Thailandia, prima tappa del nostro viaggio di nozze
I primi 4 giorni trascorrono tra bagni in piscina, camminate sulla spiaggia, visita ai mercatini serali della cittadina e noci di cocco. Alessandro era impazzito per questa bevanda ed ogni giorno ne beveva almeno 3!! Il 5 gennaio finalmente inizia la parte del viaggio che più ci affascinava sin dalla sua organizzazione “la risalita sino al nord”. La prima tappa doveva essere il mercato galleggiate vicino a Bangkok ma Ale aveva la febbre e quindi decidiamo di proseguire dritti fino al secondo stop: il Palazzo reale di Bang Pa In. Il luogo è ben custodito, al suo interno laghetti artificiali e giardini con molte piante a noi sconosciute oltre che testugini ed iguana fanno da scenario. Il complesso ospita una serie di palazzi di varie forme architettoniche e dimensioni, il progetto era quello di riprodurre l’architettura europea tanto amata dal sovrano di allora. La giornata vola e dobbiamo proseguire verso la nostra ultima tappa: la città di Sukhotai che ospita uno dei siti archeologici più grandi del paese. Pernottiamo presso il Sukhothai Eritage Resort, ottimo hotel e personale disponibile ed affabile.
La nostra epifania è all’insegna del divertimento e dell’archeologia, infatti arrivati presso il parco archeologico di Sukhothai affittiamo la bici e con una cartina alla mano e la nostra fedele canon 700d iniziamo a pedalare immortalando ogni singolo reperto, ogni fiore di loto o statua di Buddha che ci colpiva. La giornata è stata meravigliosa, peccato non aver pensato di restare una notte in più così da poter ammirare il sito completamente illuminato in notturna. La marcia riprende e via alla volta dell’estremo nord: con Lampang e Chiang Mai.
Risalendo verso nord l’aria è leggermente più frizzante e fresca, la vegetazione che ci circonda è meravigliosa, ovunque verde, ruscelli, orchidee e stelle di natale (che qui sono dei veri e propri alberi!). La tappa intermedia prima di arrivarare a Chiang Mai è la città di Lampang famosa per le sue carrozze, una specie di carretti siciliani che invadono le strade. Oltre alle carrozze, simbolo di Lampang è il gallo. Infatti, secondo un tradizionale racconto buddista il grande Buddha aveva inviato un gallo a svegliare i monaci per la questua. Lampang è molto carina, una giornata è più che sufficiente per visitarla e scoprire i suoi templi. Lungo il percorso che ci separa da Chiang Mai, tentiamo di andare all’Elephant center, posto proprio a metà strada, ma purtroppo arriviamo in orario di chiusura… Niente da fare, non riusciamo ad entrare, niente escursione a dorso di elefante. Passata la tristezza iniziale ci rendiamo conto che forse è stato meglio così pensando al grande business che si cela dietro allo sfruttamento dei pachiderma.
La permanenza a Chiang Mai è di 3 giorni dove riusciamo a vedere tutto quello che avevamo inserito nella tabella di marcia. La prima tappa è la visita della montagna più alta della Thailandia, il Doi Suthep con tutti i suoi segreti e le sue meraviglie. Trascorriamo una giornata intera all’interno del Wat Phrathat Doi Suthep dove ci concediamo del sano shopping avendo letto un pò ovunque che l’artigianato locale era più economico acquistarlo qui che non a Bangkok. Fatti gli acquisti per la nostra casetta e per gli amici iniziamo la scoperta di questo immenso complesso buddista. Conosciamo addirittura un monaco Buddhista che parla italiano, ci spiega il rito religioso che tutti i fedeli stavano praticando. Vedevamo tutti camminare in preghiare intorno ad una stupa con delle candele accese in mano… il monaco ci illustra il rito raccontandoci che i fedeli chiedevano una grazia a Buddha offrendogli pensieri buoni e le fiamme delle candele rappresentavano il loro impegno verso Buddha. Compreso il senso della cerimonia ne prendiamo parte e alla fine facciamo anche una foto con il monaco!
