Valencia la moderna
VALENCIA la moderna
07/12-01-2016
Tra i tanti mali che ci affliggono il mal di Spagna (o il mal di Grecia o altri simili) non sono certamente i peggiori! In questo periodo siamo (moglie ed io) perseguitati da questo malessere e infatti dopo Barcellona, Madrid e Siviglia, siamo volati a Valencia dopo aver trovato un buco libero dai nostri impegni “nonneschi”. Il volo da Pisa ci ha permesso un soggiorno più che sufficiente per la visita della città e quindi ce la siamo presa con calma.
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Il capoluogo della Murcia e terzo centro della Spagna è una città accogliente e vivace con la sua intensa e allegra vita che si esprime ai massimi livelli nel periodo estivo e con le sue feste (Semana Santa, Fallas) e rievocazioni storiche. Moltissimi i giovani e tanti gli italiani che qui risiedono e lavorano. L’assessore ai trasporti è, guarda caso, un italiano! C’è perfino un giornale mensile per noi: Italo.
Arriviamo tardi, la sera e rimandiamo l’esplorazione al mattino seguente. Siamo alloggiati a due passi da piazza del Ayuntamiento che raggiungiamo di buon mattino con il sole e con temperatura primaverile. La grande piazza è circondata da bei e grandiosi palazzi bianchi con guglie, terrazzi e terrazze ed angoli rotondeggianti in magnifica architettura modernista e contemporanea. E’ infatti questo lo stile che caratterizza gran parte del centro cittadino e che è un bel vedere. Alle spalle della piazza si trova, per esempio, la Estacion del Nord terminata nel 1917 e che dovete assolutamente visitare anche se non dovete prendere un treno. Belli l’originale facciata e l’atrio, con la sala dei mosaici e le biglietterie in legno con decorazioni in vetro e azulejos che augurano buon viaggio in diverse lingue. Sotto la grande copertura in ferro troverete dove acquistare ricordi o mangiare anche se non viaggiate. In piazza del Ayuntamiento spiccano i grandiosi palazzi de Correos y Telegrafos e la Casa Consistorial sede degli uffici amministrativi e del museo Historico Municipal visitabile gratuitamente. Siamo nel quartiere dell’Eixample che si sviluppa tra l’Ayiuntamiento, la Estacion e Colon. E’ il quartiere borghese dello shopping, dei grandi e prestigiosi negozi e del divertimento. Noi siamo entrati nel grande iper–super El Corte Jingles che si estende su sei immensi piani, ma siamo subito usciti ! Non si può mancare di dare un’occhiata alla grande rotonda della Plaza de Toros a ridosso della Estacion, che di notte,illuminata, non è male. Naturalmente è obbligatorio entrare nel Mercado de Colon in stile modernista che ormai più che mercato è luogo d’incontro con ristorantini e bar. E’ una bella struttura metallica a tre navate e due monumentali facciate con decorazioni interne ed esterne in ceramica, mosaici e bassorilievi.
