Andalusia: istruzioni per l’uso
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Come arrivarci
Di solito in Andalusia ci si arriva in aereo e ci sono tre aeroporti tra cui potete scegliere. Quello di Siviglia dove iniziare il tour, quello di Granada e quello di Malaga. Partendo noi da Roma abbiamo scelto Malaga perché ci volano Ryanair e Vueling per cui, per andata e ritorno ce la siamo cavata con 51 euro all’andata e 55 per il ritorno in due!
Inoltre gli orari erano anche buoni per noi, ma sicuramente ce ne sono di migliori, per cui cercate voi le offerte che più vi convengono anche in considerazione dell’aeroporto da cui partite.
Tentate sempre di partire la mattina presto per non perdere la giornata e non dovere pagare inutilmente una notte in hotel, ma se avete molto tempo e la scelta diventa economicamente conveniente potete anche partire la sera o quando vi pare.
All’andata, sarebbe stato meglio volare su Siviglia e fare il ritorno da Granada, ma non coincidevano gli orari ed anche i prezzi erano superiori per cui abbiamo scelto Malaga sia all’andata che al ritorno.
Come spostarsi
Arrivati a Malaga, abbiamo preso un’auto a noleggio per raggiungere le tre città che volevamo visitare. Noleggiando con www.rentalcars.com, 5 giorni pieni di noleggio (dalle 13 del 2/2/16 alle 13 del 7/2/16) ci sono costati solo 19,90 euro in tutto, per una bella Opel Corsa della FireFly. (sembra incredibile, ma è così). Poi, ho fatto l’assicurazione contro tutti i rischi (che abolisce la franchigia) con Rentalcars e ho pagato altri 30 euro invece che 51 con la FireFly. In totale cinque giorni di noleggio a 49,90! Attenzione quando noleggiate in spagna perché lì hanno il vizietto della spesa “carburante”. Ovvero vi addebitano un tot anche se riportate la vettura con il pieno o con lo stesso livello di quando ve l’hanno data. Scegliete un noleggio “pieno-Pieno” senza addebiti extra! Non fatevi fregare…
Facendo Malaga-Granada, Granada-Cordoba, Cordoba-Siviglia e, infine, Siviglia-Malaga, abbiamo percorso 700 km esatti con autostrade a costo zero e 63 euro di benzina (che lì costa 1,10 euro al litro). Quindi, gli spostamenti fra le quattro città ci sono costati 113 euro in tutto (esclusi i parcheggi).
Vero è che sia a Granada che a Cordoba abbiamo pagato il parking nell’hotel, ma questo solo perché non avevamo né il tempo, né la voglia, di cercare un parking libero e poi raggiungere l’hotel con un bus o con un taxi.
Su vari diari di viaggio si parla della compagnia spagnola di bus ALSA. I bus li abbiamo incontrati lungo la strada, sono dei bei pullman comodissimi, ma i nostri orari non coincidevano con quelli dei bus e inoltre, avendo a disposizione una macchina ci siamo potuti spostare quando volevamo e fermarci dove volevamo. Inoltre, avendo l’auto, non abbiamo dovuto trasportarci appresso i bagagli, raggiungere gli hotel e gli aeroporti in taxi o bus ecc.
Certo in bus avremmo risparmiato parecchio, ma le comodità ci piacciono e la spesa dell’auto non era poi mostruosa, considerato quanto poco ci era costato l’aereo. Ciò non toglie che certamente quella dei bus resta un’ottima scelta, economica e riposante. Le autostrade, come dicevo prima, sono tutte gratis e ben fatte. Velocità massima 120 e spesso solo 100. Quindi si devono calcolare bene i tempi di spostamento fra una città e l’altra. Per muoversi in città meglio usare i piedi, soprattutto se scegliete, come vi spiegherò, un hotel in centro. In ogni caso, i bus urbani a Granada costano 1,20 ed a Siviglia 1,40, ma i taxi sono economici e partono da 2,10 euro. Se si è almeno in due o di più, quasi quasi, per percorsi brevi, conviene prendere il taxi.
