Iran, un viaggio stupendo

A 60 anni, da soli, in ramadan tra i vicoli delle città, bellissime moschee e le rovine dell'antica e suggestiva Persepoli
Scritto da: wayan55
iran, un viaggio stupendo
Partenza il: 18/06/2016
Ritorno il: 09/07/2016
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
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Ebbene sì, a 60 anni ancora si decide di viaggiare, da soli, in Iran, in piena estate, in ramadan. Il viaggiare da soli in Iran è raccomandatissimo, in estate e in ramadan ci penserei su. Il caldo di fine giugno e luglio è molto forte e le donne devono avere braccia e gambe coperte; sarà anche secco ma stare sempre sui 40 gradi comporta delle precauzioni. Inoltre avendo 4 stagioni ben distinte l’Iran ha colori molto diversi soprattutto in primavera e autunno (marzo e aprile però è il loro periodo di vacanze quindi troppa confusione in giro) ed inoltre c’è più acqua quindi giardini in fiore, fiumi e fontane piene d’acqua. Il ramadan invece per quanto riguarda il cibo non è un problema; per pranzo si mangia frutta e/o biscotti oppure si va nei ristoranti degli hotel che sono aperti a tutti. Quello che manca col ramadan, o ramasan come dicono loro, è un po’ la vitalità della gente, i negozietti sempre aperti insomma quella animazione che vedevamo di sera. Comunque il periodo di ferie era quello ed è andata così.

Un primo consiglio: il venerdì, la nostra domenica è proprio tutto chiuso. Da e per l’Italia cercate di viaggiare in quel giorno ed inoltre controllate le loro festività. In queste giornate cercate di organizzarvi una gita, tipo Persepoli o il deserto, in modo da non perdere la giornata. Prima di descrivervi il mio viaggio un ringraziamento a Carmelo, Giuliana ed i loro compagni che col loro racconto su questo sito hanno agevolato il mio percorso. Ringrazio pubblicamente anche la mia compagna che ancora una volta mi ha sopportato. La risposta alla domanda: perché l’Iran? Oggi risponderei: sicuramente per la gente! Gli iraniani sono fantastici, sempre disposti ad aiutarti, gentili, simpatici e cordiali. Siamo stati aiutati in tutti i modi possibili anche da gente che non sapeva una parola di inglese. Non faccio esempi, che sono tantissimi, lascio ad ognuno di voi la propria esperienza. Superate ogni diffidenza e lasciatevi andare con loro e non ve ne pentirete. Certamente poi ci sono siti bellissimi da visitare e una natura spettacolare e non monotona come qualcuno potrebbe pensare. Viaggiare da soli,anche ad una certa età, comunque è facile, tranquillo, sicuro e soprattutto divertente.

Per 3 settimane abbiamo speso 4000 euro tutto compreso da volo al visto ai regali ecc…e ci siamo trattati bene. Solo 2 hotel a Tehran e a Tabriz potevano essere di categoria superiore. I prezzi in questo periodo sono un po’ più bassi e sulla camera ti fanno lo sconto. Il costo del mangiare é basso da 10 a 25 euro in 2, bus e aereo pure. Quello che dovete mettere in più in preventivo, considerando che dovete portare solo contanti, è il prezzo d’entrata nei vari luoghi da visitare che è di circa 150.000 rial a testa che sono circa 4 euro.

Un sito in 2 quindi sono 8 euro, se in un giorno ne fate 5… A luglio 2016 abbiamo cambiato a 38/39. Cioè un milione di rial sono 26/27 euro. Attenzione che spessissimo si esprimono in toman che significa uno zero in meno. Per pagare comunque non c’è problema; vi fanno vedere il prezzo o con la calcolatrice o con una banconota simile o ve la prendono loro dal portafoglio ! (vi fiderete ne sono sicuro). Altri suggerimenti: per cambiare ci sono le case di cambio, contrattate sempre coi taxisti (qualche volta lo hanno fatto altri per noi!) e comprate subito una sim iraniana.

Tappe del viaggio (senza correre): Tehran, Shiraz, Kerman, Yadz, Esfahan, Kashan, Tabriz, Tehran.