Da l‘Ayuntamiento a Plaza della Reina il passo è breve. In fondo ecco la bella cattedrale costruita in stile gotico, naturalmente su una moschea, con la sua particolare cupola ottagonale. Avendo tempo si può passare in rassegna, come abbiamo fatto noi con l’aiuto di audioguida, le numerose cappelle neoclassiche ricche di capolavori tra i quali alcuni dipinti di Goya e di scuola italiana. La più interessante è però la cappella gotica che conserva un calice in agata di epoca romana che si suppone possa essere il Santo Graal. Notevole il grande retablo dell’altare maggiore. Si può salire alla cima del Miguelete (il campanile) scalando i 207 gradini che sembrano 307 perché sono alti, ma la fatica sarà ripagata dallo splendido panorama a 360° su tutta la città. Una delle porte della Cattedrale (de los Apostoles) è famosa perché ospitava il Tribunal de las Aguas una delle istituzioni giuridiche più antiche d’Europa. Dietro la cattedrale si apre la bella Plaza della Virgen, con fontana, dedicata alla patrona della città. Qui abbiamo assistito, durante il nostro girovagare, ad una suggestiva rappresentazione di canti e balli tradizionali eseguiti da gruppi di giovani nei loro tradizionali e variopinti costumi. Prospiciente alla piazza si trova la Real Basilica de Nostra Senora de los Desamparados a pianta ellittica ed in stile barocco che è molto frequentata perché conserva la statua della Virgen che esce in processione durante le Fallas. Se avete tempo si può visitare, dietro la Real Basilica, il centro archeologico de la Almoina, museo sotterraneo che vi farà fare un viaggio nel tempo dal 138 a.C., anno della fondazione della città,con l’aiuto di ricostruzioni e vestgia romane, visigote e musulmane. E già che ci siete date uno sguardo all’Almudin, attualmente sala espositiva, che era centro commerciale del grano dal XV secolo e mantiene alcuni affreschi medioevali. Passate anche da San Juan del Hospital il più antico edificio ecclesiastico di Valencia fondato dai Cavalieri Ospedalieri di Gerusalemme.
Dalla Virgen, in poco, si raggiunge la cinta della città vecchia che praticamente è segnata dal fiume Turia o meglio dai giardini del Turia che hanno preso il posto del letto del fiume che è stato deviato negli anni ’50 dopo l’ennesima alluvione. Qui si può salire sulla bella Torres de Serranos, che con la Torres de Quart sono tutto quello che resta delle antiche mura. Dalla sommità si gode un bel panorama sui giardini e sul Barrio del Carmen. I Jardines, che si estendono per diversi chilometri, abbracciano campi da gioco ,attrezature sportive, piste ciclabili, sentieri per jogging e camminatori e che rappresentano il grande polmone verde della città. Ai capi dei giardini si trovano il Bioparc e la Ciudad de las Arte Y las Ciencias. Potete anche fare due passi nel Carmen, il vecchio quartiere un po’ trasandato, ma caratteristico ed interessante. Ci sono un sacco di gattini neri dipinti sulle facciate delle case!
Calatrava e compagni, secondo me, hanno fatto un ottimo lavoro nella progettazione e costruzione dell’avveneristica Città delle Scienze (è costata moltissimo…) che ha proiettato Valencia nel futuro. I grandi edifici che possono essere un gigantesco scheletro, o un grande occhio o un’astronave, sospesi su un velo d’acqua, sono di grande effetto e meritano una prolungata visita. Da vedere naturalmente il grandioso Oceanografico, uno dei più grandi d’Europa. Noi ci siamo anche un po’ commossi nel vedere lo spettacolo dei delfini , ma anche i due grossi beluga, marito e moglie, che baciano i loro istruttori e salutano con una pinna. Molto interessante è il grande museo interattivo delle Scienze vere e proprie dove si può assistere e fare esperimenti di tutti i generi. Per grandi e piccoli! La Città si raggiunge dall’Juntamiento con il bus 35 e prendete il 67 se dovete recarvi verso il Bioparc, altra attrazione da non perdere. Questo non è uno zoo tradizionale, ma qui gli animali vivono nel loro ambiente naturale e senza sbarre perché sono stati ricreati, con estrema cura, quattro ecosistemi che sono la foresta equatoriale, la savana, le zone umide e il Madagascar. Anche questo per grandi e piccini…
Ma torniamo in centro. Da plaza della Reina, sulla sinistra andiamo verso il Mercato Central, ma prima ci fermiamo all’Horchateria Santa Catalina, non tanto per assaggiare la tipica bevanda energetica (horchata) preparata con un tubero che cresce nella zona e che non è grande cosa, ma per sedersi ai tavoli di questo locale con duecento anni di storia in un ambiente molto caratteristico. Poco più avanti si trova Plaza Redonda la circolare e piccola piazza un tempo mattatoio ed ora restaurata e attorniata di bancarelle in particolare di “mercerie”. Ancora avanti e siamo al Mercato Central, il più grande di Spagna costruito in stile modernista con vetrate e mosaici. Non mancate di fare un giro fra i banchi del pesce e dei frutti di mare e naturalmente tra gli altri banchi con i prodotti della terra esposti che è un piacere vedere. Noi abbiamo pranzato molto bene al Central Bar, si può fare la fila… Davanti al mercato si visita la Lonja de la Seda palazzo del XV secolo che ospitava, nel secolo d’oro della città, la borsa delle seta e delle merci Molto bello è il salone a tre navate in stile gotico con 24 colonne elicoidali che sostengono l’alta volta. Altro palazzo storico da visitare è il Palacio del Marques de Dos Aguas in pesante stile barocco, ma che raccoglie un bel museo della ceramica e soprattutto ambienti con decorazioni e mobilio originale. E poi girate senza meta per il centro, non ve ne pentirete!
