Crociera nel Mar dei Caraibi tra Cuba, Giamaica, Isole Cayman e Messico

Da L'Avana alla foresta giamaicana, passando dal mare cristallino delle Cayman alla flora e fauna della penisola dello Yucatan
Scritto da: caballo_16
crociera nel mar dei caraibi tra cuba, giamaica, isole cayman e messico
Partenza il: 15/03/2016
Ritorno il: 23/03/2016
Viaggiatori: 2+1
Spesa: 2000 €
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Viaggiatori: io, mia moglie e il nostro bambino di 11 mesi

Costi crociera: per 2 adulti ed 1 infant: circa 3000€

Spese extra: tra escursioni, bevande e varie: circa 900€

Itinerario: Havana (Cuba), Montego Bay (Giamaica), George Town (Isola di Gran Cayman), Cozumel (Messico) – Nave MSC Opera

1° GIORNO – Martedì 15 Marzo – L’Havana

Partenza da Carrara ore 7:00 e arrivo al parcheggio Travel Parking alle 10:15 (cielo sereno e temperatura media 9°C).

Costo parcheggio 42€ (coperto, al sicuro, dal 15/03 al 23/03).

Navetta da parcheggio a Aeroporto Malpensa (ca. 5min.)

Terminal 1. Accoglienza personale MSC e check-in al bancone di Meridiana (bagaglio: 2 valigie grandi da imbarco, peso max. 23kg + 1 baglio a mano + 2 zaini + passeggino). Ci danno il posto con culla.

Partenza in orario alle 14:30 (ore 8:30 a Cuba). Durata volo 10h e 30’, senza alcun intoppo (un po’ troppo freddo nel velivolo). In aereo ci viene consegnato un modulo per la dichiarazione alla dogana. Il visto per ingresso a Cuba ci viene consegnato dal personale di MSC in aeroporto prima di partire e compiliamo la tarjeta del visto per tutti noi 3 (3 cedolini da consegnare al banco di controllo passaporti).

Ci viene data la culla ma il ns bebè non ne vuole sapere e forse ci rimane 10minuti! Alla fine rimarrà per quasi tutto il viaggio in braccio alla sua mamma! Ci viene servito il pasto (farro con verdure, pollo e un dolcetto), caffè (brodo!) e bevande varie. Ci dimentichiamo di fare il battesimo dell’aria per il ns bebè….lo faremo al ritorno. Unico inconveniente: il ns posto è proprio dietro alla toilette e quindi fila di gente per tutto il viaggio e odori sgradevoli ogni tanto.

Arrivo all’aeroporto de L’Havana alle 19 ora locale. Controllo passaporti e visto.

Saliamo sul pullman granturismo messo a disposizione per MSC e ci dirigiamo al porto dove è ormeggiata la nave da crociera. Durata del tragitto circa 45’.

Fa caldo.

Arrivo al porto verso le 20:00. I bagagli che sono stati imbarcati in aereo verranno recapitati direttamente sulla nave. Nel terminal delle crociere al porto facciamo la cruise card che ci permette di salire sulla nave (nessun intoppo), una card per ogni membro della famiglia. Prima di salire sulla nave, foto di benvenuto da parte di MSC e poi saliamo sulla nave e ci dirigiamo subito in cabina, stanchi. La temperatura in nave è fresca, ma piacevole. La cabina è un po’ piccola (cabina interna, formula Bella, ponte 9) per 2 adulti ed un neonato ma tutto sommato va bene.

Le valigie arrivano dopo circa un paio d’ore e si va a dormire.

2° GIORNO – Mercoledì 16 Marzo – L’Havana

Un po’ per il jet lag, un po’ per il viaggio del giorno prima abbastanza impegnativo, non riusciamo a dormire bene. Sveglia alle 6:30, ci laviamo vestiamo e poi di corsa al buffet al ponte 11. Prima di fare colazione cerchiamo un posto dove scaldare il latte del bebè ma non riusciamo a trovare niente e il personale non sembra molto pronto per questo. Alla fine ci salva, e ci salverà per tutta la crociera, un ragazzo addetto alle uova (la mattina) e agli hamburger (il pomeriggio), che ci scalda il latte con il microonde.

Mangiamo abbondantemente (questa è la formula della crociera no?!), e poi siamo pronti per affrontare l’Havana. Scendiamo dalla nave (ci smarchiamo tramite uno scanner che legge il codice a barre delle ns cruise card e questo viene fatto ogni volta che si sbarca e ci si re-imbarca sulla nave, per tener sotto controllo i passeggeri e non lascarne a terra!) e al terminal dobbiamo fare il controllo passaporti e passare sotto al metal detector (anche questa pratica viene svolta sia al rientro in nave che all’uscita).

Al terminal c’è un money change e decidiamo di cambiare 150€ in valuta locale (CUC). Non ci rilasciano alcuna ricevuta e dobbiamo fidarci del cambio (non ci sono nemmeno tabelle di conversione). Prima di partire ci siamo informati e il cambio dovrebbe essere: 1CUC=1 US$ e 1US$ circa uguale a 1€ o poco meno. A Cuba è presente anche una moneta locale (moneda nacional) che vale circa 1/24 CUC. Non viene usata dai turisti e dalle strutture turistiche. Attenzione ai resti (le banconote della serie moneda nacional hanno stampato un personaggio, mentre nei CUC statue o altro).

