Affascinante Portogallo

Tour estivo in un paese ricco di fascino tra città, arte e cultura
Scritto da: ziadenny 1
affascinante portogallo
Partenza il: 06/08/2015
Ritorno il: 18/08/2015
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
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L’idea di questo viaggio ce la siamo portata dietro per tantissimi anni. Il Portogallo ci era entrato nel cuore dopo un viaggio nel sud del paese, da Lisbona fino all’Algarve. Ci siamo sempre ripromessi di tornare per visitare il nord e finalmente quest’anno è arrivato il momento giusto. L’idea originale era di visitare Porto e dintorni per una settimana, ma poi ci siamo fatti prendere la mano ed ecco quello che ne è uscito.

PORTO

Il primo aggettivo che mi è venuto in mente vedendola è stato “sgarrupata”. Vicoli sgarrupati, palazzi sgarrupati, monumenti sgarrupati. Poi piano piano gli occhi hanno iniziato a vedere oltre. I palazzi, che indubbiamente hanno avuto un passato migliore, conservano ancora un certo fascino, accanto a costruzioni fatiscenti nascono ovunque bei negozi ristrutturati. Fino a quando non ho sentito una definizione perfetta: BELLEZZA DECADENTE. Una bellezza che non ti lascia a bocca aperta quando arrivi, non ti fa spalancare gli occhi, ma ti entra dentro piano piano, e più passano le ore e più ci si accorge del fascino di questa città.

Porto è facile da visitare. Se si alloggia nella zona centrale si può tranquillamente visitarla tutta a piedi, sapendo però che è un susseguirsi di discese e salite. In ogni caso si può usufruire di metro e bus.

6/8

Il volo arriva nel tardo pomeriggio, mezz’ora di metro e siamo davanti alla Porto Vintage Guesthouse, in prossimità di Avenida dos Aliados, zona centralissima. Dopo una passeggiata e una visita alla bella stazione di Sao Bento andiamo a cena da Mundo Novo, una tipica tasca (=trattoria spartana) portoghese dove con la bellezza di 7€ a testa consumiamo una cena completa, dalla zuppa al dolce. Uno tra i pasti più economici di tutto il viaggio, ma in genere in Portogallo i costi sono contenuti. Scendiamo poi fino alla Ribeira, la zona che costeggia il fiume, e attraversiamo il bellissimo ponte Dom Luis I° illuminato.

7/8

Passeggiata e foto ad Aliados, alla piazza e al Municipio poi ci dirigiamo verso l’antico Mercado do Bolhao, vediamo le belle chiese Das Almas e San Ildefonso rivestite di azulejos fino a raggiungere le mura dove si può avere una fantastica veduta sul fiume e la città. Vorremmo visitare la chiesa di Santa Clara (pare sia tra le più belle) ma è completamente chiusa per ristrutturazione. Andiamo quindi alla Sé (=cattedrale) poi ci spostiamo a Vila Nova de Gaia, il quartiere sulla riva opposta, dove hanno sede le migliori cantine di porto, attraversando la parte alta del ponte. Anche qui un colpo d’occhio non da poco. Scendiamo attraversi i vicoletti di Vila Nova e riattraversiamo il fiume. Questo avanti e indietro sul ponte sarà una costante per tutti i giorni a Porto. Passeggiamo per la Ribeira, il bel quartiere sulla riva, ammirando i palazzi e curiosando tra le bancarelle. Consiglio di non fermarsi qui, ma di inoltrarsi nei vicoletti alle spalle, oltre le mura, per vedere una zona molto particolare. Di certo non passeggerei qui in piena notte, ma di giorno è interessante.

Nel pomeriggio ci spostiamo nella zona ovest della città, per vedere il palazzo Bolsa e la torre Clerigos, l’alto campanile visibile da qualsiasi punto. La curiosità ci spinge verso la libreria Lello e Irmao, ma adesso per entrare bisogna fare una lunga fila ad un chiosco per acquistare il biglietto. Preferiamo rinunciare e dirigerci alle chiese Del Carmo e Carmelitas. Finiamo con una bella passeggiata lungo la movimentata Rua Das Flores, tra negozi e localini. Cena nell’ottimo Tabernina do Manel, a Vila Nova, con romanticissimo tramonto sul Douro.

