Santorini… e il blu diventa il colore più bello in cui perdersi
Impossibile sfuggire a tutti i luoghi comuni nei quali inevitabilmente si incappa nel tentativo di descriverla: i paesaggi da cartolina, il tramonto su Oia, la visione irreale della caldera eppure vale assolutamente un viaggio per vedere come la mano dell’uomo ha sapientemente plasmato un disastro naturale, quando il cratere del suo vulcano è drammaticamente esploso nel XV secolo a.C.
E’ quasi superfluo dirlo, ma l’ideale è vederla fuori dai mesi di massimo affollamento, il mare non sarà caldissimo (ma tanto non lo è quasi mai e poi a Santorini non si viene per il mare) ma almeno non si verrà sommersi dalla massa di turisti e vacanzieri che si riversano sull’isola più famosa delle Cicladi e forse di tutta la Grecia.
I luoghi imperdibili sono: Fira, Firostefani, Oia, Imerovigli e il tramonto al Faro di Akrotiri.
La passeggiata classica si inerpica dalla piazza centrale di Fira, fino al quartiere residenziale di Firostefani (letteralmente “la corona di Fira”). Fira è il capoluogo dell’isola, un borgo brulicante di turisti e d’attività a loro collegate. Dalla strada panoramica però, la vista è unica, la grande baia blu di Santorini circondata da case bianche abbarbicate sulla caldera. In mezzo si vedono isolotti carbonizzati, traghetti e barche a vela.
Altrettanto spettacolare è la passeggiata che da Imerovigli, il punto più alto della caldera, scende tra le immancabili abitazioni bianche e blu fino a raggiungere Oia. Qui ci sono chiese dalle cupole splendenti e alloggi lussuosissimi, e, ogni sera, il must è il tramonto che viene generalmente accolto con un applauso. Le foto si sprecheranno nel tentativo di immortalare scenari che rappresentano la fama ormai planetaria di Santorini: sentieri, scalini, viuzze immerse in un bianco accecante che contrasta con il blu del mare sottostante.
Nell’interno dell’isola si trovano ancora piccoli villaggi, a tratti più autentici di Oia o Fira. Pyrgos, il paese più alto dell’isola, arroccato su una collina e dominato dal Castello (Kastro) veneziano. Anche Emborio appena sfiorato dal turismo mostra un suo piccolo Kastro medievale. Akrotiri, nella parte sud dell’isola, offre scenari di vita tipica: casette color pastello e anziane signore vestite di nero, oltre agli immancabili resti del Kastro.
Le spiagge, contrariamente a quanto si sente, non mancano, anche se dal mio punto di vista, quello di Santorini non è certo il mare migliore della Grecia.
Kamari è forse la spiaggia più turistica, una lunga distesa di sassolini neri, in gran parte attrezzata e con una piacevole passeggiata sul lungomare. Qui è tutto un susseguirsi di locali e negozi con prezzi più ragionevoli di Fira e Oia. All’estemità nord si trova la classica chiesetta bianca e blu e vicino un naturale trampolino di lancio per impavidi tuffatori. Noi solitamente stavamo nei lettini della taverna Irini, offerti gratis, ma è ovviamente gradita la consumazione.
Più a sud, molto simili ma meno sfruttate si incontrano nell’ordine: le spiagge di Perissa, Perivlos e Agios Georgios. Il mare non è male ma rispetto a Kamari sono peggio collegate a Fira e Oia (dove è tassativo andare e anche tornarci); a Perivlos sembra molto sentito il rito dell’aperitivo sul mare e quasi tutti i locali si organizzano con happy hour e similari.
Sempre a sud si trova Eros beach, piccola e intima, quasi esclusiva, una parte è attrezzata e frequentata da una clientela molto discreta. Lettini e ombrellone si possono avere gratis previa consumazione (a titolo indicativo un club sandwich costa 9 €). Sono molto particolari le rocce di arenaria retrostanti altissime e lavorate dal vento.
Vicinissima ad Eros beach si trova Vlihada, che a noi non è piaciuta particolarmente perché il bagnasciuga era rovinato da molti resti di idrocarburi provenienti dal vicino porto.
La spiaggia di Red beach si trova invece a sud ovest è per noi è stata una delusione. Diciamo che rende soprattutto da lontano: il contrasto della parete rossa con il mare blu crea un certo colpo d’occhio. Vista più da vicino la spiaggia è in realtà un tappeto di alghe e in alcuni punti diventa quasi una discarica (questo per riprovevole opera dell’uomo), maleodorante e molto scomoda da raggiungere. In alcuni punti la parete sta purtroppo franando e anche per questo la spiaggia è lasciata a se stessa. Inoltre si tratta di una baia chiusa e molto afosa, questo a Maggio figuriamoci in Luglio!
Monolithos è la spiaggia a nord di Kamari, la sabbia è nera ed il mare degrada molto lentamente. Sulla strada si trovano un paio di teverne tutte uguali e un albergo, tutto sembra rimasto come negli anni ’60. Monolithos sembra molto frequentata da famiglie con bambini anche se qui il mare è forse il più brutto di Santorini, con alghe e sabbia sporche, particolari, questi, resi forse più spiacevoli dalle nuvole e dalla foschia di quel giorno.
