Vacanze alle Isole Eolie 2

Un mare dai mille colori, una natura selvaggia e un'ottima cucina...
Scritto da: mau14
vacanze alle isole eolie 2
Partenza il: 02/09/2015
Ritorno il: 11/09/2015
Viaggiatori: 6
Spesa: 1000 €
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Quest’anno le nostre vacanze estive iniziano con alcune novità! La prima è il periodo scelto, non più il mese di luglio ma settembre, inoltre oltre ai “Fabulous four” (Mau, Mauri e le rispettive consorti Tizy e Isa) si è aggiunta una coppia di simpatici nuovi amici: Patrizia e Daniele. Infine dopo due anni di vacanze all’estero la nostra meta sono le Isole Eolie. Situate a nord della Sicilia, l’arcipelago è composto di sette isole: Lipari, Salina, Vulcano, Panarea, Stromboli, Alicudi e Filicudi. Tutte di origine vulcanica sono state dichiarate dall’UNESCO patrimonio dell’Umanità per la loro bellezza e per i fenomeni vulcanici che vi hanno luogo.

La meta del nostro soggiorno sarà Lipari, l’isola principale e la più estesa delle sette.

MERCOLEDì 2 SETTEMBRE

Partiamo la mattina del due settembre dall’aeroporto di Linate con volo Alitalia delle 6,55, destinazione Catania, dove arriviamo alle 8,30. Sbrigate le formalità di ritiro bagaglio sul piazzale antistante all’aeroporto alle ore 10,20 saliamo sul bus della società Giunta che con un viaggio di circa un’ora e trenta ci porta alla partenza dei traghetti a Milazzo.

Il monocarena della “Ustica lines” delle 12,30 attracca all’isola di Lipari alle 14,00.

Sul piazzale ci attende Antonio, simpatico autista incaricato dall’Hotel Borgo Eolie di portarci in albergo. L’hotel sorge poco fuori il centro della cittadina di Lipari e si può tranquillamente raggiungere a piedi dal centro stesso in 10/15 minuti. La struttura è molto accogliente, composta di varie palazzine e da un corpo centrale con reception e sala colazione. Le nostre camere, spaziose, pulite e con un bel balcone hanno vista mare. Nel complesso vi è anche una piccola piscina con idromassaggio e un vasto solarium.

Sistemate le valigie scendiamo in paese per un primo approccio con il grazioso borgo e per uno spuntino. Percorriamo via Vittorio Emanuele, la via principale, ricca di graziosi negozi e pasticcerie e decidiamo di fermarci da “Vino in vino” dove …”facciamo conoscenza” con uno dei piatti tipici: il “pane cunzato”! Assolutamente fantastico è composto da una fetta rotonda di pane con tonno, pomodorini, acciughe e ricotta infornata, tutto in abbondanza. Buonissimo ma alle cinque del pomeriggio forse un po’ pesantuccio…

Terminato lo spuntino, scendiamo verso il porto. Lungo la via molte agenzie offrono ai turisti pacchetti per la visita via mare delle varie isole. Incominciamo a farci un’idea delle offerte e a raccogliere un po’ di depliant.

Poi un tuffo in piscina e un po’ di relax.

Per cena scegliamo la “Trattoria del Vicolo”. Ottimo ristorante ma purtroppo il pane cunzato del pomeriggio si “fa sentire” e non ci permette di apprezzare totalmente le portate. Ritorneremo!

GIOVEDì 3 SETTEMBRE

E’ una splendida giornata di sole che inizia con un’altrettanta stupenda colazione a base di torte fatte in casa e freschissimi croissant con cioccolato, crema pasticcera e crema al pistacchio!

Con il pulmino dell’hotel raggiungiamo il porto. Qui acquistiamo un carnet da venti corse al prezzo di euro 10,50 della ditta Urso, la società locale del trasporto urbano. Raggiungiamo Canneto, grazioso paesino a pochi chilometri da Lipari e proseguiamo per la spiaggia di Ponticello. La spiaggia si trova sotto quello che un tempo era un’importante cava di pomice, chiusa nel 2007.