8/8

La giornata odierna è totalmente dedicata alla visita di Santiago de Compostela. Abbiamo acquistato un’escursione in giornata da Porto tramite il sito Eco Tours Portugal e con piacere scopriamo di essere gli unici partecipanti, quindi auto e autista a nostra completa disposizione. La visita è stata interessante, anche se forse ci aspettavamo di più, data la fama del luogo. Il santuario è in ristrutturazione, quindi esternamente non si vede praticamente nulla. L’interno è comunque molto bello, ed è piacevole osservare i gruppi di pellegrini che arrivano per assistere alla funzione. Sulla via del ritorno ci fermiamo a visitare due località molto carine: Valenca, graziosa cittadina fortificata sul fiume Minho che segna il confine tra Spagna e Portogallo, e Viana do Castelo col bel Santuario di Santa Luzia che domina la città e la baia dall’alto

9/8

Di primo mattino prendiamo il tram storico n° 1 per raggiungere Foz do Douro, la località dove il fiume sfocia nell’Atlantico. Una volta scesi si fa una piacevole passeggiata su un viale orlato di palme e costeggiato da un parco fino al mare. Al ritorno il capolinea è proprio davanti alla chiesa di S. Francesco così ne approfittiamo per visitarla. L’interno barocco lascia a bocca aperta, un tripudio di intarsi in legno dorati o dipinti. Dopo pranzo è la volta della Crociera dei 6 ponti. Con un battello si risale il fiume verso est poi si torna indietro e si prosegue verso ovest passando appunto sotto ai sei ponti di Porto. Sarà che era uscito un caldo infernale, non c’era un filo d’aria e il sole a picco cuoceva la testa, ma non siamo riusciti ad apprezzare a pieno questa gita. L’orario (14,30) era sicuramente sbagliatissimo. Nel caso è molto meglio prenotare per il tramonto. Proseguiamo il pomeriggio a Vila Nova de Gaia dove è in corso una competizione di gruppi di Bombos (tamburi tipici). L’atmosfera è coinvolgente, tra ritmi assordanti, gente che balla, ragazzini che si tuffano dal ponte. E per finire visitiamo una cantina dove facciamo alcuni assaggi di porto accompagnati da una bravissima cantante di fado. Stasera, molto a malincuore, dobbiamo salutare Porto.

Un paio di consigli: se parlate con gli abitanti non chiamate la città Oporto, non lo gradiscono. Il nome corretto è Porto, mentre Oporto è una storpiatura degli inglesi che nel lessico portoghese sentivano pronunciare O (=articolo determinativo) Porto. Insomma un po’ come se definissero la nostra capitale “Laroma”.

Se volete cenare in un locale dove suonano il Fado non andateci di Domenica. I pochi che ci sono (il fado non è tipico di Porto) la Domenica sono tutti chiusi.

BRAGA – GUIMARAES: 10/8

Ci rechiamo all’aeroporto per ritirare l’auto e iniziare il nostro tour. Siamo diretti al Santuario de Bom Jesus do Monte, ma prima facciamo una breve sosta a Braga. La città è carina, ma niente di più, basta appunto una breve sosta. Il Santuario invece è a mio avviso imperdibile. Ora che la scalinata è stata completamente ripulita il colpo d’occhio è a dir poco fantastico. Nota curiosa: i navigatori in questa zona impazziscono. Ci troviamo, assieme ad un’auto di francesi e una di tedeschi a girare in tondo per un paesino, tutti con la stessa espressione smarrita. Fortunatamente i vecchi metodi funzionano ancora e un’arzilla nonnetta con un portoghese stretto accompagnato da gesti espliciti ci mette nella giusta direzione. Ci dirigiamo poi verso Guimaraes dove ci fermeremo per la notte (hotel Mestre de Avis). Guimaraes è un delizioso paesino col centro storico raccolto dentro alle mura e sovrastato da un bel castello. Si dice che qui sia nato il Portogallo, e gli orgogliosi abitanti lo ricordano con scritte un po’ ovunque. Bastano due o tre ore per visitarlo, ma consiglio di fermarsi per la cena in uno dei tanti ristorantini all’aperto. Di sera le case vengono illuminate da mille lucine, creando un’atmosfera unica.

