A spasso tra i vigneti francesi
Sabato 9 agosto 2015
Partiamo diretti in Borgogna, attraversando il Passo del Sempione e Ginevra in Svizzera.
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Arriviamo al nostro primo B&B nel primo pomeriggio; è vicino a Beaune, una piccola cittadina situata in Borgogna. Dopo un breve riposo, usciamo a visitare questo piccolo paese racchiuso all’interno di cinta murarie circolari.
In paese passeggiano molti turisti, è agosto e molti abitanti sono già partiti per le ferie. Girovaghiamo per le sue viuzze, costellate di negozi e ristoranti, tutto a misura di turista; iniziamo ad avere un primo approccio a quella che è la Borgogna; sono numerose infatti le “cave” ossia le cantine che offrono degustazioni e vendita di vini.
Vediamo dall’esterno anche il celebre Hotel Dieu con l’inconfondibile tetto ricoperto di figure geometriche dai colori sgargianti.
Ceniamo e poi rientriamo nel nostro B&B.
DOMENICA 09 agosto 2015
Questa mattina il tempo non è molto bello; è coperto e una leggera pioggerellina infastidisce la nostra uscita. Ma non ci scoraggiamo e partiamo alla volta della campagna borgognese.
Vorremo andare a visitare Dijon, capitale della Borgogna, ma è una domenica di agosto e tutto è chiuso, in città non c’è nessuno; la canzone “Azzurro” di Adriano Celentano rende bene l’idea: in giro “neanche un prete per chiacchierare”, così decidiamo di proseguire il nostro viaggio percorrendo la Route de Grands Crus, una stradina che, tagliando in due i vigneti della Cote de Nuit, corre da Dijon fino a Beaune e attraversa piccoli villaggi costituiti per ospitare le persone che lavorano le vigne.
Il villaggio di Gevrey-Chambertin è caratteristico, le case sono in sasso, molte delle quali con le foglie di edera che rivestono tutte le facciate; tutto intorno i filari dei vitigni che si perdono a vista d’occhio; è mezzogiorno in giro c’è poca gente, qualche turista si addentra per le stradine che conducono immancabilmente a qualche cantina.
Prosegue così il nostro giro, attraverso strade di collina, a volte molto strette, che garantiscono a mala pena il passaggio di un trattore.
Tutto è coltivato a vite: sono filari ordinati, le piante sono molto basse ed i grappoli ancora piccoli e acerbi; dovranno aspettare ancora un mese prima di essere raccolti per poi essere trasformati in una favolosa annata 2015; l’estate è stata molto calda, gli acini hanno preso il giusto sole; ora manca solo un po’ di pioggia leggera per creare l’alchimia perfetta.
La Cote de Nuit termina a Beaune e noi ci dirigiamo verso l’abbazia di Citeaux; questo complesso monastico immerso in un panorama verdeggiante ospita una rappresentanza non numerosa di monaci benedettini, volti alla preghiera ed al lavoro.
Visitiamo l’abbazia percorrendo i luoghi storici quale la sala della copisteria e la biblioteca; intorno intravediamo i campi coltivati dai monaci che qui oltre all’agricoltura si dedicano anche alla produzione di formaggi, di mostarde e confetture.
Questa sera ceniamo nel nostro B&B; la padrona di casa è una persona molto simpatica, aperta alla comunicazione resa più facile dalla sua conoscenza di molteplici lingue; è vero, a volte mischia inglese con un po’ di francese, italiano e spagnolo, ma questo ci permette di trascorrere una piacevole serata all’aperto e di poterci scambiare le usanze, i pregi, i difetti delle nostre culture e le nostre esperienze di viaggio.
LUNEDì 10 agosto
Anche questa mattina il tempo non è bellissimo; ma non sarà una pioggerellina a scoraggiarci.
Infatti dopo pochi chilometri il tempo volge al meglio e tra le nuvole ogni tanto fa capolino un po’ di sole.
