Siena e dintorni on the road
Usciti dall’autostrada a Firenze ci fermiamo per una breve sosta di colazione nelle zone di Grassina. In tarda mattinata raggiungiamo una delle nostre mete predilette, Certaldo, l’antico borgo nonché paese natale di Boccaccio. Ad accoglierci è infatti la sua imponente statua situata nella piazza. Da lì decidiamo di provare la funicolare che ci permette di raggiungere la parte più vecchia del posto alla modica cifra di 1,30€ a testa. Passeggiare nella Certaldo alta è veramente suggestivo. Per il pranzo sostiamo ne La Bottega di Chichibio, un’ottima trattoria dai sapori tipici di Siena. Nel pomeriggio proviamo a dirigerci a San Gimignano, ma risulta impossibile parcheggiare la macchina e decidiamo perciò di proseguire verso un’altra delle nostre mete: Volterra. Una cittadina dal fascino medievale, una sorpresa accompagnata dalla conoscenza di una nostra compaesana trasferitasi lì anni addietro e proprietaria di una bottega d’arte pazzesca. Fermatevi da Vanna Spagnolo (Galleria Colpa del Vento) perché come ritrae lei il paesaggio senese non c’è nessuno. Ormai a pomeriggio inoltrato ci dirigiamo verso il nostro albergo, passando per Colle Val d’Elsa, tra una creta e l’altra. Arriviamo in tarda serata all’Hotel Borgo Antico, a Lucignano d’Arbia.
Il nostro secondo giorno a Siena comincia con la visita di un borgo assai piccolo situato sull’apice di una colline proprio a due passi dal nostro hotel: Curiano. Inutile dire che anche lì la vista era magnifica e facciamo la conoscenza di un architetto che ci consiglia di visitare Buonconvento. Partiamo dunque alla volta della cittadina consigliataci, per poi proseguire con la visita di Montalcino, un bel borgo per gli amanti del vino. Usciti da Montalcino e diretti a Pienza percorriamo la strada più bella di tutto il viaggio. Le crete sono una tavolozza di colori in movimento, il verde richiama il moto delle onde, il giallo brilla al sole ed il blu del cielo amplifica il grigio della terra senese appena arata. In questo tripudio di colori è un piacere perdersi, l’occhio non sa dove soffermarsi tanta è la bellezza di queste colline. Proseguendo il cammino immersi in questo dipinto, ci fermiamo a Pienza per il pranzo, decantata da tutti per la sua bellezza e per il suo pecorino. Al nostro arrivo non troviamo ne agriturismi ne case-fattorie, molto trafficata, l’unico scorcio sul paesaggio è possibile grazie ad una terrazza panoramica. Un po’ delusi da questa cittadina patrimonio dell’UNESCO, partiamo alla volta di Montepulciano, apprezzatissima dal papà viticoltore. Fermatevi a comprare qualcosa di tipico al Pulcino Porta Di Bacco perché ne vale la pena. Seguendo la via pedonale ci fermiamo a fare aperitivo con del buon vino della zona all’Enoteca La Dolce Vita. Per la cena ci aspetta una sorpresa a dir poco incantevole: Bagno Vignoni con la sua fantastica piazza. Vi consigliamo di mangiare in uno dei ristorantini vicino alla piazza, alla fine i prezzi sono gli stessi ma almeno godrete di una visuale senza precedenti.
Il terzo giorno è tutto dedicato a Siena. In mattinata visitiamo la piazza del Campo, fantastica e pronta per ospitare la giornata del palio del 16 agosto. Proseguiamo poi verso un affollatissima vietta che ci porta al duomo, immenso e a pagamento, decidiamo quindi di ammirarlo da fuori. Mangiamo anche un gelato alla Gelateria Brividi, attirati dalla montagna (letteralmente) di gelato. Il risultato? Conto salatissimo, da brividi come dice il nome stesso della gelateria (6,50€ per una coppetta piccola al pistacchio, più ghiaccio che altro). Evitare gelaterie del genere. Tentiamo poi di salire la Torre del Mangia ma l’entrata è troppo posticipata. La scalata è quindi rimandata alla prossima volta. La successiva destinazione è Monteriggioni, snobbata dal turismo di massa, è una chicca poco affollata ma degna di essere vista. Le mura sono percorribili a tratti ed il panorama toglie il fiato. Pranziamo alla trattoria Tutto Rosso, un po’ in strada ma con un buon menu. Ultima meta della giornata è l’abbazia di San Galgano. Incredibile. Ancor più se il tramonto ne altera le ombre ed i colori. Entrando in questa abbazia sconsacrata il tempo si ferma, sembra quasi di essere dei templari. Purtroppo non ci fermiamo abbastanza per poterla ammirare con le luci accese (chiude alle 20.00) e ci dirigiamo in albergo per la cena.
L’ultimo giorno è quello più malinconico. Attraversiamo la strada del Chianti in cerca di una villa-cantina. Non trovandola ripieghiamo in un ristorante-pizzeria nella piazza di Greve in Chianti (La Cantina), se possibile evitatelo, meglio il bistrot dall’altro lato della piazza. Ormai in procinto di tornare a casa decidiamo di concludere in bellezza con Firenze, ammirandone le principali attrazioni e gustando un ottimo gelato (diffidate delle montagna di gelato fatte per attirare turisti e fermatevi da La Strega Nocciola, solo del buonissimo gelato artigianale).
Verso tardo pomeriggio partiamo verso Padova, tristi ma felici ripensando ai posti stupendi che abbiamo visitato, al cibo delizioso e alle persone incontrate e conosciute, ai senesi sempre pronti a scambiare due parole, a consigliarti su cosa bere mangiare o visitare e alle strade imboccate per sbaglio o anche no che portavano sul cucuzzolo di qualche creta senese, da cui lo sguardo si perdeva nell’infinito dell’orizzonte.