Qualche giorno in Camargue
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Decidiamo così di soggiornare direttamente nel cuore della Camargue, a Saintes Maries-de-la-Mer, la capitale dei gitani, per non doverci spostare per troppi chilometri in macchina ogni giorno e devo dire che, avendo avuto pochi giorni a disposizione questa scelta si rivela vincente. Prenotiamo una camera in un hotel a due stelle a due passi sia dal centro del paese che dalla spiaggia, e comodo sia per il parcheggio che per uscire dalla città (Hotel Les Arcades, 120 euro al giorno per un a quadrupla spaziosa); il proprietario parla anche l’italiano, è molto gentile e ci dà vari consigli e dritte. Guardandoci in giro la prima impressione è quella di essere in Spagna, case basse bianche con persiane dai colori tenui. Con tutta questa natura rigogliosa e le paludi, stagni e acquitrini circostanti ci eravamo armati di repellenti anti-insetti, aspettandoci tante zanzare… E invece fortunatamente non ne abbiamo incontrata una!
Giorno 1
Arriviamo nel primo pomeriggio e dopo aver lasciato i bagagli in hotel andiamo a piedi all’ufficio del turismo per chiedere qualche informazione (qui c’è il wi-fi libero). Notiamo che davanti al tourist information parte il trenino “Le petit train camarguis” che propone un giro di circa 50 minuti per la città e la natura circostante: ci sembra proprio un bel modo di cominciare la nostra visita e le bambine sono entusiaste. È un buon inizio e cominciamo subito a entrare nello spirito della natura della Camargue. Si esce dal paesino e ci si avventura in strade sterrate nei dintorni, purtroppo la spiegazione è solo in francese e noi non capiamo molto, ma è sufficiente guardarsi in giro per cominciare ad assaporare cosa ci aspetterà nei prossimi giorni: tanta natura e animali allo stato brado. Avvistiamo da subito un branco di tori, vari cavalli bianchi e tantissimi fenicotteri rosa! Stupendo il senso di libertà e di natura che si respira qui. Il giro è piaciuto molto alle bambine e tutto sommato anche a noi. Consiglio di prendere i posti in fondo per respirare meno i gas di scarico provenienti dalla motrice. Costo del biglietto 7 euro, ridotto per bambini 5 euro.
Una volta scesi dal trenino ci avventuriamo nelle strade del centro, prendiamo un caffè e andiamo a visitare la chiesa di Notre Dame de la Mer e decidiamo di salire sul tetto per godere di una vista fantastica sulla Camargue. Il biglietto per noi quattro costa in totale 7 euro. Una volta saliti su una scaletta a chiocciola abbastanza ripida, siamo sul tetto e ammiriamo dall’alto il panorama, la vista è impagabile.
Facciamo ancora qualche giro in centro e ci spostiamo verso il mare, dove troviamo subito un parco giochi per le bambine. La cosa curiosa che abbiamo notato è che la città ha varie zone chiamate “wc per cani”‘ si tratta di qualche metro quadrato di sterrato dove i cani fanno i loro bisogni.
Si è fatto tardi ritorniamo in hotel e poi usciamo a mangiare nella via dei ristoranti, la maggior parte turistici. Quasi tutti offrono menù per bambini o menù degustazione. Il piatto tipico qui, a parte le varie pietanze a base di pesce e di crostacei, è la carne di toro. In particolare la guardianne de tauraux, uno spezzatino a base di carne di toro servito con del riso. La paella viene proposta più o meno da tutti i ristoranti e cotta direttamente in grandissime padelle all’aperto, l’abbiamo provata un paio di volte e l’abbiamo trovata discreta.
Giorno 2
Dedichiamo l’interna mattinata al parco ornitologico Pont de Gau, che dista circa 4 km da Saintes Maries de la Mer; sulla strada incontriamo vari maneggi che propongono la Promenade a Cheval (passeggiate a cavallo) e le bambine cominciano a pregustare il momento in cui saliranno sui cavalli.
L’ingresso al parco costa 7,5 euro gli adulti e 5 euro per i bambini ed è valido per tutto il giorno. In realtà il momento migliore per osservare gli uccelli e i fenicotteri sarebbe al tramonto, quindi all’acquisto la signora alla reception del parco ci annota dietro il biglietto la data del giorno e ci conferma che possiamo liberamente uscire e rientrare dal parco.
Il parco è strutturato in modo tale che si seguano dei percorsi numerati, il primo percorso composto da 10 segmenti è lungo 2,6 km, mentre il secondo percorso, successivo al primo, è di altri 4,3 km. Con le bambine al seguito riusciamo a fare solo la prima parte, ma devo dire che è stata bellissimo comunque; da subito si vedono tantissimi gruppi di fenicotteri che mangiano indisturbati negli stagni lungo i quali si snoda il percorso, oltre ai fenicotteri si vedono aironi, cicogne, anatre, vari tipi di uccelli e anche castori. Tutti vicinissimi, le bambine si sono divertite moltissimo a fare foto con le loro macchinette fotografiche e ad usare il binocolo per gli avvistamenti e i chilometri di cammino non sono pesati loro assolutamente. Verso l’ora di pranzo usciamo con l’idea di ritornare entro le 19, ultimo orario disponibile per l’ingresso la sera, per ammirare gli stormi in volo al tramonto, ma alla fine purtroppo non ce la faremo a ritornare qui. Nella prima parte del parco, poco dopo l’ingresso, c’è un bar dove è possibile bere un caffè e comprare bevande fresche o panini. Il parco ornitologico è una delle cose che ci è piaciuta di più della nostra vacanza in Camargue.