Ora purtroppo le attrezzature, i pontili e gli edifici in disuso sono solo un ammasso di rovine, lamiere ruggini e case diroccate. I pontili dove attraccavano le navi sono ormai un ammasso di ferri arrugginiti e anche pericolosi. Sinceramente una tristezza. Non un bello spettacolo anche per i numerosi turisti che popolano le isole. Speriamo che prima o poi le varie autorità trovino un’intesa per valorizzare un luogo comunque affascinante.

Raggiungiamo la piccola spiaggia attrezzata ma non è di nostro gradimento, ritorniamo sui nostri passi e nella zona opposta troviamo una piccola baia, di acciottolato, il mare è bellissimo ma purtroppo vediamo alcune meduse. Veloce bagno poi riprendiamo il bus direzione Acquacalda. Qui la spiaggia, sempre di ciottoli, è un po’ più vivibile. Affittiamo tre ombrelloni ai bagni Aurora, davanti all’omonimo ristorante e trascorriamo una piacevole giornata di bagni e sole, godendoci un mare cristallino con davanti le sagome delle isole di Panarea e Stromboli.

Dopo una granita e un ottimo gelato artigianale ritorniamo nel tardo pomeriggio, sempre con l’autobus di linea in hotel. Passeggiando per via Vittorio Emanuele scopriamo altri negozietti di souvenir e alimentari degni di una visita. Tra questi come dimenticare quello della signora Pina, una simpatica negoziante che nel suo locale ci accoglie a piedi nudi e ci offre un assaggio di Malvasia e sesamini, tipico biscotto locale.

Una lunga scalinata ci porta verso la Cattedrale di Lipari, dedicata a S. Bartolomeo. Visitiamo la chiesa e l’attiguo chiostro benedettino, molto ben conservato. Bellissimo il panorama mozzafiato!

Cena al ristorante L’Anfora. Situato all’interno di uno stretto vicolo, locale elegante dove lo chef Maurizio ci ha deliziato con piatti gustosi e ben presentati.

Dopo cena raggiungiamo la zona di Marina Corta, visitiamo la piccola chiesetta di S. Cosimo e Damiano, all’interno un bellissimo presepe permanente dove sono ambientati luoghi e costumi locali, saliamo alla chiesa seicentesca di S. Giuseppe, prenotiamo da “Massimo” la gita per il giorno successivo e usufruendo del pulmino dell’hotel, rientriamo.

VENERDì 4 SETTEMBRE

Oggi è il giorno della nostra prima gita in barca. La meta sono le isole di Panarea e Stromboli. Raggiungiamo intorno alle dodici Marina Corta e saliamo sulla “Dolce vita” una motonave che porta circa venticinque persone. Raggiungiamo Panarea e primo bagno in mare alla baia di Calajunco, una splendida insenatura racchiusa tra pareti rocciose. Bagno favoloso in un mare blu con un fondale ricco di pesci e alghe.

Attracchiamo intorno alle 13,00. Incominciamo ad addentrarci nel piccolo paese composto di abitazioni bianche con eleganti negozi, trionfi di bouganville e piccoli veicoli Ape, gli unici mezzi che riescono a passare nelle strette vie del paesino. Raggiungiamo un belvedere da cui si può ammirare la vicina Stromboli con l’immancabile pennacchio di fumo.

Riscendiamo verso il porto e nell’attesa di ripartire sostiamo al “Bar Carola” dove gustiamo arancini e ottime granite.

Verso le 15,00 ripartiamo alla volta di Stromboli. Dopo un altro bagno al largo, raggiungiamo la zona dove un vulcano sottomarino crea il fenomeno delle fumarole (getti di vapore che si elevano ad altissima temperatura dal fondale). Raggiungiamo la “Grotta dell’Amore”, costeggiamo gli isolotti di Dattilo e Lisca Bianca poi rotta verso Stromboli. La partenza per ammirare il fenomeno eruttivo di sera è prevista per le 19,00, quindi abbiamo tutto il tempo per visitare il paese.