E via si parte da Linate via Roma per Tehran, ritorno via Parigi al “ramadan price” di 250 euro a testa. Arrivati verso mezzanotte si esce velocemente dall’aereoporto dove mi aspetta uno sgangherato transfer verso l’Iran central hotel. Un hotel basico da 62 euro, a Tehran questi sono i prezzi, dove però Fatima che lo gestisce è una persona che si prodiga tantissimo per aiutarti e a noi come primo impatto ci serviva proprio una persona così. Come hotel però si trova sicuramente di meglio. Di Tehran segnalo il museo dei gioelli e il golestan, tutti e due vicino all’hotel, i parchi a nord e la zona nuova del ponte Tabiat. Spettacolare il traffico; fatevi fare un filmino mentre attraversate una strada o meglio una piazza perchè se no al ritorno nessuno vi crederà.

Dopo 2 giorni al pomeriggio ci trasferiamo a Shiraz volo aereo iranair comprato in Italia 120 euro in 2,discreto ma partito con 1 ora di ritardo. Alloggiamo al Arg hotel 50 euro,scontato da loro senza chiederlo, un buon hotel non centralissimo,15 min. dal centro, ma pulito, camera comoda, consigliato. Il giorno stesso dell’arrivo l’hotel ci propone la gita per il giorno seguente a Persepoli. Noi però optiamo per cercare una guida italiana e la troviamo nell’ottimo Darius, competente e preciso. Il costo è di 100 euro ma riteniamo che per Persepoli valga la pena e non ce ne pentiremo. Shiraz ha tante cose belle da vedere e tra queste il Shah-e-Cheagh Shrine, il monumento iraniano che a me è piaciuto di più (per la mia compagna è la Masjed Jame Abbassi di Esfahan, una bella gara comunque). La città è carina molto più vivibile di Tehran con una zona pedonale vicino all’Arg non male. Passato il primo giorno a visitarla, il secondo lo dedichiamo interamente alla gita a Persepoli, Naqsh-e Rostam e Pasargade che con Darius diventa con semplicità un passo indietro nel tempo.

Il giorno seguente dovevamo fare le 9 ore di bus per Kerman ma a avevo visto dall’Italia che c’era un volo serale di aseman air e a Tehran Fatima ce l’aveva comprato. Aereoplanino a elica ma il nostro miglior volo interno (85 euro in 2). Quindi ancora un giretto per le vie di Shiraz deserte, ahimè è venerdì, ed alla sera arriviamo al Akhavar Hotel di KERMAN, 60 euro compreso una buona tipica cena, prenotato dall’Italia, un’ottima soluzione. L’hotel è un po’ lontano dal centro ma questo non è un problema perchè sinceramente a Kerman pensavamo di dedicare solo una mezza giornata. Si va a Kerman essenzialmente per visitare i dintorni ed in questo i fratelli Akhavan sono degli organizzatori perfetti.

Il giorno seguente ci uniamo a 2 giovani francesi e facciamo la gita che avevamo pensato dall’Italia: i giardini di Mahan, la fortezza di Rayen ed il deserto del kalut. In più viene aggiunto un canyon montagnoso dai colori stupendi, il tutto per 40 euro in due. Partenza alle 8,30 ritorno alle 21,30 in modo da vedere il tramonto nel deserto. Il deserto del kalut è unico ed era una cosa che nella mia vita VOLEVO vedere. Difficile, e non lo farò, descrivere le mie sensazioni ma vi consiglio solo di non perdere questa opportunità se siete da queste parti. Per molti anni risulta essere il posto più caldo del mondo e a questo proposito anche se erano le 7 di sera almeno 50 gradi non ce li ha tolti nessuno. Fantastico!

