Islanda, paradiso sulla terra

Tutto ciò che di magico può offrirti la natura
Scritto da: winani
islanda, paradiso sulla terra
Partenza il: 25/02/2016
Ritorno il: 09/03/2016
Viaggiatori: 2
Spesa: 3000 €
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Voli

Roma – Copenhagen effettuato con Norwegian

Cophenagen – Reykjavik e Reykjavik – Londra effettuato con Icelandair

Londra – Roma effettuato con Brytish tramite Icelandair

Sia Norwegian sia Icelandair si sono rivelate ottime compagie per puntualità, comodità e servizi (ad es. WiFi gratuito a bordo sulla prima).

Hotel

Prenotati tutti su www.booking.com sono stati i seguenti:

· COPENHAGEN : Wakeup Copenhagen – Borgergade

· REYKJAVIK: Captain Reykjavik Guesthouse

· SELFOSS: Tryggvagata Apartament

· VIK: Volcano Hotel

· Horgsland Guesthouse

· Guesthouse Skálafell

· Hotel Skaftafell

· Hotel Katla Hofdrabekka

· Borealis Hotel

Noleggio Auto

Nissan Qashqai sul sito www.bluecarrental.is; prenotata dall’Italia. Il consiglio è quello di inserire l’assicurazione per danni provocati da ghiaia e cenere perché le strade del sud sono ad alto rischio sassate. La macchina si è comportata egregiamente con tutte le condizione climatiche trovate.

Tour Operator utilizzati per escursioni

· www.glacierguides.is per la camminata sul ghiacciaio

· www.iceguide.is per le cave di ghiaccio

· www.re.is/flybus per il collegamento dall’aeroporto di Keflavik a Reykjavik

· www.bluelagoon.com/

Pagamenti

Per stare tranquilli cambiate comunque qualcosa nella moneta locale, ma ovunque è consuetudine pagare con carta di credito (anche fuori dai bagni).

Trasporti

Copenhagen è munita di metropolitana, ma noi l’abbiamo girata tranquillamente a piedi.

25/2/2016

Finalmente dopo tanta attesa ci siamo! Partenza ore 13:45 con volo Norwegian (puntuale) arrivo 16:15. Giunti all’aeroporto, approfittiamo per cambiare qualche €, raggiungiamo il centro con la metro 2 (gialla). Per il biglietto ci sono i distributori automatici all’aeroporto; scegliamo l’opzione biglietto in base alla zona da raggiungere. Per la zona 2 abbiamo speso DDK 36 a persona con durata 1h15. La città si gira molto bene a piedi anche perché le attrazioni si trovano tutte nella zona centrale; l’uso della metropolitana è relativo a quanto preferiate più o meno camminare. Il primo giorno ci limitiamo a una passeggiata esplorativa in zona hotel, anche perché i negozi sono tutti già chiusi.

26/2/2016

Primo giorno di visita Tramite la metro, linea M2 (gialla) o M1 (verde), raggiungiamo il Frederiksberg Have, residenza reale divenuta accademia militare inserita all’interno di un bel parco all’inglese. Altra tappa che non poteva mancare, è stata il Rosenborg Slot: un bel castello in cui sono riposti i gioielli della corona, visitabile dalle 10 – 14; costo del biglietto DDK 105 a persona; non c’è l’audio guida, ma sono disponibili una brochure in italiano e il wi fi libero. Molto interessante da vedere.

Tornati verso il centro ci perdiamo lungo la Stroget, una delle più lunghe vie dello shopping d’Europa (attenzione perché la maggior parte dei negozi chiude alle 18:00); via molto interessante e frequentata. Tra le piazze abbiamo visto: Hojbro Plads, Gammel torv e Grabrodetorv. Passiamo ai piedi della Rundetarn, la torre rotonda (si può salire in cima), e senza accorgercene, tra vie e negozi, arriviamo Cophenagen City Hall (Municipio), anche qui la torre è visitabile. Non abbiamo potuto visitare il parco Tivoli (con giardini e giostre) perché purtroppo è chiuso in inverno. Raggiungiamo il Christiansborg Slot (Parlamento), con l’enorme piazza che fa da cornice, costeggiamo il Palazzo della Borsa, e passeggiando lungo il canale arriviamo all’immancabile Nyhavn: il canale pittoresco riprodotto in ogni guida, libro e brochure. Veramente da non perdere soprattutto al calare del sole, dove i colori caldi delle palazzine si riflettono nel canale. Purtroppo non abbiamo potuto spaziare nella piazza Kongens Nitorv perché in corso di ristrutturazione.