Una nota pratica importante. Se viaggiate con l’auto, prima di partire dall’Italia, scrivete ai vari hotel che avete prenotato e chiedetegli dettagliatamente come ci si arriva, perché, venendo dall’autostrada, ogni città ha varie uscite (est, ovest, sud, nord, centro ecc.) e sbagliando vi potreste ritrovate a fare kilometri dentro la città nel traffico. Quindi fatevi dire quale uscita prendere e poi fatevi dare dei riferimenti certi che chiunque per strada conosca e vi sappia indicare, tipo: piazza Isabella, la mezquita, l’albaicin, l’alcazar o altro.
Cosa c’è da vedere
Dall’anno 711, l’Andalusia è stata terreno di conquista dei Mori che allora non erano barbari o crudeli invasori, ma portatori di una civiltà molto raffinata nell’architettura, nelle scienze e nella matematica.
Troverete in tutta l’Andalusia esempi di architettura moresca o moresco-cristiana (mudejar) straordinari, di una bellezza indescrivibile. Poi vedrete ex moschee, tante chiese con statue di santi eccezionali e cattedrali straordinarie che non si possono nemmeno immaginare se non si vedono; e poi, in giro troverete dappertutto un infinito numero di bar e baretti, ristorantini, osterie e trattorie, panetterie e pasticcerie, negozi e negozietti per turisti o per collezionisti. Insomma, non rimarrete mai ad occhi o pancia vuota. Una cosa che è assolutamente straordinaria in tutte e tre le città che abbiamo visitato sono i patii. Ovvero i cortili-giardino all’interno delle case private, degli edifici pubblici, dei ristoranti o degli hotel.
Ce ne sono di bellissimi, antichi o anticheggianti ed i più belli sono quelli privati e noi turisti non potremo mai vedere, ma a noi già ci sono bastati quelli che si possono visitare o che si riesce a intravedere attraverso una cancellata o, approfittando di una porta lasciata aperta, entrando di stramacchio in uno dei cento hotel del centro storico, o in un cortile privato.
Sono qualcosa di veramente speciale e che qui da noi non esiste. E’ un lascito moresco con vasche e fontane zampillanti, cascatelle d’acqua, fiori e piante e balconcini e bifore e porte intarsiate e scalinate e ornamenti arabescati che vi appaiono all’improvviso come in una piccola oasi lontana dai rumori e dalla vita esterna con colori e profumi diversi ed intensi ed è come se, per qualche momento, si entrasse in una fiaba delle mille e una notte.
Da notare, perché da noi ancora non sono arrivati, i negozi di spezie e tè. Ce ne sono tanti e offrono assortimenti pazzeschi di te e spezie di tutti i tipi possibili ed immaginabili con cartelli che ne proclamano, oltre ad effetti afrodisiaci miracolosi, proprietà curative dai calli al cancro, dall’impotenza sessuale al Parkinson. Vale la pena di fermarsi a vederli perché ci troverete sicuro qualcosa che farà da toccasana per il vostro “problema”.
La stagione migliore per andarci
D’estate si muore di caldo. Io consiglio la primavera o inizio autunno. A febbraio fa un po’ freddino, specialmente a Granada 12°C, ma almeno ci sono pochi turisti in giro, per cui vi trattano meglio, vi fanno sconti, gli alberghi costano poco e potrete fare belle fotografie dei monumenti o i selfie senza gente fra i piedi che entra prepotentemente nelle vostre foto.
Ovviamente ognuno si deve regolare in base alle ferie che ha… Noi ci siamo andati a febbraio rischiando la pioggia (che però non c’è mai stata) proprio per vivere le città con pochi turisti, più da viaggiatori che da turisti standard.
Come organizzare il tour dell’Andalusia
Ho cercato consiglio sui vari siti per decidere se era meglio passare più tempo a Granada o a Siviglia. Alla fine non avendo avuto una risposta univoca abbiamo deciso due giorni a Siviglia, due a Granada e uno solo (giusta scelta) a Cordoba. Abbiamo iniziato da Granada ed è stato un errore.
Col senno di poi, vi dico che il tour si deve iniziare da Siviglia perché, a mio parere, Granada è il meglio e quindi va vista alla fine, altrimenti quello che vedrete a Cordoba e Siviglia, benché eccezionale, vi sembrerà riduttivo rispetto a quello che avrete già visto a Granada.