Questa mattina viaggeremo lungo la Cote de Beaune, la zona a sud di Beune coltivata per la maggior parte a uve bianche. Il paesaggio è sempre incantevole; passiamo per le stradine di campagna fiancheggiate da bellissimi muretti in sasso. I vigneti sono ovunque intorno a noi, intercalati solamente da villaggi molto piccoli la cui vita ruota tutto intorno al vino; iniziamo a percepire un po’ la preparazione al raccolto; manca poco e tutto dovrà essere perfettamente pronto per la vendemmia.
Fatichiamo a trovare una panetteria, un bar, ma non mancano le cantine con le degustazioni; sono le undici, troppo presto per un sorso di vino!
Dopo una pausa ristoratrice a San George la Nuit, decidiamo di uscire dalla Route de Grands Crus e ci dirigiamo a ovest, verso il canale di Borgogna.
Scopriamo così questi luoghi dove il lento scorrere del fiume è scosso solamente dalle chiuse che vengono aperte al passaggio dei naviganti.
E’ un posto che infonde molta calma e serenità; tutto il canale è fiancheggiato da piste ciclabili e noi ne approfittiamo per farci una lunga passeggiata a piedi.
Qua e là sono disseminati piccoli villaggi composti da case con fiori coloratissimi nei propri giardini.
Tutto intorno è calmo, come l’acqua del Borgogna.
Arriviamo poi ad un paesino che la cartina stradale indica come villaggio tra i più belli della Francia, l’equivalente del nostro borgo più bello d’Italia.
Si chiama Chateauneuf e sulla sua cima della collina in effetti si erge un maestoso castello che però decidiamo di non visitare; preferiamo passeggiare attraverso le tortuose vie che ci conducono a case in sasso dall’aspetto molto caratteristico, tipico dei villaggi francesi.
Ritorniamo poi verso il nostro b&b.
MARTEDI 11 agosto
Questa mattina partenza per la zona dello Champagne.
Facciamo colazione in giardino insieme ad una coppia francese e una belga e dopo aver salutato la nostra “amica”del B&B partiamo.
Lasciamo le verdeggianti colline della Borgogna diretti al paese di Flavigny surl les Orzey. E un villaggio segnalato come tra i più caratteristici di Francia ma quello che lo rende famoso è l’essere stato la scenografia di alcune scene del film” Choccolate” con la Binoche e Jonny Deep. E’ un paese medioevale ma non ci incanta particolarmente. Va detto che lo stesso paese in Italia sarebbe stato valorizzato molto di più con riferimenti al film o comunque con ristorantini tipici, negozietti, e sicuramente numerose cioccolaterie. Qui niente; il paese è come sospeso, con le macchine che interrompono scene da cartolina altrimenti fantastiche. Certo lo stile medioevale si vede, ma tutto è lasciato come un paese qualsiasi.
Ritorniamo alla macchina con un po’ di tristezza per non aver assaporato il giusto clima cinematografico e turistico. La strada per Epernay corre attraversando distese infinite di campi di grano; oramai il raccolto è già stato fatto, ma la scena che si presenta ai nostri occhi è incredibile; ai nostri lati solo campi immensi che si perdono a vista d’occhio. E’ così che arriviamo a Epernay cuore dello Champagne e delle verdeggianti colline che sono lo scrigno di queste preziose uve.