Il giorno seguente dopo la visita al bazar, dove incontriamo l’indimenticabile Marian, accettiamo l’offerta dei fratelli Akhavan e con un taxi 40 euro andiamo a Yazd passando da Meymand e dal caravanserraglio zen-o-din che con l’autobus diretto non avremmo visitato. Meymand è interessante ma col senno di poi un bus vip diretto 6 ore l’avrei preferito. Capito come funziona l’andazzo,dal quel furbacchione di Amir Akhavan chiedo di prenotarmi l’hotel da me scelto a Yazd, il Laleh hotel. Lui chiama e abbassa per 2 volte il prezzo: lo paghiamo 45 euro, un hotel bellissimo in una casa tradizionale, 10 min. a piedi dal centro, e con un ristorante buono all’aperto nel patio sotto una torre del vento illuminata di sera. Inoltre alla reception c’è Amir un ragazzo simpatico, molto in gamba e con un ottimo inglese. Con lui si parla tanto della vita in Iran, usi e costumi e idee politiche. Hotel da non perdere. Inoltre dalla terrazza si può vedere lo spettacolo dei tetti di Yazd. A Yazd si passa 1 giorno e mezzo a perdersi nei vicoli e a visitare monumenti; un’altra giornata serve per la gita, a mio modesto parere imperdibile, a Karmaq, Chak-chak e Meybod. Non ricordo dove l’avevo trovato ma avevo con me l’indirizzo di una guida. Visto che la giornata è festiva, 27 giugno morte di Ali’ cugino di Maometto, al mattino alle 9.00 la contattiamo e alle 10.00 Mr. Lorian puntuale si presenta e si parte (in un altro periodo consiglio di chiamarlo prima, il prezzo non lo ricordo forse 40/50 euro). La gita è molto bella ed interessante e la nostra guida con un’ottima auto ed un inglese chiaro e preciso si rivela ben preparata. Inoltre chiamando il custode riesce a farci aprire e visitare a Meybod il caravanserraglio e la bella ghiacciaia chiusi per la festività. Alla sera impressionante la manifestazione religiosa per commemorare Alì.

Dopo 2 giorni e mezzo lasciamo contenti Yazd e prendiamo il bus vip per Esfahan. Chiaramente la confidenza maturata con Amir fa sì che lui chiami l’hotel Setareh per avere un prezzo scontato. E così è 50 euro un buon hotel, pulito con una buona colazione, un ristorante sulla terrazza con un ottimo buffet e soprattutto strategicamente posizionato vicino a imam square. Fatevi però dare una camera senza una colonna in mezzo(!) come la nostra. Quelle a 2 letti singoli lo sono. Esfahan è senza dubbio la città più bella dell’Iran. Imam square non solo è la seconda piazza più grande del mondo ma è anche ricca di monumenti e soprattutto di vita. Riguardo ai monumenti, unico neo è che molti sono in ristrutturazione come la bellissima moschea Masjed jame. Le cose da vedere a Esfahan sono tante ma anche al di fuori dei luoghi turistici a noi la città è piaciuta molto. Strade alberate, ponti, giardini ci è sembrata una città molto vivibile. Anche qui la gente è straordinaria. Ricordo con piacere una signora con figlio che ci ha aiutato a cercare il libro di pinocchio in farsi e Rui una italo-iraniana che ci ha dato preziosi consigli e prenotato il volo per Tabriz. A Esfahan siamo stati 3 giorni pieni, uno però era festivo, e ci vogliono tutti per visitarla in tranquillità e godersela un po’ (e fare shopping). Dei ristoranti ricordo con piacere i tradizionali Traditional banquet hall vicino a Imam square e il Shahrzad da prenotare sempre. Lasciata a malincuore Esfahan col nostro bus vip arriviamo a Kashan. Qui oltre a visitare la città pensavamo di fare una gita per vedere il lago salato ed il deserto del kavir, ben diverso dal kalut visto nei pressi di Kerman. Da Esfahan avevo contattato Abbas, una guida consigliatami non chiedetemi da chi, che incontriamo all’hotel Ameriha dove alloggiamo, dopo che lui aveva mandato un suo amico tassista a prenderci in una piazza non lontano dall’albergo facendo fermare il bus proveniente da Esfahan. Molta attenzione e gentilezza ma anche bussiness perchè i turisti scarseggiano. Comunque il prezzo di Abbas 40 euro è nella norma ed il servizio si rivelerà più che buono. Come dicevo l’hotel a Kashan è l’Ameriha. Io in verità avevo scelto il bel Manouchehri ma Rui che da Esfahan aveva telefonato non aveva trovato posto nelle poche 9 camere di cui dispone l’hotel. Così mi ha prenotato per 65 euro, sempre bassa stagione, l’Ameriha un traditional hotel. Ragazzi e quando mi capiterà più un albergo così! Rui non mi aveva detto che era un 5 stelle. Una camera da sogno, un hotel bellissimo in una casa tradizionale (si può anche visitarlo), colazione manco a dirlo la migliore di tutto il viaggio. La sala dell’ottimo ristorante poi si chiama mirror room; immaginarla è difficile. Per la mia compagna il migliore nella sua “carriera” di viaggiatrice. E poi non posso non menzionare Reza il capo della reception col quale, parlando del più e del meno,mi sono fatto delle gran risate. Persona squisita. Kashan ha un bazar che noi abbiamo trovato non eccezionale, per la lonely planet è un must, mentre le case tradizionali, che tra l’altro sono a due passi dall’hotel, ci sono piaciute di più. La gita col Sig.Abbas, partenza alle 15,30 ritorno alle 22,00, si è svolta così: Fin Garden, Noush Abad underground city, holy shine moschea, lago salato, deserto per il tramonto. Tutto molto bello, in particolare la città sotterranea, dove il buffo custode (chiamato per telefono ad aprire) ci mimava gli assalti dei mongoli, e il deserto. Il lago salato invece una delusione perchè due settimane prima aveva piovuto (!) sciogliendo il sale. Bene, si riparte in bus per Tehran, dal terminal si prende il metro che ti porta all’aeroporto dei voli interni Mehr’abad (il metro per Ika aeroporto finirà chissà quando, prima comunque della linea 4 a Milano) e si vola per Tabriz. Quest’ultima era uno sfizio che se avanzava qualche giorno volevamo toglierci. Una città diversa, un Iran diverso. E così è stato, anche se qualche complicazione l’abbiamo avuta perchè oltre a venerdì 8 luglio era festa anche giovedì 7, fine del ramadan e mercoledì 6 vigilia (questo non era previsto). Comunque noi arriviamo martedì pomeriggio sul tardi e previa telefonata incontriamo all’aeroporto Nasser, un signore che parla italiano e lavora all’ufficio del turismo, che ci organizza le visite nei 2 giorni che abbiamo. Un pomeriggio gita a Kandovan, la Cappadocia iraniana e il giorno dopo visita alle chiese armene con deviazione proposta da me per vedere la valle del fiume Aras. Gli alberghi che pensavamo noi erano pieni o in ristrutturazione e lui ci prenota il Sahand, 50 euro, posizione centrale ma giudizio negativo (ah il nostro cuore era ancora all’Ameriha di Kashan…). A Tabriz, nella nostra prima giornata un po’ nuvolosa, visitiamo la moschea blu, il museo dell’Azarbayjan ed il bazar. Quest’ultimo nonostante la festività era percorribile ma negozi e caravanserragli chiusi, quindi un’altra cosa da un bazar pieno di vita. Al mattino, dimenticavo, la nostra via davanti alla moschea era gremita per almeno 500 metri da persone che pregavano per la fine del ramadan; una scena molto interessante e di un certo effetto scenografico. Nel pomeriggio si va a Kandovan con il driver Amir, persona brava e capace. Ora cosa vuol dire andare in Iran in un luogo turistico durante una 3 giorni di feste ve lo lascio immaginare. Un casino infernale! Kandovan è interessante ma vista così un delirio. Aspettiamo un’ora il nostro driver fuori dal paese. Aveva messo l’auto nel parcheggio che era a 1 km.