Terminata la visita al Wat risaliamo con il nostro pickup lungo la montagna fino al paese delle donne giraffa, persone meravigliose solari e con un sorriso che contagia. Riusciamo a concludere la nostra escursione con la visita delle cascate e della piantagione dei papaveri da oppio. Il nord della Thailandia è infatti conosciuto come il triangolo d’oro dell’oppio insieme al Myamar e al Laos. La nostra seconda giornata a Chiang Mai è tutta indirizzata alle bellezze locali, shopping e quartiere degli artigiani di ombrelli di carta. La città è molto bella, curata e ben organizzata. Per la serata avevo prenotato dall’Italia lo show con cena presso il Chiang Mai Cultural Center. Abbiamo mangiato a volontà seduti per terra come dei veri e propri thailandesi mentre ballerini locali allietavano la cena con danze tradizionali. Veramente consigliato.
Http://www.oldchiangmai.com/
Ultima tappa non poteva che essere Bangkok. La capitale Thailandese è eccezionale, un misto perfetto tra modernità tecnologica e architettura thai. Ci ha rapito il cuore, non solo la sua pulizia ma i suoi odori e la generosità della gente. A Bangkok pernottiamo vicino a Siam Square, hotel Siam@Siam, molto bello, lo consigliamo vivamente. I nostri ultimi 3 giorni sono suddivisi in visita del Palazzo Reale, Siam Square, Wat Pho con massaggio thailandese e Wat Arun.
Se riuscite andate verso l’ora del tramonto a vedere il Wat Arun perchè dalla sua sommità vedrete un meraviglioso panorama sulla città. Questo è quello che mi ha raccontato mio marito… io sono arrivata a metà scalinata, ma poi la mia fobia mi ha frenato… no no l’altezza non è mia grande amica! Il Palazzo reale è una struttura enorme con molti edifici satelliti tutti che scintillano di luce propria. Meravigliosi sono i giardini del palazzo che sono curatissimi, con statue ogni dove del Re e della sua famiglia. Tappa fondamentale è la visita alla sala del Buddha di Smeraldo. Purtroppo non è possibile scattare foto a questa piccolissima statuina interamente fatta di smeraldo e custodita sotto teca di vetro.
La visita del palazzo reale occupa una mattinata piena, ma le vale tutta. Finito il tour lo step successivo è quello del Wat Pho con il famosissimo Buddha reclinato d’oro. La struttura del tempio è stata edificata una volta terminata la statua (lunga 40 metri). Abbiamo fatto moltissime foto e siamo stati fortunati in quanto non c’era una grande affluenza di turisti. Il desiderio di Alessandro dopo questa giornata di duro cammino era quello di potersi rilassare con un bel massaggio Thai, di cui tanto avevamo sentito parlare. Il Wat Pho, è la prima università medica della Thailandia e tuttora molti ragazzi si iscrivono qui per imparare l’arte thai. I costi per mezzora di thai massage sono molto più economici che nei centri specializzati in giro per la città. Abbiamo dovuto aspettare un pò per il nostro turno, ma alla fine abbiamo avuto il privilegio di fare da cavia a questi giovani studenti… Se immaginate questo massaggio come qualcosa di rilassante, scordatevelo… usano le mani e i piedi con molta forza, ti girano e ti piegano come una busta di patate… Se chiedete a mio marito se si gli è piaciuto vi risponde:c’hanno menato altro che massaggio!
Girovagare per le viuzze colorate di Bangkok è veramente meraviglioso, si possono sentire aromi e profumi lontanissimi da quelli a cui siamo abituati, per strada si possono acquistare molti souvenir e degustare street food che consigliamo vivamente. Questo appena descritto è uno scenario totalmente differente dal centro moderno raccolto in Siam Square, centro commerciale della moderna Bangkok. La Siam Square con i suoi centri commerciali è il luogo di perdizione per eccellenza per tutti gli amanti dello shopping. Passiamo la nostra ultima serata a cena allo Scirocco, ristorante al dome del Lebua Hotel… quello di una Notte da Leoni II. Conto salato ma vista mozzafiato.Da qui salutiamo la Thailandia con una certezza: torneremo prima o poi.
Per qualsiasi altra informazione e/o curiosità non esitate a chiedere! www.ilgustoinviaggio.com è il mio sito e troverete tante foto sul nostro viaggio di nozze o potete chiedermi qualsiasi cosa scrivendomi a mariva@ilgustoinviaggio.com
Mariva.