COIMBRA – TOMAR: 11/8

Raggiungiamo Coimbra e parcheggiamo in prossimità del ponte, all’inizio del centro storico.

Dopo una passeggiata per il centro e la visita alla Sé Velha andiamo all’antica università, dove purtroppo troviamo una lunga fila alla biglietteria. La sosta a Coimbra però era fondamentalmente per questo quindi, rassegnati, attendiamo pazientemente e al sole il nostro turno. Nel frattempo scattiamo alcune foto agli studenti che si aggirano con le loro divise particolari: tutte nere, giacca e cravatta e sopra lunghi mantelli. Pare che J.K. Rowling si sia ispirata a questa università per ambientare la saga di Harry Potter e a queste divise per gli abiti dei maghetti. E’ valsa sicuramente la pena attendere perchè gli interni sono veramente interessanti e la famosa Biblioteca Manuelina superlativa.

Ci trasferiamo a Tomar e dopo aver visitato la cittadina (piccolina, si visita velocemente) saliamo verso il Convento do Cristo, conosciuto come convento o castello dei Templari. Penso che chi si trova a viaggiare da queste parti non debba assolutamente perdersi questa visita (assieme a Batalha e Alcobaca). Meglio tenersi almeno due ore per la visita. Tra chiostri, stanze, cucine, terrazze e cappelle, tutti decorati con bellissimi azulejos, il tempo vola. Tre cose in particolare mi lasciano senza parole: la Charola (chiesa rotonda), la scala a chiocciola nel chiostro di Giovanni III e l’esterno della chiesa Manuelina. Insomma uno dei luoghi più belli, se non il più bello, di tutto il viaggio. Non lo dimenticherò mai.

Dopo cena la cittadina di Tomar si rivela essere ancora più carina, col centro e il fiume illuminati.

Pernottiamo all’hotel Kamanga, modesto ma con vista fantastica sulla città e il castello.

FATIMA BATALHA – ALCOBACA – OBIDOS: 12/8

Oggi il programma è decisamente intenso quindi partiamo presto e facciamo una prima tappa a Fatima. Ovviamente non si tratta di una tappa turistica, ma l’emozione che si prova in questo luogo è sicuramente forte, indipendentemente dal fatto che si sia credenti o meno. Raggiungiamo poi il monastero di Batalha e anche qui stupore al massimo. Il monastero è, con quelli di Tomar e Alcobaca, patrimonio universale dell’Unesco, e anche questo è di una bellezza che toglie il fiato. Il colore della pietra, bianco inizialmente e diventato giallo ocra nel corso dei secoli, gli conferisce un fascino particolare. Mi colpisce la cappella incompiuta, con la sua abbondanza di trine e pizzi scolpiti nella pietra.

Sulla strada per Alcobaca di nuovo il navigatore ci fa perdere e di nuovo arriviamo grazie alle indicazioni di un gruppo di signore che ridendo e gesticolando ci rimettono sulla via giusta. Anche quest’ultimo monastero è bellissimo. Aspettavo con ansia di vedere le tombe di Dom Pedro I e Ines de Castro dopo essere stata colpita dalla loro romantica storia (se potete prendetevi un attimo per leggerla). Sarò sicuramente ripetitiva, ma anche queste sono semplicemente fantastiche.

Insomma in questi due giorni abbiamo fatto il pieno di bellezza e ce lo siamo goduto nella massima tranquillità. Forse proprio questo ha contrastato con la confusione e la gran quantità di turisti e pullman che troviamo quando arriviamo ad Obidos.

Obidos, grazie anche alle escursioni giornaliere da Lisbona, è presa d’assalto durante il giorno, ma fortunatamente nel tardo pomeriggio si vuota. Noi pernotteremo qui (Casa do Fontanario) così abbiamo tutta la sera e la mattina seguente per godercela praticamente vuota. E’ una cittadina deliziosa, raccolta dentro le mura e caratterizzata da casette bianche profilate in blu e ocra. Tutto arricchito da un tripudio di fiori. Si può percorrere l’intero perimetro della cinta muraria, a patto che non si soffra di vertigini dato che non esistono protezioni.