La spiaggia di Columbus si trova invece a nord est dell’isola. Per raggiungerla ci sono almeno tre accessi dalla strada: noi abbiamo affrontato ovviamente il più impervio facendoci largo tra alti e spinosi arbusti, mentre in quello più a nord si arriva tranquillamente con l’auto. La spiaggia è di ciottoli ed ha il vantaggio di essere davvero poco frequentata, solo un breve tratto offre lettini e ombrelloni (5€) ed un piccolissimo chiosco che vende bibite e frutta. Per pranzare basta raggiungere la strada dove si trova una taverna ed anche il bar di un grande albergo.
Sempre più a nord si incontrano Paradise beach, che per la presenza di diversi cantieri a ridosso della stessa non sembrava proprio paradisiaca come vorrebbe suggerire il suo nome e Katharos (pulito in greco) una piccola baia riparata da una parete altissima che richiede una discreta scarpinata per raggiungerla.
Infine all’estremo nord orientale si incontra Ammoudi, un delizioso porticciolo ai piedi di Oia, famoso per le sue taverne di pesce con i tavolini a pelo d’acqua. Considerate però che all’ora del tramonto la gente è talmente tanta da rendere il luogo inavvicinabile, soprattutto se arrivate alla guida di un’auto.
Informazioni pratiche: qualche giorno prima della partenza ho acquistato con non poche difficoltà da un noto tour operator on-line un pacchetto di una settimana con: volo, pernottamento, colazione e trasferimenti al costo di 500 € a testa. Siamo partiti il 29 maggio, i voli dall’aeroporto di Bologna non erano ancora operativi e quindi abbiamo conosciuto l’aeroporto di Verona. Il volo era Neos, come sempre ottimo considerando che si tratta di charter.
Pernottamento presso l’Hotel Karidis: piccolo albergo nei caratteristici colori bianco e blu a gestione famigliare (mamma e figlio poco più che ventenne), carino, pulitissimo, in ottima posizione vicino al lungo mare di Kamari, colazione più che soddisfacente.
Noleggio auto presso Yannis a Kamari, 115 € per quattro giorni in cambio di un’utilitaria Chevrolet a km 0, in pratica abbiamo aperto la stagione. Abbiamo preferito l’auto allo scooter per le basse temperature dei primi giorni di Giugno, soprattutto nelle ore serali. Per i mesi estivi credo vada benissimo lo scooter.
In alternativa al mezzo proprio, Fira è ben collegata a diverse località dell’isola dai mezzi pubblici, il biglietto costa 1,60 ed il viaggio dura circa 15 minuti.
Clima: al nostro arrivo a mezzogiorno del 29 maggio, pioveva, tirava un forte vento e la temperatura era di 17°! I giorni successivi abbiamo visto anche un bel sole e ci siamo concessi diversi bagni anche piacevoli…superato l‘iniziale shock da congelamento.
Cibo: per pranzi veloci e spuntini si trovano anche a Santorini numerosi forni, dove comprare le ottime torte salate di spinaci e formaggio. Per pranzo spesso risolvevamo con un club sandwich o un’insalata in spiaggia (in cambio di lettini e ombrellone), non abbiamo mai speso più di 10 €.
Ristoranti:
Kamari offre moltissime soluzioni, dai locali per i Gyros ai ristoranti più ricercati. I locali direttamente sul mare sono generalmente più costosi e tutti molto simili tra loro.
Noi abbiamo provato:
-Sellada, in una stradina che va verso l’interno, di fronte all’Hotel Karidis, cucina solo carne (non pesce) ci hanno infatti detto che a Kamari paradossalmente è quasi impossibile mangiare pesce fresco. Sellada è la classica taverna greca con pochi fronzoli, una discreta sostanza e prezzi ragionevoli. Siamo tornati anche una seconda volta.
Fira:
-Nikolas, molto conosciuto da locali e turisti, cena per due con polpette di pomodoro, fagioli verdi, Imam (una specie di capponata di melanzane) e birra, per un totale di 23 €. Il proprietario, che parla anche italiano, passa tra i tavoli per aiutarvi nella scelta ed assicurarsi che tutto vada bene.
Akrotiri:
-Giorgaros: Una taverna che ricorda i nostri ristoranti per cerimonie degli anni ’70, un ambiente ruspante, ma molto autentico e, particolare non da poco, con splendida vista sulla caldera. I proprietari sono pescatori, quindi, nel caso, sapete cosa ordinare. Molto frequentato dagli abitanti dell’isola, prezzi ragionevoli e porzioni abbondanti.
Pyrgos:
-Kallisti: Taverna sulla piazza principale, porzioni molto generose e ben curate. Buona qualità a buoni prezzi.
Agia Paraskevi Beach
-Taverna Galini (tra Kamari e Monolithos, praticamente dietro l’aeroporto): il locale migliore per mangiare pesce a Santorini, grigliata abbondante e ottima, insalata e vino per 45€ in due. Il proprietario ci ha offerto acciughe marinate, altro vino e il dessert. Il locale è stato rinnovato di recente e l’atmosfera è un poco più chic della classica taverna, ma si mangia veramente bene. Cortesia e qualità ottima a buon prezzo.
Il mio consiglio, per godere al meglio di questa isola, è quello di visitarla in bassa stagione: sarà impossibile resistere al fascino offerto da suo paesaggio quasi surreale, soprattutto quando il sole sparisce nell’inchiostro dell’Egeo. Santorini è proprio come la vedete nelle foto-cartolina che la pubblicizzano ma andateci lo stesso, perchè dal vivo rende molto di più.