MERCOLEDì 12 agosto
Ci svegliamo e la giornata si annuncia calda e soleggiata; partiamo alla volta delle colline dello Champagne; qui sono suddivise in tre grandi strade; noi oggi faremo la strada che ci condurrà a Reims. Rispetto alla Borgogna qui i vigneti si perdono a vista d’occhio; sono ovunque e ogni volta che scolliniamo troviamo altri vigneti; la Route de Champagne è bellissima, ci fa passare in mezzo ai vigneti e a villaggi dal tratto molto caratteristico; sono paesi a prevalenza agricola ma la predominanza sono le cantine di vino; in ognuno ne scoviamo tantissime, con insegne importanti pronte a catturare il turista o l’esperto di Champagne. Con questo girovagare arriviamo a Verzenay dove è situato un faro; salendo i 101 gradini si gode di una impagabile vista sulle colline sottostanti. Facciamo poi un giro a piedi ai bordi dei vigneti e ci sconvolge sempre di più la vastità di questa coltivazione; tutto rimanda allo Champagne: non c’è paesino che attraversiamo che non faccia riferimento al vino pregiato. Arriviamo così a Reims; già da lontano possibile scorgere l’imponente cattedrale gotica che è stata la sede dell’incoronazione di molti re francesi. Entriamo e l’imponenza vista da fuori si fa notare ancora di più al suo interno. Le navate sono altissime, ma la cosa che colpisce ogni visitatore sono le bellissime vetrate colorate: ce ne sono tantissime a partire dall’enorme rosone centrale situato all’entrata per poi continuare sui due lati della cattedrale. Ci sorprendono i colori utilizzati per la creazione; a volte intensi a volte molto delicati. Visitiamo così la cattedrale con il naso all’insù stupiti ancora una volta delle capacità artistiche dell’uomo. Usciti dalla cattedrale passeggiamo per le vie pedonali di Reims; il sole è allo zenit e i ristoranti e bistrot si riempiono di turisti. Noi come al solito, dopo una lauta colazione siamo ancora satolli e optiamo per un fresco gelato rigenerante. Riprendiamo poi la strada per Epernay passando sempre dalla Route de Champagne e lo spettacolo si ripete in continuazione, ma questo non ci annoia, anzi, ogni volta restiamo estasiati dalla vastità delle coltivazioni. Certo anche in Italia abbiamo le zone dei vigneti, ma sono di gran lunga più ridotte; sarà sicuramente la formazione geografica che corre in aiuto alla Francia, per cui possono rubare terreno in maggiore quantità per le proprie coltivazioni. Rientriamo presto in albergo, oggi la giornata è molto calda. Ci riposiamo nel giardino del B&B a bordo piscina. Dopo cena optiamo per una piacevole passeggiata lungo il canale della Marna; è tutto molto tranquillo, la serata finalmente inizia a rinfrescarsi un po’.
GIOVEDì 13 agosto
Anche quest’oggi saremo nella zona dello Champagne: a pochi chilometri da Epernay sorge un piccolo villaggio, Heautville, che la Lonely Planet definisce come tra i più belli dello Champagne. E’ anche il luogo in cui ha vissuto ed è sepolto il monaco Dom Perignon che ha dato vita al metodo tutt’ora utilizzato per la produzione dello Champagne.
Il villaggio è molto caratteristico; ci colpiscono le insegne in ferro battuto che raffigurano le varie attività artigianali, quali il fabbro, il contadino, il panettiere, la lavandaia; ce ne sono tantissime e insieme alle case fiorite e all’ordine e pulizia del paese, rendono Heautville un paese sicuramente da visitare.
La chiesa principale ospita la tomba di Dom Perignon; entriamo a visitarla e poi proseguiamo attraverso le viuzze disseminate di cantine, pronte ad accogliere il turista; ci spiacerebbe perderci un assaggio proprio qui dove lo Champagne ha trovato la perfezione conosciuta in tutto il mondo. Entriamo così in una “cave” e assaggiamo un Brut del 2014 che ha vinto la medaglia d’oro in Belgio. Be’ non siamo intenditori; a noi molto genericamente piace, ma siamo molto patriottici e preferiamo un buon prosecco del Veneto o un moscato d’Asti! Però proseguiamo con l’acquisto di alcune bottiglie che comprate in loco hanno dei costi molto più ragionevoli. Dopo questo aperitivo di tutto rispetto, proseguiamo verso la Route de Champagne de la Marne; il paesaggio offre sempre viste incantevoli, dove i vigneti la fanno da padrone per molti chilometri. Raggiungiamo un piccolo paese in cui è situato un memoriale ai caduti delle guerra del 1914/1918 durante la sanguinosa battaglia delle Marne nella Prima guerra mondiale. Il luogo si trova in prossimità di un bosco ed è situato su un piccolo promontorio; è molto grande ed il suo interno è molto semplice ma raffinato. Sui muri e sulle volte vengono ripresi i nomi dei soldati francesi, inglesi, australiani e anche italiani che in questi luoghi di guerra hanno perso la vita. Vi è inoltre un monumento che simboleggia la tomba di tutti i soldati, una sorta di memoria al Milite Ignoto. Il luogo è avvolto da un incredibile silenzio e l’occasione ci porta a riflettere sulla vita e la sorte di tanti innocenti che per la propria patria e per la libertà hanno combattuto.
