Sud America on the road di prima parte: Paraguay, Argentina del nord e un pizzico di Cile

Un'avventura di otto mesi, zaino in spalla: dal Paraguay fino a scoprire l'intera Argentina, un po’ di Cile, l'Uruguay e la costa sud del Brasile fino a Rio de Janeiro
Scritto da: La Franci Covvy
sud america on the road di prima parte: paraguay, argentina del nord e un pizzico di cile
Partenza il: 10/10/2015
Ritorno il: 10/06/2016
Viaggiatori: 1/2
Spesa: 3000 €
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SUD AMERICA ON THE ROAD – PRIMA PARTE: PARAGUAY, NORD DELL’ARGENTINA, E UN PIZZICO DI CILE

I colori delle Ande, l’accoglienza del popolo sudamericano, infiniti viaggi con gentilissimi camionisti, il sapore gommoso della tapioca sulle spiagge brasiliane, i buffi pinguini della Patagonia, laghi eterni, artigiani e viaggiatori impavidi. Può sembrare una favola… Forse un po’ lo è. La mia favola, durata 8 meravigliosi mesi durante i quali, con lo zaino in spalla e la tenda, ho viaggiato in Paraguay, in ogni angolo (o quasi) della gigantesca Argentina, nel Sud del Cile, in Uruguay proseguendo poi per la costa del Sud del Brasile fino a Rio de Janeiro.

Da sola? Sì da sola… Ma sei pazza? No, siete pazzi voi a non farlo.

Sono stata avvantaggiata dalla buona conoscenza della lingua spagnola ( che comunque, si impara facilmente via facendo) e dal fatto che già nutrissi uno smisurato amore per il Sud America dovuto a un’esperienza di studio di sei mesi in Cile e a un altro viaggio di tre mesi in Ecuador, Perù e Bolivia.

Ora però, voglio partire da sola, e farmi trascinare dai luoghi, dalle montagne e dagli altri viandanti.

Cercherò in questo breve racconto di riassumere questi mesi magici fornendovi sia informazioni utili e pratiche (mezzi di trasporto, sicurezza, consigli sui luoghi da visitare), sia trasmettendovi immagini ed energie per viaggiare un po’ insieme a me.

Equipaggiamento: Zaino con l’essenziale (qualche cambio, un libro, un quadernino per rendere indelebili le giornate, giacca a vento, coltellino, torcia, un mini pronto soccorso, borraccia, scarponi e asciugamano).

Budget: 250 euro al mese

Partenza: 10 ottobre, volo American Airlines (800 euro a/r, scali a Madrid e San Paolo) da Milano Malpensa con destinazione finale Asuncion (Paraguay).

Alloggio: iscrivetevi assolutamente alla pagina di couch surfing, vi sarà molto utile per trovare alloggio gratuito

Lavoro: se volete qualche esperienza lavorativa in cambio di vitto e alloggio iscrivetevi alla pagina helpx o woofer.

Mezzi di trasporto: autobus o autostop (fuori dalle grandi città è una pratica molto comune e sicura in Argentina, Cile e Uruguay, meno raccomandato in Paraguay e in Brasile)

Ecco a voi la prima parte del mio lungo viaggio cominciato in Paraguay, da dove ho proseguito fino al Nord dell’Argentina per scendere poi percorrendo la panoramica Ruta 40 che affianca le Ande fino alla regione di Mendoza, da cui è possibile superare la frontiera e giungere in Cile.

PARAGUAY

Moneta: guaranì (1 euro = 6220 guaranì )

In Paraguay mi attendeva una cara amica che mi ha ospitata qualche giorno ad Asuncion, tipica capitale sudamericana caotica e sovraffollata. Bella? Per niente, ma anche lei nasconde i suoi gioielli. Nel centro città il quartiere Loma San Jeronimo si inerpica per scalette colorate offrendovi un’interessante vista sugli altissimi edifici che spaccano il cielo circostante e sul Rìo Paraguay. Nel centro storico della città è interessante il mercato della Plaza central, dove il giovedì mattina varie popolazioni guaranì vendono la loro frutta e piatti tipici. Non perdetevi la sopa paraguaya e il Mbcayu, a base di farina di mandioca.

