Le città imperiali del Marocco
Arriviamo a tarda sera e decidiamo di cenare nel Riad, che gode di una vista panoramica sulla medina medievale di Fez, la più antica e meglio conservata delle città arabe. La mattina seguente dopo la colazione locale (squisito il pane, le marmellate ed il the alla menta) ci uniamo ad alcuni turisti spagnoli, anche loro ospiti del Riad, per visitare – accompagnati dalla guida locale, un simpatico signore sposato con una spagnola – la medina: scuola coranica, concerie, souk, moschea e l’immancabile pranzo nel ristorante tipico (costo a persona circa 8 euro).
Il clima è piacevole, a tratti caldo, e siamo fortunati perché il sole ci accompagnerà praticamente per tutta la nostra permanenza in Marocco (gennaio in genere è il mese più piovoso).
La mattina del giorno 8 si riparte alla volta di Meknes, la Versailles marocchina, fondata da Moulai Ismail, primo re del Marocco moderno.
Lo spostamento fra le città lo facciamo in treno: costa poco ed è efficiente e puntuale.
Arrivati in stazione, veniamo intercettati dai tassisti locali che per circa 35 euro si offrono di portarci a visitare il sito di Volubilis e la cittadina di Moulai Idriss, prima di tornare a Meknes.
La visita della città, accompagnati dall’immancabile guida locale (costo 10 euro) si rivela un giro per negozi, mentre a sera un calesse (costo 10 euro) ci porta in giro per i palazzi del primo re del Marocco e del suo mausoleo.
Anche stavolta dormiamo in un bellissimo riad, molto centrale, in puro stile locale (costo 30 euro).
L’indomani mattina si parte (sempre in treno) per Marrakech, la più famosa località turistica del Marocco: non ci piace moltissimo, e comprendiamo subito che qui il turista è visto come il classico “pollo da spennare”; un abitante del luogo, approfittando del nostro disorientamento nel labirinto della medina dove si trova il nostro riad, ci spilla 200 dirham (circa 20 euro) per riportarci a casa.
A parte i classici palazzi e giardini, tipico della città è la grande piazza centrale, dove si tengono spettacoli notturni per tutti i gusti (venditori, cibo di strada, ballerine, incantatori di serpenti, etc.).
Muoversi per le strade è un incubo con le motorette che sfrecciano in ogni dove e francamente rimpiangiamo le più tranquille Fez e Meknes.
Per chi ha più tempo di noi, da Marrakech partono le escursioni per il Sahara (durata minima due giorni e una notte, costo medio 100 euro a testa).
Next step Casablanca, la capitale economica del paese, città decisamente più moderna ed europea, con un bellissimo viale sull’oceano e l’imponente moschea voluta dal re Hassan secondo; ceniamo nel locale di un simpatico signore marocchino, sposato con una veneta.
L’ultima tappa del nostro viaggio, e la nostra preferita in assoluto, è Rabat, la capitale del paese: forse meno tipica delle altre, ma città molto vivibile e con ritmi simili a quelli di una metropoli europea.
La medina è molto più raccolta e tranquilla, e si gira molto serenamente anche la notte.
Gli abitanti sono estremamente gentili ed ospitali e ti vengono in aiuto, senza contare che i commercianti non hanno i modi insistenti dei loro colleghi di altre città: notevole la parte della città che affaccia sull’oceano.
A differenza di Casablanca dove dormiamo in hotel (prezzo 60 euro), anche a Rabat la scelta per l’alloggio cade su un riad della medina, dove ci troviamo molto bene (costo 50 euro).
Raggiungiamo il piccolo aeroporto della capitale in taxi (volendo c’è anche un autobus dalla stazione), dove ci armiamo di santa pazienza per i rigidi controlli che precedono la partenza.
Una bella esperienza, che ci ha permesso di assaporare un bel pezzo di Africa e del mondo arabo, senza essere vincolati ai classici tour organizzati.
Fattibilissimo, naturalmente nel rispetto delle leggi ed usanze del luogo.