Giro dell’Islanda, terra degli elfi

The Ring Road in una settimana
Scritto da: micia&micio
giro dell'islanda, terra degli elfi
Partenza il: 05/09/2015
Ritorno il: 12/09/2015
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
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Sabato

Partiamo da Milano Malpensa io e il mio fidanzato alle ore 22.25 con la compagnia aerea islandese WOW air. Senza scali, in quattro ore, raggiungiamo Keflavik, l’aeroporto internazionale dell’Islanda, distante circa 50 km dalla Capitale. Il prezzo del biglietto aereo è costoso, ma prenotando con largo anticipo ,(circa 5 mesi prima), e non in altissima stagione, siamo rimasti dentro a un budget piuttosto accettabile per gli standard islandesi.

Alle ore 02.35 italiane , 00.35 locali, atterriamo, e ci dirigiamo verso l’uscita dell’aeroporto dove ci attende l’operatore della Sixt ,ditta con cui abbiamo noleggiato l’auto, che ci porta nel loro ufficio amministrativo, distante circa 700 mt dall’aeroporto.

Dopo il disbrigo delle pratiche, e la consegna dell’auto, un Opel Corsa bianca, ci dirigiamo verso l’hotel. Vista l’ora tarda, la scelta è ricaduta su un bed end breakfast a 5 minuti di macchina dall’aeroporto, in una zona che, durante la guerra fredda, fu zona militare americana, ma che ora è stata trasformata in zona residenziale e ricettiva. In effetti il nostro hotel da un punto di vista architettonico era palesemente un ex caserma, comunque pulito e camere confortevoli. In totale abbiamo pagato, tra volo e noleggio auto 620 euro a testa.

Domenica 06 settembre: CIRCOLO D’ORO

Dopo qualche ora di sonno, ci alziamo, facciamo colazione in albergo ( compresa nel prezzo) e finalmente partiamo alla volta dell’ Islanda! Prima tappa, quella di rito: il famosissimo Circolo D’Oro. Ci dirigiamo verso Pingvellir e incominciamo così con un assaggio della Ring Road, passando dalla periferia di Reykiavik. Arriviamo a destinazione accolti da una pioggia sottile e nebbia, il tempo sarà cosi’ per tutta la vacanza: pioggia e nebbia alternata a brevi ma intensi momenti di sole. La temperatura comunque non è bassissima, si aggira intorno ai 10 gradi,il vento però è piuttosto freddo.

Passeggiamo per il parco che vanta una splendida posizione naturale, dentro un enorme frattura causata dalla separazione di due zolle tettoniche,quella nord americana e quella euroasiatica. Visitiamo il primissimo parlamento europeo in un’atmosfera da “Signore degli anelli”. Il paesaggio è davvero stupendo, la nebbia lo rende ancora piu’ “fantasy” , e vediamo la nostra prima cascata islandese, bellissima, ma niente in confronto a quello che ci aspetterà poi nei giorni successivi della nostra vacanza.

Dopo un paio d’ore ci dirigiamo a Geysir, seconda tappa del Circolo D’Oro e forse la piu’ famosa, infatti il posto è affollato di turisti, ma meritevole. Il terreno è zeppo di buche ribollenti, fino ad arrivare a Strokkur il geyser ancora attivo che spruzza anche fino a trenta metri. Foto di rito con particolare attenzione a non stare contro vento ;). Pranziamo qui, con una buonissima zuppa. Nel pomeriggio direzione cascate di Gullfoss dove ci attende uno spettacolo della natura, una cascata imponente all’interno di un maestoso canyon, peccato per la pioggia, sicuramente vederla con il sole sarebbe stato ancora più strepitoso! Dopo aver goduto di questa meraviglia della natura ci rimettiamo in macchina: ci attendono circa tre ore per arrivare al cottage in cui abbiamo prenotato, sulla penisola di Snaefellsnes, nell’estremo ovest dell’ Islanda. Il viaggio tra pecore, cavalli e fiordi è notevole, attraversiamo anche un piccolo tunnel sott’acqua per raggiungere la penisola e alle ore 19.00 circa eccoci a Hogard. Il tempo è sempre piovoso e freddino ma il posto è un incanto, piccoli cottage di legno, uno per cliente,proprio di fronte al mare con alle spalle il vulcano. Peccato però che noi non vediamo praticamente nulla per via della nebbia . I cottage sono piccolissimi ma davvero accoglienti, nuovi e caldi, ci sta giusto il letto, una piccola scrivania e il bagno con doccia. La cucina è in comune e per cena ci prepariamo una delle minestre liofilizzate che abbiamo portato dall’Italia anche per attutire un po’ la spesa della vacanza. Dopo cena , ci riposiamo nel nostro cottage caldo sotto una leggera pioggerella.