Proseguiamo il nostro giro turistico anche se il caldo ha raggiunto anche oggi temperature molto alte; i paesini che attraversiamo si adattano ai 32° esterni e pare che tutti siamo rinchiusi in casa a trascorrere una piacevole siesta in attesa di temperature migliori e soprattutto in attesa del grande lavoro che da qui a un mese circa coinvolgerà tutti quanti.
Di sera usciamo per le strade di Epernay; va detto che di questo periodo i negozi sono per la maggior parte chiusi ed i paesi sembra non vogliano accogliere i turisti nelle loro uscite serali; pochi i ristoranti e brasserie aperte, pochissimi i bar/caffè, tutti chiusi i negozi; immaginiamo che dopo le 22 ci sia il coprifuoco generale, ossia tutti a nanna.
Passeggiamo lungo Avenue du Champagne, un lungo viale sui cui lati sorgono dimore storiche signorili di proprietà delle maggiori case produttrici dello Champagne, quali Moet&Chandon, Perrier e molti altri.
Le ammiriamo sempre convinti che manca uno slancio turistico a questa città che si appresta a diventare Patrimonio dell’Unesco.
VENERDì: 14 agosto
Partiamo alle 9.30 direzione Parigi. La strada è breve, solo 150 chilometri ci dividono dalla capitale francese; il traffico è scarso e ben ordinato; anche l’arrivo in città è tranquillo malgrado qualche mia apprensione manifestata già la notte precedente. In agosto i parigini sono in vacanza e quindi anche il traffico automobilistico è ridotto. Non mancano invece i turisti che affollano le vie e i ponti di Parigi. Dopo aver depositato i bagagli in albergo, che è in situato in una zona strategica, vicino ai giardini di Lussemburgo, iniziamo a prendere conoscenza della città. Le tappe principali e importanti saranno riservate a domani e ai giorni successivi. Il nostro albergo è vicinissimo alla Sorbona così ci fermiamo per un caffè sulla piazza antistante che ospita la celebre università. Visitiamo poi la chiesa di Sain Sulpice resa celebre più che per le sue qualità architettoniche per essere citata nel famoso libro di Dan Brown “Il codice da Vinci”. Notiamo infatti la famosa meridiana che corre lungo il pavimento della Chiesa, voluta per indicare l’equinozio di marzo. Ci dirigiamo ora verso il lungo Senna da cui scorgiamo il Louvre e l’Isola di Notre Dame; ed è qui che vogliamo andare subito. Ci torneremo con calma nei prossimi giorni ma essere così vicini non ci fa resistere alla tentazione di dare una breve occhiata.
Lo spettacolo davanti ai nostri occhi è incredibile; all’entrata ci affascinano subito le navate altissime, i rosoni e le vetrate intorno.
Ha un’architettura che riteniamo essere molto raffinata, degna di essere a Parigi insomma. La ammiriamo estasiati e ci sorprende per la sua magnificenza. Immaginiamo per un attimo la scena dell’incoronazione di Napoleone in una notte di dicembre di molti anni fa e sicuramente l’imperatore non poteva trovare scenario migliore.
