Sud America on the road di seconda parte: Patagonia, Terra del Fuoco e Sud del Cile
SUD AMERICA ON THE ROAD. PARTE 2: PATAGONIA E SUD DEL CILE
I colori delle Ande, l’accoglienza del popolo sudamericano, infiniti viaggi con gentilissimi camionisti, il sapore gommoso della tapioca sulle spiagge brasiliane, i buffi pinguini della Patagonia, laghi eterni, artigiani e viaggiatori impavidi. Può sembrare una favola…Forse un po’ lo è. La mia favola, durata 8 meravigliosi mesi durante i quali, con lo zaino in spalla e la tenda, ho viaggiato in Paraguay, in ogni angolo (o quasi) della gigantesca Argentina, nel Sud del Cile, in Uruguay proseguendo poi per la costa del Sud del Brasile fino a Rio de Janeiro.
Indice dei contenuti
Da sola? Sì da sola… Ma sei pazza? No, siete pazzi voi a non farlo.
Sono stata avvantaggiata dalla buona conoscenza della lingua spagnola (che comunque, si impara facilmente via facendo) e dal fatto che già nutrissi uno smisurato amore per il Sud America dovuto a un’esperienza di studio di sei mesi in Cile e a un altro viaggio di tre mesi in Ecuador, Perù e Bolivia.
Ora però, voglio partire da sola, e farmi trascinare dai luoghi, dalle montagne e dagli altri viandanti.
Cercherò in questo breve racconto di riassumere questi mesi magici fornendovi sia informazioni utili e pratiche (mezzi di trasporto, sicurezza, consigli sui luoghi da visitare), sia trasmettendovi immagini ed energie per viaggiare un po’ insieme a me.
Equipaggiamento: Zaino con l’essenziale (qualche cambio, un libro, un quadernino per rendere indelebili le giornate, giacca a vento, coltellino, torcia, un mini pronto soccorso, borraccia, scarponi e asciugamano).
Budget: 250 euro al mese
Alloggio: iscrivetevi assolutamente alla pagina di couch surfing, vi sarà molto utile per trovare alloggio gratuito
Lavoro: se volete qualche esperienza lavorativa in cambio di vitto e alloggio iscrivetevi alla pagina helpx o woofer.
Mezzi di trasporto: autobus o autostop (fuori dalle grandi città è una pratica molto comune e sicura in Argentina, Cile e Uruguay, meno raccomandato in Paraguay e in Brasile)
Ecco qui la seconda parte del mio viaggio
Dal Cile torno in Argentina, a Mendoza e da qui scendo verso la Patagonia arrivando fino alla Terra del fuoco. Da inizio gennaio a fine marzo ho scoperto questa terra australe e magica risalendo poi fino a Buenos Aires.
Rieccomi in viaggio. Dopo aver trascorso Natale e Capodanno da amici in Cile, riparto per l’Argentina tornando a Mendoza e da lì scendendo alla volta della Patagonia. Prime tappe consigliate se scendete verso sud da Mendoza: la città di San Rafael (250 km), che nasconde il Valle Grande, una valle attraversata da un fiume che disegna incredibili Canyon. Qui ci sono diversi campeggi dove potete dormire tranquilli. Ancora più a sud di San Rafael vale la pena fermarsi a Malargue e da lì partecipare a un’escursione dell’intera giornata a Payunia (i prezzi delle escursioni sono qui piuttosto cari, intorno ai 35 euro, ma vi assicuro che ne vale la pena). Payunia è il più grande agglomerato di vulcani (ce ne sono 250!) del mondo e il paesaggio è spettacolare.
Eccoci verso la Patagonia. Io ho deciso di proseguire per la famigerata Ruta 40, strada lunga quasi 6000 km che percorre tutta l’Argentina dalla parte andina, dal confine con la Bolivia fino alla terra del fuoco. Qui i trasporti scarseggiano per la condizione delle strade, e anche le auto che transitano non sono molte ma nonostante questo, da Malargue ho trovato facilmente un passaggio in camion fino a San Martin de Los Andes ( 500 km più a sud).
Eccoci nella parte Nord della Patagonia. San Martin è una città turistica, cara, ma molto bella e verde. Passeggiate lungo il Lago Lanin, ammirate l’omonimo vulcano e salite fino al Cerro Banduria, dove vive una piccola comunità di Mapuche. Qui arrivate a Playa Islita dove potete rinfrescarvi dopo la lunga camminata. Da San Martin parte la cosiddetta Ruta de los 7 lagos, un tratto di Ruta 40 particolarmente panoramico che collega San Martin a Bariloche. Vi consiglio di dedicare una settimana questa tratta perché per me è stata una delle meraviglie del mio viaggio. Lungo i 7 laghi che costellano questo tratto di strada ci sono diversi campeggi, sia liberi che attrezzati. Informatevi all’ufficio turistico di San Martin de los Andes sui campeggi liberi. Io ho trascorso una settimana in tenda spostandomi da un lago all’altro e accampando liberamente. Tantissimi viaggiatori fanno così e ho conosciuto moltissima gente. Non perdetevi una notte al Lago Villarino, una giornata al Lago Espejo chico e soprattutto…Villa Traful, gioiello che si affaccia sul Lago Traful e dove la gente è molto accogliente ed è possibile partecipare ad escursioni sul lago, tra cui l’incredibile navigazione fino al Bosco sommerso. A Villa Traful cercate Fernando, detto “il rasta”, che organizza escursioni in barca e di certo vi potrà aiutare! Da Villa Traful l’ultima tappa della Ruta de los 7 lagos, prima di arrivare a Bariloche, è la turistica Villa La Angostura che, a mio parere, non offre nulla di speciale.