Lunedì 07 settembre: PENISOLA DI SNAEFELLSNES

Il giorno dopo la nebbia sembra proprio non volersene andare così come la pioggia. Facciamo colazione, e partiamo alla scoperta della penisola di Snaefellsnes, famosa anche perchè il vulcano che vi risiede ha ispirato Jules Verne per il romanzo “Viaggio al centro della terrra”. Il paesaggio è davvero surreale, ancor di piu’ con la nebbia, il terreno è fatto di colate laviche ricoperte da muschio verde smeraldo. Sarebbe davvero bello poter vedere il vulcano ma la nebbia è fitta e non lo scorgiamo nemmeno. Facciamo tappa a Arnarstapi dove davanti alla costa s’innalza un monumento di pietra che raffigura un enorme troll, lo spirito guardiamo della penisola. La foto con lui è d’obbligo. Ci dirigiamo poi sulla costa all’estremo ovest e ci godiamo lo spettacolo gotico: faro, mare in tempesta e scoglio lavico che assomiglia ad un castello immerso nella nebbia. Visto la giornata fredda e piovosa non ci possiamo dilungare oltremodo e decidiamo di dirigerci subito verso il nord ovest dell’isola. Pranziamo a Borgarnes e ci dirigiamo verso la penisola di Vatnsnes, dove risiede una delle piu’ popolose colonie di foche dell’Islanda. In realta’ di foche ne vediamo poche, ma è sempre una grande emozione vedere animali che normalmente non vedi in libertà, inoltre la baia è bellissima, e i pochi turisti danno una sensazione di pace, ci riposiamo un pochino sull’erba anche se bagnata, noi e le pecore.

Abbandoniamo la penisola e ci dirigiamo a Blonduos dove abbiamo prenotato la guest house per la notte che raggiungiamo dopo un’oretta di auto. La troviamo abbastanza in fretta , perche’ il paese è pittosto piccolo, adagiato sulla foce di un fiume. Ceniamo nel ristorante della guesthouse con insalata e pesce locale, in questo caso, pesce gatto.

Martedì 08 settembre: HUSAVIK- GODAFOSS-LAGO DI MYVATN

Ci svegliamo all’alba, l’intento è quello di raggiungere in tempo Husavik, capitale mondiale del Whale watching, ossia dell’avvistamento delle balene. Blonduos dista circa 200 km, e ci mettiamo in marcia di buon ora. Raggiungiamo dapprima Akureyri che è la seconda citta’ per grandezza dell’Islanda dopo Reykiavik e qui facciamo rifornimento di benzina e colazione. Dopo altri 100 km, attraversando un paesaggio mozzafiato, giungiamo a Husavik giusto in tempo per acquistare i biglietti della compagnia predisposta al Whale Watching (sempre decisamente cari circa 58 euro a testa!) e salpiamo con la speranza di vedere almeno qualche esemplare, visto che settembre appena iniziato porta a pensare che le balene siano gia’ migrate in mari piu’ caldi. Invece dopo un’oretta di navigazione avvistiamo da lontano i primi spruzzi… l’emozione è tanta così come le foto che scattano a volonta’. Dopo circa tre ore di balneazione con avvistamento di tre o quattro megattere ci riportano verso riva, con cioccolata calda e ciambella finale offerta dall’equipaggio.

Da Husavik ci dirigiamo poi verso il lago di Myvatn, ma prima sostiamo a Godafoss, visto che è di strada, e ammiriamo la maestosa cascata, immortalata in tante nostro foto e ora anche appesa in salotto in cornice!