La spiaggia intorno al porto è di colore nero e, con nostra grande delusione, anche sporca e mal tenuta. Un po’ delusi, rinunciamo a fermarci per un bagno e saliamo alla scoperta del paese. Salendo da strette viuzze raggiungiamo la piazza della chiesa di San Vincenzo. Qui sono radunate molte persone in tenuta da trekking che si accingono a effettuare la salita al vulcano per ammirare di notte l’eruzione. Davanti alla chiesa un belvedere con un panorama mozzafiato sul mare e sullo scoglio di Strombolicchio che emerge a un chilometro e mezzo dalla costa.

Sulla sinistra notiamo una pizzeria con terrazza vista mare. Sono solo le 17,30 ma alle 19 riparte la nostra imbarcazione, quindi decidiamo di concederci una pizza prima di riprendere il mare.

All’ora prestabilita la “Dolce Vita” riparte. Passiamo vicino allo scoglio di Strombolicchio. Una leggenda eoliana racconta che l’isolotto sia stato il tappo dello Stromboli che durante una violenta eruzione fu lanciato in mare. Sopra lo scoglio si erge un faro, funzionante a energia solare. Per raggiungere la sommità fu costruita una scalinata d’accesso di oltre 200 gradini. In cima allo scoglio ammiriamo una roccia dalla strana forma di cavalluccio marino.

Ritorniamo verso l’isola di Stromboli per ammirare il tramonto. Purtroppo alcune nubi coprono parzialmente il sole e non ci permettono di ammirare i colori stupendi del tramonto eoliano.

Attracchiamo sotto la “Sciara del Fuoco” dove la parete montuosa è completamente nera, coperta di sabbia lavica. Intorno a noi altre barche di turisti in attesa della notte e dei colori dell’eruzione.

C’è un silenzio quasi surreale. Mentre il buio avanza tutti sono in attesa che “Iddu” manifesti tutta la sua forza. A intervalli regolari vediamo delle piccole eruzioni con lapilli e lava incandescente proiettate verso l’alto. Sulla cima i flash dei turisti che, dopo oltre tre ore di camminata, possono ammirare da vicino un fenomeno naturale unico.

Restiamo quasi un’ora sotto il vulcano. Esperienza unica ed emozionante, poi il nostro “comandante” decide di rientrare, forse con un po’ di anticipo, a Lipari.

Ci vengono offerti malvasia e sesamini e intorno alle 22,00 rientriamo a Marina Corta.

Una gita sicuramente imperdibile e ben organizzata.

SABATO 5 SETTEMBRE

Oggi altra gita. Il programma prevede il giro di Lipari in barca. Ci affidiamo all’Agenzia “Sonia”, situata proprio all’imbocco del porto vecchio. Un pulmino ci porta alla spiaggia di Canneto, dove saliamo su una motobarca appunto di nome “Sonia” al timone il simpatico marinaio Mario che ci farà conoscere gli angoli più belli e nascosti dell’isola. Siamo circa una quindicina di passeggeri e una volta imbarcati tutti Mario fa rotta verso Lipari così da darci la possibilità di ammirare il castello e Marina Corta dal mare.

Costeggiando la costa passiamo la piccola spiaggia di Vinci e davanti a due abitazioni direttamente sul mare ci fermiamo per il primo bagno.

