Estate in Bretagna
Indice dei contenuti
1. Il periodo da noi scelto, a cavallo tra giugno e luglio, è stato eccezionale: abbiamo trovato sempre un tempo eccellente ed una temperatura molto elevata (anche sopra i 30 °C). L’alta stagione, che, tra i benefici vede un prolungamento degli orari di apertura e chiusura delle attrazioni turistiche, inizia il 1° luglio; se visitate la Bretagna in bassa stagione, mettete in conto orari più ristretti.
2. In Bretagna i prezzi non sono alti. In particolare, i pasti sono molto più convenienti rispetto all’Italia: prendendo un menù fisso nei ristoranti, la spesa in genere non supera i 20 € a testa; gli hotel decorosi si aggirano tra i 40 ed i 50 €.
3. Viaggiare in Bretagna è facilissimo; le indicazioni stradali sono sempre molto buone e le strade in ottimo stato. Attenzione: non esiste una strada costiera percorribile in auto nel nord-ovest della regione! Abbiamo noleggiato un’automobile all’aeroporto di Parigi con Europcar, prenotata on-line tramite AutoEurope (una bellissima 500 bianca; € 251 con eliminazione della franchigia e restituzione in un luogo diverso da quello di presa in carico, ma senza conducente aggiuntivo).
4. Aver viaggiato in bassa stagione ci ha concesso di non scontrarci con le folle e di poter prenotare gli alberghi di volta in volta, anche all’ultimo momento, tramite siti come Booking o Trivago, senza incontrare mai alcun tipo di problemi.
5. Quanto tempo occorre per visitare la Bretagna? I nostri otto giorni, un po’ a tappe serrate, ci hanno permesso di vedere bene le principali attrazioni del paese e percorrere anche qualche strada meno battuta. Con qualche giorno in più sicuramente non ci saremmo annoiati.
6. La guida che abbiamo usato in questo viaggio è stata la Rough Guide di Bretagna e Normandia, senza infamia e senza lode.
1° giorno
Sveglia all’alba e partenza alle 6.55 da Milano Linate diretti a Parigi CDG con un volo diretto Alitalia acquistato a fine gennaio ad un prezzo ottimo (circa € 109 a testa). Dopo aver preso l’auto, ci mettiamo in viaggio e facciamo la prima sosta a Vitré, porta d’ingresso in Bretagna, con un bel castello. Pranziamo rapidamente in un caffè e andiamo a Rennes, città con un centro davvero interessante. Riusciamo a visitare anche il Museo de Bretagne, ma su questo i pareri sono discordanti… arriva l’ora di cena e ci fermiamo all’ottima creperie Ste. Anne (5 Place Ste. Anne; Tel.: 029979 2272). Dopo cena ci mettiamo in marcia verso Mont Saint-Michel, fermandoci a Pontorson, presso l’hotel Le XIV (14 rue du docteur Tizon, Pontorson; Tel.: 023369 0929; www.le-14.com; € 44 la doppia con doccia e lavandino in camera e WC condiviso; discreto), che avevamo già prenotato dall’Italia.
2° giorno
Abbiamo scelto di fermarci a Pontorson per la vicinanza a Mont Saint-Michel, in realtà in Normandia, che raggiungiamo di mattina presto. C’è la bassa marea e lo spettacolo è davvero magnifico come ci si può immaginare. Consiglio: andateci presto prima dell’arrivo dei gruppi di turisti. In tarda mattinata, dopo una deviazione per Dol-de-Bretagne (cattedrale e menhir), ci fermiamo a Cancale, per un pranzo memorabile a base di ostriche, concluso da una crepe.
Ci attende poi St. Malo, bellissima cittadina: il giro delle mura con vista sul mare è imperdibile ed il sole accecante rende questa visita ancora più piacevole. Nel tardo pomeriggio ci trasferiamo a Dinan per cenare (Le Saint-Louis, 9 Rue de Lehon; Tel.: 029639 8950; deludente a causa della scelta molto limitata) e poi fermarci per la notte (Hotel Au Refuge, 9 place du 11 novembre 1918; Tel.: 0296854361; € 42 la doppia con doccia e WC condiviso; carino).