Da Villa la Angostura, in mezz’oretta di bus raggiungete Bariloche, tranquilla città della Patagonia. Qui è molto facile trovare couch surfer che vi ospitano, e ve lo consiglio perché anche i campeggi in città sono molto cari. Non perdete troppo tempo a Bariloche, la città si visita facilmente. Percorrete il Circuito Chico, in bici, autostop o autobus, che parte dalla città e attraversa il Parco Nazionale Nahuel Huapi. Interessante è il mercato del mercoledì a Colonia Suiza, a pochi km da Bariloche. Se vi piace camminare i dintorni di Bariloche offrono diversi trekking fino a rifugi e ghiacciai. Imperdibile è il Cerro Lopez dove potete arrivare in giornata da Bariloche.
Lasciate Bariloche e dirigetevi a El Bolson, paesino famoso per aver mantenuto una certa aria “hippy” e rinomato per la grande fiera artigianale. Qui certamente troverete qualche rasta che vi fa mettere la tenda nel suo giardino, e scoprirete il bel mondo degli artigiani e dei musicisti sud americani. Io qui mi sono fermata quasi un mese! Cosa visitare nei dintorni di El Bolson? Il Rìo Azul, e se vi piace l’escursionismo arrivate al Cajon del Azul, dove c’è un rifugio e un campeggio per trascorrere la notte (anche più di una se avete tempo!). Lago Puelo e lago Epuyen sono altri gioielli intorno a El Bolson. Godetevi questi paesino, vi ricaricherà di buone energie per proseguire il vostro viaggio verso Sud.
200 km più a sud vi troverete a Esquel (da El Bolson fare autostop è la cosa più facile e sicura del mondo se non volete spendere soldi in autobus), cittadina carina dove potete partecipare all’interessante gita in treno su La Trochita, antico treno patagonico. A pochi km da Esquel si trova Trevelin, paesino grazioso famoso per essere un’ex colonia gallese e il magnifico Parco Nazionale de Los Alerces. Uno spettacolo incredibile di vegetazione, animali e laghi incantevoli. Io mi sono fermata all’interno del parco un paio di giorni accampando alla Playa El Frances, dove è possibile campeggiare gratuitamente e dove di certo troverete altri viaggiatori.
Da Esquel mi sono diretta ad est dell’Argentina, sulla costa, fino a Puerto Madryn (500 km, questa tratta di strada è veramente magnifica!) per visitare la Riserva Naturale della Peninsula de Valdes, (con foche, pinguini e, se ci andate in inverno, balene) e Punta Tombo, una grande pingui nera dove potrete trascorrere la giornata circondata da dolcissimi pinguini.
Ricominciano i viaggi della speranza… Da Puerto Madryn, in autostop arrivo nell’orrenda città di Comodoro Rivadavia (500 km), dove non vale la pena nemmeno avvicinarsi, ma da lì ho potuto prendere l’autobus verso Rio Gallegos (1000 km), e da lì ho fatto autostop per arrivare…Nella Terra del fuoco!
Eccomi a Ushuaia, un sogno!
Qui, se siete viaggiatori come me con pochi soldi in tasca, non mettetevi nemmeno in testa di dormire in ostello, ma cercate con un po’ di anticipo un couch surfer perché i prezzi sono improponibili. Piuttosto partecipate alla navigazione di qualche ora sul Canal Beagle che ne vale veramente la pena e intraprendete lunghe camminate alla Laguna de los Tempanos, per i più allenati, Laguna Esmeralda e Playa Larga per chi preferisce passeggiate un po’ più tranquille. Non perdetevi il parco nazionale della Terra del fuoco, dove vi sembrerà di essere nel film del Signore degli anelli…
Dopo 5 giorni a Ushuaia sono ripartita verso la “terraferma”, lasciando l’Isola della Terra del fuoco.
In autostop sono arrivata a Punta Arenas, in Cile, (700 km da Ushuaia), punto di accesso per lo spettacolare parco di Torres del Paine, visitabile con trekking di vari giorni o con escursioni organizzate partendo da Puerto Natales. Da Puerto Natales sono rientrata in Argentina, nella turistica e carissima città di El Calafate. Anche qui, viaggiatori, cercate ospitalità! El Calafate è la città più turistica che io abbia mai visto, non sembra nemmeno di essere in Sud America. Scappate appena potete ma, ovviamente, non senza aver visitato il ghiacciaio del Perito Moreno, a pochi km da El Calafate. Qui potete recarvi con carissime escursioni organizzate o, facilmente, in autostop. Nonostante la quantità di turisti, cercate di godervelo perché è uno spettacolo indimenticabile.