In ogni città, in ogni albergo che si rispetti ed in ogni info-point turistico, vi danno una mappa (utilissima) e poi un bel foglio stampato fitto fitto con tutte le cose interessanti che ci sono da vedere con costi, sconti, giorni di apertura e chiusura ed orari. Cosa assolutamente utile e da studiare bene!
Comunque io vi metto città per città cosa abbiamo visto e fatto, poi scegliete voi in base ai vostri gusti o interessi. Il web è pieno di guide e consigli sul cosa vedere e dove mangiare che i miei consigli sarebbero riduttivi.
Le descrizioni delle città che vi darò sono, ovviamente, limitate alle parti di interesse turistico, storico artistico e non a tutta la città.
Come ultima nota, sappiate che nel 1492 Isabella la Cattolica e suo marito Ferdinando II con la scusa della “fede”, decisero di cacciare tutti i musulmani e gli ebrei dalla Spagna. Quindi da allora le Juderie, i quartieri “ebraici”, furono spopolati, distrutti o trasformati e quindi ne resta il nome in ogni città, ma di ebraico non hanno proprio più niente!
Dove scegliere l’Hotel?
Questo è un punto molto importante e fondamentale. Con le offerte dei vari siti tipo Expedia, booking.com, kayak ecc. c’è assolutamente da perdersi perché, anche se impostate i filtri di zona, non si capisce mai bene dove accidenti si trovano questi hotel.
Io faccio sempre riferimento a TripAdvisor dove le recensioni sono di massa e quasi sempre veritiere. In base a TA ho scelto i nostri tre hotel. Su due (Granada e Cordoba) ho centrato la posizione, sul terzo, quello di Siviglia proprio no.
L’hotel, o quello che sia, lo dovete assolutamente scegliere “in centro” perché dopo qualche ora di su e giù sarete stanchi o accaldati e una siesta o una doccia va assolutamente fatta. Poi si riparte.
A Granada posso consigliare l’hotel Inglaterra ad un passo dalla piazza Isabella e dall’albaicin. Carino, economico (40 euro) e pulitissimo. Stanza bella, grande e panoramica sull’alhambra . Unica pecca due letti singoli e non uno matrimoniale e si spostavano su rotelle… ma la stanza era troppo bella per cambiarla per cui ce la siamo tenuta. Il garage costa parecchio: 18 euro di notte e quasi 25 al giorno, ma essendo in bassa stagione ci hanno fatto un ottimo sconto. Colazione buona e con ampia scelta di tutto, però carissima (15 euro a testa). Comunque, dietro l’hotel c’è una bella pasticceria panetteria che fa un discreto caffè e ha buoni dolci. Evitate di comprare quelli di pasta sfoglia che sono troppo grassi.
A Cordoba, molto particolare e modernissimo, l’hotel LaBoutique di Puerta Osario (45 euro). Anche qui un buon garage abbastanza caro (15,40 al giorno), ma per una notte sola ci poteva stare. Due letti grandi da una piazza e mezza gemelli… da poterci giocare a pallone… La colazione ridotta (express) costa solo 5 euro e comprende un caffè, un succo d’arancia ed un grosso croissant farcito. Decisamente accettabile.
L’hotel è a 500 metri dal quartiere ebraico e a 15 minuti dalla mezquita in una buona posizione.
Come posizione, ce ne sono di migliori, main quelli nella Juderia non ci si arriva facilmente con la macchina e non ci sono bus che vi ci portino… quindi si rischia di andare su e giù con i trolley appresso e se fa molto caldo la cosa non è piacevole.
A Siviglia ho fatto un errore. Non mi sono reso conto di quanto l’hotel che avevo scelto fosse distante dal centro (5 km.) e quindi nella siesta non ci si poteva tornare a riposare. I due giorni a Siviglia sono stati un faticoso tour de force per lo stare fuori tutto il giorno senza potersi stendere un’oretta a riposare. Però l’Hotel Silken Al Andalus Palace è un hotel moderno all’americana con ascensori in cristallo e tanto parking esterno libero e comodissimo, con palestra, fitness e bellissimi letti, oltre al fatto che ti offrono una colazione al mattino, (inclusa nel prezzo di 60 euro), che non si può descrivere per la quantità immensa e la qualità eccellente di tutto quello che si poteva mangiare. Tanto è vero che dopo la colazione del mattino noi si andava direttamente a cena con un piccolo spuntino di tapas a pranzo.