Appena usciamo dal terminal ci affacciamo sulla realtà de l’Havana con auto d’epoca che sfrecciano davanti a noi. Ci assalgono letteralmente persone che ci propongono tour della città in auto d’epoca e non e alla fine decidiamo per un tour con calesse. Infatti abbiamo deciso di non seguire qui a l’Havana le escursioni proposte da MSC (questo per due motivi: 1) il tempo a disposizione è 1 giorno pieno e la nave ripartirà solo la sera del giorno seguente, quindi non abbiamo preoccupazioni di ritardare o altro; 2) secondo noi per vivere al meglio i posti occorre stare a contatto dei luoghi e visitare i posti non commerciali o troppo turistici).

Clima: sole splendente e caldo (si dovrebbe essere attorno ai 28°C).

Il nome del ns accompagnatore è Alexander e appare subito una persona preparata e onesta. Ci chiede 10CUC per persona per ora e lo giudichiamo un prezzo onesto.

Carichiamo il passeggino sul calesse (il bimbo non cammina ancora da solo e quindi il passeggino si rivelerà fondamentale anche per caricare le ns cose!) e gli inseparabili zainetti con tutto il necessario per il cambio del bambino e qualche cosa da mangiare (frutta omogeneizzata, acqua, macchina fotografica, cappelli, creme solari e repellenti anti-zanzare).

Alexander ci fa fare un bel tour della città ci parla di sé, della sua famiglia (sua figlia è emigrata negli Stati Uniti e lui vive vicino all’aeroporto con sua moglie; sua madre invece vive a l’Havana) e ci spiega che il suo guadagno in realtà è guadagno dello stato (chiaramente ogni mancia sarà ben gradita visto che andrà a lui).

Visitiamo: el Capitolio, Gran Teatro, Museo de la Revolucion (con la barca Granma dello sbarco a Cuba di Fidel Castro e i rivoluzionari), Plaza das Armas, Catillo de la real fuerza e gustiamo un ottimo mojito all’Hotel Santa Isabela.

Poi ci inoltriamo nelle vie meno battute de l’Havana; Alexander ci porta a trovare il suo padrino, dedito ad un pratica religiosa detta Santeria, una miscela di cattolicesimo e religione africana. In pratica il padrino è una specie di santone che dovrebbe capire lo stato di una persona, capire se la vita sta progredendo bene o se qualcuno la ostacola ecc.. La divinità che spesso ricorre nei suoi discorsi è Orula.

Il padrino vive vicino alla madre di Alexander ed entrambi vivono in un quartiere povero della città. Alcuni dettagli particolari: vediamo del personale, che sembra indossare abiti militari, passare di casa in casa con una macchinetta che spruzza quello che sembra disinfestante. Alexander ci spiega che è una procedura dettata dal governo per impedire il diffondersi delle zanzare (tra l’altro è in questi giorni altisonante la diffusione del virus Zika in tutta l’America latina per via della puntura della zanzara Aedes Aegypti).

Di fronte alla ns richiesta di poter assistere ad uno spettacolo tipico di musica cubana, Alexander ci porta in un locale (el Guajrito) dove è previsto, per la sera stessa, uno spettacolo musicale dei famosi Legendarios i Buena Vista Social Club. Pertanto decidiamo di prenotare per la sera (20CUC a testa comprensivi di 2 bevute). Ci sarebbe stata anche la possibilità di cenare al prezzo complesso di 30 CUC, ma noi decidiamo che avremmo cenato in nave (inizio dello spettacolo: 21:30).

Dopo questo tour della vera Havana, Alexander ci porta a comprare il rum (compriamo 6 bottiglie di “Legendario”, circa 7CUC a bottiglia, che è un rum liquoroso particolarmente dolce che ci viene fatto assaggiare molto freddo) e assaggiamo il succo di canna da zucchero (Guarapo) appena spremuto. Poi andiamo in un negozio per comprare sigari e con nostra meraviglia (e ignoranza!) scopriamo che mediamente i sigari costano molto. Ci mostrano confezioni da 100-130 CUC!. Alla fine compriamo un pacchetto di 3 Montecristo al prezzo di 15CUC.

Terminiamo il giro panoramico de l’Havana verso le 13:00 e risaliamo sulla nave (solito controllo passaporti e metal detector) per pranzare. Alla fine il giro ci costa circa 20CUC a persona (in generale si accettano Euro, solo banconote, ma non ci si deve aspettare il resto in Euro e poi tasso di cambio 1 a 1 con il CUC).

Siamo talmente soddisfatti del giro in calesse che rimaniamo d’accordo con Alexander di rivederci l’indomani versi le 9:30 per poter visitare altre parti della città.

