Le città andaluse: Siviglia, Cordoba e Granada
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Volendo fare solo tour urbani, abbiamo rinunciato a noleggiare un’automobile e deciso di utilizzare i mezzi pubblici (bus e treni) per i trasferimenti da una città all’altra e all’interno della città. La scelta si è rivelata essere ottima e ci sentiamo di consigliarla a tutti coloro che, come noi, hanno in programma solo la visita delle città. Tutti e tre i centri storici sono sostanzialmente chiusi al traffico, con stradine strette dove è impossibile parcheggiare. Le dimensioni, inoltre, sono tali da poter agevolmente camminare alla scoperta di quasi tutti gli angoli cittadini.
Come guida turistica ci siamo fatti prestare la Lonely Planet edizione 2013, la Routard edizione 2014 e la Rough Guide edizione 2009. Abbiamo scartato la più datata e, alla fine, abbiamo scelto di portare la Lonely Planet. A posteriori la scelta è stata la meno azzeccata: la guida non è per niente accurata nelle descrizioni, le piantine non sono chiare, si sofferma troppo sui ristoranti e contiene alcuni errori ed imprecisioni. Col senno di poi e avendo bene in mente ciò che abbiamo visto , la Rough Guide sarebbe stata la più appropriata.
Abbiamo volato con Ryanair da Bergamo. L’andata abbiamo volato su Malaga al mattino mentre per il ritorno siamo partiti da Siviglia alla sera: in questo modo abbiamo potuto sfruttare completamente anche i due giorni dei viaggi. Non è questa la sede per recensire il volo con Ryanair. Era per me la prima esperienza con questa compagnia, benché sia stato un Frequent Flyer con migliaia di miglia accumulate. Non posso affermare con certezza che sarà l’ultima ma, certamente, se solo c’è un’alternativa, la preferirò a Ryanair
Primo giorno
Partiamo da Bergamo con il volo Ryanair delle 7:00 con destinazione Malaga. Il volo arriva puntuale e troviamo subito fuori dal terminal la fermata del bus per Granada dalla società ALSA, che avevamo prenotato online da casa (www.alsa.es). Si tratta di una linea diretta dall’aeroporto di Malaga alla stazione degli autobus di Granada in classe Supra: una piacevole sorpresa. Sedili comodi e spaziosi (molto meglio che sull’aereo), con schienale reclinabile e schermo per programmi di intrattenimento e, inoltre, un cestino da viaggio con acqua minerale e dolcetto forniti ai viaggiatori, oltre alla connessione Wi-Fi gratuita. Siamo a Granada dopo poco più di due ore di viaggio e raggiungiamo con il bus urbano il nostro hotel. In tutte e tre le città abbiamo sempre acquistato i biglietti dell’autobus a bordo. L’hotel Sacromonte, in centro, è un albergo semplice, il cui punto debole è l’insonorizzazione, ma che offre un ottimo rapporto qualità/prezzo ed è collocato nel centro commerciale a pochi passi da pasticcerie per la colazione e ristoranti (plaza Bib Rambla e soprattutto plaza Pescaderia).
Prima presa di contatto con la città, la zona della Cattedrale, il suq dell’Alcaiceria e le vie dello shopping urbano.
Secondo giorno
Al mattino visitiamo la Capilla Real, dove sono sepolti i Re Cattolici Ferdinando e Isabella, Giovanna la Pazza e suo marito Filippo il Bello, che ha un bellissimo altare gotico protetto da una cancellata molto elaborata.. Successivamente andiamo a visitare il quartiere dell’Albaycin, il quartiere arabo che si sviluppa lungo il fiume Darro e sulla collina di fronte all’Alhambra, nato quando molti musulmani lasciarono Cordoba e si rifugiarono a Granada, ultima roccaforte araba in Spagna. Il quartiere è molto caratteristico, con stretti vicoli dove si trovano antiche moschee trasformate in chiese, hammam e tanti ristorantini. Particolarmente carina è la via commerciale della Caldereria Nueva, sembra proprio di essere in una medina nordafricana.
Il pomeriggio è dedicato alla visita dell’Alhambra. Avevamo comperato i biglietti in anticipo (cosa sempre consigliata, perché la quantità di biglietti disponibili è contingentata – al massimo 6000 ingressi al giorno). I biglietti prenotati online vanno comunque ritirati fisicamente, cosa che noi abbiamo fatto alla libreria dell’Alhambra, nella Calle dos Reyes Catolicos. Ci siamo risparmiati la scarpinata per salire all’Alhambra usando il minibus C3 che parte da plaza Isabela, anche perché una volta dentro c’è comunque molto da camminare. Tra Generalife, palazzo di Carlo V, Alcazaba e bagni della moschea è un tripudio di bellezza che raggiunge però l’apice nei palazzi Nazari o Nasridi (l’entrata è regolamentata, l’orario d’ingresso è riportato sul biglietto). L’incanto di questi cortili e dei locali che si affacciano su di essi riempie gli occhi di meraviglia e stupore e non ci sono parole per descriverlo. Non so se siamo stati fortunati, ma non ho mai avuto l’impressione della ressa e, nonostante vi fosse molta gente, abbiamo potuto gustarci con la dovuta calma le bellezze di questo luogo.