Raggiungiamo i faraglioni di Lipari, dove il mare cambia continuamente colore degradando in tutte le tonalità del blu e dell’azzurro. Ci soffermiamo intorno ai due grossi scogli, giriamo intorno, ammiriamo alcune rocce dalle forme strane una chiamata Papa Giovanni, un’altra la mummia e poi entriamo con la barca nella “Grotta Azzurra”. Qui il mare è di un blu intenso, nella grotta diventa azzurro per effetto del sole e intorno ai corpi dei bagnanti crea aloni fosforescenti. Sosta per un altro bagno e questa volta anche Tizy non resiste al richiamo del mare e munita, come Patrizia, di braccioli arancioni, si tuffa (!) per una splendida nuotata.

Usciti dalla grotta, ci soffermiamo ancora intorno ai faraglioni. Passiamo con la barca in un piccolo pertugio naturale formatosi nel faraglione più grande, entriamo nella buia grotta denominata degli Angeli poi, dopo un’ulteriore bagno rinfrescante, rotta verso Acquacalda, dove attracchiamo verso le 13,00.

Sosta pranzo nell’unico bar del paesino e intorno alle 15,00 riprendiamo la navigazione e raggiungiamo la spiaggia di Ponticello. Visto dal mare lo spettacolo delle ex cave di pomice è ancora più desolante che dalla terraferma. Vecchie fabbriche diroccate e ammasso di ferraglie arrugginite deturpano la parete dell’isola ma, al largo il mare è fantastico. I detriti di pomice hanno costituito nel corso degli anni uno strato bianco che depositatosi sul fondo del mare hanno creato un effetto “piscina”. Bellissimo! Bagno stupendo in un mare cobalto e fondale bianco. Imperdibile!

Ci spostiamo poi verso la spiaggia “White Beach”. Chi scende per un momento di relax al bar chi, come noi, non resiste a un altro bagno in quella piscina naturale.

Rientriamo molto soddisfatti a Canneto intorno alle sedici. Il pulmino di Sonia ci riporta a Lipari.

Passeggiata nelle viuzze del paese e rientro in hotel per un meritato riposo.

Cena da “Bartolo”. Senza infamia né lode a parte le favolose melanzane in agrodolce. Ricetta della mamma della ristoratrice.

DOMENICA 6 SETTEMBRE

Oggi è l’anniversario di nozze di Patrizia e Daniele. Auguri! Il cielo è un po’ nuvoloso e dopo due giorni di mare preferiamo concederci una giornata tranquilla. Con il bus “Urso” andiamo a Canneto. Passeggiamo per il paese, entriamo nella chiesa che affaccia sul mare poi, ci rechiamo ai bagni “Las Palmas” dove affittiamo tre ombrelloni e relativi lettini. Il cielo è tornato sereno e ci concediamo una giornata di sole e mare. Pranziamo in un bar a base di arancini e gelati poi sempre con il bus nel tardo pomeriggio rientriamo a Lipari. Cena a Marina Corta al ristorante il Pescatore, ottimo locale dove festeggiamo gli “sposini” con un eccellente bicchiere di Malvasia locale.

LUNEDì 7 SETTEMBRE

Oggi purtroppo il cielo è coperto. Il nostro programma prevede di visitare l’isola di Salina, nota tra l’altro per essere stata il set cinematografico del film di Massimo Troisi, il Postino.

Decidiamo di utilizzare l’aliscafo di linea della Ustica lines delle 10,50. Scopriremo poi che il costo del biglietto è lo stesso praticato dalle Agenzie locali.

L’aliscafo è al completo e, parte con una buona mezz’ora di ritardo. Sbarchiamo a Santa Maria di Salina, principale paese dell’isola. Un caffè, un primo assaggio della zona poi, con un taxi, alla modica circa di 12 euro complessivi raggiungiamo la frazione di Lingua, grazioso paesino di pescatori. Qui si trova un piccolo laghetto di acqua salmastra, un tempo utilizzato come salina e un piccolo faro, conservato in maniera pessima. E’ praticamente una discarica a cielo aperto. Che tristezza! Dopo le foto di rito e una breve passeggiata ci fermiamo nel più rinomato locale del paesino “Da Alfredo”, specialità pane cunzato e granite! Ottima esperienza. Porzioni più che abbondanti, ingredienti genuini, saporiti e per tutti i gusti.