Granada
Vale due giorni almeno, forse anche tre. Granada è una cittadina che ha tre parti molto interessanti: il quartiere di Albaicin che è il quartiere ex Moresco-Ebraico caratteristico per le sue stradine a labirinto in salita, che si snoda lungo Darro che è il fiume che scorre lungo le mura della famosa Alhambra che è l’attrazione n.1 di Granada.
Dal lato opposto delle mura c’è un altro quartiere che si chiama Realejo che era anche esso un ex quartiere ebraico e dove adesso ci sono un sacco di simpatiche botteghe e baretti.
Il quartiere di Albaicin parte dalla piazza che si trova alla congiunzione fra la Gran Via e la via Rejes Catolicos. L’incontro fra le due strade (che sono belle lunghe) è la piazza Isabella la cattolica dove sta la grande statua omonima.
Da questa piazza partono dei tour gratuiti ogni mattina, (giacca e ombrello viola) così come un po’ più sopra, nella Plaza Nueva (proprio l’inizio della passeggiata del Darro) partono altri tour gratuiti (giacca e ombrello verdi) oltre ad una specie di trenino su gomma che vi porta in giro per le parti turistiche.
Le guide che hanno un ombrello viola (Feel the city) fanno tour a piedi, gratuiti solo al mattino, (a pagamento al pomeriggio). Le guide con ombrello verde (Granada City Tours) fanno tour gratuiti sempre. Vanno prenotati presso i loro uffici in Plaza Nueva o all’inizio della suddetta via del Darro al n.3.
Le guide dei tour gratis vi portano in giro senza un costo fisso, ma vi spiegano subito e chiaramente che si aspettano che alla fine diate loro una mancia regolandovi in base al vostro livello di soddisfazione.
E’ una formula vincente che si sta affermando in tutta Europa. Noi diamo normalmente 10 euro a testa, ma qualcuno ne dà anche solo 5. Poi dipende anche dalla durata del tour e dalla bravura della guida.
Le guide sono tutte guide autorizzate, ma ricordate che non prendono loro tutti i soldi che verserete perché lavorano a percentuale anche sulle mance ricevute (una parte va a loro ed una parte all’agenzia che li organizza).
Flamenco
Il flamenco nasce in Andalusia ed ha diverse scuole di pensiero: una classica seriosa ed una più sorridente ed allegra che è nata proprio nelle grotte del Sacromonte dell’Albaicin.
Secondo me , potendo spendere qualche soldino per uno spettacolo che vi riempie la serata, vanno visti entrambi. Troverete spettacoli in ogni città. Noi li abbiamo visti entrambi a Granada.
Consiglio di vedere lo spettacolo “classico” a La casa del Flamenco ( 18 euro) che sta in una traversina della Plaza Nueva (Cuesta de Gomerez 11, spettacoli alle 19,30 ed alle 21,30). Per quello “allegro” consiglio di prenotare lo spettacolo presso l’agenzia Granada City Tours (quella degli ombrelli verdi, in via del Darro,n.3, dove vi faranno anche lo sconto da 28 a 25 euro) e che si tiene nella Zambra di Maria la Canastera nel quartiere del Sacromonte.
Questo locale/ristorante è molto conosciuto a Granada ed è una vera e propria macchina di flamenco per turisti, ma lo spettacolo è collaudatissimo, fatto molto bene con tanti ballerini diversi che si alternano e vale la pena di spenderci i soldi. Dovendo sceglierne uno solo, meglio questo.
Si svolge alle 22,00 ed è incluso il trasporto in bus privato da e per l’hotel, un giretto panoramico dopo lo spettacolo e una bibita a scelta.