Per mangiare siamo stati al NYHAVNS FARGEKRO lungo il Nyhavn: come tutti i ristoranti danesi, i prezzi sono superiori alla nostra media italiana e le porzioni non sono abbondanti come da noi. Per intenderci un piatto di salmone affumicato, uno di carpaccio e due birre da 0.40cl sono costati DDK 284,00 = € 39,00; locale carinissimo, pulito e qualità superlativa, ma porzioni piccoline. Numerosi i chioschi di hot dog sparsi in giro per la città; un hot dog danese costa di media DDK 26 . Molto gustosi!

27/2/2016

Il secondo giorno, accompagnati da una lieve nebbiolina, visitiamo Kastellet. Nei pressi, nostalgica, si trovano la tanto famosa Sirenetta, la Gefion Fountain e la Den Engelske Kirke. Una zona molto carina e ben curata. Da Kastellet raggiungiamo facilmente Amalienborg e la Marmorkirken, un’area elegante e austera di Copenhagen. Sull’altra sponda della città, si trova Christianshavn, una zona sui canali carina, ma a nostro gusto non all’altezza del canale Nyhavn; poco distante c’è Christiania, comunità decadente e trascurata, dove la marijuana circola liberamente.

Non potete andare a Copenhagen e non assaggiare lo Smørrebrød, piatto tipico del posto veramente molto sfizioso! In conclusione Copenhagen è una città che sicuramente va scoperta passeggiando. Il costo della vita rispetto alla media italiana è alto, sia per il mangiare sia per lo shopping. I danesi sono gentilissimi e non si ha mai la sensazione di pericolo anche girando per la città di sera. Romantica e colorata, è bello lasciarsi trasportare tra i suoi vicoli. Due giorni per scoprirla sono sufficienti se amate camminare e se come noi non siete amanti di musei.

28/2/2016

Oggi partenza verso Reykjavik, viaggio confortevole e tranquillo.

Arrivati all’aeroporto, approfittiamo per il cambio valuta e tramite il Flybus (prenotato anticipatamente su internet), ma prenotabile anche sul posto, in circa 45 minuti raggiungiamo Reykjavik. Il primo bus che vi caricherà vi porterà alla stazione centrale dei Flybus fuori Reykjavik; da lì partiranno i minivan per portarvi in hotel. Nonostante il vento e un po’ di pioggia, abbiamo avuto un primo impatto con la città molto positivo.

29/2/2016

Reykjavik è una città facilmente visitabile a piedi, perché molto piccola, inoltre le sue attrazioni sono tutte abbastanza concentrate. Girando per le sue vie viene quasi naturale ritrovarsi a girovagare tra i negozietti di souvenir sulla Piazza Austurvollur dove potrete assaggiare l’hot dog più rinomato d’Islanda. Potrete poi proseguire lungo la Laugavegur, via principale della città con negozi e ristoranti, per poi ritrovarvi alzando la testa, l’imponente cima della chiesa di Hallgrimskirkja che svetta sulla città. La chiesa, al suo interno molto sobria, è famosa, oltre che per la sua particolare struttura architettonica, anche per l’enorme organo, il più grande d’Islanda.Uscendo dalla chiesa, scendendo lungo la via a sinistra, passando tra casette color pastello, ci si ritrova, di fronte al lago Tjornin, in inverno gelato, e molto suggestivo. Sul lato in cui perennemente sguazzano anatre e cigni, si trova la scultura del lavoratore ignoto. Procedendo verso il porto appare la moderna costruzione dell’Harpa e The Sun Voyager.

In sostanza per visitare Reykjavik, a meno che non vogliate visitare anche i musei, è sufficiente un giorno, ma come primo approccio alla terra Islandese è più che positivo!

1/3/2016

Noleggiata l’auto, partiamo alla volta della Blue Lagoon. Il consiglio è quello di acquistare i biglietti anticipatamente su internet, soprattutto per i periodi di alta stagione. Che dire… semplicemente affascinante! Trovarsi immersi in acqua celeste e calda, mentre sulla tua testa nevica, circondati da montagne innevate è inimmaginabile e bellissimo! Veramente un esperienza da fare! Dopo esserci rilassati nella laguna, partiamo alla volta dell’area geotermica di Seltun dove tra la neve, l’acqua bolle creando macchie di terra sparse qua e là. Incantati dai panorami di questo primo giorno ce ne andiamo in hotel, in attesa del nuovo giorno.