Al pomeriggio, dopo pranzo, riscendiamo della nave e facciamo un giretto a piedi per le vie del centro storico (Habana vieja) e vediamo tutta quella parte storica che con il calesse non abbiamo potuto vedere perché zona pedonale.

Verso il tardo pomeriggio decidiamo, prima di rientrare in nave, di andare a visitare la sponda opposta rispetto all’Havana vecchia: in particolare il Castillo del Morro (qui alle 21 di ogni sera c’è il rito del cañonazo, ovvero una cannonata che indica la fine della giornata) e la zona panoramica a fianco.

Contrattiamo un po’ sul prezzo e alla fine troviamo un simpatico anziano cubano che con la sua Lada anni 60-70 ci porta per 5CUC (andata) a vedere la statua del Cristo (simile a quella Brasiliana) posta sulla costa opposta a quella dove è ormeggiata la nostra nave (si passa sotto al mare nel tunel de la Habana). Qui vediamo la casa del Che e da qui si gode di una fantastica vista panoramica dell’Havana (si vede anche la nave da crociera ormeggiata). Scopriamo con stupore che il marmo della statua del Cristo proviene da Carrara!

Il nostro accompagnatore è molto alla mano e ci parla de l’Havana e, con toni molto rivoluzionari, della situazione economica attuale e della visita di Obama che si terrà da lì a qualche giorno. Ormai siamo talmente entrati in completa sintonia con l’Havana e con i cubani che ci sembra di essere in un sogno.

Verso le 18 rientriamo in nave, pronti per la ns prima cena a bordo della nave MSC Opera.

Dopo esserci preparati raggiungiamo il ns tavolo del ristorante La Caravella (il numero del tavolo è scritto sulla cruise card). Il nostro cameriere è Antonio, honduregno, molto alla mano e gentile. Il menù che ci viene presentato è ben assortito. Ovviamente, come per tutte le crociere, la bevande non sono comprese e quindi verranno addebitate sulla card. Prendiamo una bottiglia d’acqua e una bottiglia di prosecco (spendiamo circa 3€ per l’acqua e circa 25 per il prosecco, servizio incluso). A questo proposito, sono disponibili pacchetti di bevande che ti permetto di risparmiamo un poco. Infatti sulle bevande viene applicata una quota di servizio pari al 15%: acquistando dei pacchetti non si vanno a pagare queste quote. Noi decidiamo di non fare alcun pacchetto (stessa cosa vale per il caffe, per gli aperitivi e bibite in generale. Le uniche bevande gratuite e disponibili sono quelle dei distributori presenti nei buffet: succhi di frutti, acqua fredda e calda sono disponibili nei dispenser anche se l’acqua non ha proprio un sapore sopraffino).

Noi abbiamo scelto il primo di turno per la cena (ore 19, mentre il secondo turno è alle 21:30), avendo il bebè che di solito mangia verso le 19-30 è una buona scelta. Abbiamo a disposizione un seggiolone (chiesto tramite la ns agenzia viaggi ma penso che si sarebbe potuto chiedere direttamente in nave) e questa volta per scaldare o preparare le pappe abbiamo a disposizione direttamente il cuoco! Infatti noi diamo al cameriere le cose per preparare la pappa al bebè e ci viene riportata la pappa pronta. Come prima sera non c’è male.

Ci affrettiamo un po’ perché alle 21:30 comincia lo spettacolo musicale a l’Havana. Scendiamo dalla nave e chiamiamo un taxi. Alexander la mattina ci aveva suggerito che per la tratta dal porto al locale non avremmo dovuto spender più di 5CUC e quindi abbiamo cercato un tassista che avrebbe accettato la ns offerta. Non tutti hanno accettato ma alla fine lo troviamo e ci rechiamo al locale.

E’ sera e al buio a dir la verità ci sentiamo un pochino sull’attenti e siamo un po’ timorosi vista la povertà che c’è a l’Havana, nonostante il tassista del pomeriggio e tutti ci abbiamo detto che Cuba, tra i paesi del centro – sud America è quello più sicuro.

Appena scendiamo dal taxi un mendicante ci chiede qualche spicciolo (la paura più che altro è il fatto di avere con noi il bebè, non tanto per noi) e noi ci precipitiamo nel locale (torno a ripetere: la ns era una paura protettiva nei confronti di ns figlio, perché in fin dei conti situazioni di pericolo non ci sono state).

Lo spettacolo vede l’esibizione dei Buena Vista Social Club e di altri artisti. Ci divertiamo molto anche se ci accorgiamo che è uno spettacolo fatto apposta per i turisti (ci sono turisti di varie nazionalità, da quella statunitense a francese, olandese e cilena), ma nel complesso l’atmosfera è cubana al 100%. Beviamo il classico mojito e cubano e alla fine dello spettacolo, dopo aver trovato un taxi che per 5CUC ci riaccompagnasse al porto, usciamo dal locale. Rientriamo verso le 00:30, soddisfatti di questa nottata cubana.

