” dove non si vede altro che nera pietra vulcanica, corre affianco ad uno spettacolare canyon (qui ho visto il paesaggio, a mio parere, più bello del viaggio). In questo canyon ci sono due delle più famose e possenti cascate islandesi: Dettifoss, alta 40 m e larga 100 m, e Selfoss. Scattiamo qualche foto veramente stupiti dalla forza che tali cascate sprigionano, e poi via, verso i campi geotermali di Hverir e Krafla. Qui vediamo fumarole, distese giallastre di zolfo, pozze di fango ribollente e infine un cratere riempito da acqua turchese. Concludiamo la giornata con un bagno caldo e rigenerante alle terme naturali del Myvatn.

SAB 18/06

Oggi decidiamo di riposarci un po’, ma in compenso la giornata non sarà bella come le altre: facciamo il giro del lago Myvatn, circondato da piccoli boschi di pini ma piuttosto deludente e invaso da moscerini che ti tormentano in continuazione.

DOM 19/06

Giungiamo così a metà di questo meraviglioso viaggio. Dopo vari giorni riprendiamo la statale N°1 e ci dirigiamo verso il paese più importante dei fiordi orientali, Seydisfjordur. Prima di arrivarci però, deviamo in una strada tortuosa d’alta quota che ci porta ad una passo piuttosto elevato, per poi ridiscendere in scenari da cartolina alla base del bel fiordo di Borgafiordur Eystri, famoso per la sua colonia di Pulcinelle di mare. Appena arrivati ci imbattiamo subito in questi simpatici e tanto attesi uccelli marini: ci fanno sorridere, perché sono piuttosto “tozzi” e mentre volano anche goffi. Ma sono anche uccelli molto belli, sia per la loro striscia nera accanto agli occhi, ma soprattutto per il loro becco variopinto. Dopo aver scattato infinite foto in ogni loro posa possibile, ripartiamo e giungiamo a destinazione.

LUN 20/06

Fortunatamente giornate come questa non ne abbiamo mai più avute… ci svegliamo sotto una violenta pioggia, con tanto di nebbia e venti gelidi che ci accompagnerà tutto il giorno impedendoci di vedere qualsiasi cosa…

MAR 21/06

Partiamo dalla nostra guesthouse immersa nel verde alla volta di uno dei più vasti ghiacciai del mondo: il Vatnajokull. L’arrivo presso questo incredibile “muro” di ghiaccio è pazzesco: ci si para davanti agli occhi una distesa di ghiaccio, caratterizzato da profondi crepacci, dalle infinite sfumature, anche leggermente grigiastro per la polvere vulcanica. Incantati da questi luoghi, arriviamo poi ad uno dei luoghi più attesi del viaggio: la laguna glaciale di Jokulsarlòn. Essa è un lago dall’acqua blu intenso, collegato al mare tramite un canale molto corto, formatosi in seguito allo scioglimento dell’imponente fronte del ghiacciaio: da qui si staccano molti pezzi di ghiaccio che iniziano a galleggiare e a muoversi lentamente fino, anche dopo 5 anni, ad arrivare al mare. Sedetevi su una pietra e osservate questa magica successione di iceberg dai colori più vari, dal bianco al blu fino al grigio e al nero, e godetevi questa atmosfera a mio parere quasi surreale. Lo consiglio vivamente!

MER 22/06

Oggi giornata meno intensa: ci dirigiamo verso il parco nazionale di Skaftafell. Qui facciamo una breve camminata che ci porta alla cascata Svartifoss (cascata nera), di dimensioni modeste ma incorniciata da colonne di pietra nera (una gita che si può tranquillamente evitare). Inoltre da qui partono anche le gite con i ramponi sul ghiacciaio vero e proprio, che purtroppo non abbiamo potuto fare a causa del tempo nuvoloso ma che io consiglio vivamente. L’alloggio che scegliamo è il più bello del viaggio: Nonna OG’s farm, ad Alftaver, 40 km prima di Vìk.