Bene, nel frattempo il cielo si è rasserenato e quindi dopo aver soddisfatto i “languorini” per smaltire le calorie in eccesso anziché riprendere il taxi, ritorniamo a Santa Maria a piedi costeggiando la strada carrabile.

Scopriamo scorci e insenature splendide, il mare è di un blu intenso, tutto intorno una natura ancora selvaggia, con qualche nota negativa come vecchi elettrodomestici abbandonati tra i cespugli!

Andiamo poi alla scoperta di Santa Maria di Salina, visitiamo la piccola chiesa vicino al porto che conserva uno splendido pavimento in ceramica e sempre con l’aliscafo della Ustica delle 17,30 rientriamo a Lipari.

Questa sera niente cena tradizionale ma “apericena”.

Ci accomodiamo al bar Pecchia, sulla via Vittorio Emanuele, mah che dire, discreto ma niente più.

MARTEDì 8 SETTEMBRE

Cielo variabile. Con la ”Compagnia Marina Corta” abbiamo prenotato l’escursione in barca all’isola di Vulcano.

Partiamo intorno alle 10,00. L’imbarcazione è più piccola di quella utilizzata per la gita a Stromboli. Siamo una decina di persone e il nostro “Comandante” è un simpatico ragazzo biondo di nome Giuseppe. Costeggiamo Lipari sino ai faraglioni poi in una piccola insenatura sosta per il primo bagno. Costeggiamo Vulcanello, collegato all’isola principale da un istmo e “deturpato” dalla costruzione di un hotel di lusso poi, sempre costeggiando le selvagge coste delle isole, ricche di grotte e minuscole spiagge, raggiungiamo le “Piscine di Venere”, una piccola baia, dove scogli sommersi formano quasi una piscina naturale. Appena oltrepassati gli scogli, il mare diventa blu cobalto con profondità abissali. Qui, con l’aiuto di un aitante turista tedesco, attracchiamo la barca utilizzando una lunga corda legata ad uno scoglio. Ci tuffiamo in questa meraviglia e nonostante qualche piccola medusa ci concediamo tutti un favoloso bagno.

Riprendiamo la navigazione, passiamo davanti ad una roccia dalla forma di un “leone” poi, prima di attraccare a Vulcano, altro bagno davanti ad una spiaggia di sabbia nera. Raggiungo a nuoto la piccola spiaggia, la sabbia è nerissima, farinosa, si attacca alla pelle. Una bellissima sensazione!

Intorno alle tredici siamo a Vulcano. Visita libera sino alle sedici.

Ci dirigiamo, curiosi, verso la famosa “Pozza dei fanghi”, un piccolo laghetto fangoso, dove le persone s’immergono e ricoprono il corpo di questa fanghiglia per ottenere benefici per la pelle. L’ingresso costa due euro più un euro per la doccia, vivamente consigliata! Alla sinistra la piccola spiaggia attrezzata di sabbia nera e la zona delle “fumarole” dove l’acqua è calda e forma dei piccoli gorghi. Breve sosta poi preferiamo riposarci in un vicino bar dove consumiamo arancini e granite in attesa di ripartire per Lipari. Nel frattempo il mare si è un po’ ingrossato e il cielo minaccia pioggia. Raggiungiamo il piccolo porto, aspettiamo che il traghetto della compagnia “Sidemar” attracchi poi riprendiamo il mare. Giuseppe teme la pioggia, quindi senza ulteriori soste dirige la prua verso Marina Corta, dove arriviamo intorno alle 17,30.

Cena alla trattoria “La Cambusa”. Cibo ottimo, Daniele ed io ci gustiamo una splendida pasta con le sarde, purtroppo il servizio è un po’ lento. Però con la consapevolezza del proprietario che di questa lentezza ne fa quasi un vanto, perché “…qui tutto è espresso e per chi ha fretta, questo non è il suo ristorante!”. Non possiamo che adeguarci!