Terzo giorno
Trasferimento con bus ALSA Supra da Granada a Cordoba. La qualità del servizio si conferma ottima. Il tragitto avviene su strade normali, per cui abbiamo anche potuto gustarci il paesaggio andaluso, che è veramente dominato dalle coltivazioni di olivi. Dopo circa due ore e mezza siamo alla stazione degli autobus di Cordoba e di qui raggiungiamo il Boutique Hotel di Calle Osario. E’ un’ottima struttura, nuova, costruita e arredata con gusto, ai margini del centro, in una via tranquilla. In pochi minuti a piedi siamo in centro e visitiamo l’Alcazar de los Reyes Catolicos. Niente di particolare, a parte i meravigliosi giardini e i bei mosaici recuperati dal ville romane della città.
Quarto giorno
La prima parte della mattina è dedicata alla visita della Mezquita Catedral. La Lonely Planet indicava, sbagliando, che l’ingresso è gratuito tra le 8:30 e le 10:00. In realtà si può entrare fino alle 9:15, ora in cui, in tutti i casi, si deve uscire dall’edificio. Noi siamo entrati alle 9:00 e abbiamo quindi deciso di acquistare il biglietto (8,00 €) e di rientrare alle 10, in modo da poter vedere tutto bene. L’atmosfera del luogo è magica e il contrasto tra la cattedrale cinquecentesca che si sviluppa in verticale e la selva delle colonne dell’antica moschea che invita lo sguardo a spaziare in orizzontale riflette, forse, la diversa spiritualità dei due credi, che qui si sovrappongono nello stesso edificio. Successivamente abbiamo girovagato per la Juderia, il vecchio quartiere ebraico pieno di fascino, visitando anche la sinagoga. Dopo una tapeata per pranzo ci siamo spinti fino alla carina plaza del Potro e alla strana plaza della Corredera per un caffè prima di prendere il treno Avant per Siviglia, che in 40 minuti ci porta nella capitale andalusa.
Raggiungiamo l’hotel Patio de las Cruces, un piccolo ed accogliente albergo in una tranquilla piazzetta della Barrio de Santa Cruz, dove alloggiamo in una simpatica camera che si affaccia su uno dei due patio. Riusciamo a fare un giro nel parco di Maria Luisa fino alla plaza de España e alla plaza America, costruite per l’esposizione del 1929 e ricche di fascino, e rientriamo in centro lungo il fiume Guadalquivir.
Quinto giorno
La mattina è dedicata alla visita della cattedrale, che apre alle 11:00 (ingresso 9,00 €), con ascesa alla Giralda. Nel pomeriggio facciamo un giro nel quartiere del centro, dove ci sono le vie dello shopping, visitando, tra il resto anche la chiesa del Salvador (ingresso compreso nel biglietto della cattedrale): un tripudio indescrivibile di altari barocchi dorati, pieni di statue e decori al punto che lo sguardo si perde disorientato. Arriviamo in plaza della Encarnacion dove possiamo apprezzare la stravagante struttura lignea del Metropol Parasol, che ci colpisce piacevolmente per il design ultramoderno che però ben si sposa con questa zona della città. La salita sul tetto costa 3,00 € a testa (e non 1,25 come indicato sulla Lonely) per cui ci rinunciamo. In serata ci perdiamo per i vicoli e le piazzette del Barrio de Santa Cruz, sicuramente la zona più affascinante di Siviglia.
Sesto giorno
La mattina viene impiegata completamente per la visita all’Alcazar (9,50 €), il palazzo reale che costituisce il vertice dell’architettura mudejar in Andalusia. Per certi versi richiama i palazzi Nasridi dell’Alhambra e difatti per la costruzione del palazzo di re Pedro furono chiamati gli architetti da Granada. Anche qui si spazia tra cortili, stanze e locali riccamente decorati con stucchi alla maniera araba e ceramiche azulejos. In tutto questo fiorire di decorazioni non si perde l’armonia ed il senso di compiutezza di questo tipo di arte. La visita si conclude negli splendidi giardini. Concludiamo la giornata con la visita all’Archivo de Indias, dove non c’è niente in particolare da vedere ma dove si respira il fascino dei traffici con le Americhe, di cui Siviglia è stata capitale assoluta per molti anni. Uno sguardo alla Torre del Oro, all’Antigua Fabrica del Tabaco (oggi università) e raggiungiamo l’aeroporto per il volo di ritorno.
Non abbiamo voluto citare tutti i ristoranti dove ci siamo fermati: abbiamo mangiato mediamente bene ovunque, anche se la cucina non brilla ai miei occhi per sapori o sensazioni particolari (tra l’altro il decantato jamon iberico non mi ha entusiasmato). Solo due menzioni: la Marisqueria Freiduria Carmela a Granada, dove abbiamo gustato una strepitosa paella di pesce, e la Cerveceria 100 Montaditos a Cordoba, dove propongono tantissimi tipi di panini (boccadillos) veramente sfiziosi e appetitosi (basta capire come si fa ad ordinare).
Abbiamo avuto la sensazione di aver potuto cogliere i punti fondamentali di queste città andaluse e ne abbiamo ricavato una particolare soddisfazione che ci sentiamo di condividere con coloro che vorranno leggere queste righe.