LISBONA: 13/8

Lisbona non faceva parte del nostro progetto iniziale, visto che l’avevamo già visitata anche se tanti anni fa, ma poi, quando sulla cartina ci siamo resi conto di quanto vicino ci saremmo arrivati, ci è sembrato un peccato non rivederla. Ed abbiamo fatto benissimo, perchè la città semivuota e un po’ triste che avevamo lasciato allora, oggi si è trasformata in una vivace capitale europea, organizzata, piena di turisti e di vita.

Soddisfatti di aver scelto l’hotel in un’ottima zona (Ever Lisboa City Center su Avenida da Libertade, bellissimo viale da cui visitare a piedi o con i mezzi tutta Lisbona) cominciamo subito la “riscoperta” della città. Iniziamo in direzione Rossio e Baixa. Arriviamo a Praca do Commercio, la bella piazza che da sul fiume Tago, e con una passeggiata lungo il Cais do Sodre andiamo a vedere il Mercado da Ribeira. Torniamo sui nostri passi dopo una gustosa pausa a base di crocchette di baccalà su rua Augusta (Casa Portuguesa do Pastel de Bacalhau) e da Praca dos Restauradores con l’elevador da Gloria raggiungiamo il Bairro Alto per visitare la chiesa di Sao Roque, autentico gioiello del barocco, e affacciarci al Miradouro di Sao Pedro de Alcantara.

Gli elevadores (ascensori o funicolari) assieme agli electricos (tram) sono praticamente diventati il simbolo di Lisbona quindi alle fermate si trovano quasi sempre lunghe code.

Continuiamo a passeggiare senza meta e ci troviamo in prossimità dell’elevador da Bica. Lo cerchiamo per un po’ perchè questo piccolo elevador molto carino si trova praticamente nascosto dentro ad un portone dietro al mercato. Ne approfittiamo per salire al Chiado. A Lisbona è continuamente così, si scende e si risale tutto il giorno. Al contrario del Bairro Alto, centro della movida serale, il Chiado è piacevolmente animato anche di giorno. Per cena cerchiamo un ristorante con Fado. Ce ne sono tanti nel Bairro Alto, ma il rischio di finire in una trappola per turisti è alto. Scegliamo Canto do Camoes, dove mangiamo bene, spendiamo il doppio rispetto ad un ristorante normale e ascoltiamo il fado cantato da un paio di artisti molto datati che si capisce benissimo hanno avuto momenti migliori, soprattutto quando cercano come possono di vendere i loro cd.

Beh se eravamo alla ricerca di un po’ di Saudade l’abbiamo trovata.

14/8

Proprio per evitare le file poco dopo le 8 siamo già in attesa del famoso tram 28 che dalla partenza al capolinea permette di vedere le zone più belle della città. Riusciamo a sederci comodamente e ci facciamo un bel giro fino alla chiesa e ai giardini di Estrela. Passeggiamo tranquillamente per i curatissimi giardini poi, sempre col 28, torniamo a Praca do Comercio. Vorremmo raggiungere Belem sempre col tram ma ormai è impossibile, troppa attesa, quindi saliamo sul primo bus che passa. Anche qui grande differenza. La prima volta che abbiamo visitato questa zona era semideserta, l’ingresso al monastero era libero e zero code. Ora è un gran caos, file per i biglietti, file per entrare, file addirittura per prendere i Pasteis de Nata. Assurdo, questi dolcetti tipici si trovano ad ogni angolo di Lisbona e sono buonissimi ovunque. Posso affermarlo tranquillamente dato che ogni scusa era buona per divorarne uno. Comunque questo luogo rimane sempre molto bello anche solo per una passeggiata.

Dopo una pausa in hotel torniamo al Chiado, dato che è la zona che più ci piace, per girare un po’ senza meta, curiosare nei negozi, fare un po’ di shopping essendo tempo di saldi e prendere un caffè da A Brasileira cercando di fotografare la statua di Pessoa senza nessuno seduto accanto (impresa assai ardua). Troviamo un altro angolo delizioso per una pausa a largo do Carmo. Ceniamo molto bene a Casa do Alentejo, ma se anche il cibo fosse stato mediocre, sarebbe comunque valsa la pena andarci per vedere il bel palazzo in stile moresco dove è ubicato il ristorante e le sale decorate da fantastici azulejos. Prima di incamminarci verso l’hotel ci fermiamo a berci una ginjinha in largo Sao Domingo, una piacevole abitudine che abbiamo rispettato tutte le sere del nostro soggiorno a Lisbona.

