Epifania a Firenze
Indice dei contenuti
Mercoledì 6 Gennaio
Partiamo da Milano centrale con Italo alle 8:25 di mattina, e dopo neanche due ore arriviamo a Santa Maria Novella. Il treno è puntuale, il viaggio tranquillo nonostante i 300 km/h. Abbiamo prenotato un bellissimo hotel a due passi dalla Stazione, di fronte alla basilica di Santa Maria Novella. Il centro di Firenze è compatto, e si gira tranquillamente a piedi. Tuttavia, avere un alloggio in posizione strategica rende tutto più agevole. L’hotel si chiama Garibaldi Blu, ed è un’ottima struttura, anche se non proprio a buon mercato. la nostra stanza è già pronta, così possiamo salire a posare i bagagli e prepararci alla visita. Ci incamminiamo verso il Duomo, facilissimo da trovare, perché l’enorme cupola del Brunelleschi è ben visibile da molti punti di Firenze. Il tempo non è dei migliori, è nuvoloso e umido, ma almeno non piove. E’ bello vedere la piazza del Duomo e le vie principali ancora decorate per le feste di Natale, ormai agli sgoccioli. Per la mattinata non abbiamo programmi particolari, così ci limitiamo a girovagare per le vie principali, via dei Calzaiuoli e l’adiacente via Roma, due delle vie dello shopping fiorentino, con tanti bar/pasticcerie, e negozi di accessori, abbigliamento e pelletteria.
Nonostante sia la terza visita a Firenze, è sempre un’emozione passeggiare per queste strade così cariche di storia ed arte. Ovunque ti giri, ovunque entri, trovi dei capolavori, come per esempio la Loggia del Bigallo, o la chiesa di Orsanmichele.
Arriviamo in Piazza della Signoria, praticamente un museo a cielo aperto, nonostante la maggior parte delle opere qui esposte siano copie (gli originali sono, giustamente, nei musei). Nel frattempo, si è fatta ora di pranzo, ed attingo alle informazioni reperite su internet. Scegliamo di mangiare la ciabatta fiorentina da Mangia Pizza, un piccolo ristorante gestito da due ragazzi giovani sulla Via della Lambertesca, facile da trovare perché interseca la via principale, quella che porta a Ponte Vecchio. La ciabatta, praticamente una pizza rettangolare farcita, è meravigliosa e si scioglie in bocca.
Il programma del pomeriggio, o almeno parte di esso, prevede la Cavalcata dei Magi, una sfilata in costume che si tiene ogni anno il 6 Gennaio, con partenza da Palazzo Pitti e arrivo al Duomo.
Attraversiamo Ponte Vecchio, magnifico con i suoi orafi e gioiellieri. In origine, il ponte era la patria dei macellai, ma poi la signoria decise di sostituirli con i gioiellieri per dare maggior lustro alla zona, e a causa del cattivo odore che emanavano le carni. Non dimentichiamo che qui sopra passa il Corridoio Vasariano, il passaggio privilegiato dei Medici, che così potevano spostarsi tra Palazzo Vecchio e Palazzo Pitti senza mischiarsi al popolino. A Palazzo Pitti i figuranti sono già in preparazione. Anche se si chiama Cavalcata dei Magi, i figuranti sfilano per lo più in abiti e armature medievali. I costumi sono stupendi, realizzati con cura, e ogni contrada, o quartiere, segue il proprio tema. Per goderci meglio la sfilata, torniamo dall’altra parte di Ponte Vecchio, e ci posizioniamo sul marciapiede. I primi a passare sono, ovviamente, i Re Magi con i loro doni. Poi arrivano sbandieratori, percussionisti, nobili, cacciatori, contadini… ed anche delle “delegazioni” dal resto del mondo: sono rappresentati Perù, Indonesia, Filippine ed altri. La sfilata è molto bella, ma fa davvero freddo, così dopo un’oretta decidiamo di andare al calduccio in un museo.
Avendo voglia di qualcosa di nuovo, scegliamo il Museo Galileo. Oltre agli strumenti di lavoro di Galileo, e ad alcune (raccapriccianti) reliquie, tipo il dito destro (o era il sinistro?) dello scienziato, si trovano anche molti altri strumenti scientifici antichi, dalle sfere armillari, usate per mostrare il movimento delle stelle attorno alla terra – e non ho sbagliato a scrivere – a mappamondi, calendari lunari, boccette per unguenti e altri medicinali. Tutto molto interessante, soprattutto i monitor che spiegano l’uso di alcuni strumenti, per esempio della “vita di Archimede”, una pompa per l’acqua.
Usciamo dal museo intorno alle 5, e torniamo al Duomo per fare merenda in una gelateria biologica che si chiama Edoardo.
