Lettonia e Lituania: le repubbliche baltiche in libertà
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LUNEDÌ 1° AGOSTO
Siamo partiti da Bergamo con il volo Ryanair delle 10:25, e siamo atterrati all’aeroporto di Vilnius in leggero anticipo alle 13:40 (le lancette in Lituania si spostano avanti di un’ora). Siamo stati accolti da una leggera pioggia, ma non ci siamo scoraggiati visto che per i giorni successivi era previsto bel tempo. L’aeroporto è dotato di una piccola stazione che lo collega ogni ora alla stazione centrale di Vilnius. Abbiamo scelto il treno perché è il modo più economico (€0,70) e veloce (7 minuti) per raggiungere il centro, ma ci sono anche maršrutai, ovvero pullmine che raggiungono la stazione dei bus antistante a quella dei treni per €1. Dopo una camminata di meno di 10 minuti abbiamo raggiunto il nostro appartamento in Šv. Stepono gatvė, appena fuori dalla Senamiestis – la Città Vecchia – e abbiamo depositato le nostre cose.
Quando la pioggia è cessata, verso le 16, ci siamo fiondati ad esplorare la città. Subito ci ha sorpreso il poco traffico per le strade del centro di Vilnius, e soprattutto il fatto che tutti gli automobilisti si fermassero a far passare i pedoni, anche molto prima che questi attraversassero! Siamo arrivati nell’enorme e bianca piazza della Cattedrale, con a fianco la torre campanaria, e abbiamo approfittato del sole che andava e veniva per salire sulla collina appena dietro che un tempo ospitava il Castello di Vilnius. Oggi dell’edificio non rimangono che alcune rovine, e la torre di Gediminas, che è stata trasformata in un piccolo museo molto informativo e perfettamente valorizzato. Dalla terrazza della torre, così come da tutta la collina, si gode di una spettacolare vista a 360° su Vilnius. Da una parte la Città Vecchia, con i suoi campanili e i suoi palazzi antichi, e dall’altra Šnipiškės, il nuovo centro, che si staglia con i suoi grattacieli di vetro.
Visto che non avevamo pranzato, alle 18:30 ci siamo fiondati a cercare un ristorante. Per la prima sera abbiamo scelto Gyvas Baras, un locale vegano – Vilnius ne è piena – dalla clientela giovane che offre una limitata scelta di piatti sfiziosi. Peccato per il fatto che non avessero birre lituane, che comunque avrò modo di apprezzare nei giorni successivi. Ormai stanchi per la lunga giornata, abbiamo riservato il giretto serale in centro per le prossime serate.
MARTEDÌ 2 AGOSTO
Ci siamo svegliati verso le 8 con un sole che andava e veniva e con delle previsioni promettenti, e abbiamo fatto colazione nel vicino Gusto Blyninė. Il locale fa parte di una catena finlandese specializzata in crêpes, frittelle e waffles, ma non ci sentiamo di consigliarlo: cibo insapore, servito tristemente e in porzioni miserrime. L’antipatia della cameriera che ci ha servito non ha certo migliorato la situazione! Subito dopo la colazione siamo andati nella stazione centrale per acquistare i biglietti di andata e ritorno per Kaunas (circa €10) e Trakai (circa €4) per i giorni successivi, e al punto vendita Ecolines davanti alla stazione abbiamo comprato i biglietti del bus con cui saremmo andati e tornati da Riga il giorno successivo (€28).
Abbiamo dedicato l’intera giornata alla visita di Vilnius. Passando per l’azzurra porta dell’Aurora (sulla quale si può salire per ammirare un dipinto miracoloso secondo la credenza popolare) e per la gialla porta di San Basilio abbiamo trovato quasi casualmente un’entrata per i cortili dell’Università di Vilnius (XVI secolo), la più antica nell’Europa orientale. All’interno del più grande dei cortili si può ammirare la splendida Chiesa di San Giovanni, con vicina la torre campanaria. Un’attrazione per nulla affollata e che, purtroppo, molti turisti si perdono!