A Le Chien Andaluz sempre nella stessa stradina del Darro lo spettacolo costa solo 8 euro, ma il locale è una grotta stretta ed affollata per cui non si vedono bene i piedi della ballerina, cosa la più interessante e fondamentale del ballo.
Cosa abbiamo visto a Granada
Di solito non descrivo troppo le cose che vediamo, faccio solo un elenco, magari un commento e le istruzioni per l’uso. I dettagli trovateveli sul web.
1) L’alhambra. I biglietti si devono prenotare on line. Non fatevi fregare dai siti internet “trappola” che propongono biglietti, ma in realtà vendono tour guidati carissimi. On line si trova il sito che vende i biglietti che costano 15,40 euro o 10,40 scontati per giovani e ultra 65enni. Comprateli qui: http://www.ticketmaster.es/en/tickets-family/alhambra-general/2/
Quando li comprerete vi chiederanno a che ora volete entrare nei palazzi Nazaries. Scegliete un orario attorno alle 10, non prima perché già dovrete arrivare all’Alhambra e ci vogliono 15-20 minuti di bus, poi dovete fare la fila per entrare, poi camminare 15 minuti svelti per arrivare ai palazzi Nazaries che sono la parte più bella. Dopo i palazzi, vedrete il resto con la massima calma. La visita dell’alhambra dure almeno tre ore. Attenzione! Anche se avete comprato i biglietti on line dovrete riceverli materialmente alla cassa. Oppureli dovete ritirare, il giorno prima, presso la “libreria dell’alhambra” in via Rejes Catolicos. Deve ritirarli per forza la persona che li ha prenotati con un documento e la carta di credito che ha usato per comprarli. Attenzione: se avete avuto uno sconto, inutile andare alla libreria! potete ritirarli solo alla cassa. Che cosa complicata! Ma è così e basta! Per arrivare all’alhambra prendete il bus piccolino C3 (1,20 euro) che parte dietro la statua di Isabella e va su per le stradine del Realejo fino all’ingresso-biglietteria dove ricordatevi che c’è fila a tutte le ore tutto l’anno.
2) La cattedrale. E’ una cosa incredibile! Non potete perderla. Prendete un’audioguida e ascoltate tutte le spiegazioni. Ingresso,se non sbaglio, 5 euro con audio guida inclusa.
3) Tour di Granada con la Granada City Tours al pomeriggio alle 17 dalla Plaza Nueva (ombrello e giubbino verde) due ore e mezza in giro a vedere cose molto interessanti. Gratis con la solita mancia.
4) Sono belli anche i bagni arabi dell’emiro dell’alcazar, aperti fino alle 20,45 di sera.
5) Nel recinto della cattedrale vedrete la Madrassa (scuola coranica) con tour guidato ogni 15 minuti.
6) Non posso esimermi dal nominare il Hammam, ovvero il bagno turco antico di Granada che è aperto al pubblico e funzionante. Costa una botta (almeno 25 euro), ma portatevi il costume da bagno ed andateci di sera per godere di una esperienza unica ed indimenticabile di profumi, aromi e relax in un ambiente veramente particolare. Verificate se occorre prenotare, perché a volte sono pieni.
7) Se siete ebrei, o vi interessano le cose ebraiche, sulla via Pavaneras, dietro la statua di Isabella, in un vicoletto a sinistra segnalato da vari cartelli, c’è il “Centro de la Memoria Sefardì “di Granata. In una casa privata hanno realizzato un piccolo museo ebraico e costa 5 euro a persona. Interessante solo per chi, come me è un ebreo sefardita.
Dove abbiamo mangiato
C’è voluto un po’ per capire cosa mangiare e dove. La prima sera abbiamo mangiato in un buon ristorantino che si chiama la Vinoteca a 30 metri dall’Hotel. Eravamo morti di fame e non siamo andati molto per il sottile sul come ordinare. Errore. Tutti i ristorantini e taperie o bar offrono un pranzo a prezzo fisso. Scegliete sempre quello perché i piatti singoli costano una botta.