Lascio El Calafate, inizio a risalire la Ruta 40, mi fermo una settimana a El Chalten, tranquillissimo paesino tra le Ande definito “la capitale sudamericana del trekking”. Sbizzarritevi! Oltre che lunghe camminate, da qui potete visitare con la barca il ghiacciaio Viedma, fortemente in pericolo!
Se amate il trekking partite presto la mattina e arrivate alla Laguna de los Tres, da cui potete osservare la famosa montagna del Fitz Roy e capirete che la camminata e è valsa la pena. Ostello consigliato a El Chalten… se non siete schizzinosi ma volete spendere poco e soprattutto conoscere altri viaggiatori, fermatevi all’Anoiken Hostel. Ma vi ripeto…se siete un po’ schizzinosi, cercate un letto altrove.
Dal Chalten i mezzi pubblici che risalgono per la Ruta 40 sono molto scarsi a causa delle condizioni della strada, e fare autostop non è facile. Con degli amici che avevano la macchina sono riuscita a raggiungere Perito Moreno, paesino 600 km più a nord. Qui vale la pena fermarsi solo per riposarsi e visitare l’affascinante Cueva de las Manos, interessantissimo reperto archeologico. Perito Moreno (ha lo stesso nome, ma non confondetelo con il gigantesco ghiacciaio vicino a El Calafate) dispone di un organizzatissimo campeggio municipale (l’unico che c’è, non potete sbagliarvi), gestito da una famiglia molto gentile che vi presterà anche delle coperte per non congelare di notte se ne avrete bisogno.
Da Perito Moreno potete attraversare la frontiera con il Cile e risalire da quella parte, o proseguire per la Ruta 40 come ho fatto io per ritornare a El Bolson. Potete infatti entrare in Cile anche da El Bolson, fino ad arrivare alla città cilena di Puerto Mont.
Puerto Montt. Prendetela come riferimento per visitare in giornata deliziosi paesini come: Puerto Octay, Puerto Varas e Frutillar. Da Puerto Mont recatevi nella fantastica Isola di Chiloè (un paio d’ore tra autobus e traghetto). Chiloè è un incanto: i fiori, la gente, particolarmente accogliente. Fermatevi qualche giorno, se possibile nelle zone più rurali nei dintorni di Dalcahue e Quemchi e visitate in giornata la città di Castro con le palafitte e il mercato. Ovunque troverete antichissime chiese e famiglie che vi lasciano montare la tenda. Vi consiglio di visitare: il cimitero di Coloane, vicino a Quemchi, l’Isola di Acau, la pinguinera di Ancud, la cascata di Tocahue, il parco nazionale di Cucao con le meravigliose dune di sabbia e il Muelle de Las almas.
Castro è ben servita con i mezzi di trasporto in quanto è possibile prenotare l’autobus insieme alla combinazione del traghetto che collega diverse città cilene. Io sono tornata a Puerto Montt dove ero ospitata da amici e il giorno dopo sono risalita in autostop verso Valdivia, città universitaria con un bellissimo parco botanico e un centro storico veramente delizioso. Nei dintorni di Valdivia è molto bello il paesino di Niebla da cui potete prendere la barca per Corral, paesino di pescatori.
Da Valdivia sono risalita fino a Pucon (200 km), turistica ma molto bella. Si tratta di una zona ricca di laghi e vulcani. In giornata potete recarvi a Villarica, che offre una rilassante passeggiata lungo il lago con una vista molto bella sul vulcano. Pucon offre una miriade di escursioni, dall’arrampicata sui vulcani, fino al kayak sul lago. Se preferite viaggiare autonomamente recatevi al Parco Nazionale Huerquehue in autobus che offre bellissimi trekking e vi permette di tornare in giornata a Pucon. Ci sono diverse stazioni termali, dalle più turistiche alle più spartane a pochi km da Pucon.
Da Pucon, in autostop, sono ritornata nella mia amata Argentina, fino all’orribile città patagonica di Neuquen (700 km) dove ho visitato degli amici e da lì, con una autobus notturno (1000 km, 80 euro) sono arrivata a… Buenos Aires, salutando le belle Ande e la magica Patagonia, ricca di calore, ghiacciai, leggende, una natura incontaminata e tante energie…
Se volete seguire il mio viaggio e avere altre informazioni per gironzolare con lo zaino in spalla per il Sud America leggete la prima parte del mio diario “Sud America on the road (prima parte): Paraguay, Nord dell’Argentina e un pizzico di Cile” e il seguito di questa parte, “Buenos Aires, Uruguay e sud del Brasile”.