Non lontano dall’università, che occupa gran parte del centro storico di Vilnius, si trova la piazza della Cattedrale, che oggi finalmente vediamo con il sole. Entrando nella torre campanaria si trova la biglietteria per la visita a tre diverse attrazioni: cripte della Cattedrale, Museo del Tesoro della Cattedrale, e la stessa torre campanaria. Con un biglietto comprensivo del costo di €10, abbiamo iniziato con la torre. La salita è molto suggestiva, nonostante i ripidi gradini ai quali bisogna fare attenzione. Dopo infinite rampe di scale, si giungerà al punto massimo visitabile, dove si può godere di una vista completa su Vilnius da tutti e quattro i lati. Purtroppo solo parte delle finestre rimane aperta, limitando la possibilità di scattare fotografie.
Per il pranzo abbiamo voluto provare uno dei molti locali georgiani che si possono trovare a Vilnius, il Chacapuri, situato nella via dietro quella del nostro appartamento. È un georgiano autentico, tanto che hanno persino la terribile acqua georgiana che sa di cloro e sale. Il cibo, tuttavia, è ottimo e preparato al momento dalla signora nella cucina a vista. Abbiamo speso €12 in due e ci siamo riempiti per bene… Un locale assolutamente consigliato!
In seguito a una passeggiata digestiva abbiamo raggiunto la Chiesa di San Michele, che ospita il Museo del Tesoro della Cattedrale. Vi si accede da una porta laterale con affissa accanto l’insegna del museo e seguendo le frecce lungo l’improbabile percorso che porta alle casse. Il museo è diviso in tre parti. La navata della chiesa ospita tutti gli oggetti sacri posseduti dalla Cattedrale di Vilnius nel corso dei secoli, molti dei quali sarebbero stati destinati alla confisca e alla fusione per la produzione di nuovi oggetti d’oro ai tempi dell’Unione Sovietica. Scendendo nelle cripte della chiesa si può ammirare una bizzarra e disomogenea collezione di opere religiose, da quelle antiche a quelle d’impronta futuristica. L’ultimo livello, infine, conserva le ultime opere e permette di vedere la navata dall’alto. In sostanza, un’attrazione che si potrebbe facilmente omettere.
Subito dopo essere usciti da San Michele ci si ritrova davanti alla splendida Chiesa di Sant’Anna, il gioiello gotico che è divenuto uno dei simboli di Vilnius. La leggenda vuole che Napoleone sia rimasto tanto impressionato da questo capolavoro architettonico da avere espresso il desiderio di portarsela in Francia sul palmo della mano, ma le cose non sono andate effettivamente così: Napoleone ha sì apprezzato questa chiesa, ma ha affermato di volerla usare come stalla per i suoi cavalli. L’entrata è gratuita, così come lo è nella Chiesa di San Francesco e San Bernardo, situata dietro a Sant’Anna e costruita in stile gotico baltico. Il complesso è molto bello da ammirare dall’esterno, ma non presenta nulla di degno di nota negli interni.
Prima delle 16 ci siamo presentati sotto la torre campanaria per la visita guidata alle cripte della Cattedrale, in lingua inglese, l’ultimo dei tre punti compresi nel nostro biglietto. La giovane e preparatissima guida ci ha portato, insieme ad un’altra trentina di persone, attraverso la storia di Vilnius, spiegandoci molte curiosità sui suoi famosi abitanti del passato e sulle sue vicissitudini che altrimenti non avremmo mai saputo. Questa visita di un’ora è stata una delle più interessanti e informative, e la consiglio a chiunque! Usciti dalla cripta abbiamo dato un’occhiata alla Cattedrale di Vilnius, ricostruita varie volte durante i secoli per via della sua sfortunata posizione e ora in stile neoclassico. Ancora pieni di energia, abbiamo camminato per una ventina di minuti lungo il Neris, il fiume che taglia Vilnius, fino a raggiungere la decentrata Chiesa dei Santi Pietro e Paolo, frutto del lavoro di architetti italiani. I suoi interni bianchi sono finemente decorati in ogni centimetro, tanto da fare invia a molte chiese che abbiamo noi in Italia!