2/3/2016

Il giorno seguente partiamo alla volta di Seljalandsfoss. La cascata, già visibile dalla strada per chi procede da ovest verso est, è molto bella, complice l’altura da cui si getta; sullo stesso tratto, oltre a questa più nota, ce ne sono altre, ma la più particolare è senza dubbio Gljufurarbui, non visibile dalla strada. Entrare tra le rocce e trovarsi sotto questo getto imponente è stata veramente una bella emozione. Il consiglio è quello di munirsi di ramponcini da aggiungere alla scarpa, onde evitare di scivolare sul ghiaccio. Ci rimettiamo in marcia e a circa 30 km ci appare in tutta la sua bellezza, la cascata Skogafoss. Grazie ad una scalinata è possibile raggiungere la cima da cui si tuffa e seguirne il corso, il tutto inserito in un contesto molto bello. Lo spettacolo e il panorama valgono sicuramente la fatica della salita. Lungo la strada per raggiungere il nostro hotel, siamo usciti dalla Ring e abbiamo preso la 221; alla fine della strada parcheggiamo e prendiamo il sentiero che ci porterà alla lingua di ghiaccio del Sólheimajökull. Che dire, ogni parola è superflua per definire lo spettacolo che si apre davanti ai nostri occhi. Bellissimo! Questa sera prima assaggio dell’aurora, visibile, ma non così forte come speravamo.

3/3/2016

Stamani al risveglio ci attende una bella bufera di neve; a tal riguardo molto utile da consultare, sono i due siti islandesi riguardanti le previsioni meteo (http://en.vedur.is/) e la viabilità delle strade (http://www.road.is/), fondamentali per chi come noi ha deciso di intraprendere questo viaggio in inverno. Proprio per via della bufera siamo costretti a ritardare la partenza rispetto alla tabella di marcia e saltare, sperando di poterle vedere al ritorno, la spiaggia nera Reynisfjara e il promontorio Dyrholaey. Tiriamo quindi dritto fino al Canyon Fjaorargljufur. La strada per arrivarci non è messa per niente bene, è ricoperta di ghiaccio, quindi decidiamo di parcheggiare e proseguire a piedi per i 2 km che ci separano dal Canyon. Vista la giornata impervia e la tantissima neve non è stato semplicissimo raggiungerlo, ma lo spettacolo ci ha ripagato di tutta la fatica… bellissimo! Non sappiamo come possa essere il paesaggio in estate, ma quello invernale è davvero surreale degno di un film d’avventura. Tornati alla nostra macchina, ripartiamo alla volta del nostro alloggio. Seconda notte con l’aurora boreale, questa volta un pochino più visibile, ma purtroppo sempre abbastanza deludente.

4/3/2016

Nuovo giorno e si riparte alla volta della Jokulsarlon Glacial Lagoon… che dire, forse uno dei posti più belli mai visti in assoluto! Parole e commenti non saranno mai sufficienti a spiegarne il fascino… un’enorme laguna in cui si rispecchiano le montagne innevate che ne fanno da cornice, innumerevoli iceberg di diverse dimensioni che galleggiano e si muovo a ritmo della corrente e dello scioglimento del ghiaccio, e non ultime, le simpaticissime foche sdraiate al sole. Alle 12:00 pronti per l’appuntamento con il tour operator Ice Cave, che consigliamo calorosamente, per andare a scoprire le cave di ghiaccio (visitabili solo in inverno). Dopo circa 30 minuti di viaggio a bordo di un bestione enorme che ci guida fuori pista, ci attrezziamo di caschetto e ramponi, ci imbuchiamo nella neve e… quello che si apre davanti a noi non sembra reale. Una caverna di ghiaccio di un blu acceso ci lascia senza parole. Ci perdiamo tra aree più grandi e tunnel in cui dover gattonare; girovagare in queste grotte luminose di ghiaccio azzurro è spettacolare. Entrano sicuramente nella top ten dei posti che vanno visti almeno una volta nella vita! Tornati al punto di partenza ancora euforici, prima di andarcene approfittiamo del sole basso per fare le ultime foto sulla laguna, con i riflessi del tramonto sul ghiaccio…bellissimo!