In camera notiamo che le cose messe in disordine prima di uscire sono state diligentemente riordinate: in crociera occorre dimenticarsi di rifare letti, mettere in ordine, preparare il pranzo ecc perché a tutto questo c’è del personale preposto, di solito molto preparato e preciso (noi che abbiamo vissuto anche un’altra crociera prima, con Costa, è capitato sempre del personale all’altezza). Inoltre troviamo la culla che avevamo chiesto (adesso davvero non ci stiamo più in camera!).

NOTA: noi abbiamo portato crema solare (protezione 30-50) e repellente antizanzare (sia per noi che per il bebè, ovviamente creme differenti). Sinceramente non abbiamo notato zanzare però per il problema del virus Zika e altri abbiamo utilizzato lo stesso il repellente. Abbiamo usato anche la crema solare, anche se c’è da dire che il calesse aveva la capote e quindi abbiamo potuto girare comodamente all’ombra, però è stato meglio usarla perché il sole effettivamente bruciava parecchio.

3° GIORNO – Giovedì 17 Marzo– L’Havana

Oggi è l’ultimo giorno che staremo ormeggiati nel porto de L’Havana. Solito (ab)buffet(a) mattutino, colazione per il bebè e pronti per un altro giro panoramico in calesse alla scoperta di altre parti de l’Havana.

Clima: sole splendente e caldo (si dovrebbe essere attorno ai 28°C).

Abbiamo speso tutti i soldi che abbiamo cambiato e quindi ne cambiamo altri 100.

Come da accordi Alexander ci attende davanti al terminal del porto e siamo pronti per fare un altro bel giro panoramico.

Vistiamo la parte più periferica rispetto al centro storico, il quartiere del Vedado pieno di case coloniche. Passiamo dal parco Lennon e poi passiamo dal cimitero di Colon uno dei più grandi del mondo. Passiamo da plaza de la Revolucion e, passando poi dal quartiere cinese (in verità di cinesi ce ne sono pochi, è un retaggio dei tempi passati) el barrio chino, ritorniamo verso la nave.

Verso le 13:00 si ritorna al porto.

La bellissima esperienza cubana de l’Havana sta volgendo al termine (parzialmente però perché l’ultimo giorno forse avremo tempo di rifare un giretto).

Quasi due giorni pieni all’Havana ci hanno permesso di scoprire le parti più belle e significative di questa città cristallizzata nel tempo. Alexander ci lascia i suoi contatti perché la prossima volta che verremo a Cuba, come dice lui e come quelli di Cuba dicono, “la mia casa è la tua casa”!

Risaliamo a bordo e qui possiamo dedicarci alle attività che offre la nave da crociera (dopo ovviamente aver consumato un lauto pasto).

La nave offre un servizio “Chicco” per neonati fino ai 2 anni: una stanza con i giochi preferiti da questi bambini piccoli in cui i genitori possono rimanere a giocare con il bambino. Purtroppo dobbiamo constatare, e lo constateremo meglio nel corso della crociera, che gli orari di apertura sono un po’ ballerini (ogni giorno cambiano) e in parti della giornata non del tutto comodi (ad esempio la sera tardi, o subito dopo pranzo). In più, un giorno lo troveremo chiuso perché riservato ad un bambino i cui genitori avevano fatto richiesta di una sorta di baby sitting previsto dal servizio… insomma riteniamo che l’idea del servizio sia ottima ma andrebbe perfezionata.

Comunque, ci rilassiamo sui lettini e giochiamo con il piccolo in una sorta di area giochi acquatici per bambini proprio al centro della nave: questa è sicuramente un’attività interessante e degna di nota.

Alle 16 è prevista quella che per legge è l’esercitazione di emergenza. Il bimbo dormiva e quindi io e lui siamo rimasti in camera, informando il personale di bordo (la cosa interessante è che la sera ci hanno recapitato una lettera in camera in cui si spiegava che l’esercitazione è obbligatoria per tutti i passeggeri e quindi ci invitavano a presentarci l’indomani presso il teatro per poter assistere ad una nuova esercitazione).

Vorremmo cominciare anche a visionare le escursioni per decidere se valga la pena prenotarne qualcuna. Però la stanchezza si fa sentire, allora dopo una doccia per noi e il bimbo si va a cena al ristorante (in realtà per il bebè abbiamo portato da casa, come suggerito su alcuni siti internet, una piscina gonfiabile che abbiamo riempito nel bagno della cabina: il bagno è piccolo e la piscina ci sta a mala pena…ma il bebè ha gradito e si è divertito! questo sarà il ns escamotage per potergli fare il bagnetto!). Come sempre troviamo nelle alternative proposte una valida scelta che ci soddisfa e poi ci buttiamo nel letto esausti.

4° GIORNO – Venerdì 18 Marzo– Navigazione

Oggi comincia il giorno intero di navigazione. Proviamo a dormire un po’ di più ma il ns bambino evidentemente ha riposato più di noi perché alle 6:30 è già vispo in piedi.

Dopo la solita colazione per tutti noi, viviamo un po’ la giornata a bordo… ma prima andiamo al teatro per ripetere l’esercitazione di emergenza.