Usciti da questa chiesa abbiamo imboccato la trafficata Olandų gatvė – sempre a piedi – per raggiungere in un’altra ventina di minuti la lunghissima Užupio gatvė, attorno alla quale si sviluppa il Montmartre/Christiania della Lituania: Užupis, il quartiere degli artisti. Non ci ha particolarmente entusiasmato, visto che la prima parte è abbastanza fatiscente, mentre la seconda si riduce a due vie e una piazzetta con ben poco di artistico. Ormai che eravamo lì, abbiamo scelto per cenare Užupio Klasika, un ristorante che conta la bellezza di 7 tavoli con un’impronta chiaramente russa nell’arredamento kitsch e nel menù. Siamo rimasti molto soddisfatti dalla nostra cena a base di pesce, e finalmente ho potuto trovare l’alus, la birra lituana! Tuttavia, non ancora a pancia piena, ci siamo fermati per una seconda cena a base di pesce all’Užupio Kavinė, un locale molto frequentato appena dopo il confine di Užupis, autodichiarato Repubblica indipendente con tanto di cartello. Cibo e birra molto soddisfacenti anche in questo caso.
MERCOLEDÌ 3 AGOSTO
Il piano iniziale per questo giorno era di andare a Minsk, in Bielorussia, collegata a Vilnius da treni regolari, ma il mio compagno di viaggio non ne voleva sapere di visitare una nazione filorussa… Pertanto, la scelta è ricaduta sulla Lettonia! Avevo già visitato Riga nel 2009, quando avevo 13 anni, ma il cattivo tempo non me l’aveva fatta apprezzare abbastanza. Per questo motivo ero determinato a rivederla con il sole, e avevo scelto proprio questo giorno per via delle previsioni che erano, per così dire, le meno peggio della settimana.
Sveglia alle 6:30 per essere alla stazione degli autobus prima delle 7:30. Tutto in orario, come previsto, ma… sorpresona! Il nostro bus Ecolines per Riga è stato cancellato e dovremo prendere quello delle 9:30. Non si sa il motivo della cancellazione, ma è probabilmente dovuta al fatto che gli unici passeggeri saremmo stati noi e tre ragazzi russi. Fatto sta che abbiamo dovuto pazientemente aspettare due ore al freddo prima di poter salire sul nostro bus, dotato di wifi e macchina del caffè gratuiti. Dopo una fermata nell’anonima città lituana di Panevėžys, abbiamo varcato il confine lettone con il sole, ma, giusto 5 minuti prima di arrivare a Riga… il diluvio universale! Una nube nera si era addensata proprio su questa città e stava rilasciando su di essa tutta la sua ira.
Siamo arrivati a Riga alle 13:30 sotto una pioggia battente, che per fortuna si è dissoluta in pochi minuti. Visto che non saremmo tornati a Vilnius fino alle 22, abbiamo deciso di fare un abbondante pranzo che facesse anche da cena. In una frequentata via del centro abbiamo trovato il ristorante Muusu, all’apparenza un posto di lusso, ma con prezzi molto accessibili. Non avremmo potuto fare scelta migliore: un locale di grandissimo stile, con ampie vetrate, tavoli elegantemente disposti, e i bagni meglio tenuti che abbia mai visto con salviette di stoffa per asciugarsi le mani. Abbiamo ordinato due antipasti di salmone marinato, un raviolo ai funghi, un involtino di melanzane con formaggio di capra e del bulgur come contorno, il tutto innaffiato da ottima birra lettone, e abbiamo speso l’incredibile cifra di €25 a testa. Peccato aver passato solo un giorno a Riga!
7 anni dopo, la città mi è parsa molto più affollata rispetto a quando ci ero andato per la prima volta, chiaro segno che anche queste zone sottovalutate dell’Europa stanno accogliendo un numero sempre maggiore di turisti. Visto il poco tempo a disposizione, non abbiamo visitato nulla dall’interno. Abbiamo camminato per il bellissimo quartiere Art Nouveau, per poi tornare in centro (finalmente con il sole!) e ammirare la Casa delle Teste Nere, la Casa Schwab e la Chiesa di San Pietro con il suo altissimo campanile, proseguendo verso il Duomo di Riga e la tranquilla piazza Līvu. Il centro di Riga è decisamente più compatto – e di conseguenza più affollato – di quello di Vilnius, e a nostro avviso ha un’atmosfera molto più forte, anche se si visita in meno tempo. Alle 18 siamo dovuti tornare all’autostazione per tornare a Vilnius, ma siamo stati decisamente soddisfatti dalla nostra breve visita in Lettonia! Sulla strada del ritorno il cielo ormai limpido ci ha permesso di ammirare il tramonto sui paesaggi rurali scarsamente abitati di queste zone.