Da Godafoss raggiungiamo il lago di Myvatn, anche lui spettacolare, atmosfera davvero lunare, con crateri fumosi e laghetti in ogni dove e dopo averlo circumnavigato un po’ per ammirarlo in tutto il suo splendore, cerchiamo le famose terme vulcaniche del lago e qui ci passiamo un bel paio d’ore in pieno relax.

Per il pernottamento raggiungiamo una carinissima ghesthousen posta di fronte ad un laghetto, in mezzo ad una radura e ceniamo con il menu’ della casa, zuppa di pesce e torta al cioccolato.

Mercoledì 09 settembre: FIORDI ORIENTALI

L’indomani colazione in ghesthouse e partenza alla volta dei fiordi orientali. La mattinata è dedicata al raggiungimento di Egilsstadir, importante centro industriale all’interno dell’Islanda nord orientale, una full immersion nella ring road quindi, con pecore, nuvole che sembrano si possano toccare, tappeti lavaci, e il tempo che cambia ogni 10 minuti, alternando pioggia con bellissimi e attesissimi sprazzi di sole. A Egilsstadir, facciamo rifornimento, compriamo il pranzo nel discount islandese per eccellenza (quello col maialino) , e ci dirigiamo verso borgarfjodur, con l’obiettivo di ammirare la piu’popolosa colonia di pulcinelle di mare o così almeno pensavamo, visto che arrivati sul posto ,di puffin nemmeno l’ombra, pare siano gia’ tutti migrati verso altri luoghi..grr.. ci consoliamo con le foto alla casa piu’ pelosa dell’Islanda, un cottage tutto ricoperto di erba di proprieta’ privata ma molto fotografato dai turisti

Nel pomeriggio tappa a seyoisfjordur, il fiordo dove attraccano le navi che raggiungono l’isola via mare dalla Danimarca. Ci attende un pesino molto bohemien con villette colorate e botteghe artigianali. Ci regaliamo una bella tazza di cioccolata calda, visto il clima sempre uggioso, e un po’ di relax in un locale davanti al fiordo.

Riprendiamo poi il cammino per dirigerci verso djupivogur, fiordo dove abbiamo prenotato la ghesthouse, non senza prima imbatterci in una nebbia fittissima degna di un film di Tolkien in mezzo ad una deserta stradina secondaria sterrata, ma alla fine raggiungiamo la destinazione. Ceniamo nella cucina comune della casa e dopo una breve e fresca passeggiata serale nel porto del fiordo, ci apprestiamo a passare la notte.

Giovedì 10 Settembre: JOKULSARLON-GHIACCIAIO DI VATNAJOKULL

Ci alziamo di buon mattino e dopo colazione lasciamo il fiordo e ci dirigiamo alla volta di Vatnajokull, la calotta glaciale piu’ ampia di Europa, dove abbiamo prenotato un’escursione sul ghiacciaio. Durante il tragitto sulla ring road facciamo una prima tappa a Hof per rifornimento carburante e cibarie varie e successivamente a Jokulsarlon dove la sosta è obbligata, perche’ proprio dalla strada o poco piu’ in dentro, si possono ammirare favolosi iceberg di un azzurro etereo che fluttuano nella laguna insieme a decine di foche. Non si vorrebbe mai smettere di fotografare questa meraviglia, il ghicciaio però ci attende e raggiungiamo Vatnajokull. All’una circa del pomeriggio, cerchiamo l’agenzia e apprendiamo che la partenza per l’escursione è fissata alle ore 15.00 e che durera’ circa tre ore, o almeno così ci dicono. Considerate così le due ore di tempo, dopo un veloce panino in macchina, decidiamo di passeggiare per il parco nazionale poco distante, che è uno dei piu’ grandi di Islanda, immerso nel verde, con una serie di cascate bellissime che ammiriamo sotto l’immancabile pioggerella. All’ora prestabilita, raggiungiamo il punto di ritrovo dove guide dell’agenzia ci forniscono di ramponi e piccozza, e poi partiamo alla volta del ghiacciaio. Qui in realta’ per me e il mio fidanzato, ci attende una delusione, ci aspettavamo infatti qualcosa di decisamente piu’ avventuroso, delle tre ore e mezza preventivate abbiamo fatto solo un’ora e mezza di semplice camminata sul ghiaccio che chiunque, a nostro avviso, avrebbe potuto fare anche da solo. Per cui per la cifra spesa non è valsa sicuramente la pena.