Usciamo e inizia a piovere; vorremmo andare a visitare la piccola isola Saint Louis, ma le gocce aumentano e a breve inizierà un temporale estivo; corriamo sotto uno dei ponti che attraversa la Senna. Aspettiamo dieci minuti e poi il tempo sembra volgere al meglio.
Troviamo il lato positivo anche in questa situazione: da sotto il ponte vediamo Notre Dame avvolta da un acquazzone e la scena è veramente suggestiva e particolare.
E’ ora di cena e decidiamo di cercare ristoro nel quartiere Latino che ha un suo fascino particolare con i ristorantini francesi, italiani, greci, turchi e di altre nazionalità.
Qui è un brulicare di turisti e i gestori dei ristoranti fuori dai locali che invitano tutti ad entrare ad assaggiare le proprie specialità culinarie.
Ceniamo in ristorante italiano, la pasta dopo una settimana inizia a mancarci, ma poi terminato, ricomincia a piovere; rientriamo in albergo; Parigi può aspettare domani.
SABATO 15 agosto
Questa notte è piovuto e quando ci svegliamo Parigi è coperta di nuvole; non piove più ma l’aria è frizzantina. Usciamo a fare colazione e poi prendiamo la direzione di Montmartre. Per raggiungerla la strada è lunga a piedi ma solamente così possiamo apprezzare e vedere i quartieri di Parigi; oggi è festa, molti negozi sono chiusi ma i turisti iniziano ad affollare le vie. Superiamo così L’isola di Saint Louis e poi zigzaghiamo fino alla nostra prima meta: Pigalle la zona a luci rosse di Parigi con il suo famoso mulino. Non avvertiamo niente di scandaloso o trasgressivo in questo quartiere ma va pure detto che sono le undici di mattina e sicuramente il meglio di sé Pigalle lo offrirà di notte. Un paio di foto al Moulin Rouge e poi ripartiamo per Montmartre. La strada inizia sempre più a salire e ad un tratto iniziamo ad avere una visione diversa di Parigi; sotto di noi i tetti di Parigi con i suoi comignoli ci danno la dimensione della città. Arriviamo così al Sacro Cuore abbarbicato su una collina; possiamo scegliere tra una salita in funicolare oppure attraverso le scalinate. Seconda opzione!
Da quassù la vista è fantastica, Parigi è sotto di noi con i suoi palazzi, la Senna e i suoi monumenti celebri. Entriamo nella basilica al cui interno si sta celebrando la santa messa. È molto luminosa ma va detto che a nostro parere il bello di sé lo da vista dall’esterno con le sue cupole e il suo bianco candore.
Ridiscendiamo la collina diretti verso il quartiere Marè e piazza della Repubblica. Breve sosta per pranzo e poi dopo essere passati davanti alle stazioni Gare du Nord e Gare du Est ci dirigiamo verso il canale Sant Martin. E’ questo un tratto di canale che alcuni anni fa doveva essere sottratto per la costruzione di nuovi spazi abitativi; a causa delle proteste degli abitanti del quartiere questo canale ha mantenuto la sua funzione, grazie anche ad alcune scene del film “il favoloso mondo di Amelie” girate in questo luogo. Il tratto di fiume qui prevede alcune chiuse per il passaggio delle navi; è molto caratteristico con i ponti vecchi in ferro per il passaggio pedonale. Non è molto conosciuto turisticamente ma è degno sicuramente di una deviazione per una visita insolita di Parigi. Passiamo per piazza delle Repubblica, molto grande ma la cui statua che si erge al centro è stata più volte imbrattata e rovinata da persone stupide, forse annoiate dalla vita che non hanno di meglio da fare che deturpare i monumenti storici. Così un po’ delusi proseguiamo verso il Marè. Qui notiamo palazzi molto sontuosi e nuovi negozi di alta moda iniziano a prendere piede in questo quartiere ritornato di moda da pochi anni. Sono oramai giunte le quattro del pomeriggio, il sole inizia a fare capolino tra le nuvole e riscaldare finalmente questa giornata. Siamo molto stanchi, la camminata si è rilevata piacevole ma anche molto lunga. Passiamo nuovamente sull’isola di sant Louis dove è iniziato il nostro giro questa mattina e poi passiamo nuovamente davanti a Notre Dame, attratti come da una calamita. Oggi è giornata di festa e dall’interno sentiamo l’organo della cattedrale risuonare una musica solenne. I turisti affollano la piazza e attendono sotto un sole oramai diventato cocente l’ingresso nella cattedrale. Noi riprendiamo il cammino verso il nostro albergo; le energie ci stanno abbandonando. Questa sera ceniamo in un ristorante indiano; è Ferragosto e le vie della città sono invase da artisti di strada che allietano la serata di metà agosto. Passeggiamo senza meta per il lungo Senna e per il quartiere Sant Germain, poi, ci rassegniamo alla stanchezza che prende il sopravvento e rientriamo in albergo.