Il giorno dopo, avendo fatto una abbondantissima colazione, all’ora di pranzo, abbiamo preso solo una birra con tapas in un locale che si chiama i 6…qualcosa….che si trova a destra sulla via Pavaneras , salendo 80 metri dietro la statua di isabella. Per solo due euro ti danno una bella birra e tre piattini di antipasti (tapas) ottimi e che valgono un mezzo pranzo! La sera ci siamo anche tornati a cena con menù a prezzo fisso a 9 euro. Primo, secondo, dolce, vino, ecc. Ottimo tutto
Panetterie e pasticcerie varie sono tutte discrete. I baretti sceglieteveli a gusto vostro. Con le bevande vi offrono gratis le Tapas (gli antipastini) però solo a Granada e nemmeno dappertutto.
CordoVa
Vale un giorno e non di più.
A Cordoba di interessante da vedere, in pratica, ci sono poche cose. Per cui prevedete massimo un giorno e poi andatevene senza rimpianti.
1) La mezquita. Questo è un sito assolutamente imperdibile! E’ una immensa ex moschea che poteva contenere oltre 50.000 persone! Assolutamente da visitare con un’audioguida, se non con una guida in carne ed ossa se riuscite ad entrare in un gruppo e ne dividete il costo.
2) La Juderia, l’ex quartiere ex ebraico, dove di ebraico c’è in pratica solo una piccola sinagoga diroccata.
3) Poi stradine strette che vanno su e giù attorno alla Mezquita che però, gira e rigira, sono sempre quelle 10 strade e dopo che ci hai girato per due ore cominci a seccarti di girare in tondo.
4) Passeggiata fino al ponte romano sul fiume e ritorno,e poi tanto “in giro in giro”, per stradine varie
Dove abbiamo mangiato
Imperdibile, perché è un rito, la frittata di patate (tortilla de patatas) della Taperia da Santos a fianco alla mezquita. Buone anche le altre cose che offre. C’è folla, ma se andate a Cordoba dovete poter dire che avete assaggiato la tortilla di questo posto! Bar e baretti in quantità offrono di tutto e di più. A Cordoba, come a Siviglia, le tapas dei bar si pagano a parte dalle bevande. Ci sono anche pizzerie e ristoranti italiani, ovviamente da evitare, altrimenti che siete venuti a fare in Andalusia?
La sera abbiamo mangiato malissimo cascando, per fame, in una specie di fast food di pollo di cui non ricordo nemmeno il nome e non voglio nemmeno ricordarlo.
Siviglia
Vale due giorni almeno, diciamo tre, ma non molti di più.
Da vedere ci sono parecchie cose… Le migliori sono attorno o vicino alla cattedrale e nel l’ex quartiere ebraico. Lasciatemi dire una cosa sull’ex quartiere ebraico di Siviglia.
Se avete letto altri miei blog, saprete che ho girato parecchio e mai, dico mai, mi è capitato di perdermi e sperdermi come nel labirinto delle stradine di questo quartiere. Di solito sono un piccione viaggiatore e mi muovo con sicurezza, specialmente quando ho una mappa in mano, ma questa volta, anche con la mappa avrò sbagliato strada almeno 10 volte in due giorni e solo chiedendo aiuto a qualcuno del posto riuscivamo ad arrivare dove eravamo diretti, molto più spesso invece ci trovavamo nel punto opposto del quartiere rispetto a dove eravamo intenzionati ad andare. Dire che questo quartiere è un labirinto è dire poco. E’ un dedalo di viuzze strette e contorte in salita e discesa. Avventuratevi tranquillamente con la vostra mappa alla mano e, se non sapete dove siete o se credete di saperlo, chiedete comunque a qualcuno che non sia un turista. Prendete sempre come riferimento la Cattedrale perché tutto più o meno ruota lì attorno.
L’attrazione n.1 di Siviglia, per me, resta la Cattedrale con il suo enorme campanile (ex minareto) la Giralda, sulla quale ansimando salirete 40 rampe per vedere il panorama della città. Dentro la cattedrale non vi dico cosa troverete. Non ci sono parole. Prendete una audio guida perché altrimenti non saprete che cosa state guardando. Orari 11-15,30 o 17 a seconda dei giorni. Domenica solo 14-18.
