Perché vai in Romania?
Ho trovato ovunque molta disponibilità e cortesia, tutti parlano inglese ed è stato davvero facile comunicare, inoltre in rumeno molte parole sono simili all’italiano, è quindi relativamente facile da comprendere.
Durante gli spostamenti ho potuto attraversare anche i piccoli villaggi in mezzo alla campagna, dove si nota l’evidente contrasto con le grandi città; sono spesso privi di strade asfaltate e le case sono molto povere, in genere ricordano le scene dei film italiani del neorealismo; non è raro incontrare persone che viaggiano o trasportano legna con vecchi carretti.
Stesso discorso vale per le campagne della Bulgaria, il cui confine è subito a sud di Costanza. Se intendete fare come me e dare un’occhiata anche a questo paese dovete acquistare la tassa per la circolazione; io non sapendolo l’ho dovuta pagare alla frontiera al rientro in Romania, e mi è costata circa €7.00. Ai passaggi di frontiera sono molto fiscali con i controllo dei documenti.
Dunque, io ho noleggiato una macchina tramite Rent.it (€40.00 per 5 giorni), localmente la compagnia era la Klass Wagen. Mi hanno aspettato appena fuori il controllo passaporti, accompagnato alla navetta e negli uffici, dove con molta chiarezza mi hanno spiegato il funzionamento dell’assicurazione (non l’avevo inserita sulla prenotazione) che ho invece sottoscritto direttamente con loro per €50.00. Ho lasciato un cauzione di €50.00 per eventuali e varie che mi hanno restituito al ritorno. Il personale della compagnia davvero tutto gentile e professionale.
Le strade: ho percorso circa 1300 chilometri su strade più o meno grandi e in autostrada, devo dire tutte tenute benissimo, anche in zone con nevicate frequenti. Sono ampie e scorrevoli e poco trafficate (fa eccezione il centro di Bucarest, letteralmente soffocata dalle auto e la strada Sinaia-Brasov). L’unico neo è che di notte non sono illuminate a sufficienza nemmeno presso i centri abitati (che anche le strade più importanti attraversano) ci vuole quindi prudenza e attenzione massima… e attenti ai numerosi cani randagi presenti in tutto il paese, sono veramente tanti. Per guidare in Romania occorre acquistare la Rovinieta, tassa che consente di percorrere anche le autostrade. La potete acquistare anche nelle stazioni di servizio autorizzate. Nel caso noleggiate una macchina è inclusa, come è anche inclusa la winter tax, che si paga in inverno per il mantenimento delle strade.
L’autostrada Bucarest-Costanza è veloce e sono presenti bagni e parcheggi ogni circa 20 chilometri, molto frequenti anche le stazioni di servizio molto fornite. Purtroppo il panorama che attraversa non è un granchè, lande desolate punteggiate qua e là da alte ciminiere…
I trasporti a Bucarest: gli autobus e i tram arrivano praticamente dappertutto, peccato che nelle fermate degli autobus non ci siano ne le mappe, ne l’elenco gli autobus che vi passano e nessun tipo di informazione a riguardo (così come nella metro), il che rende spostarsi molto complicato.
I taxi: sono presenti varie compagnie, sulle auto trovate i contrassegni sulle fiancate e anche il costo delle corse, che mediamente è sui 1.40 lei a chilometro (io ho speso 10 lei per circa 7 chilometri, più o meno € 2.50…pochissimo), tutti hanno all’interno la macchinetta su cui monitorare il chilometraggio e il costo, e ti danno sempre la ricevuta.
Si spende molto poco, soprattutto per mangiare, nel ristorante forse più famoso della città non ho speso più di €25.00 per una cena ottima e abbondante.
Souvenir: non fate come me che ho aspettato di arrivare in aeroporto per prenderli e spendere così gli ultimi lei da non dover cambiare, le stesse calamite che in giro costavano 5 lei in aeroporto erano invece a €6.00! E le camicie tradizionali ricamate, dai 50 lei delle bancarelle di Sinaia ai €100.00 del negozio di souvenir dell’aeroporto (dove mediamente tutto costa 10 volte tanto)!
Quello del cibo è un argomento che mi interessa sempre molto all’estero, infatti sono convinta che non ci sia migliore e più piacevole modo per conoscere la cultura di un paese che provando la cucina locale. Quella romena è semplice ma robusta e molto gustosa. La carne, in generale, è molto buona, sia il maiale, che pollo sono buonissimi e quella di agnello è davvero eccezionale. E poi ci sono le zuppe, varie e per tutti i gusti, e i dolci. Molti ristoranti sono storici e mantengono arredamenti e decori tradizionali. L’unico aspetto negativo che li riguarda un po’ tutti è che vi si fuma.
In particolare:
Ristorante Gustari a Brasov, in piena piazza centrale, serve una gustosissima Ciorba de Pui a la Grec (Zuppa di Pollo alla greca), davvero deliziosa, e un buonissimo Papanasi (dolce tipico con panna e sciroppo di ciliege). La spesa totale per la cena in questo ristorante (con un piatto di patate, una porzione di pollo fritto, gelato, acqua e una birra) 56 lei!
La Placinte di Sibiu: si tratta di una catena presente nelle maggiori città rumene, particolare lo stile dell’arredamento ispirato al folklore locale. Qua ho avuto modo di assaggiare la Placinte cu Branza (sorta di tortino ripieno di formaggio simile alle feta), molto buona, e i Carnaciori de Miel (salsicce di carne di agnello), delicatissimi e gustosissimi accompagnati da una buonissima salsa e insalata di cavolo. In più acqua, patate al forno, un caffè e due bibite per 62 lei.