GIOVEDÌ 4 AGOSTO
Tranquilla sveglia alle 8 dopo un lungo e meritato riposo, e colazione in un piccolo locale, chiamato Boulangerie, situato nella via dietro la nostra, sulla strada per la stazione. Largamente frequentato da persone del posto, questo adorabile caffè di chiara ispirazione francese sarà il luogo dove faremo colazione tutti i giorni fino alla nostra partenza. In pochi minuti a piedi siamo arrivati in stazione, dove il nostro treno per Kaunas è partito alle 9:35 in punto ed è arrivato, perfettamente puntuale, alle 10:40. Si trattava di un treno dotato di prese e wifi, molto più comfortevole dei migliori treni italiani (e chi se lo aspettava dalla Lituania?).
La stazione dei treni di Kaunas è piuttosto lontana dal centro, e devo ammettere che non ho fatto la scelta più felice visto che ho deciso di raggiungerlo attraverso la strada che scorre lungo il Nemunas, uno dei due fiumi che bagnano la città. Ci sono voluti 45 minuti, e il panorama non è stato dei migliori. Avremmo potuto chiamare un taxi, ma cerco sempre di evitare i mezzi di trasporto nelle città, visto che preferisco viverle camminando.
Kaunas è la seconda città della Lituania per numero di abitanti, e oggi ne sarebbe probabilmente la capitale, se non fosse che nel corso della storia il suo sviluppo è stato inibito dalle continue invasioni e distruzioni. È tuttavia riuscita a conservare il pittoresco centro storico, che culmina con l’Antico municipio, chiamato anche “Cigno bianco” per la sua forma molto slim e per il suo colore. La struttura è oggi utilizzata prevalentemente per la celebrazione di matrimoni civili, ed è visitabile al suo interno per €2,50 (ma noi, studenti, abbiamo speso solo €1,20).
Abbiamo pranzato piuttosto presto al ristorante Bernelių Užeiga, a due passi dalla piazza centrale, dove cameriere in abiti tipici servono piatti tradizionali lituani. Il nostro pranzo, a base di tagliere di salumi e formaggi lituani, zuppa borsch, cepelinai (gnocchi tipici) ai funghi e carne con patate, il tutto accompagnato da birra lituana, ci è costato solo €17,90 in due! Si nota comunque il dislivello di prezzi tra la capitale, Vilnius, e le altre città, molto meno visitate dai turisti. Il solo fatto che la nostra cameriera parlasse solo russo indica chiaramente che queste zone non sono molto battute dal turismo di massa.
Il tour di Kaunas è proseguito per la Chiesa di San Giorgio Martire, i cui interni azzurrini in chiaro bisogno di restauro hanno creato un’atmosfera unica e genuina! Le altre chiese principali del centro erano tutte in fase di restauro, sia internamente che esternamente, quindi abbiamo evitato di visitarle. Davanti a San Giorgio si trova il Castello di Kaunas, o quantomeno quello che è rimasto. Per €2,50/€1,20 per gli studenti abbiamo visitato i suoi interni, aperti al pubblico nel 2011 dopo il restauro. Nei sotterranei sono esposti gli strumenti di tortura utilizzati qui anticamente, accompagnati da pannelli informativi per comprendere al meglio la storia di questa struttura. Ai piani superiori si trovano invece le esposizioni temporanee – nel nostro caso, una mostra su una sorta di maiolica verde che caratterizza gli interni delle case lituane dei secoli scorsi. Divertente la parte interattiva, in cui il visitatore si trasforma in archeologo, scavando con le mani nella sabbia e ricomponendo alcune delle opere esposte. Visita un po’ scarna, ma abbiamo apprezzato!