La n.2, (e non la n.1) fra le attrazioni di Siviglia è l’Alcazar (palazzo reale arabo-cristiano) perché se avete visto l’Alhambra di Granada, l’alcazar di Siviglia, benché bello ed interessante, vi sembrerà uno chalet. Però non potete mancarlo. Non andateci da soli, ma scegliete una guida anche se parla in spagnolo, che con un po’ di sforzo si capisce. Troverete le guide che vi aspettano per catturarvi mentre fate la fila per i biglietti. Chiedono 5 euro a persona e fanno gruppi di una ventina di persone pescate a caso nella fila per i biglietti. Importante…. con la guida, si salta la fila per i biglietti che di solito dura almeno una mezzora! la cosa, specialmente d’estate, è un bel vantaggio dato il caldo.
Altrimenti prenotate presso una agenzia a 15 euro a persona.
La Feel The City, giacca viola, che fa i tour gratis nella città al mattino, li fa a 15 euro all’ alcazar al pomeriggio. Noi abbiamo preso quello con una ottima guida che si chiamava Davini.
Anche in questo caso, queste guide guadagnano pochissimo. Una vostra mancia extra li aiuterà parecchio.
La n.3, compresa nel biglietto della cattedrale, è la chiesa del Divino Salvador. Imperdibile assolutamente! Uscendo dal giardino della cattedrale, andate sempre dritto 500 metri e la trovate. Sarà una sorpresa incredibile vedere cosa c’è dentro! Oltre a tutto il resto, c’è anche da vedere una cappelletta alla quale non si può accedere dalla chiesa. Ci si arriva invece a sinistra dell’ingresso principale passando sotto un piccolo arco che da in un patio. Non perdetevela! Andate lì a vedere il tallone della statua del Cristo che viene baciato da tutti i fedeli.
n.4 Chiesa dell’Annunciazione nella parte alta del quartiere ebraico in piazza de la Encarnacion. Con notevolissime statue di santi e rito del baciamano alla statua di Gesù.
Dove abbiamo mangiato
Dopo la colazione supermagagalattica dell’Hotel Al Andalus, non ci veniva nemmeno in mente di pranzare per cui, consigliati da una guida turistica locale, siamo andati due volte a cena da Alvaro, in via Mateos Gago a 80 metri dall’alcazar. E’ un posto più per sivigliani che per turisti e vi consiglio di ordinare le tapas dette Pringà. Sono dei piccoli panini scaldati alla piastra con dentro un qualcosa di molto gustoso. Non vi dico cosa c’è dentro perché non lo so bene nemmeno io, ma è certamente a base di carni varie tritate.
Se vi piace il pesce prendete una tapa bacalao, che pure è buonissima. Chiedete da bere un bicchierino di vino de naranja (un vino dolce alla arancia che fa solo Armando) o il vino rosso freddo della casa.
Parlando in generale, il prosciutto crudo iberico, tanto decantato, sarà anche buono, ma è spaventosamente caro (anche 200 euro al kilo nei ristoranti) mentre quello che vi danno nelle tapas è una specie di prosciutto di basso livello, tagliato un po’ grosso, salato e stopposo. Per noi che conosciamo il prosciutto SanDaniele o il culatello… direi si può evitare. Il salame invece è discreto. Altri tipi di tapas non abbiamo avuto il coraggio di assaggiarle perché non si capiva dal “titolo” che cosa ci stava dentro.
Assaggiate i churros. Li trovate nei bar e sono delle zeppole fritte fatte a nastro, dritto o piegato ad anello, spese o sottili, che si mangiano spugnandole nella cioccolata calda.
Vi regaleranno 2000 punti di colesterolo, ma anche uno sballo glicemico celestiale.
Dopo essere stati a cena entrambe le sere da Alvaro, siamo rientrati apposta nel labirinto delle stradine arrivando dietro la chiesa del Divino Salvador dove, nella strada delle scarpe (tutti i negozi vendono scarpe), c’è il caffè Comercio che ti frigge in diretta i “churros a metro” e te li serve con la cioccolata calda e l’accoppiata è una cosa imperdibile. Da notare che a Granada con il vino o la birra le tapas ve le regalano, a Cordoba e Siviglia le dovete pagare.