15/8

Altra sveglia di primo mattino per prendere l’electrico n. 12 e salire al Castelo de Sao Jorge ma si ripete la storia di Belem: per entrare al castello che avevamo visitato con ingresso libero ora si deve fare il biglietto e la relativa fila. Preferiamo passeggiare per il piccolo quartiere adiacente di Santa Cruz, in gran parte riqualificato, che sembra un piccolo paesino all’interno della città. Scendiamo al Miradouro de Santa Luzia. I Miradouros sono belle terrazze panoramiche, ce ne sono tanti e offrono fantastiche vedute sulla città da diversi punti di vista. Il bel Miradouro che avevamo lasciato completamente decorato da azulejos colorati versa purtroppo ora in condizioni molto tristi, trascurato e privo della poesia che aveva. Scendiamo verso l’Alfama, un dedalo di vicoli, scalinate e piazzette dove perdersi piacevolmente senza meta, osservando le scene di vita quotidiana degli abitanti.

Arriviamo alla Sé ma il gran caos che troviamo di gente, bus turistici, venditori ambulanti ed altro ci spinge a cambiare zona. Passeggiamo, pranziamo, ripasseggiamo e capitiamo per caso davanti all’elevador da Lavra. E’ abbastanza sconosciuto e ci chiediamo dove porti. Niente di meglio che salire e scoprire che… l’elevador da Lavra non porta da nessuna parte. Né punti panoramici, né chiese, né edifici famosi, né quartieri interessanti. Se è sconosciuto ci sarà un perchè.

Nel pomeriggio arriviamo alla rotonda de Pombal e saliamo al parco Edward VII. Una bella scarpinata in salita ripagata da una vista unica sulla città e sul fiume.

Per cena scegliamo la Marisqueria Uma, tipica tasca famosa per il suo Arroz de Mariscos. Apre alle 19 e già prima dell’apertura si forma fuori una bella fila. Comunque cibo buono e spesa piccola. L’ultima serata la trascorriamo tra Piazza Martim Moniz e il quartiere Mouraria, quartiere multirazziale poco turistico ma molto autentico, in giro tra panni stesi,dipinti sui muri e locali desolati.

NAZARE’: 16/8

Penultima tappa del viaggio a Nazarè, bella località balneare sull’Atlantico che vale sicuramente lo stop di una notte. Come è ormai consuetudine da tempo, se durante un tour decidiamo per una giornata di mare, tranquilli che quel giorno sarà brutto tempo. Ormai consapevoli di questa sorte abbiamo imparato a cogliere il meglio da queste situazioni, e una brutta giornata in riva all’Atlantico ha comunque un fascino enorme. L’affittacamere che abbiamo prenotato (Patio Abilio) ha fortunatamente un parcheggio privato, perchè Nazarè è una località turistica molto frequentata e il traffico è sempre intenso. Una caratteristica di questo luogo sono le anziane signore che si aggirano per il paese nei loro costumi caratteristici offrendo stanze in affitto o vendendo frutta secca.

Altra cosa particolare sono i graticci con le sardine stese ad essiccare che si trovano lungo la spiaggia e le signore che chiamano e gesticolano per venderle. Una funicolare parte dal centro della città e porta al Sitio, la parte alta della città su di un promontorio che domina la baia e dal quale si può ammirare un panorama fantastico. Nonostante il tempo avverso la visita a Nazarè è stata estremamente piacevole.

