Il magico Rajasthan
Io e la mia compagna ed una coppia di amici siamo dei viaggiatori incalliti, come un po’ tutti in questo sito, e quando decidiamo di partire preferiamo sempre il buon vecchio “fai da te” ai costosi e monotoni tour operator.
Decidiamo di acquistare un volo per l’India effettuato da Alitalia/Ethiad (se acquistate con 5/6 mesi di anticipo potrete trovare prezzi molto vantaggiosi).
Per l’India però il discorso “fai da te” cambia, diventa utile affidarsi a chi il luogo lo conosce, chi sa muoversi, qualcuno che può guidarti. Resta comunque la ferrea volontà di NON affidarsi a grandi tour, quindi decidiamo di cercare un’agenzia locale. In India è molto utilizzato il “driver”, ovvero un autista/guida che ti accompagna per tutto il viaggio dall’arrivo in aeroporto alla partenza per tornare in Italia, ti consiglia e ti aiuta dove necessario. E’ il modo migliore, a mio modesto parere, di affrontare un viaggio del genere (i mezzi pubblici in India non considerateli e di affittarvi l’auto non se ne parla se tenete alla vostra vita, credetemi, non sto esagerando).
Come fare a scegliere la giusta agenzia? Grazie ad un’attenta ricerca ed a questo magnifico forum (a proposito, Cristina grazie mille!) siamo riusciti a trovare la Diana tours & travels di New Delhi. Oltre ad averci proposto un ottimo prezzo si è rivelato un vero e proprio colpo di fortuna! La titolare, Harriethe, si è sin da subito mostrata gentile, competente e pronta a rispondere a tutte le nostre esigenze. Decidiamo di optare per un tour classico del Rajasthan (la parte più bella da visitare se andate per la prima volta in India) della durata di 15 giorni e 14 notti. Gli spostamenti, non troppo pesanti in quanto ben divisi, avvengono con l’auto.
Il nostro viaggio inizia a Delhi
Dopo aver fatto rifornimento di antizanzare e farmaci intestinali (rivelatisi alla fine solo uno spreco di soldi) siamo pronti a cominciare Non appena arrivati in aeroporto ci aspetta all’uscita Ishrar Khan, titolare dell’agenzia nonchè nostro driver. Se dopo questo Diario di viaggio doveste decidere di affidarvi a questa agenzia chiedete di lui. E’ un uomo con la U maiuscola! Gentile, sensibile e con una gran cura verso il “goffo” turista occidentale. Potrei stare qui ad elogiarlo, e si meriterebbe ogni parola, ma posso racchiudere il tutto in una semplice frase: fidatevi di lui come fosse il vostro miglior amico! Magari a fine viaggio lo diventerà davvero, come fortunatamente è capitato a noi. E’ molto tardi quindi andiamo direttamente in albergo per andarci a fare una bella dormita e ripartire il giorno dopo carichi come molle. Il Jet lag c’è ma non disturba più di tanto (il fuso orario con l’India è di 4 ore e mezza).
La mattina successiva non appena usciamo dall’albergo veniamo investiti da rumori assordanti, un continuo suonare di clacson e gente che corre ovunque, macchine, motorini ed animali. Puntualissimo troviamo il nostro driver che ci porta tutto il giorno in giro per Delhi a visitare i posti più affascinanti ed interessanti (volontariamente non mi soffermerò molto sui luoghi visitati, quelli potete tranquillamente concordarli con Ishrar o cercarli nella vostra guida cartacea). Dopo una giornata stancante e bellissima andiamo a cena e poi albergo.
Il 2° giorno partiamo subito per Mandawa famosa città ricca di haveli (le vecchi case dei ricchi mercanti Indiani, ormai in disuso). Durante il tragitto effettuiamo 2/3 soste per toccare con mano la vita che svolgo quotidianamente gli indiani. Questa è una delle cose che adoro e che ha reso il nostro tour indimenticabile, vivere come la gente del luogo…difficilmente o mai i grandi tour possono offrirti questa possibilità. Ci fermiamo in un mercato, acquistiamo della frutta, passeggiamo tra la gente, tutti ci guardano questo è chiaro, ma non in maniera fastidiosa o aggressiva, sono semplicemente stupiti ed incuriositi nel vedere 4 uomini bianchi in quel mercatino apparentemente senza molta importanza. Ripartiamo direzione Mandawa ma dopo poco ci fermiamo nuovamente per visitare un tempietto nascosto del dio Hanuman (il dio scimmia), in questo luogo abbiamo la nostra prima esperienza “incredible”. Vicino il tempio c’era una festa religiosa con banchetti e balli, il popolo indiano dopo averci visto non ha esitato un attimo a tirarci dentro per offrirci il pranzo e per ballare e cantare insieme. So perfettamente cosa state pensando: “avete mangiato in quel posto? Io non lo avrei fatto mai! …e se poi vi sentivate male?!”. Non vi nascondo che anche noi inizialmente, da buoni occidentali, eravamo pieni di pregiudizi e di paure, però posso garantirvi che durante il viaggio capirete che molto di quello che pensiamo di sapere in realtà è sbagliato. Alcune precauzioni vanno prese, quelle classiche, mangiare cibo cotto ed evitare il crudo, bere solo acqua sigillata ecc… per il resto fidatevi del vostro istinto, se vi sembra buono mangiatelo! Finita la festa risaliamo in macchina e continuiamo il nostro viaggio ancora adrenalinici dalla meravigliosa esperienza capitata. Arrivati a Mandawa facciamo un piccolo giro e poi dritti in albergo per riposare. Il giorno successivo visita della città con guida (parlante italiano), e dopo pranzo partenza per Bikaner.