Caru cu Bere: è un monumento nazionale. Il locale è spettacolare, legno intagliato, stucchi, vetrate, salottini e musica in sottofondo… va almeno visitato. Il cibo buonissimo: le Sarmale cu Mamaliga (Involtini di Cavolo con riso e carne accompagnati da polenta) sono una vera delizia. Tutta la cena (con acqua, birra, sarmale, salsicce di agnello, patate al forno, papanasi e torta al cioccolato) è costata 116 lei. Un nota in particolare merita il Papanasi (che consiste in ciambelle fritte che somigliano alle nostre castagnole, affogate in panna acida e sciroppo di ciliege, con ciliege sciroppate intere), ne ho mangiati vari durante tutto il viaggio, ma questo è stato davvero il migliore, fatto al momento, croccante fuori e morbido dentro, appena caldo! Davvero eccezionale!
Hanul cu Tei: altro locale storico del centro. Qua un discreto pranzo con birra, acqua, piatto tradizionale di salumi e formaggio, pasta (per mia figlia che non mangia altro), crepe, gelato, patate e un piatto enorme di carne di maiale e patate, è costato 121 lei. Il prezzo più alto speso in tutta la vacanza per un pasto. Comunque poco.
Hanul lui Manuc: altro tempio della gastronomia di Bucarest e locale storico, bello e curato, è sicuramente più piacevole in estate, quando è possibile mangiare nel vastissimo cortile interno. Comunque bello e con ottimo cibo servito. Qua per cena abbiamo mangiato una buonissima cotoletta di pollo panata con i cereali, patate, la Ciorba de Burta (zuppa di trippa, molto buona), papanasi, gelato al cioccolato, acqua e birra. Il tutto per 102 lei.
Le colazioni: nelle città principali i caffè sono davvero tanti e in generale fanno ottimi cappuccini e caffè e hanno tutti ottimi dolci. Segnalo in modo particolare la catena Tucano, che offre cheesecake di livello superiore.
Nel viaggio in Romania mia figlia e io abbiamo soggiornato:
– A Brasov a Casa Corona, un affittacamere in pieno centro storico a 50 metri dalla piazza principale. Molto accogliente, ottimamente riscaldato (tanto che abbiamo dormito in canottiera), proprietario gentilissimo. Wifi velocissima. Sulla strada sulla quale si affaccia è presente uno dei pochi parcheggi gratuiti della zona, anche se non è facile trovare un posto libero. Per due notti abbiamo speso € 50.00.
– A Bucarest siamo state nel Pura Vida Sky Hostel, anche questo centralissimo e molto comodo, a 50 metri da un parcheggio sotterraneo (Uninersitatii) e vicinissimo alle vie più frequentate di Lipscani (centro storico) e a tantissimi locali e ristoranti. Wifi gratuita ottima. Anche qui personale molto cortese e ambiente accogliente ma davvero poco curato. Nella nostra stanza, seppur bene arredata per essere un ostello, erano presenti vari fori nei muri (mensole spostate?) e le maniglie della porta d’ingresso non avevano le rosette (quindi la serratura era semplicemente infilata in un foro della porta); il bagno comune al piano davvero pessimo, pulito ma assolutamente scomodo, sia per i wc che per le docce (loculi praticamente), e poi freddissimo. Spesa di circa €50.00 anche qui ma lo sconsiglio assolutamente.
I 1300 chilometri percorsi ci hanno portato a visitare:
– Brasov: deliziosa! Il centro storico piccolo e raccolto, è un gioiellino. Vicoletti e piazzette e tanti localini caratteristici. Abbiamo trovato anche un po’ di neve che ha reso l’atmosfera della cittadina ancora più suggestiva.
– Bran e il suo Castello: a parte le varie leggende riguardanti Dracula il posto è davvero bello, e gli interni sono molto accoglienti e ben curati.
– Sibiu: bella ed elegante, noi l’abbiamo visitata di sera, magica, ma forse merita una giornata intera per essere apprezzata meglio.
– Poiana Brasov: stazione sciistica molto ben organizzata a 10 chilometri appena da Brasov, alla quale è collegata da una strada panoramica e molto scorrevole. Tante strutture, hotel ristoranti, una mercatino e uno snow park molto divertente. Sono presenti vari impianti di risalita e uno stadio del ghiaccio in quota
– Costanza: una vera delusione! Per arrivarci da Bucarest ci vogliono due ore e mezza di autostrada. E’ una città che sembra cadere a pezzi, sul Boulevardu Tomis, la strada principale, gli edifici integri si alternano a quelli fatiscenti. Il panorama su Mar Nero è dominato dal porto. L’unica cosa carina (se non si guarda in direzione del porto) è la passeggiata che costeggia il vecchio storico casinò (anche questo abbandonato al suo degrado).
– Sinaia: altra stazione sciistica sulla strada da Bucarest a Brasov. Una cittadina che ricorda molto i paesini del Trentino, con chalet in legno immersi nella natura e tanti hotel, anche di lusso. E’ famosa però per il suo più bel monumento, il Castello di Peles. Vale la pena visitarlo (io ho optato per la visita del piano terra con audioguida in italiano) per ammirare le ricche decorazioni delle sue sale interne.
– Bucarest: una città che non ha niente da invidiare alle altre capitali europee. Potrebbe essere sicuramente meravigliosa senza il degrado di molti degli edifici storici, soprattutto del centro storico. E’ comunque una bella città in cui non mancano le attrattive: musei, locali, parchi, ristoranti storici. Magari meglio visitarla in estate, in inverno è certamente al di sotto delle sue possibilità.
Subito a sud di Costanza si entra in Bulgaria, nella quale abbiamo percorso poche decine di chilometri. E’ evidente la povertà e l’arretratezza specialmente in questa sperduta zona di confine. In questo posto sperduto chiamato Durankulak c’è un sito archeologico in riva al Mar Nero, incontaminato.