Dimenticavo: con il passeggino andiamo ovunque, anche a Cuba ci è stato molto utile. Con noi abbiamo anche il marsupio che abbiamo utilizzato ieri.

Un po’ di piscina, pranzo abbondante (ovviamente), qualche giretto alla scoperta della nave e il tempo sembra volare (quando si è in vacanza è sempre così). Non possiamo stare entrambi sul lettino al sole perché il bebè è meglio lasciarlo all’ombra e quindi ci diamo il cambio.

Nel pomeriggio andiamo all’ufficio escursioni e cominciamo a vedere se qualcuna facesse al caso nostro (comunque per la giornata di domani dobbiamo assolutamente decidere entro stasera). Prima della partenza, diciamo già un mese prima, io e mia moglie ci eravamo dati l’obiettivo di scegliere le escursioni, ma alla fine, tra mille cose da fare, non lo abbiamo fatto! Certo è che avevamo già una panoramica delle escursioni proposte. Ad esempio, per Cuba sapevamo che c’erano escursioni per Vardero, Vinales e altre ma per Cuba avevamo deciso di rimanere all’Havana (anche se avremmo voluto fare tutto!). Sicuramente avremmo voluto fare l’incontro con i delfini, possibile in tutte le destinazioni tranne che Cuba.

Alla fine abbiamo deciso, per la Giamaica, di optare per una escursione, in particolare per Ocho Rios e le cascate del fiume Dunn. Un po’ titubanti vista la presenza di ns figlio molto piccolo, ci siamo decisi ugualmente. L’escursione prevede la risalita delle cascate del fiume Dunn (nel depliant si dice che chi non può o non vuole fare la risalita, un sentiero corre parallelo al cammino di risalita e questo ci ha tranquillizzato perché avremmo avuto una via d’uscita qualora il bimbo non avesse voluto continuare).

L’escursione ci è costata 75€ a persona, ovviamente il bimbo non ha pagato.

Al momento della partenza con noi avevamo 60$ e abbiamo deciso di cambiare (cambio disponibile in nave, alla reception) altri 80€ in dollari (i dollari americani sono accettati in Giamaica).

Oltre all’escursione in Giamaica abbiamo prenotato anche l’escursione alle isole Cayman (incontro con i delfini e incontro con le razze a Stingray city).

L’escursione ci è costata 92€ a persona.

Abbiamo fatto il seguente ragionamento: la sosta in Giamaica e Isole Cayman è breve (poco meno di 10 ore ciascuna); avremmo potuto affidarci alle onnipresenti persone e tour operator che si presentano nei porti per farci portare negli stessi luoghi proposti da MSC o in posti non battuti dai turisti. Però sarebbe potuto essere un rischio anche per la presenza del bambino. Pertanto abbiamo optato per le escursioni proposte (che sono comunque molto care rispetto al fai da te ma ti danno delle garanzie).

Per il Messico avremmo deciso nei giorni seguenti.

Alla reception abbiamo anche chiesto un riscaldatore per biberon per il bimbo. Ce lo hanno mandato in camera dopo poco tempo.

Girando per la nave abbiamo visto le nostre foto che ci hanno scattato i fotografi di MSC (non ne abbiamo comperate vista l’esperienza dispendiosa che abbiamo passato su Costa: il prezzo delle foto è esagerato anche se sono un bel ricordo, subito disponibile) e ci siamo rilassati passeggiando per i ponti nave o sorseggiando un aperitivo in uno dei tanti bar di bordo.

Questa sera serata di gala al ristorante. La cena come sempre ci soddisfa. Dopo cena facciamo due passi e andiamo a vedere uno spettacolo presso il teatro. Non è di nostro gradimento e quindi ce ne andiamo in camera. Qui sul letto, come questa mattina, troviamo il giornale di bordo con le attività che verranno svolte l’indomani e gli orari e i luoghi di ritrovo per le varie escursioni. Noi abbiamo appuntamento alle 8:30 in teatro.

5° GIORNO – Sabato 19 Marzo– Giamaica

Sveglia alle 6 nel porto di Montego Bay, colazione e ritrovo in teatro per l’escursione.

Al momento della prenotazione presso la reception delle escursioni, viene rilasciata una ricevuta che deve essere presentata al momento del ritrovo. Qui il personale ti dà un numero e identifica il numero del bus per l’escursione. Siamo pronti per affrontare la prima escursione; il bebè è nel marsupio e con noi abbiamo gli immancabili zaini (non il passeggino).

L’orario previsto di sbarco è alle 8:45 e così è. Il tempo è leggermente nuvoloso ma la temperatura è gradevole (direi sui 26°C). La procedura di sbarco è più snella che a Cuba (nessun visto necessario) e dopo poco saliamo su un bus dal vero spirito Giamaicano con musica reggae di sottofondo. La guida è del posto e parla inglese. Con noi ci sono due persone di MSC che non si capisce se siano accompagnatori o abbiano preso parte anche loro all’escursione, ma propendo per la prima. Uno di loro si mette al fianco della guida locale e traduce quello che ci racconta. Il piano è quello di fare un pezzo di strada fino a Ocho Rios, distante circa 40mintui di bus.