5/3/2016: Inizia il giro di ritorno lungo la costa

Facciamo tappa alla spiaggia vicina alla Laguna di Jokulsarlon, dove si depositano infiniti pezzi di ghiaccio, grandi e piccoli, che si staccano dal ghiacciaio e arrivano al mare. Un contrasto sorprendente. Dopo le foto di rito, proseguiamo verso lo Skaftafell Visitor Centre, Vatnajökull National Park. Da qui partono diversi percorsi, di differente durata, più e meno impegnativi. Noi abbiamo preferito due percorsi. La cascata Svartifoss (5,5 km andata e ritorno, circa 1h30) molto caratteristica per le colonne di basalto che la circondano. In inverno si può scendere (con attenzione) fin sotto il getto perché il corso d’acqua è innevato in superficie. Il secondo percorso è stato per raggiungere lo Skaftafell glacier (3,7 km andata e ritorno, circa 1h30 dipende da quanto vi soffermate sul posto) . Il ghiacciaio è bellissimo, visto da vicino è maestoso, con le sue sfumature tra azzurro, bianco e trasparente ci si presenta di fronte in tutta la sua immensità. Ci siamo resi davvero conto di quanto sia piccolo l’essere umano. Fatte le foto a più non posso, per portarci via il più possibile di quelle emozioni, ritorniamo al parcheggio e raggiungiamo il nostro alloggio.

6/3/2016

Questa mattina ci aspettano nei pressi dello Skaftafell Visitor Centre, Vatnajökull National Park, al punto d’incontro Glacier Guides, per l’escursione sul ghiacciaio. Prenotata dall’Italia con largo anticipo, sul sito ufficiale, dove tra la vasta gamma di escursioni proposte, abbiamo scelto Glacier Explorer. Accolti dalla simpaticissima e competente guida Emily, e armati di caschetto, ramponi, imbracatura e piccozza, raggiungiamo, dopo circa 20’, a bordo di un pulmino, le pendici del ghiacciaio. Da qui si parte per una bella camminata (un pochino impegnativa per chi non è per niente allenato, ma solo per resistenza e non per difficoltà), di circa 3h. Il paesaggio è fantastico, il ghiacciaio, imponente e gigante si rivela davanti ai nostri occhi come mai prima d’ora lasciandoci senza parole. Veramente un’escursione sensazionale… non potevamo perderla! Finita l’escursione, ci avviamo per raggiungere l’hotel, ma prima facciamo tappa al Promontorio Dyrholaey, che avevamo dovuto saltare all’andata a causa della bufera di neve. Lo troviamo quando il sole sta calando all’orizzonte, regalandoci una luce romantica. Scattata qualche foto, scendiamo fin giù nella spiaggia nonostante il mare agitato, per scoprire le colonne di basalto che fanno da cornice alla spiaggia nera… Molto bella! Senza saperlo, questa sarà la sera che resterà indelebile per tutta la nostra vita… la sera della magica aurora boreale. A tal riguardo, poiché non è così facile trovarla, e poiché si presume che non vogliate restare alzati tutta la notte inutilmente, vi consigliamo di scaricare queste due app: “My Aurora Forecast” e “Local Aurora Probability”, o andare sul sito www.softservenews.com nel quale, una volta localizzati, vi verrà indicata la percentuale di visibilità in tempo reale. Tramite l’utilizzo di questi mezzi e una sfacciata fortuna, abbiamo assistito a un’aurora strabiliante qualunque parola non basterebbe mai per descriverla, tantomeno per spiegarne l’emozione… L’Islanda ci ha regalato un’aurora boreale di ben due ore, passando dal verde al giallo, dal violetto all’azzurro, delle forme più svariate… Un sogno che si è avverato nel modo più assoluto!

7/3/2016

Ancora increduli e sognanti per quanto visto la sera prima, partiamo alla volta di Gullfoss. Sul posto troviamo un vento tremendo, ma la cascata, imbiancata e a tratti ghiacciata, ha un qualcosa di selvaggio è spettacolare. Da qui, partiamo per raggiungere Geyser, dove si ammassano bus di turisti, per vedere la star dei geyser islandesi, lo Strokkur che s’innalza verso il cielo per 15-20 metri ogni quattro minuti circa. Visto il Geyser, riprendiamo la macchina in direzione del Thingvellir national park, ma non ci arriveremo mai ..causa….TANTA TANTA TANTA NEVE! Quindi a stento e con fatica raggiungiamo il nostro alloggio.

8/3/2016

Grazie alla grandissima organizzazione ed efficienza islandese, ci rimettiamo tranquillamente in viaggio per rientrare a Reykjavik, dove restituiamo sana e salva la macchina, e ci dedichiamo a un’ultima giornata in giro prima di ripartire il giorno dopo e salutare questa splendida terra.

Che dire dell’Islanda…è una terra misteriosa, fatta di leggende che però la rendono vera; di persone squisite che la rendono vivibile, e di paesaggi e natura che ci rendono minuti. La sua maestosità, la sua potenza, i suoi colori a volte in bianco nero, a volte caldi e accecanti, la rendono un luogo magico, surreale e straordinariamente sorprendente, assolutamente da scoprire.

I Winani



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