Purtroppo il Paraguay non è ben attrezzato per il turismo, i mezzi di trasporti sono estremamente lenti e collegano soprattutto Asuncion a località del Sud del Paraguay o verso Est, le zone che ho visitato io. Intorno ad Asuncion località molto interessanti raggiungibili in giornata sono: Samber (25 km da Asuncion) e Areguà (40 km da Asuncion), famose per l’artigianato locale e per mostrare una vegetazione rigogliosa e…fiorita. Dopo qualche giorno ad Asuncion, con un autobus notturno di linea, mi sono recata a Ciudad del Este (300 km, 8 ore di viaggio), orrenda città di frontiera dalla quale ho raggiunto Foz Do Iguacu, città brasiliana punto di accesso alle Cascate di Iguazu, considerate una delle sette meraviglie del mondo. Le cascate sono infatti raggiungibili sia dal Paraguay (Ciudad del Este), che dal Brasile (Foz do Iguazu) che dall’Argentina (Puerto Iguazu), ma, essendo i trasporti paraguayani molto più economici rispetto a quelli brasiliani e argentini, ho optato di visitarle recandomi lì dal Paraguay. Sono stata ospitata da un’amica a Foz Do Iguacu e da lei accompagnata a visitare le cascate, un giorno la parte brasiliana (a cui conviene dedicare mezza giornata, è una passeggiata panoramica molto bella) e un giorno la parte Argentina (a cui va dedicata un’intera giornata perché ci sono vari percorsi di diversa lunghezza). Molto turistico, piuttosto caro il biglietto di ingresso (tra le due entrare spenderete approssimativamente una trentina di euro), evitate il fine settimana, ma nonostante questo, vale la pena visitarle!

A Foz Do Iguacu vi consiglio di visitare anche il Parque Dos Aves, un rinomato parco con diverse varietà di uccelli, e, se siete interessati a tematiche ambientali, la controversa Diga Di Itaipu (entrata gratuita).

Dopo qualche giorno sono rientrata ad Asuncion e da lì mi sono diretta nel sud del paese, al confine con l’Argentina, nella città di Encarnacion. Viaggio infinito, diverse volte l’autobus ha dovuto fermarsi per lasciar passare qualche mucca solitaria. Dal finestrino però ho avuto modo di vedere il vero Paraguay: piatto, abitato da piccoli villaggetti vicino a qualche fiume e tanta vegetazione.

Encarnacion vale la pena visitarla solo se vi recate alle Missioni gesuitiche di Trinidad e Jesus (mezz’ora in autobus dalla città), entrambe molto interessanti e ben conservate. Essendo vicine una all’altra potete dedicare una giornata ad entrambe.

NORD DELL’ARGENTINA

Da Encarnacion supero la frontiera con l’Argentina, il paese di cui mi innamorerò per sempre e che è stato quello dove ho trascorso più tempo. Dopo dieci giorni in Paraguay, eccomi qui, a Posadas, città vicinissima al confine (venti minuti da Encarnacion), dove rimarrò un mese a fare volontariato in una bidonville della periferia con l’Associazione Jardin de los Ninos che mi offre l’alloggio in cambio di qualche ora di volontariato con le mamme e i bambini della baraccopoli. Esperienza incredibile!

Da Posadas sono facilmente raggiungibili le Cascate di Iguazu (600 km, autobus notturni), le Missioni gesuitiche di Santa Anta e San Ignacio (veramente molto belle, a cui vale la pena dedicare una giornata; ci sono autobus di linea che partono ogni mezz’ora dalla stazione di Posadas) e la Riserva Esteros del Ibera, dove potete osservare coccodrilli, caimani, e fare un giro in barca tra miliardi di fiori viola galleggianti.

Inizio novembre… Il mio viaggio prosegue. Lascio a malincuore i bambini e le altre volontarie che hanno condiviso con me questo mese così intenso, e riparto, verso le Ande, verso la mia amata Cordigliera, nel Nord Ovest dell’Argentina. Prima tappa: Salta. Viaggio in autobus per 18 ore (90 euro). Sono stata ospitata un paio di giorni da un couch surfer che viveva nel centro della città. A Salta vi consiglio di dedicare un paio per visitare con calma il centro storico: Iglesia de San Francisco, Convento di San Bernardo, Cerro de San Bernardo (una camminata un po’ in salita di 45 minuti vi porterà a una vista molto bella sulla città, se siete in compagnia godeteve lì il tramonto) e il museo MAAM, uno dei più famosi musei archeologici del Sud America, rinomato per l’esposizioe di mummie bambino ritrovate risalenti ai sacrifici degli Inca e ritrovate tra le montagne circostanti.