La differenza fondamentale con l’Havana che si nota viaggiando col bus è una presenza più massiccia di verde ma anche una sporcizia maggiore lungo le strade e una cosa che attira l’attenzione è la presenza di inferriate e filo spinato sulla maggior parte dei muri perimetrali delle case visibili sulla strada!

Arriviamo a destinazione in orario e qui lasciamo tutte le nostre cose sul bus e ci mettiamo in costume (noi avevamo già il costume addosso, come suggerito dal depliant dell’escursione). Ci suggeriscono di lasciare anche le macchine fotografiche perché si potrebbero bagnare (sebbene avessi pensato subito che fosse solo una trovata commerciale e che avrebbero fatto pagare le foto carissime, a posteriori posso dire che sì le foto e il video che viene girato da loro e che viene venduto sono carissimi ma il bagno lo abbiamo fatto completamente quindi è stato meglio così).

E’ molto caldo ma ogni tanto spira un vento fresco che fa respirare! Tra l’altro ci dimentichiamo sul bus la crema solare e il repellente anti-zanzare….panico ma nemmeno troppo perché di zanzare non se ne vedono.

Entriamo in questo parco e seguiamo la ns guida giamaicana che ci accompagnerà nella risalita…al cui seguito c’è un tizio con una videocamera pronto a spronarci per poter fare un video! Il bimbo è nel marsupio e pare divertito.

Scendiamo fino alla foce del fiume Dunn (circa 180metri di dislivello) direttamente sul mare, splendido, e da qui cominciamo la risalita, formando un fila con tutti gli altri compagni di escursione tenendoci per mano.

E’ abbastanza dura ma ci divertiamo molto… dimenticavo sia sul depliant che come ci ha detto la guida è bene avere delle scarpette antiscivolo che ovviamente si possono acquistare in loco (se non ricordo male 10$).. Noi eravamo preparati e ce le siamo portate da casa. Le cascate sono una bella avventura in mezzo al verde lussureggiante della Giamaica. Ci sono alcuni punti in cui è possibile tuffarsi e così abbiamo fatto (a turno ovviamente!).

Finita la risalita, la guida ci dice che se vogliamo il video sono…40$!! Riflessione: compro o no? Sarebbe da non comprare, ma il primo pensiero che viene in mente è: chissà se mai ci tornerò! E quindi lo abbiamo comprato. Abbiamo lasciato un riferimento alla guida e…dopo poco che siamo risaliti sul bus arriva il DVD pronto. Compriamo anche una foto già stampata che una signora ci porta…10$.

E’ stata comunque una bellissima esperienza.

E’ l’ora di pranzo e come da programma ci rechiamo in un ristorante tipico del posto, a buffet, a mangiare. Il cibo non è abbondante e da bere portano un succo di non so bene cosa…è buono ma niente di che. In compenso la vista da questo posto è mozzafiato, sul mare azzurro e trasparente.

Quando siamo sul bus, scopriamo che i due “accompagnatori” di MSC non ci sono. Ebbene non si sono fatti vivi e quindi la guida giamaicana ha deciso di proseguire per un negozio (previsto dal piano dell’escursione) che avrebbe dovuto vendere cose tipiche giamaicane ma a noi è parso un siparietto per turisti con prezzi esagerati. Fatto sta che qualche souvenir lo abbiamo comprato lo stesso.

Ritornati al ristorante, i nostri accompagnatori sono stati recuperati (diranno che uno di loro era caduto in mare per fare una fotografia….) e ci siamo incamminati verso il porto. Qualche nostro compagno di gita ha cominciato a lamentarsi per il negozio di souvenir troppo caro e poco tipico e quindi è stato deciso che ci saremmo fermati in una zona commerciale tipica (a noi è sembrata uguale all’altro negozio).

Siamo tornati sulla nave, negli orari prestabiliti e dopo poco la nave ha lasciato Montego Bay.

In camera, come di consueto abbiamo trovato il diario di bordo con l’orario e il luogo di ritrovo per l’escursione di domani, ore 9:00 al teatro.

6° GIORNO – Domenica 20 Marzo– Isole Cayman

Oggi si parte per questa escursione che promette essere molto bella.

Colazione e via. Riunione in teatro. Raggiungiamo terra mediante i tender perché stavolta la nave non attracca in porto ma si ferma più al largo. L’uscita dalla nave è puntuale. E’ molto caldo e il tempo è splendido.

5-10 min in tender e si arriva in porto. Qui attendiamo la nostra guida (parla solo inglese) che ci accompagna in un pullman con il quale dopo circa 10minuti arriviamo al delfinario (Dolphin Cove).

Questo delfinario è una baia sul mare e l’incontro con i delfini è qualcosa di eccezionale. Prima di entrare in acqua riceviamo dei giubbotti di salvataggio.

Ci diamo il cambio, io e mia moglie e tocchiamo questi essere stupendi, interagiamo con loro e l’addestratore ci fornisce le basi per poter comunicare con loro (tiri l’acqua e loro si divertono, appoggi i palmi sul pelo del mare e loro passano con il ventre in alto in cerca di carezze, metti le mani una sopra l’altra con il palmo verso l’alto e loro ti presentano il muso per ricevere un bacio….).