GIO 23/06

Dedichiamo la mattinata a due strade un po’ in quota (F208 e F214) da dove si godono paesaggi mozzafiato sulle pianure alluvionali sterminate che dal ghiacciaio Myrdalsjokull arrivano fino al mare. Nel pomeriggio vediamo altre meraviglie della natura islandese: la spiaggia di Reynisfjara, la cascata di Skogafoss e quella di Seljalandsfoss.

La zona della spiaggia sopra citata è intorno al grazioso paesino di Vìk, ed è caratterizzata da parecchie attrazioni: la spiaggia in sé è meravigliosa, formata da sabbia nera e circondata da acqua sia dalla parte del mare sia da quella opposta, dove c’è una laguna. In fondo alla spiaggia da una parte ci sono le famose formazioni basaltiche a colonne esagonali e dei faraglioni e dall’altra il capo di Dyrholaey, formato anche da un arco di roccia. Qui, non dimentichiamo essere il punto più a sud dell’Islanda, si ammirano paesaggi sull’Oceano Atlantico. Per quanto riguarda le cascate, la prima citata è secondo me la più bella di tutte, poiché è alta 60m, circondata da colline verdeggianti e si getta in un placido ruscello. Anche la seconda non delude, perché da una parete rocciosa finisce in un laghetto. La cosa che più distingue tale cascata è che si può fare il giro della stessa e andare anche dietro.

VEN 24/06

Dopo un’ora di strada sterrata in campi selvaggi dall’aspetto lunare, arriviamo a Landmannalaugar, una zona caratterizzata da monti colorati, grazie ai vari minerali che creano sfumature particolari. Il primo tratto del trekking di 50 km diretto a Thorsmork è l’ideale per godersi questi colorati rilevi. Nel pomeriggio giunge finalmente un momento memorabile: il bagno nel fiume naturale della zona dove, da due sorgenti, sgorgano acqua calda e acqua fredda, per dare infine un equilibrio meraviglioso (bisogna però trovare il punto giusto, né troppo caldo né tropo freddo, e non è facile).

SAB 25/06

Giungiamo all’ultimo giorno del viaggio… con un velo di tristezza, visitiamo le ultime due attrazioni naturali che ci aspettano: le cascate di Gulfoss (cascate d’oro), molto affascinanti (se la visibilità è pessima non si vede il secondo salto), e il famoso geyser Strokkur, che erutta ogni 5 min. Ci aspettavamo qualcosa di più alto e imponente, ma pensando che al mondo ne esistono solo 7, capiamo che è una cosa veramente rara e particolare! (in ogni caso il getto raggiunge i 15 metri). Affianco si trova il secondo geyser più alto al mondo, Geysir, che raggiunge un’altezza di 70 metri, ma purtroppo è attualmente poco attivo (erutta solo contemporaneamente ai terremoti). Con questo affascinante getto d’acqua calda lasciamo la natura islandese e in nottata prendiamo l’aereo tornando in Italia.

Prima di concludere sottolineo che tale viaggio, essendo del tutto naturalistico, dipende molto dal tempo meteorologico. Non esito a dire che se capitano quindici giorni di maltempo (il che è comunque raro), la vacanza sarà quasi del tutto rovinata.

CONCLUSIONE

Partendo penso e ripenso al viaggio e mi rendo conto che fortunatamente nel mondo ci sono ancora interi paesi quasi totalmente selvaggi, e l’Islanda è uno di questi: la sua minima antropizzazione, la desolazione, la natura varia e vergine dei paesaggi e il senso di pace che è ovunque, fanno di essa una terra estremamente affascinante e particolare, dove la natura si fonde a perfezione con l’atmosfera del Nord.

Spero infine di essere stato d’aiuto, anche nei commenti degli alloggi. Consiglio a tutti quest’avventura e vi auguro buona fortuna (nel tempo) e buon viaggio!



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