Da qui poi partiamo per raggiungere la sistemazione per la notte, a kirkjubaejaeklaustur. La ghesthouse si presenta davvero molto carina con una serie di piccoli cottage di legno a ridosso delle montagne e con di fronte l’oceano. Raggiungiamo la nostra camera, e ceniamo nel ristorante della ghesthouse.

Venerdì 11 Settembre: SGOKAR-REYKJAVIK

L’indomani ci dirigiamo alla volta di Reykjavik, apprestandoci così a “chiudere” la ring road dopo sei giorni intenssissimi di viaggio. Facciamo però prima una tappa alla cascata di Skogar, che si trova proprio lungo la strada principale ed è una delle piu’ spettacolari dell’Islanda dopo quella di Godafoss e di Gullfoss per la maestosita’ del salto. Avendo un po’ di tempo decidiamo di seguirne il corso lungo il sentiero che parte dal piazzale principale e che se si prosegue fino alla fine porta al ghiacciaio e a i resti della eruzione del famosissimo vulcano dal nome impronunciabile e che pare fumi ancora oggi. Noi ovviamente non raggiungiamo la cima perché è una camminata di molte ore e dopo un paio cominciamo la discesa e raggiungiamo l’auto nel piazzale.

Verso le 16.00 raggiungiamo la capitale. Prima dell’esplorazione cittadina, ci dirigiamo verso la nostra sistemazione notturna, una gesthhouse in periferia, a circa 10 min di macchina da Reykiavik, scelta per l’economicita’ rispetto a tutte le altre soluzioni visionate su booking.com. All’arrivo in ghest house però ci accorgiamo del motivo per cui la soluzione non è dispendiosa, si tratta infatti di una camera all’interno di un appartamento abitato da due coniugi su i 60 anni. Dopo un iniziale imbarazzo, ci adeguiamo a questa soluzione, anche perché l’appartamento è pulito e poi pare proprio sia un’usanza dei cittadini di reykiavik affittare una camera ai turisti a prezzo vantaggioso, così loro guadagnano anche un po’.

Ci sistemiamo e usciamo a visitare la citta’. Parcheggiamo in centro e subito ci pare chiaro che Reykiavk è ben lontana da cio’ che noi intendiamo per capitale, è semmai un grande paese, con un centro relativamente piccolo, un porto e la famosa chiesa di Hallgrimskirkja simbolo della nordica citta’. Ci addentriamo nella via principale,facciamo il giro shopping nei vari negozi di souvenirs, visitiamo la chiesa che si trova alla fine della via e decidiamo di cenare in una steakhouse in zona, prezzi sempre “esagerati” ma rientra nel “credo” della vacanza. Terminiamo la serata in una birreria e assaporiamo un piccolo pezzo della movida islandese, poi nanna dai nostri padroni di casa.

Sabato 12 Settembre: REYKJAVIK

L’ultimo giorno ci alziamo verso le otto e ci dirigiamo nuovamente verso il centro di Reykiavik visto che il volo è alle tre e mezza, e quindi abbiamo ancora una mezza giornata da trascorrere in citta’. Dopo una costosissima colazione (7 euro a testa per cappuccino e briosch) decidiamo di andare a visitare il famoso e unico al mondo museo phallologico islandese… sì proprio un museo del pene! Con una serie di peni di qualsiasi tipo di animali in formalina o essiccati, manca solo quello umano per ora, ma sono gia’ previste donazioni… Dopo cio’ possiamo abbandonare la capitale e di dirigiamo verso Keflavik per l’ultimo pezzo della ring road. Restituiamo l’auto ce ci ha accompagnato in questa bellissima esperienza e ci dirigiamo all’aeroporto. Qua abbiamo l’ultima sorpresa del viaggio perche’ con noi sull’aereo c’è’ anche Fabio Volo e la sua famiglia.

Salutiamo dall’alto questa magnifica isola che ci ha regalato parecchie emozioni tra cascate, vulcani, iceberg, balene e foche, un paesaggio da noi così lontano ma così bello, surreale, dove non sarebbe nemmeno stato strano incontrare qualche elfo o le loro case, anche se in realta’, se aguzzi bene gli occhi, li puoi vedere….a buon intenditor…;)

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