3° giorno
Dinan ha tutto quello che ci si aspetta da una città bretone: un bel centro, un fiume placido ed un ponte in posizione panoramica. Anche se non c’è tantissimo da vedere, è un posto gradevole nel quale passare qualche ora. A metà mattinata iniziamo la nostra visita ad una delle parti più belle della Bretagna, vale a dire la Costa di Smeraldo, partendo da St. Jacut, passando dallo splendido Forte La Latte e sostando a Cap Fréhel. La costa è davvero meravigliosa: il colore del mare è incredibile e, se non fosse per la vegetazione inequivocabilmente nordeuropea, sembrerebbe di trovarsi ai Caraibi. A Erquy ci fermiamo sotto un albero di fronte alla bella spiaggia per un pic-nic e poi proseguiamo per la chiesa di Kermaria che purtroppo però, non essendo ancora iniziata la stagione turistica, troviamo chiusa. Un po’ delusi da questa situazione, proseguiamo per l’abbazia di Beauport. Anche questa è chiusa, ma poco male: buona parte del monumento è visibile dall’esterno, per cui non ci disperiamo. E poi fermarci qui vale comunque la pena perché scopriamo che in questo luogo inizia il Cammino di Santiago. Dopo una breve sosta a Tréguier, all’inizio del crepuscolo decidiamo di cenare con la pizza più schifosa dell’universo, in un paesino sulla Costa di Granito Rosa, Ploumanac’h (Le Rest’a terre, 166 Rue de Guirec, Perros Guirec; Tel.: 029602 3674). Lo spettacolo del tramonto sulla spiaggia è incredibile ed accentuato dalla bassa marea: è un posto troppo fotogenico per resistere! In prima serata andiamo a dormire a Morlaix, presso l’Hotel Fontaine (7, rue J-F Périou, Morlaix; Tel: 029862 0955; € 54 la doppia con bagno; dignitoso).
4° giorno
Iniziamo la giornata visitando Morlaix, dopo un’ottima colazione in uno dei bar più antichi della città. Ci dirigiamo poi a Carantec, arrivando, grazie alla bassa marea, all’Ile Calliot e ci fermiamo per una breve sosta a Roscoff, cittadina carina, ma che non presenta spunti di particolare interesse. Per questo motivo, torniamo sulla bellissima costa (Meneham ha un mare davvero splendido) e riusciamo anche a fare un bagno, molto breve a causa della gelida temperatura dell’acqua. Vorremmo trovare una strada costiera che ci porti fino a Pointe St.Mathieu, ma non riusciamo a trovare null’altro all’infuori del Sentiero dei Doganieri, che però non è percorribile in auto. Procediamo quindi, dopo esserci persi più di una volta, lontano dalla costa, che raggiungiamo solo di quando in quando, fermandoci ad Aber Wrac’h ed a Landunvez. La sosta finale è uno degli highlights della giornata: Pointe St-Mathieu, con il suo faro costruito nella vecchia abbazia, è proprio splendido. Dopo una cena sul mare presso la Cormorandiere Creperie (Place de Tregana, Locmaria Plouzane; Tel.: 02984 89253; molto buona), prendiamo possesso del nostro hotel nell’entroterra (Hostellerie des Enclos, Route de Saint Jacques, Lampaul Guimiliau; Tel.: 0298 687708; € 56 la doppia con bagno; discreto).
5° giorno
Dopo qualche giorno sulla costa, torniamo nell’entroterra per visitare alcuni dei calvaires per i quali la Bretagna è famosa. Il primo, appena dietro il nostro hotel, è quello della chiesa di Lampaul-Guimiliau, davvero degno di nota. Proseguiamo poi con i calvaires di Guimiliau e di St. Thégonnec, altrettanto interessanti. I calvaires sono delle strutture insolite, che poco hanno in comune con i calvari delle nostre cittadine e che non dovrebbero essere tralasciati in un viaggio nella regione. Torniamo sulla costa salendo su Menez Hom, piccola altura che consente belle viste sui dintorni, che però è avvolto dalla nebbia, quindi sostiamo a Camaret-sur-mer per il nostro primo pranzo a base di cozze (Hotel de France, 19 quai Gustave Toudouze; Tel.: 02982 79306; buono). Successivamente visitiamo Pointe du Penhir con un tempo incerto, raggiungiamo Point des Espagnoles e, attraverso Menez Hom, dal quale riusciamo finalmente a godere del panorama sulla campagna circostante, prima il bellissimo Pointe du Raz, silenzioso e quasi desolato ed infine il Pointe du Van. Ceniamo ad Audierne presso il Cafè du quai (8 Quai Jean Jaures, Audierne; Tel.: 02987 01216; buono) e ci fermiamo per la notte a Quimper (Hôtel B&B QUIMPER Nord, ZAC du Cuzon 33 rue Jacques Anquetil; € 47 la doppia con bagno; discreto).