Alla fine anche il ns bebè lo facciamo interagire con loro ed è qualcosa di eccezionale.

Unica nota dolente: ebbene sì, le foto. Non si possono fare le foto e quindi queste ti vengono vendute, nemmeno stampate, con prezzi assurdi: le foto di una sola persona 90$, per due persone 120$!! Di nuovo, pensiamo che vacanze e posti così li visiteremo una sola volta nella vita e quindi… cediamo alle emozioni e acquistiamo il CD completo!

Una cosa interessante che non ho detto: connessione WIFI. Sulla nave ci è costata 16€ per un’ora! Solo qui alle Cayman abbiamo trovato la WIFI free. Per chiamare a casa il costo andava dai 3 ai 5€ al minuto (compagnia telefonica Wind) e SMS a 2€ (questo praticamente ovunque)

Dal delfinario parte anche una moto nave che ci porta al largo fino a Stingray City una secca in mezzo allo splendido mar dei caraibi abitata da pastinache (razze). Abbiamo solcato le acque di questo mare stupendo che assume colori dal verde al turchese fino alla trasparenza assoluta. Arrivati a Stingray sembrava di essere in paradiso: le razze si vedevano a occhio nudo e si poteva scendere in acqua a toccarle sotto la supervisione di un operatore esperto. L’acqua è relativamente bassa e arriva circa a metà busto: uno spettacolo con la sabbia quasi bianca del fondo. Facciamo il bagno anche con il bimbo che si è divertito all’inverosimile.

L’escursione è terminata e abbiamo dovuto, a malincuore, rientrare alla base. Sicuramente questo posto ci rimarrà nel cuore a vita. Prima di uscire dal delfinario, ritiriamo il CD con le foto che precedentemente avevamo pagato, passiamo dal negozio di souvenir (prezzi alle stelle, una bottiglietta da mezzo litro d’acqua 3$) e con il bus torniamo al porto e da li col tender sulla nave.

Giornata magnifica che termina alla reception delle escursioni per prenotare l’ultima escursione di questa vacanza per il momento formidabile. Messico. La nave approderà sull’isola di Cozumel e da qui si potrà decidere se fermarsi lì oppure, per mezzo di un battello, partire per la costa Maya (Playa del Carmen, Tulum, Cancun). Dopo una sofferta decisione, perché le alternative erano tutte allettanti, abbiamo optato per l’escursione al parco Ecologico di Xcaret, tra Playa del Carmen e Tulum. Circa 95€a persona.

Dopo questa ultima decisione, ci rechiamo al ristorante, e dopo tutti a nanna, ma solo dopo aver esaminato il diario di bordo per il giorno dopo che prevedeva il raduno per l’escursione presso il Cotton Club e partenza ore 9:45.

7° GIORNO – Lunedì 21 Marzo– Cozumel

Arriviamo a Cozumel in orario. Con un certo sgomento e dispiacere constatiamo che il tempo è nuvoloso, il mare un po’ mosso (in effetti la notte scorsa la nave ballava un pochino) e il vento soffia abbastanza forte.

Come avevamo letto su vari forum prima di partire, questo è notoriamente un tratto di mare sempre soggetto a forte vento e quindi c’era il rischio di veder annullata l’escursione.

Una volta al punto di incontro, con sollievo abbiamo appurato che l’escursione era confermata. Siamo scesi con una mezz’ora di ritardo. Siamo saliti su un’imbarcazione alla volta di Playa del Carmen. Il viaggio, della durata di circa 45mintui è stato per me drammatico: infatti ho sofferto di mal di mare mentre mio figlio e mia moglie erano impassibili!! Io non avevo mai sofferto di mal di mare ma devo ammettere che le onde erano davvero alte! Inoltre, per far capire come la possibilità di mal di mare non fosse una cosa eccezionale, prima dell’imbarco il personale di bordo della barca ha consegnato una pasticca contro il mal di mare (che ho preso!) a chi la volesse e durante il viaggio ha distribuito sacchettini di platica e batuffoli di cotone imbevuti di una sostanza a me sconosciuta probabilmente contro il mal di mare!

Allo sbarco ho tirato un sospiro di sollievo.

Siamo stati accolti da due guide del posto e ci siamo diretti a Xcaret con un pullman. Dopo 25minuti siamo arrivati a questo parco gigantesco e, come avremo scoperto da li a poco, davvero meraviglioso. Il parco è un realtà che permette di visitare rovine archeologiche, seguire percorsi naturalistici per ammirare la splendida flora e fauna del posto (non solo una grande varietà di uccelli e specie protette ma anche puma e farfalle), mangiare piatti tipici messicani e anche qui è presente un delfinario ed è possibile rilassarsi sulla spiaggia. Una giornata piena non è sufficiente ad esplorare questo luogo. Abbiamo pranzato a base di tortillas, pollo, frutti di mare e margarita (non incluso, circa 20$ a persona).