A Bikaner è possibile visitare (dipende da voi) il tempio dei topi! Gli uomini in genere sono disponibili, le donne meno…noi siamo andati ed è stato veramente stranissimo, ve lo consiglio e non voglio anticiparvi nulla, vi dico solo che ne vale la pena. In questa città prendiamo anche il tuk tuk, un tipico taxi locale, che ci permette di visitare i vicoli della città vecchia, luogo altrimenti inaccessibile in auto.
La prossima tappa è il deserto del Thar! Una delle tappe più magiche del nostro viaggio. Una premessa: io sono stato nel Sahara e sono andato a cammello quindi, almeno sulla carta, non mi aspettavo nulla di nuovo. Niente di più sbagliato! Abbiamo dormito nei campi tendati, guardato il tramonto a dorso di cammello in cima ad una duna e la sera, il cielo stellato corredato da i canti e balli tipici di quella zona, hanno reso l’atmosfera magica ed indimenticabile. Ho grandi difficoltà a descrivere con parole quello che si prova, per quanto io possa essere dettagliato nulla può farvi provare quelle sensazioni…dovete viverle.
La mattina seguente si parte per Jaisalmer (la città d’oro). Anche qui abbiamo la nostra bella guida in italiano che ci fa visitare il forte, alcune haveli ed i vicoli della città. Dopo una dormita si intraprende il viaggio per Jodhpur (la città blu), visitiamo il Mehrangarh fort (per me il forte più bello del Rajasthan) posizionato sopra una collina che domina l’intera città.
Riprendiamo il viaggio con direzione Udaipur, ma durante il tragitto ci fermiamo a visitare il magnifico tempio jainista di Ranakpur. E’ di una bellezza sconcertante, immerso nel verde delle montagne ed interamente in marmo bianco, che spettacolo! Dopo aver pranzato ci dirigiamo ad Udaipur. La città probabilmente più “tranquilla” e “occidentale” del nostro viaggio. E’ veramente bellissima, interamente circondata da un grande lago che le conferisce un aspetto regale e maestoso. Siamo rimasti due notti in questo posto magnifico ed è stata una decisione più che saggia.
Il giorno successivo saremmo dovuti andare a visitare Pushkar ma, aiutati dal nostro amico Ishrar, abbiamo deciso di fare una variazione sul programma e visitare qualcosa di unico del quale vi parlerò fra poco, intanto la nostra destinazione è Jaipur, la capitale del Rajasthan.
Arrivati alla città rosa ci ritroviamo nuovamente immersi nel “caos organizzato” tipico dell’India. Un frastuono incredibile ed il traffico sconcertante ci danno il benvenuto. Jaipur, oltre ad essere bellissima, è anche la città dei mercanti. Se dovete fare acquisti, di ogni genere personali o souvenirs, fateli a Jaipur. Qui i prezzi sono meno da turisti, la qualità è ottima e c’è molta varietà. Anche qui stiamo due giorni poichè c’è molto da vedere e da vivere.
Dopo Jaipur la nostra destinazione diventa Agra. In questa città non c’è molto da vedere ma diventa una tappa obbligata per ammirare (è proprio il caso di dirlo) il Taj Mahal! Potete vedere 1000 fotografie o 100 video ma niente…NIENTE…può riprodurre la sensazione che si ha nel vederlo di presenza. Si resta esterrefatti, a bocca aperta, è proprio il caso di dire che solo questo monumento vale tutto il viaggio. Un consiglio: se riuscite andate all’alba o al tramonto…non ve ne pentirete.
Eccoci arrivati al momento, probabilmente, più bello del nostro viaggio. Poco prima vi avevo detto che avevamo effettuato una variazione sul programma ed invece di andare a Pushkar abbiamo deciso di “spendere” quella notte in un altro luogo, abbiamo optato per un villaggio rurale. Avete presente la classica scena da documentario della National Geographic quando “l’uomo bianco” arriva in un villaggio e tutti i bambini gli girano intorno e lo seguono? Bene, questo è uno di quei posti. In pratica abbiamo deciso di dormire in una casa del luogo, mangiare con loro e vivere un giorno come loro. E’ chiaro che il tutto avviene con i dovuti adattamenti, ma è un’esperienza che non vi è mai capitata nella vita (almeno a me) e che ti segna profondamente. Ancora oggi ringrazio quelle magnifiche persone per la loro disponibilità e la voglia di aprire il loro mondo a noi stranieri.
Il giorno seguente, tristi e malinconici, siamo tornati a Delhi. Durante la strada abbiamo fatto una necessaria fermata sulle rive del fiume Gange per assistere alle famosissime pire funerarie e per farci un giretto in barca.Il viaggio ahimè finisce qui. L’India la vivi, ti entra dentro e non ne esce più. Se poi il tutto è fatto con la gente giusta e con la guida giusta (grazie ancora di tutto al nostro driver) diventa parte di te. Ed adesso alcuni…
CONSIGLI PER GLI ACQUISTI: Partite con scarpe chiuse ma traspiranti. I periodi migliori per visitare il Rajasthan sono la nostra primavera (Marzo/Aprile), oppure nel periodo post monsoinco (Ottobre/Novembre). Per ogni domanda, chiarimento o informazioni non esitate a contattarmi.
Vi auguro un Buon Viaggio!
Pietro