Poiché abbiamo tempo, con un comodo treno Cercania (linee C5 C6), dalla stazione Nord andiamo a Sagunto che dista pochi chilometri. Importante città portuale fu all’origine della seconda guerra punica, quando cadde sotto l’influenza romana. Conserva un bel teatro romano che purtroppo è stato restaurato in modo scandaloso. Da visitare la casa che raccoglie un museo dedicato alle rappresentazioni teatrali. Raccomandabile anche la salita al grandioso castello che circonda alcune collinette e da cui si gode un bel panorama. Scendendo vi potete fermare alla bianca chiesetta della Via Crucis.
La solita logistica!
Volo comodo da Pisa con Ryanair (ma guarda un po’…) a 195 € a/r in due. Il centro si raggiunge facilmente con la metro delle linee 3/5 che sfiorano la città vecchia. Ci fermiamo a Xativa (Stazione Nord) a due passi dal nostro albergo che è il Casual Hotel del Cine che per 60 € a notte ci porta nel mondo del cinema. Simpatiche camere tutte diverse per colori, arredi e decorazioni dedicate a famosi attori e film. Buonissima idea. Ottima colazione, personale a gentile e disponibile, si parla italiano specialmente con Clelia che è italiana! A due passi dall’Ajuntamiento. Per noi semplice ed eccellente scelta. La città si può visitare a piedi escludendo Bioparc e Città delle Scienze. Anche a Valencia per mangiare non ci sono problemi. Si mangia a tutte le ore e da tutte le parti escludendo i ristoranti di un certo livello che aprono anche alle 21. Se volete divertirvi e mangiare con i locali ed anche con qualche turista andate ai 100 montadidos in plaza della Reina o i cale de Navelos (Virgen) dove ordinate quello che volete (panini, tapas) su un foglietto predisposto e quando pronto vi chiameranno a ritirare il pranzo. Ancora più divertente è il Lizarran dove potrete scegliere tra le decine di tapas fredde e dove, poi, al suono di una campanella potrete optare per quelle calde che un gentilissimo cameriere vi proporrà passando per i tavoli (Ayuantamiento). Abbiamo cenato alla Utielana (apre alle 21) dietro Palacio dos Agua ristorante tipico valenciano con gustosissimi piatti genuini e alla Pilatera (calle del Moro) dove tra le tapas viene servito il tradizionale entero, saporito brodetto di mejillones (mitili). Poi ancora a pranzo con le donne che facevano le spesa dei saldi e in calle de Caballeros in locali dei quali non ricordo il nome, ma vanno quasi tutti bene! Insomma si mangia benissimo e si spende poco! Ci siamo permessi anche una bella paella Valenciana ( verdure di stagione,pollo econiglio) presso un buon ristorante, Navarro,nei pressi dell’Hotel ricordando che il riso è un notevole protagonista nella cucina valenciana .
Dimenticavo: clima primaverile con un po’ di vento,Abbiamo dormito con la finestra socchiusa.
Bene! Terminato. Come al solito ci siamo divertiti moltissimo anche perché pensiamo di apprezzare quello che ci viene offerto, quello che è un po’ diverso dal nostro sistema di vita,quello che vediamo di nuovo… Alla prossima, sperando presto!