DOMENICA 16 agosto
L’aria mattutina inizia già a preannunciare l’autunno; ma la nostra fiducia di porta ad uscire in pantaloncini corti e maglioncino. Passeggiamo lungo la Senna a passo sostenuto e raggiungiamo in breve il museo dell’Orsay. Già dall’esterno si rivela un capolavoro dell’architettura di fine Ottocento. Inizialmente fu una stazione ferroviaria creata appositamente per l’Esposizione Universale del 1900 e poi trasformata in museo che raccoglie al suo interno le opere dei più importanti pittori impressionista quali Picasso, Monet, Manet, Cezanne e tanti altri. Non facciamo coda per entrare e ci troviamo subito all’interno del museo che è un vero capolavoro. Ci affascina tantissimo la struttura che un tempo ha visto transitare al suo interno treni a vapori. Ma ancora di più ad impressionarci è il marmo bianco che fornisce luminosità all’ambiente, valorizzato poi dalla luce che penetra attraverso la volta in vetro e metallo. L’area centrale è destinata oggi alle sculture e a opere minori; nei piani superiori invece si trovano le aree dedicate ai vari pittori. Visitiamo le opere famose, ma non siamo né esperti e né appassionati di arti e quindi non ci soffermiamo molto davanti a questi capolavori; ci continua invece ad affascinare la struttura del museo come ad esempio i due orologi originali della stazione che donano un tocco di stile impareggiabile. Usciamo e poi passando dal quartiere Le Halle e Les Invalides raggiungiamo la regina di Parigi; eccoci sotto la Tour Eiffel che svetta imponente sulla città. Dai giardini di Champ de Mars la osserviamo mentre introno a noi passeggiano turisti e parigini. L’abbiamo già visitata nel nostro viaggio precedente e sconsolati anche dalle code interminabili passiamo oltre; la sua linea snella ci seguirà come un’ombra ancora per molto. Attraversiamo la Senna e raggiungiamo i giardini del Trocadero. Da qui ci dirigiamo poi verso l’Arco di Trionfo. E’ questo il punto di partenza di ben dodici strade tra cui la più importante è quella dei campi Elisi o per dirla alla francese Le Champs Elisee. Scorgiamo in fondo a questo grandissimo viale l’obelisco con la piramide dorata.
Percorrere gli Champs Elisees nel primo pomeriggio sotto il sole è estenuante; la gente affolla il viale e soprattutto i negozi di grandi firme sono presi d’assalto, essendo anche periodi di saldi estivi. Noi proseguiamo il nostro cammino e dopo una pausa caffè arriviamo a Place de la Concorde ed infine all’ingresso del Louvre. Vediamo la Piramide di vetro tanto amata quanto criticata. A noi personalmente piace questa struttura moderna posizionata in mezzo ad un edificio così imponente quanto sontuoso e magnificamente decorato. Non sappiamo se torneremo per visitare il Louvre; è un “must” è vero ma abbiamo grandi capolavori anche in Italia e forse saremmo attratti solo da alcune opere famose e niente altro. Lentamente ci dirigiamo verso l’albergo per un breve riposo. La serata la trascorriamo nuovamente nella zona del Quartiere Latino da noi tanto amato, non dopo avere fatto un po’ di shopping in una delle tante pasticcerie che espongono coloratissimi e golosissimi macarons.
