Cambogia mordi e fuggi
Cambogia 2015
Con l’occasione di festeggiare tre ricorrenze, quest’anno alla fine di ottobre ipotizziamo di effettuare un viaggio in Cambogia.
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Ottenuti i minimi giorni di ferie necessari per organizzare una partenza accettabile, iniziamo i preparativi.
Volo: troviamo un eccellente Roma – Bangkok – Phnom Penh e ritorno alla ragionevole cifra di 666,07 euro, che prenotiamo sul sito della Thai.
Alberghi: le recensioni su Booking.com non mi hanno mai deluso, e trovo tre buone soluzioni in rapporto qualità/prezzo.
Itinerario: la scelta più difficile, conclusa dopo aver valutato le recensioni dei turisti per caso, alcuni, gentilissimi, contattati per e-mail. Alla fine, gli otto giorni a disposizione non sono stati certamente noiosi …
4 Dicembre 2015
Via, si parte. Tratto finale del GRA allucinante, come sempre, ma alla fine riusciamo ad arrivare nei tempi previsti. Volo in orario, aereo stranamente pieno solo a metà. Si viaggia incontro alla notte, e così, appena servito il pasto, le ombre della sera prendono il sopravvento. Dormo poco o niente, ma ho la possibilità di stendermi occupando tutta una fila di sedili.
5 Dicembre
Atterriamo a Bangkok alle 6,00 nel momento in cui albeggia. Abbiamo il tempo di sbrigare le formalità di transito e curiosare in qualche negozio, quindi raggiungiamo il Gate, che troviamo già aperto, e facciamo il check-in in attesa del volo, che anche stavolta parte in perfetto orario.
Alle 9,00 circa atterriamo a Phnom Penh, e cambio giusto 20,00 euro in aeroporto (mi ricordavo che la moneta prioritaria è il dollaro americano) per poi prendere un taxi che ci condurrà all’Angkor International Hotel, buona sistemazione in buona posizione nei pressi del lungofiume. Trasferimento quasi a passo d’uomo in un traffico caotico causa lavori. In prossimità dell’hotel l’autista si ferma, su mia richiesta, ad una agenzia di viaggi dove acquisto tre biglietti per Siem Raep al costo di 15 $ per il lunedì.
Raggiungiamo finalmente l’hotel (costo del trasferimento 20 US$) dove ci sistemiamo in una buona camera al terzo piano e ci diamo una rinfrescata.
È ormai mezzogiorno quando usciamo per dirigerci sul lungofiume e prendere visione del ristorantino per la cena che ci ha consigliato il gestore dell’agenzia di viaggio, quindi proseguiamo a piedi e raggiungiamo il Palazzo Reale, che però apre alle 14.00. Poco male, facciamo due passi ed entriamo nell’adiacente Museo Nazionale, dove facciamo la visita ai reperti archeologici. Passate le 14.00 entriamo nel Palazzo Reale, dove visitiamo la Sala del Trono, la Pagoda d’argento, il plastico di Angkor e gli spazi esterni. Queste due visite sono il ripasso di quelle effettuate dieci anni prima, ma oggi appaiono meglio documentate di allora.
All’uscita trattiamo con un autista di tuk-tuk il trasferimento al Wat Phnom, per concludere le visite pomeridiane. Qui non ritroviamo la moltitudine di scimmie di dieci anni fa, ma la visita al tempio è molto suggestiva e particolarmente toccante, per noi. Tanti ricordi sono legati a questo luogo.
La sera cenetta allo Khmer Saravan, dove gustiamo ottimi involtini primavera fritti ed al vapore, ricetta Vietnamita, veniamo a sapere, zuppa khmer e noodles con anatra, per me il piatto migliore,il tutto annaffiato da birra Angkor. Mi vengono i crampi di stomaco vedendo la mia figlia cambogiana divorare un odioso cheeseburger con tanto gusto. Ma da domani scatta il divieto!
6 Dicembre
Alle 9.00 ecco il tuk-tuk di ieri che ci aspetta per il percorso odierno. Prima tappa Tuol Sleng, il famigerato S21, il carcere dal quale nessuno è uscito come uomo libero.
Doveva essere un buon liceo, prima della follia, con le aule disposte su tre piani in tre blocchi di edifici, che ha certamente istruito tanta gente che poi proprio lì ha trovato la condanna e la fine della propria esistenza. E’ un posto da brividi, che emana un senso di macabro già dall’esterno. Gli interni sono da film dell’orrore, in un crescendo che va dalle celle del primo edificio alla interminabile sequenza di fotografie degli internati fino agli strumenti di tortura nel terzo stabile.