MERCOLEDì 9 SETTEMBRE

E’ la giornata più strana della nostra vacanza! Il tempo è pessimo. Sul mare si addensano nuvoloni neri che minacciano pioggia. Prendere il mare neanche a parlarne e andare in spiaggia sarebbe una perdita di tempo. Decidiamo di noleggiare un’auto e andare alla scoperta di Lipari dall’interno. Scendiamo verso il porto e qui, di fronte all’attracco degli aliscafi, da “Luigi” noleggiamo un vecchio Fiat Ulisse. Dopo aver contrattato il prezzo, saliamo sul mezzo con Mauri alla guida. Dire che il monovolume non è in “perfette” condizioni è forse un eufemismo. Il contachilometri praticamente non esiste, il tachimetro non funziona, la portiera scorrevole si apre solo dall’interno, le gomme … bah! Comunque, per sei persone questo passa il convento e quindi ci adeguiamo. Primo, fare benzina. Dopo un paio di chilometri raggiungiamo il distributore e incomincia a piovere. Mauri scende ma il benzinaio lo ferma dicendogli che sta iniziando a piovere e di aspettare! Appena risalito in auto, si scatena il temporale! Un acquazzone di forte intensità che trasforma la strada in un torrente, l’acqua che entra in auto e bagna i piedi di Daniele, seduto vicino al guidatore. Le altre auto ferme dietro di noi.

Per una buona mezz’ora è l’inferno. Poi gradualmente la pioggia diminuisce d’intensità, il benzinaio esce dal suo gabbiotto e riusciamo a rifornirci.

Ripartiamo e seguendo le indicazioni superiamo il paesino di Pianoconte e proseguendo sull’unica strada resa viscida dalla pioggia e dal fango raggiungiamo le “Terme di San Calogero”.

Qui la vista sull’arcipelago è magnifica, peccato non ci sia il sole, ma anche così con le isole circondate da una leggera foschia, il colpo d’occhio è emozionante.

La costruzione sembra abbandonata. Giriamo un po’ intorno, poi proprio mentre ci apprestiamo ad andarcene, ecco arrivare due ragazze che trafelate, ci invitano a entrare per visitare l’interno dell’edificio dove, tra mille difficoltà e tanta buona volontà, un gruppo di volontari ha realizzato “il museo alla memoria delle Terme di San Calogero e alle cave di pomice di Lipari”.

La visita, divisa in due sezioni separate, è molto interessante e mette in evidenza due tematiche fondamentali per comprendere e capire aspetti importanti e vivi per la popolazione dell’isola. Un vero peccato che sia così poco pubblicizzata e debba continuare ad esistere solo grazie all’impegno di poche persone.

Dopo esserci complimentati con la responsabile, riprendiamo il nostro cammino. Attraversiamo un fitto bosco evitando rami caduti sulla carreggiata a causa del violento temporale e raggiungiamo l’abitato di Quattropiani. Qui seguiamo l’indicazione per il santuario e dopo essere passati per un pelo da una strettoia, ci troviamo in un ampio piazzale davanti alla Vecchia Chiesa di Quattropani.

E’ una piccola chiesetta bianca molto carina e dal belvedere antistante si gode una vista fantastica delle isole. Già così il colpo d’occhio ti toglie il fiato… se ci fosse anche il sole chissà cosa sarebbe! Bellissimo!

Dopo le immancabili foto, comunque molto suggestive, ci dirigiamo verso Acquacalda.

I cellulari muti sino a pochi minuti prima riprendono a squillare. Sono i nostri amici e parenti che allarmati dalle notizie del nubifragio, trasmessi dai notiziari, ci chiedono se è tutto ok.

Raggiunta Acquacalda e parcheggiato il fatiscente Ulisse, pranziamo al ristorante Aurora. Ottimi spaghetti alle vongole!