LUNEDì 17 agosto
Oggi ultimo giorno di visita a Parigi; ci accorgiamo che in due giorni abbiamo già visitato gran parte delle attrattive della capitale. Abbiamo un passo deciso e veloce e quindi gli itinerari classici che prevedono tre giorni noi riusciamo a farli in due. Di prima mattina, dopo la colazione rituale al Costa Caffè, visitiamo subito la cattedrale di Notre Dame; oggi vogliamo anche fotografare i suoi interni visto che la volta precedente eravamo sprovvisti di macchina fotografica; a quest’ora poi va detto che i turisti sono ancora pochi e possiamo ammirarla con meno folla e con più calma. Ci colpisce nuovamente la bellezza e la raffinatezza al suo interno; i rosoni laterali, le vetrate colorate, le immense navate sono un inno alla magnificenza. Passeggiamo in silenzio e poi usciamo alla volta di una meta un po’ curiosa e insolita: il cimitero di Pere Lachese. Passiamo attraverso piazza della Bastiglia, nel cui centro si erge la colonna commemorativa, unico monumento a ricordare la Rivoluzione che qui il 14 luglio 1789 raggiunse il suo culmine. Arriviamo così al cimitero; qui si trovano circa 70.000 tombe; è uno spettacolo particolare in quanto si passeggia in mezzo a vicoli stretti e tutto introno sono situate tombe e monumenti funebri risalenti a molti anni, lasciati oramai andare in rovina. Alcune tombe sono delle vere opere d’arte anche se i segni del tempo si fanno sentire. Raggiungiamo le tombe famose di Jim Morrison, Chopin e altre personalità francesi famose. Qui è sepolta anche Edith Piafth ma la sua tomba è tra le più lontane da raggiungere. Quello che ci piace di questo cimitero è che tutto è stato lasciato andare all’abbandono; non si è fatto nulla per modificare il corso degli eventi che hanno trasformato questi monumenti in vecchi ruderi diroccati, rovinati, sprofondati nel terreno; in un’altra situazione avremmo trovato il tutto degradante, invece qui crediamo siamo proprio questo a creare il fascino particolare per cui è famoso.
Percorriamo un po’ a caso i viali, stupendoci della mancanza o comunque rara presenza di fiori freschi sulle tombe. A questo punto ci rimane veramente poco da visitare; sulla nostra strada però, con un brevissima deviazione possiamo percorrere il vecchio viadotto ferroviario trasformato in passaggio pedonale sopraelevato. È un percorso di circa 4 chilometri posto ad un’altezza di circa 6/8 metri dalla strada che porta nelle vicinanze della Bastiglia. Il percorso è stato trasformato in un giardino con piante ben curate di ciliegi, rose; un vero piacere passeggiare in mezzo a questo verde a 6 metri sopra Parigi!.
Oggi siamo veramente stanchi, le due giornate precedenti sono state molto intense fisicamente, così optiamo per un rientro in albergo anticipato; passiamo così da rue de Rivoli, un viale molto ampio e lungo che ospita sui due lati numerosi negozi di abbigliamento, profumerie, caffè e bistro.
Attraversiamo poi L’isola di Notre Dame che adesso è affollatissima di turisti; ci soffermiamo sul Pont Neuf: e qui che Parigi ci regala un bellissimo tramonto sulla Senna; i colori del sole che scompare ci scaldano il cuore; abbiamo attraversato in questi giorni un tratto di Francia che ci ha regalato immagini fantastiche di natura e di opere artistiche. Il viaggio ci ha permesso come sempre di scoprire luoghi, tradizioni, ripercorrere la storia di un paese che ci sorprende sempre.