Mi sono soffermato a leggere il verbale degli interrogatori di un funzionario politico accusato di spionaggio: la versione cambia nel giro di pochi giorni sotto tortura fino a diventare una confessione che sarà oggetto di condanna capitale. Abbiamo la sorpresa di trovare all’interno del Museo uno dei sette sopravvissuti, che testimoniano incessantemente le nefandezze del regime. Proseguiamo la mattinata trasferendoci a Cheoung Ek, il tristemente noto campo di sterminio, dove troviamo un percorso tracciato che con l’aiuto di audio guide (perfetto italiano) ci rende più facile comprendere l’orrore.
Rientriamo in città nel solito traffico nevrotico, e dedichiamo il pomeriggio alla visita del Mercato centrale, avventurandoci nel dedalo di corridoi che caratterizzano questo labirinto di negozi. La sera ceniamo nuovamente da Khmer Caravan, ottima cena.
7 Dicembre
Partiamo alla volta di Siem Raep con il minibus della Thero express, in un percorso da vecchio East African Safari, semplicemente allucinante. Dopo sette interminabili ore (il gestore ce ne aveva spacciate cinque), e con la schiena rotta, giungiamo finalmente a destinazione; mi preme sottolineare che questa agenzia utilizza confortevoli minivan giapponesi di recentissima costruzione, ma con limitatissimo bagagliaio, così che, se tutti i posti sono occupati, si percorre l’interminabile tragitto con i bagagli sotto i piedi. Vale la pena di valutare il trasferimento aereo. Al capolinea prendiamo un tuk tuk e concordiamo il prezzo per tutto il pomeriggio, quindi raggiungiamo il nostro hotel, il Central Boutique Angkor, eccellente, prenotato su booking. L’hotel è centrale, ma defilato dalle vie principali, in un’oasi di silenzio e di tranquillità. Prendiamo possesso della camera e partiamo per la visita del lago Tonle Sap, che si rivelerà una grossissima fregatura, il classico pacco confezionato per i turisti. E’ stata l’unica nota stonata di tutto il viaggio. Vivamente sconsigliato.
Lasciamo il lago in anticipo rispetto al programma (questi cialtroni accattoni mi hanno proprio disgustato), e troviamo il tempo di fare una salutare nuotata nella piscina dell’albergo.
La sera ceniamo in hotel (consigliato), poi facciamo due passi a piedi e raggiungiamo il Night Market, forse più caratteristico che bello, ma è un modo piacevole di trascorrere un’ora in mezzo alla gente.
8 Dicembre
E iniziamo finalmente la visita del sito archeologico. Dopo aver acquistato i pass personalizzati con tanto di fotografia alla efficientissima biglietteria, raggiungiamo l’Angkor Wat, maestoso. Seguendo le indicazioni, e con l’aiuto della Lonely Planet, possiamo ammirare gli stupendi bassorilievi che circondano le pareti del piano inferiore, per poi salire di livello e raggiungere, con l’ausilio di una ripidissima scalinata, la sommità del tempio, da dove si gode una meravigliosa vista. Proseguiamo il percorso trasferendoci all’Angkor thom, la città. Visita del Bayon, poi spostamento verso la Terrazza degli elefanti, Terrazza del Re lebbroso, Phimeanakas, Baphuon. Spostamento in tuk-tuk e visita del Preah Khan, architettonicamente bello ma in avanzato stato di rovina, quindi trasferimento al Preah Neak Poan e poi al Pre Rup, ma qui la stanchezza si fa sentire, e l’attenzione cala. Raggiungiamo il magnifico Ta Prohm che comincia a calare il sole, e usciamo dal complesso all’imbrunire.
Mi sembra doverosa una considerazione: avendo il tempo contato abbiamo deciso di percorrere in giornata il Grande Circuito, ma con il senno del poi, si è rivelato un errore. Molte cose da vedere, troppe tappe e soprattutto i grandi spazi sfiancano le membra, e provocano un conseguente calo di attenzione. Secondo me è preferibile, avendo solo una giornata a disposizione, effettuare la visita del piccolo circuito, dedicandogli il tempo e le attenzioni che merita. In questo percorso sono sicuramente raccolte le attrattive migliori del complesso archeologico.
Il trasferimento all’hotel avviene schivando continuamente biciclette senza luci condotte da temerari turisti che si sono fatti sorprendere dalle tenebre.
La sera ceniamo nuovamente al ristorante dell’hotel, con piatti ben cucinati della cucina indonesiana (erano ventotto anni che aspettavo di rimangiare un Nasi Goreng così) e cambogiana, poi serata al mercato notturno, dove facciamo incetta di sciarpe, praticamente una collezione.