Dopo pranzo decidiamo di passare il pomeriggio in spiaggia. Ci dicono che le spiagge più belle sono fuori dalla città, ma con tutti quei chilometri di spiaggia libera così vicini, a due passi da noi, e non avendo voglia di prendere di nuovo la macchina, decidiamo di fermarci al mare a pochi minuti a piedi dal l’hotel. La spiaggia è abbastanza affollata perché è sabato. Il mare è fresco, ma piacevole. Inoltre è una zona ventilata, quindi il caldo è sopportabile. All’entrata di ogni della spiaggia ci sono le docce.
Giorno 3
I cavalli bianchi liberi nei campi o nei maneggi si vedono veramente spesso, così decidiamo di recarci ad un maneggio a pochi minuti a piedi dall’hotel per capire se è possibile far provare alle bambine l’ebbrezza di andare a cavallo subito o se bisogna prenotare. La struttura si chiama Le Sheriff, ha sia cavalli bianchi che un paio di pony. Le ragazze che gestiscono la struttura parlano solo francese, quindi la comunicazione non è delle più semplici, comunque in qualche modo ci capiamo. La piccola monta sul pony. Mezz’ora 10 euro. Le mettono il casco, ci spiegano come tenere il pony e ci fanno capire dove dobbiamo andare per farle fare il giro. E noi che pensavamo di rimanere lì nel ranch! Usciamo e facciamo il giro nella natura, intorno ad una palude dove ci sono anche fenicotteri, germani e aironi, che meravigliosa prima volta a cavallo! Torniamo al ranch ed è il turno dell’altra bambina che essendo più grande fa una gita accompagnata a cavallo con altre bambine. Passeggiata a cavallo anche qui nella natura, avvistano anche un branco di tori. Anche qui tutto in francese, ma anche se è la prima volta se la cava più che bene ed è un’esperienza meravigliosa che le rimarrà per sempre nel cuore. Una fotografa immortala le bambine e al ritorno della passeggiata la foto ricordo è già pronta. Decidiamo di acquistarla come ricordo della vacanza. Passeggiata a cavallo guidata di 1 ora 18 euro. Foto 8 euro.
Nel pomeriggio decidiamo di vedere un’altra parte più selvaggia della Camargue e quindi prendiamo la macchina per andare a vedere il faro de la Gacholle e il parco naturale circostante. Con l’auto si può arrivare solamente fino ad un certo punto dove c’è un grande parcheggio sterrato e da lì si prosegue a piedi o in bicicletta verso la diga o per il faro. Decidiamo di andare al faro perché ci sembra la strada più corta. Il paesaggio regala la vista di campi immensi punteggiati da paludi e stagni popolati dagli animali. Non si sente un rumore, se non il vento, e non si vede nessuno. Il faro ci ha un po’ deluso, e poi non è sul mare. La maggior parte delle persone al parcheggio avevano le bici con sé. Ci sono tanti sentieri che portano alla diga e al mare nel parco naturale, a piedi con bambini è un po’ troppo faticoso. Li vicino ci sono le saline, ma ci hanno detto che sono chiuse da tempo. Così decidiamo di ritornar in hotel.
Giorno 4
Indecisi se provare il giro sul battello per vedere la Camargue da una diversa prospettiva (sul famoso Tiki III oppure a bordo di Les 4 Maries che parte proprio dal porticciolo che c’è in città ) o se andare a vedere le Saline du Midi ad Aigues Mortes, optiamo per questa seconda opzione. Ci rechiamo ad Aigues Mortes in mattinata a circa 30 km di distanza. Con il traffico ci impieghiamo circa 45 minuti. Troviamo abbastanza facilmente le saline seguendo le segnalazioni. Le saline sono immense, grandi come la città di Parigi, ci dicono, per cui per poterle visitare si sale su un trenino che parte ad orari fissi. La spiegazione sarà in francese, ma all’acquisto del biglietto ci consegnano anche la traduzione scritta in italiano su un foglio plastificato che poi bisogna riconsegnare al termine del giro. Il percorso, inclusa una sosta al museo, dura circa un’ora e un quarto. Il viaggio sul trenino permette di vedere uno spettacolo meraviglioso: il mare rosa e come sfondo le mura fortificate della città di Aigues Mortes. Il mare è rosa a causa di un’alga che colora l’acqua. A metà giro ci si ferma nel museo della salina e poi si riparte per l’ultimo tratto. Carnet famiglia: 29 euro.
Decidiamo di acquistare una confezione di sale a ricordo di questa bella esperienza nel negozio presente ne parcheggio e poi proseguiamo per la città fortificata per pranzare. Le mura della città sono ben conservate e molto imponenti. In centro è molto turistico pieno di ristoranti e di negozi. Decidiamo di fare rientro per goderci l’ultimo pomeriggio di sole e di spiaggia.
Giorno 5
La mini vacanza oramai è agli sgoccioli. Ci sarebbe piaciuto noleggiare le biciclette per andare fino alla diga, ma il viaggio di ritorno è lungo e quindi preferiamo fare un veloce giretto al mercato locale che si tiene nella piazza centrale del paese e poi ci mettiamo in macchina verso casa.
La Camargue, gli animali, la natura, i paesaggi sconfinati ci rimarranno sempre nel cuore.