Prima di andarcene, abbiamo fatto una sosta alla Chocolaterie nella piazza del Municipio. Un posto dall’aspetto un po’ datato, che non ci ha offerto nulla di che (il latte al cioccolato sembrava nesquik). Troverete comunque moltissime cioccolaterie in Lituania, nel caso vi venga voglia! Questa volta ho voluto cambiare strada per raggiungere la stazione, quindi abbiamo percorso tutta la via del centro, per poi svoltare in un viale pedonale alberato alla fine del quale si staglia la bianca Cattedrale di San Michele Arcangelo (Įgulos bažnyčia). Purtroppo non siamo riusciti a visitare il Nono forte e il Monastero di Pažaislis, due popolari attrazioni di Kaunas che però si trovano in posizione molto decentrata. Pochi minuti dopo eravamo in stazione. Decisamente un percorso molto più suggestivo, reso migliore dal fatto che nel frattempo le nuvole avevano lasciato posto al sole. Il treno è partito puntualissimo da Kaunas alle 17:55 ed è arrivato a Vilnius, proprio come previsto, alle 19:10.
Per la cena siamo andati, sotto consiglio di due turiste italiane incontrate sul bus da Riga a Vilnius il giorno prima, al ristorante Neringa, facente parte dell’hotel omonimo. Questo edificio, fondato nel 1959, sembra non essere per nulla mutato da allora, con i suoi tetri interni in stile sovietico – tanto che abbiamo deciso di mangiare all’esterno. Il cibo, tuttavia, ci ha decisamente soddisfatti. Pane fritto con formaggio, zuppa di funghi, cepelinai ripieni di lingua di bue e filetto alla Stroganoff, con la solita birra lituana, per €34 in due. Passeggiatina digestiva fino alla torre di Gediminas e per il centro di Vilnius, e rientro in appartamento in preparazione al giorno successivo!
VENERDÌ 5 AGOSTO
Ho riservato la giornata a Trakai per questa giornata proprio per le previsioni meteo: con picchi di 30°C (in confronto ai 23°C degli altri giorni) e un sole che spaccava le pietre, era la giornata perfetta per una gita al lago! Colazione alla Boulangerie, partenza in treno, e arrivo a Trakai appena dopo le 11.
Questo paesino di poco più di 5000 abitanti si sviluppa su una lunga e stretta penisola circondata da laghi. Bisogna camminare per circa mezz’ora dalla stazione fino al lungolago davanti alla sua attrazione principale, il Castello di Trakai, l’unico castello situato su un’isola in mezzo a un lago conservato nell’Europa orientale. La collezione visitabile al suo interno ripercorre la sua storia, con molte curiosità riguardo la società lituana nei secoli scorsi. Ci si trova un po’ di tutto, tanto da apparire dispersivo. La cosa che più abbiamo apprezzato è sicuramente l’architettura di questo edificio medievale che si è conservato alla perfezione!
Usciti dal castello, siamo saliti su un’imbarcazione per prendere dell’acqua e una birra, ma… sorpresa! La barca è partita per un giro del lago di mezz’ora, e abbiamo dovuto pagare €8 a testa. Tralasciando le canzoni ipersdolcinate di Céline Dion e il fatto che fossimo gli unici non russi a fare la gita, è stata una piacevole sorpresa, visto che ci ha consentito di vedere il castello da tutti i lati e di godere dei paesaggi lacustri incontaminati intorno a Trakai.
Non ci siamo sprecati molto per cercare un luogo dove pranzare, e ci siamo accontentati del ristorante Kybynlar, vicino al castello. Qui abbiamo provato i kibinai, tipici della cucina dei Caraiti, un popolo turco che dalla Crimea si è trasferito in quest’area nel XIV secolo. Si tratta di fagottini ripieni di carne o verdura – noi li abbiamo provati con pollo e agnello. Nulla di eccezionale, sarà anche perché erano poco ripieni. Abbiamo apprezzato invece le altre portate, che consistevano in insalata di aringhe e salmone scottato, freschissimo e delicato.