Aspettiamo l’ora di cena passeggiando per le vie dello shopping, tutte piene di vetrine molto eleganti, e anche delle grandi marche: Via del Corso, Via dei Calzaiuoli, via Roma, e il mercato coperto del Porcellino, con la famosa statua del Cinghiale. Per avere fortuna, si appoggia una moneta sulla bocca del cinghiale e la si lascia scivolare: se cade nella grata avremo fortuna, altrimenti no. Ovviamente io no.
Per cena valutiamo anche il mercato di San Lorenzo, vicino all’omonima basilica. E’ stato recentemente ristrutturato: al piano terra rimane il classico mercato alimentare, mentre al secondo piano ci sono dei ristoranti di vario genere, dagli hamburger di carne chianina al menù vegetariano, ai corsi di cucina con gli chef. Carino, ma assomiglia un po’ troppo a Eataly, che, essendo di Milano, conosco già. Ci affidiamo quindi ad una vecchia conoscenza dal nostro ultimo viaggio a Firenze, il ristorante Giannino in San Lorenzo, classico ristorante con piatti della tradizione toscana ad un prezzo dignitoso. Nonostante siano passati 9 anni, ritroviamo la stessa qualità e cortesia dell’altra volta.
Giovedì 7 Gennaio
Oggi è un giorno lavorativo, anche le scuole hanno riaperto, e si vede. Nelle strade c’è più fermento, e gli operai sono al lavoro per rimuovere gli addobbi natalizi. Abbiamo fatto colazione in hotel presto, perché alle 8:45 abbiamo prenotato la visita agli Uffizi. Noi non abbiamo trovato coda, quindi avremmo anche potuto evitare la prenotazione. In ogni caso, io consiglio di prenotare sempre, anche se costa ben 4€ in più, perché le code possono essere molto lunghe. Sui capolavori presenti in questo museo, e sull’edificio stesso, non penso serva esprimersi. Si tratta delle massime espressioni artistiche del Rinascimento, che rendono il museo una tappa imperdibile e fondamentale per ogni visita a Firenze. Prendetevi tempo, perché bisogna visitare con calma, piuttosto selezionate le sale che non volete perdervi e concentratevi su quelle.
Usciamo dagli Uffizi che è quasi mezzogiorno, così, anche se è un po’ presto, andiamo a pranzo all’Antico Vinaio, una vera istituzione fiorentina e meta turistica. Panini grossi, ben ripieni, peccato dover mangiare fuori, cosa sicuramente piacevole durante la bella stagione, un po’ meno in pieno inverno. Il pranzo è davvero soddisfacente, e siamo anche usciti dagli Uffizi prima del previsto. Riusciamo quindi ad aggiungere qualche tappa in più, per prima la chiesa di Orsanmichele. L’edificio era un mercato coperto, ed è stato poi convertito in chiesa, da qui la strana pianta rettangolare, e la posizione. È la chiesa delle arti e dei mestieri, infatti all’esterno ci sono, oltre alle statue dei santi, dei tondi che rappresentano le diverse arti tipiche fiorentine (es. medici, speziali, ecc).
Prossima tappa la chiesa di Ognissanti, un po’ più lontana. Ci arriviamo passando da zone medievali bellissime, il mercato del porcellino, Piazza della parte Guelfa, via delle Terme, in un intrico di stradine strette fino a sbucare Piazza Santa Trinità, con la sua Chiesa e l’imbocco su Via de’ Tornabuoni. Da qui imbocchiamo il lungarno fino a Piazza Ognissanti. Purtroppo sia la chiesa sia il famoso Cenacolo del Ghirlandaio sono chiusi, così siamo costretti a cambiare meta.
Ci spostiamo nel quartiere di Santa Maria Novella, dove ha sede l’Officina del Profumo di Santa Maria Novella, una vera e propria istituzione, che produce profumo da tempi immemori (i domenicani iniziarono nel 1600 circa), e si trova in un palazzo meraviglioso, ricco di affreschi, lampadari di cristallo, quadri, e arredato con estrema cura nei dettagli. Peccato per i prezzi dei prodotti, decisamente proibitivi (pur non mettendone in dubbio la qualità). Già che siamo qui, facciamo visita alla chiesa di Santa Maria Novella. Questa chiesa è spesso poco considerata, a favore delle più famose Santa Croce e Santa Maria del Fiore. Nasconde, però alcuni capolavori assoluti, come la Trinità di Masaccio, un crocifisso di Giotto e un altro, in degno, di Donatello. Il costo per la visita è 5€, ma all’interno è possibile, su richiesta, effettuare una visita guidata gratuita. Noi siamo stati guidati per circa un’ora da un signore molto simpatico e competente, che ci ha illustrato tutti i capolavori e le curiosità della chiesa.