9 Dicembre
Visita dei dintorni di Siem Raep, con un fuoristrada contrattato la sera prima. Visita del Benteay Samrè, del Banteay Srey e trekking per raggiungere il Kbal spean, lungo un sentiero tortuoso nella foresta che ci conduce al fiume dei mille linga. Questi tre luoghi sono i meglio conservati che abbiamo trovato, su tutti il Banteay Srey, una chicca. Finiamo con la visita del Beng Malea, un enorme complesso annientato o, meglio, riconquistato dalla forza della natura. È un peccato vedere il sito in queste condizioni, ma è stupefacente l’effetto delle radici che avvinghiano le pietre.
Rientriamo in hotel nel pomeriggio, e dedichiamo una visita a Pub Street, dove ci permettiamo un rinfrescante succo di frutta tropicale preparato al momento.
La sera cena al solito ristorante dell’hotel e solito giro al mercato, poi a letto, domattina si parte.
10 Dicembre
La mattina puntuale giunge il minibus della Mekong express, prenotato tramite l’albergo, e ci trasferiamo a Battambang in un pullman semivuoto, dove arriviamo verso le 13.00; immediatamente acquisto i biglietti per il ritorno a Phnom Penh con la corsa pomeridiana di domani, quindi prendiamo un tuk-tuk (o meglio, è stato l’autista a proporsi e a convincerci di scegliere lui fra i molti) e stendiamo il piano per le visite del pomeriggio. Raggiunto l’hotel, l’Angkor Comfort Hotel (anch’esso scelto in base alle recensioni di Booking) e scaricate le valigie, ci dirigiamo verso il Phnom Banan, facendo tappa ad una copia locale del Golden Gate di San Francisco (!), e dove, una volta giuntovi, consumiamo un pasto fresco e leggero a base di frutta presso una bancarella. L’ascesa alla sommità è abbastanza gravosa, e forse la cosa migliore del posto è il colpo d’occhio con cui si domina la vallata. Proseguiamo verso il Phnom Sampeau, lungo uno sterrato degno del peggior “Camel trophy”, e visitiamo le grotte dei massacri e la sommità del colle dove visitiamo il complesso religioso. Felici di aver effettuato le visite programmate già nel pomeriggio, ed avendo quindi un’altra mezza giornata a disposizione, al rientro facciamo una visita al mercato centrale ed un giro sul lungofiume degli edifici francesi, quindi rientriamo in hotel per prepararci alla cena.
Consumiamo un ottimo pasto al “White Rose”, consigliato dall’autista, dove gustiamo riso fritto, involtini di carne al vapore, zuppe locali e carni alla brace. Il tutto alla modica cifra di meno di trenta dollari in tre. Breve visita al mercato notturno, che non vale un granché, poi a letto.
11 Dicembre
Usciamo presto per la colazione, non disponibile in albergo (consigliabile per un pernottamento o due, non più), quindi sempre con il nostro tuk-tuk raggiungiamo la ferrovia per il giro sul Bamboo Train, che avevamo vagliato ma non messo in preventivo causa il poco tempo a disposizione. Esperienza senza dubbio divertente e costruttiva. Al capolinea dell’andata è stato allestito un piccolo mercato, dove abbiamo completato la collezione di sciarpe con le migliori che abbiamo potuto vedere in Cambogia. Al ritorno abbiamo ancora il tempo di effettuare una visita in carrozzella per la città, per concludere con uno spuntino a base di frutta fresca e dirigerci verso l’agenzia ed imbarcarci per il viaggio di ritorno a Phnom Penh. L’orario è fissato alle 14,00 ma partiamo con quaranta minuti di ritardo per aspettare una comoda signora che giunge all’ultimo secondo.
Il viaggio tutto sommato è abbastanza comodo, con una sosta a mezza via a Pursat.
Raggiungiamo la capitale all’imbrunire, sono le 19,00, e raggiunto l’hotel e consegnati i bagagli raggiungiamo il lungofiume per la cena al solito Kmher Saravan, tanto per andare sul sicuro.
12 Dicembre
La mattina abbiamo il tempo di sbizzarrirci al Central Market, dove ci infiliamo negli stretti passaggi per fare acquisti di scarpe e vestiario, quindi rientriamo in albergo per rinfrescarci e preparare i bagagli, mentre la più fortunata si gode un salutare e rilassante massaggio Thai al centro benessere dell’hotel.
Alle 13.00 trasferimento all’aeroporto ed imbarco per il volo per Bangkok. È finita!