Da Salta mi sono recata verso la Quebrada de Humahuaca, uno dei luoghi più affascinanti del mio intero viaggio. Un altopiano di 155 km che si estende da Uyuni, in Bolivia, fino all’Argentina. Le cittadine più caratteristiche della zona sono Tilcara, Humahuaca e Purmamarca. Scegliete una di queste, molto vicine una all’altra e fermatevi qualche giorno. Io mi sono fermata a Tilcara perché lì ho fatto la mia prima esperienza di woofer, dove ho lavorato con una famiglia in un orto. Tilcara-Salta: 3 ore di viaggio (6 euro).

A Tilcara non perdetevi il centro della piccola cittadina, fatta interamente di costruzioni in terra cruda, il Pucara (Fortezza degli Inca) e la Gargantua del Diablo, passeggiata meravigliosa tra montagne arancioni. In giornata da Tilcara potete recarvi a Purmamarca, altra cittadina deliziosa visitabile, anche se molto turistica e con un grande mercato e lì percorrete la passeggiata di un’oretta per il Cerro de los 7 colores e le Salinas Grandes, saline raggiungibili con pochi euro a bordo di jeep che certamente troverete di fronte alla stazione degli autobus appena arrivate o nei dintorni della piazza centrale.

Visitate anche Humahuaca e da lì, con delle jeep che di certo troverete appena arrivate alla stazione, salite al Cerro Hornocal, la spettacolare montagna dai colori dell’arcobaleno.

Se vi fermate qualche giorno in una di queste cittadine della Quebrada de Humahuaca vi consiglio di recarvi a Iruya, nonstante la strada sia lunga e tortuosa (andate con i mezzi pubblici!) ma vi goderete un paesaggio mozzafiato e scoprirete un paesino dove il tempo sembra essersi fermato. Se amate camminare questa è la zona che fa per voi e andate a scoprire il Cerro de las Senoritas a Iruya.

Dopo un paio di settimane a Tilcara sono tornata a Salta dove mi sono incontrata con un’amica e lì, in giornata abbiamo partecipato ad un’escursione a Cachi, paesino del Valle de los Cachaqueis e il Parco nazionale de los Cardones. Salta offre una miriade di escursioni, spesso con un prezzo talmente basso che conviene partecipare a quelle che andare autonomamente con gli scarsi mezzi pubblici che collegano questa zona. Non perdetevi la Quebrada de Cafayate, meravigliosa, che si distende da Salta fino ad arrivare al paesino di Cafayate, famoso per i vigneti e le bodegas.

Dopo la nottata a Cafayate, ospiti da un couch surfing proseguiamo per Amaicha del Valle, a un’ora di distanza, facendo tappa alle incredibili Rovine di Quilmes. Questa strada dell’argentina Ruta 40 coincide con il Camino del Inca, che dall’Argentina prosegue fino in Perù ed è dunque molto ricco di rovine archeologiche risalenti all’epoca degli Inca e delle popolazioni preincaiche. Se vi recate ad Amaicha del Valle cercate l’ostello di Sebastian Pastrani (tutti lo conoscono!) che vi racconterà sotto il cielo stellato la storia del popolo dei Quilmes e, se siete fortunati vi porterà a qualche cerimonia per ringraziare la Pachamama (madre terra).

Da Amaicha del Valle, in giornata ci siamo recate alla turistica Tafi del Valle, molto deludente. Lì però potete visitare facilmente il Parco archeologico de los Menhires e la Laguna Angostura.

Trascorriamo un’altra notte ad Amaicha del Valle e l’indomani eccoci dirette, in autostop verso Laguna Blanca, piccolo paesino a 3000 km abitato da pastori di vicogne e qualche famiglia.

I trasporti per questa zona sono pessimi, e il transito si auto carente quindi non è assolutamente facile muoversi così abbiamo deciso di scendere alla cittadina di Belem, a 300 km di distanza con l’unico autobus delle settimana che partiva alle 3 del mattino. Sotto un cielo stellato meraviglioso partiamo.

A Belem una famiglia di artigiani ci ha ospitate e abbiamo camminato fino alla Vergine di Belen dove si gode di un bellissimo panorama e ci siamo recate alle Rovine di El Shincal, a pochi km da Belem, considerate, esagerando, “il Machu Picchu argentino”.

Da Belem abbiamo proseguito per Chilecito (300 km), in autostop.

A Chilecito, minuscolo paesino, ci siamo fermate in un ostello e da lì abbiamo prenotato un’escursione per visitare il Parco nazionale Talampaya e la Valle della luna, raggiungibili solo in questo modo.

L’indomani, all’alba eccoci sulla jeep per scoprire questi due incantevoli parchi nazionali caratterizzati da rocce altissimi e dai mille colori, un paesaggio molto arido abitato solo da qualche guanaco.