Il tempo di una camminata fra la natura e le casette di legno dove molti russi e lituani si trasferiscono per passare le vacanze estive, e siamo tornati in stazione, da dove per le 18 abbiamo fatto ritorno a Vilnius sull’unico treno senza aria condizionata in quella che è stata probabilmente la giornata più torrida di questa estate in Lituania. Dopo la consueta passeggiata serale alla torre di Gediminas, scattando numerose fotografie per approfittare del bellissimo cielo che ci ha accompagnato per tutta la giornata, per la nostra ultima cena abbiamo scelto un locale un po’ più raffinato: lo Stiklių Aludė, adiacente ad un hotel di lusso e ubicato in una tranquilla stradina nella Città Vecchia. Qui abbiamo preso due tortini di salmone e capperi, un borsch, un piatto di cozze alla francese e cepelinai ripieni al formaggio. I prezzi, decisamente più alti rispetto alla media di Vilnius, sono giustificati da cibo di ottima qualità e da un servizio impeccabile. In due abbiamo speso €72. Qui ho inoltre avuto modo di provare l’idromele lituano, un superalcolico a base di, come suggerisce il nome, miele fermentato.
SABATO 6 AGOSTO
Per l’ultimo giorno abbiamo riservato la visita a uno dei più significativi luoghi di Vilnius: il Museo del KGB. La visita consiste in una prima parte nella quale viene ripercorsa la storia del popolo lituano, specialmente durante l’occupazione sovietica, e in una seconda parte in cui si visita la vera e propria prigione del KGB, con le celle originali. Molte celle hanno un pannello informativo che ne spiega l’utilizzo, ed è impossibile uscire da questo museo senza avere guadagnato rispetto per il popolo lituano, che ha lottato lungamente per la propria indipendenza e che ha avuto un movimento partigiano molto simile al nostro.
Subito dopo siamo tornati al nostro appartamento, abbiamo fatto check out e ci siamo recati in stazione, quindi in aeroporto, sempre con il treno. Alle 15:30 abbiamo lasciato Vilnius con la pioggia sul nostro aereo Ryanair, e alle 17 siamo atterrati a Bergamo, accolti dal sole.
CONCLUSIONI E CONSIGLI
- Visitare la Lituania muovendosi con i mezzi è facile e conveniente. Se pensate di venire qui, trovatevi 2 giorni pieni, in modo tale da poter visitare sia Vilnius che Trakai per apprezzarle pienamente. Vilnius è collegata a Minsk (Bielorussia), Kaliningrad e Mosca (Russia) via treno e a Riga (Lettonia) e Białystok (Polonia) via bus, nel caso vogliare fare gite di 1-2 giorni all’estero.
- I lituani sono un popolo molto orgoglioso, e non tengono in particolare simpatia i russi. Seppure tutti sappiano il russo, preferiscono parlare in inglese, lingua conosciuta dappertutto a Vilnius. Il lituano è la lingua indoeuropea più antica ancora parlata in Europa, e, seppure sia molto difficile per noi, ringraziare con un “ačiū” e congedarsi con un “iki” è sempre molto apprezzato dai lituani.
- È bene lasciare qualche euro di mancia nei ristoranti. Visto che sempre lo stesso cameriere vi servirà durante tutto il pasto, la mancia dimostra che avete apprezzato il servizio.
- La Lituania non è poi così povera ed economica come si può pensare, almeno per quanto riguarda Vilnius. I prezzi non saranno alti come qui in Italia, ma non aspettatevi di spendere cifre da Bulgaria, soprattutto considerando che in Lituania c’è l’euro.
- Vilnius è una città veramente romantica, a tratti sdolcinata, e se portate qui il vostro compagno o la vostra compagna farete un figurone. Nessun luogo qui è troppo affollato, tanto da potersela godere al meglio in tutto il suo splendore. Se non ne volete sapere di romanticismo, sappiate comunque che è una città universitaria, e quindi ha una popolazione giovane e internazionale. Lo stesso può valere per Riga.
- Non esiste la metropolitana, né a Riga né a Vilnius, ma non è che ce ne sia il bisogno, visto che il centro di entrambe le città è a misura d’uomo e va apprezzato pienamente camminando senza dover seminare i chilometri.
- Seppure a Vilnius l’illuminazione pubblica di notte sia piuttosto carente, ci siamo sempre sentiti al sicuro a camminare nella città. Ci sono telecamere di sicurezza in ogni punto, ed è difficile sentirsi in pericolo.