AVEIRO – PRAIA DA BARRA – COSTA NOVA: 17/8

Arriviamo ad Aveiro, altra località sull’Atlantico e ultima meta dell’itinerario. Lasciamo i bagagli al Welcome In e partiamo alla scoperta di questa cittadina nei confronti della quale non avevamo molte aspettative, visto che non avevo trovato tante informazioni. Invece la città e le località limitrofe si sono rivelate ricche di sorprese. Non lasciatevi influenzare dal fatto che Aveiro venga definita la Venezia del Portogallo. Rischiereste una grande delusione (ovviamente). Una volta consapevoli di ciò si può scoprire una bella cittadina che sorge su un reticolo di canali, al limitare della laguna che la separa dal mare. Vale la pena fare una visita all’antica stazione con la facciata ricoperta di azulejos e al centro storico, con il mercato del pesce in stile Eiffel. Ma soprattutto vale la pena fare un giro sui “Moliceiros”, le tipiche imbarcazioni decorate , per osservare dai canali le case basse dei pescatori rivestite in ceramica e le incantevoli case Art Noveau.

Una divertente curiosità: le prue dei Moliceiros sono decorate da illustrazioni “piccanti”.

Visto che è finalmente uscito il sole andiamo a Praia da Barra, una bella spiaggia a pochi chilometri di distanza, orlata da dune e alla quale si può accedere tramite lunghe passerelle in legno. Dopo un pomeriggio di relax al sole, prima di rientrare facciamo un salto a Costa Nova, un grazioso paesino caratterizzato da casette in legno dipinte a righe colorate.

Per cena scegliamo un’ultima tipica tasca (sgarrupatissima, tanto per concludere coerentemente il viaggio) dove per pochi euro ci servono un trancio di baccalà alla brace favoloso. Così come avevamo cominciato, abbiamo concluso.

Domani purtroppo ci attende solo il viaggio di ritorno verso Porto per prendere il volo di rientro.

Info Pratiche

Voli Ryanair Bologna-Porto acquistati a inizio Maggio per Agosto € 200 a/r (se solo fossi stata un po’ meno indecisa fino a una settimana prima costavano 100€).

I costi di vitto e alloggio in Portogallo non sono cari. Gli hotel sono stati tutti prenotati su Booking.com con tariffa cancellabile ad un costo medio di 60/65 € camera doppia con colazione. Tutti molto carini e in ottima posizione. Nei ristoranti più economici si possono spendere 8/10 € a testa per cenare. Una quindicina o poco più per quelli un po’ più cari. E’ usanza, non appena vi sedete al tavolo, portare una serie di antipasti anche se non richiesti, che poi alla fine vi faranno pagare . Se non vi vanno basta dire gentilmente che non li volete. Spesso per il servizio hanno dei tempi piuttosto lunghi.

Noleggio auto: nota dolente. Noleggiare un’auto in Portogallo è piuttosto caro. Per 8 giorni abbiamo speso 538 con protezione completa (Peugeot 107 o similare, ci hanno poi dato una Peugeot 208) su Rentalcars che ci ha assegnato Drive on Holidays. Nulla da dire sul servizio. Consiglio caldamente il noleggio del Via Verde, un dispositivo elettronico tipo Telepass in quanto non tutte le tratte autostradali sono dotate di casello e il pagamento poi risulta piuttosto macchinoso. Sulle autostrade portoghesi si viaggia molto bene, non sono troppo trafficate e le città sono ben collegate. I portoghesi al volante sono educatissimi e pazienti.

Trasporti nelle città: a Porto ci siamo praticamente sempre mossi a piedi tranne che per il tram storico che ha un costo di € 2,50 a tratta. Per gli altri mezzi munitevi di monete. Le macchinette non erogano resto superiore ai 5 €, si rischia di non riuscire a fare il biglietto.

A Lisbona conviene l’acquisto della tessera Viva Viagem che per 6 € al giorno da diritto a viaggi illimitati sui mezzi. I biglietti singoli sono piuttosto cari.

Clima: generalmente soleggiato ma ventilato. A parte rari momenti non è mai stato molto caldo. Al mattino presto e alla sera meglio portarsi un maglioncino leggero.

Colazione: se siete, come noi, piuttosto mattinieri rassegnatevi: la colazione non viene mai servita prima delle 8. Anzi solitamente era alle 8,30 , una volta è capitato alle 9.

Il costo degli ingressi a chiese, musei o monasteri e giri in barca è abbastanza contenuto, indicativamente dai 4 ai 10 €. Per Tomar, Batalha e Alcobaca si può fare un biglietto cumulativo a 15 €, risparmiando 3 € sul costo dei biglietti singoli.



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