Alla fine siamo rientrati (il viaggio sulla barca di ritorno è stato meno gravoso ma il mare mosso persisteva).

La giornata è terminata con facce tristi perché il momento della fine della vacanza si approssimava.

Entro questa sera occorre saldare il conto.

NOTA: Noi abbiamo deciso di pagare in contanti e per questo è stato richiesto un acconto di minimo 250€ all’inizio della crociera. E’ possibile anche saldare tramite carta di credito, ricordando che il metodo di pagamento verrà richiesto il giorno dopo l’imbarco, quando è necessario attivare la cruise card per effettuare gli acquisti sulla nave.

In camera abbiamo trovato delle targhette marroni da applicare ai bagagli che dovranno essere messi fuori dalla camera entro le 3 della notte, per poter essere sbarcati.

8° GIORNO – Martedì 22 Marzo– Havana e rientro

Oggi ultimo giorno. Per tutta la notte la nave ha ballato molto, il mare era molto mosso ma per fortuna al porto de l’Havana, benché la temperatura non sia alta le nubi si stanno diradando. Il clima rispetto a quello che abbiamo lasciato Giovedì è cambiato e si è rinfrescato.

In cabina la sera prima ci hanno fatto trovare i visti per il nuovo ingresso a Cuba; infatti, nel prezzo della crociera MSC non inserisce questi ulteriori visti (15€ a persona) che sono obbligatori dal momento che la nave rientra in porto e le persone scendono a terra. Noi siamo venuti a conoscenza di questo extra tramite internet prima di partire ma ci sembra giusto che MSC incorpori questi nel prezzo della crociera o ne dia notizia chiaramente al momento della prenotazione. Il costo viene addebitato automaticamente al conto della cabina.

Tutti gli ospiti della nave sono stati suddivisi in gruppi (distinti dal colore delle targhette che sono state fissate ai bagagli che verranno imbarcati in aereo). Per il nostro gruppo è previsto lo sbarco ufficiale dalla nave alle 19:15 e quindi abbiamo tutto il tempo per un nuovo giro a l’Havana.

Scendiamo a metà mattinata e facciamo un giro cercando di passare in quei luoghi che non avevamo ancora visitato. Il tempo va migliorando, ma un maglioncino non fa male. Direi che la temperatura è circa 20°C.

Dopo una sosta ad un bar per l’ultimo mojito vero cubano, torniamo in nave, pranziamo ed attendiamo l’ora dello sbarco.

Sbarchiamo verso le 19:40 guardando i nuovi crocieristi salire dalla stessa scaletta dalla quale siamo passati il primo giorno…e già la nostalgia si fa viva.

I bagagli vengono posati nel terminal di fronte ai pullman che ci riaccompagneranno all’aeroporto. Questa scelta è un po’ discutibile, ma alla fine non abbiamo penato molto a ritrovare i nostri bagagli.

Saliti sul pullman, torniamo all’aeroporto. Qui ormai MSC si è già dimenticata dei suoi passeggeri, infatti del personale di MSC non vi è traccia. Giusto? Sbagliato? Non so, sicuramente ci abbiamo pensato e sarebbe corretto che come ti accolgono ti dovrebbero congedare.

Imbarchiamo i bagagli (abbiamo la precedenza avendo un bimbo molto piccolo) e arriviamo in sala di attesa. L’aereo sembra in ritardo ed in effetti riusciamo ad imbarcarci con circa 40minuti di ritardo. Il bimbo ha fatto un po’ di capricci ma non possiamo biasimarlo, si è comportato benissimo durante la crociera ed ora comincia ad essere stanco. Ci auto-diamo la precedenza avendo un bimbo piccolo (il personale di Meridiana non ci pensa nemmeno) e ci imbarchiamo sul volo di ritorno che si svolge senza intoppi. Qui riusciamo a fare il battesimo dell’aria per il nostro piccolo e dopo 9 ore circa rientriamo a Milano.

Conclusioni

Voti da 1 a 10.

CROCIERA (SERVIZI E NAVE MSC OPERA): 7

PERSONALE MSC: 7

COMPAGNIA MERIDIANA: 6

POSTI VISITATI: 9

VOTO COMPLESSIVO: 7

Noi prima di questa crociera ne avevamo già fatta una, nel Mediterraneo, con COSTA (nave Costa Favolosa). In generale le navi da Crociera offrono le stesse attività e servizi (la Costa Favolosa è una nave più grossa di MSC Opera) e non abbiamo notato differenze notevoli (anche se la Costa Favolosa è una nave molto più nuova e grossa della MSC Opera). Il personale in generale è equivalente. Per noi quindi le due compagnie, a quanto abbiamo visto, si equivalgono. Se proprio dobbiamo propendere per una delle due, forse Costa ci ha lasciato qualcosina in più, ma poi come servizi e prezzi direi che si equivalgono (ovviamente si sta parlando di tariffe base con cabina interna standard). Essendo una crociera ai caraibi non è molto economica ma il gioco vale la candela.

Posti meravigliosi e vacanza nel complessivo positiva e consigliabile.



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