6° giorno
Il tempo non può essere sempre bello e tocca anche a noi qualche ora di pioggia. Per fortuna la pioggia ci raggiunge mentre visitiamo una cittadina, Quimper, e non quando siamo sulla costa. Della città visitiamo il centro ed l’interessante museo cittadino. Per fortuna il bel tempo ci raggiunge presto nel corso della nostra visita a Concarneau, un’altra bella cittadina circondata da mura. Molto più bella è Port Aven, località favorita da molti artisti. Qui, dopo una passeggiata sulla splendida promenade, facciamo una pausa pranzo presso la Creperie du Port (13 quai Theodore Botrel; Tel.: 02980 60088; buono), nell’attesa di imbarcarci per un bel giro dell’estuario. Tappa successiva nel tardo pomeriggio è Carnac, dove passiamo tre ore a visitare tutti i siti archeologici, molto più impegnativi, ma anche più interessanti, del previsto. Un po’ stanchi, ci infiliamo in un ristorante apparentemente senza alcun fascino, ma molto buono (La Regate Brasserie, 10 rue Saint Cornely, Carnac; Tel.: 0297 522384). Raggiunta Vannes ci fermiamo per la notte (Park & Suites Elégance Vannes, Rue Alfred Kastler, Giratoire de Tohannic; Tel.: 0297 442970; € 57 la doppia con bagno; buono).
7° giorno
La giornata inizia con una visita della bella cittadina di Vannes, meno leziosa e più vivace della maggior parte delle altre città bretoni. Abbiamo prenotato una visita al tumulo di Gavrinis nel primo pomeriggio, per cui cerchiamo di visitare la costa del Golfo di Morbihan, ma ancora una volta dobbiamo constatare la difficoltà di seguire la costa in auto e ci accontentiamo dei punti panoramici di St. Gildas e Port Navalo, dove ci fermiamo per un pic nic. Torniamo a Gavrinis: la gita al tumulo, per quanto non proprio a buon mercato, è inaspettatamente affascinante e molto ben gestita e la consigliamo vivamente a tutti. Passando da Saint-Anne d’Auray, dove visitiamo rapidamente la cattedrale, raggiungiamo il decantato (dalla guida) Parco delle Sculture di Kerguénnec, che onestamente ci sembra un po’ sopravvalutato. Andiamo quindi a Guehenno per visitare il nostro ultimo calvaire e torniamo a Vannes, dove troviamo, non senza qualche difficoltà, un ristorante dove cenare (Afghan Cafè, 12 Rue Fontaine, Vannes; Tel.: 029742 7777; molto buono). Ci fermiamo a Vannes per la notte (Hôtel B&B VANNES Est Golfe du Morbihan, ZA Le Chapeau Rouge; € 51 la doppia con bagno; discreto).
8° giorno
Al mattino facciamo rotta verso Guérande, paesino con un gradevole centro, che raggiungiamo nel momento dell’affollato mercato. Pieghiamo quindi verso la Grande Brière e Ile de Fedrun, dove ci fermiamo per un pic nic con i prodotti acquistati a Guérande. Nel primo pomeriggio arriviamo quindi a Nantes, dove, dopo aver preso possesso della nostra stanza presso l’ottimo Hotel St. Yves (154, rue du Général Buat; Tel.: 024072 4164; € 67, 20 doppia con bagno e colazione), iniziamo un giro del centro. Nantes è davvero bella, oltre ad avere una storia urbana e sociale molto interessante. Bello anche il Memoriale per l’Abolizione della Schiavitù, assolutamente da non perdere. Al contrario, le Machines de l’Ile, che pure fanno parte di un progetto di riqualificazione urbana di valore, non sono all’altezza della descrizione della guida e ci sembrano poco più di un parco giochi. Ceniamo presso L’instinct Gourmand (14 Rue Saint Leonard; Tel.: 024047 4164; un po’ caro).
9° giorno
Al mattino ripartiamo verso Parigi, ma decidiamo di fermarci a Chartres per visitare la famosa cattedrale gotica. Purtroppo, però, ci sono pesanti lavori di manutenzione e l’interno della chiesa non è molto fruibile. Delusi, raggiungiamo i sobborghi di Parigi, dove abbiamo il tempo di fare una breve sosta da alcuni amici ed infine, dopo aver restituito l’auto, prendiamo il volo dall’aeroporto di Orly, che ci riporta a Linate in prima serata.