Ora ha cominciato a piovere più seriamente, così, visto che vogliamo andare a vedere una mostra che chiuderà alle 20:30, facciamo una breve sosta in hotel. La mostra che vogliamo visitare si trova a Palazzo Strozzi, e riguarda l’arte sacra tra il 1850 e il 1950. E’ una mostra temporanea che ospita capolavori di Chagall, Klimt, Van Gogh, Lucio Fontana e molti altri. Palazzo Strozzi è uno dei palazzi storici di Firenze, e si trova vicino a Piazza della Repubblica, la piazza a stampo ottocentesco, con tanto di arco trionfale, voluta in seguito alla proclamazione di Firenze come capitale d’Italia. Sorge sul luogo dell’antico Foro romano, e la sua costruzione scatenò non poche polemiche, perché vennero distrutti diversi siti storici importanti, nonché il ghetto ebraico.
Dopo un po’ di shopping, anche stasera scegliamo di cenare da Giannino, io con un tris di zuppe toscane, mio marito con tagliatelle e ragù al Chianti.
Venerdì 8 Gennaio
È già l’ultimo giorno a Firenze, stasera si torna a Milano. Ma non prima delle 17, quindi abbiamo a disposizione quasi l’intera giornata. E sappiamo già come impegnarla, poiché abbiamo acquistato il biglietto unico a 15€ per l’ingresso a tutte le attrazioni del complesso del Duomo: Basilica, Cupola, Campanile di Giotto, Battistero e Museo dell’Opera del Duomo. Niente male. Affrontiamo per primo il Campanile, salendo fino in cima. E’ un peccato che il tempo sia così uggioso, ma questo ci è capitato. Il campanile è notevole, pensare che è stato costruito nel ‘300. Le formelle e i bassorilievi, che raffigurano arti e mestieri, santi, e scene del vecchio testamento, sono conservati al museo, e quelli sul campanile sono stati sostituiti da copie. Il Duomo, in stile gotico fiorentino, quindi un gotico più “classicheggiante” rispetto alle cattedrali del nord Europa, è stato costruito sul sito della basilica di Santa Reparata, che a sua volta sostituì un tempio romano. Scendendo le scale è possibile vedere i resti e la pianta di entrambe le antiche costruzioni. Nel Duomo è possibile vedere il famoso affresco che raffigura Dante e la Divina Commedia.
Ma è la cupola la vera attrazione del complesso, ed è la nostra prossima meta. Progettata da Filippo Brunelleschi, è famosa per le notevoli dimensioni, e per la particolare costruzione a lisca di pesce, che permise di sostenere una mole così imponente. La volta interna è affrescata con storie legate al Giudizio Universale. La salita alla cupola non è per tutti, perché in alcuni punti le scale sono strette e curve, potrebbero suscitare paura in chi soffre di claustrofobia o vertigini. I gradini, tra l’altro, sono tanti. Lo spettacolo dalla cima, comunque, ripaga della scarpinata.
Tutte queste scale ci hanno fatto venire fame, e, per restare in zona, pranziamo da Panini Toscani, una paninoteca proprio dietro al Duomo. I panini sono buoni, preparati con ingredienti freschi e tipici ella Toscana.
Dedichiamo il pomeriggio al Museo dell’Opera del Duomo che consiglio a tutti. Intanto, perché ospita gli originali delle opere del complesso: le statue della facciata, le formelle del Campanile e, naturalmente, la porta del Paradiso del Ghiberti. Ma non solo: il museo è nuovo e all’avanguardia, si possono vedere filmati, ricostruzioni 3D (una, incredibile, riproduce l’intera facciata originale in scala 1:1), spiegazioni dettagliate sulla costruzione della cupola, sentire alcune musiche di chiesa… è veramente incredibile e dovrebbe essere la prima attrazione di Firenze.
Rimaniamo moltissimo tempo dentro al museo, più del previsto, così ci fiondiamo subito al Battistero. È l’edificio più antico della piazza, e probabilmente era un tempio romano. L’interno è decorato in stile bizantino, con tanto mosaico e tanto oro, con storie dell’antico testamento e di San Giovanni Battista, al quale è dedicato. Abbiamo ancora un po’ di tempo prima di andare a prendere il treno, così facciamo ancora un giro shopping e merenda a base di cioccolata calda da Yogurt & Co, un locale che serve principalmente frozen yogurt. La cioccolata è buonissima, l’ideale con questo tempo.
Torniamo in hotel a recuperare i bagagli, e poi ci avviamo verso la stazione. Italo è puntuale anche al ritorno, ed in men che non si dica siamo di nuovo a casa.