Alle 22.00 prendiamo un autobus per San Juan ( 500 km, 15 euro), sempre più a sud, città tranquilla e con persone estremamente accoglienti. Un amico che ci ha ospitate ci ha accompagnate in macchina al famoso santuario della Difunta Correa, raggiungibile facilmente anche con i mezzi di trasporto pubblici. Luogo intriso di leggende e dove ogni anno migliaia di pellegrini si recano per venerare la leggendaria Deolinda Correa.

Il giorno dopo eccoci proseguire per l’ultima tappa Argentina: la città di Mendoza, dove ci hanno accolte alcuni amici. Mendoza è una delle poche grandi città sudamericane che possono essere definite “belle”. Grandi parchi, viali alberati, poco traffico, molta vita notturna. Il mio consiglio è quello di dedicare almeno una settimana alla regione di Mendoza perché ne vale veramente la pena. A 30 km dalla città ci sono le terme di Cacheuta per una giornata di relax, e Potrerillos, località sulle sponde di un bellissimo fiume dove è possibile praticare rafting.

Se avete intenzione di spingervi direttamente verso la Patagonia vi consiglio di non tralasciare il sud della regione di Mendoza. Dalla città di Mendoza, verso sud ( 250 km) la città di San Rafael nasconde il Valle Grande, una valle attraversata da un fiume che disegna incredibili Canyon. Qui ci sono diversi campeggi dove potete dormire tranquilli. Ancora più a sud di San Rafael vale la pena fermarsi a Malargue e da lì partecipare a un’escursione dell’intera giornata a Payunia (i prezzi delle escursioni sono qui piuttosto cari, intorno ai 35 euro, ma vi assicuro che ne vale la pena). Payunia è il più grande agglomerato di vulcani (ce ne sono 250!) del mondo e il paesaggio è spettacolare.

Se vi volete dirigere in Cile invece, da Mendoza è molto semplice essendoci un passaggio di frontiera che scavalca le Ande e in poche ore raggiungete la località cilena di Los Andes e, con un paio di ore in più Santiago de Cile. Ma….Prendetevi del tempo! Il tratto di strada che da Mendoza giunge alla frontiera con il Cile nasconde due incredibili meraviglie del Sud America: l’Aconcagua, la montagna più alta del Sud America, e il Puente del Inca, conformazione rocciosa incredibile con acque termali. Io e Lisa abbiamo dormito nell’unico ostello del minuscolo villaggio di Puente Del Inca, da dove si può raggiungere a piedi l’Aconcagua.

Puente del Inca si trova a pochissimi km dalla frontiera cilena e da lì arrivare in Cile in autostop è molto semplice. In poche ore eccoci arrivate a Valparaiso, a 150 km da Santiago.

CILE, REGIONE DI VALPARAISO

Moneta: pesos cileni (1 euro= 750 pesos cileni)

La quinta regione cilena, detta anche “Regione di Valparaiso” è quella più occidentalizzata ma nasonde dei veri gioielli. Prima di tutto vi sconsiglio di dedicare tempo alla caotica e insicura capitale cilena. A Santiago vale la pena visitare solo La Chascona, una delle case di Pablo Neruda, e il Cerro Santa Lucia. Dedicate piuttosto più tempo a Valparaìso, meravigliosa città con un dedalo di stradine colorate, murales, e che si affaccia sull’agitato Oceano Pacifico. Visitate La Sebastiana, la casa di Pablo Neruda, Paseo 21 de Mayo, Cerro Alegre e Cerro Concepcion. Muovetevi con prudenza perché, come tutte le grandi città sudamericane, i furti sono all’ordine del giorno. Nei dintorni di Valparaiso da non perdere c’è Isla Negra, la più bella casa di Pablo Neruda, affacciata su una spiaggia meravigliosa, Vina del Mar, città turistica ma con un bel mercato artigianale sulla spiaggia e il grande parco la Quinta Vergara in pieno centro. Se volete farvi qualche bagno e godervi un po’ l’Oceano spostatevi da Valparaìso e andate ad Algarrobo, minuscolo paesino ma tranquillo e accogliente, con spiagge molto belle, in particolare la spiaggia Il Canelo.

Se vi interessa continuare a seguire il mio viaggio o avere informazioni su altre zone del Sud America, leggete le altre parti del mio diario… Patagonia e Sud del Cile, Uruguay e sud del Brasile…

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SUD AMERICA ON THE ROAD. PRIMA PARTE: PARAGUAY, NORD ARGENTINA E UN PIZZICO DI CILE

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Laguna Blanca



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