Rientriamo a Lipari. Consegniamo il monovolume e nella zona di Marina Lunga, invasa da fango e detriti ci rendiamo conto della violenza del temporale. Ricomincia a piovere! Saliamo da una ripida scalinata verso la zona del Castello e andiamo a visitare il Museo Archeologico Regionale Eoliano e nuovamente la Cattedrale di San Bartolomeo.

Il Museo si sviluppa in più edifici, ognuno caratterizzato da una diversa tematica, dai primi insediamenti neolitici sull’isola, all’età del bronzo sino alla sezione dedicata alla vulcanologia. Molto interessante e vario, peccato non disporre di audio guide per meglio apprezzare i vari reperti storici.

Continua a piovere e verso le 17 rientriamo in hotel.

Per cena ritorniamo al Ristorante Il Vicolo. Visto il meteo inclemente, ceniamo all’interno. Locale molto gradevole e ottima cena.

GIOVEDì 10 SETTEMBRE

E’ il nostro ultimo giorno a Lipari e il cielo è purtroppo ancora coperto.

Dopo colazione scendiamo in paese e seguendo le indicazioni di Antonio raggiungiamo una piccola piazza, dietro Marina Corta, dove alcuni artisti hanno dato vita ai muri delle antiche case eoliane realizzando splendidi murales raffiguranti la vita di tutti i giorni.

Percorrendo stretti vicoli ci ritroviamo a Marina Corta. Qui all’improvviso un forte acquazzone ci costringe a ripararci nella chiesa di San Giuseppe, mentre di fronte a noi i turisti, già pronti per le escursioni in barca, devono ripararsi dalla pioggia.

Aspettiamo che spiova poi risaliamo per via Garibaldi e via Umberto curiosando nei bei negozietti, alcuni molto originali, che si affacciamo sulla via e giungiamo alla zona del Castello. Dalle nubi fa capolino un raggio di sole e dal belvedere possiamo ammirare il paesaggio sottostante e scattare suggestive fotografie.

Un po’ di shopping, acquisto di qualche souvenir per amici poi pranzo da “Gilberto e Vera”, una paninoteca molto gettonata, su via Garibaldi. Panini enormi ma nel complesso un po’ deludenti.

Il pomeriggio è dedicato allo “sciallo”! Scendiamo in piscina, bagno, idromassaggio, un po’ di tintarella e un buon libro.

E’ l’ultima cena sull’isola e scegliamo quello che ci era sembrato il ristorante più elegante tra quelli visionati: ”E’ Pulera”. Antonio, l’autista, che conosce molto bene il locale, ci porta sin davanti all’ingresso e la prima impressione è subito positiva. Tavoli sistemati in un bel giardino ricco di piante e fiori, atmosfera molto coinvolgente, cibo ottimo. Scelta azzeccata!

VENERDì 11 SETTEMBRE

La vacanza eoliana volge al termine. Oggi si rientra a Milano.

Il traghetto che da Lipari ci riporta sulla terraferma parte alle 12,15. Passiamo la mattinata tranquillamente in hotel e all’orario prefissato ci imbarchiamo e raggiungiamo Milazzo. Da qui dopo una breve attesa, il bus della società Giunta ci trasporta all’aeroporto di Catania, dove con il volo Alitalia delle 18,30 rientriamo a Milano Linate. Dall’aereo possiamo ammirare prima l’Etna, poi tutto l’arcipelago delle Eolie, riconoscendo le isole che ci hanno ospitato, poi un magnifico tramonto ci accompagna con una serie incredibile di colori dal giallo al rosso intenso siano a destinazione.

Un bella vacanza, rilassante e in armonia. Abbiamo visitato luoghi splendidi che meriterebbero una migliore valorizzazione, conosciute persone simpatiche, disponibili e ospitali, notato una maggiore attenzione per l’ambiente e la sua conservazione da parte dei giovani e apprezzato la cultura e la cucina locale.

Alla prossima!

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