Il giorno dopo Kandovan diventerà una barzelletta per tutto il viaggio. Alle 7, con un bel sole e 25 gradi, si parte e si tornerà felici e non troppo stanchi alle 21. Il viaggio è stato più lungo del solito proprio a causa della festività; tutti in giro a fare pic-nic tanto è vero che una piccola deviazione per visitare una cascata dopo un km è stata bocciata sia da me che da Amir visto il precedente del giorno prima. Le 2 chiese armene che abbiamo visitato, S.Stefano e San Taddeo, ci sono piaciute moltissimo. Per me però, che sto diventando sempre più “naturalista”, il piatto forte è stata la deviazione nella valle del fiume Aras andata e ritorno fino al confine armeno. Sapevo che era bella valle ma non pensavo fosse bellissima, eccezionale, stupenda. Gita consigliatissima.

Il giorno dopo si riprende l’aereo per Tehran con la buona ATA airlines, si passa il pomeriggio nel bel Laleh Park e si cena alla sera, invitati ovviamente, da una coppia di giovani sposi conosciuti a Tabriz. Il giorno dopo alle 9 di mattina tristemente un volo airfrance ci aspetta.

Questa è una sintesi di ciò che abbiamo visto e vissuto. Per qualsiasi ulteriore informazione o per avere dei contatti in Iran scrivetemi senza problemi.



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